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Capitolo 0 - L'ultimo Grande Viaggio


Pippomaster92

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Shen Yun-Chow

"Credo che la parola fosse anima. O una delle sue varianti", intervengo, ma più parlando a me stesso, che direttamente al "samurai".

Sposto il peso sul corpo, come se fossi infastidito da qualcosa nella mia posizione. 

"E no, il mio nome non è la mia anima, in ogni caso. Le uniche persone che hanno mai usato il mio nome sono sempre stati i miei genitori. Ed il loro impiego di quel nome si limitava a contesti di imposizione, comando o rimprovero... non serviva loro certo per nobilitare la mia anima", provo a spiegarmi, ma il cuore del concetto continua ad eludere le mie parole. 

Guardo le armi del ragazzo, la cui presenza qui mi incuriosisce, anche se sospetto siano legate alla sua convinzione di essere davvero un samurai. Sospiro. 

"Ammetto di non dover rimproverare nulla, al mio comportamento, mi dispiace. Questo signore mi ha chiesto se possiedo un nome. Ed io gli ho risposto. Non gli è piaciuta la mia risposta? Credo che possa capitare, eppure non ritengo di dovermi scusare. 

'Avete un nome?' è un interrogativo più che lecito, a cui 'Sì, lo possiedo' è una risposta altrettanto valida. 

D'altronde, mi sfugge perché io vi debba considerare un mio superiore, signore. Un mio comandante, a quanto dite", aggiungo, spostando lo sguardo fisso sull'uomo più anziano, "C'è forse qualcosa che mi sfugge? Sembrate convinto delle vostre parole, così come sembravate convinto io fossi un soldato. Cosa che, mi tocca nuovamente deludervi, non sono mai stato".

Sto per lasciare la parola ai miei due interlocutori, ma mi viene in mente un'ultima questione: "La prossima volta che desiderate conoscere il nome di una persona, fareste bene a domandarlo, no? Sarebbe tutto più semplice".

Anche la donna maleducata, che ci ha interrotti poc'anzi, sembrava convinta di questa storia dei soldati, ma non ho nemmeno fatto in tempo a domandarle il perché, che già si era rivolta altrove, con la stessa mancanza di cortesia con cui si era fatta avanti. 

Che strana gente viene ospitata in questa caverna metallica: i miei genitori mi avrebbero bacchettato violentemente le mani, di fronte a certi comportamenti, ripetendo offesi le due sillabe del mio nome più e più volte. 

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Modificato da Ghal Maraz
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Aaron Clarke

Reyna mi fa chiede qualcosa riguardo al mio interesse per i due giovani Non proprio, volevo solo conoscere questi due signori. dico alla donna senza tuttavia distogliere lo sguardo dai due, in attesa della loro risposta alla mia domanda.

Ashikaga afferma di non essere un militare, ma bensì un samurai proveniente da Marte, cosa abbastanza curiosa, a dire il vero Affascinante, un vero combattente. mi complimento con il ragazzo Ci vuole una certa abilità per usare quelle su quel casino di pianeta, non è così? alludo alle numerose guerre su quel pianeta (combattute con armi ben più moderne) indicando le sue lame, sperando che si rilassi un poco con la mia appena abbozzata battuta Tuttavia, prima di dichiararsi "pronto a servire", aspetti che ci vengano assegnati i ruoli all'interno di questa operazione, ora come ora siamo tutti semplici ospiti della Visnu, probabilmente dopo il discorso del capitano l'IA avrà già deciso i nostri impieghi e ci verranno comunicati... Per ora se ne stia tranquillo e si goda la cena. dico al giapponese.

Tuttavia, le parole del ragazzo dal braccio bionico scatenano nel samurai futuristico una filippica in difesa del mio "onore"... Immagino che questi siano i risultati di una educazione samurai, se dovrò davvero lavorare con lui, mi sa che mi dovrò studiare qualcosa sui samurai... Mi pareva avessero un codice o simili.
Sospiro un poco alle parole del ragazzo per poi dire la mia, quando anche l'altro ragazzo risponde ad entrambi con parole sagge ma anche criptiche e piene di interrogativi.
Signor Ashikaga, apprezzo il pensiero, ma la prossima volta lasci che sia io a parlare per me stesso. Non voglio più vedere conflitti a questo tavolo per motivazioni simili: ognuno qui ha origini, convinzioni ed educazioni differenti, non è il caso di imporre lezioni in quello che dovrebbe essere l'ultimo momento di pace prima di arrivare su Kepler. ammonisco il samurai guardandolo negli occhi. 
Il mio sguardo non è rabbioso, ma è gelido, ed è accompagnato da un tono di voce severo sebbene non lo sia abbastanza da far pensare ad una minaccia: se è convinto che io sia già il suo comandante, tanto vale approfittarne per calmare gli animi.

Mi rivolgo quindi al ragazzo tatuato, mentre la mia espressione torna ad essere più rilassata Forse siamo partiti con il piede sbagliato, c'è semplicemente stato qualche piccolo malinteso, tutto qui: voglio che sia chiaro che, come ho già detto prima, per ora non pretendo di essere il vostro comandante. Per ora sono semplicemente un colono con una lunga carriera militare alle spalle, tutto qui. dico con un abbozzato sorriso per cercare di mostrare di essere in buona fede Semplicemente sono curioso di sapere quale sia il suo nome e se è un soldato, visto che non vi siete è presentato e che ha un fisico alquanto allenato. dico all'uomo Mi scusi se la ho offesa con questa mia supposizione, è che dato che sono stato mandato qui dalla mia organizzazione in vece di possibile comandante delle forze difensive della Visnu, vi avevo scambiato per militari e volevo conoscervi per fugare i miei dubbi. dico rivolgendomi anche al samurai Tuttavia, considerando che il ruolo di ognuno di noi non è ancora ufficiale... Forse ho sbagliato a presentarmi come generale, chissà, da quel che ne so potrei venir assegnato alle cucine della nave. dico abbozzando un'altra battuta.
Adesso, ragazzo, che ne dice di dirmi come si chiama, se non le dispiace? dico al giovane uomo per cercare di concludere questa conversazione che sta diventando alquanto assurda.

