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Una Storia di Miniere e Draghi — Gioco


Mythrandir

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Alcune sonore mandate di una serratura chiusa a chiave preannunciano, mentre parlate con Sildar, la ricomparsa del sindaco. Sildar, brevemente, riassume quel che gli avete riferito a beneficio di Harbin, prima di prendere congedo dal sindaco. 

Il volto del sindaco si fa grave quando Sildar comunica le vostre prossime destinazioni: la famiglia Dendrar, ospite della sacerdotessa di Tymora, e poi la locanda. Portate le mie condoglianze alla vedova di Thel. Il funerale sarà chiaramente a carico del paese, è il minimo che possa fare. Risponde il sindaco, prima di salutarvi. 

Riempiremo quello stomaco a breve, mia cara—risponde Sildar a Void—ma prima dobbiamo occuparci della vittima e di coloro che ha lasciato in questo mondo. Venite, certe cose meglio farle subito e in maniera rapida. Aiuta, con il dolore.

***

La casa di Sorella Garaele, piccola e un po’ defilata dietro al tempietto di Tymora che si affaccia sulla piazza del paese, è illuminata da una calda luce di lampade ad olio che filtra dalle finestre. Quando vi avvicinate, assieme a Sildar ed al vostro triste carico, sentite le voci sottotono di due donne che chiacchierano. Quando bussate, è Sorella Garaele che vi apre la porta. Buonasera a voi, messeri. Come posso aiutarvi? 

È Sildar a prendere la parola, con un lieve inchino alla donna. Buonasera, sorella. Siamo qui per parlare con Mirna, se possibile? La sacerdotessa risponde con un cenno del capo, facendovi cenno di entrare. L’interno della casa è ammobiliato in maniera semplice, utilitaria: un tavolo, qualche sedia, una credenza, una stufa ed una serie di scaffalature a muro. Una scala, abbracciata al muro, conduce al piano superiore. Mirna è seduta al tavolo ma non vedete né Nars né Nilsa, i due figli delle donna. Indossa abiti puliti, ed ha avuto modo di lavare via un po’ della sporcizia e dell’angoscia che le segnavano il volto nella prigione, nonostante i suoi polsi portino ancora i segni dei ceppi con cui era incatenata. Due bicchieri sono poggiati sul tavolo, assieme ad una brocca d’acqua.

Sildar le rivolge lo stesso inchino che ha rivolto alla sacerdotessa. Buonasera Mirna. Mi spiace essere latore di cattive notizie ma, grazie al coraggio di questi avventurieri—vi indica—che credo abbiate già incontrato, abbiamo infine scoperto cos’è successo a vostro marito. 

Mirna si solleva un po’ sulla sedia, osservandovi con occhi inquieti. Mastro Hallwinter.—con un cenno del capo—Vi prego, non tenetemi sulle spine. Risponde, con voce appena incrinata.

Mastro Thel… è stato assassinato dai Mantelli Rossi.—risponde, d’uno fiato, Sildar. Gli occhi di Mirna si chiudono, mentre  il volto si contorce per il dolore ed il suo respiro si fa affannato, come se la notizia l’avesse colpita fisicamente. Sorella Garaele, elevando una rapida invocazione a Tymora, si avvicina rapidamente all’altra donna, avvolgendole le spalle con le braccia. Mirna nasconde la testa nel petto della sacerdotessa, cercando di silenziare alcuni singhiozzi. 

Mi dispiace molto, Mirna. Questi amici sono riusciti a recuperare le sue spoglie, affinché abbia degna sepoltura.—continua Sildar, dopo un istante—Se avete delle domande per loro...

Gli occhi, ora arrossati, di Mirna spuntano dalla spalla di Garaele, poggiandosi su di voi. Come…? Ha la forza di articolare, prima d’essere scossa da un altro singhiozzo.

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Dakkar

'Non sarà una cosa facile...' rifletto preoccupato; è per questo che odio parlare con la gente.
"Lo hanno ucciso per darlo in pasto ad un mostro, che tenevano nel sotterraneo; fortunatamente lo abbiamo recuperato, prima che la creatura postesse fare niente più che lievi danni sul cadavere" mi affretto a rassicurarla.

