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Zadracarta e Ginarchia Latariana


Mezzanotte

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spacer.pngLa Ginarchia ha la sua capitale in una città-bolla su Zadracarta, sistema Latarius. Le Latariane sono femministe radicali e tecnologiamente avanzate ma di numero relativamente limitato (sono alcune decine di migliaia di individui).

La latariane parlano neo-farsi discendendo da una colonia di scienziati iraniani stabilitisi su Zadracarta ai tempi della Seconda Grande Espansione dell'Umanità.

Durante il Silenzio i loro avi di sesso maschile sono stati falcidiadi dal Morbo Y, sospetta arma maltech da loro stessi sviluppata e sfuggita al controllo. Questa almeno è la versione ufficiale della storia secondo la Ginarchia.

Le donne della colonia hanno preso il controllo subito dopo.

Il loro governo è una teocrazia oracolare. Sotto una casta di religiose dette keshish che sostengono di prendere ordini da una entità divina detta La Guida, vi sono le sarbaz, le militari, che governano con l'appoggio delle prime.

L'intera società latariana è completamente militarizzata e improntata alla mobilitazione permanente contro le culture patriarcali.

L'addestramento militare delle giovani latariane inizia a dodici anni e la maggior parte di loro resta nell'esercito per il resto della vita.

Le latariane sono longeve e mantengono un aspetto giovanile a lungo, grazie all'avanzata tecnologia pretech che padroneggiano.

La loro società comprende un limitato numero di maschi di proprietà statale a cui vengono riconosciuti diritti limitati o inesistenti. La maggior parte di questi uomini sono prigionieri di guerra usati per scopi riproduttivi in strutture chiamate volgarmente Stalle.

La Ginarchia concede piena cittadinanza alle donne dei mondi che libera. Questo, unito alla pratica di usare senza ritegno il patrimonio genetico degli sconfitti, rende le latariane etnicamente eterogenee.

Per effetto dell'incessante indottrinamento femminista la maggior parte delle latariane è omosessuale e si riproduce tramite fecondazione artificiale. La bisessualità è comunque diffusa e tollerata se finalizzata alla procreazione.

Le Latariane nate con la fecondazione artificiale sono tutte femmine. Eventuali maschi nati da rapporti più tradizionali vengono internati nelle strutture governative per fornire patrimonio genetico.

L'arte prodotta dagli uomini è considerata degenere e proibita dal regime. Lungi dall'essere un esercito di droni, non è però raro che le giovani latariane sfidino questo divieto consumandola in privato o addirittura organizzando feste clandestine. Le nuove generazioni "ribelli" di guerriere della Ginarchia non mancano di destare viva preoccupazione fra le pasdar,  ma le dure punizioni inflitte non sembrano in grado di frenare la voglia di divertirsi e socializzare delle ragazze.

A molte latariane piace il vino. Sembra riescano a produrre pregiato shiraz persino sul loro mondo-deserto di Zadracarta.

 

ginar-port.thumb.jpg.40bc9242658e7945eded87ceaccdaaca.jpgGlossario latariano

Akharin Dastur: corpo di incursori d'elite dell'esercito Ginocratico. Il meglio del meglio. Entrare nell'akharin non è facile, e per questo è il sogno di ogni bambina di Zadracarta.

Atebba-tan: i "corpi medici" di Zadracarta si sono guadagnati una fama sinistra durante la guerra.  In origine accorpati alle unità avanzate con funzione di recupero e soccorso delle militari ferite, presto si concentrarono sull'estrazione di informazioni dai prigionieri catturati usando qualsiasi mezzo a disposizione. La brutalità e l'assoluta mancanza di scrupoli nel perseguire la loro missione destano ancora oggi un profondo imbarazzo in alcune veterane che le hanno viste in azione. Le atebba sono biotiche e telepati di liv 7 minimo.

Birun-atash: termine estremamente volgare per indicare equipaggiamento inadeguato allo scopo. La parola è entrata nel linguaggio militare latariano durante la guerra, quando l'uso di pirati vraghi-mira per interrompere le linee di rifornimento da parte del Mandarinato ha costretto intere unità a combattere isolate e con mezzi di fortuna. Mentre le veterane impiegano questo termine come imprecazione le giovani latariane, a volte ironicamente a volte con disprezzo, preferiscono usarlo per riferirsi all'organo sessuale maschile.

