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01. Il caso della Sposa Abbandonata


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Era un lunedì mattina del settembre 1891 e già l'estate pareva lontana. Londra era avvolta in una cappa di nubi che lasciavano presagire gli scrosci che presto sarebbero scesi.

Il dottor Watson aveva riunito un improbabile gruppo in quella che fino a pochi mesi prima era stata l'abitazione e lo studio di Sherlock Holmes, tragicamente scomparso in Svizzera durante uno scontro con il suo nemico, il dottor Moriarty

Lo studio era rimasto pressoché identico a come il famoso investigatore lo aveva lasciato,   fatta salva la camera da letto che era chiusa a chiave.

La signora Hudson li aveva accolti, guardando con diffidenza il signor Doe, e manifestando invece gioia nell'incontrare i coniugi Darwin.

John Watson fece il suo ingresso nella stanza con il solito sorriso. Indossava un'abito grigio e, dalla mancanza di bastone e bombetta, si capiva che non veniva dall'esterno

300px-Granada-resi-2-John-Watson.jpg

"Ah bene ci siete tutti" disse cordialmente "sono felice che abbiate accettato. Come sapete dalla scomparsa di Holmes ho dovuto rifiutare molte indagini che mi erano state proposte: il mio lavoro di medico non mi lascia tempo, e devo ammettere che la competenza di Holmes era impagabile. Ecco perché ho pensato a voi: tutti voi siete stati in passato coinvolti da Holmes e sapete i suoi metodi. Penso che insieme potremo portare avanti la sua opera e la sua memoria"

"Ebbene fra poco ne avremo l'occasione" riprese "ho ricevuto un telegramma da una gentile signorina, Miss Northernsea che mi ha scritto di aver bisogno urgentemente del nostro aiuto. Non so altro, ma dovrebbe arrivare fra poco. Mi spiace di dovervi buttare così in mezzo ad un indagine, ma è importante riprendere al più presto con questa attività"

Modificato da AndreaP
corretto spelling della signorina Northernsea
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[Rickard Jonsson]

Mi avvicino a Watson porgendogli la mano

Salve Dr. Watson, è un piacere vederla ancora una volta e in circostanze leggermente più felici della scorsa volta. Il funerale di un gentiluomo quel'era il Signor Holmes non può essere un momento felice.

Sono rimasto alquanto sorpreso del suo invito, non mi ritengo degno di provare ad imitare il livello di abilità del Signor Holmes, tuttavia proverò a dare il mio aiuto per quello che posso. 

Potrei chiedere chi sia questa Miss Nortersea? Non sono familiare con il nome.

Modificato da Nimblefire
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Prof. William E. Darwin

Il professore si accomodo', salutando con cortesia e compostezza la padrona di casa, signora Hudson. Ne aveva un doveroso rispetto come veneranda donna, come cortese ospite e come gentile conoscenza, avvenuta durante gli occasionali abboccamenti fra lui e lo scomparso Mr. Sherlock.
Aveva annunciato a Ms. Hudson la presenza della piu' giovane, e per tanto ancora avvenente, consorte quando aveva ricevuto l'invito a presentarsi, e non manco' di presentare le due donne quando incrociarono i loro sguardi. Il fascino della moglie cominciava nel sorriso radioso che elargiva con magnanimita', e William era munifico nel condividerlo con altre rappresentanti del gentilsesso. 
Lascio' cappello a bombetta, bastone da passeggio ed ombrello alla diligente custodia della anziana donna.

Il volto era molto piu' serio quando dovette presentare sua moglie ai presenti di genere maschile dopo aver stretto loro con puntualita' la mano, nessuno escluso. 
Forse almeno un paio di loro, se appassionati d'opera, potevano riconoscere Teresa Visconti come una stella del continente venuta da poco ad illuminare anche i teatri londinesi. Che tuttavia era esattamente il modo in cui suo marito l'avrebbe presentata, d'altronde, a nessun altro che a se stesso.
Infatti "Vi presento mia moglie, Teresa Visconti Darwin." fu la sua presentazione per quel esiguo pubblico, avendo cura di porre con la voce un discreto accento sul cognome acquisito.

L'arrivo di Watson fu provvidenziale nel toglierlo dall'imbarazzo di dover trovare un argomento di conversazione piu' efficace dei soliti commenti sul tempo della City, e gradi' ampiamente che il dottore entrasse subito in argomento. "Dottor Watson, so per certo che conosce la mia consorte per averla vista a teatro qualche tempo fa fra gli spettatori, ma lasci che faccia le presentazioni ufficiali." Espletata la formalita', lascio' illustrare al Dottore il caso, ed ascolto' le giustificazioni di Mr. Jonsson, nonche' la sua domanda.