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Void 

comunque il "mostro" come vi piace tanto chiamarlo, non lo ha fatto di sua volontà, quegli inetti dei mantelli rossi lo hanno tenuto in cattività e lo costringevano a mangiare le carcasse che gli davano, sono sicurissima che se fosse aiutato quel Notich potrebbe benissimo mangiare altro ed interfacciarsi con altre persone senza alcun problema. 

il fatto che tutti lo chiamano mostro mi ha fatto innervosire e non poco, mi sono agitata, guardo il vecchio guerriero e Dakkar con sguardo corrucciato. se foste stati sotto terra alla mercé di qualche prepotente e l'unica cosa che potete mangiare sono quello che vi danno voi capireste. gonfio le guance di rabbia , per poi incrociare le braccia e tirando sbuffando sonoramente. 

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Un nuovo singhiozzo, più alto e doloroso, seguito a sua volta da lacrime scroscianti fa eco alle parole di Dakkar e Void. La sacerdotessa, rimanendo con le braccia avvolte attorno alla figura singhiozzante di Mirna, si volta verso di voi. Negli azzurri occhi della chierica, anch’essi umidi di lacrime, cogliete una sfumatura nuova. Garaele si rivolge a tutti voi.

Grazie per averci… informato.—dice, con voce ferma—E grazie per aver riportato Thel alla sua famiglia ed alla sua comunità.—continua, alzando leggermente il tono per farsi sentire sopra il pianto di Mirna—Ci prenderemo cura di lui.

Si interrompe un momento, riportando lo sguardo su Mirna e chinandosi per sussurrarle alcune parole di conforto. Quest’ultima, nonostante continui a piangere, si ritrae leggermente dalla religiosa, voltandosi in modo da darvi le spalle mentre continua a piangere in silenzio. Garaele, nel frattempo, si alza e si rivolge a voi. 

Se posso approfittare ancora di voi, vi chiederei di aiutarmi in una cosa.—dice, dirigendosi verso la porta ed uscendo nella fresca aria serale. Quando la seguite, vi da indicazioni per trasportare il corpo di Thel nella piccola costruzione a ovest della sua casa, che si rivela essere una sorta di obitorio. Il corpo del povero falegname trova riposo su un lungo tavolo in legno, circondato da scaffali che contengono boccete di unguenti, rami di piante odorose, bende, pomate, olii, ed altre cose usate nella preparazione dei cadaveri alla sepoltura. Garaele, rispettosamente, copre il corpo con un panno pulito e poi vi fa cenno di uscire con lei. 

Una volta fuori, e sulla porta di casa, la religiosa si volta verso di voi. Mi prenderò cura di Mirna e della sua famiglia. Sono al sicuro qui, non vi preoccupate.—poi, continuando con tono più perentorio—Credo invece sia giunta per voi l’ora di ritirarvi. Le vostre gesta vi hanno stancato, nel corpo e nella mente, ed alcuni di voi parlano chiaramente a vanvera, senza pesare le proprie parole.—Il suo sguardo, che ora brilla di una luce dura e severa che contrasta con l’aspetto calmo e gentile della donna, si posa su Void. Con due rapidi passi, la donna è alla porta e la apre. Buonasera, e buon riposo. La porta si chiude alle sue spalle.

Rimasti fuori, Sildar lancia uno sguardo al gruppo. Béh, poteva andare meglio. Commenta, con un’espressione leggermente contrariata, prima di incamminarsi verso la locanda Stonehill. Dall’interno della casa di Sorella Garaele sentite provenire, ovattate, parole di conforto e consolazione miste al pianto ed ai singhiozzi di Mirna. 

***

Dopo pochi minuti, vi trovate tutti comodamente seduti in una tranquilla ed accogliente stanzetta privata, dietro la sala comune della locanda, seduti su buone sedie di legno, attorno ad un tavolo su cui sono poggiati una brocca d’acqua e una di birra, assieme ad un tagliere su cui sono poggiati pane e formaggio. Boccali e stoviglie Arrivo subito con lo stufato!—dice Toblen, il locandiere, chiudendosi la porta alle spalle.

