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Dimensioni 3° edizione


mantis

Messaggio consigliato

Stiamo considerando l'idea di fare una terza edizione di questo GdR.

Alcuni di noi, prima di mettersi al lavoro, hanno posto queste domande che vorrei condividere con voi, giocatori esperti.

  1. un sistema universale senza ambientazione ha sufficiente forza per raggiungere il mercato? Non vale la pena pensare già ad una ambientazione su cui tarare il nostro lavoro?
  2. il sistema "iniziativa-tiro per colpire-armatura-danni" è ancora accattivante?
  3. il sistema misto "livelli-abilità" ingenera ancora curiosità e voglia di giocare lunghe avventure nel lettore?

Voi cosa pensate?

Grazie

Mantis

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Ti dico la mia:

Quote

un sistema universale senza ambientazione ha sufficiente forza per raggiungere il mercato? Non vale la pena pensare già ad una ambientazione su cui tarare il nostro lavoro?

Secondo me è una domanda per la quale non esiste una risposta. Molto dipende dal target di pubblico che avete in mente. Ci saranno coloro che sono attratti dall'ambientazione del gioco, e vorranno giocare un gioco che sia ambientato in un particolare momento storico (per così dire), e coloro che sono attratti più da un gioco generico, in quanto sono affascinati dall'idea che senza impazzire tra mille regolamenti abbiano qualcosa che li possa soddisfare sia nel momento in cui vogliono giocare, per dire, una campagna in epoca moderna, sia una campagna fantasy o sci-fi. Per cui dovreste pensare prima a che pubblico volete rivolgervi, e poi prendere la scelta.

Inoltre, l'essere generico o specifico ha anche un risvolto sul regolamento. Spesso le regole che servono per risolvere situazioni di gioco non possono essere uguali sia che si giochi in un ambientazione fantasy, che in una moderna o in una sci-fi. Per cui anche qui, se Dimensioni, pur mantenendo uno stile prettamente narrativo e meno "da videogioco" (passatemi così la distinzione), vuole creare un regolamento che possa (anche in parte) soddisfare chi cerca soddisfazioni nel regolamento tecnico, non può essere troppo generico.

Non so, forse il modo migliore per essere un regolamento generico è fare alla GURPS. Avere uno zoccolo di base che possa andare bene per ogni ambientazione e poi avere supplementi specifici (che descrivono proprio regole diverse) a seconda dell'ambientazione. Perché, per fare un esempio, non mi immagino che con le stesse regole si possa regolare un duello da far west, una sparatoria a Manhattan o una gara di tiro con l'arco...

Quote

il sistema "iniziativa-tiro per colpire-armatura-danni" è ancora accattivante?

Parlo per gusto personale: a me la parte del combattimento in un GDR piace, e in genere prediligo giochi dove ci sia perlomeno un senso di realismo (per capirci, non mi piace troppo lo stile supereroistico alla D&D). Però al contempo un regolamento molto "pesante" pieno di regole e norme che mirino ad ottenere un realismo eccessivo può risultare pesante. Io ho sempre trovato il sistema di Dimensioni abbastanza snello e verosimile: la difesa "attiva" dei personaggi rispetto ad un tiro contro una difficoltà fissata mi ha sempre dato piacere, le armature che riducono i danni invece che dare un bonus a difendersi mi è sempre sembrato più realistico, i danni che dipendono dalla differenza del tiro pure. E l'iniziativa boh, rimane la cosa "casuale" ma molte alternative viste in altri giochi a volte mi hanno fatto pensare che fosse oltremodo complicato gestire un combattimento.

A che alternative state pensando?

