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Un altro anno eccezionale per D&D


Messaggio consigliato

La Wizard of the Coast ha rilasciato un comunicato in cui annuncia come il 2019 sia stato un altro anno eccezionale per D&D. Andiamo a leggerne il contenuto e analizzare alcuni dati interessanti

Articolo di J.R.Zambrano del 24 Aprile

Stando ad un recente annuncio della Wizard,  che spiega come il 2019 sia stato il migliore anno della storia di D&D, i fan hanno guardato l'equivalente di 8000 anni di contenuti legati a D&D.

Questo messaggio rivela come il 2019 sia stato il miglior anno per Dungeons & Dragons, sia a livello di vendite che di numero di giocatori, e mette in luce altri dati sorprendenti, tra cui il fatto che i fan di D&D hanno guardato 8181 anni di contenuti legati a Dungeons & Dragons su Twitch. E Critical Role ne copre solamente un migliaio nelle migliore delle ipotesi. In ogni caso, la WotC ha segnalato degli introiti eccezionali per D&D e ha lasciato trapelare qualche indizio su ciò che dovremo attenderci dal 2020 in poi. Speriamo solo che non si siano focalizzati talmente tanto sui guadagni da dimenticare di stare attenti alla loro salute.

Dalla Wizard of the Coast

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La Wizard of the Coast ha reso noto che il 2019 è stato il miglior anno nella storia del loro GdR da tavolo classico, Dungeons & Dragons. Il gioco ha raggiunto l'anno scorso il suo 45° anniversario, nonché il quinto anniversario della sua edizione più recente. La 5E è stata supportata negli anni da molti nuovi contenuti, tra cui alcune espansioni legate a Magic: L'Adunanza, e il team D&D ha promesso che avremo altri contenuti nei prossimi mesi.

Dungeons & Dragons è sempre stato il più iconico dei giochi di ruolo da tavolo. Quando qualcuno pensa al genere, D&D è quasi sempre il primo nome che viene in mente. Questo gioco ha avuto una storia lunga e turbolenta, e in passato è stato visto come un passatempo di nicchia e troppo "da nerd" per venire accettato dal pubblico generale. Negli anni '80 è stato al centro delle critiche sulla moralità, con gruppi religiosi estremisti che associavano il gioco al Satanismo e a pratiche occulte. Queste credenze non avevano una base ed erano totalmente infondate, ma hanno comunque avuto un severo impatto sull'immagine del gioco. Oggi, però, il fatto che sia apparso in dei popolari show televisivi, come Community, South Park Stranger Things ha incrementato l'entusiasmo generale per D&D. La 5E, rilasciata nel 2014, è stata accolta molto positivamente e alcuni la considerano la miglior edizione del gioco.

 

Sì, lo abbiamo capito. D&D è di moda ora. Tutti, dal New York Times a Time magazine al Guardian, hanno scritto un articolo su come "D&D è veramente stupendo, chi lo avrebbe mai immaginato?" nel corso dell'ultimo anno. Ma rimanendo sui numeri, D&D ha ottenuto dei risultati veramente notevoli. Stando alla WotC, siamo ormai 40 milioni di giocatori sparsi in tutto il mondo, con dei dati di vendita sorprendenti in Europa. Senza contare i precedentemente citati miliardi di contenuti, di cui 4.3 miliardi di minuti (che, facendo i conti, sono appunto 8181 anni) del solo Twitch.

Cosa più importante per gli investitori e i capi della Hasbro, per cui D&D non è altro che una goccia nel secchio, D&D sta avendo successo in maniera incredibile anche a livello finanziario, cosa che non ci sorprende visto che la Hasbro lo ha citato per nome nel suo report degli azionisti all'inizio dell'anno. Ma questo è solamente un assaggio di quanto stia andando bene: le vendite degli starter box sono salite del 300% rispetto al 2018. Che era già di per sé il miglior anno per D&D. Ma date un'occhiata a questa infografica della Wizard of the Coast per provarlo voi stessi.

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Non si può affermare che D&D non stia andando bene: è il GdR più famoso, coprendo da solo un buon 90% dell'industria. Tutto il resto, anche gli altri "grandi nomi", sono solamente un piccolo scaffale dell'enorme libreria che è D&D. E la tendenza non sembra cambiare. Ma ci sono delle cose sconvolgenti in questa infografica. Andiamo con ordine.

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Stando a questo grafico, nessun over 45 gioca a D&D. Certo, potreste far notare che questi giocatori non sono stati inclusi perché sono considerati "irrilevanti" dal punto di vista del marketing e che l'obiettivo dell'intero messaggio sia quello di aumentare l'hype dei fan, ma io penso che nasconda una verità più oscura.