Consiglio delle Matriarche: l'Andarz è il principale organo di governo di Zadracarta è presieduto da una presidente dotata di ampi poteri decisionali. Le religiose keshish non hanno rappresentanza diretta nel Consiglio ma possiedono diritto di veto, devono confermare l'elezione della presidente e possono levargli la fiducia destituendola in caso di necessità.

Eslah-e-sar: lame polimorfiche in dotazione alle forze speciali latariane. Tecnicamente sono monolame tech 5 prodotte da un'omonima compagnia specializzata in armamenti controllata dallo stato di Zadracarta. L'uso di nano-composti polimorfici rende molto difficile individuare una eslah durante perquisizioni senza appositi scanner perché l'arma a riposo può assumere la forma di oggetti innoqui di massa equivalente. Le eslah hanno +1 a colpire e ai danni e, quando vengono usate da sicari, spesso sono avvelenate con letali sostanze radioattive (effetto: avvelenamento da radiazioni senza TS). La forma da battaglia delle eslah è curva e lascia ferite caratteristiche. Il rinvenimento di fosse comuni con resti di uomini sottoposti a castrazione di massa su Alabaster II, riconducibili all'uso di eslah, è una delle accuse più documentate dei crimini di genere commessi dalla Ginarchia.

Ghani: le veterane della Prima Guerra spesso siedono nel Consiglio delle Matriarche, ricoprono cariche di primaria importanza e sono venerate come eroi. Molte di loro hanno preso coscienza degli errori commessi durante il conflitto avendoli sperimentati in prima persona ed ora si adoperano perché non si ripetano. Le ghani hanno spesso una mentalità più aperta delle loro sorelle. Alcune hanno persino usato la popolarità acquisita sui campi di battaglia per sposare i loro nemici, salvandoli da un'esistenza miserabile nelle Stalle di stato. Un comportamento inconcepibile per le pasdar che le disprezzano definendole "colombe". Dalle loro detrattrici vengono spesso tacciate di essere delle privilegiate, depravate, e di socializzare con i nemici della Ginarchia.

Ghul: i mech latariani sono i più avanzati del Settore. Hanno forme slanciate che ricordano corpi femminili. Tendono ad essere leggermente più piccoli delle loro controparti del Mandarinato ma sono un temibile concentrato di tecnologia pretech.

Masir: le boia della ginocrazia. Originano dai plotoni "disciplina e decenza" creati durante la guerra per mantenere alto il credo nella Liberazione fra le veterane logorate dal conflitto e confuse dalla propaganda patriarcale. Le Masir si sono poi evolute in una brutale polizia segreta. Rispondono solo alla Guida e ai più alti gradi delle keshish. Nell'esercizio delle loro funzioni indossano maschere che ne celano la vera identità e possono uccidere e agire a piacimento al di fuori della legge. Le altre latariane le odiano e le temono. Le masir hanno una vita insospettabile quando non "indossano il nero". La loro carica è ereditaria. Appartengono tutte a famiglie di provata fedeltà alla causa di Zadracarta.

Melhoun Rias: una sorta di quartiere chic, alla moda. Bizzarramente lontano dal centro. Di giorno si presenta come un luogo di shopping composto, dove bellissime donne propongono abiti, gioielli e profumi di ogni sorta. Si trovano fra le sue strette viuzze particolarità di ogni sorta e l'ostentazione è di casa. È un luogo blindato, non più grande di un kilometro quadrato, dove le donne latariane più abbienti sfogano i loro bisogni più superficiali ma comunque importanti. Di notte però, queste boutique celano un lato diverso, proponendo salette privè dove incontri promiscui avvengono per appagare gli appetiti più reconditi. Se vivere alla pari la Melhoun Rias di giorno è complesso, fare parte della movida notturna lo è ancora di più. Una sorta di coprifuoco colpisce il piccolo quartiere ed è concesso solo ad alcuni di rimanere. In sostanza è un quartiere apparentemente autogestito, dove a tirare i fili dal dietro le quinte deve esserci qualcuno di molto influente dato che un luogo del genere non avrebbe sicuramente vita lunga, di norma, a Zadracarta.

