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Capitolo 2 - Londra 1893: Il Fez Rosso Sangue


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Giovedì 9 Febbraio 1893 - ore 17:10 [sereno]

Il treno correva veloce verso Vienna mentre i compagni, sorseggiando qualcosa, discutevano sul da farsi. 

La stanza concedeva con la disposizione dei tavoli sufficiente intimità per poter parlare in sicurezza, e in giro non si vedevano uomini del turco


@all

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Se preferite che vada avanti faccio passare il tempo, se volete discutere fate pure

 

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Capitano Roderick Barrington

"Se è come dicevo, che i fez sono molteplici...Questo ci complica molto le cose." l'uomo cominciò a esprimere le sue idee in modo schematico. "Prima, verifichiamo ancora di avere -quel- fez. Io proverei a cercare di parlare con il marito della signora Myers, se possibile. Potrebbe spiegarci qualcosa su Leeds e sul perché abbia scelto lui, se collaborasse."

Compulsivamente, si mise a far roteare tra le dita la prima cosa che trovò a mano, nel mentre cercava di riordinare le idee.

"...Provare a togliergli il fez, ho paura che diventerebbe come quell'uomo nella casa. Vorrei evitare di dare un dispiacere alla povera signora Myers.

Tra poco poi arriveremo a Vienna... Se il barone è un occultista come diceva il professore, potrebbe forse darci qualche idea migliore. Mi fido di Smith...Spero di poter dare fiducia anche a questo Von Hofler."

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Docteur Saroch

Il dottore stava ricordando il fez del primo individuo, come pareva quasi suturato alle pelle stessa del cranio e come avesse tentato di rimuoverlo, per farsi un'idea delle condizioni in cui avrebbe trovato il nuovo 'portatore' e come avrebbe potuto agire in questo nuovo tentativo di separazione.

Le parole pronunciate dal Capitano gli illuminarono una prospettiva terribile per chi aveva fatto proprio, diventando medico, il principio ippocratico del "primum non nocere". 
"Vuol... vuol dire che sarebbe stato il mio tentativo di liberarlo del fez a produrre la sua ferale reazione? Io... avevo sempre pensato ad una sfortunata tempistica quanto a maturazione dei sintomi." 
Il viso esprimeva una profonda costernazione.

Aveva troppo pochi dati, continuava a sentirsi impotente di fronte a un caso clinico così strordinariamente anomalo.

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Capitano Roderick Barrington

"Non lo sappiamo in realtà, dottore...Aveva già proceduto al taglio del fez, quando è avvenuto quel fatto? Gli istanti erano...concitati. Ad ogni modo non se ne faccia un cruccio. Anche se fosse così, non poteva saperlo, né avrebbe potuto desumerlo."

Modificato da Daimadoshi85
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Docteur Saroch

"La ringrazio per la comprensione, ma il problema principale resta. Non posso più tentare una rimozione all'uomo su questo treno. Non senza conoscere esattamente un metodo adeguato ad evitare quel genere di ripercussione." 

Consultare l'occultista diventava fondamentale, ma c'era un problema.

"Se scendiamo a parlare con il nostro contatto ed il treno riparte, perderemo di vista il malato e il fez, lasciando che i turchi arrivino per primi a destinazione con un discreto vantaggio su di noi. Sarà il caso di far scendere dal treno quell'uomo con noi."

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Amelia

Ma no caro dottore, se ricordo bene il Barone proseguirà il viaggio con noi quindi non vi è pericolo di perdere il treno. 

Piuttosto mi chiedo per quale motivo  la scelta sia caduta sul signor Mayer, per via della sua discendenza magari? Oppure  per età, aspetto o che? Vengono scelte persone con caratteristiche specifiche oppure gli serviva un avvocato e quindi hanno cercato di assoggettarlo?

In ultimo mi chiedo: cambierebbe qualcosa se fosse lo stesso Scott a togliersi il fez da solo?

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George Banks

"Io non capisco molto di tutte queste chiacchiere da sapientoni, ma una cosa la so...", intervenne George, grattandosi il mento: "Quello schifo di fez gli sta facendo del male, ma non lo distruggerà prima che il treno arriva. Mi sembrano degli esaltati, questi qua, ma non degli scemi totali. Il tizio gli serve vivo, di sicuro; poi, certo non vogliono una roba come quella di Londra su questo treno. Inoltre, la moglie se la saranno portata dietro per qualcosa, no? Tipo, per aiutarlo a restare calmo?".

