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Michel Ballou


Zellos

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Michel Ballou

Una sedia... Decisamente non è ciò che cercavo. Seguo Big Mac fino alla porta della sala da pranzo, dove vedo il ragazzo asiatico in ansia. È Abele. Ma per quale motivo ne sono tanto sicuro? E di cosa si preoccupa? Che possa fargli fare brutta figura? Non ho modo di rispondere alle sue domande che sono costretto ad entrare nella stanza davanti a me. La donna che mi ha "rapito" appare da una porta laterale con un vassoio carico di cibo dall'aspetto appetitoso, che non mi provoca alcuna sensazione, quasi non avessi fame. A capotavola si trova un giovane uomo, anche se sembrerebbe essere morto. Un cadavere a capotavola? La mia teoria si rivela sbagliata quando lo vedo muoversi. Vengo quindi accompagnato al tavolo, dove mi viene indicato il posto alla sinistra dell'uomo. Il loro capo, suppongo. Sinedei, forse? In ogni caso, Big Mac, la donna e il vecchio sono dei "servitori", sotto al sottoscritto: non sarebbero sul fondo, altrimenti. Ma per quale criterio? Gli occhi del "capo" mi mettono una profonda inquietudine, una sensazione irrazionale che non riesco a spiegarmi precisamente. Prendo posto, sorridendo a Caino quando mi fa segno di procedere. Parlargli di me? Saprà già tutto, probabilmente. Signor Sinedei, giusto? Chiedo all'uomo, guardando con particolare interesse il bicchiere che tiene in mano. Perché sento questo interesse se il resto del cibo mi lascia indifferente? Michel Ballou, giornalista freelance. Ma credo che questo sia già noto. Piuttosto, cosa le interessa di preciso? Credo che darle delle informazioni mirate potrebbe essere più proficuo. E, almeno, posso prepararmi alle domande e ottenere, finalmente, una spiegazione. 

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Principali partecipanti

<<Almeno è educato.>> dice il tuo ospite osservandoti attentamente, guardando Abele. 
<<Si, sono Alberto Sinedei. Ed il fatto che tu sappia chi io sia mi fa pensare che ci sia stata una fuga di notizie mirata.>> dice lanciando una occhiata fugace a Abele, che sembra farsi piccolo piccolo.

Lucio corre subito ai ripari. <<Gli avevo detto, padre, che un simile spreco di mezzi sarebbe stato eccessivo, ma non hanno sentito ragione!>> segue un tafferuglio che avrebbe dell’interessante, considerando i cambi repentini di espressività, posa e persino di modulazione della voce. Il Sinedei non dice nulla e versa sia a te, che a loro quattro da bere da una brocca d’argento. Poi, come se nulla fosse, da un servo mobile si prende da alcuni vassoi coperti un piatto di cuore, fegato e reni. L’odore è molto buono.

Constatato che, finito le sue operazione, l’asiatico non ha finito, afferra il bastone appoggiato lì vicino a lui e da un leggero colpo in testa “ai tre”. <<Ormai il guaio è fatto. Vi ho sempre detto di cercare figli che possano aiutarvi a mostrarvi la Via, non mi avete ascoltato. Spero per voi che il qui presente si riveli almeno una utile aggiunta alla famiglia, o quantomeno, non deleteria. I suoi articoli non sono male, anche se tende un po’ troppo al sensazionalismo per il mio personale gusto.>> ti osserva di nuovo qualche istante, inclinando la testa. <<Per quanto forse una luce offuscata negli occhi tu la abbia...>>

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Michel Ballou

Ecco perché ho trovato tutte quelle informazioni! Era una trappola! In un certo senso è stato geniale. Un geniale b******o Osservo la "litigata" tra le tre identità del ragazzo asiatico, mettendomi davanti del liquido da una brocca d'argento e scoprendo un piatto di frattaglie, che mi risulta stranamente appetitoso. Sinedei rimprovera quindi Caino (o Abele o Lucio), usando lo strano linguaggio in codice di questa setta, passando poi al sottoscritto. Una luce offuscata? Temo di non capire di cosa stia parlando, signor Sinedei. Non mi è stato spiegato a cosa sono andato incontro accettando di unirmi a voi. O meglio, non nello specifico. Dico lanciando una breve occhiata al ragazzo asiatico, tornando a parlare all'uomo In compenso posso parlarle degli articoli. Il mio stile è diverso: preferisco essere più secco, se possibile. Le testate per cui scrivo, mio malgrado, pretendono articoli che facciano scalpore: mi sono dovuto adattare. 