Pasdar: le Guardiane della Liberazione sono le latariane più accanitamente coinvolte nella lotta al patriarcato; totalitarie e spesso espressione del clero più oscurantista sono i 'falchi' della Ginarchia.

Prima Guerra di Genere: durante il primo conflitto fra Ginarchia e Mandarinato, per supplire al loro limitato numero, le latariane hanno fatto largo impiego di armi maltech rendendo inabitabili interni mondi. L'uso di tecnologia bellica proibita, il genericidio e il trattamento inumano dei prigionieri di sesso maschile sono accuse infamanti che i mandarini usano spesso, non senza qualche ragione, per isolare politicamente le rivali. La Prima Guerra, come viene chiamata dalle latariane, è elemento di coesione e legittimazione fondamentale per la generazione attualmente al potere su Zadracarta. Dopo aver infiammato il Settore per sette lunghi anni, causando danni e perdite atroci, gli scontri  sono lentamente diminuiti di numero ed intensità fino a cessare completamente. Al momento una tregua accettata come indispensabile da entrambe le parti tiene da diversi anni, ma la pace non è mai stata firmata... 

Silûath: un luogo di orrore e vergogna riservato alle traditrici della ginarchia. La Silûath è fondamentalmente una fossa comune lasciata a cielo aperto e la morte più infamante che una latariana possa immaginarsi, tanto che molte ginocratiche preferiscono il suicidio a camminare sul suo ciglio. La vittima -percossa dalle masir o dalle sue stesse compagne d'armi-  con le ossa rotte viene gettata nella fossa e lasciata ad agonizzare fra i resti delle altre traditrici. Spesso la vittima, paralizzata, sopravvive al volo. E gli insetti e altri animali necrofagi che popolano la fossa cominciano a nutrirsi di lei ben prima della sua morte. La fossa è una ferita perennemente aperta per le latariane; le keshish tengono scrupolosi registri delle traditrici giustiziate e ne tracciano le genealogie. Le famiglie toccate da una condanna alla Silûath portano questa terribile onta per sempre.

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  • 3 settimane dopo...

Silûath: fossa comune per coloro che hanno tradito la patria di Zadracarta, dove i nemici dello stato non meritano un luogo dove essere ricordati. Si trova ai piedi del tempio e chi viene trovato a sostare nei suoi pressi viene interrogato e sottoposto a giudizio. Solitamente, prima della fucilazione sul posto, si viene portati nel quartiere del tempio stesso, dove la popolazione può partecipare al rito, in rigoroso silenzio. Nessuno, tranne il plotone di esecuzione nominato Masir (un numero ristretto e considerato élite, che agisce solo nei casi più eclatanti, mostrandosi al pubblico in vesti cerimoniali e mascherati) ha mai avuto modo di guardare quanti cadaveri siano stati ammassati al suo interno, dato che non viene lasciata mai a cielo aperto per questioni di sicurezza.

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Masir: plotone di esecuzione marziale, in uso dalla Prima Guerra. Nessuno conosce un Masir o almeno, nessuno dovrebbe conoscere la loro reale identità. La loro scelta è un mistero, in molti pensano che siano prescelte del tempio. Vengono vestite con un jilbāb nero integrale, ad eccezione che per occhi, bocca ed orecchie, che vengono decorati con gioielli cerimoniali, trucco nero come eye-liner e rossetto rosso scuro, insieme ai capelli che vengono lasciati sempre rigorosamente lunghissimi, sciolti e ben pettinati, ma neri come pece. Quali altre mansioni svolgano non è dato saperlo.

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Eccellente mio giovane padawan, eccellente :azn-old:

Ma se lo scopo è cancellare la memoria del traditore meglio sarebbe distruggere il corpo e disperdere i resti.

Direi che se il siluath esiste è perché funga da campo dell'infamia. Lo porrei lungo il perimetro del Santuario, all'esterno, a significare che chi vi viene sepolto non si accosterà mai alla luce della Guida (gli eroi invece li mettono all'interno). Mi piacciono anche le masir, sebbene come le descrivi tu sono forse un po' troppo fashion. Io le vedrei più tetre mietitrici. Casco integrale con visore opaco, divise nere e argento tipo gestapo.

lata-masir.thumb.jpg.703ba13a7b92c0f7e00d8eef9322fd14.jpgSi potrebbero occupare delle esecuzioni, essere delle professioniste della punizione e della morte,  magari svolgere pure alcune funzioni da polizia segreta e dipendere direttamente dal clero (niente regole per loro. In servizio hanno licenza di uccidere a sangue freddo e senza spiegazioni).

