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Problemi di Leadership


Arglist

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Buon*

Mi sono recentemente scontrato con un problema di leadership all'interno del mio gruppo di gioco: il problema è sorto con l'ingresso nel gruppo di un'altro giocatore, particolarmente rodato, che ha messo in dubbio tutte le scelte compiute dal Leader del gruppo. Gli altri vecchi giocatori, piuttosto collaborativi con il leader, si sono quindi come "svegliati dall'incantesimo", dando vita a più movimenti di protesta interna, con conseguente magnitudo sul gruppo.

A voi sono capitati episodi legati alla leadership? Come li avete risolti?

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19 minuti fa, Arglist ha scritto:

il problema è sorto con l'ingresso nel gruppo di un'altro giocatore, particolarmente rodato, che ha messo in dubbio tutte le scelte compiute dal Leader del gruppo. Gli altri vecchi giocatori, piuttosto collaborativi con il leader, si sono quindi come "svegliati dall'incantesimo", dando vita a più movimenti di protesta interna, con conseguente magnitudo sul gruppo.

Per chiarire è il nuovo giocatore che ha messo in dubbio le scelte del vecchio leader dei giocatori o è il personaggio del nuovo giocatore che ha messo in dubbio le scelte del personaggio del vecchio leader?

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1 ora fa, Alonewolf87 ha scritto:

Per chiarire è il nuovo giocatore che ha messo in dubbio le scelte del vecchio leader dei giocatori o è il personaggio del nuovo giocatore che ha messo in dubbio le scelte del personaggio del vecchio leader?

Personaggio vs personaggio, poi sfociato in un gigantesco Bleed e divenuto personale 😄 

1 minuto fa, Grimorio ha scritto:

Da quando in un gruppo di giocatori esistono i leader?
È un gioco di squadra dove le decisioni si prendono tutti insieme. 

Verissimo. Alcuni giocatori più passivi di altri tendono ad affidare così tanto le loro scelte inmani altrui da sovraccaricarli di responsabilità a tal punto da renderli, appunto, dei Leader. Almeno, questo è stato il mio caso 🙂 

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1 minuto fa, Arglist ha scritto:

Personaggio vs personaggio, poi sfociato in un gigantesco Bleed e divenuto personale 😄 

Verissimo. Alcuni giocatori più passivi di altri tendono ad affidare così tanto le loro scelte inmani altrui da sovraccaricarli di responsabilità a tal punto da renderli, appunto, dei Leader. Almeno, questo è stato il mio caso 🙂 

Oppure ci sono giocatori che non danno agli altri, magari un po' più timidi ed inesperti, lo spazio per giocare e decidono tutto loro, e la cosa inevitabilmente finisce con una ribellione.
Giustamente aggiungo io, perché chiunque si professi leader in un party non sa giocare in gruppo e quindi non sa neppure giocare di ruolo.

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12 minuti fa, Grimorio ha scritto:

Oppure ci sono giocatori che non danno agli altri, magari un po' più timidi ed inesperti, lo spazio per giocare e decidono tutto loro, e la cosa inevitabilmente finisce con una ribellione.
Giustamente aggiungo io, perché chiunque si professi leader in un party non sa giocare in gruppo e quindi non sa neppure giocare di ruolo.

A volte però non è tanto una questione che uno si professi "leader" imponendosi sugli altri quanto semplicemente del fatto che il resto del gruppo demandi ad esso certe scelte tattiche oppure il dirimere questioni contese. Magari comunque tutti gli altri giocatori/PG si esprimono, ma dove non c'è una scelta chiare ed unitaria si decide di seguire la decisione di un "leader" appunto (che poi può avere questo ruolo nominale anche in gioco ma non è per niente detto, per esempio in uno dei miei gruppi il "leader" ufficiale della compagnia è il mago nobile, ma fuori dal gioco quella che tira le fila è la giocatorice della barda halfling). Poi magari possiamo discutere sull'uso del termine "leader", ma non necessariamente è una scelta che influisce negativametne sul gioco di ruolo, anzi a volte può essere positiva. In alcuni dei miei gruppi è stato quello il caso per dire e ci si è trovati bene.