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WotC sta riservando un destino a "La fuga di Logan" ai Grognards. Il vostro cristallo floreale nel palmo ha appena iniziato a diventare rosso e nero. E se avete colto questa citazione, fareste meglio a guardarvi le spalle: i Sorveglianti della WotC stanno arrivando per voi. Il messaggio mostra una grossa crescita delle giocatrici e mette in mostra le persone non binarie, cosa che fa sempre piacere notare. Anche se D&D ha ancora molti passi da fare oltre a dare dei semplici contentini nelle infografiche, ma è pur sempre un passo avanti. Inoltre possiamo vedere un riferimento ad un'uscita imminente. Sembra che vedremo qualcosa di sostanzioso nel 3° e nel 4° quadrimestre del 2020, con l'eventuale accesso anticipato a Baldur Gate III che potrebbe arrivare "più tardi quest'anno". Questo è lo stato attuale di D&D, in sostanza.

Che cosa pensate della news? D&D è il "vostro" GdR? Pensate che continuerà ad essere il prodotto principale? Fatecelo sapere nei commenti!



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Penso che gli over 45 non siano stati conteggiati perché nella maggior parte dei casi non comprano prodotti wizards ma usano principalmente i vecchi manuali tsr o i prodotti OSR di altri editori.

I pericoli che corrono i Grognard,  e l'esserlo non dipende dall'età, sono principalmente due:

Uno é la graduale scomparsa delle ambientazioni TSR, le quali stanno venendo piano piano sostituite da quelle di magic o da wildemount, persino la storica Forgotten Realms sembra stanca e affaticata dopo anni e anni di revisioni e cataclismi cosmici e in futuro, forse vicino, potrebbe fare la fine di Mystara e Greyhawk.

L'altro, ben più pericoloso, è la possibile distruzione dei principali topos e temi del fantasy a causa del politicamente corretto, del triggering facile e della sciocca concezione di voler inserire le tensioni razziali dei nostri giorni all'interno dei mondi fantasy di D&D, vedasi il recente dibattito sugli orchi.

La fortuna del gioco di ruolo però è che sia un hobby attivo e non passivo, mentre con un film o una serie lo spettatore deve subire passivamente le decisioni di sceneggiatore e regista (un esempio su tutti, la nuova trilogia di Star Wars) il giocatore di ruolo può decidere di essere lui lo sceneggiatore e usare avventure proprie o modificare i moduli d'avventura in modo da adattarli al suo gusto.

Modificato da Grimorio
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Che cosa pensate della news?

4,3 miliardi di minuti visionati su Twitch. Pazzesco!

D&D è il "vostro" GdR?

No. Non più, perlomeno.

Pensate che continuerà ad essere il prodotto principale?

Probabilmente sì, data la sua popolarità e la macchina finanzaria che lo sostiene, ma, fortunatamente (perché avere più opzioni è semplicemente meglio che averne una), spulciando tra quei "piccoli scaffali" si riescono a scovare anche delle ottime alternative.

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  • Supermoderatore
1 ora fa, Grimorio ha scritto:

L'altro, ben più pericoloso, è la possibile distruzione dei principali topos e temi del fantasy a causa del politicamente corretto, del triggering facile e della sciocca concezione di voler inserire le tensioni razziali dei nostri giorni all'interno dei mondi fantasy di D&D, vedasi il recente dibattito sugli orchi.

Non che certi topos e temi del fantasy non avessero bisogno di una sonora svecchiata eh, 😅 per quanto mi riguarda bene venga solo il politically correct recente da quel punto di vista. Che poi tu mi voglia dire che spesso a livello di produzione mediata è fatto superficialmente e con motivazioni non proprio eroiche mi sta pur bene.

Poi scusa cosa intendi con "la sciocca concezione di voler inserire le tensioni razziali dei nostri giorni"? Da sempre fantasy/fantascienza e altri generi letterari servono da metafore di problemi della nostra società (Tolkien che ci faceva i pipponi sui pericoli dell'industria per dire), cosa ci sarebbe di male o strano nel farlo con temi più attuali?

 

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22 minuti fa, Grimorio ha scritto:

L'altro, ben più pericoloso, è la possibile distruzione dei principali topos e temi del fantasy a causa del politicamente corretto, del triggering facile e della sciocca concezione di voler inserire le tensioni razziali dei nostri giorni all'interno dei mondi fantasy di D&D, vedasi il recente dibattito sugli orchi.

Taggo @Alonewolf87 perché il discorso è politico e lo metto in preallarme.
Premetto anche che spero non si vada avanti a lungo: come ho già detto altre volte, non credo che internet sia il medium giusto per discutere certi fenomeni (casomai è quello sbagliato). D'altra parte, però, non mi va che certe tematiche siano regolarmente tirate fuori solo in un senso senza che vi sia risposta.

