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Una Storia di Miniere e Draghi — Gioco


Mythrandir

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Dakkar

Fisso Thalion, smettendo per un'attimo di masticare; non avevo colto questo dettaglio, la prima volta che ci avevano raccontato della fuga di Iarno.
"Se non è possibile trovare tracce, allora lasciamo perdere il castello... troveremo quel dannato mago in seguito, in un'altro modo; ci sono moltri altri problemi da risolvere, in questo paese, quindi direi che possiamo andare direttamente alla bacheca, vedere cosa c'è, e decidere allora"
Poi mi guardo attorno, notando solo allora l'assenza di Sildar.
"Forse potremmo sentire cosa ne pensa Sildar... forse è già dal sindaco"
'Ieri sembrava aver preso bene la notizia del tradimento di Iarno, ma chissà come si sente in realtà...' rifletto, pensando al mio passato.

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Void—@MasterX

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Libro

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Il libro del nano è un resoconto della storia e della tragica fine di un’alleanza tra nani, gnomi ed umani creata per sfruttare una ricca miniera. La storia comincia più di cinquecento anni fa, quando alcuni clan di nani e gnomi fecero un accordo noto come Patto di Phandelver, con il quale avrebbero condiviso una ricca miniera che si trovava all'interno di una meravigliosa caverna, conosciuta come Caverna dell’Onda Tonante. Oltre a ricchi giacimenti di minerali, la miniera conteneva anche un grande potere magico. Dopo alcuni decenni, il Patto venne allargato ad un gruppo di incantatori umani, che si allearono con i nani e gli gnomi per incanalare e legare questa energia magica all’interno di una grande fucina. La Forgia degli Incantesimi, come venne chiamata, permetteva ai suoi artigiani di produrre fantastici oggetti magici. I tempi erano buoni e anche la vicina città umana di Phandalin (pronunciato fan-duh-lin) prosperò. Minacce e pericoli, però erano in agguato e si materializzarono nella forma di tribù di orchi che attraversarono il Nord dei Reami Dimenticati, devastando tutto quel che incontravano sul loro cammino.

Non ci volle molto prima che gli orchi ed i loro alleati arrivassero nei pressi di Phandalin. Una potente forza di orchi, alleata con malvagi maghi mercenari, attaccò la Caverna dell’Onda Tonante per impossessarsi delle sue ricchezze e tesori magici. I maghi umani combatterono al fianco dei loro alleati nani e gnomi per difendere la Forgia degli Incantesimi ed impedire che cadesse nelle mani degli orchi e dei maghi malvagi loro alleati. Il libro si chiude con un resoconto della battaglia, delle potenti magie lanciate dall'una e dall’altra parte per tentare di sopraffarsi a vicenda, e con preoccupate descrizioni degli scricchiolii e delle crepe che cominciarono ad apparire sulle pareti rocciose della caverna.

 

 

Dopo aver fatto colazione, scambiando poche parole o grugniti con i tuoi improvvisati compagni, esci dalla locanda. Rinfrancata da due pasti completi di fila, ti dirigi verso la casa del sindaco senza aspettare gli altri. Arrivata davanti all’edificio, noti pigramente alcuni fogli attaccati alla bell’e meglio su di una bacheca in legno a destra della porta d’ingresso: sembrano avvisi per incarichi disponibili fra gli abitanti del paese, dietro ricompensa. Quando entri, ti trovi in un breve corridoio che si snoda dalla porta d’ingresso per una decina di metri, forse, terminando contro una porta a doppio battente. Su entrambi i lati del corridoio, si aprono alcune porte: tre a destra, e due a sinistra, queste ultime precedute da un alcova in cui è incassata una rampa di scale che sembra collegare il piano terra su cui vi trovate al piano seminterrato ed al piano superiore. Diverse lampade ad olio sono affisse alle pareti in pietra, illuminando sia il corridoio che il soffitto a volta semplice in legno. La prima porta sulla sinistra è aperta su di un piccolo studiolo: non riesci a vedere chi si trovi all’interno ma senti provenire il debole gracchiare di una penna che scorre sulla pergamena. La tua attenzione viene richiamata da un esitante Buongiorno? Quando ti volti verso la fonte del saluto, vedi il sindaco Harbin in piedi nel corridoio, che si sfrega le mani osservandoti con aria mista di curiosità e timore.