Una volta ottenuta la risposta, il dottor Sumio Ozawa, mi chiede qualcosa sui piani della nave.
Gli faccio cenno di aspettare un'attimo, in attesa della risposta dell'orientale, per poi rivolgermi allo scienziato Non credere che ne sappia molto più di voi, dottore, da quel che ho capito verremo divisi in varie sezioni, tutte gestite da un comandante per ognuna di esse, il quale si occuperà di gestire una parte delle risorse della Visnu.
Sarà un computer a stabilire chi saranno i comandanti delle varie sezioni basandosi su una serie di criteri decisi dagli ideatori del progetto Samsara a me sconosciuti... Da quel che ho capito il computer ha già fatto una discreta "pulizia" di volontari che desideravano far parte del progetto, quindi si parte da una base abbastanza buona... Tuttavia non so molto altro.

Spoiler

 

Modificato da Plettro
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Harumori "Akai" Ashikaga

Anima. Esatto. Prima di focalizzarmi nuovamente sulla battaglia di princìpi, Clarke-sama mi riprende. Non posso fare altro che inchinarmi nuovamente alla sua saggezza e... "Chiedo umilmente perdono, signore!"

La parte del discorso sul fatto che siamo tutti uguali e che tutte le idee hanno lo stesso valore abbandona rapidamente la mia testa, e per la seconda volta oggi mi ritrovo inchinato verso il generale che tutti, impudentemente, chiamano per nome. Mi rialzo e Reyna è sparita - oppure si è trasformata in un omuncolo bruttino che ha l'aria di aver passato troppo tempo tra gli alambicchi. Guardo ancora il mio presunto sfidante, mettendo in pratica la nobile arte della ritirata; mi inchino - con meno entusiasmo - verso di lui e pronuncio le parole sacre: "Mi scuso anche con te, guerriero-san."

Non è una presa in giro: non so davvero come si chiama, e dal quel poco, pochissimo, di attenzione che ho prestato, l'unica cosa che mi è rimasta stampata in testa è che le tensioni tra lui e il generale nascono dal fatto che sia un guerriero. Beh, lo è davvero, o ci assomiglia davvero molto. Le braccia grosse, l'espressione, la testa rasata. Raramente mi sbaglio sui miei simili. Mentre penso, forse lo scruto un po' più del previsto, così abbasso gli occhi e mi siedo nuovamente al mio posto.

Continuo a non avere fame, ma gli ordini sono chiari: sedersi al tavolo per mangiare e divertirsi. Prendo la forchetta e infilzo la prima cosa che ho sotto mano. Sembra carne, non so. C'è della salsa sopra. Non importa, me la infilo in bocca, mastico e ingoio. Appena avrò finito di ripetere l'operazione altre cinque o sei volte, passerò alla seconda parte dell'obbiettivo. Rendez vous sul mio posto preferito finora: le tette di Reyna.

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Shen Yun-Chow

"Mi chiamo Shen, signore. Shen Yun-Chow", dico, per poi premere il mio pugno destro chiuso contro il palmo aperto della mano sinistra e fare un profondo inchino. 

"Vi prego, in futuro, di farmi domande dirette, senza giri di parole. Non sono abituato a questa socialità. In effetti, non avevo mai visto così tante persone tutte assieme", spiego, per poi rivolgermi verso Harumori, a cui faccio un altro inchino, ma a braccia parallele al busto. 

"Spero di non aver offeso il vostro onore, Ashikaga-san. Non era mia intenzione fare alterare nessuno ed il generale Clarke ha ragione, sul fatto di evitare conflitti", spiego, storpiando leggermente il nome del rango, come spesso mi accade con le parole nuove o poco usate. 

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Magnus Mao-Yu Musk


Mi prendo ancora un momento per osservare meglio Prum. In fondo anche se in maniera leggermente diversa dalle mie idee, incarna alla perfezione il concetto di integrazione e biosostenibilità che cerco di portare avanti, anche se sotto un aspetto più tecnologico e di materiali. 

" Farebbe comodo anche a me un'iniezione di clorofilla in questo momento. Riuscirei a mascherare meglio il rossore che deriva dal ricevere complimenti da una scienziata del suo calibro... oltre che ovviamente da una donna con il suo fascino "

Accetto l'invito, sedendomi al tavolo di fianco a lei " Buonasera a tutti... " salutando i presenti e tornando poi a rivolgermi a Prum " E quindi quali sarebbero questi esimi colleghi ai quali sono stato paragonato? "

Piuttosto è parecchio che non ci sentiamo, da quell'ultimo convegno sempre qui su Luna " domando, sicuro di ricordare correttamente " Che novità mi racconti? " passo ad un più colloquiale tu, sapendo di potermelo permettere.

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Reyna

Nuovamente il samurai torna a fissarmi e certamente non mi sta fissando gli occhi Spero tu non abbia una strana forma di strabismo dico con un sorriso a Harumori sporgendomi legermente in avanti perchè il mio viso si trovi allo stesso livello dei suoi occhi almeno un ciao prima sarebbe d'obbligo, non credi? Magari poi scopri che è tutto un effetto ottico dato dalla giacca o che sono finte.

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Sarah "Mac" McKinnon

Beh, immagino che in una nuova comunità chiusa le sue capacità saranno utili... Commento, studiando l'uomo che si é presentato come un detective dovrebbe essere un po' come nelle città del vecchio West, no? Con gli sceriffi...

Poi, rendendomi conto che probabilmente il mio interlocutore - a differenza mia - non ha trascorso gli ultimi tre anni su una bagnarola scassata con un database d'intrattenimento vecchio di secoli, spiego Sa, gli indiani, i cow boys...quelle cose lí...

Sto per rendermi totalmente ridicola con una patetica imitazione dell'urlo di guerra dei Nativo Americani, quando l'arrivo di un altro futuro membro dell'equipaggio mi salva.

