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Cosa possiamo imparare da Aang e She-Ra


Messaggio consigliato

Si fanno tanti giri di parole per dire una cosa semplice:

- Vuoi il realismo (compresi elementi spiacevoli come razzismo, violenza, odio, malattie terminali, cene di leva)? Se va bene a tutti i partecipanti, va bene a tutti i partecipanti e questo basta.

- Vuoi giocare un mondo "edulcorato" in cui alcuni elementi spiacevoli non sono presenti? Se va bene a tutti i partecipanti, va bene a tutti i partecipanti e questo basta.

- Vuoi creare un gioco/ambientazione dove c'è inclusione di genere/etnia/etc.? L'articolo fornisce la propria visione dei fatti e consiglia alcune opere da cui trarre spunto.

 

Ecco, la discussione dovrebbe vertere sull'ultimo punto. Il resto è materia troppo delicata per essere discussa su un forum, specialmente considerato il livello di maturità dell'utente medio.

1 minuto fa, Grimorio ha scritto:

In una campagna ambientata nel mondo reale lo trovo negazionista e revisionista , un esempio è fare una campagna durante la WWII senza i campi di concentramento. Trovo che appiattisca il gioco perchè proprio dalle difficoltà nascono i personaggi più interessanti e infine trovo che non abbia senso, perchè in una campagna western senza il razzismo per cosa si è combattuta la Guerra Civile? Per come cucinare il rosso dell'uovo dove il Nord lo voleva cotto e il Sud no?
E definisco tutto ciò Disneyano proprio perché nei recenti film Disney ambientati nel passato sono completamente assenti qualsivoglia problemi di razzismo e omofobia, dove abbiamo neri che sono nobili o avvocati o cose del genere e francamente lo trovo sciocco perchè tutti sanno che orrori come schiavitù, segregazione e leggi omofobe sono esistiti, la Disney cercando di non turbare i propri spettatori e non essere soggetta a critiche su twitter ha solo l'effetto di fare negazionismo.

Questo nel mondo reale, se poi si vuole prendere il West e trasportarlo su un altro mondo con elfi e nani o con gli alieni in stile Bravestarr allora è un altro conto e ognuno e libero di fare quello che vuole

Discorso sterile, scusa se sono brutale.

Vuoi giocare ad un vero mondo realistico, alla vera WWII? Non puoi. Punto. Stai usando un medium, al quale applichi topos narrativi, falsi storici e via dicendo. 

Puoi avvicinarti molto al realismo, ma già il fatto di giocare un personaggio fittizio invalida la cosa. Vuoi giocare durante l'Olocausto? Col gruppo giusto si può fare. Vuoi giocare ad una WWII senza Olocausto? Col gruppo giusto si può fare.

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14 minuti fa, Grimorio ha scritto:

In una campagna ambientata nel mondo reale lo trovo negazionista e revisionista , un esempio è fare una campagna durante la WWII senza i campi di concentramento. Trovo che appiattisca il gioco perchè proprio dalle difficoltà nascono i personaggi più interessanti e infine trovo che non abbia senso, perchè in una campagna western senza il razzismo per cosa si è combattuta la Guerra Civile? Per come cucinare il rosso dell'uovo dove il Nord lo voleva cotto e il Sud no?
E definisco tutto ciò Disneyano proprio perché nei recenti film Disney ambientati nel passato sono completamente assenti qualsivoglia problemi di razzismo e omofobia, dove abbiamo neri che sono nobili o avvocati o cose del genere e francamente lo trovo sciocco perchè tutti sanno che orrori come schiavitù, segregazione e leggi omofobe sono esistiti, la Disney cercando di non turbare i propri spettatori e non essere soggetta a critiche su twitter ha solo l'effetto di fare negazionismo.

Questo nel mondo reale, se poi si vuole prendere il West e trasportarlo su un altro mondo con elfi e nani o con gli alieni in stile Bravestarr allora è un altro conto e ognuno e libero di fare quello che vuole

Non sto dicendo che non si può giocare nel mondo reale, sto dicendo che se vuoi giocare nel west realistico è perché il gruppo vuole affrontare quei temi che citi.