Essere una masir probabilmente non è facile per via dello stigma sociale che il loro ruolo porta con sé (in fondo perseguitano ed uccidono le loro stesse sorelle e sono al di sopra della legge: impossibile non siano odiate), perciò non si tolgono mai il casco quando svolgono le loro funzioni così che nessuno le riconosca. Quando non tengono il nero fingono di avere vite normali: il loro incarico è segreto e lo Stato Latariano gli fornisce anche un lavoro di copertura, se no nessuna vorrebbe stargli vicino! Anzi, probabilmente essere masir è persino ereditario, dubbio onore passato di madre in figlia.

E farei delle puntualizzazioni sulle esecuzioni. Essere fucilata non è difficile per una latariana ed è una pena che normalmente cancella gli errori commessi lasciando intatto l'onore della famiglia (in genere viene concesso alla condannata di comandare lei stessa il suo plotone di esecuzione. Poi la vittima viene cremata e le sue ceneri consegnate alla madre o disperse all'esterno della cupola). Inoltre essendo tutte militari morire sparate è una fine considerata degnitosa da molte latariane. Perciò Emalaith non verrebbe fucilata. Le traditrici del proprio mondo vengono costrette ad avanzare nude fra due lunghe ali di masir che le insultano e bastonano. Vengono fatte strisciare fino alla fossa del siluath e solo lì finite a furia di botte e percosse.

Questa è la fine più infame possibile per qualsiasi latariana. Anche perché la colpa della condannata al siluath ricade sulla famiglia per le generazioni a venire.

Modificato da Mezzanotte
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Ancora sulla siluath. Rendiamola un posto orribile. La fossa è a cielo aperto, un carnaio di ossa e corpi in decomposizione. L'odore nelle sue vicinanze è atroce e lo spettacolo orripilante se si guarda al suo interno. La condannata deve trascinarsi penosamente fino sul suo ciglio mentre viene pestata. Se non ci riesce anche la famiglia viene messa a morte!

Approfondendo questi argomenti potremmo anche dire che il suicidio è pratica accettabile per le latariane. In molti casi infatti evita gli effetti delle colpe più gravi.

La morte in battaglia contro i nemici della Ginarchia è la forma di suicidio più desiderabile (se no può andare bene anche spararsi o trafiggersi con delle lame), perché riabilita l'onore e permette di avere il proprio nome inciso nel cenotafio del Tempio della Guida come shahid (martire). Le latariane più fanatiche seguono la via del martirio per libera scelta, facendosi spesso innestare nelle carni un revenant wiring che gli permette di continuare ad uccidere anche da morte! 😓

 

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Il 22/11/2019 alle 02:39, Mezzanotte ha scritto:

Eccellente mio giovane padawan, eccellente :azn-old:

Ma se lo scopo è cancellare la memoria del traditore meglio sarebbe distruggere il corpo e disperdere i resti.

Direi che se il siluath esiste è perché funga da campo dell'infamia. Lo porrei lungo il perimetro del Santuario, all'esterno, a significare che chi vi viene sepolto non si accosterà mai alla luce della Guida (gli eroi invece li mettono all'interno). Mi piacciono anche le masir, sebbene come le descrivi tu sono forse un po' troppo fashion. Io le vedrei più tetre mietitrici. Casco integrale con visore opaco, divise nere e argento tipo gestapo.

lata-masir.thumb.jpg.703ba13a7b92c0f7e00d8eef9322fd14.jpgSi potrebbero occupare delle esecuzioni, essere delle professioniste della punizione e della morte,  magari svolgere pure alcune funzioni da polizia segreta e dipendere direttamente dal clero (niente regole per loro. In servizio hanno licenza di uccidere a sangue freddo e senza spiegazioni).

