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Una Storia di Miniere e Draghi — Gioco


Mythrandir

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Neroon Dragonslayer

"Già, sono diciamo dei codardi che hanno pensato di poter fare ciò che volevano di noi. Ed ecco ciò che ne rimane!" do una pacca molto forte ad uno dei prigionieri "Qui che fate, li esiliate senza cibo e armi? Oh, mi pare che qui nel sud li impicchiate i criminali. Che barbarie, non è una morte da vero uomo"

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Thalion

sono abbastanza preso dai cartelli, mi chino per leggerli e trovo particolarmente interessante ogni indizio sul drago. Con un sorriso eccitato -ora so che è un drago bianco, anche se non ho la minima idea di cosa voglia dire- picchio nel gomito di Egnir "Ehi Egnir, ehi guarda qui! Questo è INTERESSANTE, direi che è una tappa perfetta per avvicinarci al nostro obiettivo ahah prendiamo l'incarico! Ah che vuol dire che il drago è bianco?"

poi sento i nuovi "amici" che discutono con quello che pare il sindaco. Senza farci caso mi intrometto "Salve, io e il mio compagno abbiamo visto tutto, questi sbruffoni li hanno attaccati convinti di vincere, ma sono veramente deboli ahah, io sono Thalion comunque. Loro non hanno fatto nulla, sembrano brsve persone [parlando dei PG]. Per di più ho sentito che questi mantelli rossi danno fastidio alla gente, è giusto punirli e francamente sono contento di aver dato una mano.." poi, notando di essere nuovamente partito a parlare a raffica, mi interrompo subito.

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Egnir 

Si, è decisamente interessante; un drago bianco è una razza di drago, distinguibile per le scaglie color della neve; a queste latitudini non è cosa così comune, se fosse vero sarebbe da capire la causa del suo allontanamento dall’habitat abituale dico a Thalion, prima di volgere l’attenzione al sindaco posso confermare anche io; ed a quanto ne so, inoltre sono soliti infastidire i cittadini ed i minatori nanici, entrambe cose che ben dovrebbero meritargli, assieme all’aggressione di poco fa, almeno un processo 

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Le sopracciglia del uomo si inerpicano sulla sua fronte man mano che snocciolate, uno dopo l’altro, le vostri ragioni. L’uomo sempre al tempo stesso colpito e spaesato, come se la mole di informazioni che gli riversate addosso sia troppo per lui, troppo lontana dalla pigra atmosfera di paese con cui è abituato a che fare.

Ma… ecco… senza dubbio… santi numi... – diversi intercalari punteggia il racconto di Dakkar, Xavir e Neroon, prima di lasciar perdere a calare in un silenzio a bocca lievemente aperta quando parlano poi Egnir e Thalion. 

Processo… esilio… impiccagione…?! per la carità – l’uomo pronuncia le ultime parole come se fossero strane idea, oggetti rari e ignoti, giunti fra le sue mani da un mondo lontano. Uno dei due malfattori che avete catturato ridacchia davanti allo spaiamento del sindaco. Ar ar ar! Forse non avete capito dove vi trovate, ah! Il vecchio Harbin sa cosa è meglio per lui, non è vero Harbin? Ar ar ar!

Le parole sembrano riscuotere il sindaco, che torna a concentrare lo sguardo sui lestofanti prima di rivolgersi a voi. Miei signori, mi dolgo per la vostra disavventura e vi sono grato per aver fermato questi individui ma costoro… ecco, sono parte di una banda di mercenari, guerrieri che si sono insediati da poco da queste parti… ci sono stati incidenti e lamentele, certo, ma voi capite, sono uomini di spada... sanguigni ma… tengono al sicuro il paese, a modo loro. Mostri e bestie varie, bande di mercenari e briganti si aggirano per le campagne qua attorno… addirittura un drago… non abbiamo le forze per difenderci da soli...

L’uomo si stringe nelle spalle, sollevando le mani come a dire ‘cosa volete che faccia?’ 