20 minuti fa, Arglist ha scritto:

Personaggio vs personaggio, poi sfociato in un gigantesco Bleed e divenuto personale 😄

Finchè la cosa rimane in game e ha un senso per me ci può stare, laddove invece comincia a sfociare in una questione esterna con tanto di gara a chi ce l'ha più lungo direi che è semplicemente il caso di far calmare tutti, di far notare come la questione sia incidendo negativamente sul divertimento di tutti e sul trovare di comune accordo una soluzione che soddisfi tutti. L'unica volta che a me è capitata una cosa del genere era più una questione che il "leader" del gruppo era anche il cocco del DM quindi quando siamo arrivati in tre nuovi giocatori che non apprezzavano il suo stile di gestire le cose prima ci sono state le discussioni in game, poi siamo passati a quelle off game e quando ci siamo resi conto che in realtà la problematica era con il DM e il suo rapporto con questo "leader" abbiamo provato a mettere le cose in tavola e a trovare una soluzione esterna. Poi per testardaggine dall'altra parte la cosa non si è risolta e ci siamo allontanati da quel gruppo e dall'atmosfera tossica che c'era.

Ovviamente ti auguro che non sia questo il caso per voi e che riusciate a parlarne da persone adulte e mature. Poi magari a volte sta semplicemente nel riuscire a capire il perché delle scelte e decisioni altrui. Magari il nuovo giocatore trova tatticamente "sbagliate" alcune scelte ma è solo perché non ha compreso appieno le ragioni e motivazione del vecchio "leader".

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Credo che le persone giochino con diversi gradi di coinvolgimento. A qualcuno è sufficiente tirare qualche dado, altri preferiscono ruolare a fondo il personaggio, ecc. Finché uno fa il leader e agli altri va bene nessun problema.

Come nella vita reale, due "primedonne" cozzano. Lo fanno al tavolo e lo fanno i loro PG.

Cosa fare? Puoi provare ad abituarti a coinvolgere tutti i giocatori a ogni mossa. Dopo il classico "cosa fate?" chiedi direttamente anche ai giocatori meno partecipativi cosa vogliono fare, cosi da coinvolgerli. Diciamo che è compito del master tutelare quei giocatori che vorrebbero proporre ma non ci riescono a causa di presenze ingombranti

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20 ore fa, Arglist ha scritto:

Alcuni giocatori più passivi di altri tendono ad affidare così tanto le loro scelte inmani altrui da sovraccaricarli di responsabilità a tal punto da renderli, appunto, dei Leader.

Da quello che ho capito, quindi, sei diventato leader tuo malgrado. Il punto è che se concordi sul fatto che il gioco di ruolo sia fondamentalmente collaborativo e si fondi sulla parità dei giocatori-personaggi, allora non dovresti contrastare questo "risveglio" da parte degli altri giocatori.

Se finora hai svolto il ruolo di leader solo ed unicamente per naturale conseguenza alla "pigrizia" mentale degli altri, ora che questa pigrizia viene meno, puoi tornare ad essere un giocatore loro pari. Certo, è brutto assaggiare il potere e poi privarsene ahahahah

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23 ore fa, Grimorio ha scritto:

Da quando in un gruppo di giocatori esistono i leader?
È un gioco di squadra dove le decisioni si prendono tutti insieme. 

Ma chi l'ha detto? Beninteso, si può benissimo giocare così, ma la realtà è che in ogni gruppo di colleghi, di amici, o quello che è (per non parlare dei militari, come degli avventurieri similmente sono), c'è sempre uno più carismatico e/o competente che assurge a ruolo di leader, si assume la responsabilità di andare a parlare col capo, di decidere in che locale andare a divertirsi, ecc.
Le stesse meccaniche sociali dovrebbero quindi verosimilmente riproporsi nel GdR.

Nella mia campagna c'è sempre stato un leader (tranne ora che sono rimasti 3 PG). E quando qualcuno in gioco non era soddisfatto, lo sfidava e pretendeva di diventarlo lui (sono tutti barbari, le "elezioni" non vanno di moda). E nessuno ha mai spostato la questione fuori gioco, sia che buscasse legnate o che le desse.
E qui si passa alla questione dirimente che ha subito evidenziato @Alonewolf87: tra giocatori andate d'accordo?

