Vai al contenuto

La città degli spiriti


darteo

Messaggio consigliato


Eiji

No Shiryu|

 

Spoiler

mi sposto in i7 e uso la raffica di colpi del MdAE(niente poderoso)

quindi +13/+13/+8/+3

danni: 2d5+9

 

HP:109                                             

iniziativa: 7

bab: +11/+6/+1

TxC: bab+4+d20

danni: 2d4+FOR+4(feats)            

CA: 22            

TS:

Tempra:              12          

Riflessi:               6             

Volontà:             5             

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Spoiler

Shiyu
Prova di lotta 16+3 = 19
Nemico 20+2 = 22 -> restano in lotta

Eiji
TxC
13+14 = 27 colpito
13+6 = 19 mancato
8+5 = 11 mancato
3+16 = 19 mancato
Danni 2d4+9 = 12
Danni totali 79

Nemico
Continua la prova di lotta 20+6
Shiyu 16+4
Shiyu subisce altri 2d8+4d4+6 = 21
Danni totali 46

Ren
TxC
23+2 = 25 colpito
18+13 = 31 colpito
13+6 = 19 mancato
Danni 2d10+26 = 34
Danni totali 113 morto

200 PE a testa

 


Infuriato e in preda alla frenesia del dolore, il mostro continua a fluttuare su Shiyu e a divorargli il ventre. L’uomo stringe i denti mentre il suo sangue gorgoglia nella sua gola.
Le orecchie iniziano a fischiargli mentre i suoni attorno a lui si fanno distanti.
Eiji però riesce ad allontanare il mostro con le sue catene mentre Ren, improvvisamente, riesce a creare uno taglio orizzontale nel suo fianco, squarciandolo del tutto… quasi tagliandolo a metà. La creatura si agita, rantola e infine cade a terra in un lago di sangue nero.

Shiyu è ancora dolorante e dovete aiutarlo a mettersi a sedere.
E’ per questo motivo che non vi accorgete dei tre monaci alle vostre spalle fino a quando uno di loro non parla: gli spiriti sono irrequieti.

Sono tre uomini calvi, magri e che vestono larghi abiti bianchi.
Uno di loro, il più anziano, congiunge le mani con un rosario attorno ai polsi e inizia a recitare un sutra in una lingua ormai dimenticata da molti.
Mentre le sue parole scorrono come suoni armonici, una luce inizia a rischiarare l’ambiente… e si fa giorno.
L’effige alle spalle dei monaci è cambiata.
Ora la Dea della luna sembra un’innocente fanciulla con vesti bianche dagli elementi neri e i suoi occhi sono chiusi.

Solo in questo momento i monaci riescono a vedervi.
L’evocazione ha funzionato, commenta uno di loro.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ren 

Estraggo la katana con un colpo deciso, come se avessi sempre combattuto con quell arma. 

Tiro un sospiro di sollievo e mi rilasso per un istante. E subito dopo torno in guardia appena mi accorgo della presenza dei monaci. 

Li guardo diffidente 

Che spiriti? Guardo Con attenzione il monaco. 

Continuo a guardarlo mentre diventa giorno. Cosa era questa? Una prova? Chi avete evocato? 

Link al commento
Condividi su altri siti

Prova?... ripete il monaco più anziano ...no, nulla di tutto questo.
Forse è meglio che vi sediate
, dice infine a voi prima di fare un cenno a un altro monaco.
Quest'ultimo si avvicina alle salme e le controlla per bene... poi inizia a rimuovere le bende dal volto di tre corpi.

Siete voi, continua il monaco.
Ma non c'era bisogno di dirlo, poichè riconoscete i vostri volti e i vostri cadaveri.
Siete stati uccisi quarantacinque giorni fa.

Link al commento
Condividi su altri siti

Shiyu

Rimango seduto a terra, debole per via delle ferite.L'ho scampata bella...per ora. Cerco di premere sulle ferite per provare a fermare la fuoriuscita del sangue anche se so già che è sarà tutto inutile. Ditemi che vi state ricordando di essere dei guaritori, sto cominciando a darmi per spacciato.