Modificato da Mythrandir
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Dakkar

Devo trattenermi dallo strozzare il sindaco, sentendo le sue parole.
'Lurido codardo senza spina dorsale!'
"Tengono al sicuro il paese "a modo loro"?" la domanda esce sibilando a denti stretti.
"Stammi bene a sentire, io e gli altri siamo stati aggrediti senza la minima provocazione, e da quello che ho sentito in giro non è la prima volta che succede! Questi bastardi "proteggono il paese" allo stesso modo in cui un fattore "protegge" una gallina, vale a dire solo per poterle prendere le uova ogni giorno... e quando la gallina è troppo vecchia per fare uova, lo sai cosa le succede? Viene bollita, per poterne ricavare nutrimento un'ultima volta, prima di buttarne le ossa ai maiali! Ed è esattamente quello che faranno alla gente di questo villaggio se non ti decidi a farti crescere un paio di balle e cominci a comportarti da vero sindaco, invece di nasconderti tremando come un vigliacco!" non ho alzato la voce, ma il tono duro che ho usato fà sembrare le mie parole un'urlo.
Di sicuro la diplomazia non è mai stato il mio forte...

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Intimidire +1

 

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Thalion

vedendo il ragazzone "alterarsi" mi si forma un sorriso eccitato sul volto. Prendo lo spadone -nel fodero- e mi ci appoggio.

"io sto con lui -indicando Dakkar-. E poi non ti servono queste tovaglie rosse, sono debolissimi e anche st0nzi! Questi tizi sono talmente lontani da qualsiasi forma di perfezione che mi viene il voltastomaco. Fidati, ti conviene ascoltarlo (metto una mano sulla spalla di Dakkar) e prenderti un po di responsabilità. La gente qui soffre. Le ultime parole sono dure e dirette. 

Spoiler

Azione di aiuto sul tiro di Dakkar. Gli do vantaggio.

 

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Il sindaco sembra ondeggiare come un giunco sotto il torrente di parole che si riversa dalle labbra di Dakkar. Più volte, l’uomo fa per intervenire ma si blocca con la bocca mezza aperta, o la mano mezza alzata, incapace di interrompere il discorso del monaco. 

Quando, infine, anche Thalion e Egnir hanno dato supporto vocale a Dakkar, il sindaco replica con un filo di voce. Forse… una notte o due nelle celle nel sotterraneo? Offre, con uno sguardo di sconfitta e al tempo stesso speranza, ed un tono che cerca conferma da parte vostra. 

Anche più di due, mastro Wester! – replica una voce alle sue spalle. Dalla penombra che avvolge l’interno dell’edificio, oltre la soglia della porta da cui vi sta parlando il sindaco Wester, spunta un uomo di mezz’età vestito in semplici abiti di buona fattura ma dal portamento sicuro e regale. 

Thalion, Egnir

Spoiler

L’uomo porta i capelli, neri con qualche spruzzata di grigio sulle tempie, pettinati all’indietro in modo da lasciare libera l’ampia fronte. Due occhi acuti e penetranti incorniciano il naso che scende dritto in mezzo al volto. Le labbra sottili sono incorniciate da un paio di baffi ben curati che scendono sulle guance senza unirsi sul mento. Il viso è solcato da alcune rughe, ed almeno una tumefazione recente ne oscura il lato destro. Le spalle ampie, assieme all’ottima postura ed alle braccia tornite, vi lasciano immediatamente intendere che costui è un combattente — nonostante gli abiti civili.

Ah, mastro Hallwinter! – esclama il sindaco – Perdonate, non pensavo aveste sentito… mi scuso per il contrattempo, non dovevate disturbarvi per un tale affare da poco… – farfuglia il sindaco prima che Sildar lo interrompa con gentilezza.

Nessun disturbo, mastro sindaco. Ero in attesa che i miei amici ci raggiungessero e sono arrivati al momento più opportuno, come ormai mi hanno abituato! Non vorrete lasciarli sulla soglia, nevvero?

Certo che no, mastro Hallwinter! – risponde il sindaco, interdetto e insicuro su chi concentrare la sua attenzione. Dopo un paio di istanti di indecisione, si rivolge a voialtri guardando oltre i due furfanti – Messeri, perdonate le mie maniere: m’avete colto alla sprovvista. Prego, entrate pure: gli amici di mastro Hallwinter sono i benvenuti a Phandalin. Conclude, facendosi da parte in modo che possiate entrare e fregandosi le mani con insistenza.

Una volta entrati, avete modo di dare un’occhiata più approfondita al interno dell’edificio. Un breve corridoio si snoda al di la della porta d’ingresso per una decina di metri, forse, terminando contro una porta a doppio battente. Su entrambi i lati del corridoio, si aprono alcune porte: tre a destra, e due a sinistra, queste ultime precedute da un alcova in cui è incassata una rampa di scale che sembra collegare il piano terra su cui vi trovate al piano seminterrato ed al piano superiore. Diverse lampade ad olio sono affisse alle pareti in pietra, illuminando sia il corridoio che il soffitto a volta semplice in legno. 