Se l'idea è rimanere su uno stile sempre abbastanza snello, alcune idee per dare novità e magari un pizzico di tattica potrebbe essere le seguenti:

  • gestione dell'iniziativa: è vero che la rapidità di movimento e la prontezza di riflessi non è una cosa che si decide, ma è anche vero che a volte si può scegliere di agire in un certo modo o in un altro per anticipare o meno le mosse del proprio avversario. In alcuni giochi ho visto dividere i partecipanti ad uno scontro in più gruppi, a seconda di quanto veloci volevano essere i personaggi. Si barattava la possibilità di fare più o meno azioni nel gioco (o avere più o meno bonus nel combattimento) a favore di essere più o meno lenti, e si risolveva un tiro "iniziativa" (o cose similari) solo tra personaggi nello stesso gruppo. Detta così alla caxxo, uno potrebbe dire che se vuoi agire velocemente hai 1 sola azione, 2 se agisci normale, 3 se agisci lentamente e l'iniziativa la tiri solo tra coloro che stanno nello stesso "gruppo". In questo modo rendi un po' di controllo al giocatore. Però non so, se da una parte una cosa del genere mi farebbe gola, dall'altra mi fa sempre paura appesantire una parte che già di per sé è sempre la più pesante di un gioco
  • tiri per colpire: non toglierei assolutamente i tiri contrapposti e la differenza per calcolare i danni, mi sembra un sistema facile ed immediato ma che rende giustizia ad un combattimento. Al massimo (ma così su due piedi non saprei come la cosa potrebbe essere tradotta nei termini delle azioni di Dimensioni), ho visto giochi dove il combattimenti si risolvono con un unico tiro contrapposto. Io tiro, il mio avversario tira, entrambi i tiri rappresentano sia l'attacco che la difesa. Chi fa di più ha colpito l'altro (in genere poi in questi sistemi c'è pure un minimo da superare per dire che perlomeno si è andati a bersaglio. Però non mi dilungherei ora). In ogni caso io trovo il sistema dei tiri contrapposti nettamente superiore ad un sistema fatto di tiri contro difficoltà fissate.
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l sistema misto "livelli-abilità" genera ancora curiosità e voglia di giocare lunghe avventure nel lettore?

Che sistema "livelli-abilità"? Non ti ho capito.

Io l'unica pecca che trovo (come ho detto nell'altro topic) è che i personaggi non maghi sono un po' "piatti" nel tempo. Il fatto che il personaggio non saprà mai fare cose extra nel tempo, ma avrà solo bonus più alti nei tiri, tende a stancare a lungo andare, credo. Forse da questo punto di vista una ventata di aria fresca servirebbe.

In ogni caso, una cosa che ho sempre apprezzato di Dimensioni è che riesce ad essere un regolamento appagante nonostante la sua semplicità, per cui seppur qua e là vada limato ed aggiustato, penso che infarcirlo e complicarlo troppo lo snaturerebbe troppo...

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Ciao @Elin, sono nuovo in Dimensioni quindi probabilmente non mi conoscete ancora in questa sezione di forum.

Mi fa piacere notare che le perplessità che abbiamo siano molto simili, mi fa sentire come se stessi andando nella direzione giusta 🙂

8 ore fa, Elin ha scritto:

In ogni caso, una cosa che ho sempre apprezzato di Dimensioni è che riesce ad essere un regolamento appagante nonostante la sua semplicità, per cui seppur qua e là vada limato ed aggiustato, penso che infarcirlo e complicarlo troppo lo snaturerebbe troppo...

Penso che sia un punto importante da mantenere questa semplicità. Esistono tanti regolamenti oltremodo dettagliati che fanno quello che Dimensioni si prefigge di fare, l'unicità sta proprio nell'essenzialità e nell'equilibrio con cui affronta minuzie e complicazioni senza fuggirle completamente come altri giochi altrettanto semplici fanno.

8 ore fa, Elin ha scritto:

Non so, forse il modo migliore per essere un regolamento generico è fare alla GURPS. Avere uno zoccolo di base che possa andare bene per ogni ambientazione e poi avere supplementi specifici (che descrivono proprio regole diverse) a seconda dell'ambientazione.

Sì, presumibilmente sì. Personalmente io credo che essere un regolamento generico porti una serie di difficoltà che poi solo la costruzione di un set di regole per una specifica ambientazione (che sia fatto da chi scrive il gioco con dei supplementi o anche dai giocatori stessi con il manuale completo alla mano) può risolvere, e non mi sarei imbarcato (partendo da zero intendo) in un'impresa così.

