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Capitolo 1 - Morte in Freeport


AndreaP

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Floki Dûnhark

"Ah..che bella giornata!" esclamo mentre porto gli occhi al cielo e vengo colpito dai raggi del sole, poi chiudo gli occhi per un istante ed inalo a pieni polmoni l'aria di mare mentre la brezza marina che mi attraversa..quando scorgo qualcosa all'orizzonte mi sporgo dalla nave ed urlo ai miei compagni "TERRAAA!! Era ora, mi stavo abituando alla vita da marinaio ma devo dire di star più tranquillo coi piedi saldi al terreno!". Corro a prendere la mia roba e mi preparo a scendere non appena la nave attracca al molo saltando giù d'impeto per dare un'occhiata in giro "Questo è l'inizio di una nuova vita".

Al porto risaltano subito visi familiari e non riesco a trattenermi dall'andarli a salutare, mi avvicino ai due senza badare alle guardie con cui stanno parlando, do una pacca sulla spalla a Guillaime ed un abbraccio caloroso a Mary "E' bello rivedere qualche faccia amica, Mary sei sempre bella come il sole! Sono appena sbarcato col resto della compagnia" e mi giro indicando il resto del gruppo mentre scende dalla nave, poi continuo "che ne dite se andiamo in taverna a farci una bevuta e ci raccontate un pò di com'è la vita in questo posto!? Su, dai.. non fatevi pregare, ho la gola secca ha HA" tiro un'altra pacca alla povera schiena di Guillaime e faccio un occhiolino a Mary.

Spoiler

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Floki Dûnhark

Descrizione: Nano dai capelli biondo paglia, occhi azzurri come il cielo, dall'aspetto angelico ma dall'animo turbolento, sempre sorridente che sia in taverna a bersi una birra o stia fracassando il cranio ad un goblin, meglio ancora se sta facendo entrambi.
Fisicamente molto muscoloso, dall'aspetto tozzo, ma fisicamente presante sia per agilità che per forza; è molto resistente e sfoggia sempre il suo petto villoso essendo abituato a non portar vestiti che considera di ingombro ai suoi movimenti in battaglia.
Porta con se una grossa ascia, un martello da guerra e sulle schiena ha legato uno scudo che porta i segni della sua casata i "Dûnhark".

Personalità: Rido e mi diverto in ogni situazione, anche se messo in difficoltà..si potrebbe dire che più la situazione è tragica e più mi diverto.

Ideale: La vita è una e bisogna trascorrerla facendo ciò che ci piace..e a me piace combattere!

Legame: Sono fedele alle mie armi e loro lo sono a me, io le curo e le mantengo affilate e loro han sempre fatto il loro lavoro.

Difetto: Non riesco a sottrarmi ad una sfida e non riesco a non sfidare un guerriero che ritengo degno di stima.

Storia: La mia smania per il combattimento mi ha messo nei guai fin da ragazzo, ma poco posso farci, è la mia natura. Dopo aver calcato un pò troppo la mano con un paio di attaccabrighe mi son ritrovato una taglia sulla testa e un mucchio di gente che vuol tirarmi il collo e così per cambiare aria mi sono imbarcato per una nuova avventura.. pirati, rum, tesori..cosa mai può andare storto!? so già che mi divertirò nella cittadina libera di Freeport! ha HA!

 

Modificato da Garyx
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Elizabeth

