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E' uscito "The Border Kingdoms" di Ed Greewood per la 5e


SilentWolf

Messaggio consigliato

Il creatore originale dei Forgotten Realms, Ed Greenwood, ha appena rilasciato sul DMs Guild un nuovo supplemento d'ambientazione che espande il mondo dei Forgotten Realms per D&D 5e.

Per i fan dei Forgotten Realms è appena arrivata una buona notizia: Ed Greenwood, creatore originale dell'ambientazione, ha appena rilasciato sul DMs Guild un nuovo supplemento pensato per espandere il mondo dei Forgotten Realms nella 5a edizione di D&D. Si tratta di The Border Kingdoms: A Forgotten Realms Campaign Supplements, un supplemento lungo circa 125 pagine dedicato alla regione dei Regni di Confine (Border Kingdoms), una striscia di terra che costeggia il Lago dei Vapori e che si trova ad ovest dello Shaar. The Border Kingdoms conterrà in particolare informazioni narrative sulla regione delle Terre di Confine e spunti per giocare avventure ambientate al suo interno.
Il manuale è acquistabile sia in formato PDF che in quella cartacea, quest'ultima ottenibile tramite il servizio Print on Demand di DMs Guild (assicuratevi che il DMs Guild consenta la spedizione in Italia prima di acquistare la versione Print on Demand).

Come dichiarato nella pagina di DMs Guild, "The Border Kingdoms è una pubblicazione ufficialmente approvata dalla Wizards of the Coast, il che significa che il suo contenuto è legale per l'Adventurers League e che tutte le informazioni contenute nel manuale sono considerate canone dei Forgotten Realms".

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Qui di seguito potete trovare la traduzione della descrizione ufficiale del manuale rilasciata sul DMs Guild:

The Border Kingdoms: A Forgotten Realms Campaign Supplement

Benvenuti nelle Terre di Confine

Secondo il saggio Meriadas di Westgate: "I Regni di Confine sono la meta preferita degli avventurieri che vogliono orgogliosamente e coraggiosamente conquistare un regno o crearne uno proprio. Signori, conti, duchi, re e imperatori sorgono, si autoproclamano e vengono spazzati via con la velocità e la regolarità delle onde che s'infrangono sulla costa."

Un leggendario angolo di "frontiera" dei Forgotten Realms, i Regni di Confine (Border Kingdoms) sono il luogo dove gli avventurieri giungono per ritagliarsi il loro regno, sfuggire a un castigo, nascondere un tesoro o per trovare il tesoro di qualcun altro.

E' un assortimento di piccoli regni governati da re, gran visir, granduchi imperiali e da ogni tipo di cabale, concili e di nobili autoproclamati. E' un luogo pieno di rovine, di genti che vogliono rimanere nascoste, di segreti a lungo sopiti e di avventure in attesa di essere cominciate.

The Border Kingdoms è una risorsa preziosa tanto per i Dungeon Master quanto per i giocatori. Oltre a descrivere le persone e i luoghi presenti nei Regni di Confine, questo manuale contiene abbastanza agganci d'avventura e informazioni narrative da tenere i gruppi di avventurieri impegnati per anni.

The Border Kingdoms contiene:

  • Più di 100 pagine di informazioni sui Regni di Confine
  • Una stupenda nuova mappa dei Regni di Confine
  • 11 nuovi Background legalmente validi per l'Adventurers League
  • Dozzine di nuove illustrazioni
  • Nuovi agganci d'avventura

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Questa è una buona notizia a livello di fandom generale (e un bello schiaffo in faccia a chi in questo forum diceva di non considerare la DMGuild perchè vuole solo cose "ufficiali")

Ma per i fan di gran parte del mondo è una pessima notizia, se continueranno a rilasciare materiale approvato come ufficiale sulla DMGuild la regola per cui i prodotti WOTC su DMG non possono essere tradotti priverà il fandom internazionale di alcuni bei manuali. Purtroppo la Wizards si sta muovendo molto a rilento sul piano internazionale e non considera minimamente i paesi di lingua non anglofona nelle sue uscite ufficiali online come questo o i moduli Adventure's League.

Certamente sarebbe ora che più gente avesse una maggiore conoscenza dell'inglese ma non si può negare la maggior semplicità nell'usare materiale scritto nella propria lingua, soprattutto per chi gioca con i manuali base in italiano può risultare complicato giocare metà in italiano e metà in inglese. È scomodo doversi stare a ricordare tutte le traduzioni di abilità, talenti, capacità di classe e incantesimi, senza contare il costante cambio da sistema stolto americano a sistema metrico.

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Fermo restando che personalmente non ho mai avuto problemi con l'inglese, ho sempre preferito delle buone traduzioni all'originale per potermi godere appieno un prodotto. E data la diffusione di D&D secondo me la WoTC non ha molte scuse per negare la localizzazione dei suoi prodotti. A parte -forse- la faccia tosta di pensare sarebbe meglio per lei se tutti si adattassero  a comprare prodotti in inglese e ad usare il sistema metrico americano.

Che poi, diamine, per addolcirci un po' la pillola gli basterebbe mettere le conversioni nel sistema metrico del resto del mondo per rendersi un po' meno odiosa -_-

 

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Allora, io che ultimamente ho usato molto il gioco virtuale e D&D Beyond posso assicurare che se uno fa il passaggio al materiale inglese non è così complesso, a patto però di fare pacchetto all-inclusive (giocare con tutto in italiano e prendere solo un incantesimo in inglese fa sì che tu debba ricordarti entrambi i sistemi che, seppur alla fine semplici, possono destare qualche problema almeno inizialmente).