 

 

 

Tutti gli altri— @MattoMatteo @Pippomaster92 @SamPey @Alonewolf87

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La vostra nuova compagna duergar è evidentemente di poche, sconnesse parole al mattino. Dopo aver trangugiato in fretta e furia la colazione, la vedete sparire oltre la porta della locanda, disinteressata alle vostre parole—o forse ignorandole volutamente.

Dopo poco, uscite anche voi diretti verso la dimora del sindaco. Venite, però immediatamente fermati da una faccia nota: è Mirna Dendrar, la vedova del falegname. La donna è vestita in abiti molto migliori di quelli che aveva addosso nelle prigioni dei Mantelli Rossi, in toni neutri e decorati con semplici motivi geometrici lungo il bordo della gonna lunga. Porta ancora in volto i segni dell’angoscia e della malinconia dovute al suo recente lutto ma sembra, in generale, meno sconvolta e sfatta di ieri sera. 

Messeri? Scusate, se posso importunarvi un istante…

Esordisce, sollevando la mano sinistra per richiamare la vostra attenzione. Quando vi avvicinate, continua. Buongiorno. Volevo… ecco, mi manda sorella Garaele. Vorrebbe che andaste a visitarla questa mattina, al tempesto di Tymora: avrebbe un favore da chiedervi ma non può allontanarsi dal tempio. I preparativi per… per…—la voce le si rompe, e per un istante non riesce a proseguire—ecco, i preparativi la stanno assorbendo completamente. Se poteste andare da lei, ve ne sarebbe molto grata. 

Dopo aver riferito il suo messaggio, la donna rimane ferma davanti a voi. Lo sguardo progressivamente si abbassa, mentre notate che comincia a stropicciarsi le mani. 

E poi…, riprende con voce malferma, Ecco, volevo ancora ringraziarvi per aver salvato me, Nars e Nilsa dalle grinfie di quei… mostri. Non so come ricompensarvi… siamo gente semplice, non abbiamo molto e adesso che… che…—ancora, la voce si fa incerta e fragile. Mirna fa un profondo respiro e poi, tutto d’un fiato, prosegue. Ad ogni modo, non è molto, ma, ecco, come segno di gratitudine… forse so dove potrebbe essere nascosto un piccolo tesoro, se vorrete accettarlo. La mia famiglia non è di Phandalin. Prima di trasferirci qui, vivevamo ad Alberoforte, una cittadina vicino alla Foresta di Neverwinter. Mio padre era un erborista e gestiva un piccolo negozio d’erbe e reagenti alchemici, nella parte sudorientale del paese. C’è un vecchio cimelio di famiglia, una collana di smeraldi, nascosta fra le rovine del negozio di mio padre ad Alberoforte. Lo tenevamo in un portagioie, nascosto sotto una sezione degli scaffali nel magazzino. Credo sia ancora lì: lo abbandonammo indietro quando dovemmo fuggire dalla città, invasa dai nonmorti, anni fa. Non sono mai più tornata laggiù, per cui non posso darvelo di persona. Ma se mai vi trovaste lì, cercatelo e tenetelo come ringraziamento da parte mia. 

La donna, giunta al termine di quel che voleva dire, si ferma di colpo, con un’espressione sorpresa sul volto, come se non avesse avuto intenzione di parlare così tanto. Rimane ferma, davanti a voi, osservandovi in attesa di una risposta.

