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Sezione II - Capitolo 2 - Come Semidei


Pippomaster92

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Friedrich Seidel

Il Primo Capitano ci conferma che il Berleighstan è molto meno preoccupante del regno personale di Perseus: l'idea di un'alleanza non potrebbe essere troppo male. Pensa che potrebbero essere interessati a discutere una pace tra loro e il Collettivo se dovessimo provare a contattarli? È chiaro che l'Impero Gurahal non è intenzionato a ragionare, ma la Diarchia sembra molto meno estrema. 

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"Non li conosco, non ho mai avuto contatti diretti... dovete capire che un sistema di comunicazione satellitare potente come il vostro non è certo comune su Kepler. La Diarchia ha delle antenne, ma non hanno mai intercettato il mio segnale in modo sufficiente. Però, se modificaste la vostra, potreste senza dubbio contattarli. Provare non costa nulla. Se volete potete usare la Visnu come ripetitore per confonderli sulla vostra attuale posizione"

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Aaron Clarke

Perché non vi abbiamo chiamat*? Perché la situazione, fino ad oggi, era apparentemente disperata: siamo pochi, deboli, sopravviviamo sostenibilmente solo grazie alla provvidenza della dottoressa Prum e al motore nucleare della nave, siamo privi di capsule mediche ed armamenti mentre un popolo guerrafondaio sta ispezionando la foresta in cui viviamo... E con metodi decisamente poco ortodossi. Non sapevo davvero se potermi fidare di lei, Capitano, non volevo lasciarle libero accesso ai computer della nave... Ma un bisogno estremo di Intelligence mi ha spinto a mettere da parte ogni forma di cautela. 

Confesso al Capitano, approfittandone anche per farle un riassunto della situazione. Direi che il piano d'azione è "semplice": continuiamo a radunare i popoli del Collettivo, prendiamoli sotto la nostra ala protettiva e convinciamoli a lavorare e a combattere per noi. Non sono sacrificabili, ma è necessario relegarli a questi ruoli, considerati i nostri numeri. Magnus stava valutando se cominciare a mettere a lavoro i macchinari necessari a produrre armi da fuoco a basso costo, macchinari che sarebbero alimentati dal generatore, sia ben chiaro, mentre Sarah sta lavorando ad una capusla medica funzionante. Anch'essa alimentata dal generatore. 
Akai e Shen continueranno l'addestramento ai nostri coscritti, mentre tu, Friedrich, ti farai aiutare da Shao Ling per spillare quante più informazioni possibili dal nostro prigioniero. Non farti remore di nessun tipo, purché tu lo mantenga in vita. 
Gli altri coloni farebbero bene a continuare le loro mansioni, tra l'espanderci fuori dalla nave e la ricerca di risorse utili all'interno delle zone inseplorate della nave, avranno un bel pò da fare. 
Nel frattempo, Capitano, avrei due favori da chiederle... Contatti le Aycan, si appelli al potere che ha su di loro per spingerle a portare i propri clan qui da noi e, se possibile, ci metta in contatto con il Berleighstan.
Bisogna immediatamente aprire le negoziazioni, abbiamo bisogno di un alleato potente.

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Harumori "Akai" Ashikaga

Incrocio le braccia e mi avvicino fiducioso al comandante della Sezione II. Una parte di me è ansiosa di conoscere la risposta del capitano della Visnu: se fosse affermativa, significherebbe l'inizio di qualcosa di grosso...di enorme! Un esodo al contrario di clan del Collettivo che si riverseranno presso di noi. Quanti altri allievi da allenare? Quante menti da riforgiare?

La trattativa con il Berleighstan invece potrebbe metterci nella posizione di collaborare con qualcuno di vagamente meno barbaro, forse? Significherebbe intrighi, altra diplomazia e cautela. No, questa parte non mi piace. Sono convinto che possiamo farcela da soli. Ma non posso palrare, non è il mio ruolo; e poi sanno già tutti cosa penso in merito.