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<<Se riuscirai a mettere la tua penna al servizio della Camarilla, potrai continuare a scrivere. Altrimenti direi che dovrai darti a notizie meno compromettenti per la nostra sopravvivenza.>> dice il Sinedei, mentre si mette a mangiare, educatamente con coltello e forchetta, ed a  bere. <<Bevi pure...gli infanti hanno problemi a tenere a freno la sete e non desideriamo che tu uccida qualcuno per sbaglio.>>
A quel punto è Lucio a parlare. <<Noi siamo vampiri. Il termine più utilizzato è Caino perché in alcune leggende ( considerate dalla maggior parte dei vampiri pure superstizioni) egli è il primo vampiro. Fai parte della più importante delle sue sette, la Camarilla, l’organizzazione che, nei secoli, ci ha garantito la sopravvivenza e la grandezza.>> il tuo sire ti osserva un istante. <<Hai domande?>>

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Michel Ballou

Quindi la società si chiama Camarilla. Non ne ho mai sentito parlare, logicamente. Prendo il bicchiere bevendo un sorso della bevanda tanto desiderata, guardando Sinedei perplesso quando parla di omicidi casuali. Ciò che però mi fa quasi strozzare con il liquido sono le parole di Lucio. Va... Vampiri? Temo di non aver compreso: io sarei un vampiro, di conseguenza? Chiedo ai due uomini, mettendomi spontaneamente una mano sul collo, in cerca di qualche segno. Cose del genere non dovrebbero esistere. Con tutto rispetto, ma non riesco neanche a concepire un concetto del genere. Dico guardando i due incredulo, aggiungendo Fornitemi una prova concreta di questo fatto. Vi chiedo solamente questo: una prova che non sia confutabile. Vediamo quanto si sono organizzati questi folli... Ammesso lo siano.

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<<Questa cosa inizia ad essere ripetitiva, oggi è la seconda volta che la sento.>> dice lui, mentre entra dal fianco una pistola.

Te la punta per qualche istante.

Poi si spara in testa.

<<Come prova ti basta?>> mentre si avvicina a te per permetterti di controllare il foro e sentire al meglio l’odore di carne bruciata.

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Michel Ballou

Sto per tuffarmi sotto al tavolo quando vedo il Sinedei puntarmi la pistola, sgranando gli occhi quando si pianta un colpo in testa. Questo... Non dovrebbe essere possibile. Come l'esistenza dei vampiri. Direi proprio di sì. Mormoro in risposta all'uomo dopo aver visto il foro, guardando quindi lui e Caino. Quindi l'assassino di Miami, su cui ho investigato, era un vampiro come voi? Come me... E presumo che anche questa "Mano Nera" di cui mi avete parlato sia una qualche associazione legata ai vampiri, che ha qualche interesse per fare in modo che la verità venga alla luce. Dico riflettendo sugli ultimi eventi, per provare a trovare una qualche sorta di senso in tutto questo. Posso chiedervi cosa comporterebbe l'essere un vampiro? Temo che le leggende metropolitane non siano propriamente affidabili.

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<<Non uno solo. Alcuni.>> dice il Sinedei con un leggerissimo sospiro. <<È la branca più militare di una...fazione vampirica di pazzi invasati.>>
Si ferma un istante, rimettendo al loro posto perfettamente simmetrico le posate.