Nel momento in cui aspetto la risposta dei miei compagni noto la presenza di altre 3 persone. Aspetto che prima si presentino quanto basta per fidarmi di loro, in fine dopo aver scambiato qualche battuta con Ren ci mostrano le vere identità delle 3 salme.

ohhh non ditemelo, è uno scherzo. Scusate signori monaci, inutile perdere tempo facendovi troppe domande, mi sembra chiaro che quello che il nostro corso degli eventi non è comprensibile neanche al più acuto degli uomini. Pertanto gradiremo un bel racconto che ci riguarda, magari iniziamo a prima della nostra morte. Ah se non l'aveste notato qui c'è bisogno di qualche benda ed erbe curative, temo altrimenti che tra non molto avrete un'altra salma, uguale a quella che già avete.

Link al commento
Condividi su altri siti

Dopo circa mezz'ora i monaci hanno quasi finito di rattoppare Shiyu.
Ora che avete passato del tempo loro notate altri particolari: sono uomini deboli, stanchi e mal nutriti.
Il più anziano, con un pò di rimorso, inizia il discorso: non sappiamo che villaggio venite... ma di sicuro si trova a nord. Perchè è al nord che si trova il gaki, colui che porta alla morte ogni essere vivente.

Chi ha le forze e i mezzi di trasporto riesce a portare le vittime del gaki in questi templi, in modo che possano tornare come spiriti vendicativi.
Ma anche i monaci di questo tempio sono stati uccisi... e a quanto sembra nel bel mezzo del vostro rituale.
Noi abbiamo completato il rito e vi abbiamo riportati qui, ma non è buona cosa interrompere il rito... anche se poi è stato ultimato. Immagino che per un pò avete vagato nel limbo, una sorta di luogo buio e sferzato dal vento.

Link al commento
Condividi su altri siti

Shiyu

Il Gaki? Sembra il nome di un frutto. Quindi una quarantina di giorni fa questo gaki ci ha ucciso, e voi ci avete riportato in vita suppongo. Vecchio a me sembra che ci state nascondendo qualcosa! Non che mi dispiaccia, ma perché avete riportato in vita proprio noi 3? E questi simboli, perché ce li avete dati? E perché qualcuno avrebbe voluto impedire questo rituale? 

Link al commento
Condividi su altri siti

Il gaki è un potente kami che vive da tempo su questa terra.
Perchè abbia iniziato a mietere vittime... questo non mi è dato saperlo.

I monaci finiscono di curare Shiyu.
Noi non vi abbiamo fatto nulla. Ma chi vi ha portato qui ha chiesto ai precedenti sacerdoti di imprivermi il marchio della Dea della luna, in modo che i vostri spiriti possano far ritorno su questa terra... cosa che abbiamo appena fatto.
Non sappiamo perchè vi volevano riportare in vita. Volevano reclutarvi per sconfiggere il gaki? Volevano sapere informazioni sul gaki? O forse erano parenti addolorati?
Non so che dirvi.


Ma i templi della luna non possono essere lasciati incustoditi... così siamo giunti noi tre e abbiamo troviamo il rituale lasciato a metà.
Io, se fossi in voi, mi preoccuperei di questo... del rito interrotto.
Interrompere un rito significa "strattonare" via i vostri spiriti dal normale percoso di evocazione. Gli effetti già potete avvertirli: amnesia, torpore, dolore... ma il vero arriverà in ritardo. Gli spiriti che subiscono un "cattivo" rito, come voi, sono destinati a sparire in un paio di giorni.
Un rito interrotto ha su di voi gli stessi effetti che può colpire una pianta se trasportata in malo modo... riesce a sopravvivere per un pò e poi muore.
Questo è il vostro destino e purtroppo noi uomini non possiamo aiutarvi.

Sospira.
Tornate nel mondo del limbo, il luogo da cui vi abbiamo evocato, e trovate un uomo che si fa chiamare l'intermediario.
Ha l'aspetto di un vecchio con una benda all'occhio e un canarino in una gabbia, è il canarino che gli permette di vedere gli spiriti. Spiegategli il vostro problema... e la vostra urgenza ...e chiedetegli di portarvi ad Atsu. Pronunciate questo nome: Atsu, la città degli spiriti.
Se qualcuno può aiutarvi allora si trova ad Atsu... ma fate in fretta.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ren

Guardo scioccato e inorridito le salme, le parole del monaco passano attraverso la mia mente come lame.