D’accordo, andiamo al sodo per poi poterci godere la cena. Cos’è successo al Maniero? E cos’è che volevate discutere in privato?—chiede Sildar, dopo aver preso un sorso dal suo boccale.

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Neroon Dragonslayer

"In effetti, poteva andare meglio. Parlare di un caduto... per quanto un villico vittima di un brigante... dovrebbe essere fatto con più rispetto" certo non è morto combattendo e tra la mia gente sarebbe poco meno di un povero sfortunato, e non siederà alla destra di Tempos. Ma forse un po' più di delicatezza ci avrebbe fruttato una reputazione migliore, e forse un ringraziamento più sentito. A livello emotivo, ed economico. Scrollo le spalle: del denaro non mi importa poi molto, e ormai il danno è fatto "Pazienza, ormai è fatta. E la sacerdotessa ha ben ragione, ho fame e sono stanco. Mettiamo qualcosa sotto i denti".

***

Mi siedo con uno sbuffo di stanchezza, incrocio le caviglie sotto il tavolo e mi servo generosamente di birra, pane e formaggio. Mastico lentamente, socchiudo gli occhi, e li rivolgo verso Sildar "C'era un mago, laggiù. Un maledetto mago che ci è pure sfuggito. Non mi pareva ci fosse stato detto che i Mantellini Rossi avessero un negromante tra di loro. Per non parlare della bestia, il ciclope che abbiamo visto"

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Thalion

Nonostante tutto, so quando stare zitto, l'avere parecchie cose per la mente mi aiuta ad evitare commenti o ad essere troppo schietto. Pure qua do Void si arrabbia, senza il minimo rispetto per la famiglia, non mi scomodo.

A quanto psre si è proprio legata a quel coso.

Mi limito a porgere le condoglianze nep modo piu discreto possibile, una delle cose che al monastero mi hanno insegnato. 

@Mythrandir

Spoiler

A parte sporadici momenti, Thalion ora è in concentrazione pura. Nella sua testa sta elaborando tecniche su tecniche. Un po come quegli allenamenti di combattimento mentale, visualizzando un nemico inesistente e combattento con l'immaginazione.

A stento mi accorgo di esserw arrivato in taverna e che i miei compagni stanno gia parlando con Sildar. Decido di rimandare a dopo i miei esercizi, dopotutto io e Void abbiamo visto il mago faccia a faccia.

"Io mi sono inserito da poco, da quello che ho capito c'era un tizio che stavate cercando, Iarno mi sembra. A quanto pare il mago che organizzava i mantelli rossi era proprio lui. Io e Void l'abbiamo affrontato, ma è scappato prima che lei potesse stordirlo con una bella martellata. Mi è scappato dalle mani cosi, puf e se ne è andato"

Faccio una descrizione dell'uomo che ho visto a sildar, in modo tale da non lasciare dubbi su Iarno.

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Dakkar

Sono seriamente tentato di dare un pugno in testa a Void, quando difende la creatura.
'Ma questa nana non capisce proprio che un mostro è un mostro, e come tale và solo ucciso?'
Prima di poterlo fare, però, la sacerdotessa "gentilmente" ci congeda.
"Grazie per la figura di m§rd@ che ci hai fatto fare, Void..." sibilo stizzito, rivolto alla nana.

Quando siamo finalmente soli, alla locanda, tiro fuori dallo zaino il foglio con il nome di Iarno e del Ragno Nero, passandolo a Sildar per confermare le parole di Thalion.
"Come vedi non ci stiamo inventando niente, abbiamo delle prove... e, se non ricordo male, il nome di questo Ragno Nero è uscito fuori nella tana di quei goblin che avevano catturato te e Gundren, quindi Iarno è addirittura alleato del tizio che ha fatto rapire il nano!
Abbiamo preso tutte le carte che abbiamo trovato
" concludo indicando lo zaino.
"Forse, studiandole, potremo scoprire dove si trovano Gundren e questo Ragno Nero"

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  • Supermoderatore

Una volta tornati al villaggio lascio parlare gli altri, questo luogo mi è relativamente nuovo, non conosco la zona e le usanze. Inoltre l'esplorazione del maniero mi ha stancato e non vedo l'ora di avere un pò di pace e tranquillità, qualche ora di solitudine e calma.