<<Nel medioevo, i vampiri più giovani cercarono di uccidere i loro anziani, a causa di una orrenda gestione del potere e l’immobile amo della società vampirica. Così nacque la fazione anarchica...e la caccia ai vampiri da parte dell’inquisizione. Molti vampiri perirono, ma comprenderemmo una cosa fondamentale: per quanto potere i singoli vampiri avessero, l’Unione di più vampiri ed un buon piano potevano ucciderne uno potente...e che se gli umani ci scoprissero moriremmo tutti. Alla fine, tutti i clan vampirici si trovarono e nacque la Camarilla e la sua regola principe, la Masquerade: mai farai scoprire la nostra esistenza agli umani. Due clan non approvarono e se ne andarono. Da allora il mondo è diviso fra noi ( la camarilla) e loro, il Sabbat. I veri mostri fra noi, che già non siamo umani.>>
Ti osserva un attimo, poi guarda Lucio, e iniziando nuovamente a mangiare. 

<<Sarà mio compito, come Sire, spiegarti le sei regole della camarilla ed aiutarti ad entrare nella società vampirica. Inoltre, ti presenterò tutti i cainiti importanti della città, che siano camarilliaci o anarchici, non sono il medesimo gruppo del medioevo...sono più un gruppo di filosofi hippie, democratici ed altra gentaglia.>> 

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Michel Ballou

Ascolto il racconto del Sinedei mentre bevo qualche sorso dal bicchiere, cercando di comprendere qualcosa in più di questo nuovo mondo che continuo a considerare a dir poco incredibile. Complotti, tradimenti e lotte per il potere... Non sono troppo diversi da noi, alla fine. A quanto pare Lucio avrà il compito di "addestrarmi" e insegnarmi cosa significhi essere un vampiro. Non nego di esserne sollevato: mister Sinedei non sembra propriamente una persona con cui avere delle piacevoli chiacchierate. Tutto chiaro. Devo quindi chiederle un'altra domanda: com'è stata giustificata la mia assenza? Ho degli amici e dei contatti, vedendomi comparire dopo una settimana potrebbero insospettirsi. 

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<<Al momento abbiamo usato una scusa “semplice”: un viaggio di lavoro. Per il resto, deciderete te ed i miei figli.>> dice il Sinedei. <<Di solito si procede a cancellare la memoria ai conoscenti più vicini, altri fanno uccidere quelli più inopportuni e pericolosi.>> 

Sospira <<Motivo per cui, ad esempio, ti avrei fatto uccidere piuttosto che cancellarti la mente. Di solito non ho alcuna percezione emotiva o precognitiva, ma questa volta è risuonato nella mia mente un campanello d’allarme. Forse saresti potuto divenire un cacciatore...ma ormai sei uno di noi. Non dimenticarlo mai.>>

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Michel Ballou

Cancellare la memoria o uccidere... Non scherzano. Non è il caso di attirare l'attenzione, vista la situazione in città. Penserò io a calmare le acque con i miei conoscenti. Dico al Sinedei, ascoltando preoccupato le sue parole seguenti. Non è propriamente piacevole sentir parlare della propria morte. Un campanello? Questo è interessante. Temo che sia difficile dimenticarlo. Commento, prima di concludere il discorso bevendo un altro sorso dal bicchiere Tra quanto potrò tornare a casa mia?

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<<Di norma un infante non si separa dal Sire finché non è presentato al principe...per evitare che peccato cadano sulla testa di colui che ha generato.>> dice il Sinedei.

A quel punto è Abele a parlare. <<Heinrich ha gia preso un po’ di cose da casa tua, per il viaggio, per intenderci. Credo sarebbe più comodo effettivamente tu vivessi qui come sto facendo io in questi giorni... qui siamo al sicuro, specialmente visto che sei...sotto lo sguardo della Mano Nera.>> la donnona fa il segno della croce ed una preghiera, l’uomo sulla sessantina le stringe una mano e gliela bacia ponendola fra le sue. Le sussurra qualcosa.

Modificato da Zellos
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Michel Ballou

Faccio un cenno d'assenso ad Alberto quando mi avvisa sulla convenzione per i "giovani" vampiri, riflettendo con preoccupazione crescente sulle parole di Abele. Non è gente con cui scherzare: è stata definita mostruosa dal Sinedei. A proposito: c'è qualche probabilità che la Mano Nera sappia della mia "trasformazione"? E potrebbero decidere di colpire i miei amici o i miei altri legami? Deve pur esserci qualcosa che io possa fare per evitarlo!