Siamo morti ? la presa sulla mia lama si fà più debole fino a farla cadere

Come è possibile? Il mio tono si fà adirato, mi giro verso il vecchio, deve essere una magia, questo è un inganno. continuo a guardare il vecchio aspettando che mi dica di si , ma questa risposta non arriva, mi calmo

Quindi il Gaki ci ha ucciso , senza un motivo ? come possiamo noi mortali essergli di fastdio?

Forse sarà meglio rivolgere le mie domande a l'uomo che ci avete indicato...

Sapevo che nascondeva qualcosa.

Prima di andare dò un ultima occhiata al mio corpo, bruciatelo almeno gli insetti non potranno cibarsi di me.

Link al commento
Condividi su altri siti

Shiyu

Cosa?! Un kami? Mi dispiace per il passato Shiyu ma io posso farmene una ragione. Ora sono qui vivo e vegeto e non ho la benché minima intenzione di aver a che fare ancora con questo Gaki. Ritorneremo nel limbo cerchiamo il vecchio con l'uccello e gli chiediamo indicazioni per Atsu, una volta lì risolviamo i nostri ultimi problemi per poi fare ritorno qui e chiedervi gentilmente di indicarci il sud. 

Link al commento
Condividi su altri siti

Eiji

Inizio a parlare tra lo stuoito e lo scandalizzato: Quindi sono morto... Non me la aspettavo così la morte, e soprattutto speravo di non dover fare altro dopo esser M-O-R-T-O. Come c**zo si sino permessi di riportarmi in vita, finalmente questo Gaki mi aveva ucciso ma no hanno voluto fare questa cosa e ora devo soffrire in entrambi i mondi.

A questi punto l'idea di dover rivivere ancora ni spaventa e non poco e inizio a parlare sempre più rapidamente.

Ma soprattutto con quale pretesa noi dovremo sconfiggere un Kami. Kami Kami. Un Kami. Non un coso come questo ma un dio. E soprattutto se continua ad uccidere su di un'altro piano meglo ancora, così le persone non dovranno più soffrire per la loro vita, basta che si completi il rituale no?

 

 

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

9 ore fa, StayM ha scritto:

se continua ad uccidere su di un'altro piano meglo ancora, così le persone non dovranno più soffrire per la loro vita, basta che si completi il rituale no?


Il vecchio monaco si siede con fare tremolante mentre risponde: i kami non hanno alcuna intenzione di lasciare il mondo in cui sono nati. Ogni kami governa un aspetto dell’universo e lasciare questo mondo significa privare il mondo di quell’aspetto.
Immaginate se il kami dei fiumi dovesse morire… lui vivrebbe in un altro luogo d’esistenza ma sulla terra i fiumi inizierebbero ad avvelenarsi e prosciugarsi.

Inoltre è stato possibile evocarvi solo perché siete stati benedetti dalla Dea della luna, ossia il kami che controlla l’equilibrio del ciclo vitale. Falce di luna bianca per la vita, falce di luna nera per la morte… ecco i simboli della Dea.
Ma voi siete stati uccisi dal gaki e non so il perché… forse eravate suoi nemici in un’altra vita o forse siete stati delle vittime accidentali della sua furia.
Purtroppo per voi, questo mondo non vi appartiene più. E poiché siete stati chiamati grazie a un’evocazione, presto o tardi dovete tornare nel vostro nuovo mondo.

Dovete anche tenere il mente che il gaki…
Uno dei due giovani monaci si schiarisce la gola il palese intento di interrompere il discorso del vecchio. Cosa c’è? Chiede quest’ultimo.
E il giovane risponde: maestro, avete detto voi che queste anime in pena non hanno molto tempo.
Ah, giusto… giusto… torna a parlare con voi …signori spiriti, lo so che avete ancora tante domande ma se non raggiungete Atsu il prima possibile allora sparirete del tutto. E allora “non sarete più”.

-.-.-.-.-

Il monaco anziano interrompe l’evocazione e il buio torna a regnare attorno a voi.
Il tempio viene immerso nell’oscurità e l’effige cambia di nuovo aspetto, mostrando di nuovo quella donna vestita di nero e con gli occhi crudeli.