  • - Siamo d'accordo su tutto, per le Masir, io le ho fatte in una versione molto cinematografica per una uccisione plateale, in una loro versione da cerimonia per capirsi. Immaginavo che ovviamente, nel pieno dell'azione, siano molto più simili a come le hai disegnate tu.

Essere una masir probabilmente non è facile per via dello stigma sociale che il loro ruolo porta con sé (in fondo perseguitano ed uccidono le loro stesse sorelle e sono al di sopra della legge: impossibile non siano odiate), perciò non si tolgono mai il casco quando svolgono le loro funzioni così che nessuno le riconosca. Quando non tengono il nero fingono di avere vite normali: il loro incarico è segreto e lo Stato Latariano gli fornisce anche un lavoro di copertura, se no nessuna vorrebbe stargli vicino! Anzi, probabilmente essere masir è persino ereditario, dubbio onore passato di madre in figlia.

  • - Siamo d'accordo.

E farei delle puntualizzazioni sulle esecuzioni. Essere fucilata non è difficile per una latariana ed è una pena che normalmente cancella gli errori commessi lasciando intatto l'onore della famiglia (in genere viene concesso alla condannata di comandare lei stessa il suo plotone di esecuzione. Poi la vittima viene cremata e le sue ceneri consegnate alla madre o disperse all'esterno della cupola). Inoltre essendo tutte militari morire sparate è una fine considerata dignitosa da molte latariane. Perciò Emalaith non verrebbe fucilata. Le traditrici del proprio mondo vengono costrette ad avanzare nude fra due lunghe ali di masir che le insultano e bastonano. Vengono fatte strisciare fino alla fossa del siluath e solo lì finite a furia di botte e percosse.

Questa è la fine più infame possibile per qualsiasi latariana. Anche perché la colpa della condannata al siluath ricade sulla famiglia per le generazioni a venire.

  • - Siamo d'accordo.

 

Il 22/11/2019 alle 12:05, Mezzanotte ha scritto:

Ancora sulla siluath. Rendiamola un posto orribile. La fossa è a cielo aperto, un carnaio di ossa e corpi in decomposizione. L'odore nelle sue vicinanze è atroce e lo spettacolo orripilante se si guarda al suo interno. La condannata deve trascinarsi penosamente fino sul suo ciglio mentre viene pestata. Se non ci riesce anche la famiglia viene messa a morte!

  • - Siamo d'accordo.

Approfondendo questi argomenti potremmo anche dire che il suicidio è pratica accettabile per le latariane. In molti casi infatti evita gli effetti delle colpe più gravi.

La morte in battaglia contro i nemici della Ginarchia è la forma di suicidio più desiderabile (se no può andare bene anche spararsi o trafiggersi con delle lame), perché riabilita l'onore e permette di avere il proprio nome inciso nel cenotafio del Tempio della Guida come shahid (martire). Le latariane più fanatiche seguono la via del martirio per libera scelta, facendosi spesso innestare nelle carni un revenant wiring che gli permette di continuare ad uccidere anche da morte! 😓

  • - Siamo d'accordo.

Troverai punto per punto il mio accordo/disaccordo. Avevo lasciato volutamente aperto il mistero delle Masir perché dietro volevo celarci un segreto da scoprire, deformazione da narratore, mi capirai perfettamente. Immaginavo: magari non sono vere donne ma macchine. Una sorta di Terminator TX per intendersi, da quì l'esigenza di creare qualcosa che il popolo possa riconoscere come umano, proprio per trarre in inganno tutti. (trucco, capelli palesemente femminili, corpo femmineo)

Va benissimo comunque anche la tua versione, molto più realistica e cruda, senza tanto da nascondere. Potrebbe esserci altro lo stesso!

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10 ore fa, Maiden ha scritto:

Va benissimo comunque anche la tua versione, molto più realistica e cruda, senza tanto da nascondere. Potrebbe esserci altro lo stesso!

In effetti esistono i robot in SWN, e sarebbero persino una classe giocabile. Io non li ho inseriti nel nosto settore, preferendoli lasciare sullo sfondo, perché hanno delle meccaniche che non mi hanno convinto pienamente.

La rappresentazione che hai proposto delle masir mi piace, ma penso che renderle anche una specie di polizia segreta le renda più utili. Vanno in giro a far sparire le persone senza spiegazioni, la gente se la fa sotto quando ne vede una.