Se non si vuole affrontare quei temi si può benissimo giocare in una versione del mondo reale che quei temi non li presenti. Per esempio potrei voler giocare nel west solo perché mi piacciono le pistolettate, i duelli, la corsa all'oro, i fuorilegge e cose così. Immagina essere un giocatore di colore a cui propongono una campagna ambientata nel west. Ti fai il tuo cowboy nero pronto a sventare assalti alla diligenza e cose così e ti ritrovi con tutti gli npc che ti trattano come pezza da cul*. Sicuramente realistico, magari a molti giocatori potrebbe piacere, ma probabilmente il giocatore di colore non avrà voglia di affrontare questi temi anche durante il gioco di ruolo.

Provo a farti un altro esempio in cui non rientra la disciminazione:

Nel mondo reale (soprattutto nel passato) sono molto comuni gli abusi sui bambini, anche solo in termini di violenze o abusi psicologici.

Questo significa che in ogni campagna ambientata nel mondo reale dobbiamo necessariamente includere gli abusi sui minori? No, infatti di base è un tema che non viene affrontato: poi se il gruppo vuole, può scegliere di scostarsi dalla base per affrontare quel tema.

Questo è il punto del mio discorso: per me è meglio partire con un mondo che non includa di base temi troppo problematici, e al limite inserirli se si vuole esplorarli.

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3 minuti fa, Hicks ha scritto:

Non sto dicendo che non si può giocare nel mondo reale, sto dicendo che se vuoi giocare nel west realistico è perché il gruppo vuole affrontare quei temi che citi.

Se non si vuole affrontare quei temi si può benissimo giocare in una versione del mondo reale che quei temi non li presenti. Per esempio potrei voler giocare nel west solo perché mi piacciono le pistolettate, i duelli, la corsa all'oro, i fuorilegge e cose così. Immagina essere un giocatore di colore a cui propongono una campagna ambientata nel west. Ti fai il tuo cowboy nero pronto a sventare assalti alla diligenza e cose così e ti ritrovi con tutti gli npc che ti trattano come pezza da cul*. Sicuramente realistico, magari a molti giocatori potrebbe piacere, ma probabilmente il giocatore di colore non avrà voglia di affrontare questi temi anche durante il gioco di ruolo.

Provo a farti un altro esempio in cui non rientra la disciminazione:

Nel mondo reale (soprattutto nel passato) sono molto comuni gli abusi sui bambini, anche solo in termini di violenze o abusi psicologici.

Questo significa che in ogni campagna ambientata nel mondo reale dobbiamo necessariamente includere gli abusi sui minori? No, infatti di base è un tema che non viene affrontato: poi se il gruppo vuole, può scegliere di scostarsi dalla base per affrontare quel tema.

Questo è il punto del mio discorso: per me è meglio partire con un mondo che non includa di base temi troppo problematici, e al limite inserirli se si vuole esplorarli.

Per farti un esempio avvenuto sul serio: io, del sud Italia trasferito al nord, campagna di ctulhu '20 dove eravamo tutti in una famiglia mafiosa, stereotipi a go go sugli italiani del sud Italia e... me ne sono fregato ed ho giocato insieme agli altri, perchè:

  • riesco a distinguere tra goliardata e razzismo
  • alcuni di quegli stereotipi erano veri
  • riesco a distinguere tra un gioco di ruolo e la vita reale.
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4 minuti fa, Grimorio ha scritto:

Per farti un esempio avvenuto sul serio: io, del sud Italia trasferito al nord, campagna di ctulhu '20 dove eravamo tutti in una famiglia mafiosa, stereotipi a go go sugli italiani del sud Italia e... me ne sono fregato ed ho giocato insieme agli altri, perchè:

  • riesco a distinguere tra goliardata e razzismo
  • alcuni di quegli stereotipi erano veri
  • riesco a distinguere tra un gioco di ruolo e la vita reale.

Il problema sta qui. Non è che se va bene a te, deve andare bene a tutti. 

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In questo momento, Pippomaster92 ha scritto:

Il problema sta qui. Non è che se va bene a te, deve andare bene a tutti. 

Io, parlando della mia persona, ritengo che se non riuscissi più a distinguere tra vita reale e gioco di ruolo dovrei fare delle sessioni di psicoterapia invece che delle sessioni di gdr, ma questo per quel che riguarda me, gli altri facciano come gli pare.

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11 minuti fa, Grimorio ha scritto:

Io, parlando della mia persona, ritengo che se non riuscissi più a distinguere tra vita reale e gioco di ruolo dovrei fare delle sessioni di psicoterapia invece che delle sessioni di gdr, ma questo per quel che riguarda me, gli altri facciano come gli pare.