Io sono uno che non crede alla mediazione, almeno non in un contesto ludico dove nessuno è tenuto necessariamente ad accettare gli altri (diversamente dal lavoro). Perciò si tratta solo di contarsi e, molto garbatamente, la maggioranza sbatte la minoranza fuori dal gruppo di gioco. Quelli che rimangono poi potranno poi, con rinnovata serenità, riprendere a criticarsi e mazzularsi tra loro, rigorosamente solo in gioco stavolta.

Ciao, MadLuke.

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12 minuti fa, MadLuke ha scritto:

Ma chi l'ha detto? Beninteso, si può benissimo giocare così, ma la realtà è che in ogni gruppo di colleghi, di amici, o quello che è (per non parlare dei militari, come degli avventurieri similmente sono), c'è sempre uno più carismatico e/o competente che assurge a ruolo di leader, si assume la responsabilità di andare a parlare col capo, di decidere in che locale andare a divertirsi, ecc.
Le stesse meccaniche sociali dovrebbero quindi verosimilmente riproporsi nel GdR.

Nella mia campagna c'è sempre stato un leader (tranne ora che sono rimasti 3 PG). E quando qualcuno in gioco non era soddisfatto, lo sfidava e pretendeva di diventarlo lui (sono tutti barbari, le "elezioni" non vanno di moda). E nessuno ha mai spostato la questione fuori gioco, sia che buscasse legnate o che le desse.
E qui si passa alla questione dirimente che ha subito evidenziato @Alonewolf87: tra giocatori andate d'accordo?

Io sono uno che non crede alla mediazione, almeno non in un contesto ludico dove nessuno è tenuto necessariamente ad accettare gli altri (diversamente dal lavoro). Perciò si tratta solo di contarsi e, molto garbatamente, la maggioranza sbatte la minoranza fuori dal gruppo di gioco. Quelli che rimangono poi potranno poi, con rinnovata serenità, riprendere a criticarsi e mazzularsi tra loro, rigorosamente solo in gioco stavolta.

Ciao, MadLuke.

Lo dicono le regole del buon vivere e dell'andare daccordo, il gioco di ruolo è un gioco di squadra dove tutti si devono divertire, non solo quello col pisello piccolo che vuole fare il maschio alfa.
Le dinamiche sociali da branco, che sono state scientificamente smentite, lasciamole in ufficio per favore.

Per non parlare del fatto che gli avventurieri NON sono dei militari, queste considerazioni lasciano il tempo che trovano, è la tua visione, non quella di tutti.

Io invece sono uno che non crede alla prepotenza, ne dentro ne fuori dal gioco, credo invece nel ragionamento e nel venirsi incontro in modo che ci si diverta tutti, non solo il master che ama vederei personaggi picchiarsi tra di loro e quello che fa il bullo col resto del gruppo.

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27 minuti fa, Grimorio ha scritto:

Lo dicono le regole del buon vivere e dell'andare daccordo

No, lo dici solo tu.
Personalmente ho sempre riconosciuto tra i miei amici quello più in gamba ad andare a rompere il ghiaccio col gruppo di amiche in discoteca, oppure che alla fine si faceva sempre quello che voleva lui (e ci si divertiva tutti).
Allo stesso modo in un gruppo di avventurieri ci sarà quello più carismatico che dice "si fa così: Tony coprimi le spalle, Rocco piazza una frecca in quel punto e tu Pippo preparati a scattare..." E tutti si divertono.
Forse più che di pisello piccolo, si tratta di non avere insicurezze e frustrazioni nella vita reale, per cui poi dover sottostare a degli ordini anche in un gioco, diventa problematico.

Io personalmente ho giocato con gran soddisfazione, sia la barda che dirigeva gli altri, che la maga anarchica che non ascolta mai, che il guerriero un po' "bove" che seguiva quello che dicevano gli altri. Saper interpretare un personaggio è anche questo, non condiziona certo lo spessore psicologico del personaggio, e ci si diverte sempre, solo in modo diverso di volta in volta.