Chiusa nell'angusta cabina, sto accoccolata sull'amaca con un gamba che sporge fuori, dondolando leziosamente. Sento perfettamente in trapestio e le urla di ordini, così poco comuni nella navigazione d'altura, così caratteristiche delle manovre in porto. Incurante, rimango abbandonata a quel vago torpore portato dall'alcool, aspettando la conclusione delle fasi di attracco: non ho nulla da fare, quindi inutile agitarsi. Mi sono svegliata all'alba, quando quell'accozzaglia di scimmie ammaestrate chiamata ciurma ha preso a lavare i ponti con pietre e redazze, mi sono lavata, truccata e ho disfatto e rifatto la valigia per l'ennesima volta: è pronta, tutti i miei averi - e tanto altro di perfettamente inutile - all'interno o affastellati e assicurati all'esterno; più che una valigia vera e propria si tratta di uno zaino, ma alcuni marinai, veramente bravi ad intrecciar corde e lavorare con ago e filo, mi ci hanno aggiunto una lunga tracolla sagomata, così da poterla portare come una borsetta, anche se notevolmente più pesante e voluminosa. Le uniche cose fuori posto sono una borsa portamonete di pelle usurata, spigolosa in maniera innaturale, e uno stiletto dalla guardia stretta chiuso in un fodero lucido, poggiati sopra la valigia; appeso ad un baglio, il mio abito, spazzolato e stirato alla bell'e meglio, le scarpette con l'alto tacco  in un angolo. Bevo un altro sorso di vino, la mia unica colazione durante la traversata, un pessimo chiaretto annacquato che pare far braccetto con la pessima qualità del vitto di bordo. MI ritrovo a riflettere sul mio stato: non sono ubriaca, neanche sbronza ad esser sinceri - il vino non abbastanza forte o troppo adulterato - quando l'urlo di Floki spezza il vociare e i miei pensieri. L'euforia del nano è stancante per quelli costretti a subirla, ma non posso negare che talvolta è coinvolgente: adesso ad esempio, o quando si siede a bere con me. Scrollo via le fantasie rimaste attaccate tenacemente, fantasie di camere ampie e arieggiate, letti enormi e bicchieri colmi di divino nettare. Mi alzo e stiro le membra nude, ignorando gli ultimi rumori cavernosi di quel guscio di noce che si stringe alla banchina. Mi passo le mani sui seni e scendendo sul ventre piatto, mormorando piano Mie care ossicina, dove tutto vi ho portato. Entro nel vestito, attenta a non sgualcirlo e a non incastrarmi da qualche parte, sistemo bene il top e lo riannodo al collo, giudicando con occhio critico il generoso décolleté: eccessivo per il porto, ma il resto del mio guardaroba è finito chissà dove, probabilmente dato alle fiamme. Mi liscio l'abito sul ventre e la gonna, ignorando il fatto che scopra troppa pelle, quindi calzo le scarpe e chiamo piano Topino... topino dove sei? Ho bisogno di un piccolo favore, topino Non mi lascio ingannare dall'attesa, al contempo troppo breve e troppo lunga. Durante questo breve viaggio sono stata guardata, spiata e abbordata più o meno velatamente, nonostante il breve tragitto e le mie uscite di cabina ridotte al lumicino: ci sono abituata, fa parte del gioco; ma non mi aspettavo certo tutte quelle attenzioni da parte di un mozzo, un mocciosetto di dieci anni o poco più addetto alla pulizia dei ponti, habitué di una fessura tra i pannelli della cabina da cui spiare... lui e chissà quanti altri. Ma oggi ero certa che fosse lui, nascosto dietro la paratia della cabina, e proprio per questo sono rimasta nuda tutta il tempo, a far le valigie e poi li stesa a riposare: che guardasse pure, un premio alla sua temerarietà. Ed ora, con altrettanta giustizia, il costo di tanta spavalderia: allaccio alla cintura il pugnale e il portamonete, quindi spalanco la porta. E' lì ad aspettare, il rossore nascosto dall'abbronzatura, a fissarmi con un misto di desiderio e terrore. Ricambio lo sguardo con mite pazienza, inserendo la modalità innocente fanciulla e frugando dalla borsa un pezzo di rame  Eccoti qui, ma dov'eri finito. Suvvia, da bravo, accompagnami a terra. Siamo arrivati, non è vero? gli lancio la moneta e proseguo Porteresti la valigia, per favore? E' davvero troppo pesante perché io possa riuscirci, in questi stretti corridoi. Esco dalla cabina in un fruscio soffuso di seta ritmato dai piccoli tonfi sordi dei tacchi sul legno, avendo cura di far scivolare la mano sul petto del ragazzo e sul suo braccio, sussurrando Così forte, il mio topino prima di proseguire senza guardarmi indietro. Salgo la scaletta uscendo sul ponte, accompagnata dall'ansimare del ragazzo dietro di me, e proseguo senza indugio e senza salutare verso la passarella assicurata alla murata: troppi occhi si sono voltati sul ponte a guardare, e non è mia intenzione aumentare tensione e tentazione. Mi limito a sollevare appena il braccio e chiedere Topino, topino mi terresti la mano, per favore... non vorrei mettere il piede in fallo e finire in mare... saresti così gentile da reggermi? Sei così forte... il mio Ercole... aggiungo cinguettando piano ed impedendo così che qualche altro bellimbusto si faccia avanti a prenderne il posto. Metto piede a terra accompagnata da sguardi increduli, che si fanno addirittura risentiti quando, sfilata la valigia di mano al mio accompagnatore, lo congedo con un fugace bacio sulla guancia Mio eroe... spero di rivederti capitano un giorno. Lo lascio lì imbambolato sulla banchina, ai piedi della passarella, mentre mi dirigo verso la voce tonante del nano.

