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Michel Ballou


Zellos

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Principali partecipanti

Dovrebbe essere un uomo adesso anziano e le notizie che trovi, con rapidi click, non sono sicuramente “consolanti”: sembra che costui ( di cui non ci sono foto) sia uno dei miliardari americani corresponsabili delle dittature argentine degli anni settanta. Il suo nome appare anche in un articolo sulle case più belle del lungomare di Miami.

Il suo nome appare anche in vari altri articoli e simili di complottisti riguardanti la guerra di Yugoslavia ed adesso quella del Califfato.

Quando finisci la tua indagine ( durata ben poco) sei alquanto stupito dalla facilità con cui hai trovato tutto questo materiale.

Modificato da Zellos
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Michel Ballou

Vado a prendere un notes e una penna, facendo il punto della situazione su ciò che so. A questo punto posso supporre che il fotografo fosse un uomo di Sinedei... Ma che collegamento c'è tra un miliardario invischiato in affari poco puliti e il casino qui fuori? E cosa c'entra con gli omicidi? Rimanendo in casa non otterrò molto: le mie "indagini preliminari" sono finite, direi. Chiudo il mio appartamento con attenzione, prendendo le chiavi della moto per dirigermi verso la zona del Purgatori: sarà probabilmente chiuso, ma almeno posso prepararmi all'eventuale incontro di questa sera e capire cosa mi aspetti.

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Il purgatory quando arrivi è pieno di gente. 
Guardandoti intorno noti che è tipico della movida di Miami. C’è una marea di gente della tua età o poco più giovane. 
Il punto dell’appuntamento è ad un trecento metri, molto vicino. Casa di Sinedei in zona.

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Michel Ballou

Il Purgatory potrebbe essere un locale come tanti, sia per il numero di persone che per la clientela. Noto però un fatto curioso: casa Sinedei è sostanzialmente di fronte al luogo dell'appuntamento. Il legame è sostanzialmente certo, a questo punto. Controllo quanto tempo manchi all'appuntamento, entrando quindi nel vicolo per passare vicino ai due luoghi di interesse, contando sul casco della moto per avere una misura di anonimato

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Nelle vicinanze di casa Sinedei ( e del luogo dell’appuntamento) vedi che si trova un ragazzo di colore che sta ascoltando la musica. Per il resto, nella strada non passa granché gente perché sono tutte case( la maggior parte sfitte in verità)

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Michel Ballou

La strada è abbastanza vuota, ad eccezione di un ragazzo di colore che sta ascoltando la musica vicino a casa di Sinedei. Poggio la moto in un luogo abbastanza nascosto, lontano da case o parcheggi privati, e mi avvicino silenziosamente al posto di cui parlava l'email, studiandolo con attenzione.

Master

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Furtività+Destrezza (credo). Ho 3 dot nella prima (e specializzazione in Muoversi Silenziosamente) e 2 nella seconda.

 

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Ti avvicini silenziosamente al posto della mail. È una casa sfitta, come molte delle case del circondario ( per non dire quasi tutte quelle delle via). Manca poco al momento dell’appuntamento e ti arriva un sms da un numero inesistente ( pieno di lettere e caratteri random, oltre che numeri).

Spoiler

La chiave è nella cassetta delle lettere. Primo piano, stanza patronale, seconda porta a destra dopo le scale.

Passa un poco di gente e c’è un gran via vai di giovani, di auto e moto.

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Michel Ballou

Il luogo dell'appuntamento è una delle tante case sfitte della via: non propriamente rassicurante. L'ora dell'appuntamento si avvicina e ricevo un altro messaggio, questa volta sul mio cellulare: mi vengono date nuove informazioni. La strada è frequentata, ma la cautela non è mai abbastanza: mi avvicino alla cassetta delle lettere e prendo la chiave, faccio uno screenshot al messaggio e recupero la moto, così da poter tornare a casa. Verrò in questa casa, ma alle mie condizioni. 

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Prendi la chiave, recuperi la moto e te ne vai proprio quando il telefono ti manda uno squillo di ricordo dell’appuntamento. 

Giustamente ignori il suono e procedi ad andare in moto verso casa tua.

Ti mancano tre isolati quando vieni superato dalla macchina d’epoca che avevo già visto...ma questa volta al volante c’è il nero che hai visto di fronte a casa Sinedei.

Il momento di stupore ti fa perdere di vista il suv che ti prende in pieno. Fai un volo di diversi metri, prima di schiantarti al suolo e prima che la moto ti raggiunga, fortunatamente piano. 
Non riesci a reggerti bene in piedi, quando si ferma un furgone vicino a te, si apre una portiera ed una donna sulla cinquantina andante, in carne, ti vola letteralmente nel furgone. Tutto diventa nero...