Il problema non è il cosiddetto "politicamente corretto" (cosiddetto, di solito, solo da esponenti dall'alt-right o dai più nostrani fasci - notare il "di solito", non "sempre").
Ci sono letteralmente miliardi di persone che storicamente sono sempre state escluse dalla conversazione e dalla narrativa (coff coff... le donne... coff coff) e il fatto che si inizi a dare un po' di rappresentazione anche a loro non è neanche "bello" è "il minimo della decenza umana".

Il problema, casomai, è come si fa questa rappresentazione, che molto spesso è male, tanto per timbrare la casella e dire che si è inserita una protagonista donna o un co-protagonista POC o queer.
E su questo sono d'accordo anch'io: Black Panther, Captain Marvel o più o meno qualsiasi personaggio queer in uno show di Netflix sono polpettoni generici, piatti e poco interessanti, e la cosa mi fa arrabbiare perché quei soldi, quei talenti, quel tempo e quello spazio si sarebbero potuti usare per fare qualcosa di bello.

Però insomma, quello che succede non è "le minoranze (tipo le femmine, che tecnicamente sono una maggioranza) costringono le corporation a fare prodotti scadenti".
Quello che succede è: "le corporation leggono il mercato, capiscono che una fascia è più remunerativa di quanto non fosse dieci o venti anni fa e fanno il minimo sindacale per attirarla, nel modo più generico possibile per piacere a più gente possibile".

Che però non è una novità di questi tempi moderni: i vari Fast & Furious e Transformers sono reazionari tradizionali mica da ridere: le donne sono trattate come oggetti e le macchine come persone. Eppure sono esattamente piatti, generici e noiosi come qualsiasi film recente "rovinato" dal politicamente corretto.
D'altra parte Call Me By Your Name o (in tempi non sospetti) Il buio oltre la siepe sono dei capolavori nonostante raccontino proprio di minoranze e dei problemi che queste affrontano.

Ho trovato francamente offensivo aver pagato un biglietto e buttato due ore per vedere The Last Jedi, pur essendo tutt'altro che un fan della serie.
Però insomma, se Rey, Rose e l'ammiraglio Holdo hanno rovinato Star Wars forse non è perché sono femmine, non bianche o queer, ma perché sono personaggi scritti male in una storia che insulta l'intelligenza dello spettatore.
E se sono scritte male forse non è perché sono femmine, non bianche e queer, ma perché a quelli che le hanno scritte è stato richiesto un filmone dozzinale.
E le persone che lo hanno richiesto sono, con l'eccezione di Kathleen Kennedy su cui guardacaso è stata riversata ogni colpa, dei boomer maschi, bianchi e - che io sappia - eterosessuali.

Quindi insomma, forse sarebbe ora di smetterla di prendersela coi più deboli - che è quello che succede ogni volta che si incolpa di qualcosa il politicamente corretto, come a dire che la colpa è delle donne, delle etnie non caucasiche e delle persone queer - e iniziare a dare la colpa a chi è interessato solamente a fare soldi anche a costo di sprecare il talento degli artisti e il tempo degli spettatori.

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16 minuti fa, The Stroy ha scritto:

Il problema non è il cosiddetto "politicamente corretto" (cosiddetto, di solito, solo da esponenti dall'alt-right o dai più nostrani fasci - notare il "di solito", non "sempre").
Ci sono letteralmente miliardi di persone che storicamente sono sempre state escluse dalla conversazione e dalla narrativa (coff coff... le donne... coff coff) e il fatto che si inizi a dare un po' di rappresentazione anche a loro non è neanche "bello" è "il minimo della decenza umana".

Questo è un discorso che avrebbe avuto senso negli anni '50. Al momento attuale, 70 anni dopo, le persone escluse dalla conversazione e dalla narrativa, soprattutto in certi paesi e sulla maggioranza dei social media (che sono tristemente diventati il principale mezzo di informazione di tanta gente), non sono né le donne, né le minoranze etniche. Al contrario, fare parte di una di quelle categorie ti dà un lasciapassare virtuale per dire impunemente le peggiori cose.

16 minuti fa, The Stroy ha scritto:

Il problema, casomai, è come si fa questa rappresentazione, che molto spesso è male, tanto per timbrare la casella e dire che si è inserita una protagonista donna o un co-protagonista POC o queer.
E su questo sono d'accordo anch'io: Black Panther, Captain Marvel o più o meno qualsiasi personaggio queer in uno show di Netflix sono polpettoni generici, piatti e poco interessanti, e la cosa mi fa arrabbiare perché quei soldi, quei talenti, quel tempo e quello spazio si sarebbero potuti usare per fare qualcosa di bello.