Sollecitati dalle parole dei monaci, tornate indietro alla ricerca dell’intermediario.
Lo ritrovate ancora nell’avamposto, seduto sulla stessa roccia del vostro primo incontro.
Ci sono ancora gli “uomini spettrali” che non possono vedervi o percepirvi. L’intermediario li aveva descritti come degli esseri che vivono in un mondo di morte e sofferenza… solo ora comprendete che quel mondo era il vostro fino a quando il gaki non vi ha ucciso.

Sembra che l’intermediario stava aspettando proprio voi.
Non appena vi vede infatti prende parola: non potevo dirvi cos’eravate diventati, non è il mio compito. Seguitemi…
Si alza e inizia ad allontanarsi dall’avamposto.
Accelerate il passo quando scoprire che i vostri corpi stanno diventando trasparenti. La dissoluzione è già cominciata.

L’intermediario conserva, per tutto il viaggio, la sua serafica tranquillità.
Entrate in un bosco alla base di un montagna. Rammentate quel monte… da piccoli avevate sentito tante storie legate a questo luogo. Storie legate spiriti e demoni volpe.
La vostra guida si rivolge a voi mentre superate i primi alberi: esiste un luogo tra la vita e la morte. E quel luogo è Atsu, la città degli spiriti.
Lì vivono la maggior parte degli spiriti ma è anche un luogo in cui transitano le anime di molti defunti. Quello che dobbiamo fare è trovare un modo per legarvi alla città altrimenti scomparirete nel nulla.

Raggiungete quello che sembra essere il cuore della foresta e il buio non vi permette di vedere nulla. L’intermediario continua a parlare così potete seguire la sua voce.
Iniziate poi a scendere per una scalinata infinita.
Non avete idea di quanto tempo sia passato. Terminata la discesa, proseguite per altre miglia fino a quando non trovate una gigantesca porta rossa.
E’ a due ante, con complicati rilievi in superfice. Una maestosa e bellissima opera d’arte.
L’intermediario bussa e poco dopo sentite una cacofonia di cigolii e scricchiolii che annunciano l’apertura della porta.

Non appena si apre uno spiraglio, venite investiti da sinistri suoni metallici e da una fioca e minacciosa luce color del sangue.
Senza perdere altro tempo entrate e superate una piccolo tunnel che vi conduce in una grande sala circolare. Ha il pavimento di marmo, pareti di pietra e il soffitto è così in alto che non riuscite a vederlo. Ma non sono le dimensioni della stanza a lasciarvi senza fiato… bensì la creatura rannicchiata che si trova al suo interno.

Ricorda un gigante ma ha il corpo esile e gambe lunghe tre volte il suo torace.
Ha ben sei lunghe braccia scheletriche.
I suoi occhi sono completamente neri, un grande naso e pochi capelli grigi ai lati delle orecchie. Indossa abiti umili, semplici e dai colori tenui.
E’ indaffarato a leggere rotoli di pergamena che prende e inserisce in un sistema di canali che sbucano dalle pareti (un sistema d’aria e pressione muovono i rotoli di pergamena).

Signor Hajime… urla l’intermediario un paio di volte per farsi notare dal gigante.
La sua grande testa si china su di voi.
Buongiorno signor Hajime… inchino …come andiamo?
Ma il gigante risucchia un po’ d’aria tra i denti e continua il suo lavoro.
Signor Hajime, mi dispiace disturbarla ma non abbiamo molto tempo. Ho portato tre anime dal mondo-di-sopra, vi indica.
Portali sul bordo del burrone e falli saltare, dice Hajime con fare scontroso. Ha una voce gracchiante e metallica (e non sapete a cosa si stia riferendo).
No, signor Hajime, queste anime non sono qui per il salto. Sono defunti che sono stati richiamati sulla terra ma l’evocazione è stata interrotta a metà.
Dopo qualche secondo, in cui attendete in silenzio, Hajime sospira e smette di smistare i rotoli di pergamena.
Comprendendo la gravità della situazione, il gigante si dedica completamente a voi.
I vostri corpi sono sempre più trasparenti mentre Hajime vi scruta dall'alto con quei suoi enormi occhi neri e insondabili.
Infine sospira di nuovo e inizia a frugare tra le sue tasche… mentre borbotta tra se e se del troppo lavoro affidato solo a lui.