Ti svegli in una stanza da letto scura, con una forte emicrania e col sapore di sangue in bocca. Sei legato per una caviglia, senti il ferro sulla pelle, e sei sdraiato su un letto comodo.

<<Tutto questo gran casino, per un fratello! Bello!>> dice una voce che ti martella la testa, mentre si apre la porta della camera <<Ehi amico, ti sei svegliato?>>

È il nero che hai visto prima alla guida della macchina d’epoca e prima ancora vicino a casa Sinedei 

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<<Puoi chiamarmi Mac amico. Big Mac per gli amici!>> 

È abbastanza magro, un poco allampanato ed alto probabilmente sul metro ed ottantacinque.

Modificato da Zellos
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Michel Ballou

Gli eventi successivi avvengono in un batter d'occhio: vengo superato dalla stessa macchina d'epoca di questa mattina, con il ragazzo al volante, e finisco contro un SUV. Una donna in carne riesce quindi a buttarmi dentro ad un furgone, al che perdo conoscenza: evidentemente l'adrenalina non è più sufficiente.

Il risveglio è dei peggiori: mal di testa, una stanza che non conosco e un qualche legaccio alla caviglia. Al mio capezzale si trova sempre il solito ragazzo, che mi fa strizzare gli occhi quando mi parla: mi sembra quasi che questo pazzo stia urlando. In che c***o di storia mi sono cacciato? Suppongo di non rientrare tra gli amici, a giudicare dal legaccio al piede. Borbotto con la bocca impastata, provando a muovermi per studiare la stanza e qualunque cosa abbia alla caviglia (una catena?). Oh, già, anche dall'incidente stradale e dal furgone. Eravate preoccupati per la mia assicurazione medica? Aggiungo ironico, per provare a saggiare le reazioni dell'uomo: devo inquadrare il profilo di questo folle per fuggire e poter chiamare la polizia. O tornare a casa, per lo meno. Dato che ci siamo già presentati, possiamo passare direttamente alle mie domande: con chi ho a che fare, quindi? Il mio ammiratore con il talento per i computer o uno della "Mano Rossa"? E sono qui ancora per quel c***o di articolo sugli omicidi? Perché certe cose non rimangono limitate alla televisione?

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<<Si chiama Mano Nera, non mano rossa...per quanto abbiano l’abitudine di lasciare impronte rosso sangue come biglietto da visita.>> dice un giovane ragazzo asiatico che entra dalla porta.

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Per gli abiti ricorda il nero che era nella stanza con te, con cui peraltro scambia una stretta di mano elaborata da gangsta.

<<La distruggi computer è una mia amica...e del mio vecchio, a dire il vero. Ah, mi chiamo Caino. Caino Sinedei... qui negli states mi faccio chiamare Kain.>>
Ti lascia qualche istante per ascoltarlo e capire, ma non per iniziare a parlare.

<<Hai toccato un vespaio, con quegli articoli sugli omicidi. Ed il mio vecchio a breve avrebbe ti avrebbe fatto ammazzare. Ma mi dispiaceva: ho visto i tuoi articoli, li abbiamo letto a lungo. Ci sembri troppo un ganzo per...beh, morire a ca**o. Quindi, ti volevo offrire l’unica scappatoia possibile: renderti nostro figlio.>>
Ha un veloce mutamento di espressione, si guarda un attimo gli abiti ed ha una espressione di disgusto. Lentamente si toglie il giacchetto e lo posa via quasi fosse incandescente od acido, prima di passarsi le mani fra i capelli per portarseli completamente all’indietro.

<<In effetti lo abbiamo messo ai voti. E sono stato prevaricato due ad uno. Spero che tu sia all’altezza del nostro sangue.>> dice con un tono ed una postura che, non avessi visto ciò che è successo ( visto anche la nota fisionomia simile degli orientali), ti farebbe credere di star parlando con qualcun altro. << Ma mi fiderò degli altri, in questo caso. Il mio nome è Lucio e fra noi tre...>> dice portando le mani ad una sedia <<...sono il vero figlio del nostro Sire. E so già che non sarà contento della scelta degli altri...ma abbiamo ottenuto dal principe il privilegio di poter creare progenie e non lo impedirà.>>