"Mr Jonsson, non dubiti di se stesso. Frequentando i gentiluomini Sherlock e Watson, ho imparato che sono giudici di uomini molto meglio di qualsiasi giudice. Se il Dottore ripone la sua fiducia in lei, e prima di lui il compianto Sherlock, allora ha anche la mia fiducia. Come tutti i presenti in questa stanza."

*Spero che l'allusione a Mr. Doe sia evidente, e sia considerata sincera come vuole essere, e non ironica come invece altri potrebbero pronunciarla.*

Spoiler

Check di Research (5) con la specialita' Newspaper, per verificare le mie conoscenze sul caso, se fosse assurto agli onori della cronaca.

 

Modificato da PietroD
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Teresa Visconti Darwin 

Nonostante la mattinata frizzante Teresa chiese alla carrozza di fermarsi prima di Backer street per poter godere - nelle ultime giornate di sole - di una passeggiata a braccetto del proprio marito.

La differenza d'età tra i due era abbastanza evidente ma Teresa non avrebbe scambiato il suo uomo con nessun altro al mondo.

La serietà,  la vasta cultura e l'ironia sottile e pungente con cui la sorprendeva sempre commentando i fatti della vita, l' avevano fatta innamorare e tutt'ora, dopo 14 anni di matrimonio ella era ancora orgogliosa di averlo al suo fianco.

E così finalmente conoscerò il famoso Dottor Watson.  Me ne hai parlato così tanto che sono proprio curiosa  disse posandogli un leggero  bacio sulla guancia e guadagnandosi un'occhiataccia di una passante, grazie per avermi portata. Concluse mentre il marito batteva all'uscio.

 

Signora Hudson è un piacere, rispose radiosa alla presentazione  ma che bella casa avete, capisco perché il signor Holmes avesse deciso di soggiornare da lei, nemmeno io avrei potuto scegliere un posto migliore dove ristorarmi.
Diverso fu invece il saluto ai colleghi del marito; sapeva per esperienza personale quanto William fosse geloso e mal sopportava lo sguardo ferito che seguiva quei momenti.

Rispose quindi a tutti con un sorriso e un " piacere mio"  riservando al solo Watson un sincero " onorata" .

Spoiler

Ben ritrovati e buon gioco a tutti!

 

 

Modificato da shadizar
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G.Hamilton

Come consuetudine ero in ritardo. Nonostante arrivassi solo pochi istanti dopo gli altri il senso di colpa Mi logorava. Entrato in casa esordii con delle formali scuse per farmi perdonare per il leggero ritardo. In seguito Mi tolsi il cappello da buon gentiluomo e mi presentai: “sono Hamilton, George Hamilton ex ispettore di Scotland Yard” . Salutai la signorina Hudson con un elegante baciamano e in seguito salutai anche con un cenno il dottor Watson. Infine esclamai “sono lieto che mi abbia invitato signor Watson le dispiace ripetermi chi stiamo aspettando?”

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John Doe

Quando è morto il signor Holmes, John se la prese a male, ma proprio tanto.

Aveva fatto una vita da vero fetente, e nessuno a parte il signor Holmes e il dottor Watson avrebbe puntato due scellini sulla sua redenzione.

E invece...

Invece non solo gli avevano dato la possibilità, ma soprattutto l'opportunità di rifarsi una vita. Un lavoro onesto!

Be', non proprio sempre legale. Alle volte era al limite, ma almeno le sue doti non proprio da onest'uomo erano servite a prendere gente ben più fetente di lui!

Già pensava di doversi dare nuovamente al crimine, quando venne contatta dal dottor Watson. 

Si tornava al lavoro! Un lavoro che gli avrebbe salvato la vita!

Fece rapido la strada che da Whitechapel portava a Baker Street, ed ignorò addirittura l'occhiataccia solita che gli riservava Mrs Hudson.

C'erano altri elegantoni nella stanza, e una bella pupa, un bocconcino niente male che in altri tempi non avrebbe esitato a prendersi, in un modo o in un altro.

Ma quelli erano altri tempi, passati, ed il marito lo aveva trattato con il rispetto che si deve ad un uomo, e non come un cane da strada, quindi a parte un buongiorno detto a mezza voce, non si soffermò ulteriormente sulla donna.