Spoiler

Descrizione e abbigliamento

Elle è una bella ragazza, alta un metro e sessantadue e pesante quarantacinque chili, non particolarmente forte, ma agile e scattante.
Ha una straordinaria carnagione bianca, solo leggermente imbrunita dall’abbronzatura, capelli mossi lunghi fino a coprire le scapole di un rosso acceso, occhi azzurri come il mare, dallo sguardo profondo. Indossa un abito blu mezzanotte con disegni argentati in un unico pezzo, composto da top legato al collo, sbracciato e profondamente scollato, che lascia completamente scoperta la schiena, stretto ai fianchi da una sottile cintura di cuoio, dopo il quale si spezza in due parti, frontalmente stretta mentre posteriormente è più larga, lunga fino alle caviglie; stivaletti col tacco

af66e70f4d0697f124e9f42f3b7f4560.jpg Questa è Elizabeth

 

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Il mio abito, con qualche dovuto accorgimento: niente polsini né scaldamuscoli alle gambe e nessuno strascico; il colore è blu mezzanotte con motivi di stelle argentati

 

 

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Julio Pablo Rodrigo Ignazio Estefan Garcia Fidele Jesùs nuestro Santos Salvador fijo de Marìa y Vàzquez de la Cruz

La traversata attraverso il mare che separa il continente dalla nostra destinazione è stata piacevole e tranquilla, era da parecchio tempo che non ne avevo una così, da semplice passeggero.... da quando ho iniziato a solcare sotto vari vessilli....
Avvistato il faro, quel dannato faro che porta speranza di una nuova vita ai molti che intraprendono questa traversata, a me porta un sacco di ricordi... belli...brutti... di ogni tipo, l'avrò visto una miriade di volte , ma ogni volta mi suscita gli stessi pensieri , ma alla fine di questi... la tranquillità .
Qui, nonostante le miglia dal continente, mi sento a casa. Qui è dove sono rinato lupo di mare e ho plasmato il mio essere nella sua forma primaria, prima di passare sotto l'implacabile e la corona... maledetto, quanto ho odiato quella gavetta, ma alla fine è servita a darmi una forma mentis che la vita da pirata non è stata in grado di darmi... 
E infine lei,che solo qui ho trovato...dannata strega, cosa mi hai fatto...

Una volta attraccati , raccolgo le mie cianfrusaglie sparse qua e la nell'angolo che per questo viaggio ho avuto il sommo onore di chiamare "camera da letto", non che mi aspettassi chissà che lusso... ma fortunatamente ho avuto la brillante idea di caricarmi un giaciglio, diversamente sarei finito a baciare il legnoso fondo e a svegliarmi con qualche scheggia lungo il corpo. 

Uscito finalmente sul ponte, mi lascio per qualche istante baciare dal sole e abbracciare dalla brezza di Freeport. Mi dirigo infine verso l'asse che ci fa da ponte con il molo, mi fermo un attimo, mani sui fianchi e inizio a scrutare da sinistra a destra l'intero orizzonte della città, fregandomene altamente di bloccare il passaggio , questo è un momento che nessuno può negarmi. La vista che si ha ogni volta che si mette piede a terra. chiudo gli occhi ed inspiro l'aria , poi la butto fuori. Prendo un attimo il ciondolo che ho al collo, lo bacio , un gesto che per alcuni può sembrare scaramantico ma che per me ha tutt'altro significato. Afferro la mia sacca e la carico sulla spalla sinistra, mentre nella destra riafferro la bottiglia di rum che mi ha fatto compagnia durante il viaggio... provo a darle un sorso...è vuota...neanche un goccio.

Guardo dritto e vedo i miei compañeros, scendo lungo l'asse e mi dirigo verso di loro

-aspetto

Spoiler

903766.thumb.jpg.f0ad532b96b61b54095764b739613479.jpgAltezza: 1,80

Peso: 86 kg

Capelli: Castani

occhi : Marroni

carnagione: Chiara, ma perennemente abbronzata

 

Julio Pablo Rodrigo Ignazio Estefan Garcia Fidele Jesùs nuestro Santos Salvador fijo de Marìa y Vàzquez de la Cruz è un uomo alto, ben piazzato e dal fascino smisurato da lupo di mare. Indossa uno spolverino nero con ricami dorati sopra una corazza di cuoio borchiata. Al collo indossa una collana con un amuleto. Porta una benda sull’occhio sinistro. Al fianco porta le sue armi simbolo, due sciabole ben curate e dal manico intarsiato con motivi della sua terra natia. Sulla spalla una balestra leggera e in mano una sacca da viaggiatore in cui sono conservate le varie cose che si porta dietro.

hola mis amigos, como estas ? Mary hermosa como siempre e Guillaime ti trovo in forma. Floki, dannato di un nano, la tua idea è excelente, sono rimasto a secco

capovolgo la bottiglia che porto in mano...che tristemente regala l'ultima goccia al terreno

Modificato da Gigardos
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Diejo Alamuerta

Passo il grosso del viaggio sul ponte, a godermi la vista del mare e delle sue onde. Purtroppo la traversata è fin troppo tranquilla, almeno per i miei standard: né un poco di mare mosso, né un poco di divertimento con l'equipaggio. Le uniche cose da fare a bordo sono guardare il mare o Elizabeth, e dopo poco mi stufo della seconda, troppo vicina a fin troppi ricordi. 