Il sindaco, dietro gentile insistenza di Sildar, vi fa strada verso il seminterrato, dal quale proviene il tipico odore d’umido e di chiuso. Il pavimento qui è in terra battuta e l’aria fresca e carica d'umidità. Un’ampio locale, cui si accede tramite archi aperti nel muro di destra, conduce in quella che è una sorta di cantina. Sul lato sinistro, invece, si susseguono due celle. Entrambe hanno solide mura in pietra ed ingressi separati, ciascuno bloccato da una solida porta in sbarre di ferro incrociate. Il sindaco armeggia con un grosso anello di chiavi che cava da sotto la sua ampia veste, prima di riuscire ad aprire la porta di una delle due celle.

Sospinti all’interno i due briganti, la porta viene rapidamente chiusa a doppia mandata e ripercorrete i vostri passi fino al piano superiore. Il sindaco vi fa nuovamente strada verso una delle porte sul lato sinistro del corridoio principale, che ora notate essere socchiusa e che si apre su un semplice ma accogliente studiolo. Quattro sedie sono disposte attorno ad un semplice tavolo coperto di libri mastri, pergamene, calamai e penne d’oca. Harbin si dirige verso una delle seggiole presenti nella stanza, lasciandocisi cadere sopra con sollievo, mentre Sildar si accomoda su un’altra sedia a lato del sindaco. Mentre il sindaco, dopo essersi levato gli occhiali, si massaggia gli occhi con la mano libera, Sildar prende. la parola. 

Bene, credo che alcune presentazioni siano d’obbligo. Mastro Wester, questi sono gli avventurieri di cui vi stavo parlando, coloro che mi hanno salvato dai goblin: il possente Dakkar, l’abile Xavir, ed il capace Neroon. – dice, indicando a turno i tre avventurieri, prima di rivolgersi ad Egnir e Thalion con sguardo penetrante – Non credo abbiamo avuto ancora il piacere di incontrarci, messeri. Chi siete, e come avete incontrato i miei tre salvatori?

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Egnir

Molto lieto signore, sono Egnir. Sono uno studioso interessato ai draghi ed alle loro abitudini, ed ho sentito che qui in paese ci sono stati avvistamenti di ben due esemplari guardo un attimo il sindaco, per capirne le reazione, poi indico il mio compagno di viaggio in realtà il nostro incontro è stato molto occasionale: abbiamo visto, io e Thalion, quei signori avvolti dai mantelli rossi minacciare i qui presenti, ed abbiamo ritenuto opportuno intervenire per rendere equilibrato lo scontro  

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Thalion

"Salve! Io sono Thalion. Come detto da Egnir ci siamo incontrati con loro in una situazione scomoda. Non siamo neanche riusciti a chiacchierare un po. Da cosa ti hanno salvato?"

rimango appoggiato allo spadone nel fodero, come fosse un'asta poggiata a terra. Presto attenzione ad ogni parola di Hallwinter o a quelle del nuovo gruppo, mentre al sindaco non rivolgo particolari attenzioni, salvo che mi parli direttamente o la discussione generale si fa interessante.

 

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Dakkar

Mi rivolgo a Thalion.
"Io e i miei compagni siamo stati assoldati dal nano Gundren Rockseeker, per portare delle merci da Neverwinter a Phandalin; lui e Sildar ci hanno preceduto; quando siamo arrivati poco prima del villaggio, abbiamo tovato i loor cavalli morti, e poi siamo stati attaccati dai goblin che li avevano catturati; seguendo le loro tracce siamo arrivato al covo dei goblin, uccidendone una parte, e liberando Sildar... ma di Gundren, nessuna traccia! Ora stiamo cercando alleati per salvare il nano prima che sia troppo tardi" spiego.

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Sildar annuisce mentre parlate, ascoltando attentamente. Il sindaco ascolta anch’egli interessato e le sue sopracciglia schizzano verso l’alto quando Egnir menziona gli avvistamenti di draghi. 

Un incontro fortunato per voi, un po’ meno per i due ospiti del sotterraneo! - commenta Sildar, con una gioiosa risata, quando finite il vostro resoconto. Poi annuisce in direzione di Dakkar. Quel che il buon Dakkar dice è vero. Stavo giusto chiacchierando con il buon mastro Wester qui presente riguardo ai goblin ma, e perdonate se sbaglio mastro sindaco, non pare che abbiano infastidito Phandalin od i suoi abitanti, finora. 