Il dottore era perfetto come sempre, e stava sventolando sotto al loro naso un caso. Perfetto!

Attese impaziente l'arrivo della cliente, e magari che nel frattempo qualcuno mettesse sul tavolo altri dettagli... c'erano sempre altri dettagli, quando c'era il signor Holmes!

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Lunedì 12 settembre 1891 - Mattina [Plumbeo]

"Stiamo aspettando l'arrivo della signorina Northernsea che mi ha telegrafato chiedendo il nostro aiuto." rispose agli investigatori Watson "non la conosco purtroppo: sarà una sorpresa anche per me"

Un rumore interruppe la discussione: vociare dal piano di sotto indicava che qualcuno stava arrivando. La gentilissima signora Hudson aprì la porta introducendo quella che doveva essere la signorina Northernsea. Questa era una donna di poco meno di trent'anni, abbastanza in sovrappeso e con abiti che la facevano appartenere alla classe media

"Signorina Northernsea, benvenuta" la accolse prontamente Watson "mi permetta di presentarmi: sono il dottor Watson."

Il medico la fece accomodare su una sedia "come ben saprà il signor Holmes non è più fra noi, ma questi sono stati suoi fidati collaboratori e ora sono qui per aiutarla"

@John

Spoiler

L'occhio di John, abituato ad osservare le persone, subito notò che gli avambracci dell'abito della donna erano usurati: si vedevano due linee orizzontali nei pressi del polso. Doveva aver usato spesso, e probabilmente anche recentemente, una macchina da scrivere.

@all

Spoiler

@Pietro: non credo che tu ora abbia tempo di leggere il giornale. Research è proprio cercare attivamente su qualcosa. Puoi riservartelo per dopo

Passo in Tds per commentare le azioni fattibili

 

Modificato da AndreaP
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Prof. William E. Darwin

Dal momento che il Dott. Watson aveva omesso le presentazioni, il professore si senti' in obbligo di provvedere per se stesso e per la moglie, e gia' che c'era anche per gli altri presenti, omettendo volutamente di sottolineare ruoli istituzionali o meno, onde pore tutti su un piano di parita', come Cavalieri ad una tavola rotonda.

"Mi permetta, signorina Northernsea. William Darwin e Teresa Visconti Darwin, a disposizione sua e del signor Watson per la risoluzione del caso che vorra' proporci. Loro sono i signori Doe... Hamilton... e Jonsson." riporto', indicando col braccio teso e il palmo della mano aperto verso l'alto le persone che citava, e lasciando fra un nome e l'altro il tempo ai citati di reagire con un saluto o un inchino, o anche con qualche parola.

"Immagino che sia il caso di accomodarci, col vostro permesso. Sara' piu' facile seguire ed acquisire le informazioni che vorra' darci se siamo tutti a nostro agio."
Attese un cortese cenno di conferma dalla donna e dal padrone di casa, poi scelse un divanetto a due posti per se' e per la moglie.

Modificato da PietroD
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John Doe, ex ladruncolo

'Lei guarda, ma non vede!', diceva sempre il signor Holmes, ogni volta che faceva una delle sue magie.

E allora il vecchio John aveva cominciato a vedere... o perlomeno ci stava provando.

Si allenava ogni volta che poteva, ed aveva cominciato a farlo automaticamente ogni volta che incontrava una persona diversa.

Annotò mentalmente quanto aveva osservato nella donna, poi si limitò a fare un cenno col capo ed un "Madam..." quando il professore lo presentò.

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Rickard Jonsson

Appena la signorina Northernsea entrò nella stanza le diede un'occhiata cercando di non sembrare troppo indiscreto, sperando forse di aver imparato qualcosa in tutti questi anni con Holmes. Nel mentre fece un leggero inchino dopo essere stato presentato dall'uomo che poco prima si era a sua volta presentato come William Darwin "Qui per servirla". Sentendosi imbarazzato per aver guardato un donna così a lungo distolse lo sguardo e passo il tempo a guardare a terra, guardare gli altri gentiluomini nella stanza e occasionali occhiate alle due donne presenti nella stanza.

Continuerà questo processo per tutto il tempo che la signorina Northernsea, o un'altra donna, parlerà. La guarderà per un periodo e poi pensando di averla fissata troppo a lungo farà vagare il suo sguardo per la stanza. Le usanze riguardo alle donne di questo posto ancora non gli erano familiari, nonostante i molti anni passati nella sua nuova casa.