Guardo il faro in costruzione, arricciando un poco il naso: un inutile e spregevole tentativo di domare il mare, come se un mucchio di pietre e lucine possa far qualcosa contro la furia delle onde. Una volta sbarcato, mi faccio cupo, limitandomi a raccattare il mio sacco e gettandomelo in spalla, guardando di traverso il mozzo che porta il bagaglio di Elizabeth. Quella ragazza fa davvero di tutto per attirare l'attenzione su di sé, e di certo già mezzo porto sta fissando lei, attraverso quei due pezzi di stoffa che ha addosso. 

Quando Floki corre avanti nella folla, un piccolo fulmine biondo, lo seguo fino a quando non arriva a due nostre vecchie conoscenze Ocho, parli strano ma sei sensato. Andiamo a bere, che questa terra è troppo fissa per me. Eli, viene pure il tuo nuovo amico? 

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Julio Pablo Rodrigo Ignazio Estefan Garcia Fidele Jesùs nuestro Santos Salvador fijo de Marìa y Vàzquez de la Cruz

a sentire quel nomignolo abbasso leggermente la testa e alzo le spalle, diventando leggermente rosso per la rabbia e mostrando un leggero tic all'occhio scoperto , non mi volto neanche a guardare Diejo, lui sa che detesto essere chiamato così , perché lui sa la reazione che ho e tristemente cedo sempre a lasciarmela scappare 

Sbuffo e iniziando a dirigermi verso la locanda scalciando e aggitando il pugno per aria, urlo a Diejo scandendo le prime parole

yo soy Julio Pablo Rodrigo Ignazio Estefan Garcia Fidele Jesùs nuestro Santos Salvador fijo de Marìa y Vàzquez de la Cruz seguono una serie di parole in spagnolo incomprensibili cuantas ves tengo que dirtelo Diejo?!?! ARgg 

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Elizabeth

Con passo calmo e ancheggiando appena, scivolo fino a quella bella comitiva. Se già il viaggio mi ha esaurito col suo sapore di rimpatriata, l’accoglienza ora non è da meno. In compenso, una presenza molto più che gradita mi aspetta raggiante, e tutti quei sorrisi mi riscaldano ben più del sole o degli ultimi bicchieri.

Pare che il tema portante della rimpatriata sia l’alcool, e visto che non ci trovo nulla di male a scambiare quel pessimo chiaretto di bordo con qualcosa di più sano e corposo, mi unisco all’entusiasmo per la baldoria. Quando alle mie spalle Diejo mi prende in giro, replico con nonchalance Mi sa che è troppo piccolo per certe cose… come per le altre aggiungo maliziosamente Ma non preoccuparti, posso sempre bere per due… senza neanche voltarmi, quindi approccio i due che ci stavano aspettando …Ciao ragazzi, come va? chiedo avvicinandomi a Mary. Le sorrido studiandone il volto abbronzato. Mi sei mancata, Mary. Poi mi volto ad affrontare Diejo Visto? Hai già fatto uscire dai gangheri il primo... il tuo talento non smette mai di stupire il mondo... adesso per punizione paghi il primo giro. Gli dico in tono di disapprovazione, indicandogli al contempo la schiena di Julio Avanti, fare ammenda aggiungo, prendendo a braccetto Mary e avviandomi dietro a loro.  

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Floki Dûnhark

Vedendo arrivare Elizabeth esclamo qualcosa in nanico antico indecifrabile poi "Insomma o non ti si vede o si vede solo te..attenta che a girar mezza nuda così la gente potrebbe pensar male" poi la guardo un pò più intensamente "sempre che non sia quello che vuoi, eh? ah ah"

Sentendo le varie discussioni sul da farsi prima rispondo a Diejo "Non mi sfidare socio, lo sai che sono competitivo, e poi sto cercando di rigare dritto dopo i casini che ho combinato..al massimo, e dico MASSIMO 4-5 pinte.....l'ora..non di più" poi spazientito "Allora? andiamo? se tutto va bene mi restano ancora un centinaio d'anni da campare e non li voglio sprecare in chiacchiere, a meno di non aver in mano un bel boccale di birra" poi a gesti incito tutti a seguirmi verso la taverna li vicina "Forza! Andiamo! Vamonos! come direste voi stramboidi..dai che se no mi agito"