Estrae dalla tasca un piccolissimo quanto elegante sacchetto di velluto rosso.
Tra le sua dita è minuscolo… ma per voi si tratta di un sacchetto di dimensioni modeste. L’intermediario lo prende e sentite un tintinnio al suo interno.
Spero non diventi un’abitudine, lamenta Hajime.
Non è dipeso da me, risponde l’intermediario mentre prende dal sacchetto tre monete. Sono simili alle monete del vostro mondo: piccole, rotonde, color verde bronzo e con un foro quadrato al centro.
Ne ricevete una testa.
L’intermediario ringrazia e saluta Hajime con un profondo inchino.
Salutate il gigante anche voi e lasciate la grande sala circolare per entrare in un lungo e buio corridoio.

Mentre camminate, sentite dei rumori farsi sempre più vicini (o forse è meglio dire che siete voi che vi state avvicinando a questi rumori) ma non riuscite a comprendere la natura di questi suoni.
L’intermediario dice: poiché siete morti, ciò che siete in questo momento non è una fusione di anima e corpo… ma siete solo anima.
E’ poiché l’anima non è più legata al sangue e alla materia della carne, siete liberi anche dai legami di razza. L’anima è la matrice che plasma la materia.
In altre parole non siete più esseri umani ma siete regrediti al “non-essere”.
Ciò che dovete fare per non sparire, e rimediare così al danno dell’evocazione interrotta, è rinascere come spiriti. Stiamo per entrare ad Atsu…lì troverete le rispettabili case degli spiriti. Bussate alle loro porte e offrite la vostra moneta a un signore di quella casa. Se il padrone accetta, voi entrerete a far parte di quella famiglia di spiriti… la vostra anima sarà rivestita di una nuova identità e non sparirete più nel nulla.

Una piccola porticina di pietra, rosso-mattone, si trova alla fine del tunnel.
L’intermediario poggia una mano sulla sua superfice e si volta verso di voi: prima di mostrarvi Atsu, ci sono domande?

 

Modificato da darteo
Link al commento
Condividi su altri siti

L’intermediario fa un grande respiro e si prende del tempo prima di rispondere (di conseguenza indugia nell’aprire la porta per Atsu).
Il recupero della memoria non è legato alla “rinascita” come spirito.
Credo che il recupero sia un processo lento e constante nel tempo. Ma nessuno potrà dirvi se recupererete ogni cosa del vostro passato.
E… ecco …”noi” non parliamo molto del gaki, gli spiriti trovano che sia maleducato il solo nominarlo. Il fatto è che il gaki è una creatura che distrugge ogni cosa sul suo cammino.
E’ possibile che voi lo avete affrontato e avete perso… o siete delle vittime accidentali della sua furia.

Guarda poi Eiji: non sarete più gli stessi una volta trasformati in spiriti… a dire il vero non siete più gli stessi già da questo momento. La rinascita in spirito cambierà forse il vostro aspetto e il vostro carattere ma la vostra anima resterà quella di sempre… perciò non prevedo un cambiamento radicale.
L’uomo fa per aprire la porta ma si volta un’ultima volta verso di voi: ah, dimenticavo… potete sempre essere evocati nel vostro vecchio mondo, come spiriti. Ma quel mondo non vi appartiene più, quindi la vostra apparizione sulla terra sarà sempre temporanea.

Ora l’intermediario sorride e apre finalmente la porta.
Con difficoltà, l’anta di pietra scorre rumorosamente sul suolo. Fili di polvere cadono dall’alto mentre si apre l’ingresso.
Signori, benvenuti ad Atsu…

 

 

4aMQiYA.jpg

La galleria che avete attraversato si riversa in un vicolo trafficato da bizzarre creature.
Alcune di loro sono spiriti molti simili, nell’aspetto, ad un essere umano ma con qualche altro elemento in più come corna, orecchie lunghe, coda, ali…
Altri spiriti creature strane o simili ad animali, alcuni invece sono evanescenti, dalle forme sfumate e dai colori e dimensioni più disparate.
E’ notte e il vicolo è illuminato da lanterne variopinte.
Le loro luci colorano la strada con aloni tenui e brillanti. Profumi, suoni e forme si mescolano nel creare un insieme di immagini apparentemente astratte.