Guarda che nessuno (a parte te) parla di non saper distinguere tra realtà e finzione.

Ma accetti almeno il concetto, spero, che ad alcune persone possa piacere X piuttosto che Y? Questo articolo spiega da dove prendere esempio se vuoi provare Y al posto di X, e come scrivere bene una storia che rappresenti al meglio Y.

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2 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

Guarda che nessuno (a parte te) parla di non saper distinguere tra realtà e finzione.

Ma accetti almeno il concetto, spero, che ad alcune persone possa piacere X piuttosto che Y? Questo articolo spiega da dove prendere esempio se vuoi provare Y al posto di X, e come scrivere bene una storia che rappresenti al meglio Y.

No, questo articolo  non spiega "SE volete giocare Y"ma parte dal presupposto che tutti usino Y.

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12 minuti fa, Grimorio ha scritto:

Io, parlando della mia persona, ritengo che se non riuscissi più a distinguere tra vita reale e gioco di ruolo dovrei fare delle sessioni di psicoterapia invece che delle sessioni di gdr, ma questo per quel che riguarda me, gli altri facciano come gli pare.

Ma questa non è una questione di distinguere vita vera da gioco di ruolo, è una questione di potersi divertire in un'ambiente sereno che vada incontro alle preferenze di tutti: se a te piace giocare una ambientazione Western dove il razzismo è una grande componente dell'ambientazione, il tuo amico potrebbe non essere del tuo stesso parere perché magari preferirebbe giocare dei banditi che fanno rapine in banca e ciò non lo renderebbe un bimbetto distaccato dalla realtà negazionista, ma semplicemente una persona che preferisce esplorare elementi diversi dell'ambientazione senza dover inserire in gioco le numerose brutture che esistono già in Real.

Nessun metodo di gioco è sbagliato, il trucco sta nel trovare un punto di incontro con il resto del gruppo: sono tutti d'accordo nel giocare in una ambientazione storica iperrealistica e quindi piena di nefandezze? Ok, vada di schiavismo, stupri, razzismo e chi più ne ha più ne metta.
Magari vogliono una semplice avventura Western dove ci si destreggia tra brutti ceffi e pistoleri dal grilletto facile? Beh, perché no! Semplicemente ci sono spunti per un gioco diverso!

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5 minuti fa, Hicks ha scritto:

@Grimorio Una domanda: secondo te il limite (inteso come argomento da non affrontare senza prima aver avuto consenso al tavolo) non esiste o è solo che la tua asticella è alta?

Io ritengo che ad un tavolo di persone adulte si possa affrontare qualsiasi argomento senza il bisogno di una sessione zero.

(o meglio, la sessione zero serve ma per altre cose)

Modificato da Grimorio
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16 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

Fun fact: non è vero. Basta leggere l'articolo per rendersene conto. 

 

Cita

Lezione 2: Inserire la Diversità Nelle Vostre Partire Non Deve Essere Sbandierato

Avatar e She-Ra hanno un cast incredibilmente vario, che incorpora una moltitudine di razze e culture, così come personaggi LGBT. Tutti questi personaggi sono inseriti nella serie in modo che la loro identità non sia mai un peso per gli altri personaggi o che non sembri una forzatura di trama. Esistono in questi mondi fantastici semplicemente perché esistono nel mondo reale e, di conseguenza, possono esistere anche nelle vostre campagne.

Il trucco, in questo caso, è che non c'è un trucco. Se un personaggio ha una caratteristica che lo definisce descrivetela, se ne ha un'altra significativa nominatela. Teo in Avatar è affetto da una disabilità fisica e, sebbene ci venga descritta la sua storia e questa sia riconosciuta da tutti, viene considerato dagli altri personaggi e dagli spettatori soprattutto per le invenzioni di famiglia e per la sua abilità nel pilotare il suo deltaplano. In She-Ra, Double Trouble usa esclusivamente dei pronomi neutri per riferirsi a sé stesso e non solo questo fatto non viene mai menzionato, ma gli altri personaggi si adattano di conseguenza senza battere ciglio. La parte più complessa per farlo nella maniera corretta è capire che non deve essere qualcosa di "pesante".