Modificato da Garyx
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Mary

Si voltò quando sentì tutto il baccano che faceva Floki. Che ci faceva anche lui a Freeport? Poi piano piano arrivarono anche le altre conoscenze. Non era l'unica che cercava qualche fortuna al di là del continente. Fu molto felice di vedere di nuovo Elizabeth, era forse l'unica donna con cui aveva un rapporto molto stretto e che poteva considerare un'amica, nonostante la sua eccentricità. Erano tutti su di giri per essere sbarcati dopo giorni e giorni di viaggio in nave, e come dar loro torto. Si stavano già incamminando verso la taverna che avevano a vista per festeggiare il viaggio andato a buon fine. Si sarebbe unita a loro molto volentieri. Max uscì dal suo nascondiglio e si fermò sulla sua spalla 

"Hai ragione Max, prima il dovere" disse rivolto al furetto. "Scusateci un secondo amici, terminiamo la conversazione e vi raggiungiamo, intanto iniziate pure senza di noi" aggiunse rivolta la nuovo gruppetto. Poi guardando Elizabeth "Max ti saluta Liz"

Tornò con lo sguardo sulle guardie

"Scusate, vecchi amici che non vedevamo da tempo. Sapete dove fanno affari gli orchi? Abbiamo necessità di parlare con il loro capitano ma non ci fanno salire a bordo maledette montagne di muscoli"

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Primavera - Giorno 1 Pomeriggio [Sereno]

"Tu sei pazza donna se vuoi parlare con gli orchi" rispose la guardia a Mary "da te si aspettano ben altro"

"Comunque l'unico che scende per affari è il loro capitano, che va nella taverna di fronte  alla loro nave: 'il Mozzo Pazzo'" aggiunse indicando un edificio lì accanto

I nuovi arrivati videro che di fronte alla locanda stava ormeggiato un veliero dal nome Bloody Vengeance. A bordo parevano esservi solo orchi e a presidio della passerella ve ne erano altri due con fare truce

Nessuno pareva avvicinarsi a quella nave e anche i due ormeggi vicini non erano occupati da altre imbarcazioni

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Mary

"É proprio dove stanno andando i miei amici a bere" disse sorridendo. 

"Vi ringrazio e non preoccupatevi per la mia incolumità, ho molti piú arrembaggi vinti che cicatrici" concluse mostrando alcuni segni delle battaglie che aveva su un braccio. Si diresse poi in direzione della taverna con Guillaume

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Elizabeth

Lentamente seguo i ragazzi verso la taverna, lasciando che si allontanino e isolandomi un pochino, mentre mi volto ripetutamente verso Mary e Guillame. Non mi sento affatto in difficoltà o in imbarazzo, sono abituata ai porti (tutti uguali, in fin dei conti) e anche agli sguardi (che siano lascivi o di riprovazione); benché sia passato del tempo da quando ho lavorato in un ambiente simile, mi ricordo ancora le  regole che si giocano in un terreno come questo, e infatti, mentre un passetto per volta mi avvicino alla taverna e mi faccio raggiungere da Mary, noto le prostitute che si avventurano senza imbarazzo tra la folla, puntando i ricchi mercanti raramente, i marinai con le tasche gonfie (e non solo le tasche) più sfacciatamente. Sanno (o dovrei ammettere un più appropriato "sappiamo") perfettamente come spennare un pollo, e i marinai al rientro da lunghe spedizioni, che esse siano fortunate o meno, scendono a terra con le tasche pesanti e due sole esigenze: alcool e sesso. In un porto così affollato, non mancano luoghi e persone che vendono entrambi. Le ragazze però sembrano effettivamente un pò più coperte rispetto a me, forse la milizia non è entusiasta di questo mercato, perlomeno alla luce del sole. Dovrò chiedere a Mary e Guillame, che sono qui da un pò, di darmi qualche ragguaglio in proposito e un paio di dritte sui ricchi e potenti del luogo... è finito il tempo in cui dovevo concedermi per pochi spiccioli agli angoli delle vie più malfamate, la disperazione negli occhi e la fame come sprone. Mi fermo a pochi passi dall'ingresso, mi volto ancora e sollevo le mani verso la coppia di amici che mi sta raggiungendo, sorridendo al sole del casino che già arriva dalla taverna, raddoppiato nell'istante in cui il nano ha guidato la nostra piccola banda all'interno. Sospiro e a voce alta quanto basta perché i due in arrivo mi possano sentire, esclamo Se ancora non vi siete fatti un nome, fra poco lo sapranno tutti. Floki è già andato alla carica, e quei due scapestrati gli tengono bordone.  Sorrido, ad un tratto felice di essermi lasciata alle spalle un mondo per questo completamente nuovo, nascondendo la tristezza che accompagna la consapevolezza: scappare non serve se l'infermo ce lo portiamo dentro noi stessi. 