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"Gli antenati del Collettivo sono fuggiti da Perseus... o chiunque sia al suo posto. Avevano con loro dei sistemi di comunicazione portatile e all'epoca erano ancora piuttosto competenti nell'uso della tecnologia. Io ho insegnato loro un paio di altre cosette... abbiamo ricostruito un vecchio impianto marziano di chirurgia neurocybernetica, e lo abbiamo installato nella mia "casa" qui su Kepler. Le Aycan si sottompongono ad un'operazione automatizzata che inserisce degli impianti neurali per il controllo domotico. Un po' hackerati, in realtà, e permettono loro di captare il mio segnale, accedere alla casa-santuario e interagire con tecnologia non schermata. Ho pensato che così, anche perdendo il know-how, i membri del Collettivo avrebbero comunque avuto un accesso privilegiato a me. In teoria potrebbero usare le loro capacità per molte altre cose, ma nella foresta non hanno mai avuto molto utilizzo" 

Il Primo Capitano ascolta le richieste del Capo Sezione e annuisce "Posso senza dubbio mandare un messaggio a tutte le Aycan, proprio con il sistema che ho appena descritto. Ma per il Berleighstan dovrete essere voi a mettere in contatto me. Io posso fare da ripetitore, ma non posso modificare fisicamente il mio sistema di comunicazione, che come detto è incompatibile con quello di quel popolo. Purtroppo non ho più manodopera, quassù"

NOTE

Spoiler
  • Prossimo check-point: 13:00 del 19 ottobre. 
  • Ultimo giro di commenti e poi fast forward ai risultati delle vostre azioni. 

 

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Friedrich Seidel

Annuisco alle parole del Capitano, anche se la figura di Perseus sta diventando sempre più inquietante e oscena: stando ai racconti dei Kho, stava usando i loro antenati alle stregua di schiavi. Posso provare ad interrogare nuovamente il prigioniero, ma sarà difficile ottenere nuove informazioni: buona parte delle informazioni più utili sono "nascoste" sotto le superstizioni inculcategli come parte del condizionamento ipnotico. 

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Il Primo Capitano si rivolge ad Akai con un sorriso benevolo "Niente di trascendentale, semplicemente possono interagire con molti apparecchi non schermati. Possono aprire porte, accendere luci, controllare una rete di telecamere di sicurezza, eventualmente con un po' di impegno e addestramento potrebbero hackerare qualche sistema più semplice. Non ho che installato un sistema di controllo domotico marziano, tecnologia civile abbastanza comune, un tempo"

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Shen Yun-Chow

È decisamente il momento di mettermi a sedere ed aspettare. 

Questa conversazione va molto oltre le mie scarse competenze strategiche, politiche e sociali. 

Aspetterò che il Detective, il Generale ed il Genio mi facciano un resoconto dettagliato: intanto, continuerò ad annuire come un bravo discepolo, senza disturbare. 

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Friedrich Seidel

E ora sappiamo anche cosa sia successo ad Eshu durante il nostro primo incontro con i Kho. Non ho altre domande né per il Capitano né per Aaron: attendo quindi che questo colloquio termini per cercare Shao Ling e tornare dal prigioniero, per provare a scoprire nuove informazioni senza traumatizzarlo più del dovuto. Forse Shao potrebbe "rompere" il condizionamento. Questo dovrebbe convincerlo ad essere più collaborativo. Sempre ammesso che non impazzisca completamente. 

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Harumori "Akai" Ashikaga

Quindi le Aycan hanno delle abilità latenti che potrebbero essere...migliorate? Potenziate? Gli sciamani elettronici della nostra sezione sono sempre indaffaratissimi e sull'orlo di un crollo di nervi; il Collettivo fornisce manodopera, ma non sono adatti per riparare, rimodellare e comprendere i segreti della Sezione II. Cosa che invece potrebbero fare le Aycan, con la loro magia innata.

