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Explorer's Guide to Wildemount esce a Marzo per D&D 5e


SilentWolf

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9 minuti fa, Grimorio ha scritto:

@SilentWolf allora sappi che sei invitato a visitare con me due location usate per girare LadyHawke che si trovano dalle mie parti 😊

Avessi tempo, più che volentieri. 😀
Sì, sapevo che diverse scene le avevano girate in Italia. Altro che gli effetti speciali che usano oggi per creare panorami e castelli. Nei film ci siamo un po' persi per strada il contatto con i paesaggi reali. Ma è meglio chiuderla qui, che poi ci perdiamo in un altro OT. 😀

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Che bella discussione. 

18 ore fa, bobon123 ha scritto:

Quando scrivi "il bello dei FR è proprio il suo essere un mix di tutto", è la negazione di un prodotto con un'idea. Avere nella stessa ambientazione i pirati, gli orientali, gli arabi, gli europei, gli elfi standard, gli elfi non standard, i nani standard, è la prima cosa che spiego ad un nuovo DM di non fare, ed è anche la prima cosa che ti insegnano in un corso di scrittura creativa. Decidi cosa non c'è, non cosa c'è. La creatività necessita di barriere, non di ampie praterie. Le limitazioni sono sempre più interessanti delle possibilità. Dire che c'è tutto non contiene più informazione di dire che non c'è niente. I FR sono la mancanza di un'idea. (Forse) come Mercer (non conosco il suo mondo per nulla).

Comprendo il senso del discorso, ma il fatto di avere un mix di tutto nei FR non implica che sia una misticatio senza senso. I pirati stanno nelle Isole, gli orientali, appunto, ad oriente, gli elfi standard un po' ovunque, gli elfi non standard in pochi luoghi... Il bello (per me, ovviamente) dei FR è che puoi ambientare una campagna partendo in un luogo e poi esplorare il mondo. A parte casi rari (Waterdeep? Silverymoon?) non c'è un melting pot e si possono fare 20 livelli senza incontrare un orientale o un pirata. Il DM sceglie cosa ci deve essere nella sua ambientazione, escludendo le cose che pur essendoci non gli piacciono o non ci stanno bene banalmente ambientando la campagna (principalmente) in un dato luogo. Vuoi giocare una campagna contro gli Illithid? Vai di underdark. High fantasy canonico? Valli e roba intorno. Vuoi geni e roba orientaleggiante? Vai di Calimshan! Ambientazione primitiva? Il Culto aspetta solo te. Eppure non devi andare per forza nel Chult. Molti non sanno nemmeno dov'è. 

Per me i FR non sono la mancanza di un'idea ma una tela abbozzata su cui il DM riesce a dipingere quello che vuole cancellando le strutture che ritiene inutili. 

Poi ovviamente i gusti sono gusti, a me piace molto l'high fantasy e l'high magic mentre non apprezzo particolarmente il cyberpunk, e eberron non l'ho approfondita dato che quello che lessi quando uscì non mi piacque affatto. Con questo non significa che sia un'ambientazione da buttare. semplicemente a me non piace. Sull'ambientazione di Mercer, non conosco nulla e non penso aprioristicamente che sia cattiva. Come anche Ravnica. Mi astengo da giudizi, semplicemente spero che insieme alle cose nuove escano nuove edizioni di ambientazioni che piacciono ai vecchi giocatori.

Una piccola precisazione, il LOTR è High Fantasy ma non high magic. La magia seppur presente è raramente visibile. Nonostante Galadriel e Elrond nel film parlino a distanza e teletrasportino un'armata di elfi al Fosso di Helm. Ma non ho mai sentito nessuno lamentarsi per la presenza di più elfi 😄

 

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7 minutes ago, Lord Danarc said:

Comprendo il senso del discorso, ma il fatto di avere un mix di tutto nei FR non implica che sia una misticatio senza senso. I pirati stanno nelle Isole, gli orientali, appunto, ad oriente, gli elfi standard un po' ovunque, gli elfi non standard in pochi luoghi... Il bello (per me, ovviamente) dei FR è che puoi ambientare una campagna partendo in un luogo e poi esplorare il mondo. A parte casi rari (Waterdeep? Silverymoon?) non c'è un melting pot e si possono fare 20 livelli senza incontrare un orientale o un pirata. Il DM sceglie cosa ci deve essere nella sua ambientazione, escludendo le cose che pur essendoci non gli piacciono o non ci stanno bene banalmente ambientando la campagna (principalmente) in un dato luogo. Vuoi giocare una campagna contro gli Illithid? Vai di underdark. High fantasy canonico? Valli e roba intorno. Vuoi geni e roba orientaleggiante? Vai di Calimshan! Ambientazione primitiva? Il Culto aspetta solo te. Eppure non devi andare per forza nel Chult. Molti non sanno nemmeno dov'è. 