Modificato da aykman
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Diejo

lascio i due ai loro affari, se vorranno saranno lo a spiegarci che cosa succede. Intanto mi dirigo con Floki e Julio alla locanda più vicina, gettando appena uno sguardo ai due orchi che sorvegliano la passerella di una nave; butto indietro uno sguardo, giusto per essere sicuro che nessuno salti addosso a Elizabeth, a cui manca solo un cartello con su scritto "stuprare qui", per attirare più sguardi.

Una volta dentro, cerco un tavolo libero, poi mi sbraccio verso l'oste o la cameriera più vicina Ehi! Sei boccali di birra qui, e qualcosa da mangiare! 

Spoiler

Percezione +4 per la locanda, per vedere se c'è qualcosa che mi salta all'occhio 

 

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Floki Dûnhark

Mentre mi dirigo alla taverna il mio sguardo viene catturato dalla Bloody Vengeance e dai suoi occupanti "Orchi! Guarda che bella combriccola! Mi piacerebbe far a pugni per vedere chi è più tosto, speriamo ce ne sia l'occasione..la giornata sta procedendo di bene in meglio" dico mentre digrigno i denti come una belva feroce formando una specie di sorriso stampato in faccia.
Poi distolgo l'attenzione da loro ricordandomi le priorità del momento "Bè prima comunque ho bisogno di una bevuta, bravo Diejo prendi l'ordine, per me quello che bevi tu" poi mi siedo picchiettando i pugni sul tavolo con un pò di impazienza e guardandomi intorno.

Spoiler

Do uno sguardo in taverna, cerco di individuare dei combattenti che mi sembrino forti (qualcuno che risalti dal resto della marmaglia), in più cerco di notare se qualcuno guarda il nostro tavolo in maniera insistente. Percezione +2.

 

Modificato da Garyx
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Julio Pablo Rodrigo Ignazio Estefan Garcia Fidele Jesùs nuestro Santos Salvador fijo de Marìa y Vàzquez de la Cruz

tengo il passo fino alla locanda,conscio che gli altri si siano accodati. Sento le parole che si scambiano tra di loro, il suggerimento di Elizabeth , l'entusiasmo di Floki e i due amigos che ricevono le ultime risposte....... ma soprattutto lui, Diejo.... un compañero affidabile, so che mi proteggerà le spalle, ma proprio non lo sopporto quando fa así, sa sempre come farmi uscire dai gangheri

senza voltarmi, rispondo Me puedes llamar Julio,Me puedes llamar Pablo,Me puedes llamar Rodrigo , puedes scegliere tra todo quelli che vuoi, tu lo sabes, excepto "ocho".

una volta al tavolo, mi siedo comodo nella sedia, butto la sacca per terra.

Gracias Diejo per averme oferto el primero , te perdono rido

lo prendo sotto braccio e continuo a ridere

No so perché tu continui a provocarme , tu sabes , quanto yo sia orgolioso .  

Modificato da Gigardos
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Guillaume Bastonne

"Per gli dèi...", si lasciò scappare Guillaume, in un sospiro, alla imprevista apparizione di quella corte dei miracoli corsara.

Soffocando l'impulso di imprecare, nel momento del loro arrivo proprio mentre cercavano di cavare fuori informazioni dalle guardie, Guillaume rimase accanto a Mary finché non si furono congedati, per poi raggiungere gli inattesi compagni all'interno della taverna. 

"Signori, bentrovati. Signori... e mademoiselle", si limitò a dire, sorridendo agli uomini e facendo un inchino con baciamano ad Elizabeth.

L'abitudine non muore mai. 

Che ľimprovviso mutare delle sorti fosse il presagio di qualcosa? Perdere dei compagni, solo per trovarne degli altri? Guillaume avrebbe atteso le vane risposte alle sue domande sorseggiando quella birra invitante.

"Un brindisi a chi offre!".

 

Guillaume, aspetto:

Spoiler

Slanciato e dalla corporatura nervosa, Guillaume ha l'aria di chi la sa lunga. Sguardo attento, occhio sveglio, i capelli solo apparentemente spettinati di qualcuno a cui non importa, tradisce la sua aria da lupo di mare nella pelle colorata dal sole e nel sorriso sornione che talvolta si lascia sfuggire. 

