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Ruolare si, ma come?


Aranar

Messaggio consigliato

Nel nostro gruppo di gioco abbiamo iniziato una nuova avventura con nuovi personaggi su piattaforma online e ci siamo accordati per cercare di aumentare l'interpretazione dei nostri personaggi. Iniziando a discutere su come fare abbiamo visto che avevamo due concetti differenti: alcuni dicevano non solo di recitare in prima persona ma anche di raccontare cosa fa il nostro personaggio, come attacca, cosa pensa ecc. ed abbiamo chiamato questo stile 'letterario' perché ricorda un audiolibro; altri invece dicevano di limitarsi alla recitazione lasciando il resto ad altri canali di comunicazione (chat e narrazione del master), abbiamo chiamato questo stile 'teatrale' perché è come recitare in teatro od in un film.

Credo che il primo abbia un flusso più uniforme, è come narrare tutti assieme un racconto. Il secondo mette su due diversi piani la recitazione e la narrazione evidenziando, a mio parere, i personaggi rispetto all'ambiente

Voi che ne pensate? quali preferite? ci sono altri stili?

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Per quanto mi riguarda, da master (ma anche quando facevo il giocatore), accetto senza problemi qualunque approccio: prima persona, terza persona, un misto delle due, e anche nessuna recitazione o descrizione affatto (né teatrale né letteraria) ma semplice fredda affermazione delle decisioni prese. Mi va benissimo anche se giocatori diversi hanno approcci diversi, o se un giocatore cambia approccio a seconda del momento.

Non ho una preferenza perché penso che quando ognuno è libero di fare quello che lo fa sentire a più agio il gioco ne guadagna. Tanto, quello che fa andare avanti la storia sono le decisioni / scelte dei PG, il resto è flavour. 🙂

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vero il discorso del proprio agio, ma è anche vero che spesso bisogna spronare i giocatori a recitare, molto probabilmente la vergogna che sopraggiunge quando diventiamo grandi ci impedisce di esprimerci.

E' anche vero che lo sprone non dev'essere fastidioso od esagerato, dev'essere in un'ambiente 'protetto' quindi in un gruppo di giocatori affiatati...

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La discussione è difficile da tenere generale. Nei termini in cui la poni, è specifica alle piattaforme online in cui vi è una distinzione tra dire e scrivere in chat. Dal vivo non è facile fare il parallelo, ma possiamo provare a generalizzare discutendo tra il comunicare le proprie azioni in maniera asciutta vs narrare aggiungendo parti ininfluenti per le meccaniche. E si vede immediatamente la seconda specificità: come sia meglio agire non è indipendente dal sistema, perché sistemi diversi hanno una definizione diversa di cosa sia ininfluente. In un sistema fiction first, tutto quello che dico è potenzialmente supportato dalle meccaniche, e se avanzo facendo una capriola ha potenzialmente un effetto meccanico. In un sistema in cui le meccaniche vengono prima, diciamo un D&D, se lo dici o non lo dici sono fatti tuoi.

Perché è importante fare la distinzione? Perché personalmente credo che la cosa fondamentale per questa discussione sia scegliere un sistema che supporti lo stile di gioco e narrazione che si vuole tenere, e non discutere di come ottenere un certo stile in un sistema non adatto. Se si decide di giocare a D&D, in cui le meccaniche non fanno differenza se fai o meno una capriola prima di attaccare, non ha poi senso spingere i giocatori a raccontare più del necessario. Questo non vuole dire che non sia interessante o divertente narrare giocando a D&D ovviamente! Anzi, è la mia parte preferita, e narro giocando a D&D come giocando a DW. Ma, non essendo necessario, se un giocatore non è interessato qualsiasi tentativo di spingerlo in quella direzione rovina il gioco più di quanto non lo migliori.

Faccio un esempio. Il tipico personaggio di D&D, fa tutti i turni più o meno la stessa cosa. Un ladro armato a distanza, tutti i turni si deve nascondere e sparare con la balestra. Può narrare saltuariamente in modo fiorito il modo in cui lo fa se gli viene in mente qualcosa di particolare legato alla situazione, ma non c'è davvero motivo di narrare in modo interessante e diverso ogni azione che, a tutti gli effetti, è uguale ogni round. Se si dovesse narrare uno scontro di D&D in un libro, queste parti sarebbero narrate con formule riassuntive come "L'assassino spariva e riappariva nella battaglia, nascondendosi nel turbinio dei combattenti. Ogni volta il suo arrivo era annunciato da una fitta di dolore e un nuovo quadrello che ornava l'armatura del paladino." Il viceversa, narrare estensivamente tante volte la stessa cosa, è un gioco noioso e un brutto libro. Molto meglio dire a ogni round "Mi nascondo e attacco", senza pressioni a fare altrimenti, e narrare in modo esteso quando c'è qualcosa da narrare.