La roba che finisce in Guild Adept è di qualità, guarda chi sono gli artisti ed in genere hai sempre a che fare con chi questa roba l'ha masticata per molto, quindi io la considererei praticamente canonica nelle mie ambientazioni.

Come @Mezzanotte però, preferirei la nostra lingua, perché comunque è una lettura più distesa per me, decisamente meno impegnativa.

Ragazzi, la verità è che DMGuild sbancherebbe se avessero team terzi che traducessero per ogni lingua in cui hanno tradotto il gioco ufficiale. Mi immagino l'infinita semplicità della cosa rispetto al cartaceo, con traduttori de-localizzati che possono lavorare tranquillamente da qualsiasi parte del mondo, per poi ricaricare il tutto in forma tradotta.

A me sembra il futuro, basta lo spreco di carta, belli i manuali eh ma siamo ad un punto dove non ci si può più permettere di fare certe cose (senza contare l'azzeramento di errori e conseguenti errate da sommare al resto, mentre un semplice edit farebbe tutto istantaneamente).

Lo so io, credo voi, penso anche loro. Quindi il problema?

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9 minuti fa, Maiden ha scritto:

Lo so io, credo voi, penso anche loro. Quindi il problema?

Eccetto che in casi estremi, come la "quarantena" di queste settimane, in cui bisogna adattarsi a ciò che è disponibile, il gioco di ruolo per me è anche un'occasione per mettermi in "modalità aereo" e staccarmi letteralmente da uno schermo (che sia quello di un PC, di un tablet o di uno smartphone, è lo stesso).

Forse sarà per l'età, ma nonostante riconosca sinceramente i pregi della digitalizzazione, se e quando posso, io preferisco che il GdR a cui sto giocando sia "tabletop" e pen-and-paper" per davvero.

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Solo un paio di precisazioni: The Border Kingdoms non è un prodotto Guild Adept, ma è un prodotto AL. Non c'è nessuna regola che vieti di tradurre i prodotti AL (però non so se ci sia una regola che vieti di tradurre i prodotti ufficiali, come in questo caso).

La limitazione è che un prodotto AL non può avere più di una pagina prodotto. Se io fossi l'autore di TBK, potrei tradurlo in altre lingue e inserirlo nella stessa pagina prodotto, ma non potrei fare un altro prodotto chiamato "I Regni di Confine". Infatti ci sono diversi prodotti AL che al suo interno contengono una traduzione (solitamente in spagnolo).

Questo significa che l'autore non è incentivato a fare accordi di divisione delle royalty, perché non posso sapere se un utente compra il prodotto solo perché è stato tradotto.

Quindi per tradurre un prodotto l'unica è pagare qualcuno una cifra fissa, cosa che aumenta enormemente i costi.

E, sinceramente, anche se fosse possibile creare pagine prodotto diverse e fare accordi di spartizione di royalty, ho i miei dubbi che questo sarebbe economicamente conveniente.

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Come già espresso da molti, pure a me piace giocare in italiano (ho tutti i manuali cartacei in italiano). Anche a me farebbe molto piacere avere i moduli della dmsguild in lingua italiana (ufficiali e non) e ci investirei più di quanto non faccia adesso… Purtroppo non dipende molto da noi; speriamo solo che in futuro migliori la situazione.

Modificato da marcoilberto
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3 ore fa, Hicks ha scritto:

Solo un paio di precisazioni: The Border Kingdoms non è un prodotto Guild Adept, ma è un prodotto AL. Non c'è nessuna regola che vieti di tradurre i prodotti AL (però non so se ci sia una regola che vieti di tradurre i prodotti ufficiali, come in questo caso).

La limitazione è che un prodotto AL non può avere più di una pagina prodotto. Se io fossi l'autore di TBK, potrei tradurlo in altre lingue e inserirlo nella stessa pagina prodotto, ma non potrei fare un altro prodotto chiamato "I Regni di Confine". Infatti ci sono diversi prodotti AL che al suo interno contengono una traduzione (solitamente in spagnolo).

Questo significa che l'autore non è incentivato a fare accordi di divisione delle royalty, perché non posso sapere se un utente compra il prodotto solo perché è stato tradotto.

Quindi per tradurre un prodotto l'unica è pagare qualcuno una cifra fissa, cosa che aumenta enormemente i costi.

E, sinceramente, anche se fosse possibile creare pagine prodotto diverse e fare accordi di spartizione di royalty, ho i miei dubbi che questo sarebbe economicamente conveniente.

Chiaro, grazie per le dritte. Capisco il discorso dietro la limitazione, che sinceramente ignoravo ma che ora rende le cose sicuramente più chiare. Mhhh. Andrebbe cambiato il sistema per dare la possibilità a terzi, in sostanza, senza intaccare le royalties del produttore originario e credo che questo non sia proprio nei piani neanche più lontani della Wizards. Sarebbero questioni burocratiche per dei bacini di utenze troppo sottostimate nonostante tutto.

E' un peccato, perché leggerlo in italiano sarebbe tutta un'altra cosa ma va bene uguale, per me. Mi dispiace per chi invece non ha proprio familiarità con la lingua inglese.

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