Non so chi sia, ma tutti la trattavano in modo deferente, quindi immagino sia una persona importante Ma poi, é importante essere importanti se si va in un posto dove ti sei dovuto lasciare tutto alle spalle?

Hem... grazie...credo? Comunque aggiustare é meglio che sostituire... spiego cercando di illustrare il mio punto di vista negli ultimi anni ho lavorato su una nave che non aveva abbastanza pezzi di ricambio, quindi era importante intervenire per tenere in buono stato i sistemi, o inventarsi qualcosa per aggiustarli alla meglio dopo. Quando ci si ruppe la piastra gravitazionale dovemmo fare quasi un mese di viaggio fluttuando come una volta...

Mi fermo, sottolineando un ultimo concetto Tra l'altro, temo che una volta arrivati la situazione non sarà molto diversa...no?

 

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Friedrich Seidel

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Sì, ho presente. E noto con piacere che esiste almeno un'altra appassionata di materiale del ventesimo secolo. Rispondo alla ragazza, nonostante abbia detto una piccola menzogna: so a grandi linee cosa siano questi "indiani e cowboy" di cui parla, ma non posso certo definirmi un esperto. Spero solo che questo "sceriffo" sia una figura epica. Anche se preferivo altri generi. I gialli di inizio secolo, ad esempio. Ma forse l'hai intuito dal mio aspetto. Concludo ironico, guardando poi Reyna quando si unisce alla discussione. In fondo concordo con la ragazza: cosa sono io se non un'applicazione della sua teoria? Probabilmente avremo scorte a sufficienza da riprendere a buttarci nei classici sprechi, ma non sarebbe troppo male avere qualcuno che ci aiuti ad evitarli, per quanto possibile. Rispondo alla ragazza, facendo poi un ghigno dopo il commento caustico fatto da Reyna al giovane "samurai" particolarmente interessato alle "grazie" della donna. Quindi mi vedresti bene come sceriffo? Un lavoro molto più interessante dei classici commissari di polizia delle nostre megacittà. Faccio quindi un cenno a Tivra, facendole segno di sedersi vicina a noi. Ah, prima che mi faccia accecare dalla mia passione per l'autogloroficazione: la donna che si è complimentata è la signorina Reyna Tatsumi-Saakadze, un'amica. E lei è Tivra, la sua guardia del corpo. Una simpaticona: una volta le ho visto spaccare gli incisivi ad un uomo che aveva tentato di avvicinare la mano al regale corpo della sua signora. Forse una delle migliori compagne di bevute che io abbia mai incontrato. Magari potrebbe essere una nuova conoscenza per Keiko: quella ragazza deve conoscere qualcuno oltre a Reyna. Non potrà proteggerla costantemente. 

Modificato da Ian Morgenvelt
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Keiko Yamashita

Rimango in disparte a tutte le discussioni che si stanno creando, d'altronde non sento la necessità di inserirmi in tutti quei discorsi e mi basta semplicemente che ci sia Reyna e Friedrich come supporto morale di fronte a questa situazione che mi è totalmente estranea. Conosco più o meno i dettagli della missione, ma non mi spaventano particolarmente per via del dono di cui sono dotata sin dalla mia nascita. Quindi continuo a rimpizzarmi di quei dolcetti, almeno fino a quando Reyna non mi si avvicina per richiamare la mia attenzione e incontra velocemente il mio sguardo smeraldino, osservandola con una certa curiosità e annuendo al primo commento, divertita. Alla seconda domanda che mi viene fatta, passo semplicemente ad osservare le varie persone una ad una.

Mi avvicino a Reyna per iniziare a sussurrare qualche parola al suo orecchio, puntando di tanto in tanto lo sguardo su Harumori .

Spoiler

Il samurai è molto simpatico, ma questo te l'ho già fatto notare.. Inoltre mi sembra che ti stia guardando le tette. Dico per fare un cenno verso lo strano figuro con l'elmo che si allontana.
Lui lo conosci? Chi è?.. Mi stava guardando prima e non sapevo se voleva chiedermi qualcosa.. O se voleva giocare con me.. Mi riferisco a Kuronaga stavolta e al videogioco che stavo facendo fino a qualche minuto fa.
Per il resto.. Boh.. Non li conosco, fanno un sacco di discorsoni su chi sono e cosa fanno, basterebbe semplicemente dire il proprio nome e punto, no? Se hanno qualche potere lo possono dire.
Proseguo un po' scocciata, probabilmente perchè non ne capisco molto di comandanti, soldati, ingegneria e tutte quelle cose lì, non provandoci nemmeno più di tanto a cercare di comprenderle.


Mi allontano quindi dall'orecchio di Reyna per tornare sui miei dolcetti e, successivamente, una volta considerato di aver apprezzato abbastanza quei frutti da laboratorio, concentrarmi sulla gatta robot, tanto da sollevarla dalle mie gambe per osservarla meglio nel muso che mostra quei suoi occhi gialli dritti su di me.. Non comprendo il vero significato dell'utilizzo di quella creatura robotica, dato che per me rimane un semplice animale di compagnia e nulla di più, ma mi hanno insegnato a rendermi particolarmente protettiva nei suoi confronti, così da nascondere al meglio il fatto che il suo contatto permette una ricarica costante del costrutto mentale che riduce notevolmente la possibilità di rendere il mio dono instabile.

Passo quindi qualche secondo a giocare (o torturare) la piccola creatura robotica, facendola ballonzolare davanti a me, prima di riporla nuovamente sulle mie gambe e ascoltare il commento di Reyna sulle proprie tette, diretto al samurai. Non faccio altro che mettermi a ridere divertita e cercherei di attirare l'attenzione del'uomo, agitando un poco le mani nel tentativo di non essere vista dalla sorella maggiore, così da comunicare con il labbiale un semplice.
"Sono vere". Un'altra risatina dopo quel commento per poi tornare sulla sorella adottiva.
Mi annoio.. Posso tornare a giocare o guardare qualcosa?
Domando semplicemente, attendendo così un responso.