Non dice se, ma , dipende. No, dice che BISOGNA FARE COSÌ. Che la disabilità non conta, che le preferenze sessuali non contano. Un conto è dire di non creare un personaggio che sia definito solo dalla sua diversità o che diventi una macchietta, Tyrion Lannister è molto più che essere solo una persona affetta da nanismo, per esempio, ma di certo gli altri personaggi intorno a lui non fanno finta di niente, la sua diversità gliela fanno sentire come qualcosa di "pesante".
Questo per dire che, per chi ha letto l'articolo, è evidente che l'autore presenti come assoluta una sola scuola di gioco.

Modificato da Grimorio
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8 minuti fa, Grimorio ha scritto:

Io ritengo che ad un tavolo di persone adulte si possa affrontare qualsiasi argomento senza il bisogno di una sessione zero.

(o meglio, la sessione zero serve ma per altre cose)

Quindi (perdonate l'esempio estremo) il master potrebbe iniziare una campagna con il tuo personaggio violentato ed umiliato da una banda di farabutti e tu non avresti nessun problema né il minimo fastidio?

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2 minuti fa, Hicks ha scritto:

Quindi (perdonate l'esempio estremo) il master potrebbe iniziare una campagna con il tuo personaggio violentato ed umiliato da una banda di farabutti e tu non avresti nessun problema né il minimo fastidio?

Assolutamente no, anzi mi darebbe spunti di roleplay ed obbiettivi per il personaggio.

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7 minuti fa, Grimorio ha scritto:

Non dice se, ma , dipende. No, dice che BISOGNA FARE COSÌ. Che la disabilità non conta, che le preferenze sessuali non contano. Un conto è dire di non creare un personaggio che sia definito solo dalla sua diversità o che diventi una macchietta, Tyrion Lannister è molto più che essere solo una persona affetta da nanismo, per esempio, ma di certo gli altri personaggi intorno a lui non fanno finta di niente, la sua diversità gliela fanno sentire come qualcosa di "pesante".
Questo per dire che, per chi ha letto l'articolo, è evidente che l'autore presenti come assoluta una sola scuola di gioco.

Da nessuna parte dice "devi fare così in ogni campagna e in ogni situazione". Ti dice "se vuoi aver questa cosa, dovresti fare in questo modo" dando consigli basati su queste due serie TV.

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11 minutes ago, Grimorio said:

Non dice se, ma , dipende. No, dice che BISOGNA FARE COSÌ. Che la disabilità non conta, che le preferenze sessuali non contano. Un conto è dire di non creare un personaggio che sia definito solo dalla sua diversità o che diventi una macchietta, Tyrion Lannister è molto più che essere solo una persona affetta da nanismo, per esempio, ma di certo gli altri personaggi intorno a lui non fanno finta di niente, la sua diversità gliela fanno sentire come qualcosa di "pesante".
Questo per dire che, per chi ha letto l'articolo, è evidente che l'autore presenti come assoluta una sola scuola di gioco.

Non ti dice che ogni campagna deve essere così.
Poi sono consigli, non è che viene la polizia di d&d a casa e ti spara in testa.
Hai citato il principe dei draghi, ci sono coppie omosessuali. Viene detto che ci sono. Punto. Non è che tutti puntano il dito e fanno: "OH MA CHE BRAVI CHE SIAMO! HAI VISTO?! CI SONO DUE OMOSESSUALI E NESSUNO DICE NIENTE; VISTO COM'é NORMALE?"

Poi ci possono essere campagne dove invece l'elemento di diversità è centrale (che sia essa religiosa, di etnia o sessuale), ma quello è un punto diverso.
 

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Dico la mia da ateo militante: l'ateismo é l'elemento piú discriminato e difficile da gestire nei gdr, perché la maggior parte delle ambientazioni si basa sul fatto che le divinità esistano davvero. Nel mondo fantasy gli unici esponenti, che conosca, sono i filosofi scettici nemediani dell'era hyboriana di Conan, ma quella é un'ambientazione low fantasy.

Detto questo, non ho problemi a giocare ambientazioni high fantasy con gli dei, che camminano a fianco degli uomini nello stile dell'epica classica, mentre ambientazioni con chiese organizzate, censure e inquisizioni mi danno molto fastidio, ma non mi impediscono di giocarci, ovviamente con personaggi dalla religiosità scarsa o assente. Gioco a WFRP con un gruppo, con cui mi trovo molto bene, ma l'ambientazione non mi piace proprio per l'eccessivo peso di una religiosità intollerante.