 

 

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Neroon Dragonslayer

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"Bene, allora andremo subito al tempio. Tanto non avevamo molto altro da fare" scaccio le due altre parole con un gesto della mano. Il denaro da sempre comodo, ma non vorrei ridurre una vedova con due figli piccoli in miseria "Non parlo per i miei amici, ma se troveremo quel gioiello lo venderemo e vi darò una parte della mia quota"

 

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Dakkar

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flashback

Cita

Rispondo a Xavir "E' quello che pensavo anche io, ho dato i fogli a Sildar proprio per questo motivo; visto che lui conosce la zona meglio di noi, saprà farne un'uso migliore... ma se pensi che sia una buona idea dargli una mano, per me non c'è problema, possiamo andarlo a trovare una volta finito quì"

fine flashback

Annuisco alle parole di Neeron.
"Con la scomparsa di suo marito, lei e i suoi figli rischiate di trovarvi in difficoltà economiche; se recupereremo la collana, propongo che la metà spetti a voi, e noi ci divideremo l'altra metà" guardo gli altri, per vedere se gli piace la mia idea.

 

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  • Supermoderatore

@Mythrandir @MattoMatteo @Pippomaster92 @SamPey

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Ci recheremo a trovare sorella Garaele a breve, grazie di esserci venuti ad avvisare Mirna dico quando la vedova ci raggiunge e comunica la novità

Poi ascolto con fare solenne mentre prosegue il resto del suo discorso. Ti ringrazio della generosa offerta, anche se non abbiamo fatto quello che abbiamo fatto per una ricompensa apprezzo il valore di questo gesto e la tua volontà di volerci ripagare. Se passeremo mai da quelle parti vedremo se riusciremo a recuperare quell'oggetto e magari poi a riportartelo e ridartelo...

 

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Tutti gli altri— @MattoMatteo @Pippomaster92 @SamPey @Alonewolf87

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Mirna ascolta le vostre parole ed annuisce. Grazie ancora a voi. Vi dobbiamo la vita. Poi, come ricordandosi di qualcosa, riprende. Bene, sono sicura che sorella Garaele sarà felice di vedervi. Perdonatemi ma il sindaco mi ha convocata per metà mattina e non vorrei fare tardi. Arrivederci, e che Tymora vi accompagni.

Con un leggero inchino, se non avete altre cose da dirle o domande da porle, Mirna si allontana nella stessa direzione in cui si è incamminata Void qualche minuto fa, verso la casa del Sindaco.

***

Il tempietto di Tymora è una piccola costruzione a lato del prato cittadino. Costruito in pietra, è a forma di ferro di cavallo, con il lato ‘aperto’ diretto verso il prato. Non c’è un tetto vero e proprio ma notate delle grosse paratie in legno lucido appoggiate all’esterno, contro i muri. Questi ultimi hanno un aspetto più antico del resto del paese, come se le pietre che li compongono abbiano occupato questo luogo da tempo immemore. Questo aspetto contrasta fortemente con le case che circondano il prato e con le stesse fondamenta del tempio, le quali sono non più fresche ma certamente non antiche quanto appaiono essere i muri. 

Al centro della curva del ferro di cavallo formato dai muri, vedete un piccolo altare in legno e pietra, su cui è appoggiato un vaso di fiori freschi. Sul muto alle spalle dell’altare è infisso una sorta di telaio in legno intagliato, a raffigurare intricati motivi floreali in cui riconoscete quadrifoglio, vischio, felci, ed altri piante. Al centro si trova una scultura in marmo di una moneta rappresentante una donna sorridente.

Sorella Garaele, che riconoscete dalla vostra breve interazione di ieri sera, si muove fra il tempio e la propria casa, intenta a preparare una funzione. La giovane elfa è avvolta in semplici vesti color indaco che le raggiungono la caviglia, lasciando intravedere robusti stivali di cuoio sotto l’orlo della gonna. Quando vi vede arrivare, si ferma con in mano una brocca d’acqua che ha usato per bagnare i fiori, rivolgendovi un sorriso ed un saluto. Buongiorno, avventurieri. Spero abbiate goduto di un lungo e ben meritato riposo. Avete parlato con Mirna?

 

 

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Dakkar

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"Si, ci ha portato il vostro messaggio..."
Poi, con un tono più gentile, leggermente incongruo "Spero che lei e i bambini riescano a superare la brutta storia che hanno dovuto affrontare... mi è successa una cosa simile, e sò quanto sia difficile, soprattutto all'inizio"
Non sono del tutto sicuro di cosa mi abbia spinto a rivelare questo dettaglio del mio passato -e di sicuro non intendo approfondire- ma dopo mi sento leggermente meglio.
"Ci ha detto che avevate un favore da chiederci; non posso promettere che avremo la possibilità o la capacità di occuparcene, ma ascoltare non costa nulla"

 

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Thalion

Con Mirna

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"Grazie per la tua gentilezza. Capisco il tuo dolore, spero che i tuoi figli stiano bene. Riguardatevi, mi raccomando e se avete bisogno di aiuto, sapete a chi chiedere!"