Modificato da Nilyn
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Ajand Funda (finalmente senza inutili tute comprimitive od elmi simula pederasti)

Aspetto

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Ajand Fundar è un ragazzo sulla ventina dai tratti leggermente orientali, anche se la sua parlata è un miscuglio di slang vari. Il corpo è quello di una persona estremamente allenata ed il braccio sinistro è sicuramente bionico, ma realizzato come copia identica dell'altro, solo "tatuato" e cromato.
I capelli sono tinti, bianchi con riflessi azzurri, con tre treccine lunghe ed una rasata sulla testa. La guancia sinistra tatuata con una storpiatura del kanji cinese e giapponese eternità, ma con sotto il kanji di guerra. Gli occhi sono di un rosso naturale, anche se quello destro (coperto dai capelli) molto spesso brilla di luce propria, tradendo la sua origine tecnologica.
Porta un abito che è una curiosa fusione fra occidente ed oriente, oltre che moderno ed antico: un kimono (di cui porta la parte superiore, a cui però manca la manica sinistra) sopra ed un jeans attillato e strappato sotto. Sulla pelle gli si spostano costantemente alcuni tatuaggi riconducibili agli yamabushi ed alla yakuza (tigri e draghi, ma anche carpe). Dai colori degli abiti ed il loro stile, per chiunque sia marziano è un membro del Tempio del culto di Mittsu-no Orochi (lo zio di Reyna) 
Apparentemente non porta alcuna arma.

Dopo essermi finalmente rivestito, mi schiocco il collo.
«Vi faccio portare il cibo in camera, gemellini. Cercate di non fare danni.»
Una volta uscito, mi rimetto la musica nelle orecchie abbastanza alta, almeno per il cammino fino alla sala da pranzo, per ritornare dagli altri.
Uhm, un poco di musica weeboo adesso sarebbe l'ideale... mi ritrovo a pensare prima di scegliere questa dall'elenco in shuffle. Ventunesimo secolo, quanta bella me**a hai creato!Yeah!
Mentre mi avvio in realtà passo un poco di tempo a canticchiare ed a "ballare a ritmo di musica", prima di farmi leggermente più serio quando rientro nella stanza, curiosando quanti altri cromatici possano esserci, o quante persone strane possano stare in giro. Fra chi è clorofilliano o chi è un serpente, non so da chi partire per prima, ma vado a fare la mia parte in questa sceneggiata (che si spera che nel nuovo mondo possa poi essere abbandonata o quantomeno ridotta, grazie ad un nuovo monastero dove il pederasta possa morire da solo ed abbandonato). «Mosis-sama...» dico avvicinandomi e facendo un leggero inchino, prima di mettergli la destra sulla spalla e stringere forse un pochino troppo. Ma un po' se lo merita. L'ouch che segue mi fa sorridere leggermente e mi ripaga un poco della caterva di offese subite prima, quando avevo l'elmo. Gli do una pacca sulla spalla per fargli capire che va tutto bene e faccio per mettermi ad un altro posto a tavola, per mangiucchiare qualcosa, carne e fritti principalmente. Se trovo dei bastoncini di pesce da immergere in della crema dolce lo faccio immediatamente.
«Ajand Fundar. Primo Aniki del Tempio Yamabushi dell'Illuminazione di Mittsu-no Orochi.  » dico poggiando il cibo sul tavolo prima di alzarmi e fare un inchino a tutti e nessuno, anche se mi concentro leggermente di più verso il proclamato samurai ed il guerriero. Non sono per niente una persona colta, tutt'altro, ma insieme a Mosis ho studiato un bel po' di roba cino-giappa per la mia parte di culto e fra film di yakuza, anime e chissà quanta altra roba ci ho messo anche il troiaio dei cinque anelli di quello spadaccino famoso!
 

@chiunque sia marziano e per il master (in caso mi corregga)

Spoiler

Il Tempio Yamabushi dell'Illuminazione di Mittsu-no Orochi esiste da un po' di anni e fino a sei mesi fa era incredibilmente guerrafondaio ed autarchico: era stato creato più per creare soldati addestrati al combattimento e testati costantemente sui campi di battaglia di Marte che per insegnare una corrente filosofica od arti marziali.
Da sette-otto mesi la cosa è cambiata con l'arrivo del nuovo "Primo Aniki".
Adesso il tempio si è fatto molto meno dedito alla guerra e più protettivo per la gente dei suoi dintorni. Nella pratica è come se fosse passato da essere l'esercito giapponese+le SS dei fumetti ad una scuola di arti marziali miste+un dojo retto dalla Yakuza e dalla Triade

@tag vari

Spoiler

 @Bellerofonte, @Ghal Maraz perché "più o meno interpellati".
 @Ian Morgenvelt e @Cronos89 perché nomino lo zio pederasta ed il primo è un detective e potrebbe notar qualche tic? La voce non è la solita (normalmente è cammuffata), la postura ed il fisico non sono di certo uguali, ma di sicuro ho la stessa mano dominante (la sinistra).

 

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Aton Ioan Abramovitz

Mentre attendiamo che arrivi l'annuncio delle nostre future mansioni, continuo a chiacchierare con Neil e mangiare qualche dolcetto. Gli alti presenti al tavolo hanno più o meno intavolato delle discussione, alcune più interessanti di altre, come ad esempio le tette di Reyna che di certo ora non passeranno inosservate. Accesa quindi la curiosità verso il sesso femminile non posso che passare in rassegna le altre donne del tavolo, per la maggior parte più grandi di me (non che sia un problema) Neil che ne pensi delle donzelle del tavolo? Ce n'è qualcuna che ti piace? gli chiedo a bassa voce per non farmi sentire, non che il resto del tavolo sembri molto interessato a noi due. Se le donne selezionate sono tutte così direi che siamo fortunati, non credi? aggiungo poi facendogli un sorrisino e dandogli una leggera gomitata. Il mio sguardo infine si posa sulla più giovane, che sembra avere la mia età se non meno. Anche lei come me sembra aver deciso di darsi ai dolci. Non sono male, vero? Soprattutto questi ai frutti di bosco. le dico approfittando del fatto che non siamo seduti poi così lontano e che sembra annoiarsi (anzi a quanto dice si annoia proprio) Io sono Aton e lui è il mio amico Neil. Tu come ti chiami? Mi sa che siamo i più giovani a questo tavolo. concludo presentandomi e tirando in mezzo anche Neil.