Se non ci sono posti per tutti rimarrà in piedi volendo essere cavaliere.

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Lunedì 12 settembre 1891 - Mattina [Plumbeo]

La donna si sedette nel posto offertogli rispondendo "La ringrazio dottore. E voi signori. Ero a conoscenza della dipartita del signor Holmes ma credo che voi siate la mia migliore speranza. Ora vi racconterò il mio tragico caso. La mia vita è costellata di eventi tragici, come la morte di mio padre o quando abbiamo dovuto vendere la sua impresa"

"I miei genitori non sanno che sono qui. Il mio patrigno pensa che dovrei perdere lasciare tutto. Patrigno, una parola così strana: sapete ha quindici anni meno i mia madre... Ma suppongo che quello che è accaduto sia tutta colpa mia. I miei genitori mi avevano avvertito su come si comportano gli uomini."

Fece una pausa 

"Dovete sapere che il mio fidanzato è sparito. Si chiama Mr.Rich Soldier. Venerdì scorso avremmo dovuto sposarci: al mattino come concordato è arrivato a casa mia a prendermi. Ha fatto salire me e mia madre su un cocchio - il mio patrigno era in Francia per lavoro e non poteva esserci- e Mr Soldier ci ha seguiti su una carrozza che poi avremmo usato per allontanarci dalla chiesa terminata la cerimonia."

"Ma quando siamo arrivati in chiesa la carrozza era vuota: lui non c'era ed il cocchiere non l'aveva visto scendere. Nessuno l'ha più visto da allora. Mi ha abbandonata e mi sono rimaste solo le sue lettere scritte a macchina."

"Ma io temo che gli sia successo qualcosa."

"Non preoccupatevi del compenso. Io ho a disposizione denaro dagli interessi di alcune azioni che mio Zio Ned mi ha lasciato quando si è trasferito in nuova Zelanda. Mia madre e suo fratello non andavano d'accordo. Mia madre dice che lui frequentava elementi sbagliati, si comportava come se fosse sempre sopra la legge, lavorando per persone dal passato oscuro presso i porti. Ma le azioni sono state un sollievo per noi. Io do un po' dei soldi ai miei genitori per contribuire alle spese della casa e del cibo, ma ne ho a sufficienza per pagarvi, ve lo assicuro"

"Accettate di seguire il mio caso?"


 

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John Doe, furfante in ritiro

Le parole della donna fecero suonare qualche campanello nel cervello del vecchio furfante.

Una volta, lavorando per un poco di buono, cosa di cui non andava tanto fiero, doveva pedinare un tipo. Il frescone pareva essersene accorto (era sempre stato più bravo a menare le mani che a fare lavoretti di fino), ed aveva cercato di ingannarlo salendo su una carrozza e scendendo prima che ripartisse.

Ma al vecchio John non la si fa, se ne accorse, scese anche lui e lo raggiunse nel vicoletto buio dove si era rifugiato, e lo pestò per bene.

"Madam, perdonate la domanda che potrà sembrare strana, ma siete sicura che il vostro promesso sia salito sull'altra carrozza? Lo avete visto coi vostri occhi?"

Chiese senza preamboli. Dava per assodato che avrebbero accettato il caso, e non certo per una questione di soldi, anche se per motivi diversi. A lui serviva ogni penny possibile, agli altri pareva proprio che i soldi non servissero.

No, avrebbero accettato tutti perché era quello che avrebbe fatto il signor Holmes: accettare un caso per il gusto della sfida!

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Prof. William E. Darwin

L'uomo ascoltò con attenzione quasi assoluta la descrizione del caso da parte della loro giovane committente, nonché promessa sposa mancata. 
Quando la donna parlò del compenso, il Professore parve irritarsi, più un modesto disagio che non poteva trovare sfogo che altro. Un paio di volte si mosse sul divano come cercando un maggior agio, mentre si tratteneva dal commentare in proposito al compenso qualcosa di nobile e galante alla signorina. Scoccò invece una occhiata che chiedeva accondiscendenza alla propria moglie, per la quale, probabilmente, tale comportamento non aveva misteri. 

I suoi pensieri tentarono di concentrarsi sui fatti, li rielaborò mentalmente per se stesso, traducendo i racconti sconnessi.