Se ti interessa che i giocatori siano interessati alla fiction e non alle meccaniche, usa un sistema in cui quello che dicono e come lo dicono ha un peso. Altrimenti, fai quello che ti piace e non ti preoccupare di quello che fanno gli altri. Anche perché in generale l'esempio degli altri ha un peso determinante: giocare come piace a te è il modo migliore per spingere anche gli altri in quella direzione, molto più determinante di qualsiasi cosa tu possa dirgli.

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il tutto nasce dal desiderio espresso da diversi giocatori di avvicinarsi alle partite viste su YouTube come InnTale, D20 Nation o Critical Role. Il sistema è D&D 5E

Un'altro aspetto di cui stiamo parlando ora è il 'riflettore', ogni giocatore recita la sua parte ma l'interazione con il gruppo è compressa dalle descrizioni quindi per ogni giocatore vi sono diversi tempi morti. E' positivo? (assiste e si diverte alle recitazioni degli altri) è negativo? (si annoia)

P.S. @bobon123 suggerimenti su sistemi fantasy più fiction first?

Modificato da Aranar
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4 minutes ago, Aranar said:

il tutto nasce dal desiderio espresso da diversi giocatori di avvicinarsi alle partite viste su YouTube come InnTale, D20 Nation o Critical Role. Il sistema è D&D 5E

Assolutamente lecito, ma ricordati comunque che loro sono attori professionisti, il cui scopo è intrattenere lo spettatore più che giocare loro: difficile che un gruppo vada in quella direzione in modo naturale. Può essere sicuramente fonte di ispirazione, e in molte cose lo è sicuramente, ma c'è anche il rischio di creare aspettative sbagliate su come vada una partita di giochi di ruolo. Se paghi qualcuno per recitare, gli incentivi del sistema a recitare diventano poco rilevanti.

Si può fare un paragone con la pornografia: può essere istruttiva e magari ti fa pensare a qualcosa a cui non avevi pensato, ma è importante non pensare che la sana e naturale sessualità debba essere paragonabile. Loro non lo fanno per divertirsi.

4 minutes ago, Aranar said:

Un'altro aspetto di cui stiamo parlando ora è il 'riflettore', ogni giocatore recita la sua parte ma l'interazione con il gruppo è compressa dalle descrizioni quindi per ogni giocatore vi sono diversi tempi morti. E' positivo? (assiste e si diverte alle recitazioni degli altri) è negativo? (si annoia)

Premetto che non ho mai provato a giocare in questo modo, e nonostante l'anno che abbiamo passato ho giocato poco in Video in generale, quindi parlo solo teoricamente. Personalmente preferisco meno struttura, mi piace quando un giocatore interrompe un altro. E il viceversa può creare pressione verso chi magari è timido. Ma, appunto, non ho mai provato.

4 minutes ago, Aranar said:

P.S. @bobon123 suggerimenti su sistemi fantasy più fiction first?

Il candidato ovvio è Dungeon World. Gioco molto divertente, e chiaramente ispirato a D&D come temi (ha le classi standard e i mostri standard). È tradotto anche in Italiano da Narrativa in cartaceo (manuale fatto discretamente). È anche disponibile in Italiano gratuitamente sul sito www.dungeonworld.it, o in inglese su github.

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39 minuti fa, Aranar ha scritto:

il tutto nasce dal desiderio espresso da diversi giocatori di avvicinarsi alle partite viste su YouTube come InnTale, D20 Nation o Critical Role. Il sistema è D&D 5E

Un'altro aspetto di cui stiamo parlando ora è il 'riflettore', ogni giocatore recita la sua parte ma l'interazione con il gruppo è compressa dalle descrizioni quindi per ogni giocatore vi sono diversi tempi morti. E' positivo? (assiste e si diverte alle recitazioni degli altri) è negativo? (si annoia)

P.S. @bobon123 suggerimenti su sistemi fantasy più fiction first?

Concordo con gran parte di quello che ha scritto bobon123, aggiungo solo qualche opinione personale: come diceva lui loro vengono pagati per fare ciò che fanno, ma non è così impossibile riuscire ad ottenere un risultato altrettanto soddisfacente.

Innanzitutto serve collaborazione tra i giocatori e conoscere bene "I PG dei giocatori" (parlo ovviamente del carattere e di qualche linea guida su come il giocatore intende giocarlo.. oltretutto si ci può accordare sull'interpretazione), per fare un esempio l'ultimo episodio di Luxastra vede un Maestro d'arme, due suoi discepoli (l'elfa un pò più riluttante ad accettare ogni consiglio, l'uomo invece completamente dedito) ed in questa situazione si crea un gioco di gruppo in cui sia il giocatore 1 Maestro d'arme, sia il giocatore 2 Uomo discepolo giocano le proprie parti [magari scrivendolo si capisce poco, ma se guardi il video è lampante] dove il primo è quello saggio che "non sbaglia mai", pronto a dare la vita per i suoi discepoli, e il secondo gioca la parte dell'inesperto discepolo, ingenuo e credulone, ma dal cuore puro.