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Harumori "Akai" Ashikaga

Shen dimostra in fondo di essere una persona ragionevole, che lo pone un gradino più in alto rispetto alla prima impressione. Continua a irritarmi l'alone di irriverenza che gli annuso addosso; c'è qualcosa di...ronin in lui, che mi fa sentire seccato quando incrocio il suo sguardo. Ma mi sembra sincero quando si preoccupa del mio onore leso; e che capisca quanta importanza ha un valore così elevato in una situazione come questa, lo eleva di una manciata di centimetri rispetto al resto dei parassiti che appestano la sala.

Mi inchino nuovamente, ma stavolta solo con un breve accenno di collo: "Considero il mio onore intatto, Shen-san. E se è vero che sei un soldato, sono sicuro che presto saremo fratelli di spada. Ti prego quindi di esercitarti nel portare rispetto, e il mio e il tuo nome saranno più grandi dell'orizzonte e indistruttibili come l'acciaio temprato!" il fervore in queste parole è mio, ma quel briciolo di poesia potrei averlo preso in prestito dal sensei Yamamoto Tsunetomo, il profeta del mio credo. Le sue similitudini ispiravano eroismo a noi bambini del dojo sin da quando ho memoria; non conosco un metodo migliore per instillare il desiderio di grandezza in qualcuno.

Mi sento di essere un po' il suo senpai, in questa occasione. Da un lato spero di trovare anime più affini alla mia tra le forze d'assalto della Visnu; dall'altra, dopo una vita da apprendista, non mi dispiacerebbe insegnare a Shen-san e ad altri come lui la via della spada. Il nuovo mondo avrà bisogno di una nuova generazione di samurai, dopotutto. Non saranno membri del clan Ashikaga, ma da qualcosa bisogna pur partire.

Sono così in alto sul mio piedistallo, a fantasticare di quanto sarà lungo e popoloso il nafudakake del dojo della Samsara, quando mi ritrovo l'oggetto del mio desiderio a letteralmente un palmo di naso da me. Ho ancora in bocca un pezzo di manzo sintetico e un rigagnolo di brodo mi scola pericolosamente sul lato destro della guancia. Deglutisco con tutta la forza che ho, bevo un sorso d'acqua e mi pulisco come meglio posso in meno di cinque secondi, il tempo che ci impiego per tornare alla realtà e capire il messaggio che mi è stato rivolto.

Càzzo. L'ho fissata troppo. Se n'è accorta. Ma non può essere che nessun altro le abbia rivolto almeno mezza occhiata lussuriosa, siamo seri; perché si è presa la briga di parlare con me, un signor nessuno? Mi sta col fiato sul collo solo perché crede che possa averla vinta? Sono un samurai potenziato, e lei è una pollastra viziata figlia di un riccone.

"N-non so di cosa parla, signorina Reyna-sama! Ma se vuole togliersi la giacca e lasciarmi verificare, mi sacrificherò in nome della Verità!"

La sua sfacciataggine non mi intimidisce - ma saggezza di Izanami assistimi e non farmi cadere di nuovo lo sguardo lì sopra! - in fondo anche quell'allegra coppia sono uno strumento di ipnosi per noi uomini. E' una prova di volontà: come le futakuchi-onna, le donne bellissime che nascondono una bocca oscena sulla nuca. Cavolo. Le ho guardato le tette e non ho nemmeno controllato cos'ha dietro il collo! Istintivamente mi sporgo sulla sua destra, allungandomi più che posso sulla sedia. Mi rendo conto di star facendo viaggiare di nuovo troppo la mia testa quando - come al solito - è di nuovo troppo tardi. Ritorno nella mia posizione originale moooolto lentamente, e mi rifugio nell'unica cosa che mi dà sicurezza: gli ordini ricevuti. Divertirsi, diceva Clarke-sama. Direi che sto eseguendo il mio compito alla perfezione.

Supero nuovamente Reyna con gli occhi, stavolta per un motivo più serio, che si trasmette sulla mia espressione; il sopracciglio alzato si abbassa e inversamente io mi alzo, di nuovo di scatto. Con gli stessi movimenti fluidi di prima, ricambio il saluto del neo-arrivato: sapevo di non essere il solo. "Ajand-dono." Un nome in più sul nafudakake. "Ashikaga Harumori, battezzato come Akai il Rosso! Samurai del dojo Kurochaba, piacere di fare la vostra conoscenza! Ho sentito innumerevoli storie sulla vostra Grande Pulizia al santuario Yamabushi."

Altro che Reyna! Questa è una persona degna di tenermi testa! Anche se i principi del suo clan non sono esattamente concordi col mio, qualcosa mi dice che andremo d'accordo. Chissà perché ci vedo già Shen a pennello tra le sue fila...niente da fare, sono partito di nuovo con l'immaginazione.

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Reyna

Il mio sguardo si rabbuia però quando Keiko mi parla

Spoiler

Lui è mio zio purtroppo. Non devi dargli ascolto. Non parlare con lui. Se lo incontri e sei da sola cerca me, Tivra, Friedrich. Anche Magnus va bene dico sperando che non mi chieda di più.
Passeremo il nostro futuro assieme, nel nuovo pianeta. é meglio conoscersi un po' e fare amicizia. Anche tu, dovresti conoscere qualcuno della tua età. E si, quel tipo mi guarda le tette, ma credo sia normale. Bisognerà pensare anche a quello prima o poi.