Ma non fa comunque parte dell'identità di Dimensioni essere generico? Si può fare Dimensioni 3 ignorando (completamente) questo aspetto? Non ne sono sicuro.

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15 minutes ago, Brillacciaio said:

Ma non fa comunque parte dell'identità di Dimensioni essere generico? Si può fare Dimensioni 3 ignorando (completamente) questo aspetto? Non ne sono sicuro.

Si e no. Sono d'accordo con te, ma è anche vero che dimensioni sembra più un gioco fantasy con regole usabili anche in contesti diversi.

Se ci si fa caso, tutto il parco regole dedicato al mondo fantasy sembra molto più esteso e preciso rispetto a quelle che potrebbero essere le necessità di un gioco ambientato in epoca moderna o futuristica.

Ma io gioco solo fantasy, quindi so poco di cosa hanno bisogno giochi diversi 😅

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Salve a tutti, parlo di questo argomento solo per quanto riguarda il primo punto della discussione

Cita

1. un sistema universale senza ambientazione ha sufficiente forza per raggiungere il mercato? Non vale la pena pensare già ad una ambientazione su cui tarare il nostro lavoro?

Per gli altri punti dovrei rileggere bene il manuale per avere idee più chiare in merito.

Decidendo di intraprendere il percorso di una nuova edizione di un gdr bisogna sicuramente controllare il mercato presente e fare qualche previsione per il mercato futuro. in ogni periodo abbiamo avuto sempre determinati gdr che andavano più in voga rispetto ad altri.

Ad oggi questo mercato sta (da ormai qualche anno) tornando fortemente sotto i riflettori. Da quando è nata la 5a edizione di D&D e tutto il materiale creato grazie alla piattaforma Kickstarter, devo dire che se vediamo i scaffali dei negozi possiamo trovare tanti bei prodotti da comprare.

Molti gdr ho notato che evitano lo scoglio delle meccaniche prendendo quelle di D&D e si concentrano sull'ambientazione (ovviamente anche per sfruttare il successo della 5a edizione). Quelli invece che hanno delle loro meccaniche (come la Tiny Hat Games o la Two Little Mice per citarne due italiane) hanno un sistema che si regge su un'ambientazione molto sentita, non vorrei azzardare al fatto che è proprio l'ambientazione che attira più il nuovo giocatore.

Al giorno d'oggi la gente mi sembra stia cercando meccaniche snelle, veloci e pratiche da poter far giocare anche ai più neofiti, il tutto condito da ambientazioni sempre più settoriali che possano dare una vera impronta al gioco per capire e apprezzare da subito la motivazione della serata ludica.

L'unico prodotto che mi viene in mente che è uscito da poco che non ha ambientazione è Not the End

Quindi il mio parere è cercare di dare a Dimensioni la sua reale Dimensione (scusate il gioco di parole) e trovare la giusta ambientazione per giocarlo. 

In alternativa trovare una meccanica nuova e originale che possa però trovare il suo perchè in tutti gli universi giocabili (ma in questo caso serve un grosso lavoro di ricerca e tanto lavoro per far girare e testare il gioco)

 

 

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Il 21/5/2020 alle 11:42, mantis ha scritto:

Stiamo considerando l'idea di fare una terza edizione di questo GdR.

Alcuni di noi, prima di mettersi al lavoro, hanno posto queste domande che vorrei condividere con voi, giocatori esperti.

  1. un sistema universale senza ambientazione ha sufficiente forza per raggiungere il mercato? Non vale la pena pensare già ad una ambientazione su cui tarare il nostro lavoro?
  2. il sistema "iniziativa-tiro per colpire-armatura-danni" è ancora accattivante?
  3. il sistema misto "livelli-abilità" ingenera ancora curiosità e voglia di giocare lunghe avventure nel lettore?

Voi cosa pensate?

Grazie

Mantis

1. Secondo me bisognerebbe puntarlo sul fantasy (magari Dark Fantasy usando il grande lavoro che avevi fatto con Glennascaul) visto anche la particolarità della magia che rappresenta un qualcosa di veramente caratteristico in Dimensioni.

