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TdG La Guerra del Nulla


Voignar

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Alkidámas

Nessuno crede di essere pazzo buon Lycos, bisogna farlo dire agli altri! Gli faccio l'occhiolino, mentre seguo gli altri lungo il sentiero. Conosco persone poco raffinate che potrebbero pensarla diversamente, sapendo che preferisci vivere tra gli alberi e chiacchierare con gli Dei al solido oro! Faccio saltare una moneta d'oro tra pollice e medio, prima di rimetterla nel borsello.

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Proseguite nella foresta, seguendo Lycos e le tracce lasciate dai satiri. Attorno a voi alberi e piante sono stranamente silenziosi, non si sentono né versi di animali né fruscii ad indicare un qualche movimento, pare che voi siete gli unici abitanti del bosco. 

Dopo un poco, ormai così all’interno che vi è impossibile vedere la strada da cui siete partiti, trovate appesi a degli alberi grossi amuleti rotondi di legno, da cui pendono strisce di cuoio a cui sono legate pietre colorate. Tutti i medaglioni sono incisi con qualche volto di animale, lupi, volpi, aquile e capre, e tutti hanno decorazioni che imitano una pittura facciale rosso scuro.

Mentre ispezionate i medaglioni, dal folto del bosco sentite il rumore di qualcuno che cerca di muoversi di soppiatto, senza riuscirci bene. Dopo poco, tra i cespugli alla vostra sinistra, vedete far capolino la testa di un satiro: le grossa corna ritorte circondano la testa su entrambi i lati, una barbetta lunga un palmo gli scende dalla punta del mento, il pelo ingrigito vi fa capire che è anziano; il satiro vi guarda con grossi occhi spalancati, le pupille orizzontali da capra che scrutano con attenzione il gruppo Beeeeh... benvenuti dice, sollevando una mano in un gesto di saluto  

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Lycos

Mmm... non ha esattamente la faccia di un rapitore di ragazzi. Buongiorno. Rispondo al suo saluto.  Stiamo cercando informazioni su un' aggressione avvenuta in questa foresta poco lontano da qui. Un giovane nano e i suoi animali sono stati rapiti, e il suo carro distrutto. Lei ne sa niente? Gli dico con fare amichevole , scrutando la  sua faccia per segni di menzogna.

Spoiler

Insight  +3

 

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Am farf y duw Bem!* Borbotta il satiro, uscendo dal cespuglio, le mani in alto come a sottolineare che è disarmato, d’ala vita in giù è effettivamente una capra, col pelo rossiccio che inizia ad ingrigire; non indossa altro che un corto tabarro di cuoio, legato ad una cintura piena di bisacce e sacchetti, al collo gli pende un flauto a molte canne Da alcuni mesi sono arrivati dei nuovi tizi dal nord, che hanno iniziato a lagnarsi di come gli uomini di Akrys ci trattano, di quanto sia piccola la foresta, roba di questo tipo, mancava poco si lamentassero pure del sapore delle bacche! Quelle teste calde hanno convinto alcuni giovani a far danni, prima disperdono le mandrie, poi rubano il grano, e adesso si mettono pure a rapire la gente? Posso aiutarvi a trovarli, ed a farli ragionare forse. Ma senza uccidere. Il satiro vi guarda con un sorrisetto accomodante 

Lycos 

Spoiler

Il satiro ti pare sincero; sai anche che, almeno per i satiri che conosci, l’uso della violenza è proibito, a meno che non sia per legittima difesa 

*a chi capisce il Silvano 

Spoiler

Per la barba di Bem! Dio delle feste e del vino 

 

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Vur

Beh.. Grazie per l'aiuto. Ma se uno di quelli prova solo a belare troppo. Si passa un pollice sotto alla gola e mima una faccia agonizzante. Ci sarà da mangiare satiro arrosto. Come si suol dire. Patti chiari ed amicizia lunga. Soprattutto se si dicono all'inizio. Ah... Una cosa.. Sai se sono guidati da qualcuno? O sono un gruppetto indipendente? 

Modificato da MasterX
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Alkidámas

Va benissimo per me, se si riesce a recuperare il nano e il vino senza combattere, tanto di guadagnato, nessuno vuole Sangue se si può evitare. Guardo Vur di sottocchio. Spero. Poi continuo. La avverto però che se la nostra incolumità o quella del prigioniero dovesse essere in pericolo, non ci tireremo indietro.