 

Sono pienamente d'accordo dico capendo che forse le mie parole sono state fraintese reputo nobile l'intento di aggiustare qualcosa che può essere ancora utile piuttosto che buttarlo. E che non mi faccio illusioni,ì: quando noi saremo partiti questo posto, La Terra, Marte e ogni altra colonia sprofonderà nel caos dico un po' laconica però è per questo che partiamo no? Per creare qualcosa di meglio. Un foglio bianco, un nuovo capitolo della nostra storia. Sperando di aver imparato abbastanza dagli errori del passato. Io sono Reyna comunque allungo la mano verso la ragazza.

Anche Tivra si presenta Tivra Bagchi si presenta allungando una mano chiaramente meccanica E non badare a quello che dice questo vecchio brontolone, sono più simpatica di quanto si creda. Anche se quel tipo sta rischiando

Keiko richiama nuovamente la mia attenzione, ma vedo che è già stata avvicinata da alcuni dei giovani ragazzi presenti alla tavolata per cui le faccio solo un cenno del capo per dirle di fare come meglio crede.

Infine arriva un nuovo ragazzo, che sembra affiliato alla setta che il mio caro zietto ha deciso di mettere in piedi, ma preferisco dedicarmi ad altro e divertirmi con il ragazzino

Akai, giusto? domando voltandomi verso di lui Controlla pure dico mentre mi apro la giacca, mostrando una maglietta con una scritta che muta da "Neanche nei tuoi sogni" a "Preferisco far finire la razza umana piuttosto"

 

Spoiler

per @1701E @Ian Morgenvelt, @Nilyn  @Bellerofonte

principalmente, ma tutti in realtà

 

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Xi Pei Lan

Osservo distrattamente il crearsi di dinamiche nuove, ed il rinforzarsi di alcune preesistenti.

Prendo nota mentalmente di alcuni dettagli che potrebbero essere utili in futuro.

Guerrieri, samurai, militari, meccanici, eminenti personalità.

Tutti i presenti vengono catalogati nel mio cervello.

Mi alzo e mi allontano un po', porrebbe sembrare strano restare tanto tempo al tavolo senza dire nulla...

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Neil Katsuhido

Sobbalzo leggermente appena l'ologramma appare inaspettatamente rispondendo a quella mia curiosità ehm..ok eshu..grazie dell'informazione.. rispondo anche se ho capito ben poco riguardo le varie discendenze. Per fortuna la spiegazione di Aton anche se meno dettagliata è decisamente piu chiara alle mie orecchie ...comunque staremo a vedere se oltre la loro fama posso avere qualcosa di interessante.. concludo con fare ironico, rispondendo alle parole di Aton.

Seguo ed osservo, senza dare nell'occhio, le varie discussioni che si vanno man mano creando mentre finisco il cibo nel mio piatto ...quanta "impostazione"... rifletto iniziando a carpire ogni caratteristica ed "abitudine" dei presenti. Le parole di Aton pero interrompono la mia analisi mentale ...ehm..boh..cioè..si..cioè credo di si, possiamo dirci fortunati..sono tutte molto belle..credo.. rispondo scompigliandomi leggermente i capelli non sapendo bene come reagire alla domanda del ragazzo, mostrando una strana "inadeguatezza" sull'argomento, nonostante mia età. Seguo comunque Aton nella presentazione alla ragazza seduta vicino a noi ..ciao! come diceva Aton il mio nome è Neil, è un piacere conoscerti! mi unisco (chiamato in causa dal ragazzo) con un sorriso, questo gatto è tuo? è molto bello! esordisco con sincera e piacevole curiosità avvicinandomi leggermente al felino robotico, evitando però di toccarlo, in modo da non disturbare la creatura. a cosa stavi giocando prima? domando alla ragazza, recuperando l'interrogativo che mi ero posto prima di incontrare Aton.

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Shen Yun-Chow

Guardo perplesso Ashikaga, la cui concentrazione tende a svolazzare tanto quanto pare innalzarsi il suo entusiasmo: "Ho detto che non sono un soldato. L'ho detto. In quanto all'onore altrui, mi auguro perlomeno di non intaccarlo. Sarebbe una prosecuzione migliore, rispetto all'inizio odierno...".

Ma temo che la puntualizzazione sulla mia identità cadrà nuovamente nel vuoto. Forse dovrei decidere a trovare un qualcosa che mi identifichi per ciò che sono, piuttosto che per quanto mi manca. Il problema è capire esattamente che cosa sono...

La donna maleducata, intanto, ritorna e sembra voler provocare il samurai, prima che questi venga attirato da un nuovo arrivato, apparentemente un'altra celebrità. 

Decido, nel dubbio, di salutare entrambi, mantenendo le giuste distanze e sperando di non offendere nessun'altro con la mia scarsa conoscenza dei costumi mondani. Spero soprattutto di non andare in qualche modo ad intaccare alcun onore...

Ripeto quindi il saluto già rivolto al generale Clarke (dovrò sempre chiamarlo così?), pugno contro palmo e busto chino in avanti: "Perdonate la mia ignoranza sulle vostre identità: il mio nome è Shen Yun-Chow. Onorato"  - 'Onorato? Sarà giusto?' - "di conoscervi".

Modificato da Ghal Maraz
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Keiko Yamashita

I miei segnali non raggiungono Akai, finendo semplicemente per lasciar perdere con una leggera espressione imbronciata, cercando di distogliere lo sguardo sulla console che ho lasciato da parte per tutto questo tempo.. La voglia di riprenderla in mano e continuare ad avanzare con i miei progressi è tanta, ma Reyna cattura nuovamente la mia attenzione per darmi alcune dritte riguardo ad uno dei presenti di quella tavolata. La osservo con una certa curiosità, non riuscendo a comprendere molto il motivo di tutta quell'allerta, finendo per spostare i miei occhi smeraldini sulla figura di Ajand.
Non comprendo molto, ma finisco semplicemente per annuire con un'espressione che la dice lunga sul fatto che ci sono più cose che non mi tornano in quei divieti e ordini che mi sono stati dati, finendo per lanciare un'occhiata anche in direzione di Friedrich.
Per me i legami di parentela sono sempre stati qualcosa di positivo e, notare come in questo caso siano considerati pericolosi, mi lascia perplessa.. Talmente perplessa che non ci impiegherò molto a riprendere la parola in direzione della sorella maggiore, nel tentativo di chiedere qualcosa di più.. Proprio andando contro le sue speranze.
 