Una volta che tutte le faccende del caso sono state sbrigate e mi sono rifocillato il minimo indispensabile saluto gli altri e mi dirigo fuori dall'abitato, cercando una zona appartata. Quando mi sento tranquillo estraggo i miei fidi strumenti strumenti musicali e inizio a buttare giù qualche appunto degli eventi, alternato al suonare un pò di musica malinconica, cercando di farmi ispirare da ciò che è successo per comporre nuove melodie.

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Void 

- vicino a casa di sorella Gaele 

hei hei ragazza ti consiglio di moderare i termini e se mi devi dire qualcosa me la dici in faccia senza filtri. la cosa mi è andata al cervello hei guarda che sto parlando con te! sentendomi ignorata prendo un sasso e lo scaglio contro la porta della casa della sacerdotessa. vigliacca!! ma guarda te che stro.... sto per tirare le peggio maledizioni possibili ma faccio un lungo respiro profondo e proseguo. ho fame... andiamo via che meglio o spacco il martello in testa a qualcuno 

- alla taverna 

rivolgendomi verso Dakkar figura di che? ma come ti permetti, non posso stare li impalata mentre deridono un essere innocente , ti vorrei vedere a te se cominciano a darti del mostro solo perché sei brutto! e figura di cacca o meno, sei qui a brontolare solo grazie a me, se non ti avessi curato a quest'ora eri perfetto per passare lo straccio prrrrrrrr! facendo una sonora pernacchia sputacchiando verso il grosso guerriero. voi omoni avete tutti la testa quadra siete tutti dei bulli. per poi rivolgendomi a Neroon non è un ciclope è un Nothic! se fosse un ciclope sarebbe talmente grosso che non ci passerebbe nemmeno li sotto al maniero e ci avrebbe spalmato sul suo pane come marmellata se gli sembravamo solo un pizzico aggressivi. appena arriva lo stufato del locandiere , che mangio di rabbia e foga non uso nemmeno le posate mi pappo tutto anche sbrodolando. e adesso ho fame!!! è adesso mangierò un casino per colpa vostra e dovrò rotolare per muovermi ahhhhhhhhh chiedo un bis e mi pappo anche quello , rabbia a parte non ho mai mangiato nulla di così buono in vita mia. mhhhhh e tuffo buonfo parlo con la bocca piena e i lacrimoni sugli occhi, le mie papille gustative sono al settimo cielo. 

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Sildar osserva con attenzione le carte consegnategli da Dakkar, sollevando appena lo sguardo davanti allo sfogo di Void. Quando l’eco delle parole che la nana scaglia contro Dakkar si è estinto, il vostro committente riprende la parola. Sì, è Iarno, non ci sono dubbi.—dice, osservando prima Thalion e poi nuovamente le carte—Spero davvero che ci sia qualche indizio su dove si trova Gundren, tra questi scritti. Se per voi va bene, passerò qualche giorno a studiarli per capirci qualcosa. 

È un peccato che vi sia sfuggito. Avrei fatto con piacere due chiacchiere con mastro Albrek…—continua, facendo scrocchiare le nocche delle mani con espressione assente. Ad ogni modo, è un bene che la minaccia dei Mantelli Rossi sia stata sventata e che la gente di Phandalin possa vivere in pace, ora. Non appena riceverò risposta da Neverwinter, mi premurerò d’onorare i nostri accordi riguardo la ricompensa. Come vi ho detto, si dovrà capire con il sindaco ed i notabili della città se e quanto di ciò che avete recuperato dai Mantelli Rossi è disponibile come ricompensa per i vostri sforzi. Ho comunque preventivamente informato i miei superiori a Neverwinter tramite la vostra amica—guarda Dakkar—e un’adeguata ricompensa monetaria dovrebbe essere in viaggio verso di noi.