Chissà se una nuova spedizione alla casa della Madre potrebbe essere utile per trasportare i congegni lì presenti in Sezione...? Sono pur sempre apparati medici, e con il genio combinato di Sarah e Magnus potrebbero tornarci utili allo scopo. Mi adopero per inoltrare una richiesta formale al generale, con priorità leggermente inferiore al rinforzo dei pattugliamenti dell'area.

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Passano le ore terrestri, e lentamente passano anche i giorni kepleriani. Siete tutti molto impegnati, ciascuno nelle proprie attività. Avete davvero poco tempo per voi stessi. 

Molti dei vostri progetti, dopo circa 250 ore, raggiungono una conclusione.

  • Riuscite a creare una piccola catena di montaggio per la creazione di semplici armi da fuoco. Nella Sezione ci sono diversi progetti già pronti per armi da fianco piccole, leggere, economiche. Possono essere costruite con pezzi di scarto e plastiche leggere, con un uso limitato di metallo. Potete facilmente armare tutti i membri della Sezione e i numerosi membri del Collettivo.  
  • La capsula medica continua a dare problemi. Sembra che, come le antiche stampanti a getto d'inchiostro, si rifiuti di funzionare proprio perché ne avete molto bisogno. Sarah ci spende un sacco di ore, smontandola e rimontandola due volte, anche con l'aiuto di Magnus. Invano. 
  • L'addestramento dei coscritti del Collettivo prosegue bene. Una volta che i due maestri abbandonano l'idea di cavarne fuori dei samurai si ottengono i primi risultati. Typhanie si unisce ai due maschietti per dare qualche lezione con le armi da fuoco, ma il grosso dell'addestramento riguarda le tecniche di imboscata, difesa personale, disingaggio e fiancheggiamento. Non avete addestrato un esercito di guastatori, certo, ma avete con voi un piccolo manipolo di guerriglieri che può rivelarsi molto letale. 
    Sempre in tema "Collettivo", riuscite con l'aiuto del Primo Capitano a radunare le Aycan. Ne vengono sei, tutte donne di età compresa tra l'adolescenza e la senescenza. Assieme alle due che già avete dalla vostra parte tengono un lungo consiglio privato, dal quale emergono convinte delle vostre buone intenzioni. Accettano di condurvi dalla Madre e di farvela portare qui, ma solo se potranno officiare i giusti riti per evitarne la furia.
    Il lavoro in sé non è esattamente semplice o rapido: Akai sa dove si trova il centro della Madre e le Aycan conoscono una strada anche più veloce... ma una volta giunti lì bisogna smontare una marea di macchinari mentre le donne sacre cantano, salmodiano e aspergono tutto di olii vegetali. Poi bisogna trasportare tutto quanto alla Sezione mentre le donne invocano la Madre affinché non si arrabbi con il suo popolo. Si tratta di un lavoraccio. E quando siete arrivati dovete montare tutto (sistemi di comunicazione, sistemi chirurgici per l'impianto di meccanismi domotici, alcuni sistemi di sicurezza) mentre le Aycan continuano a pregare!
  • In merito al prigioniero non c'è niente da fare. Il condizionamento che ha subito non è solamente psichico, ma anche sociale e culturale. Egli è nato e cresciuto in una società che divinizza il proprio sovrano, e semplicemente non c'è nulla sotto a questa patina di civiltà. Shao Ling usa tutte le sue capacità psichiche per spezzare il condizionamento, ma quando ha finito il prigioniero è regredito ad uno stato semi-infantile, idiota. Irreversibile. Ignorando eventuali proteste di Friedrich, Shao lo uccide rapidamente e in modo relativamente indolore. 