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«I vampiri del Sabbat ragionano in modo non umano: si deliziano dei mostri che possiamo diventare e diventano bestie imprevedibili...la Mano Nera è una organizzazione militarizzata di folli mostri. Potrebbero. Potrebbero davvero fare del male a tutti quelli che conosci...e nemmeno immagini come. Come possono anche sapere ciò che sei diventato, per quanto io abbia cercato di fare tutto il più..."silenziosamente" ed in silenzio possibile.» dice il tuo sire. «Ma l'unico modo di metterli al sicuro è renderli ghoul. Così saranno quantomeno sovrumani. Ma per farlo devo presentarti al principe e devi ottenere da lui il permesso.»

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È Abele a risponderti a quel punto.

<<I ghoul sono umani a cui viene dato sangue vampirico. Il loro invecchiamento termina ed acquisiscono una forza ed una resistenza fuori dal comune.>> ed è Big Mac a quel punto a parlare. <<Noi siamo ghoul!>> dice azzannando due würstel con cui fare un mega hot dog.

<<Mi sono dimenticato di presentarteli, è vero...>> dice il Sinedei, facendo un cenno e scusandosi. <<Olga Schneider...>> indicando la donna particolarmente in carne, che ti fa un gran sorriso <<...Antonio de Oliveira Salazar...>> indicando l’uomo sulla sessantina, che ti un saluto particolarmente serio <<...Heinrich Kutroin...>> indicando “il fotografo” che fa una leggera smorfia, piuttosto che un vero sorriso <<...Maria Carmen de Leda...>> indicando l’ispanica che ti da un sorriso piacente <<...e “Big Mac”.>> il nero ti fa un inchino dopo essersi alzato in piedi, particolarmente esagerato.

 

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Michel Ballou

Annuisco al mio Sire quando mi spiega cosa siano i Ghoul, mentre Big Mac conferma il sospetto che avevo dall'inizio della serata. Devono decisamente restare lontani da questo mondo. Guardo i vari servitori, che saluto cordialmente piegando leggermente il capo. Piacere di conoscervi. Dico prima di guardare il fotografo con un sorrisetto Conto ancora su quelle foto, eh. Oh, vero, l'autopompa incendiaria! A tal proposito, mr. Sinedei, chi c'era dietro all'autopompa che lanciava fiamme sul mio quartiere quando sono scomparso e alle rapine in banca? Sempre la Mano Nera? Mi sembra nel loro stile, da come me li avete descritti.

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<<È il modus operandi di uno dei peggiori di loro. Krieger.>> dice il Sinedei con una mezza smorfia. <<Se è qui davvero lui è non uno dei suoi allievi sono grossi, grossi guai.>> 

Per la prima volta sembra davvero guardarti e si vede che si sforza di essere “accomodante” od “empatico”. 
<<Coloro a cui tieni, coloro che ami...puoi salvarli solo allontanandoli da te, oppure rendendoli non umani. O li sfrutteranno contro di te.>>

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Michel Ballou

Faccio un segno d'assenso quando parla dell'uomo della Mano Nera, non potendo evitare di chiedermi cosa possa essere il peggiore di coloro che sono stati definiti mostri dal Sinedei. Il vampiro cambia però la sua espressione, mostrando un'improvvisa umanità che non mi sarei mai aspettato: sta empatizzando con me. Seguirò il suo consiglio. Ci proverò, almeno. Non è un cambiamento facile da accettare. Non posso scacciarli. Devo trovare un modo. Esiste, ne sono certo.

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<<Molti impazziscono. Beh, in maniera negativa almeno...>> dice lui scambiando uno sguardo col figlio. Caino ride, il Sinedei sorride. 
<<I vampiri sono divisi in linee di sangue diverse: noi siamo i figli di Malkav il Saggio, i malkavian. Ma la saggezza, il vedere la verità, ci porta una follia congenita attraverso il sangue. Molti ti prenderanno in giro, tutti avranno paura dei doni che il sangue ti darà e che imparerai a controllare. Non è sbagliato niente di tutto questo. Fatti rispettare e tenere, o fatti compatire passando per innocuo o rotto.>> dice indicandoti una spilla che porta alla giacca: rappresenta uno specchio rotto. La porta con enorme orgoglio anche Lucio.

<<Uno dei nostri simboli.>>

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