Però insomma, quello che succede non è "le minoranze (tipo le femmine, che tecnicamente sono una maggioranza) costringono le corporation a fare prodotti scadenti".
Quello che succede è: "le corporation leggono il mercato, capiscono che una fascia è più remunerativa di quanto non fosse dieci o venti anni fa e fanno il minimo sindacale per attirarla, nel modo più generico possibile per piacere a più gente possibile".

Sono perfettamente d'accordo, ma aggiungo una postilla: ci sono alcune corporazioni che hanno maggior interesse nel propagandare le proprie idee che non nel profitto.
E se è vero che questo tipo di corporazioni è presente su entrambi i fronti dello spettro politico, è anche vero che solo uno dei due fronti se lo può permettere senza essere poi messo alla gogna pubblica e poi linciato (per il motivo di cui sopra), ma anzi farlo sotto applausi scroscianti.
Resta il fatto che la grande maggioranza delle corporazioni lo faccia semplicemente per profitto e non abbia a cuore nessuna delle tematiche che pubblicizza.

28 minuti fa, The Stroy ha scritto:

Che però non è una novità di questi tempi moderni: i vari Fast & Furious e Transformers sono reazionari tradizionali mica da ridere: le donne sono trattate come oggetti e le macchine come persone. Eppure sono esattamente piatti, generici e noiosi come qualsiasi film recente "rovinato" dal politicamente corretto.
D'altra parte Call Me By Your Name o (in tempi non sospetti) Il buio oltre la siepe sono dei capolavori nonostante raccontino proprio di minoranze e dei problemi che queste affrontano.

Ho trovato francamente offensivo aver pagato un biglietto e buttato due ore per vedere The Last Jedi, pur essendo tutt'altro che un fan della serie.
Però insomma, se Rey, Rose e l'ammiraglio Holdo hanno rovinato Star Wars forse non è perché sono femmine, non bianche o queer, ma perché sono personaggi scritti male in una storia che insulta l'intelligenza dello spettatore.
E se sono scritte male forse non è perché sono femmine, non bianche e queer, ma perché a quelli che le hanno scritte è stato richiesto un filmone dozzinale.
E le persone che lo hanno richiesto sono, con l'eccezione di Kathleen Kennedy su cui guardacaso è stata riversata ogni colpa, dei boomer maschi, bianchi e - che io sappia - eterosessuali.

Sono di nuovo d'accordo per la maggior parte. Ho visto solo il primo Fast & Furious e Transformers e non ricordo donne trattate come oggetti, ma non penso sia particolarmente rilevante.
Però...
Nell'ultima frase però stai volutamente escludendo la massima autorità della Lucasfilm per poter raggruppare eventuali colpevoli nelle categorie "maschio", "bianco", "eterosessuale". Kathleen Kennedy è colei che ha scelto quali maschi bianchi eterosessuali mettere a lavorare ai film, tanto è vero che il regista che avrebbe dovuto girare il terzo capitolo della saga fu cacciato per "differenze di vedute" con la Kennedy. Se Rey, Rose ed Holdo sono usciti fuori pessimi personaggi è perché la Kennedy ha scelto con accortezza chi mettere a lavorare su quei personaggi, dando priorità a chi si preoccupava di timbrare la casella invece di dare priorità a chi si preoccupava di Star Wars.
Quindi "le persone che lo hanno richiesto" sono Kathleen Kennedy in primis ed è scorretto metterla da parte per poter fare una categorizzazione più conveniente.
Inoltre Kathleen Kennedy è anche la persona che ha avuto la fantastica idea di "The Force is female", anche se poi ha voluto ritrattare per non assumersi responsabilità. Tanto per fare un altro esempio.

40 minuti fa, The Stroy ha scritto:

Quindi insomma, forse sarebbe ora di smetterla di prendersela coi più deboli - che è quello che succede ogni volta che si incolpa di qualcosa il politicamente corretto, come a dire che la colpa è delle donne, delle etnie non caucasiche e delle persone queer - e iniziare a dare la colpa a chi è interessato solamente a fare soldi anche a costo di sprecare il talento degli artisti e il tempo degli spettatori.

Quindi insomma, forse sarebbe ora di smetterla di prendersela con i maschi bianchi eterosessuali - che è la moda del momento negli Stati Uniti, posto da cui provengono tantissimi prodotti dell'industria dell'intrattenimento - e iniziare a considerare le persone responsabili delle loro azioni, indipendentemente da razza, sesso, orientamento sessuale.

 

PS: E scrivo tutto questo in qualità di persona a cui la politica fa abbastanza schifo, ma che si vede comunque bombardata costantemente per il semplice fatto di avere interessi nell'industria dell'intrattenimento. E francamente è stancante.

PPS: Se l'argomento è ritenuto eccessivamente off-topic mi scuso e confido che un moderatore possa prontamente cancellare il messaggio.