Sulle vostre teste si alzano palazzi dai tetti rossi e balconi verdi.
Creature indescrivibili volano sopra un cielo tetro e senza stelle. Altri spiriti si affacciano dalle finestre, chiacchierano tra loro mentre stendono il bucato.
Scene di vita quotidiane si mescolano ad elementi straordinari e sovrannaturali, il risultato è una pulsante vitalità che fa di Atsu il luogo incantato che si presenta ai vostri occhi.
Neanche nei sogni più fantasiosi è possibile trovare qualcosa che possa solo avvicinarsi alla maestosità della città degli spiriti.
Persino i numerosi elementi grotteschi si fondono in perfetta armonia con le altre forme della città. Statue e fontane abbelliscono gli affollati incroci e le grandi case.
Le abitazioni sembrano esser state accatastate tra di loro, sfidando le leggi della gravità e della logica.

Avanzate tra la folla per scoprire che il senso di claustrofobia non vi abbandona.
Ogni via, ogni strada, ogni antro infatti è stretto, colmo di spiriti, locande, abitazioni e decori. Ma in poco smettete di soffrire e riuscite a sopportare questa calca… anzi, lo trovate persino piacevole, come il tepore di un abbraccio.
L’intermediario continua la sua avanzata e nel frattempo si rivolge a voi: un tempo questa città era piccola coma la più grande città della terra. Ma da qualche secolo anche alcuni spiriti umani, dopo il trapasso, sono venuti ad abitare in questo luogo.
Attualmente Atsu è così immensa che si estende su diversi livelli… c’è questo piano più altri sotterranei che è possibile raggiungere da moltissimi ingressi.
Pensate che questa città comprende, al suo interno, persino un mare e diverse montagne.
L’essere umano ha modificato radicalmente Atsu. L’uomo ha portato con se alcuni elementi del suo mondo come il concetto del denaro e della divisione gerarchica.
Ciò ha condotto alla formazione di un salario, ricchezza e povertà, ma anche la costruzione di locande, case del piacere, dojo e… cosa più importante di tutti …i clan.
Sono i clan che gestiscono il potere politico di Atsu ma tutti loro devono sottostare al volere di Nurarihyon, il re degli spiriti.

Attualmente ci troviamo in uno dei distretti di Atsu del nord-est.
Ma “distretto” per Atsu significa, paragonato in termini di dimensioni, a una regione del mondo degli uomini. State attenti a dove mettete i piedi, alcuni spiriti sono più piccoli di un topolino, e alcune piazze sono in realtà immense gallerie verticali per il passaggio verso i piani sotterranei.
State anche attenti a tenere il naso all’insù perché altri spiriti sono giganteschi.
E nascondete il marchio della luna. Molti esseri umani che abitano qui non hanno la vostra stessa fortuna di poter ritornare nel vostro vecchio mondo.
Ai signori della casa degli spiriti invece non nascondete nulla.
Ah… un’ultima cosa: qui è sempre notte.

Passate vicino a una locanda dove i clienti al suo interno sono molto chiassosi. Vapori e odori di spezie fuoriescono da quel locale.
Ai piani superiori dell’edificio si affacciano avvenenti spiriti di donne. Sono meretrici che vi invitano a salire mentre mostrano la scollatura e muovono sinuosamente le loro code.
In una piazza vicino a voi, un possente guerriero umano vestito di bianco (con una cinta nera) sta per sfidare a mani nude un oni dalla pelle verdastra.
A diversi angoli della strada vedete degli artisti esibirsi. E in questo momento, sulle vostre teste, il lungo corpo di un drago appare per un istante.

Le vostre orecchie iniziano a pulsare, non siete abituati a tutti questi suoni… e come se non bastasse, qualcuno da qualche parte ha iniziato a suonare dei taiko.
L’intermediario vi porta in una delle affollate piazze (ci sono poche piazze ad Atsu). E' una sorta di isolotto rotondo posto su un fiume dalle acque buie.
Da questo punto si irradiano tutte le strade per le nobili case degli spiriti. Scegliete quella che fa al caso vostro ma fate in fretta… siete diventati quasi trasparenti.
E ha ragione.
E… se ci tenete alla vostra pelle traslucida …state lontano dal simbolo del cerchio giallo su sfondo verde. Quello appartiene alla decaduta casa dei Gama.
Gli spiriti rana sono rinnegati e pericolosi.
Signori, buona fortuna.
L’intermediario vi abbandona dopo avervi salutato con un inchino.
  