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Giovedì 9 Febbraio 1893 - ore 17:30 [sereno]

Mentre il treno si avvicinava sempre di più a Vienna e i paesi sostituivano i paesaggi bucolici, Amelia e Roderik lasciarono al sala bar per raggiungere lo scomparto di questi.

@Amelia e Roderik

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Senza problemi, ne l'essere osservati dagli uomini di Menkhap, i due compagni raggiunsero lo scomparto, entrandovi.

Velocemente il capitano prese la cappelliera che conteneva il Fez e vi allungò le mani per  toccarlo coraggiosamente. Fino a quel momento nessuno aveva avuto il coraggio i farlo, ma Roderik supponeva che facendolo ne avrebbe accertata la natura

@Roderik

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Fu questione di un attimo e la mente del capitano si riempì di una forma insista di una mostruosità rilucente e incomprensibile

Il capitano sbiancò in volto poi ritrasse la mano voltandosi e correndo nel bagno della cabina dove si chinò per vomitare dando sfogo ai conati per un lungo minuto, per poi finalmente calmarsi

 

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Capitano

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Roderick si pulì la bocca e cercò di sciacquarsela al meglio che poteva, rimanendo assorto e preoccupato dalla visione distorta e malvagia che aveva avuto. Sentiva ancora il sudore, congelato, che gli perlava la fronte. Il cuore batteva all'impazzata e la cicatrice al petto pulsava, come se avesse una volontà propria e quella visione l'avesse risvegliata. 

Dovette attendere più di un minuto per ricomporsi e smettere di ansimare spasmodicamente, poi finalmente si decise a uscire dalla toeletta.

Guardò Amelia, come se il suo viso fosse un dettaglio lontano e brillante in un oceano di inchiostro, e riuscì a pronunciare solo "è lui... Non...toccarlo. Ti prego." 

Chiuse di scatto la cappelliera e la nascose più di prima, come se anche la vista lo intimidisse, poi si sedette sul letto della cuccetta, la testa tra le mani. 

 

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Giovedì 9 Febbraio 1893 - ore 17:40 [sereno]

Ormai le prime case di Vienna iniziavano a vedersi e il treno rallentava il suo incedere.

@Banks e Saroch

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Amelia e Roderik ormai mancavano da più di dieci minuti e alle 17:50 i compagni avrebbero dovuto incontrare i Barone. 

La sala bar si manteneva calma mentre nella carrozza successiva si udivano alcuni passeggeri prepararsi a scendere.

 

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Amelia Meadcroft 

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Nel giro di pochi attimi Amelia vide il volto di Roderick contrarsi in uno spasmo di dolore mentre tutto il corpo pareva rattrappirsi per effetto di un immane sgomento. 

Il suo primo impulso fu di gettarsi sulla cappelliera e spostarla lontana dalle mani dell'amico, ma per fortuna costui ebbe la capacità di staccarsi da solo e fuggire in bagno. 

Stava per richiuderla quando le mani del capitano e le sue dolci raccomandazioni la precedettero. Preoccupata gli versò un bicchiere d'acqua e lo fece sedere: come ti senti? Ti pare possibile che quel giovanotto ne indossi uno da giorni? Forse e' un fez meno potente oppure lui è stato in qualche modo preparato a metterlo.

Oppure è una trappola allestita per noi.

 

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Roderick

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La voce di Amelia lo riscosse dal buio della sua mente '... Eh? No... Se mi ha fatto stare così male per un istante, capisco perché quell'uomo sia steso a letto... Non penso sia una trappola... Ma un qualche...rituale." di nuovo, portò la mano al petto, poi guardò il bicchiere d' acqua e decise di berlo, a piccoli sorsi. Barcollando, cercò di alzarsi in piedi "... Almeno, ho risposto alla mia domanda. Col senno di poi, avrei preferito non farlo... Andiamo? " le disse, cercando di essere sbrigativo. Non amava sentirsi vulnerabile, men che meno in presenza di lei. 

 

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Amelia Meadcroft 

Siccome Roderick era troppo provato per parlare fu Amelia a dare le dovute spiegazioni: quello che abbiamo è sicuramente originale. Al capitano è bastato toccarlo per sentirsi male. 

Quel povero Scott mi fa davvero pena; ho paura che sia una trappola ma non sarei in pace con me stessa se non provassimo a soccorrerlo.

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