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Che verbi usare per indicare il compito di un DM/GM/Narratore


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Concordo con @bobon123. È l'uso che fa il vocabolario, non viceversa. Se ci dovessimo limitare a usare le parole già incluse nel vocabolario, nessuna nuova parola potrebbe mai entrare nel vocabolario attraverso l'uso 🙂. Naturalmente mi riferisco all'uso comune / collettivo, non sto dicendo che mi alzo ogni mattina e invento una parola 😉.

 

Edit: ah, per la cronaca, io personalmente non apprezzo né "masterare" né "masterizzare", trovo che suonino molto male; se proprio devo scegliere, propendo per "masterare" perché "masterizzare" richiama le cassette e i CD; ma si tratta di gusti personali e non mi fa né caldo né freddo trovare quei termini in un articolo.

Modificato da Bille Boo
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1 ora fa, Bille Boo ha scritto:

È l'uso che fa il vocabolario, non viceversa. Se ci dovessimo limitare a usare le parole già incluse nel vocabolario, nessuna nuova parola potrebbe mai entrare nel vocabolario attraverso l'uso .

A proposito di nuove parole e Accademia della Crusca ho trovato questo articolo. (stavo pensando a petaloso e googlare e son finito lì)

https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/articoli/scritto_e_parlato/webete.html

Modificato da Nyxator
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Non so, il prescrittivismo linguistico mi è sempre stato inviso.

È vero, abbiamo delle regole che individuano se una frase è corretta od errata, e quali vocaboli possono essere usati e quali no: ma nei fatti parliamo un dialetto che è a sua volta corruzione di lingua ancora più antica. From a certain point of view, come direbbe Obi-Wan, compiamo errori costantemente.

Credo l'unico requisito per utilizzare un vocabolo, senza che nessuno possa o debba in qualche modo criticare la scelta, sia il fatto che risulti comprensibile ai destinatari.

Spesso si ritiene che la lingua sia un valore in sè stessa, e non per quello per cui la si usa. L'italiano va difeso, perchè è una bella lingua.

Magari vale per un poeta, per cui il significante è più importante del significato, ma non per chi semplicemente vuole comunicare.

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9 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

L'italiano è una lingua come molte altre. Siamo solo condizionati dalla nostra educazione scolastica e dall'abitudine, e la consideriamo necessariamente superiore a tutte le altre. Comunque penso che Dellis stesse esprimendo un parere non suo, ma di chi ritiene che la lingua abbia un valore intrinseco. 

Corretto!

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16 ore fa, Dellis ha scritto:

Credo l'unico requisito per utilizzare un vocabolo, senza che nessuno possa o debba in qualche modo criticare la scelta, sia il fatto che risulti comprensibile ai destinatari.

Prendiamo questa definizione per buona (non per smimuirla ma perchè a quanto ho capito non c'è una definizione precisa di "insieme di parole che descrivono la lingua italiana") e applichiamola al contesto da cui nasce questa discussione. In un articolo per neofiti usare masterare/masterizzare non è una buona scelta perché i destinatari non capiscono cosa significhi. In un articolo diretto agli addetti ai lavori ha senso perché ci si capisce.

E questo è un aspetto che riguarda quando usare o meno un certo termine. Mi resta il dubbio che se un termine non viene capito (masterare) o viene frainteso (masterizzare che io preferirei a masterare per mio gusto personale) dalla maggior parte degli italiani allora è solo un'espressione gergale. Ma capisco che i confini siano parecchio nebulosi.

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Definire una "lingua", e anche una "parola" ad essere onesti, è un'impresa molto complicata, ed ancora oggi non credo ne sia stata formulata una considerata pienamente accettata

In un uso settoriale di una lingua, come può essere l'italiano o l'inglese, accadrà sempre che determinate parole o determinate espressioni potranno assumere un significato diverso da quello comune (come esempio basti pensare a "potenza", che assume un significato diverso se usata in ambito generico o matematico), ma questa non è una motivazione per eliminarle dal lessico tecnico. Usare "masterare" o "masterizzare", al posto di "condurre/arbitrare/guidare il gioco in un gdr" o altra definizione simile, non credo rappresenti un problema, perché fa parte di un uso settoriale della lingua, che gli "esperti" già conoscono e che i "neofiti" in un certo senso "devono" imparare ad usare, come un medico apprendista impara studiando tutta la terminologia appropriata, ma dubito che un chirurgo possa mai dire ad uno specializzando "passami il coltellino" per "passami il bisturi" solo perché l'altro non è "esperto"

Detto questo, sulle preferenze personali non mi esprimo; mi limito a far presente che il termine "masterare" viene spesso usato su questo forum, ad occhio mi pare più di masterizzare o altri, ergo una persona che si avvicinasse da poco al mondo dei giochi di ruolo non dovrebbe aver problemi ad apprenderne il significato, fermo restando che, in caso di dubbi, si può sempre o chiedere al resto dell'utenza o documentarsi 

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16 minuti fa, AVDF ha scritto:

in quel caso semplicemente "giocano" o "ruolano"

"Ruolare" è un altro termine aggiacciante, soprattutto perché qui un termine corretto e facilmente usabile c'è: interpretare.

52 minuti fa, AVDF ha scritto:

io uso "diemmare" e l'ho anche sdoganato ampiamente 😁

prima o poi verrà riconosciuto come "petaloso"

Non so dire cosa mi fa più ribrezzo: diemmare o petaloso (con la pronuncia di Crozza che imita Renzi)

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4 ore fa, Maxwell Monster ha scritto:

playeggiano o personaggiano ?

Dipende, se si gioca all'ombra di un ombrellone e/o parte dell'avventura si svolge sul litorale "indiscussamente" playa-ggiano.  

3 ore fa, Muso ha scritto:

Non so dire cosa mi fa più ribrezzo: diemmare o petaloso 

Ipotizzerei TAPpare perché richiama Magic, ma magari sbaglio...

(comunque siamo a tre o quattro)

1 ora fa, AVDF ha scritto:

eheheheh.... ebbene si.. io DIEMMO!

Tu diemmi, egli diemma, noi diemmiamo, voi diemmate, essi diemmano. Spettacolo. 👍

 

Modificato da Nyxator
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