 

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1 ora fa, MattoMatteo ha scritto:

Concordo!
Cosa c'è di sbagliato in una adozione? Ci sono un sacco di bambini che necessitano disperatamente di una famiglia che li ami, e invece c'è gente che ricorre all'inseminazione artificiale... che c'è, se non ha il tuo sangue pensi che non legherete?
Esistono numerose famiglie in cui, nonostante ci siano legami di sangue, le persone non si sopportano, o addirittura si odiano apertamente!
E' viceversa, ci sono un sacco di famiglie con figli adottati, che sono unite e felici!

Ammetto che allevare un bambino, magari già un pò grande, con problemi alle spalle possa spaventare la maggior parte della gente, ma se davvero vuoi un figlio non fare tanto lo schizzinoso! E "famiglia" non significa solo che i figli si devono adattare ai genitori, ma anche che i genitori devono adattarsi ai figli.
E' questo il problema del mondo moderno: la gente non vuole faticare per avere la roba, compresa la fatica di adattarsi ai bisogni e alla personalità (e anche sessualità) dei figli.

Mi hai ninjato alla grande. :pray-old:

 

In effetti ben pochi linguaggi hanno il genere neutro, e di solito viene riservato agli animali e agli oggetti (vedi "it" in inglese).
Sempre in inglese, hanno sviluppato varie proposte, ma personalmente le trovo tutte ridicole; a me non frega un fico secco, nè la giudico inferiore o superiore, se la persona con cui parlo è maschio, femmina, transgender, asessuata, genderfluid, eccetera.
Se preferisce che si usi un genere o un'altro, magari a seconda dell'umore, basta che me lo dice e io mi adeguo senza problemi.

Cito questo post come esempio e, soprattutto, perché è il più recente. Il tema dell'articolo (e, di conseguenza, del topic) è come sfruttare certi elementi presentati nelle due serie citate per migliorare le proprie giocate. Come è stato ripetuto più volte, eventuali interventi sulla bioetica, sull'utero in affitto o sulle coppie omosessuali non sono inerenti alla discussione.

Non si tratta di censura dei moderatori o di imposizione di una singola visione, si tratta semplicemente di riportare una discussione "in topic", come viene fatto in molti altri casi. 

49 minuti fa, Grimorio ha scritto:

Assolutamente no, anzi mi darebbe spunti di roleplay ed obbiettivi per il personaggio.

A me, invece, metterebbe a disagio. Così come vedere delle scene con sevizie su dei bambini. E sono entrambi dettagli "realistici".

Non penso si tratti di maturità, ma di sensibilità. Con questo non voglio dire che chiunque non concordi con me sia privo di empatia, ma che ognuno reagisce diversamente di fronte a certi temi che sono indubbiamente pesanti. E quale occasione migliore della sessione zero per decidere cosa rappresentare in gioco e cosa lasciar perdere?

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28 minuti fa, Ian Morgenvelt ha scritto:

Cito questo post come esempio e, soprattutto, perché è il più recente. Il tema dell'articolo (e, di conseguenza, del topic) è come sfruttare certi elementi presentati nelle due serie citate per migliorare le proprie giocate. Come è stato ripetuto più volte, eventuali interventi sulla bioetica, sull'utero in affitto o sulle coppie omosessuali non sono inerenti alla discussione.

Non si tratta di censura dei moderatori o di imposizione di una singola visione, si tratta semplicemente di riportare una discussione "in topic", come viene fatto in molti altri casi.

Hai ragione, scusa.
E' che da ragazzo sono stato bullizzato (perchè, pur non essendo gay/nero/musulmano, ero timido, gentile, e mi piaceva studiare), al punto che per vari anni ho pensato seriamente di suicidarmi; quindi il discorso "rispetto per le diversità" mi stà molto a cuore.
Cercherò di restare in tema, da ora in poi. 😉

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Devo fare un passo indietro, mi sono confrontato sull'argomento (sia razzismo omofobia che violenza e stupri) col mio gruppo di gioco, ero straconvinto che l'avrebbero presa a ridere come faccio io, invece mi hanno dato risposte come "mi darebbe fastidio" ,"farei fatica..." e "anche no!" Ammetto dunque di essermi sbagliato e riconosco di avere una sensibilità differente dagli altri, non peggiore nè migliore, ma differente. E che una sessione zero su questi temi è, al contrario di quanto pensassi prima, invece molto utile.

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