"Una giovane donna, ereditiera, mantiene la propria famiglia anzicché esserne mantenuta. Un patrigno più giovane della propria madre, evidentemente anch'esso mantenuto dalla rendita della signorina, assente il giorno delle nozze. Un futuro marito, nonché futuro possidente di metà di quelle azioni in comunione dei beni, improvvisamente scomparso... c'è più di un movente, in questo."

La domanda del signor Doe aprì le danze, senza preamboli inutili, ed il Professore gli fu grato, poiché lo autorizzava ad usare un registro verbale simile, sebbene indubbiamente condizionato dalla differente estrazione dei due individui.

"Il signor Doe centra il punto, signorina. Siamo di fronte ad una scomparsa, dunque ci occorre determinare chi dei presenti quella mattina lo abbia visto per ultimo, ed in quale circostanza. Dite che il cocchiere non lo ha visto scendere, ma lo ha visto salire, ad esempio per aiutare un promesso sposo a non sporcare l'abito elegante destinato alla cerimonia? Chi altri ha assistito al vostro incontro mattutino, e quale è stato il percorso della carrozza fra la casa e la chiesa? Se dobbiamo pensare che sia salito e poi sceso, volontariamente o in maniera coatta, possiamo cercare il luogo in cui ciò è avvenuto e cominciare a cercare testimoni e tracce da lì."

Si volse verso il signor Doe, cercando la sua approvazione per il modo in cui aveva colto la sua imbeccata espandendo e chiarificando la questione.
Poi tuttavia aggiunse una propria richiesta.

"Mi perdoni se torno sull'argomento, signorina. Ci ha detto che sua madre ed il suo attuale compagno non vedevano di buon occhio la vostra unione, tuttavia voi avete continuato nel vostro progetto coniugale. Vorrei sapere se il suo patrigno, che sappiamo assente nella data fatidica, abbia mai avuto modo di conoscere personalmente il suo promesso Mr. Soldier, se vi siano state discussioni in tali occasioni o se il vostro patrigno si sia espresso in un giudizio sulla persona del vostro fidanzato, piuttosto che sull'opportunità di un matrimonio e sul carattere inaffidabile di un generico promesso marito."

Gli occhi del Professore erano fissi sulla donna, ora. Quasi ossessivamente sul suo volto, per studiarne le reazioni.

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Teresa Visconti Darwin 

William e i gli altri uomini iniziarono subito con le domande. Nulla di più normale per persone  così brave a destreggiarsi nella nobile arte investigativa ma la giovane era una sposina abbandonata sull'altare e ciò che incuriosiva Teresa non era certo argomento adatto ad orecchie maschili.

Probabilmente la signorina Northernsea  si sarebbe aperta di più se avesse potuto parlarle a quattr'occhi.

Mia cara disse protendendosi verso la giovane sono certa che mio marito e i suoi colleghi faranno tutto il necessario per scoprire cos'è successo al suo promesso, non si preoccupi e risponda con franchezza.

Dopo di che andremo a fare due passi insieme mentre decidono se accettare o meno il suo caso.

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Lunedì 12 settembre 1891 - Mattina [Plumbeo] - [TM:0]

La donna guardò John con fare dubbioso poi rispose "Il cocchiere della carrozza l'ha visto salire. Me lo ha confermato"

"E il percorso da casa nostra alla parrocchia è semplice: passa affianco ad un parco e sono pochi minuti, non di più" proseguì 

"Ma non dovete pensare neanche lontanamente che sia stata una scelta volontaria essersene andato. Dovete sapere che Rich mi ha chiesto di sposarlo solo due settimane fa. Noi eravamo usciti per una passeggiata serale e lui mi ha fatto la proposta. Ne parlai subito con mia madre e lei fu d'accordo con me: era eccitata all'idea e mi suggerì di sposarlo subito, anche se in quei giorni il mio patrigno era via per lavoro. 'E' un occasione da non perdere per una ragazza della tua età' mi disse a chiare parole. E in effetti sapeva cosa albeggiava nella mia anima: la paura di rimanere sola"

"Comunque il matrimonio fu organizzato per venerdì scorso, ma una cosa strana accadde la sera del mercoledì prima. Mr Rich mi chiese di incontrarlo alla fontana in Lopshire Avenue, dove ci eravamo visti la prima volta. Lo attesi sotto la luce a gas rotta che troneggia sopra la fontana: era il nostro posto speciale. Arrivò tardi trafelato e con un atteggiamento di profonda preoccupazione visibile sia dal modo di fare che da come erano segnati i suoi abiti. Mi fece promettere che se qualcosa ci avesse separati io lo avrei aspettato indipendentemente da ciò che fosse accaduto. Gli chiesi cosa mai potesse separarci ma lui, preoccupato, mi disse solo di non fare domande ma ripetè la sua richiesta e io glielo giurai. Subito mi salutò e scappò nella notte come se qualcuno lo stesse inseguendo."