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1 ora fa, The Stroy ha scritto:

Il problema non è il cosiddetto "politicamente corretto" (cosiddetto, di solito, solo da esponenti dall'alt-right o dai più nostrani fasci - notare il "di solito", non "sempre").

Sorvoliamo sul tipico atteggiamento "se qualcuno non la pensa come me allora è un fascio" arricchito da un -notare il "di solito", non "sempre"- tanto per pararsi il deretano.

 

1 ora fa, The Stroy ha scritto:

Ci sono letteralmente miliardi di persone che storicamente sono sempre state escluse dalla conversazione e dalla narrativa (coff coff... le donne... coff coff) e il fatto che si inizi a dare un po' di rappresentazione anche a loro non è neanche "bello" è "il minimo della decenza umana".

Il discorso riguarda il fantasy e i suoi topos, nella letteratura fantasy autrici donne non ne mancano, e non è una cosa di questi tempi, da quando dopo Tolkien il fantasy ha preso piede le autrici e le loro eroine non sono mancate.

 

1 ora fa, The Stroy ha scritto:

Il problema, casomai, è come si fa questa rappresentazione, che molto spesso è male, tanto per timbrare la casella e dire che si è inserita una protagonista donna o un co-protagonista POC o queer.
E su questo sono d'accordo anch'io: Black Panther, Captain Marvel o più o meno qualsiasi personaggio queer in uno show di Netflix sono polpettoni generici, piatti e poco interessanti, e la cosa mi fa arrabbiare perché quei soldi, quei talenti, quel tempo e quello spazio si sarebbero potuti usare per fare qualcosa di bello.

Però insomma, quello che succede non è "le minoranze (tipo le femmine, che tecnicamente sono una maggioranza) costringono le corporation a fare prodotti scadenti".
Quello che succede è: "le corporation leggono il mercato, capiscono che una fascia è più remunerativa di quanto non fosse dieci o venti anni fa e fanno il minimo sindacale per attirarla, nel modo più generico possibile per piacere a più gente possibile".

Sono d'accordo con te, con l'aggiunta di voler inserire storie dove c'è sempre una sottile nota di antipatia (per non dire di odio) verso il maschio (spesso bianco ed etero) come in Capitan Marvel o in Birds of Prey.

1 ora fa, The Stroy ha scritto:

Che però non è una novità di questi tempi moderni: i vari Fast & Furious e Transformers sono reazionari tradizionali mica da ridere: le donne sono trattate come oggetti e le macchine come persone. Eppure sono esattamente piatti, generici e noiosi come qualsiasi film recente "rovinato" dal politicamente corretto.

Eppure sfondano al botteghino ed hanno mille seguiti, mentre film come il remake di Ghostbusters o il già citato Birds of Prey sono stati dei flopponi che non avranno seguiti, piatto per piatto significa che non è solo quello che fa floppare un prodotto o rende una macchina da soldi l'altro.

 

1 ora fa, The Stroy ha scritto:

Ho trovato francamente offensivo aver pagato un biglietto e buttato due ore per vedere The Last Jedi, pur essendo tutt'altro che un fan della serie.
Però insomma, se Rey, Rose e l'ammiraglio Holdo hanno rovinato Star Wars forse non è perché sono femmine, non bianche o queer, ma perché sono personaggi scritti male in una storia che insulta l'intelligenza dello spettatore.
E se sono scritte male forse non è perché sono femmine, non bianche e queer, ma perché a quelli che le hanno scritte è stato richiesto un filmone dozzinale.
E le persone che lo hanno richiesto sono, con l'eccezione di Kathleen Kennedy su cui guardacaso è stata riversata ogni colpa, dei boomer maschi, bianchi e - che io sappia - eterosessuali.

Difatti nessuno dice che il politicamente corretto sia colpa di donne, gay e non bianchi, il politicamente corretto è un'ideologia e il problema sono coloro che nei media come film e serie tv cercano di spingere questa ideologia a discapito della qualità della storia. Quanto alla Kenney se qualcosa non va di solito ce la si prende col capo, e sotto la sua direzione una saga che ha sempre macinato soldi ha cominciato, non dico a floppare perchè è comunque Star Wars, ma a farne molti meno del previsto, tra la nuova trilogia e Solo.

 

1 ora fa, The Stroy ha scritto:

Quindi insomma, forse sarebbe ora di smetterla di prendersela coi più deboli - che è quello che succede ogni volta che si incolpa di qualcosa il politicamente corretto, come a dire che la colpa è delle donne, delle etnie non caucasiche e delle persone queer - e iniziare a dare la colpa a chi è interessato solamente a fare soldi anche a costo di sprecare il talento degli artisti e il tempo degli spettatori.

Questo è un pensiero tuo che non ho mai espresso, sei tu che hai letto tutto ciò, cose che non penso, nel mio discorso.