Sono poi d'accordo con gli altri per andare da sorella Garaele.

Vorrei pure sapere chi sia la spiona di ieri sera.

Oggi sono di splendido umore, sono pronto a qualsiasi cosa!

Al tempio

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"Salve Sorella! Siete indaffarata? Come han detto i miei compagni siamo qua per quel favore, penso che nulla sia impossibile, perciò dicci pure!"

aspetto un secondo, poi mi ricordo cosa devo dire "Ah, non voglio essere maleducato. Ma chi vive nella tua casa, oltre a te? ieri qualcuno mi spiava dalla finestra durante i miei allenamenti ahahah"

@Mythrandir

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di nuovo operativo!

Cercherò di essere più costante coi post 😄

 

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Void—@MasterX

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Le tue parole sembrano riscuotere il sindaco. Eh? Ah, no, niente, madama. È solo che… ecco… si vedono molti dei vostri simili, qui a Phandalin. Sapete, quelli più… quelli con la p… barba, sì, con la barba lunga fino qui—indica un punto sotto l’ombelico. Mentre voi siete… diversa. Perdonate, non volevo mettervi in imbarazzo. 

Lord Sildar? Sì, è già qui. Nel suo studio. Ti risponde, ponendo una strana enfasi sulla parola ‘studio’. Con la mano, indica la porta da cui hai sentito provenire il rumore di penna su pergamena. In effetti, voltandoti, senti la penna fermarsi e il rumore di qualcuno che si avvicina alla porta semi-aperta. Sildar la apre completamente dall’interno della stanza, rivelando un ambiente piccolo ma confortevole: un piccolo tavolo da scrittura ed una sedia poggiano su di un tappeto che copre il pavimento. Un paio di poltroncine sono disposte di fronte al tavolino. La luce mattutina entra da una finestra, nascosta alla vista, e sul muro opposto alla porta è appeso un quadro che rappresenta una scena bucolica. 

Ah, Void. Ti saluta Sildar con un sorriso. Buongiorno. Venite, venite, qui parleremo più tranquillamente. Ti fa cenno di entrare e si sposta quanto basta per farti entrare. 

Altri— @MattoMatteo @Pippomaster92 @Alonewolf87 @SamPey

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Sì, quel che è successo a Mirna ed ai suoi bambini è una vera disgrazia. Ma è una donna più forte di quanto sembri: con il tempo, e l’aiuto della nostra comunità, saprà risollevarsi. Commenta Garaele, finendo di bagnare i fiori sull’altare. 

Annuisce quando le dite del messaggio riportato da Mirna. È così. È da qualche tempo che speravo che Tymora facesse sì che Phandalin finisse sulla strada di un gruppo d’abili avventurieri e, a quanto pare, le mie preghiere sono state esaudite. Sorride, rivolta verso di voi ed avvicinandosi. 

Sono certa che il paese vi sarà molto grato per il servizio resogli nel rimuovere la minaccia dei Mantelli Rossi. Ed io, in particolare, sarei interessata ad ingaggiare i vostri servigi. Venite, si parla meglio da seduti. 

Si volta e si sposta in un angolo più riparato del tempio, sedendosi su uno dei banchi. Una volta che la raggiungete, chi sedendosi, chi rimanendo in piedi, prosegue.

Fra le rovine di Conyberry, a circa due giorni e mezzo di cammino da qui, dimora uno spirito molto saggio e erudito. Agatha, così si chiama lo spirito, è un pozzo d’informazioni ed io credo che possa aiutarmi a ritrovare un oggetto che cerco da tempo. Ho visitato lo spirito alcune volte ma senza successo. Ultimamente, poi, lo spirito ha smesso di palesarsi durante le mie visite. Temo d’averla in qualche modo offesa. 