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Michel Ballou

Nella stanza entra una nuova figura, un giovane ragazzo asiatico che prova a rispondere alle mie domande, ottenendo esattamente l'effetto contrario. L'unica parte che ho capito è che hanno apprezzato i miei articoli e intendono reclutarmi per... Qualcosa al posto di uccidermi. Quale gentilezza... Ironico: ho passato la vita a cercare apprezzamento per i miei articoli e l'ho trovato per mano di un gruppo di pazzi che voleva uccidermi. Alzo un ciglio quando Caino cambia completamente, usando un nome differente. Ha anche più personalità? Sono sempre più fortunato... Sentite, quegli articoli sono stati un errore. Degli omicidi con dietro dei riti occulti? Questa roba non vende, si sa! Non intendevo trattare più l'argomento, non sono un'idiota! Dico all'uomo, aggiungendo Sinceramente, non ho capito nulla delle vostre cose: Mano Nera, sangue, Sire... Questo non è il mio mondo! Lasciatemi parlare con il vostro capo: sono certo che potremmo trovare un accordo favorevole per entrambe le parti. Un giornalista potrebbe farvi comodo, soprattutto se scrive degli "articoli ganzi". Vendere la libertà di stampa... Una decina di anni fa mi sarei sparato in un ginocchio, probabilmente. 

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«Il "capo", il mio Sire, ti farebbe uccidere, poi farebbe aprire il tuo torace dopo averti dissanguato per prenderti il cuore ed il fegato e mangiarseli. Non lo fa per cattiveria, ma deve.» dice spalancando le braccia. «Avevo pensato di renderti un ghoul e se preferisci, piuttosto che divenire mio figlio, non c'è alcun problema. Otterresti una mente vieppiù instabile, ma quantomeno potresti vedere il sole...» dice, prima di avere un movimento di lato della testa, come qualcuno gli avesse appena dato un colpo. Alza le mani come ad arrendersi «Mi fanno notare che ti sto in parte mentendo e non dovrei cercare di rovesciare grazie alle parole la nostra votazione. Touché, come si suol dire. Il mio sire, tu fossi un ghoul (cioè un servo potenziato dal nostro sangue) ti potrebbe ugualmente far uccidere...mentre invece, qualora tu divenga sangue del suo sangue... non lo farebbe.»

Lucio ( e Caino, probabilmente) ti guardano con attenzione.

«La scelta è tua...la scelta è tua bello!» dice alternando il tono fra le due personalità che hai già vista, prima di assumere una espressione molto più "docile" se si può dire. «Non...è così male. E non saremmo dei cattivi Sire, te lo garantisco. Anche Lucio in realtà non è scontento di sceglierti come infante, te lo garantisco.»

Il tono gli cambia nuovamente, tornando quello di Lucio «Mac, puntagli una pistola. Inutile fare altre manfrine. Scegli.»
Il nero, con l'espressione di chi gli interessa non troppo, ma un poco gli dispiace, estrae una magnum e te la punta.

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Michel Ballou

Sgrano gli occhi quando lo sento descrivere il trattamento che mi verrebbe riservato dal loro capo (Sinedei, probabilmente). Sono finito tra le mani di un gruppo di folli deviati! Avevo ragione, allora: c'era qualcosa di strano negli omicidi. Il ragazzo inizia a nominare una serie di assurdità sul rendermi un ghoul, sul sole e sul fatto che l'unico modo per sopravvivere sia quello di affiliarmi a questa setta di fanatici. O almeno credo... Per ribadire il concetto e la libertà di scelta, mi viene puntata una pistola alla testa. Direi che non ho molte alternative. Bene, diventerò un vostro affiliato. Pardon, figlio. Dico correggendo il termine, aggiungendo Cosa comporta? Devo bere del sangue, firmare un contratto o partecipare ad un qualche rito?

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È in quel momento che il nero ti da un colpo in testa ed il ragazzo asiatico ti salta letteralmente addosso.

Prima il dolore di un morso, poi l’estasi, una sensazione che forse può eguagliare la prima volta con qualcuno che si ami davvero.

Poi giunge il buio...

Vi è un misto di incredibili sensazioni: una cacofonia in testa, un brusio, il dolore, un senso di spossatezza e stanchezza, un odore nauseabondo di feci ed urine. Poi acqua fredda, un immobilismo senza alcun senso e scopo, ma la coscienza che torna. Tutti tinto di rosso, una sete senza alcun senso, un misto di arsura, fame e follia tutte insieme.

Poi qualcosa ti umetta le labbra ed è come tornare a vivere. Tutto riacquisisce i normali contorni, mentre qualcuno ti versa nettare ed ambrosia in bocca. Di nuovo acqua, di nuovo freddo, di nuovo l’ambrosia...ma questa volta senti il sapore ferroso del sangue. Ma quanto, quanto lo ami.