Contattare il Berleighstan risulta essere il compito più arduo. Come già diceva il Primo Capitano loro hanno un sistema di comunicazione molto rudimentale e, purtroppo, abbastanza incompatibile con il vostro. Non sapete se per scelta deliberata o per atavismo tecnologico, ma questi uomini comunicano su canali specifici con codici specifici, e vanno hakcerati per potervi entrare. 
Vi si presenta una scelta: provare ad entrare nel loro sistema di comunicazione, oppure visitare un loro accampamento a trenta ore di marcia da voi. Ne avete appreso la posizione cercando segni delle loro comunicazioni, e dovreste trovarlo facilmente. 

NOTE

Spoiler
  • Prossimo check-point: 13:00 del 29 ottobre

 

Modificato da Pippomaster92
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Harumori "Akai" Ashikaga

Volevo dei samurai e mi ritrovo con degli ashigaru. Chissà perchè non sono deluso? Mi complimento con Shen e Tiphanie per l'ottimo lavoro svolto, più orgoglioso del dovuto di come questi selvaggi si stanno comportando. Sono pronti per difendere la Sezione quando non ci siamo, e così l'idea di visitare un accampamento lontano è molto più fattibile; anzi, a dirla tutta mi piace. Portarli con noi? No, non sono ancora pronti per questo. Hanno visto la loro divinità spostata e ricostruita, sono novelli di un addestramento militare e posso solo immaginare quanta sia la confusione...hanno bisogno di stare con le loro Aycan più che mai. Li capisco. Sono anch'io uno di loro.

Senza contare che meno siamo a viaggiare meglio è. Non vogliamo attirare l'attenzione dei nemici sparsi nella foresta.

Faccio presente a Clarke-sama delle mie preferenze su come agire, non prima di aver ringraziato le Aycan - una più delle altre - della fiducia che ci hanno concesso.

Invito poi Kho Aycan a parlare con Magnus. Ho la sensazione che entrambi abbiano da guadagnare l'uno dall'altra. Se quello che il capitano ha detto è vero, la mia selvaggia prodigio potrebbe aiutare a comprendere le macchine e magari veicolare la saggezza di Eshu (o del capitano stesso!) al fine di riparare quella dannatissima capsula che, magari, potrebbe anche essere usata per sbloccare quel potere latente delle Aycan di cui parlava Lan T'sai Ho-taicho. È un'idea, niente di più. Lascio il resto nelle mani degli sciamani elettronici.

Lascio per ultimo la questione più spinosa. Mi assicuro che non sia solo Friederich-san a sentirmi quando riferendomi alla bambola assassina commento: "Così ne ha ucciso un altro. Ottimo. Non hai mai paura di essere tu il prossimo?"

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Shen Yun-Chow

Sapevo che sarebbe stato meglio fingere di essere completamente inutile, qui, sul confine tra una nuova nascita dell'umanità e la sua fine ultima, generata dal ribollire del sangue. 

Ora ci siamo davvero messi ad addestrare dei piccoli soldati della giungla... con buona pace di insegnamenti fatti solo per preservare la conoscenza. 

Ma è il trasporto della Madre che abbatte definitivamente il mio umore: sembra però che io ed il Samurai siamo diventati le balie dei Kho, pertanto non mi è possibile sottrarmi da questo tedioso - ma forse pericoloso - passaggio. 

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Friedrich Seidel

La mia idea per ottenere altre informazioni dal prigioniero si rivela sbagliata: una volta tolto il condizionamento mentale, non rimane nulla della sua personalità e della sua identità. Shen decide quindi di concedergli una fine rapida e indolore, per quanto provi a fare di tutto per scongiurare quello scenario. In compenso l'addestramento dei Kho sembra procedere per il meglio, anche se portare qui le macchine in cui si trova il replicato della coscienza del Primo Capitano si rivela più complesso di quanto credessimo: è pur sempre una sorta di cerimonia sacra per i Kho. 