Modificato da Grimorio
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31 minuti fa, Ash ha scritto:

Sono perfettamente d'accordo, ma aggiungo una postilla: ci sono alcune corporazioni che hanno maggior interesse nel propagandare le proprie idee che non nel profitto.
E se è vero che questo tipo di corporazioni è presente su entrambi i fronti dello spettro politico, è anche vero che solo uno dei due fronti se lo può permettere senza essere poi messo alla gogna pubblica e poi linciato (per il motivo di cui sopra), ma anzi farlo sotto applausi scroscianti.

Personalmente credo che nessuna grossa corporazione sia interessata a propagare alcun tipo di ideologia.
Per come la vedo io, le corp pensano unicamente al denaro e se vanno dietro a un'ideologia o a un'altra è solo perché il denaro va da quella parte.
Non fanno propaganda, si limitano a seguire trend già esistenti perché questo permette loro di essere apprezzate da più persone.

Non sono particolarmente d'accordo nemmeno sul discorso della gogna pubblica.
Non mi pare che con Captain Marvel gli ultimi SW la Disney si sia conquistata chissà che simpatie, anzi.
Si tratta solamente di una gogna diversa.

36 minuti fa, Ash ha scritto:

Quindi insomma, forse sarebbe ora di smetterla di prendersela con i maschi bianchi eterosessuali - che è la moda del momento negli Stati Uniti, posto da cui provengono tantissimi prodotti dell'industria dell'intrattenimento - e iniziare a considerare le persone responsabili delle loro azioni, indipendentemente da razza, sesso, orientamento sessuale.

Perfettamente d'accordo, anche perché fra l'altro pure io sono un maschio bianco etero.
Difatti nell'ultima frase del post parlavo appositamente di "persone" generiche interessate unicamente al profitto.

26 minuti fa, Grimorio ha scritto:

Sorvoliamo sul tipico atteggiamento "se qualcuno non la pensa come me allora è un fascio" arricchito da un -notare il "di solito", non "sempre"- tanto per pararsi il deretano.

E invece non sorvoliamo affatto.
Vuoi servirti di termini politicamente connotati? Benissimo, ma sii consapevole di chi altri, come te, li usa, anche se non ti identifichi nelle loro ideologie.
Come diceva Nanni Moretti, le parole sono importanti. Mica possiamo usarle a casaccio, soprattutto quando parliamo di argomenti delicati.

Se poi certe cose non le pensi, come dici nell'ultimo paragrafo, meglio così per tutti.
Se però come dici c'è stato un fraintendimento, ciò è dovuto alla scelta di un termine ("politicamente corretto") che ha una connotazione ben precisa: in breve sposta la colpa da una scelta artistica ed economica molto generale (fare polpettoni generici per guadagnare il più possibile, cosa che vale ad esempio per tutti i film Marvel) a una scelta politica ben più specifica (fare film con personaggi di un certo tipo per spingere un'ideologia, che varrebbe - se fosse vera, cosa che non credo - ad esempio per Cap. Marvel e Black Panther, ma non per Iron Man 3).

Scusa se faccio riferimento al cinema, ma è una realtà con cui sono più familiare che con il fantasy recente.

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23 minuti fa, The Stroy ha scritto:

Scusa se faccio riferimento al cinema, ma è una realtà con cui sono più familiare che con il fantasy recente.

Allora se neppure sai di cosa sto parlando, dato che parlo del politicamente corretto applicato a D&D e alla letteratura fantasy, a che serve realizzare un commento solo per crocefiggermi per l'uso di una parola in cui leggi pensieri che non ho mai espresso?

Modificato da Grimorio
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3 ore fa, Alonewolf87 ha scritto:

Non che certi topos e temi del fantasy non avessero bisogno di una sonora svecchiata eh, 😅 per quanto mi riguarda bene venga solo il politically correct recente da quel punto di vista. Che poi tu mi voglia dire che spesso a livello di produzione mediata è fatto superficialmente e con motivazioni non proprio eroiche mi sta pur bene.

Poi scusa cosa intendi con "la sciocca concezione di voler inserire le tensioni razziali dei nostri giorni"? Da sempre fantasy/fantascienza e altri generi letterari servono da metafore di problemi della nostra società (Tolkien che ci faceva i pipponi sui pericoli dell'industria per dire), cosa ci sarebbe di male o strano nel farlo con temi più attuali?

 

Il problema viene quando prendi una razza come gli orchi che è sempre stata considera malvagia, non sono a partire da Tolkien da cui D&D ha mutuato la cosa ma proprio dalle leggende e dal folklore di tutta Europa, ed in nome del politicamente corretto si pretende che ciò cambi, e parlo proprio di pretendere di cambiare ciò che viene scritto nei manuali ufficiali e di dare del razzista a chiunque si voglia attenere a questo topos.