2. Beh D&D 5ed dimostra che è ancora accattivante, anche se io farei un ulteriore domanda: meglio un sistema più meccanico (alla Pathfinder 2 per esempio) o uno più leggero ma che agevoli in qualche modo l'interpretazione (come è un D&D 5edizione)?

3. Non sono sicuro che sia solo il sistema a invogliare giocate lunghe ma anche il tempo personale e quanto tempo ci vuole, a tutti, per assimilare le regole. Sul fantasy più eroico e caciarone credo renda meglio un sistema solo livelli che ti fa sentire nel corso dell'avanzamento quanto stai diventando potente e speciale rispetto al resto della gente, un fantasy più Dark (come poteva essere l'ambientazione Glennascaul secondo me predilige più un sistema abilità o misto livelli-abilità.

Spero di aver contribuito a farti chiarezza, nel caso sai che io ci sono per testare.

Un saluto da un vecchio giocatore di Dimensioni 🙂

 

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  • 2 settimane dopo...
14 ore fa, Elin ha scritto:

Dai dicci qualcosa che siamo curiosi!

Ciao Elin!

Non so quanto @mantis voglia anticipare quindi dico il meno possibile. Molto brevemente, avevo un po' di idee e l'ho contattato per una collaborazione. Stiamo lavorando insieme per identificare gli elementi chiave dell'identità di Dimensioni in modo da trasporle in una nuova edizione con nuove regole (quindi non una semplice revisione ma qualcosa in più).
Ci sarà un nuovo regolamento base, che includerà probabilmente anche una nuova edizione delle regole di Dimensioni Arcane (Dimensioni Arcane esisterà di certo, non sono solo sicuro ancora se come supplemento come nella scorsa edizione o se sarà incluso nel manuale base).

A me piacerebbe anche proporre (magari in un secondo momento) un manuale di ambientazione, ma per adesso stiamo lavorando sulle regole di Dimensioni e Dimensioni Arcane, non su Glennascaul né nessun'altra ambientazione.

Modificato da Brillacciaio
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L'idea era quella di rivedere Dimensioni e Dimensioni Arcane.

Su come fare ci stiamo lavorando. Sicuramente sarà un manuale unico.

Magari, non appena tutto avrà una forma leggibile, possiamo condividere lo scheletro delle regole con qualcuno di voi, così per avere un feedback.

Vediamo come evolve la cosa....

Mantis

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  • 3 settimane dopo...

Ciao! Ci ho ripensato su una cosa, in realtà la penso diversamente 😂

On 5/21/2020 at 11:42 AM, mantis said:
  1. un sistema universale senza ambientazione ha sufficiente forza per raggiungere il mercato? Non vale la pena pensare già ad una ambientazione su cui tarare il nostro lavoro?

Risposta breve: No.

Risposta lunga: in generale penso che per raggiungere le persone e stimolarne la curiosità (cosa molto importante poi se il gioco vuol essere commerciale e quindi vendere copie) serva qualcosa di super immediato che attiri l'attenzione delle persone.

Un gioco che si presenta come uno dei tanti giochi universali forse non stimola immediatamente l'immaginario di un giocatore, ma piuttosto attirerà solo coloro i quali stanno cercando qualcosa in particolare e quindi hanno deciso di leggere e sperimentare vari GDR nel tentativo di trovare quello che faccia al caso loro. Avere un'ambientazione definita che con 2 parole possa già stimolare la fantasia di un potenziale giocatore è quindi un modo per riuscire a catturarne l'attenzione.

Poi il gioco potrebbe essere generico, potrebbe avere un regolamento adatto a vari scenari e più ambientazioni "ufficiali" calate in contesti e momenti storici diversi, in modo da attirare chi cerca il fantasy, chi il western, chi lo sci-fi... Ma di primo acchito quello che ti può comunicare un'ambientazione solo leggendo 2 righe non è immensamente più grande di quello che un ipotetico regolamento perfetto possa fare, in quanto necessita della lettura dell'intero manuale.

Ti dico questo proprio perché l'ho sperimentato con mano. In questi giorni mi sono imbattuto casualmente in alcuni GDR che non conoscevo, e devo dire che ne sono stato attratto proprio per la premessa sull'ambientazione che facevano. Eppure entrambi sono basati su regolamenti generici.