Ora tutto questo caos di parole per dire che: il miglior giocatore di ruolo (se può esistere un termine così disgustoso, a mio parere) non è quello bravo a narrare, quello più scaltro, quello che sa le regole a memoria, ma invece è quel giocatore capace di coinvolgere gli altri e saper lasciare la scena a quello più qualificato per quello che si sta facendo (sia esso una prova di abilità, una determinata quest, un discorso legato al BG di quel personaggio o magari relativo a qualcosa successo durante la storia ecc.). Quando tutto questo avviene fra tutti (in Critical Role c'è una persona in particolare che lo fa più spesso degli altri) i giocatori (master compreso) ecco che hai il tuo Critical Role e via dicendo. Per quanto riguarda le voci non serve altro che puro allenamento, ormai con Youtube trovi esercizi per fare qualsiasi cosa, mentre per la parte "teatrale" basta calarsi nel personaggio più spesso evitando troppi "Off Game".

Boh, forse ho dilagato troppo, scusate.

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3 hours ago, bobon123 said:

Assolutamente lecito, ma ricordati comunque che loro sono attori professionisti, il cui scopo è intrattenere lo spettatore più che giocare loro: difficile che un gruppo vada in quella direzione in modo naturale. Può essere sicuramente fonte di ispirazione, e in molte cose lo è sicuramente, ma c'è anche il rischio di creare aspettative sbagliate su come vada una partita di giochi di ruolo. Se paghi qualcuno per recitare, gli incentivi del sistema a recitare diventano poco rilevanti.

Si può fare un paragone con la pornografia: può essere istruttiva e magari ti fa pensare a qualcosa a cui non avevi pensato, ma è importante non pensare che la sana e naturale sessualità debba essere paragonabile. Loro non lo fanno per divertirsi.

Sottoscrivo in pieno questo commento!

Io di solito uso un altro paragone: imparare a giocare a D&D guardando le serie di sessioni online è come imparare a fare il medico guardando Grey's Anatomy. 🙂

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On 12/19/2020 at 1:39 PM, Aranar said:

Nel nostro gruppo di gioco abbiamo iniziato una nuova avventura con nuovi personaggi su piattaforma online e ci siamo accordati per cercare di aumentare l'interpretazione dei nostri personaggi. Iniziando a discutere su come fare abbiamo visto che avevamo due concetti differenti: alcuni dicevano non solo di recitare in prima persona ma anche di raccontare cosa fa il nostro personaggio, come attacca, cosa pensa ecc. ed abbiamo chiamato questo stile 'letterario' perché ricorda un audiolibro; altri invece dicevano di limitarsi alla recitazione lasciando il resto ad altri canali di comunicazione (chat e narrazione del master), abbiamo chiamato questo stile 'teatrale' perché è come recitare in teatro od in un film.

Credo che il primo abbia un flusso più uniforme, è come narrare tutti assieme un racconto. Il secondo mette su due diversi piani la recitazione e la narrazione evidenziando, a mio parere, i personaggi rispetto all'ambiente

Voi che ne pensate? quali preferite? ci sono altri stili?

Puoi fare due esempi di gioco? Non ho capito come funzioni lo stile letterario.

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@Ji ji da quello che ho inteso:

Letterario: "Il mio personaggio prende il limitrofo trinciapollo arrugginito e poi lo deposita nell'occhio del bullo propinquo. Il mio personaggio ha maturato negli anni una personalità sufficientemente reattiva da considerare assolutamente legittimo depositare trinciapollo arrugginiti negli occhi dei bulli propinqui". 

Teatrale: "prendo le forbici giganti che prima il locandiere stava tagliando quel pollo" [il giocatore agguanta il nulla sul tavolo e fa il gesti di aprire e chiudere le forbici, come per provarle] "<<crrr... crrrr... Messere! I miei occhi sono arrugginiti o quelle che Le vedo spalmate in faccia sono effettivamente delle Zampe di Gallina?>> [il giocatore sorride e fa gli occhi dolci mentre mima il gesto vellulato di dare una trinciapollata agli occhi del master che ruola il provocatore].

 

Letterario è il gioco standard in cui racconti, narri e descrivi cosa fai, mentre teatrale è la componente gestualità, comunicazione non verbale e discorsi diretti, la componente recitativa pura. Mo, io ho polarizzato, in realtà è difficile tenere separati gli stili. 

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