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Modificato da Ghal Maraz
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Elizabeth

Sorrido raggiante alla cavalleria per nulla affettata di Giullame, poi lo seguo nella taverna. Il tipico locale sorto in un porto, con un ambiente scuro e fumoso e il tipico odore misto di umanità poco pulita, salsedine e birra stantia; a suo modo decoroso alla luce del sole, di notte sicuramente prende il sopravvento uno stile più grezzo e ancora più scuro, ottimo per fare ogni genere di affari senza dar troppo nell'occhio. Il mio abito comunque dice il perfetto contrario, attirando sguardi da ogni angolo, non ultimo quello che i miei compagni abbiamo occupato. Prendo un calice sporgendomi sul tavolo e lo alzo per il brindisi, pregando che la bevanda non mi faccia rimpiangere quel poco di vino che ho lasciato sulla nave A noi dico appena, la mia voce sommersa da quelle tonanti degli uomini e del nano. Bevo un sorso e storco il naso, ma solo un poco: è meglio del vino ed è gratis, non ho di che lamentarmi per ora. Mi libero della pesante borsa, infilandola sotto la tavola di fronte alla sedia, e mi accomodo dando le spalle al resto del locale, così evito un pò di pubblicità nella nuova cittadina a tutto favore dei miei compagni. Alla fin fine, mi piace che la gente mi guardi e desideri, come donna mi riempie di orgoglio; e inoltre, dopo tanto tempo costretta a vestire certi panni, una si trova ad essere impermeabile alle frecciatine velate e non che gli piombano addosso da tutte le parti. Allora Mary, qual buon vento vi ha portato qui? chiedo in tono colloquiale E' stato un bel colpo incontrarci così, appena sbarcati, neanche avessimo un appuntamento...  

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Primavera - Giorno 1 Pomeriggio [Sereno]

Il Mozzo pazzo era una delle taverne affacciate sul porto. Le pareti che davano verso le navi erano costituite da tavole che alla mattina nei giorni di bel tempo venivano rimosse trasformando la taverna in uno spazio contiguo con l'esterno. I grossi tavolacci erano stati disposti sia nella zona interna coperta che di fronte alla facciata

Molti marinai, in attesa di imbarco, occupavano i posti e parevano badare poco al via vai di gente che vi si sedeva: solo Mary e Elizabeth attirarono per un momento l'attenzione dei presenti che poi tornarono a dedicarsi all'alcol, probabilmente ritenendole fuori dalla loro portata.

Uno dei garzoni del padrone portò al tavolo dei birre e un piatto di legno pieno di pesciolini fritti per 6 pezzi di ottone a rame a testa

@Floki

Spoiler

Floki si guardò intorno. La folla era costituita da marinai, la maggior parte esperti: certo gente sopra la media della popolazione delle città in quanto a prestanza fisica, sebbene nessuno spiccasse realmente. E nessuno a suo parere li stava osservando

@Dejo

Spoiler

Dejo si guardò intorno. Tutto pareva simile ad altre taverne portuali che aveva già visto. L'unica cosa che lo colpì era un'assenza: un tavolo di piccole dimensioni in un angolo all'interno era vuoto, a differenza di tutti gli altri che erano affollati

@all

Spoiler

Vi lascio un momento per condividere con i nuovi venuti missione ed ingaggio.

 

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Julio Pablo Rodrigo Ignazio Estefan Garcia Fidele Jesùs nuestro Santos Salvador fijo de Marìa y Vàzquez de la Cruz

Mandando giù il primo sorso di birra per rinfrescarmi un attimo la bocca e alleggerire il mio animo che poco fa si era turbato a causa di Diejo, mi rivolgo a Mery e Guillaume 

Miei cari compañeros, qué vi porta aquí? Anche voi estas mirando a fama, gloria y dinero como me?
termino con una sonora risata e mando giù il secondo sorso di birra

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Mary

Entrò nella taverna, puzzava meno di quanto credesse. Trovò il tavolo più che con la vista con l'udito, Floki aveva appena ruttato così forte che si era sentito fino all'entrata. Probabilmente aveva già finito il primo boccale. Trovò posto davanti a Elizabeth, le sorrise con evidente piacere di rivederla. Non era così brava in quelle cose. Aprì una tasca dello zaino ed estrasse una piccola sferetta composta esternamente da erbe. La aprì e dentro c'era della carne di coniglio. Poi prese la borraccia e riempì una piccola ciotola che appoggiò sul tavolo. Non passarono 3 secondi che Max si precipitò a consumare quel pasto girando di scatto la testa verso tutti i presenti mentre mangiava.

"Vi saluta" disse sorridendo. Poi prese la birra e diede un sorso. Il sapore era terribile ma poteva andare peggio.

7 ore fa, aykman ha scritto:

Elizabeth

[CUT] 

Allora Mary, qual buon vento vi ha portato qui? chiedo in tono colloquiale E' stato un bel colpo incontrarci così, appena sbarcati, neanche avessimo un appuntamento...  

"Siamo arrivati qui stamattina con una nave mercantile. Io, Guil" disse indicando se stessa e Guillaume "e altri 3 cazzoni che abbiamo conosciuto sulla nave ma che ci hanno abbandonato pochi minuti prima di incontrarvi. Non credo avessero la scorsa dura per sopravvivere su questa isola.