"Vi assicuro che dormii malissimo quella notte: ero così isterica che il pomeriggio seguente mia madre lo mandò a chiamare. Mr Rich si presentò a casa nostra quella sera con dei fiori e dei cioccolatini. Mi prese per mano e mi giurò eterno amore dicendomi che attendeva le nozze del giorno successivo con ansia"

"Per questi motivi temo davvero che gli sia successo qualcosa"

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John Doe, furfante in ritiro

John fece un cenno di assenso al professore. Pane al pane e vino al vino, diceva sempre il vecchio furfante. 

Non aveva mai capito bene tutte quelle baggianate sui modi, i tempi, le formule di cortesie...

Il seguito del racconto della donna aggiunge forse qualcosa e forse no, ma due cose erano importanti, a quel punto: parlare col cocchiere per essere sicuro non fosse un dannato bugiardo, e fare lo stesso percorso della carrozza per capire se ci fossero posti strani, posti in cui era facile sgattaiolare dalla carrozza, o peggio, prendere un gentiluomo contro la sua volontà.

Per fortuna il professore aveva avuto la sua stessa idea, quindi non doveva essere costretto a parlare nuovamente a quella gran dama.

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Teresa Visconti Darwin 

Che curiosa coincidenza disse la signora Darwin  poggiando la tazzina da the sul basso tavolino che avevano davanti da come ha descritto il suo fidanzato sembra quasi che l'uomo incontrato la sera alla fontana e quello della mattina siano due persone diverse. 

Come in quel libro che mi hai appena fatto leggere caro  disse dando una leggera spinta con la spalla a quella del marito, quello dello scrittore scozzese, Stevenson.

Una storia davvero avvincente " lo strano caso del signor Jekyll e del signor Hyde" ve lo consiglio. 

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Lunedì 12 settembre 1891 - Mattina [Plumbeo] - [TM:0]

"No glielo assicuro" rispose miss Northernsea "era lui glielo assicuro: probabilmente vedeva nel nostro matrimonio una via d'uscita da qualcosa che lo tormentava... almeno io mi sono detta questo. Sono abituata ad interpretare le persone: come vi dicevo lavoro presso uno studio di avvocati e batto a macchina le lettere per cui conosco molti casi della vita. Dovreste leggere cosa ho letto io... alcune confessioni che neanche vi immaginate."

Fece una pausa 

"Scusate sto divagando. Anche Hosmer ed io ci scambiavamo lettere: le mandavo all'ufficio postale di Leadenhall Street dove lui le ritirava e mi rispondeva. Anche lui amava scrivere a macchina: vi ho portato alcune lettere d'amore che mi ha inviato in questi mesi: magari potranno aiutarvi"
 

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Teresa Visconti Darwin 

Non vedendo alcuno farsi avanti Teresa allungò la mano per prendere il fascio di lettere che ella porgeva. Trovata quella meno recente la apri per il marito e si avvicinò per leggerla con lui.

Non ha nulla di scritto a mano? Fosse anche un semplice bigliettino. Vi sono esperti calligrafi capaci di comprendere la predisposizione ma anche lo stato d'animo di una persona dal suo modo di scrivere.

 

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Lunedì 12 settembre 1891 - Mattina [Plumbeo] - [TM:0]

@Teresa e William

Spoiler

 

I due coniugi osservarono le lettere: erano tutte ben scritte e descrivevano una storia d'amore iniziata solo poco più di due mesi prima. Da quello che vi era scritto si erano conosciuti al ballo dei Gasisti. Nelle prime lettere vi era citato anche un certo Mr Maxwell di cui Soldier diceva di non essere geloso.

Tutte le lettere erano scritte a macchina

 

"No" rispose la donna "Rich diceva che la sua calligrafia era incomprensibile. Mi chiese più volte di perdonarlo per tali lettere che a macchina poteva apparire distaccate. Devo dire tuttavia che a me piacevano: sia per il mio lavoro che mi fa amare questo mezzo di scrittura, che per il fatto che mi facilitavano lo sforzo di leggere"

Modificato da AndreaP
corretto refuso
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