Non facciamo invece progressi sulla capsula medica o sui contatti con il Berleighstan: entrambe le questioni si rivelano più spinose del previsto. Penso che dovremmo organizzare una spedizione per raggiungere il Berleighstan: entrando nei loro canali di comunicazione con la forza rischieremmo di insospettirli e di fare fallire qualunque negoziato. Questo senza contare che almeno avremo l'opportunità di osservare come si sia sviluppata la loro società e raccogliere altre informazioni su dei potenziali alleati. Dico al generale quando il problema viene esposto pubblicamente, non intervenendo sulla capsula medica: non rientra nelle mie competenze. 

Vengo poi avvicinato da Akai, che commenta la morte del prigioniero cambiando radicalmente il punto di vista. Ci ha già provato, come ricordi. Rispondo ironico, aggiungendo poi più serio Le sue capacità sono spaventose, ma non penso che ci voglia fare del male. In fondo è come tutti noi: una sopravvissuta che ha perso ogni riferimento e che sta lottando per trovare il suo posto in tutto questo casino. 

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Aaron Clarke

Posso definirmi soddisfatto? Diamine, sì! Non c'è uomo e donna all'interno della Sezione che non sia dotato di un'arma da fuoco per potersi difendere, i clan del Collettivo si sono finalmente riuniti sotto di noi e sono stati trasformati in un insidioso esercito di agguatatori che, con la giusta tattica, sapranno sicuramente tenere testa alle piccole pattuglie dei Guarahl.

La morte del nostro prigioniero non mi intristisce, ma mi turba parecchio: non è la sua morte, né l'ormai quotidiana realizzazione del temibile potere di Shao Ling a spaventarmi... Ma quanto possano essere pericolosi dei soldati simili: questi non si piegheranno fino alla distruzione del loro dio... E forse nemmeno allora si arrenderanno tanto facilmente.

Raccapricciante, quasi quanto il terribile e faticoso lavoro che ha comportato lo spostamento del Primo Capitano. Sudore, macchinari, canti, preghiere, fervore, fastidio... Tutte cose che perseguiteranno i miei sogni, tanto erano frustranti e faticose, persino da dirigere e guardare.

Tuttavia esplorare la base è stato sicuramente utile: Akai ha già richiesto una spedizione atta a saccheggiare la base dove era custodito il Primo Capitano ed ho acconsentito. Come ho acconsentito riguardo la sua intuizione riguardo l'utilizzo dei "poteri" domotici delle Aycan sulla capsula che si rifiuta di funzionare. E lo stesso vale per la sua richiesta di continuare ad addestrare ulteriormente i Kho che gli sono stati affidati, per evitare che si dimostrino impreparati di fronte alla azione... Io credo che dovrebbero vederla per determinare se avranno il sangue freddo per combattere una guerra... Ma visto che la guerra è ormai alle porte, decido di acconsentire comunque alla sua richiesta.

Adesso rimane il problema di come interfacciarsi con il Berleighstan, ed io non potrei non essere più d'accordo con Friedrich Concordo. Organizziamo un incontro, facciamoci vedere di fronte a loro, costruiamo un rapporto di fiducia... Non vorremo certo metterli sugli attenti... Ma come organizziamo la delegazione? Shao-Ling, sai leggere il pensiero senza farti notare? E sai comunicare telepaticamente?

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Friedrich Seidel

Io potrei andare con la delegazione: il mio lavoro su Marte mi ha insegnato come leggere il comportamento degli altri. E, in ogni caso, penso di non poter essere molto utile nella base: non sono né uno scienziato né un addestratore militare. Propongo ad Aaron: come al solito, non intendo farmi sfuggire ogni opportunità di esplorare il mondo. 

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"Non posso leggere il pensiero come negli olofilm. Non è proprio la stessa cosa, e comunque non è nulla di subdolo e impercettibile. Posso intuire le intenzioni delle persone senza farmi notare, ma niente di più preciso. E non sono telepatica è... " scuote la testa esasperata "proprio un'altra cosa, completamente diversa. Comunque, posso dare una mano"

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