Spoiler

Perchè dovrei evitarlo? Se è tuo zio, allora è anche mio zio, no? Come Friedrich..
Similitudini che mi aiutano a portare avanti la mia argomentazione.
Magnus?
Chiedo incuriosità, non avendolo ancora ben riconosciuto per via delle mie distrazioni e poche attenzioni sulle discussioni al tavolo, passando infine all'ultimo argomento che mi viene portato avanti riguardo alla possibilità di conoscere qualcuno a quella tavolata e durante quella lunga missione.. Evitando di concentrare tutta la mia attenzione sulla sorella maggiore o sullo zio adottivo.

Fare amicizia con qualcuno.. Un'attività alquanto complicata per me che non ho mai avuto grandi contatti con il mondo esterno, ma a quanto pare sono un paio di ragazzi di qualche anno più grande di me, a farsi avanti per dirmi i loro nomi e catturare l'attenzione dei miei occhi smeraldini che passano prima su Aton e poi su Neil. Rimango in completo silenzio, quasi qualcuno avesse deciso di estrapolarmi totalmente la capacità di parlare, sebbene in realtà stia semplicemente valutando come reagire di fronte a quella conversazione. Un altro sguardo su Reryna per comprendere che sono libera di comportarmi come voglio adesso.
Lo sguardo passa sui dolcetti ai frutti di bosco che stavo mangiando fino a poco fa, tornando quindi ad osservare il volto di Aton ed infine decidere di parlare, come se finora fosse stata la timidezza a creare una barriera per non far uscire il suono della mia voce, quando in realtà è semplicemente un'estrema curiosità in quel rapporto sociale che si sta creando, arrivando quasi a paragonarlo come una creatura che mi si avvicina e che devo evitare di spaventare nel fare gesti troppo repentini.
Piacciono anche a te?
Chiedo inizialmente, inclinando leggermente la testa di lato, prima di spostare lo sguardo anche su Neil che mi viene presentato come amico del ragazzo che mi si è avvicinato per primo. Anche su di lui la situazione non pare cambiare molto rispetto a prima, rimango in silenzio a studiarlo per qualche istante, prima di abbassare lo sguardo sul mio felino robotico e donargli una semplice carezza nell'intenzione di tenerlo calmo, come se effettivamente ci fosse il pericolo che possa rivoltarsi contro uno dei ragazzi.
Il mio nome è Keiko Yamashita, sono una sopravvissuta del pianeta Terra e ho finito gli studi per diventare una maga del fuoco.
Sì, ne sono convinta eccome di quello che sto dicendo, visto che nella mia mente non vi è alcuna traccia della tragicità dell'essere stata creata artificialmente e di avermi impostato una memoria che mi faccia credere tutt'altra cosa.. Che mi faccia credere di essere una delle tante ragazze terrestri che però ha avuto un dono particolare, come una protagonista di qualche Anime, mandata successivamente in un'accademia (che in realtà sarebbe la struttura che mi ha creata) per proseguire i miei studi (esperimenti) per diventare ciò che sono adesso.
E lei è Kuro
Un nome molto originale per un gatto nero, dopotutto, passando successivamente sulla console che ho vicino a me. Interessata a rispondere anche alla successiva domanda che mi viene posta e andando ad afferrare proprio il dispositivo per piazzarlo davanti al volto di Neil con una certa velocità.
The legend of Spyro
E per loro sarà facile notare la classica figura di quel draghetto viola che ha appassionato moltissimi giocatori, ma perchè anche io sono particolarmente colpita da tutto ciò?
E' carino, mi piacerebbe avere un drago così.. E poi sputa fuoco, proprio come me
Beh non proprio come me, ma il concetto è piuttosto chiaro no? Ad entrambi piace utilizzare il fuoco. Allontano quindi la console per rimetterla sul tavolo.
Reyna dice che dovrei fare nuove conoscenze.. A voi piacciono i videogiochi? Seguite qualche show? Avete per caso dei poteri particolari? Avete seguito una scuola come me? Vi piacciono le esplosioni? Mh..
Penso ad altre domande da fare a raffica, così da creare un qualche valido argomento di conversazione anche se, data la mia ben poca esperienza di socializzazione, mi è piuttosto facile tirare fuori argomenti totalmente inopportuni in mezzo a tutti quegli argomenti, come..
Anche a voi piacciono le tette di Reyna? Io ancora non ne ho molte, ma sono sicura che cresceranno.
E abbasso lo sguardo per guardarmi il petto ancora piuttosto piatto, sicura che cresceranno con l'avanzare dell'età, peccato che il processo di pirocinesi vada proprio ad intaccare gli ormoni della crescita e quindi, senza neanche saperlo, mi attacco ad una speranza che non giungerà mai, naturalmente parlando. Torno quindi a guardare i due ragazzi con attenzione.
Volete fare qualcosa con me più tardi? Quando è finita questa riunione? Guardare qualcosa, giocare a qualcosa..
Propongo infine, cercando proprio di andare incontro alla richiesta di Reyna, proiettando tutta la mia decisione e la mia volontà sui due ragazzi che hanno deciso di avvicinarmi.
 

Modificato da Nilyn
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Ajand Fundar (finalmente senza inutili tute comprimitive od elmi simula pederasti)
 

Mi viene un poco da ridere per la scena di Reyna. Non è un palo in culo, quando non chiacchiera con l’adorabile zietto. Evito commenti sul seno o sulle magliette, anche se apprezzo la scelta della seconda. 

<<Il mio nome invece me lo sono scelto da solo. Le fortune di essere orfano. >> dico sorridendo ad Akai il Rosso Che ca**o di nome figo!!! Più di quello che usa ora, chissà perché. 
Sono davvero contento di incontrare altri combattenti, magari persone con cui fare sparring. Potrebbe essere divertente.