La porta si apre mentre Sildar finisce di parlare, lasciando entrare Toblen con una fumante pentola colma di stufato di cervo e verdure. Con generose mestolate, il locandiere riempie le vostre ciotole, lasciando poi la pentola al centro del tavolo. Credo che questa stia meglio qui con voi, eh? Avete delle facce… Dice, sorridendo. Tornerò più tardi con i dessert ed i digestivi, a meno che non abbiate altre richieste? 

Una volta che il locandiere vi ha lasciati nuovamente soli, Sildar riprende a parlare. Void, avete detto, mia signora? Da dove venite e come vi siete trovata nel nascondiglio dei Mantelli Rossi? Ed avete detto… un nothic, giusto? Chiede, rivolto a Void. Che genere di creatura è? È pericoloso, ora che è solo tra le rovine e, a quanto mi pare di capire, è stato privato della sua fonte di… cibo.—conclude, piegando la parola in una smorfia sull’ultima parola.

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Void 

tu ti sei divertito un pò troppo a infilarti le dita del naso in maniera un pò estrema da piccolo.... scuotendo una testa su quello che dice Neroon. se ho detto che è un Nothic non è un ciclope... e non esistono i ciclopi piccoli, un bimbo di ciclope sarà alto quanto te. comunque... rivolgendomi a Sildar, io il mio nome a te non l'ho mai detto comunque si lo guardo un attimo male con la faccia ancora unta dallo stufato mentre mi pulisco alla meglio con il tovagliolo, stavo passeggiando cercando un posto di mio interesse e sono stata presa da questi branco di animali che mi hanno ciullato i soldi e le razioni. scuoto la testa sentendo quello che dice riguardo al nothic un tempo erano tipo umani o comunque esseri umanoidi corrotti, sono comunque persone che hanno bisogno di un'aiuto ora più che mai, io ci ho parlato è piuttosto tranquillo anche se non vuole uscire da li e non gli piace chi tocca il suo forziere, basta solamente dargli qualcosa da mangiare e lui è apposto, potreste fare così, o chiamare qualche mago e saggio che potranno cercarlo di aiutarlo meglio di noi senza ucciderlo sottolineo l'ultima frase in maniera piuttosto dura, hai sicuramente più contatti di me per questo lascio la cosa a te. sappi che se scopro che gli è successo  qualcosa verrò da te, e smuoverò mari e spaccherò montagne , non mi interessa se sei un re o un semidio sotto mentite spoglie chiaro? chiunque si macchierà di aver ucciso quella creatura gli spedirò indietro il ben servito un miliardo di volte peggio. il mio sguardo si fa molto più duro, più serio , il tono è freddo, quasi arrabbiato, ma non era quella rabbia infantile di prima con la sacerdotessa è una rabbia vera , come quella di un guerriero o un'assassino chiaro ? per un'attimo la mia ombra si allunga sulle pareti diventato più grottesca e mostruosa di prima. 

@Mythrandir

Spoiler

la cosa dell'ombra e solamente estetica se è troppo non contarla e dimmi di cancellarla, non voglio intimidirlo ma voglio solo fargli capire che posso diventare senza scrupoli se succede qualcosa al Nothic, se serve faccio anche un tiro su intimidire. 

 

Modificato da MasterX
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Thalion

aggrotto le sopracciglia alla rabbia di Void.

"Tu sei maleducata. Non ti ho ancora sentito una volta parlare senza minacciare di fare qualcosa"

A differenza di quello che si può pensare mangio con calma e senza ingozzarmi, gustando e assaporando il tutto.

"In ogni caso il Nothic non è più affar nostro. Potrebbe aver gia ucciso, come non aver torto un capello a nessuno. Saranno i cittadini a decidere. Che poi quel rudere si potrebbe mettere a posto. Un monastero magari...ci sono un sacco di cose e il cortile è spazioso. Poco importa ora. Sildar hai altro da dirci o da farci fare? In caso contrario io andrei, ho delle faccende da sbrigare e la notte è lesta ad arrivare. Comunque grazie della cena. Il cibo era ottimo" pongo un mezzo inchino con la testa.