Modificato da MadLuke
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24 minuti fa, MadLuke ha scritto:

No, lo dici solo tu.
Personalmente ho sempre riconosciuto tra i miei amici quello più in gamba ad andare a rompere il ghiaccio col gruppo di amiche in discoteca, oppure che alla fine si faceva sempre quello che voleva lui (e ci si divertiva tutti).
Allo stesso modo in un gruppo di avventurieri ci sarà quello più carismatico che dice "si fa così: Tony coprimi le spalle, Rocco piazza una frecca in quel punto e tu Pippo preparati a scattare..." E tutti si divertono.
Forse più che di pisello piccolo, si tratta di non avere insicurezze e frustrazioni nella vita reale, per cui poi dover sottostare a degli ordini anche in un gioco, diventa problematico.

Io personalmente ho giocato con gran soddisfazione, sia la barda che dirigeva gli altri, che la maga anarchica che non ascolta mai, che il guerriero un po' "bove" che seguiva quello che dicevano gli altri. Saper interpretare un personaggio è anche questo, non condiziona certo lo spessore psicologico del personaggio, e ci si diverte sempre, solo in modo diverso di volta in volta.

No, lo dicono tutti i manuali di Gdr, da nessuna parte si parla di leader, ma si parla sempre di gruppo, di party, coterie o qualsiasi altro nome si usi. Persino Ed Greenwood, il creatore di Forgotten Realms, organizzava dei consigli di guerra dove i personaggi si mettevano d'accordo tra loro su dove andare e cosa fare.

E lo ripeto in modo che  possa essere compreso a fondo.
Consigli di guerra dove i personaggi si mettevano d'accordo tra loro su dove andare e cosa fare... non death match dove l'ultimo che rimane in piedi decide per tutti.

La persona carismatica può anche dare suggerimenti, ma poi è tutto il gruppo che decide se la strategia è buona oppure no. Non è questione di essere insicuri e frustrati, è questione che tutti hanno diritto ad una eguale quantità di spazio e decision making nel gioco, di saper giocare in gruppo o non saperlo fare, di rendersi conto che è un gioco di squadra e non  un videogame come Baldur's Gate con un personaggio principale ed il resto sono personaggi di contorno, questo per il giocatore, da parte del Master invece c'è il compito di saper dare ai giocatori uno spazio che sia uguale per tutti e la possibilità di esprimersi.

Modificato da Grimorio
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IMHO, la soluzione più immediata è quella di mantenere sempre netta la distinzione tra personaggi e giocatori. Di per sé, la presenza di un capogruppo dei personaggi non è per forza un male (anzi, prima dell'estate scorsa ho fatto da GM in un gioco che contempla proprio da regole una figura simile). Il problema sorge quando questa dinamica travalica la fiction e sconfina al di fuori del gioco, quando cioè si arriva, da giocatori, a subirla invece che a sostenerla.

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Ripeto: persone diverse giocano per motivi diversi. Alcuni non vogliono impegnarsi al punto di prendere delle decisioni, altri giocano solo per questo. Il problema si ha quando la leadership viene imposta, quando un giocatore (non un PG) si impone sugli altri lasciando loro poco spazio. È qui che il master deve intervenire permettendo a tutti di avere parola. Ad alcuni questo non importerà perché vuole solo tirare i dadi. Ad altri permetterà di godersi meglio l'esperienza di gioco.

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1 ora fa, MadLuke ha scritto:

Ma chi l'ha detto? Beninteso, si può benissimo giocare così, ma la realtà è che in ogni gruppo di colleghi, di amici, o quello che è (per non parlare dei militari, come degli avventurieri similmente sono), c'è sempre uno più carismatico e/o competente che assurge a ruolo di leader, si assume la responsabilità di andare a parlare col capo, di decidere in che locale andare a divertirsi, ecc.
Le stesse meccaniche sociali dovrebbero quindi verosimilmente riproporsi nel GdR.

Nella mia campagna c'è sempre stato un leader (tranne ora che sono rimasti 3 PG). E quando qualcuno in gioco non era soddisfatto, lo sfidava e pretendeva di diventarlo lui (sono tutti barbari, le "elezioni" non vanno di moda). E nessuno ha mai spostato la questione fuori gioco, sia che buscasse legnate o che le desse.
E qui si passa alla questione dirimente che ha subito evidenziato @Alonewolf87: tra giocatori andate d'accordo?