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4 minuti fa, Grimorio ha scritto:

Il problema viene quando prendi una razza come gli orchi che è sempre stata considera malvagia, non sono a partire da Tolkien da cui D&D ha mutuato la cosa ma proprio dalle leggende e dal folklore di tutta Europa, ed in nome del politicamente corretto si pretende che ciò cambi, e parlo proprio di pretendere di cambiare ciò che viene scritto nei manuali ufficiali e di dare del razzista a chiunque si voglia attenere a questo topos.

Senza entrare nel discorso del politicamente corretto (che non capisco perché tirarlo fuori su razze immaginarie, ma vabbè), penso che negli ultimi anni la conversione di alcune razze tipicamente malvagie a "buone" sia sostanzialmente dovuta al fatto che i giocatori vogliano usarle come personaggi, né più né meno.

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1 minuto fa, Burronix ha scritto:

Senza entrare nel discorso del politicamente corretto (che non capisco perché tirarlo fuori su razze immaginarie, ma vabbè), penso che negli ultimi anni la conversione di alcune razze tipicamente malvagie a "buone" sia sostanzialmente dovuta al fatto che i giocatori vogliano usarle come personaggi, né più né meno.

No è un discorso più ampio, cerca "orc twitter controversy" per farti un'idea, e comunque vedo un sacco di personaggi drow eppure mi sembra siano ancora dei malvagi adoratori di divinità crudeli.

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Di base l'idea dell'atavismo (che sto studiando proprio in questi giorni) è qualcosa di orribile che è esistito nella vita reale ed è servito a giustificare tremende nefandezze fino a praticamente ieri l'altro, dalla craniometria, alla frenologia, fino i vecchi test del QI, tutte grottesche pseudoscienze che ancora oggi hanno i loro sostenitori. L'idea, coadiuvata dagli obsoleti e problematici allineamenti, che una razza di umanoidi sia malvagia per natura capisco possa far storcere qualche naso quando la narrativa diventa meno bianca e nera di "esistono i demoni e gli angeli, ci si picchia tra allineamenti opposti perché sì". Solleva problemi sul mondo di gioco, che piaccia o no, D&D ha voluto un po' staccarsi dalla visione manichea per ipotesi delle vecchie edizioni (e meno male, ha avuto appunto anni e anni per svilupparsi, crescere e alla fine diventare vecchia), è inevitabile che la questione si ponga. Perché un orco è "malvagio" nel sangue? La giustificazione è assolutamente identica a quelle di Lombroso. È nato malvagio perché il suo sangue è malvagio. E questa roba è legittimo non volerla nel mondo di gioco standard.

E la politica, purtroppo o per fortuna, permea le nostre vite. Siamo influenzati dalla politica come dalla società (di cui la politica è una parte consistente), è impensabile praticare un hobby in cui esistono discussioni morali e NON tirare in mezzo la politica. Mi scuso se ho proseguito l'OT, se serve cancellate.

Modificato da Drimos
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1 minuto fa, Drimos ha scritto:

Di base l'idea dell'atavismo (che sto studiando proprio in questi giorni) è qualcosa di orribile che è esistito nella vita reale ed è servito a giustificare tremende nefandezze fino a praticamente ieri l'altro, dalla craniometria, alla frenologia, fino i vecchi test del QI, tutte grottesche pseudoscienze che ancora oggi hanno i loro sostenitori. L'idea, coadiuvata dagli obsoleti e problematici allineamenti, che una razza di umanoidi sia malvagia per natura capisco possa far storcere qualche naso quando la narrativa diventa meno bianca e nera di "esistono i demoni e gli angeli, ci si picchia tra allineamenti opposti perché sì". Solleva problemi sul mondo di gioco, che piaccia o no, D&D ha voluto un po' staccarsi dalla visione manichea per ipotesi delle vecchie edizioni (e meno male, ha avuto appunto anni e anni per svilupparsi, crescere e alla fine diventare vecchia), è inevitabile che il problema si ponga.

E la politica, purtroppo o per fortuna, permea le nostre vite. Siamo influenzati dalla politica come dalla società (di cui la politica è una parte consistente), è impensabile praticare un hobby in cui esistono discussioni morali e NON tirare in mezzo la politica. Mi scuso se ho proseguito l'OT, se serve cancellate.

Si può, basta considerare che una razza fantasy di non umani che deriva dai miti e dalle leggende non c'entra nulla con l'atavismo e le pseudoscienze basate sullo studio degli esseri umani. 

Che poi questo definire razzista  o problematico il fatto che gli orchi siano intrinsecamente malvagi è una cosa abbastanza ipocrita, viene fatto solo perchè sono umanoidi e qualcuno ci legge, sbagliando, una similitudine con certi esseri umani. Eppure non ho visto nessuno pretendere la stessa cosa per i Mind Flayer o gli Aboleth, questo perchè nessuno ci legge similitudini con gli umani, eppure il principio di razza interamente malvagia si applica a loro tanto quanto agli orchi.