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Shiyu

Rimango stupito dalle meraviglie che mostra la città di Atsu. Ho difficoltà a tenere il passo con i miei compagni, rimango sempre indietro incuriosito da ogni spirito ed ogni attività/usanza che mi si para davanti.Solo quando la nostra guida ce lo fa notare mi accorgo che sto scomparendo Caspita ci dobbiamo sbrigare allora. Osservo le diverse vie della piazza interrogandomi dove devo andare. Sto per domandare alla guida di darci delle informazioni sulle casate degli spiriti per facilitare la scelta ma voltandomi noto che se ne già andato. Osservo il mio corpo notando che sto quasi per scomparire, sono indeciso e spaventato. Voi dove avete deciso di andare? ancora una volta i miei pensieri mi hanno distratto facendomi perdere tempo, così facendo ho perso di vista anche i miei compagni rimanendo solo. Cerco di sopprimere la paranoia e prendo una decisione, inizio a fare la conta sulle diverse vie finche il mio dito non si ferma sulla via degli spiriti Hizima. Inizio ad incamminarmi, mentre proseguo osservo la moneta che ho nella mia mano domandandomi se troverò qualcuno pronto ad accettarla.

Link al commento
Condividi su altri siti

Senza perdere altro tempo vi separate.
Ognuno per la sua strada, verso le case degli spiriti.
Sebbene le indicazioni sono chiari, risulta comunque difficile muoversi per le caotiche vie di Atsu… e più di una volta vi siete agitati.
Troppi colori, forme e creature si alternano di fronte a voi e attorno a voi, rischiando di non farvi arrivare in tempo a destinazione.


@Ren

Spoiler

 

Il tuo viaggio verso la nobile casa degli oni inizia su per una lunga e tortuosa scalinata.
La trovi con un po’ di difficoltà, dopo aver chiesto più volte indicazioni a creature che giudicheresti, solo dall’aspetto fisico, poco raccomandabili.
La scalinata si trova in un punto buio e tranquillo di Atsu, in quello che sembra essere l’inizio di una foresta che cresce rigogliosa su un versante di un monte.
Alle tue spalle senti ancora quei tremendi turbini di suoni e rumori della città della degli spiriti.
Un torii verde e trasandato, coperto da liane e altre piante, è posto come l’ingresso della scalinata.

Inizi a salire e di tanto in tanto trovi alcuni piedistalli e statue di pietra posti ai lati di qualche gradino. Un piccolo ma robusto portone si palesa alla fine della scalinata.
Immerso nel verde, il color dell’oro di quella porta, seppur sbiadito, riflette le tonalità della foresta. Il portone sembra essere l’unico accesso a un muro di solida roccia, il cui cornicione sinuoso ricorda le spire di un dragone.

Ti accorgi che il portone è socchiuso solo quando ti avvicini per bussare.
Varchi l’ingresso ed entri in una piazzola interna, è coperta di foglie marce ed è abbracciata da diversi piccoli edifici e da una grande costruzione. Solenne come un tempio ma presenta un aspetto trasandato. Sulla grande porta del palazzo c’è ul simbolo scolpito nel legno: una grande faccia ruggente di un oni dalla pelle rossa, con corna e denti acuminati, il tutto avvolto dalle fiamme.
Il grande edificio è sopraelevato e per raggiungerlo bisogna salire per una scalinata composta da soli cinque gradini.
Alla base della scala ci sono due grandi statue di guerrieri oni.
I guerrieri lì riprodotti sono accovacciati, come se fossero pronti a balzare verso una preda. I loro corpi assomigliano a un terrificante ammasso di muscoli.
Stringono pesanti mazze ferrate (kanabo) che poggiano sulle loro enormi spalle.

E solo ora ti accorgi che dietro una di queste statue c’è un (vero) oni… intento a schiacciare un sonnellino. Ha la pelle rossa ed è quasi del tutto calvo, salvo che per lunghe ciocche di capelli neri sparsi alla rinfusa sulla sua calotta cranica. Dalla fronte sporge un piccolo e tozzo corno. E’ giallo, segnato dai cerchi concentrici e perfettamente conico.
L’oni russa rumorosamente mentre abbraccia una possente sasumata.