Io sono uno che non crede alla mediazione, almeno non in un contesto ludico dove nessuno è tenuto necessariamente ad accettare gli altri (diversamente dal lavoro). Perciò si tratta solo di contarsi e, molto garbatamente, la maggioranza sbatte la minoranza fuori dal gruppo di gioco. Quelli che rimangono poi potranno poi, con rinnovata serenità, riprendere a criticarsi e mazzularsi tra loro, rigorosamente solo in gioco stavolta.

Ciao, MadLuke.

Ogni commento che scrivi sul come dovrebbero funzionare le dinamiche sociali all'interno di un gruppo mi ricorda perchè giochi solo tramite pbf e non con gente fisicamente presente intorno ad un tavolo.

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Allora facciamo un esempio pratico, che magari aiuta a intendersi meglio.

Supponiamo che i PG sono in piedi nel mezzo della prateria in territorio nemico ad ammirare il tramonto. A un tratto si accorgono che a una certa distanza sta sfilando un plotone di orchi. A quel punto ragionevolmente ognuno elaborerà rapidamente la sua reazione (tempo giusto un round): l'atleta "Corriamo via, veloci!", il guerrafondaio "Sfoderiamo le armi e affrontiamoli!, il diplomatico "Lasciate che ci vedano, se vengono qui ci parlo io e la risolvo", lo stealth: "nascondiamoci".
A quel punto se si dovesse discutere alla pari, soprattutto considerato che in un grupo di 6-10 PG c'è sempre quello creativo, lo speculatore filosofico, ecc. che andrebbe avanti a discutere per ore, gli orchi farebbero in tempo a vederli, raggiungerli, massacrarli, e ancora c'è qualcuno che resiste "...Ma secondo me sarebbe stato meglio..." STOMP! Martellata in testa, morto anche lui.
Invece, soprattutto nella campagna che sto conducendo, c'è un capo che dice "sdraiamoci nell'erba alta, non ci vedranno e la risolviamo facile" e tutti lo fanno, fine della discussione. E questa è solo la normalità, tanto più che in certe avventure, c'è proprio una definizione anche in gioco del capo, es. il gruppo PG sono soldati comandati da un caporale o sergente (perché nessun ufficiale radunerebbe dei soldati senza nominare tra loro almeno uno schifo di "caporale di giornata"). Oppure il mago ha assoldato il gruppo per una ricerca, beninteso che il suo assistente, PG, è il capo, altrimenti statevene a casa, ecc.

E' successo rare volte, più che altro con giocatori entrati nel gruppo successivamente, che non avevano capito che "non è aria", tanto più che nella mia campagna si muore, che un certo nuovo PG (es. un diplomatico) se ne uscisse con "io invece non mi sdraio, sto in piedi e se vengono li convinco io ad andarsene".
A quel punto, che gli orchi per qualche motivo miracoloso non li vedessero, oppure li vedessero ma riuscisse davvero a sfangarla con diplomazia, oppure (cosa più probabile) coinvolgesse tutto il gruppo in un combattimento chiaramente pericoloso per la loro salute... Appena il combattimento finiva, il capo è andato dal "libero imprenditore" e lo ha rancato di botte, ma tante (o magari ha detto al più grosso del gruppo di menarlo per lui), con la promessa che se si fosse azzardato a rifarlo l'avrebbe ucciso (ma con la facilità di cure della mia ambientazione, anche solo perdere metà dei PF è un bel problema, garantito).
E tutto questo senza che ci fosse la minima tensione tra giocatori.

Forse nelle campagne che hai giocato tu ed Ed Greenwood invece, ammesso e concesso che anche si fosse deciso una sorta di capo, in realtà si discuteva quanto si voleva oppure poi ognuno faceva quello che gli pareva. E dopo aver rischiato la vita tutti per colpa di uno, l'avventura proseguiva come nulla fosse, magari come nei film d'azione americani c'è pure quello che si permette di fare la battuta ironica alla Bruce Willis "ehi! hai visto come abbiamo discusso amabilmente? ;-)" (dopotutto si è combattuto, giocato, fatto PE, ecc.)... Continuate pure così se vi diverte, se apprezzate di più la goliardata, a me personalmente piace il rigore drammatico e il realismo dei ruoli, non meno delle meccaniche complesse. Per questo simili situazioni assurde non si verificano più di quanto un mago di 1° liv. possa lanciare Disintegrazione. Ho invece la pretesa di dire che "si gioca seriamente", con l'atmosfera e la tensione tra personaggi (non tra giocatori) che ne deriva, e che comporta anche "obbedire al capo".