<<Non un evento di cui vado così fiero, in realtà. La gente ne parla come se io avessi “scacciato un grande male”...>> dico facendo le virgolette con entrambe le mani <<...ma alla fine ho semplicemente deciso di rendere il posto una scuola di combattimento per davvero e non una pseudo-hipster farloccata. Adesso sono tutti ( chi più, chi meno) bushi, shinobi o samurai. Mi piace pensare che oltre alla violenza di insegnare anche qualche valore ai mie kyōdai. In confronto al tuo dojo però farò una figura del feth: alcuni dei miei me ne hanno parlato, quando hanno capito di potersi fidare e...wow!!!>> dico guardandolo e sbirciando le katane. <<Ci vuole un sacco di coraggio a combattere su Marte ma utilizzare una katana NORMALE? Siete DAVVERO samurai, l’anima la vera forza della lama!>> faccio alcuni movimenti, come a simulare di impugnare la katana. I movimenti sono fluidi, la forma sicuramente no. <<Io non ho mai avuto la fortuna di imparare ad usare una katana: o le pistole o il corpo. Sono più bravo con il secondo che col primo, anche se me la cavicchio.>> prendo qualcosa da mangiare e lo addento, dopo averlo messo prima in qualche salsa strana. <<Mi sembra di esser l’unico che mangia.>>
 

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Aton Ioan Abramovitz

Sì sono piuttosto buoni. Rispondo alla ragazza di nome Keiko che sembra una piuttosto particolare, sia per i suoi modi di fare che però la rendono per un certo verso interessante sia per quello che racconta. Beh allora sei in buona compagnia, io vengo da Singapore, nato e cresciuto lì. Tu di dove sei originaria? Non credo del Concorsato Indocinese visto gli studi che hai fatto. Maga del fuoco? Sembra piuttosto figo, cosa sai fare? Controlli il fuoco? chiedo piuttosto incuriosito da questo titolo di studi così "esotico". Io ho frequentato la NTU, ma rispetto ai tuoi studi i miei sono molto più "classici", seguivo fisica, ma non ho fatto in tempo a terminare gli studi...andavo a lezione fino a ieri. dico passandomi la mano sulla nuca e abbozzando un sorrisetto. Non conoscendo il gioco di cui sta parlando non so a che "drago" stia facendo riferimento. Quando ci chiede quali siano i nostri giochi o show preferiti colgo la palla al balzo per passare oltre al Spyro di cui non so nulla. Beh! A me piacciono molto gli rpg, a casa avevo un simulatore di realtà aumentata davvero bello. Immersione al 100%. Avevo anche una collezione di vecchi giochi riadattati, come The Witcher X, Cyberpunk 2k2. Peccato non essermeli portati dietro. Ripensando a casa, a quel che ho lasciato lì, per un breve istante ripenso ai miei genitori e un po' di tristezza si fa largo sul mio volto. Velocemente però la caccio via, non voglio che Neil o la ragazza o chiunque altro mi vedano triste, non ora. Le domande di Keiko sono tante e alcune strane, come quella sulle esplosioni a cui non so come rispondere. Sì, beh a chi non piacciono hanno un loro fascino, soprattutto nei film. Il culmine della stranezza però arriva quando ci chiede se ci piacciono le tette di Reyna. Rischio quasi di strozzarmi quando ci pone quella domanda e poi ci fa notare come le sue non siano altrettanto grosse. Praticamente invitato a farlo il mio sguardo cade sul piccolo seno della ragazza. La successiva domanda mi spiazza per qualche istante piuttosto diretta e disinibita penso subito in un primo momento, prima che aggiunga qualche specifica, anche se i dubbi che Keiko ci abbia fatto delle avances piuttosto esplicite rimangono. Certo che ci piacerebbe rispondo stando a quella che penso essere una provocazione per lo meno a me piacerebbe, magari puoi mostrarci le tue doti di maga. Che ne dici Neil sei dei nostri più tardi? Avvicinandomi, per quanto possibile senza alzarmi, alla ragazza le dico a bassa voce Nessun ragazzo etero ti dirà mai etero che non gli piace un bel seno, ma tranquilla che non è solo quello che conta allontanandomi le faccio un sorrisetto e un occhiolino d'intesa. 

Spoiler

 

Modificato da Von
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Friedrich Seidel 

Lancio un sorriso di sottecchi a Tivra, ma ben presto la mia attenzione viene attirata da altri fatti (e non credevo fosse possibile, vista la compagnia al tavolo). Primo tra tutti il giovane ragazzo che sembrerebbe aver messo la testa a posto ai folli transumani dello zio di Reyna, uno degli ennesimi problemi del Pianeta Rosso. Pseudo-hipster parecchio suscettibili, mister Fundar. E molto attivi a fare proseliti, tra l'altro. Dico al ragazzo, insospettito da questo suo carattere giovale: nella mia vita ho sempre diffidato dei presunti rivoluzionari nati dal nulla. Nella metà dei casi sono semplici ciarlatani, mentre i restanti sono ciarlatani con una qualche megacorp dietro alle proprie spalle. Ajand Fundar, però, non riesce a rientrare in nessuno dei due profili e sembra aver veramente pacificato dei folli che si dilettavano in rapimenti e omicidi (mai provati, logicamente). E il suo arrivo coincide con l'inizio della recita... Bah, mi sto facendo trasportare verso la soluzione più semplice. Ma non finisce qui: due ragazzi si sono avvicinati a Keiko, che ha deciso di usare come argomento di conversazione... Il proprio seno. Oh, già, intanto che siamo in tema di presentazioni: vedi la ragazzina vicina a Reyna? Chiedo a Sarah indicando la giovane pirocineta È Keiko, la sua sorella adottiva. La mia più grande debolezza, secondo alcuni. Concludo lanciando uno sguardo eloquente ai due ragazzi: fateci pure amicizia, ma evitate di provare a fare delle avances. 

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