 


@Eiji

Spoiler

 

Ti sei perso per ben due volte tra le vie di Atsu.
Ma non è stata colpa tua… eri già passato per la casa degli yurei senza riconoscerla. Non potevi immaginare che quel rudere di catapecchia potesse essere la nobile casa dei fantasmi.
Sorge su un isolotto di una zona silenziosa della città.
Si tratta di un’antica e rovinata casa di legno, dal tetto pericolante e instabile. Un ponte di pietra disegna un lungo e morbido arco sulle acque nere che circondano l’edificio.
E' dell’unico modo per raggiungere la casa.
Un brivido ti corre lungo la schiena quando ti avvicini ad essa… e ora inizi a sentire freddo.

C’è qualcosa di strano.
Sei irrequieto e non riesci a capire il motivo.
Bussi alla porta ma nessuno risponde…  poi lentamente l’anta inizia ad aprirsi, provocando un sinistro scricchiolio. Entri e sei immerso nel buio.
Senti solo i suoi dei tuoi passi mentre arranchi nell’oscurità più totale.
Mille maschere hannya vengono rivelate dalla luce di una fiammella blu. Le mostruose maschere ghignati ti osservano dall’alto delle quattro pareti.
Dall’altro lato della stanza, vicina alla fiammella blu appena apparsa dal nulla, un uomo siede composto in ginocchio su un comodo cuscino.
Indossa un lungo kimono bianco di poco valore. Il volto è coperto da una maschera hannya.

 


@Shiyu
 

Spoiler

 

La nobile casa hizama appare di fronte a te in tutto il suo splendore.
Si tratta di un palazzo, fusione di diversi edifici a più piani e protetti da mura bianche e immacolate. Un servitore della casa ti fa entrare e ti chiede rispettosamente di seguirlo.

La prima cosa che vedi dei domini degli hizama è uno dei giardini interni della casa.
E’ curato nei minimi dettagli, con ciliegi in fiore, laghetti circondati da pietra, pavoni intenti a beccare qualche seme nascosto tra i fili d’erba e i velenosissimi fiori d’oleandro come contorno del giardino. Superate il verde attraverso una veranda.
In lontananza senti qualcuno esercitarsi nell’arte dello shamisen.

Percorri una seconda veranda che abbraccia uno degli edifici della nobile casa.
Servitori vestiti di nero camminano composti in formazione di due o tre persone. Riesce a scorgere, attraverso una porta scorrevole aperta, due uomini intenti ad allenarsi con spade di legno. I loro volti e i loro corpi sono coperti da protezioni in metallo e cuoio.

Devi aspettare a lungo in un'anticamera spoglia e piccola.
Riesci a captare solo alcuni rumori di passi e sussurri attorno a te… e finalmente ti mandano a chiamare. Vieni condotto in un'ampia sala dell’edificio principale, il cuore della casa del pavone. Il profumo di incenso regna nell’aria. Di fronte a te, su un piccolo rialzo largo quanto una sezione della camera, siede in ginocchio (su un cuscino) un ragazzo dai capelli scompigliati e neri, grandi occhi rossi e postura impeccabile.
Alle sue spalle, un uomo di mezz’età contempla un dipinto su tela.
E’ antico e grande quanto la parete, mostra l’effige dell’Hizama che spiega con fierezza le sue ali. Sullo sfondo del dipinto si vede un paesaggio naturale. Trattasi di una campagna attraversata da un fiume. Risaie all’orizzonte e per finire delle morbide montagne.

Il servitore che è con te si china fino a toccare con il naso il pavimento di lucido legno.
Mio signore Hikari… dice con riverenza …vi ho portato lo spirito errante.
Il ragazzo seduto sul cuscino non si muove, continua a scrutarti con severità. Ed ecco che l’uomo di mezz’età si volta e dice al servitore di andar via.
Puoi vedere bene quell’uomo: indossa abiti scuri con elementi color dell’oro. I suoi capelli sono corvini, oliati e stirati all’indietro. I suoi occhi sono profondi e neri come la notte di Atsu.
Il suo volto è attraversato da due solchi.
Composto e severo, l’uomo si avvicina solo di qualche a te: mi chiamo Hikari Hizama e sono il signore di questa casa… poi si  volta leggermente verso il ragazzo …questi è mio figlio, Ujio Hizama ed erede della casa Hizama.
Ujio accenna a un inchino.

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

×
×
  • Crea nuovo...