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Da noi si esaminano le alternative e poi si vota per alzata di mano (dei giocatori). Se i rapporti di autorità (fra PG) sono importanti per qualcuno, il giocatore ne terrà conto quando vota.

Certo, nel nostro gruppo il master (io) non gioca per dimostrare ai giocatori chi ce l'ha più lungo fregandoli a ogni occasione possibile e trattandoli come bambini dell'asilo, né proviamo particolare soddisfazione nel cacciare un giocatore ogni tre sessioni, cosa che denoterebbe un problema a livello umano prima ancora che ludico... Ma forse non siamo abbastanza seri.

Cioè, chiariamoci: gioco di ruolo più volte a settimana da dodici anni, partecipo alla community da otto, tramite l'hobby ho stretto alcune delle mie amicizie più care, e trovato il mio principale sfogo creativo oltre a molte occasioni di crescita personale, come penso chiunque in questa discussione. 

Se neanche questo mi rende serio a sufficienza amen, me ne farò una ragione. A quanto pare l'alternativa è essere un letterale maniaco, quindi in fondo meglio così.

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57 minuti fa, The Stroy ha scritto:

Da noi si esaminano le alternative e poi si vota per alzata di mano (dei giocatori). Se i rapporti di autorità (fra PG) sono importanti per qualcuno, il giocatore ne terrà conto quando vota.

Noi giochiamo su forum/email, è un po' diverso... Ma quello che fate voi non esiste. Fai conto che quando ci si trova in una situazione contingente, io lo dico chiaramente: ragazzi, ogni mail/post adesso vale 1 round.
A quel punto loro sono consapevoli che non possono stare a raccontarsela una per un'ora o scrivere mail chilometriche.
E infine, per esempio alla terza mail/round dico "stop", scrivo un post di gioco in cui descrivo che l'orco da cui stavano fuggendo, e che si erano fermati per decidere se andare a destra o sinistra, ha appena fatto irruzione nella stanza... La necessità di avere un capo che decide al primo round/post è quindi evidentissima.

57 minuti fa, The Stroy ha scritto:

Certo, nel nostro gruppo il master (io) non gioca per dimostrare ai giocatori chi ce l'ha più lungo fregandoli a ogni occasione possibile e trattandoli come bambini dell'asilo, né proviamo particolare soddisfazione nel cacciare un giocatore ogni tre sessioni,

Io invece si? 😐

57 minuti fa, The Stroy ha scritto:

Se neanche questo mi rende serio a sufficienza amen, me ne farò una ragione. A quanto pare l'alternativa è essere un letterale maniaco, quindi in fondo meglio così.

Questa chiusura finale, di falsa umiltà, mi ricorda un'aforisma ironico letto qualche tempo fa su internet: avete notato che quando si è in macchina, chiunque vada più lento di noi è un morto di sonno, chiunque vada più veloce è un pazzo al volante?

Tu uguale: io e i miei amici ci impegnamo, discutiamo, ci facciamo una birra... Se fai di meno sei un sempliciotto, se fai di più sei un maniaco. Tertium non datyur.

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43 minuti fa, MadLuke ha scritto:

Noi giochiamo su forum/email, è un po' diverso... Ma quello che fate voi non esiste.

Basta che i giocatori si accordino via mail fuori dal topic / su facebook / per MP / qualsiasi altro metodo di comunicazione che non sia il canale della campagna per evitare questa necessità. Se poi a voi piace che ci sia un capo che decide per tutti benissimo, ma non è il caso di OP,  né aiuta a risolverlo.

43 minuti fa, MadLuke ha scritto:

Io invece si?

A giudicare da quello che scrivi, almeno.

43 minuti fa, MadLuke ha scritto:

Tu uguale: io e i miei amici ci impegnamo, discutiamo, ci facciamo una birra... Se fai di meno sei un sempliciotto, se fai di più sei un maniaco. Tertium non datyur.

Veramente sei stato tu a descrivere le campagne altrui come goliardate, io non ho mai detto che chiunque giochi più seriamente di me è un maniaco.

Modificato da The Stroy
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