Appena scesi siamo stati attaccati da otto tizi che volevano costringerci ad arruolarci nella loro nave. Sette di loro dovranno essere sostituiti nei loro compiti sulla nave dato che non ci torneranno mai più. Uno lo abbiamo lasciato andare, credo abbia capito l'errore fatto. E credo anche si sia pisciato addosso. Ci siamo allontanati dal molo e siamo stati intercettati da un prete, fratello Egil che, vedendo la scena al porto, ha ben pensato che potessimo aiutarlo in un problema che ha. Il bibliotecario del suo tempio è scomparso due giorni fa e, a quanto pare a nessuno fregava un cavolo di cercarlo. Non è stata avvisata neanche la guardia cittadina. E ci ha offerto soldi, ovviamente. Trovare un lavoro dopo neanche un'ora dallo sbarco è stata una bella botta di culo!" aggiunse ridendo. Diede un altro grosso sorso dal boccale.

"La storia è questa: fratello Egil e questo bibliotecario, Lucius, sono amici cresciuti insieme nel tempio del Dio di non ricordo cosa. Sei anni fa arriva al tempio che non è più lui, chiede cose strane, sembra non riconoscere più nessuno, Egil compreso e si mette a rovistare i tomi della biblioteca in modo frenetico cercando non si sa cosa. Poi qualche settimana dopo fu beccato a violare il santuario ed espulso dal tempio, lasciò Freeport e non tornò per quattro anni. Quando tornò, quindi due anni fa, era di nuovo il vecchio Lucius e si ricordava di Egil. Implorò di essere riammesso al tempio dicendo che non si ricordava nulla dei cinque anni precedenti. Il sommo sacerdote Thuron, nonostante la fama di "duro" parlò privatamente con lui e decise incredibilmente di riammetterlo. Per otto-nove mesi andò tutto bene poi cominciò di nuovo ad avere disturbi, iniziò a chiedere in modo ossessivo informazioni su come fosse prima di essere espulso, sembrava stesse impazzendo. Poi due giorni fa non si è presentato più al tempio ed è scomparso" disse tutto d'un fiato. Bevve ancora un bel sorso quasi finendo la birra e scrutando le reazioni dei presenti. Poi proseguì:

"Decidemmo di andare a dare un'occhiata a casa di Lucius, Egil aveva la chiave. Entriamo, c'è una botola che porta ad una sorta di cantina con dentro esclusivamente delle scaffalature e un tavolo. Nient'altro. Troviamo un foglio interessante in un cassetto.

In un doppio fondo di un cassetto troviamo un libro "Sui nani e gli uomini: la terra di Narajan" e il diario di Lucius. Narajan mi hanno detto essere una lontana isola continente ad un mese di nave da Freeport. Il diario eccolo." disse appoggiandolo sul tavolo.

"Poi, visto che sul diario, questo Milos sembrava molto interessato a Lucius, siamo andati a parlarci. E' il segretario dell' Alto Prete Thuron. A sensazione non mi piace quel tizio, avremmo dovuto interrogarlo alla vecchia maniera" disse battendo due colpetti sul pugnale che aveva infilato nella cintura e ridendo "ma non abbiamo tirato fuori nulla di utile da lui. Quindi siamo andati alla ricerca di questo capitano Scarbelly che è niente meno che il capitano di quella" disse indicando la nave orchessa davanti alla quale erano passati poco fa. "E' un cavolo di capitano orco. Verde, alto più di due metri, muscoli anche nelle orecchie. Avete presente? A quanto pare nessuna di loro merde verdi vuole parlare con un umano e ho rischiato di farmi inseguire da un branco di orchi pirati.

Gli altri 3 nostri compagni si sono dovuti cambiare le mutande dopo aver visto gli orchi incazzati e se ne sono andati lasciandoci lì. E poi ci siamo incontrati con voi qualche minuto fa, abbiamo parlato con quelle guardie che ci hanno detto che il loro capitano scende da quel buco di culo di nave per venire qui per fare affari. Ed è per questo che io lo aspetterò qui, dovessi scolarmi tutti i barili di birra allungata con piscio di goblin di questo posto di merda"  concluse scolando l'ultimo sorso del boccale e sbattendolo sul tavolo.

"Domande?"  chiese guardando i tavoli vicini al loro.

 

@all

Spoiler

chiedo venia per la lunghezza del post ma serviva un racconto di quanto fatto fin ora. 

@master

Spoiler

1. Aiutami se mi sono dimenticato qualcosa di utile che ho omesso, cerco di dire tutto quello che so

2. Controllo attorno a noi se ci fosse qualcuno che ha origliato il mio racconto o ne sembra interessato

 

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