Esatto, mastro Hallwinter, esatto. In verità, non avevamo mai neanche avuto il sospetto della presenza di queste bande di goblin di cui parlate, prima del vostro arrivo in paese. Commenta il sindaco.

Tuttavia, i goblin non sono creature coraggiose o piene d’iniziativa, neanche quando comandate da un grosso bugbear. – rimugina Sildar – Mi stupirei se il loro covo principale, questo Castello Cragmaw di cui parlava Klarg, sia molto distante. 

Il sindaco strabuzza gli occhi ma Sildar continua imperterrito. Fare una ricognizione verso Nord, oltre la strada per Triboar, potrebbe essere utile. Ma questo può attendere un poco, forse. – l’uomo di rivolge a voi – Abbiamo problemi più pressanti, che il vostro arrivo con quei due furfanti mi costringe ad affrontare subito. 

Come forse ricorderete dalla nostra conversazione di ieri sera – dice rivolto a Dakkar, Neroon, e Xavir – i miei superiori nell’Alleanza mi hanno inviato qui assieme a Gundren ed ai suoi fratelli per portare ordine e giustizia, ed investigare sulla scomparsa di uno nei nostri agenti in questa zona. Iarno Albrek, un mago, era stato inviato qui un paio di mesi fa con lo stesso obbiettivo ma, discorrendo con il sindaco, sembra che dopo una breve permanenza in città sia scomparso mentre esplorava le rovine del Maniero Tresendar — quella grossa casa sulla collina a est del paese. 

Poco dopo la scomparsa di Iarno, la banda di furfanti noti come Mantelli Rossi, con cui avete fatto conoscenza poco fa, ha cominciato a spadroneggiare in città. Non sono a conoscenza del fato di Iarno, se questi briganti lo abbiano sopraffatto e preso prigioniero, o peggio. Ma, in ogni caso, la loro minaccia va rimossa ed il fato di Iarno stabilito. 

Vorrei, se siete interessati, approfittare dei vostri servigi per risolvere questa questione, se possibile. – dice, abbracciando tutti e cinque voi con lo sguardo – Dietro pagamento, s’intende. Una volta stabilito un po’ d’ordine in paese, senza dover più doversi azzuffare nella piazza principale con poco-di-buono con troppo tempo tra le mani, potremmo dedicarci a scovare questi goblin e salvare il mio amico Gundren. Cosa ne dite?

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Dakkar

Aggrotto la fronte, rimuginando sulla proposta di Sildar.
"Mi secca abbandonare Gundren nelle mani di quei maledetti goblin, ma come dici tu non sappiamo dove sia questo castello di Cragmaw; invece quì abbiamo un problema che sappiamo dov'è e che mette in pericolo molte vite innocenti... le necessità dei molti sono più importanti delle necesità dei pochi, o di uno solo, quindi accetto!"
'Spero solo che Gundren sopravviva fino a quando non potremo salvarlo...'

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Egnir 

Signori, parlo a nome mio, per me sarà un piacere aiutarvi a risolvere questo problema con i Mantelli Rossi o con qualunque altra banda di briganti, umani o goblin che siano. dico con calma, sollevando appena un sopracciglio per come la situazione pare essersi capovolta di colpo, per la seconda volta in poco tempo posso domandare una mappa della zona? il più accurata possibile, per favore. Ah, ed entrando mi è caduto l'occhio su quei manifesti, pare che bene o male tutti abbiano a che fare col drago; posso chiedere se sono già "appaltati" a qualcuno? 

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Thalion

rido alle parole di Neroon.

"Sai che mi stai simpatico? io ci sto! e poi devo fare un po di allenamento per affrontare il drago, anzi i draghi! Ahah"

mi giro verso il gruppo

"magari volete darmi una mano? Entreremo nella leggenda insieme! E poi anche Egnir sarà facilitato a scrivere il suo libro cosi. Però da quello che ho capito c'è un nano in pericolo, mm mm forse il combattimento epico contro i draghi dovrà attendere ancora un pò...va bene! Ci sto. Ah si se i manifesti non sono stati accettati da qualuno li prendiamo noi, tutti! Ahah" 

poi mi zittisco, perche mi sono lasciato prendere ancora dalla foga e ho parlato troppo.

controllati, non è cosi che si diventa leggenda!

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Sildar annuisce con un’espressione soddisfatta sul volto. Bene, non mi aspettavo altro da voi tre – commenta, diretto verso Dakkar, Neroon e Xavir – e mi fa piacere che abbiate trovato altre persone degne di fiducia. Conclude, con uno sguardo verso Egnir e Thalion. Poi annuisce verso Dakkar. Non piace neanche me lasciare Grunden in mano a quegli sgorbi ma la situazione è quella che è. Lasciarci alle spalle questo problema, potrebbe causare danni maggiori in futuro: ci servirà una base d’operazioni sicura per setacciare la zona alla ricerca di questo Castello Cragmaw.