Garaele si ferma, tirando fuori un oggetto avvolto in un delicato panno bianco dalla scarsella che porta allacciata alla cintura. Con le dita delicate, sposta i lembi del panno, rivelando una splendida spilla d’argento ingioiellata con pietre semi preziose. 

Vorrei che voi visitaste Conyberry e portaste ad Agatha questo pegno della mia amicizia per lei e che le poneste la domanda che vi dirò. Cosa ne dite? 

 

 

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Dakkar

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'Uno spirito che conosce molte cose? Forse...' penso emozionato.
"Gundred Rockseeker, il nano che ci ha assunto per portare della merce a Phandalin, è stato rapito dai goblin" spiego a sorella Garaele.
"Pur avendo scoperto che è tenuto nel castello di Kragmaw, non sappiamo dov'è questo castello... pensate che questo spirito possa aiutarci nella nostra ricerca?" le domando.
Poi, indicando la spilla "Richiede forse un dono di valore, per fornire risposte?"

 

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Thalion

Da Garaele

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Dopo che la avcolita ci ha chiesto di entrare, mi volgo verso  tempio, metto le mani in preghiera davanti al volto e mi inchino in segno di rispetto.

Una volta dentro, ascolto la richiesta "per me non ci sono problemi. Stavo pensando che potremmo anche vedere se ci sono altre richieste che vergono in quella direzione. Diminuiremmo i giorni a fare avanti e indietro, inoltre abbiamo più probabilità di trovare informazioni sul vostro amico. 

In ogni caso Sorella, hai il mio aiuto"

@Mythrandir

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Avevo chiesto a Garaele della ragazza che mi ha spiato, mi ha ignorato?

 

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Void 

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ahhhh capisco quella "cosa" della barba noi la chiamiamo... mh... ah si, stereotipo. lo guardo male per un'attimo poi comincio a ridacchiare sto scherzando... è vero hanno quasi tutti la barba... ma non significa nulla eh! gli punto un dito contro con un tono di voce scherzoso-serio. poi mi faccio strada , saluto lord Sildar e poggio le chiappe da qualche parte, una sedia vicino alla scrivania. che state firmando di bello posso vedere anche io, già con la mano cerco di trascinare il foglio verso di me. 

 

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Void—@MasterX

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Oh, semplice corrispondenza—ti risponde Sildar, lasciando che tu dia un’occhiata ai fogli sparsi sulla scrivania. La maggior parte è ancora vuota ma uno di essi è coperto per metà dalla scrittura fitta e priva di fronzoli di Sildar. Ad una rapida scorsa, sembra sia indirizzata a sua madre.

Mi stavate cercando?—chiede Sildar, accomodandosi sulla sedia a fianco alla tua ed osservandoti.

 

 Da Garaele— @MattoMatteo @SamPey @Pippomaster92 @Alonewolf87

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Immagino potrebbe aiutarvi—risponde Garaele, con voce dubbiosa, alla domanda di Dakkar. No, il dono non è richiesto: in passato ho avuto modo di chiacchierare con Agatha senza portare alcun oggetto in pegno. Questa volta, però, ho pensato potesse essere utile accompagnare le domande con un dono tangibile. Certi spiriti rispondono bene a tali espedienti. Continua la sacerdotessa, rispondendo anche alla seconda domanda di Dakkar. 

Voltandosi poi verso Thalion, riprende a parlare. Mi sembra una buona idea. E per rispondere alla vostra domanda di prima, attualmente condivido la mia dimora con Mirna ed i suoi figli, Nars e Nilsa. Sono ancora molto provati da quel che hanno passato tra le grinfie di quei banditi e, con quel che è successo al povero Thel, non se la sentivano ancora di tornare a vivere nella loro casa. 

 

 

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Thalion

Da Garaele

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Sorrido a Garaele "capisco. Sei una brava persona, Sorella. Se non c'è altro direi che possiamo salutarci, abbiamo da controllare la bacheca"

se ce ne andiamo saluto Garaele con rispetto e mi avvio insieme agli altri

 

Modificato da SamPey
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