 

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Dakkar

"Quel Notic è un mostro che si ciba di carne umana, per me tanto basta per volerlo morto... ma se non si muove da dov'è, ed esiste un modo per "salvarlo" senza ucciderlo, allora sono disposto ad accettare questa via alternativa" dico in tono conciliante a Void.
Poi, però, aggiungo "Sappi però che, se uccide qualcuno, dal sangue innocente sarà sulle tue mani, e ne dovrai rispondere assieme a lui!"
Infine concludo "Se non c'è altro da discutere, per il momento, consiglio a tutti una buona notte di sonno; così domattina saremo riposati, per decidere a mente lucida quale sarà la nostra prossima mossa"

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Sildar non si scompone davanti alle parole di Void. Incontrando lo sguardo della duergar, risponde con tono pacato. Se questa creatura, questo Nothic, non assalirà o recherà danno alla comunità di Phandalin, non ci sarà motivo per scacciarlo o ucciderlo. Questo è quanto posso impegnarmi a discutere con il sindaco. Non ho autorità legale, in questo luogo, per prendere una decisione che influenzi tutta la comunità. 

Poi, rivolgendosi a tutti, riprende. La fuga di Iarno mi preoccupa. Non mi piace e non riesco a togliermi la sensazione che ci stia sfuggendo qualcosa. Dovremo essere attenti e prudenti, in futuro. 

Altro, da fare, per ora non c’è. Credo che alcuni di voi avessero discusso con il sindaco di alcuni incarichi, prima della vostra esplorazione del Maniero, ma sono cose che possono aspettare fino a domani. Godetevi la buona notte di riposo che avete meritato. A domani.

Con un cenno del capo, Sildar si alza, raccoglie le carte che gli avete consegnato ed esce dalla stanza.

Tutti

Spoiler

Ditemi nel TdS se andate a dormire o se fate altro nella nottata, così mi organizzo.

 

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Thalion—@SamPey

Spoiler

 

Una volta lasciati i tuoi compagni, trovi un luogo appartato, al bordo del prato del paese, dove alcuni alberi secolari–probabilmente parte della foresta che un tempo copriva queste colline—sono stati lasciati in piedi per fare ombra durante le giornate estive. Alle tue spalle, le finestre del villaggio una ad una si spengono, fino a che l’unica luce rimasta non proviene che dalla luna ormai quasi piena. Passi un paio d’ore ad esercitarti: da una semplice sequenza di mosse di riscaldamento, passi a più complesse combinazioni di affondi, parate e fendenti con la tua nodachi.

Infine, poggiata la spada ad un tronco, estrai i tuoi pugnali sai e, con attenzione, ripeti i kata appresi nel monastero. Maneggi i pugnali con cura: sono un’arma che conosci ma ancora non così familiare come la tua spada. La leggerezza, i cambi di presa, il gioco di polso che fanno parte dell’uso di queste armi ti solleticano la memoria ed i riflessi affinati da anni di uso della spada, eppure rimangono ancora pieni di incognite: ogni passaggio successivo è una scoperta, una nuova immagine nella tua mente. 

Lentamente, la sensazione d’essere osservato si fa strada nella tua concentrazione. Quando, ormai sicuro che un paio d’occhi ti stiano guardando, ti volti di scatto, intravedi il un giovane volto di donna ad una delle finestre del piano superiore della casa di Sorella Garaele, illuminato dalla tenue luce di una candela. È un’immagine che dura un istante: la giovane donna, resasi conto che l’hai vista, soffia rapidamente sulla candela e scompare all’interno della stanza.

 

Chi prima, chi dopo, raggiungete tutti i vostri giacigli nella locanda. Il sonno vi avvolge nel suo abbraccio ristoratore dopo alcuni minuti e scivolate in un torpore privo di sogni.