Quando sei di nuovo in te, qualcuno ti ha cambiato gli abiti, dandotene alcuni da sera. Un paletto sporco di sangue in un angolo, in una ganza da letto che non è quella dove ti avevano portato. Le finestre hanno serrande in metallo. Hai un senso di giramento, un colpo di calore quasi, quando Big Mac ti bussa alla porta.

<<Il grande capo vuole vederti. Ed in caso mi ha detto di trascinarti. Ci sei? Ah, è passata una settimana, prima che tu lo chieda.>>

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Michel Ballou

L'ultima immagine che intravedo dopo il colpo in testa è il ragazzo asiatico che mi balza addosso. Il resto è delirio e follia, una cacofonia di rumori, luci, sapori e sensazioni. 

Non so quanto tempo sia passato, ma mi risveglio con dei nuovi abiti, da sera, in una stanza diversa da quella in cui ero stato portato. Provo ad alzarmi dal letto e sento un forte mal di testa, che mi fa chiudere gli occhi e appoggiare la mano per sostenermi. Mi riprendo giusto in tempo per sentire Big Mac che mi avvisa che il "capo" vuole vedermi. Una... Settimana? Chiedo incredulo, guardandomi il corpo per controllare che sia tutto a posto. E scommetto che non avrò spiegazioni finché non mi ripresenteró dal vostro capo. Giusto? Qualcuno mi dice che questo è uno scherzo organizzato con cura... O qualunque altra cosa, basterebbe anche uno stralcio di informazioni. Andiamo, allora. Dico cercando qualcosa da usare come arma improvvisata, preferibilmente che possa essere nascosta con facilità.

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Non c'è niente da prendere, nella stanza dove sei, di utile.
Segui Big Mac, attraversando i corridoi di quella che è una villa. Prendi una scala patronale e sei scortato in una grande sala da pranzo.

E' lì, sulla porta, che ritrovi il tuo sire. Sta "mangiandosi le mani con le mani", chiaramente in preda all'ansia. Qualcosa di nuovo dentro di te ti dice che sia Abele, probabilmente.
«Ah, eccoti!» dice venendo verso di te, vedendo come ti sta l'abito, ma forse anche più come stai. «Mi sembra che tu stia bene. Se hai qualche giramento o qualche sensazione strana dimmelo subito eh.» dice prima di cambiare espressione e darti una forte pacca sulla spalla «Ma no, ma no! Sta bene! Col nostro sangue non poteva certo andar niente storto!»
Di nuovo cambia postura e ti mette a posto leggermente la camicia.«Sia messo agli atti che forse mi sono sbagliato.»

A quel punto, la donna che ricordi averti scaraventato con violenza, appare da una porta, portando un vassoio di cibo che, a vederlo, non ti trasmette assolutamente nulla, nonostante i buoni odori ed il bell'aspetto.
Con una mano apre la porta, mentre con l'altra porta il grande vassoio, rivelando una magnifica sala da pranzo. Al centro, una lunga tavola di legno scuro, probabilmente ottocentesca. A capo tavola, con alle spalle un grosso caminetto ed un enorme quadro della Breccia di Porta Pia, si trova una figura seduta in maniera composta. Sulle prime pensi che sia un cadavere, visto che non si muove e non respira. Ma poi si muove.
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Seduti alla tavola si trovano un'uomo sulla sessantina che ti ricorda qualcuno che hai visto su un libro di storia al liceo, la donna che ha aperto le porte (che posato il grosso vassoio si mette a sedere), la donna sudamericana che guidava l'auto d'epoca ed il misterioso fotografo. Si siede anche Big Mac insieme a loro. 
Lucio invece ti scorta dall'uomo. Gli fa un leggero inchino con la testa e ti fa cenno di sederti ad una sedia specifica dall'altro lato.

Disposizione al tavolo

Spoiler

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Te sei il marrone 😛
I due bianchi sopra sono la donnona sulla cinquantina e l'uomo che ti ricorda qualcuno sui libri di scuola, i tre sotto sono Big Mac, la sudamericana ed il fotografo

Il padrone di casa alza un bicchiere il cui odore ti fa venire un groppo alla gola per la fame e per la sete, una sensazione sul momento mostruosa e martellante in maniera violenta. Poi tutto cessa all'improvviso. 

«Siediti.» la sua voce rimbomba nella tua testa e le sue piccole pupille nere ti sembrano perforare il cranio. Gli occhi azzurri e le pupille in quel modo sono inquietanti ed intimidatorie. «E parlami un poco di te, a questo punto.» 
Dall'altro lato del tavolo, un poco come uno scemo, Caino ti fa con entrambe le mani l'ok, facendo l'occhiolino.

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