Ma guarda che sono perfettamente d'accordo! FR è perfetta per essere l'ambientazione ufficiale di un gioco che punta a essere "per tutti", ed è perfetta proprio perché il suo essere vuota ti permette di metterci tu quello che vuoi. Ambientazioni più caratterizzate prendono chiaramente il loro ruolo nella storia, i FR no. Se giochi a Melniboné e nei vari piani del Chaos, la tua avventura, sia nello stile sia nella trama, è decisa da quello. Stessa cosa se giochi nella Terra di Mezzo, o a Westeros: sono ambientazioni con una identità precisa con cui la trama deve necessariamente fare i conti. FR, a parte quel sentore di High Fantasy e High Magic che sarebbe comunque inevitabilmente evocato dal regolamento stesso di D&D, può contenere davvero tutto. E per questo è la perfetta scelta commerciale per essere l'ambientazione ufficiale di D&D. Credo che siamo tutti d'accordo sul valore e sul successo commerciale dei FR!

Quello che però proprio non condivido è la perplessità (o l'astio) nell'uscita di un nuovo prodotto invece di un nuovo supplemento dei FR, supportata dall'accusa al nuovo prodotto di essere commerciale, come se i FR non lo fossero. Non condivido scrivere nello stesso post che pubblicare l'ambientazione di Mercer sia una squallida operazione commerciale mentre i FR sono geniali perché sono quello che i giocatori vogliono e infatti hanno venduto benissimo. Sono state due operazioni commerciali, i Forgotten sappiamo che sia riuscita, spero per l'hobby che riesca bene anche quella di Mercer.

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29 minuti fa, bobon123 ha scritto:

Ma guarda che sono perfettamente d'accordo! FR è perfetta per essere l'ambientazione ufficiale di un gioco che punta a essere "per tutti", ed è perfetta proprio perché il suo essere vuota ti permette di metterci tu quello che vuoi. Ambientazioni più caratterizzate prendono chiaramente il loro ruolo nella storia, i FR no. Se giochi a Melniboné e nei vari piani del Chaos, la tua avventura, sia nello stile sia nella trama, è decisa da quello. Stessa cosa se giochi nella Terra di Mezzo, o a Westeros: sono ambientazioni con una identità precisa con cui la trama deve necessariamente fare i conti. FR, a parte quel sentore di High Fantasy e High Magic che sarebbe comunque inevitabilmente evocato dal regolamento stesso di D&D, può contenere davvero tutto. E per questo è la perfetta scelta commerciale per essere l'ambientazione ufficiale di D&D. Credo che siamo tutti d'accordo sul valore e sul successo commerciale dei FR!

Quello che però proprio non condivido è la perplessità (o l'astio) nell'uscita di un nuovo prodotto invece di un nuovo supplemento dei FR, supportata dall'accusa al nuovo prodotto di essere commerciale, come se i FR non lo fossero. Non condivido scrivere nello stesso post che pubblicare l'ambientazione di Mercer sia una squallida operazione commerciale mentre i FR sono geniali perché sono quello che i giocatori vogliono e infatti hanno venduto benissimo. Sono state due operazioni commerciali, i Forgotten sappiamo che sia riuscita, spero per l'hobby che riesca bene anche quella di Mercer.

Io intendevo un'altra cosa: I Forgotten Realms sono certamente un prodotto commerciale, come tutto del resto, ma sono un progetto in cui la TSR ha creduto perchè ha reputato di buona qualità, così come lo hanno reputato tutti i fan che, senza conoscerla, l'hanno acquistata quando uscì.
Stessa cosa per Eberron, anzi forse per quell'ambientazione è stata ancora più dura perchè ha dovuto "affrontare" numerose altre ambientazioni homemade, venendo scelta tra tutte loro dalla Wizards per la pubblicazione.