***

La prima luce del mattino, che entra leggera nelle vostre stanze attraverso le tende delle finestre, vi conduce lentamente dal sonno alla veglia. Il canto di un gallo, in una fattoria non molto distante dal villaggio, vi sveglia completamente e vi ritrovate, tutti, nella sala comune della locanda. 

Toblen è già in piedi, intento a preparare i tavoli per la giornata, ed è lesto a prendere i vostri ordini per la colazione. Dalla cucina, viene un caldo ed avvolgente odore di pane fresco appena sfornato. Poco dopo, siete tutti e cinque seduti ad un tavolo. Davanti a voi, una forma di pane ancora fumate, salsicce, burro, avena cotta nel latte con il miele e birra. 

Conclusa la colazione, Sildar non si è ancora fatto vedere e la giornata si apre davanti a voi...

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Void 

le mie non sono minacce, sono promesse, e puoi scommetterci che questa la manterrò fino a che non accada e la metto pure in pratica. stringo un attimo il pungo fortissimo. quel Nothic mangiava carne umana perché costretto e non aveva nient'altro. e comunque non è nemmeno cattivo, con me ha parlato e non mi ha fatto del male, se riesce a farlo con me, riesce a farlo con tutti. prima di finire prendo un'altra sorsata. verrò con te dal sindaco. 

- domani 

mi alzo, tutta scompigliata , mi lavo e mi pettino un poco, scendo di sotto a fare colazione ancora in "vestaglia" una grossa e rovinata tunica cerimoniale di qualche roba strana, bianca con alcuni ricami neri e strane raffigurazione, e più larga di me, mi fa praticamente sia da maglia che gonna. mi metto a mangiare, dalla mia espressione si deduce che avrei voluto dormire di più , chi prova a rivolgermi la parola si becca solo strane parole sconnesse  misti a strani versi cacofonici e nanico,  che neanche un Humber Hulk potrebbe eguagliare. 

. @Mythrandir 

Spoiler

prima di andare a dormire mi leggo meglio il diario di un nano hai detto , che ho sfogliato un'attimo, e gli altri libri che ho arraffato. poi dopo colazione, mi vesto e vado dal sindaco. 

 

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Thalion

@Mythrandir

Spoiler

L'allenamento va a gonfie vele.

Quando mi accorgo di essere osservato, guardo verso la finestra. Anche se la giovane non mi può vedere sorrido e la saluto, pou vado a riposare.

Il mattino è splendido e mi sveglio in ottima forma! I kata di ieri sono stati rinvigorenti, sono sicuro di essere piu forte di prima.

Abbastanza forte per il drago?...forse prima di quello devo pormi un altro obiettivo. Quel mago volante! Si...è sulla mia strada e sarà un altro gradino per la leggenda!

Entro tutto contento nel salone per fare colazione. "Buongiorno!" sorrido agli altri "allora, compagni. Il mio nuovo obiettivo è quel mago da strapazzo, se gradite potremmo ancora fare lavoro di squadra!"

Se accettano...

"Qual era il vostro piano? So che c'è un vostro amico scomparso, inoltre ci somo parecchie cose da fare affisse sulla bacheca"

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Dakkar

Vista la reazione di Void ai saluti, preferisco lasciarla perdere, almeno per il momento.
'A quanto pare è una di quelle persone che ci mette un pò a svegliarsi per bene...'
"Ammetto che l'idea di trovare e dare il fatto suo a Iarno mi attira non poco... deve ancora rispondere di tutti i guai che i mantelli rossi hanno inflitto a questa cittadina, e probabilmente sà dove si trova Gundred! Il problema è solo: come facciamo a trovare Iarno? Qualcuno di voi se la cava bene a seguire tracce? Perchè io, sinceramente, sarei capace di trovare solo quelle di una creatura grossa come un drago..." replico a Thalion.
Poi rifletto "Potremo fare così: andiamo a cercare tracce al maniero, partendo dal punto in cui avete perso di vista Iarno; se non le troviamo, torniamo in paese a dare un'occhiata alla bacheca... ho l'impressione che Phandalin sia stata trascurata dalle forze del ben fin troppo a lungo!"

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