Faccio poi cenno di fare strada.

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Il satiro anziano fa quasi per ribattere a Vur, ma le rassicurazioni di Lycos e Alkidamas lo convincono a lasciar perdere Posso immaginare: chiunque deve difendere la propria vita, non lo metto in dubbio. Ma la violenza indiscriminata non può mai essere la prima scelta. E state certi che non vi permetterò di darvi al cannibalismo!

Ciò detto, con un belato che ricorda da vicino uno sbuffo irritato, il satiro inizia a scortarvi nel bosco; abbandonate quasi subito il sentiero, per inoltrarvi nella macchia, muovendovi tra rami e cespugli che si abbarbicano ad armi, armature e vestiti. Dopo un bel po’ passato ad arrancare in questa maniera, finalmente la vostra guida vi segnala che siete arrivati: in una radura vicino ad una piccola collina da cui parte una fonte d’acqua, che va a raccogliersi in un piccolo laghetto, c’è un gruppetto di circa sei satiri, tra cui ne spicca uno più grande e grosso degli altri, con le corna più lunghe e grosse pitture rosse su tutto il corpo seminudo, al fianco ha quella che è palesemente un’ascia da guerra, mentre gli altri cinque, più giovani e con molte meno pitture, hanno un curioso assortimento di bastoni e attrezzi da lavoro; sono riuniti attorno ad un falò spento, i più giovani che si passano un otre, il più grande che fissa con un’espressione sadica un punto alla vostra destra. Legato ad un albero, imbavagliato, c’è un giovane nano

Eccolo là! Dice sottovoce il satiro che è con voi quello grosso tutto pitturato: è uno di quelli che istigano i giovani. Forse potrei parlare con loro cinque, ma potrebbero non darmi ascolto...

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Vur

Cannibalismo? Io sono una goliath,  loro satiri. Siamo due razze diverse. Sarei cannibale se mangiassi uno della mia stessa razza, un altro goliath. Voi siete mezze capre, magaro la parte sotto mangio... Ahahahah. E poi stavo scherzando mica dicevo sul serio. C'è se avessi davvero molta fame no, ma non c'è l'ho quindi. Ahahahah ciccia! 

Questo prima di arrivare dagli altri satiri

Arrivata dai satiri. 

Il fustaccio ha un seguito, chi vuole provare a fare la via diplomatica. Così se fallisce proviamo la via del dolore? Guardo i miei compagni. Dai non vorrete far fare il primo passo ad una signora. Sorrisino 

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Alkidámas

 Dai non vorrete far fare il primo passo ad una signora, dice Vur, e una goccia di sudore mi scende lungo la schiena. No no, non ti preoccupare Vur (e solo Vur, non si sa mai), credo sia meglio che a rompere il ghiaccio sia il nostro amico Fauno, che conosce il tipo. Cerchiamo di evitare il conflitto come promesso, ma teniamoci pronti, non sembra semplice.

Adocchio il tipo tatuato, conosco il genere. Mi tengo dietro agli altri, in caso scoppiasse una rissa, e faccio cenno al nostro amico Fauno di fare le presentazioni.

Modificato da bobon123
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Il vecchio satiro che vi fa da guida guarda di traverso Vur, ma si astiene dal fare altri commenti. Una volta dai satiri, il vecchio sorride ad Alkidamas e Lycos, ed accompagnato da voi esce dai cespugli dove vi trovate. Il satiro pitturato di rosso balza subito in piedi, rivolgendosi a lui in silvano, con un tono che non lascia dubbi sul fatto che non sia un ospite gradito, gli altri cinque giovani annuiscono convinti, ma non si alzano e non mettono mano alle armi 

Mazira, per favore, usiamo la lingua comune dice il vecchio satiro, accennando a voi queste persone cercano un giovane nano, che pare sia stato... preso da alcuni satiri, in quello che non ha per nulla l'aria di uno scherzo giocoso il satiro indica il nano legato ad un albero Il Consiglio ha tollerato che tu parlassi con odio verso gli umani, ma non ti permetteremo di compiere atti del genere. Libera il nano, e tutto finirà qui, sai bene che nessuno vuole arrivare ad atti di forza, ma se ci costringi...