L'ambientazione di Wildemout invece esce solamente perchè è quella di Matt Mercer, vip youtube dei gdr, e quindi di grande richiamo di pubblico, magari è buona, magari no, ma essendo più famoso come DM youtuber che come worldbuilder io penso, e sottolineo penso, che se tu o io avessimo scritto la stessa identica ambientazione e l'avessimo mandata alla Wizards non sarebbe stata presa in considerazione, mentre se tu o io avessimo scritto Forgotten Realms o Eberron al posto di Greenwood o Baker sarebbero state comunque pubblicate dalla TSR e Wizards of the Coast.
Questo perchè entrambe le ambientazioni si basano sulla capacità di worldbuilding e non su un nome già famoso e su un canale youtube.

Modificato da Grimorio
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Guarda, non so se l'ambientazione sia ben fatta, non ho letto nulla di Mercer come designer, la mia preoccupazione iniziale verteva perlopiù sul fatto che, da quello che ho capito, il gioco che fanno via streaming non è per ovvie ragioni lo stesso che giochiamo a casa. Si prendono giustamente le libertà necessarie per rendere il prodotto appetibile. Ecco un manuale creato con quel tipo di idea di gioco non è D&D come lo conosciamo e mi avrebbe preoccupato, ma la Hasbro ha fatto immediatamente capire che il lavoro dietro che è stato fatto è in linea con quello degli altri manuali, proprio per rendere il manuale di Mercer adeguato allo stile 5e. Questo mi ha tranquillizzato, anche se ha in parte chiarito che in realtà la storia del "nulla è stato posticipato" non è proprio vera, visto che delle risorse sono state messe in questo progetto, ma come dicevo più in alto, ci sta.

Modificato da Lord Danarc
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3 ore fa, Lord Danarc ha scritto:

Questo mi ha tranquillizzato, anche se ha in parte chiarito che in realtà la storia del "nulla è stato posticipato" non è proprio vera, visto che delle risorse sono state messe in questo progetto, ma come dicevo più in alto, ci sta.

Sni.

Ora, io ovviamente non posso sapere con certezza cosa è accaduto negli uffici WotC, ma posso immaginare ciò che è accaduto con gran probabilità. Visto che il grosso delle regole, infatti, è stato scritto dallo stesso Mercer, è molto probabile che i team di game designer coordinati da Mike Mearls in questo anno e mezzo siano stati decisamente liberi di concentrarsi sullo sviluppo delle regole dei manuali prodotti internamente. È probabile che il manuale di Mercer abbia occupato solo saltuariamente il tempo di Jeremy Crawford e qualche altro designer per le fasi di supervisione del lavoro man mano inviato da Mercer, più il tempo di qualche tester interno nelle fasi di rifinitura finale. Nel frattempo, invece, il D&D Team deve avere avuto tranquillamente le mani libere per lo sviluppo, il testing e la rifinitura delle regole per i manuali prodotti internamente che vedremo quest'anno e l'anno prossimo.

Un manuale come quello di Mercer sarebbe stato un problema nell'epoca pre-2017, quando il D&D Team era composto da sole 15 persone e il grosso del design iniziale era affidato a Mearls. Dal 2017 (e soprattutto dal 2018) la WotC ha assunto molti game designer, mentre Mearls è stato promosso al ruolo di coordinatore di tutti i team di sviluppo che gestiscono più progetti parallelamente (per quel poco che si è riuscito a capire). Ora, quindi, è decisamente più difficile che un manuale come quello di Mercer possa costituire un ostacolo per la produzione dei manuali più importanti per la 5e.

Inoltre, credo che Mercer abbia piuttosto liberato risorse della WotC piuttosto che occuparle. Ma questa è sicuramente una mia congettura... Di solito, infatti, nella prima parte dell'anno la WotC pubblica supplementi dedicati alla raccolta di avventure o, comunque, un supplemento minore. Avendo occupato lo slot di inizio anno con un manuale realizzato esternamente (da Mercer), quindi, i team di designer probabilmente sono stati più liberi di concentrarsi sullo sviluppo di altri manuali, probabilmente più rilevanti come contenuto, invece di doversi concentrare prima sullo sviluppo di un manuale secondario.

Ma, ripeto, queste ultime sono sicuramente mie congetture....

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