Come vi dicevo, Iarno è scomparso da un paio di mesi, per cui vi troverete a dover seguire una pista fredda ma ho fiducia nelle vostre capacità. Mastro sindaco, sapete altro riguardo a questi cosiddetti Mantelli Rossi che potrebbe aiutare i miei amici in questo compito? 

Il sindaco sembra sorpreso che Sildar si sia rivolto a lui. L’espressione sorpresa, comunque, lascia rapidamente il passo ad una di seria apprensione. Oh, dunque, vediamo… i Mantelli Rossi sono arrivati in città circa otto settimane fa, come avete detto voi mastro Hallwinter. Arrivano sempre da est, dal Maniero Tresendar… o, almeno, così pare. Nessuno ha visitato quel maniero in decenni, a parte il vostro amico Iarno, e con buona ragione! Dicono sia infestato di fantasmi e che le loro voci compaiano nelle menti di chi è folle abbastanza da visitare le rovine, conducendoli alla pazzia… o peggio. La sua voce si fa più flebile man mano che parla. Non so se i Mantelli Rossi vi abbiano trovato alloggio, ma è da quella direzione che entrano nel villaggio, a quanto abbiamo notato. Anche la loro taverna preferita, il Gigante Addormentato, si trova da quella parte del paese.

Inoltre, recentemente, ci sono stati eventi… inquietanti che hanno coinvolto i Mantelli Rossi. Il più recente è stato un breve tafferuglio con il falegname, Thel Dendrar. Pare che alcuni dei merce… pardon, briganti, avessero fatto qualche commento di cattivo gusto verso sua moglie. Thel ha un bel temperamento, e non s’è fatto pregare per dirgliene quattro. I briganti sembrava se ne fossero andati ma il mattino dopo la bottega era in rovine e dei Dendrar non c’era più traccia… Nessuno ha più osato far nella che potesse infastidirli, da allora. S’interrompe, con un’espressione che sfiora quasi la contrizione. Fino a questa mattina, s’intende. 

Il sindaco si rivolge direttamente a voi ora, distogliendo lo sguardo da Sildar. 

Se, come mi pare di capire, intendete investigare il Maniero… potreste cercare anche Thel, e la sua famiglia? Il paese ve ne sarebbe grato. 

Tutto ciò è molto grave, mastro Wester. Mi stupisce che non aveste ancora scritto a Neverwinter per ottenere assistenza, date le circostanze. – replica, serio e corrucciato Sildar. Wester pare avvizzire sotto il suo sguardo: incapace di reggerlo a lungo, torna a pulire i propri occhiali. – Ad ogni modo, d’ora in avanti dei Mantelli Rossi ce ne occuperemo io ed i miei amici. 

Sildar torna a rivolgersi a voi. Bene, credo che sia chiaro il vostro compito. Confido che ne farete la vostra priorità, anche se non vi impedirò di svolgere altri incarichi, se volete. – conclude, rivolto a Egnir. 

Ah, sì. – esclama il sindaco, rivolgendosi al ranger – Perdonate, messere, mi stava sfuggendo di mente la vostra domanda. Nessuno di quegli incarichi appesi in bacheca è stato svolto, finora. A quale sareste interessato? 

Tutti

Spoiler

Eccomi, scusate ancora il ritardo. Inoltre comunico che Lunedì ho un’importante colloquio di lavoro, per cui il mio prossimo post potrebbe non arrivare prima di Martedì.

 

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Thalion

mi intrometto "Siamo interessati a tutti, ovviamente! Ma prima è bene occuparsi della famiglia scomparsa. Non capisco il perche non abbiate ma chiesto a qualcuno una mano. Quindi quello che dobbiamo fare è: trovare Iarno, torvare la famiglia del falegname e fare il culo a questi calzoni rossi. Il tutto nel maniero "infestato". Va contro i miei piani iniziali ma..suona dannatamente interessante! Sei d'accordo Egnir?" 

Per il resto non ho altre domande inportanti, mi limiterò ad ascoltare ciò che han da dire tutti e poi, quando saremo da soli, fare due chiacchiere conoscitive.

Spoiler

Probabilmente proporrei di andare anche al gigante addormentato. Ma vedremo in seguito. Per ora non faccio null'altro.

 

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