Il primo è stato Valraven, che mi ha fatto scoprire il regolamento "Monad". Casualmente, leggendo blog e forum qua e là, mi sono imbattuto in questa descrizione:

Quote

Valraven si rifà alle atmosfere di Berserk di Kentaro Miura, unite a quelle del videogioco Dragon Age di Ea Games e ai racconti de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George Martin.

Una frase e la mia attenzione è stata catturata, in quanto io SO per certo che il dark fantasy e i giochi dove i personaggi NON sono dei super eroi mi piacciono. Con quella piccola frase già il gioco mi comunica che molto probabilmente troverò quello che cerco, quindi perché non approfondire?

 

Il secondo invece è stato Il Tempo della Spada. Anche qui l'ambientazione è stata quella che ha attirato la mia attenzione. La breve descrizione parlava di un gioco di stampo medievale che poteva essere giocato in modo "storico", "leggendario" o "fantastico", che poneva particolare attenzione al realismo grazie ad una grande ricerca storica fatta per poter scrivere questo gioco. Poi leggendolo, ho scoperto che pure questo usa un regolamento generico, ma di nuovo la mia attenzione è stata catturata dall'ambientazione, non dal regolamento.

 

Quindi, per concludere, penso che fino a che la vostra intenzione è quella di sviluppare il VOSTRO gioco e farne pubblicità qui per coloro che già vi conoscono e sono innamorati del vostro regolamento, potete continuare con la stessa linea dell'attuale edizione.

Nel momento in cui Dimensioni dovesse essere un gioco commerciale, penso che dovrebbe avere una sua identità oltre ad essere un gioco di ruolo generico, in modo che possa catturare l'attenzione del lettore che passando per un blog legge la notizia dell'uscita della terza edizione.

 

Nota: avere un'identità non vuol dire che dovete decidere se il regolamento di Dimensioni sia fatto per un gioco medievale o sci-fi. Piuttosto, penso che una volta che avete il regolamento generico che cercare, lo sforzo debba essere quello di creare e pubblicizzare una o più ambientazioni, che attirino le persone verso il gioco. Queste dovrebbero essere il vostro "prodotto civetta" per attirare i giocatori...

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2 ore fa, Elin ha scritto:

Quindi, per concludere, penso che fino a che la vostra intenzione è quella di sviluppare il VOSTRO gioco e farne pubblicità qui per coloro che già vi conoscono e sono innamorati del vostro regolamento, potete continuare con la stessa linea dell'attuale edizione.

Nel momento in cui Dimensioni dovesse essere un gioco commerciale, penso che dovrebbe avere una sua identità oltre ad essere un gioco di ruolo generico, in modo che possa catturare l'attenzione del lettore che passando per un blog legge la notizia dell'uscita della terza edizione.

 

Nota: avere un'identità non vuol dire che dovete decidere se il regolamento di Dimensioni sia fatto per un gioco medievale o sci-fi. Piuttosto, penso che una volta che avete il regolamento generico che cercare, lo sforzo debba essere quello di creare e pubblicizzare una o più ambientazioni, che attirino le persone verso il gioco. Queste dovrebbero essere il vostro "prodotto civetta" per attirare i giocatori...

Ciao Erin! Grazie del tuo contributo non lasciamo morire l'interesse 🙂

Io la penso come te, e personalmente sarei partito già con un regolamento ambientato ma c'è bisogno di tenere presente l'identità originale di Dimensioni non trovi?

Poi, e lo ribadisco, io sono intenzionato a produrla un'ambientazione, che sia ora o poi perché sono d'accordo che sia una parte importante di un gdr e perché è divertente da modellare. Come valuti la possibilità di pubblicare un'ambientazione solo in un secondo momento? Credi che abbia senso o meglio lanciare già l'ambientazione con il regolamento (insieme o separati, non lo so, ma comunque in contemporanea)?

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Si, sono d'accordo sul mantenere l'identità originale di Dimensioni, su questo non c'è dubbio.