per tutta risposta, il satiro con le pitture rosse mette mano all'ascia che ha al fianco, sputando tra gli zoccoli del vecchio Il nano è nostro prigioniero, e lo rimarrà fin quando ci farà divertire. Tu, il Consiglio e questi tizi potete girare i tacchi e andarvene. Atti di forza? E quali sarebbero? Fino a quando non siamo arrivati noi, il massimo che facevate era belare terrorizzati ogni volta che un umano metteva piede nella foresta, rubacchiavate mele e giocavate scherzi ai pastori. Adesso è ora che quelli di Akrys riconoscano a chi appartiene davvero questa foresta! Ai Liberi Satiri di Querciarossa! mentre il giovane satiro, Mazira, parla, gli altri giovani attorno al fuoco si alzano, ponendosi alle sue spalle, e dal bosco appaiono altri tre grossi satiri, anche questi armati di asce, spade e mazze di buona fattura Non lo ripeterò: andatevene ora, o morite qui

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Alkidámas

Che cretino, non ha capito niente. Rimanendo dietro il satiro, faccio un passo di lato. Mi rivolgo poi a quello che sembra il capo e mi schiarisco la voce. Beh, non c'è che dire! Sei davvero coraggioso! Qualcuno direbbe anche spavaldo. Un martire. E mi rivolgo poi agli altri satiri dietro di lui, con un lento applauso. Ma voi siete i veri eroi, i martiri di Querciarossa! Tanto coraggiosi da aver rubato il vino dei Triarchi. Aspetto un istante, che il concetto di quello che hanno fatto sia chiaro. E pronti ad affrontare da soli, una mezza dozzina di Satiri, l'armata che verrà a ripulire la foresta, uccidendo tutti. Guardo il Satiro anziano che ci ha portati qui. E non è che i Triarchi lasceranno in vita chi non c'entra: nessuno ruba ai Triarchi, e spesso conta di più mandare un messaggio che punire il colpevole. Sono anni che ad Akrys vogliono ripulire la foresta, ottima scusa gli avete offerto. Che eroi i martiri di Querciarossa.

Rimango in silenzio un secondo.

Ora, noi siamo venuti a recuperare il nano e il vino. Potete decidere di affrontare uno scontro inutile con noi, che ha in premio per la vittoria oggi la morte domani da parte dell'esercito di Akrys. Oppure ci date il nano e il vino. Noi lo portiamo ai Triarchi, e se siete fortunati neanche se ne accorgono che ne manca un po', e voi vi potrete vantare che avete bevuto una notte a spese dei Triarchi senza conseguenze.

Guardo tutti i satiri nella radura. Siete tutti convinti di voler affrontare le falangi che verranno?

Poi guardo il capo. Ora la carota... Non vi sto chiedendo di rinunciare alle vostre giuste recriminazioni, a volere migliori condizioni di vita e la dignità che vi spetta. Io lo so bene, ero uno schiavo e ora sono un uomo libero, e sono solo all'inizio del mio percorso. Vi sto chiedendo di sopravvivere e di essere astuti. Una strada c'è, ve la posso mostrare: è possibile ottenere qualcosa che non sia la morte per voi e per il vostro popolo, ma non così. Indico i fiaschi di vino vuoti. Questa è eutanasia, vi ubriacate e aspettate la morte.

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Vur 

Vedendo altri satiri grossi uscire allo scoperto. Come un riflesso estrae spada e scudo. Dal suo viso si vede che sta altrove con la testa. Si lecca i baffi. E dice quante Cosciotte ne usciranno... Eheheh. Si pulisce dalla bava. Riaquista serietà un attimo mio caro Alkidamas mi sa che la loro scelta l'hanno già fatta. Speriamo ne esca una battaglia gloriosa. 

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Il discorso di Alkidamas viene accolto con sguardi di sfida e sorrisetti impertinenti dai satiri più grossi, mentre i quattro più giovani si scambiano occhiate preoccupate. Il satiro più alla vostra destra prende l'iniziativa, scagliandosi ascia in mano su Ezren, il draconide però riesce ad evitare il colpo, senza avere modo di rispondere come si deve al suo sfuggente avversario 

NdM: siete in combattimento: avete due satiri a destra, uno davanti ed uno a sinistra

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