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1 minuto fa, Drimos ha scritto:

Beh... sì. Sono praticamente umani più grossi, sta lì il problema. Non sono a ragion veduta "inventati". Sta lì il problema.

Non sono umani più grossi, sono orchi, il problema è non capirlo.

Il punto è questa differenza, gli umani sono liberi di essere sia buoni che malvagi, e così i mezzorchi che prendono questa libertà dai genitori umani, gli orchi invece no, sono una razza intrinsecamente malvagia e selvaggia, e nel mondo di D&D è un fatto oggettivo non soggettivo e dettato dal pregiudizio come avveniva per le popolazioni indigene del mondo reale da parte dei colonizzatori.

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Essendo un fatto oggettivo inventato, visti gli evidenti parallelismi imbarazzanti quando non pesanti da vivere e considerata l'ottusità della malvagità "per procura" credo personalmente sia legittimo richiedere che nel gioco standard venga rimosso. Tutto qui.

Modificato da Drimos
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6 minuti fa, Drimos ha scritto:

Essendo un fatto oggettivo inventato, visti gli evidenti parallelismi imbarazzanti quando non pesanti da vivere e considerata l'ottusità della malvagità "per procura" credo personalmente sia legittimo richiedere che nel gioco standard venga rimosso. Tutto qui.

Essendo un fatto oggettivo inventato non ha alcun parallelismo con vicende reali, e solo perchè alcuni ci vedono problemi che non esistono non è giusto cambiare e censurare il gioco di tutti.

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31 minutes ago, Grimorio said:

Il problema viene quando prendi una razza come gli orchi che è sempre stata considera malvagia, non sono a partire da Tolkien da cui D&D ha mutuato la cosa ma proprio dalle leggende e dal folklore di tutta Europa, ed in nome del politicamente corretto si pretende che ciò cambi, e parlo proprio di pretendere di cambiare ciò che viene scritto nei manuali ufficiali e di dare del razzista a chiunque si voglia attenere a questo topos.

Ho seguito la discussione sugli orchi su twitter di sfuggita, ma la ho trovata interessante e non banale (seppure ovviamente da entrambe le parti ci fossero delle posizioni completamente assurde, come sempre).

Tra Tolkien e oggi, c'è stato tutto un Fantasy che ha in gran parte superato l'idea manichea di razze intrinsecamente malvagie e razze intrinsecamente buone. In particolare se è biologicamente una razza e non una specie, un popolo che può procreare con gli umani dandoci i mezz'orchi o i mezz'elfi. A differenza dei mindflyer, dei demoni, degli zombie e di quant'altro. L'universo di Warcraft è probabilmente quello che ha fatto di più per popolarizzare questa idea che, dall'altra parte, gli orchi guardano agli uomini in maniera altrettanto spaventata.

E sì, l'idea che esista una "razza malvagia", è problematica, e risuona con idee orribili anche queste presenti in D&D, così come l'idea che ci siano le persone buone e le persone malvage, addirittura individuabili con un incantesimo. Legare il carattere delle persone al 100% alla loro razza e/o professione, che è lo standard Old School di D&D, significa per definizione portare avanti l'idea che gli stereotipi funzionano, e considerare lo stereotipo invece della persona è la sorgente prima di ogni forma di razzismo e discriminazione. Oltre a essere un'idea letteraria stantia e banale, che porta a personaggi bidimensionali.

Detto questo, ha senso scandalizzarsi e gridare alla gogna e al fuoco per come sono descritte le razze malvagie nel manuale 5E? Assolutamente no: è sempre stato così, non ha senso improvvisamente scaricare i cannoni contro qualcuno che dice cose che dieci anni fa sarebbero state normali e che oggi sono leggermente meno woke dell'accettabile. Sono profondamente contrario al modo in cui queste meccaniche social funzionano, con il tentativo di fare esempi di vittime a caso che hanno detto cose leggermente fuori tempo massimo in un processo di evoluzione sociale normale.

Credo che l'evoluzione di D&D5E abbia fatto un buon lavoro, togliendo (nella sostanza) gli allineamenti e lasciando incantesimi che vedono il bene o il male all categorie di esseri non biologici, incarnazioni del male e del bene spirituale, angeli e demoni. Non ha fatto però il passo finale, ma sono strasicuro (e ne sarò stracontento) che nella 6E di D&D non ci saranno le razze malvagie intrinsecamente. Ne sarò stracontento non perché io sia "politically correct", ma perché gli orchi che ci temono come noi temiamo loro sono mille volte più fighi e interessanti delle creature intrinsecamente malvagie di Tolkien.

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