Sul fatto che siano artificiali ho delle riserve. Perché qualcuno potrebbe scoprirlo facilmente (sopratutto se le masir possono venir mandate in missione anche extra mondo) e sarebbe uno scandalo in grado di far crollare il sistema visto che loro dipendono direttamente dal clero. I robot infatti sono guidati da intelligenze artificali e le AI ricadono sotto i peccati capitali del Patriarcato per le latariane. La vera natura della Guida dovrebbe essere perciò il segreto meglio custodito del Settore.

Questo non vuol dire che non abbiano segreti da nascondere ovviamente.

La cosa che personalmente mi intriga delle masir è il fatto che sia un ruolo ereditario considerato indispensabile ma disprezzato e temuto dal resto del loro mondo. Si tratta della condizione che la figura del boia ha sempre vissuto nelle società umane. Tema sviscerato -è proprio il caso di dirlo!- ad esempio in opere come il bel manga di Shinichi Sakamoto, Innocent.

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  • 7 mesi dopo...

Melhoun Rias

È una sorta di quartiere chic, alla moda. Bizzarramente lontano dal centro. Di giorno si presenta come un luogo di shopping composto, dove bellissime donne propongono abiti, gioielli e profumi di ogni sorta. Si trovano fra le sue strette viuzze particolarità di ogni sorta e l'ostentazione è di casa. È un luogo blindato, non più grande di un kilometro quadrato, dove le donne latariane più abbienti sfogano i loro bisogni più superficiali ma comunque importanti. Di notte però, queste boutique celano un lato diverso, proponendo salette privè dove incontri promiscui avvengono per appagare gli appetiti più reconditi. Se vivere alla pari la Melhoun Rias di giorno è complesso, fare parte della movida notturna lo è ancora di più. Una sorta di coprifuoco colpisce il piccolo quartiere ed è concesso solo ad alcuni di rimanere. In sostanza è un quartiere apparentemente autogestito, dove a tirare i fili dal dietro le quinte deve esserci qualcuno di molto influente dato che un luogo del genere non avrebbe sicuramente vita lunga, di norma, a Zadracarta.

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Il 8/7/2020 alle 21:41, Maiden ha scritto:

Melhoun Rias

È una sorta di quartiere chic, alla moda. Bizzarramente lontano dal centro. Di giorno si presenta come un luogo di shopping composto, dove bellissime donne propongono abiti, gioielli e profumi di ogni sorta. Si trovano fra le sue strette viuzze particolarità di ogni sorta e l'ostentazione è di casa. È un luogo blindato, non più grande di un kilometro quadrato, dove le donne latariane più abbienti sfogano i loro bisogni più superficiali ma comunque importanti. Di notte però, queste boutique celano un lato diverso, proponendo salette privè dove incontri promiscui avvengono per appagare gli appetiti più reconditi. Se vivere alla pari la Melhoun Rias di giorno è complesso, fare parte della movida notturna lo è ancora di più. Una sorta di coprifuoco colpisce il piccolo quartiere ed è concesso solo ad alcuni di rimanere. In sostanza è un quartiere apparentemente autogestito, dove a tirare i fili dal dietro le quinte deve esserci qualcuno di molto influente dato che un luogo del genere non avrebbe sicuramente vita lunga, di norma, a Zadracarta.

Un luogo molto interessante direi.

Immagino che la maggior parte degli incontri galanti siano fra donne, ma chissà. In un posto del genere una latariana potrebbe persino concedersi il lusso di godersi un drink con un uomo (ah, la pervertita!)  😛

Mi chiedo cosa sia stato del Melhoun Rias dopo l'ascesa al potere di Taraneh. La mia idea è che continui ad operare con il placet officioso delle pasdar.

Probabilmente pullula di masir in incognito che raccolgono prove compromettenti che Taraneh può usare per ricattare ed eliminare bersagli interni d'alto livello. Una trappola al miele, insomma.

Mi piace pensarlo come un luogo con tante anime. Oasi di libertà, officina di tolleranza, covo del peccato e trappola letale.

Molto, molto interessante.

Ottimo lavoro Maiden!

Canonizziamo!

 

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