Dico però una cosa: io non uscirei mai commercialmente senza un'ambientazione e un target ben delineato. Nel senso, il primo prodotto che lancerei sul mercato con l'intenzione di vendere per me dovrebbe essere un gioco con una sua ambientazione BASATO sulle regole di Dimensioni.

Questo quindi porta a due possibili strade per lo sviluppo del gioco:

  1. Il focus è sul gioco, non sull'ambito commerciale dell'iniziativa. Allora ok, ci si può concentrare sul regolamento, far uscire un Dimensioni 3 e quando si sia finito e testato, preoccuparsi di sviluppare un gioco con una sua ambientazione basato sul regolamento di Dimensioni (e magari con qualche regola extra o modificata per adattarsi meglio allo stile concreto)
  2. il focus è sull'iniziativa commerciale: allora si deve partire dall'ambientazione, dal target di mercato, e tirare fuori un prodotto di questo tipo. Che poi sotto la scocca ci sia un regolamento che è pensato per essere generico e che in futuro possa essere rilasciato a sé stante, o usato per fare un secondo gioco con un'ambientazione diversa, non importa. Se il focus è sull'aspetto commerciale partirei con un gioco con una sua ambientazione. 

Nota, seguire la strada 2 non vuol dire snaturare l'identità originale di Dimensioni. Comunque per voi ideatori sotto rimarrebbe l'idea di creare il nuovo regolamento generico di Dimensioni. Quello che cambia è su cosa ponete le prime attenzioni: prima tutte le regole per tutti i tipi di ambientazione e poi ci si fa un'ambientazione intorno, oppure prima ci si concentra sulla parte di regole che servono per un'ambientazione specifica e poi ci aggiungiamo quello che serve per altre ambientazioni? Tutto qui.

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Non lo so perché non li conosco 😅😅 però devo dire che mi è venuto in mente leggendo il monad system e le recensioni di valraven ed evolution pulse.

Sinceramente ho trovato commercialmente più furbo presentarti un sistema generico adatto a qualsiasi ambientazione attraverso la vendita di un gioco con un'ambientazione specifica.

Nel senso, penso (ma magari sbaglio) che sia più facile attirare l'attenzione di qualcuno facendolo fantasticare su un certo mondo, su un'ambientazione o dicendogli che il gioco "si rifà alle atmosfere di Berserk e ai racconti de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco" piuttosto che dicendogli "ecco il regolamento generico universale per giocare a quello che vuoi".

Però ripeto, io credo che sia solo una mera scelta da un punto di vista commerciale. Se l'obiettivo è Dimensioni 3 per correggere i suoi difetti e poi, solo poi, pensare a farci 2 quattrini, non importa.

Se l'idea principale è l'idea commerciale, non ci si deve girare molto intorno. Si esce con un prodotto più fruibile, e magari con la promessa che siccome il gioco è basato su un regolamento generico, a breve questo sarà disponibile solo e con il quale, sempre a breve, sarà disponibile un'ambientazione SCI-FI.

Modificato da Elin
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Anche io sarei più propenso ad uscire con un'ambientazione per Dimensioni. 

Il problema principale è trovarne una interessante e avere il tempo per svilupparla: cosa non da poco!

Ma.... chissà... Tutto è possibile!

Basta avere un po' di fede....

Mantis

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41 minuti fa, mantis ha scritto:

Anche io sarei più propenso ad uscire con un'ambientazione per Dimensioni. 

Il problema principale è trovarne una interessante e avere il tempo per svilupparla: cosa non da poco!

Io ho già tante cose in mano, ma pensiamo prima a finire le regole in ogni caso 😉

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2 hours ago, mantis said:

Il problema principale è trovarne una interessante e avere il tempo per svilupparla: cosa non da poco!

Glennascaul è interessante. Potreste ripartire da là, e migliorare quello che c'è da migliorare.

O perché no, cercare altri progetti free che magari potrebbero collaborare con voi portando dentro un'ambientazione. Sparo a caso, una volta lessi Aumyr, un'ambientazione che a me piacque molto, che però era pensata senza regolamento... Se trovate una cosa del genere, potreste proporre di mettere voi il set di regole e loro l'ambientazione no?

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