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Il Paladino in D&D merita ancora di essere una classe a se stante?


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Il paladino ha vissuto molte incarnazioni, soprattutto per chi ha cominciato a giocare con le vecchie edizioni. (nel post parlerò esclusivamente di quelle italiane)

Nel D&D BECMI lo abbiamo conosciuto come sottoclasse del guerriero, sceglibile al 9° livello (vado a memoria qui) nel caso il personaggio avesse un allineamento Legale, aveva poteri marziali ma non incantesimi (vado sempre a memoria).

Nell'Advanced D&D 2a Edizione faceva parte del gruppo dei Militari, era un guerriero che lanciava magie divine usando la saggezza, poteva avere una cavalcatura, aveva dei poteri e a differenza del Chierico poteva usare spade, asce e archi, ma aveva dei requisiti di statistiche molto alti ed un allineamento obbligatoriamente Legale Buono.

Nella 3a Edizione non ha più bisogno di statistiche obbligatorie ma per il resto rimane più o meno lo stesso.
Intanto il chierico perde l'obbligo di dover usare solo armi contundenti grazie ai talenti o al multiclassamento.

Della 4a non parlerò, perchè non la conosco minimamente.

Nella 5a non ha più l'obbligo di essere Legale Buono, adesso può essere di qualunque allineamento, tira gli incantesimi col Carisma, perde la cavalcatura ma guadagna dei poteri dettati dal suo giuramento, giuramento che può essere anche di punizione violenta (Giuramento di Vendetta) o di vanagloria (Oath of Conquest).
Il chierico scegliendo i Domini giusti può tranquillamente usare armi da guerra, in più con la Competenza uguale per tutte le classi il bonus ai tiri per colpire di Paladino e Chierico si equivalgono.

Nella 5a il Paladino è diventato un combattente di qualsiasi fede che picchia e che lancia qualche incantesimo, ma allora a livello di background che differenza c'è col Chierico?
Entrambi possono fare gli stessi danni con le armi e lanciare incantesimi,  entrambi hanno lo stesso background di fedeli di una divinità (mentre le classi arcane si differenziano tra studio per il Mago, poteri innati per lo Stregone e patto per il Warlock, più modi diversi di gestire la magia, differenze che tra Chierico e Paladino non ci sono, eccetto una differente statistica di lancio incantesimi e il minor numero di essi per il Paladino).

Personalmente trovo le differenze di ruolo e background tra Paladino e Chierico veramente minime ora come ora.

Perciò mi chiedo, dato che il Paladino è un guerriero che tira magie divine  esattamente come il Cavaliere Mistico è un guerriero che tira magie arcane, non sarebbe meglio se dalle prossime edizioni il Paladino non sia più una classe ma diventi un archetipo marziale del Guerriero?

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Il flavour di una classe è solo una serie di suggerimenti per l'estetica e l'interpretazione, che possono tranquillamente essere modificati o ignorati. Anche prima di 5e, per dire, nulla mi vietava realmente di accordarmi con il master e giocare un paladino malvagio con pochissime modifiche. Ciò che è difficile modificare, e che dunque costituisce la vera essenza della classe, sono le sue meccaniche.

Sotto il punto di vista del flavour Chierico e Paladino sono molto simili. Questo è un peccato perché significa che il manuale fornisce lo stesso spunto due volte, ma non è fondamentale: a livello meccanico le due classi sono completamente diverse, quindi vale la pena averle entrambe.

Paladino e Guerriero sollevano la questione opposta: a livello di flavour (poco importante) sono molto diversi, ma meccanicamente funzionano in modo simile. Per me rimangono comunque ben distinte ed è giusto che restino entrambe: chi preferisce gli incantatori offensivi ha almeno quattro opzioni (Stregone, Warlock, Mago con certe Tradizioni, Chierico con certi Domini); allo stesso modo chi vuole giocare un combattente pesante è giusto abbia più di una o due opzioni (l'altra è il Barbaro).

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Io invece trovo che invece nella 5a a livello di concept abbiano sottolineato maggiormente le differenze tra i 2: il paladino è dedito a un codice d' onore (come descritto in ogni sottoclasse), mentre il chierico è un agente divino che opera per il proprio dio.

Poi che alcuni concetti diventano ridondanti sono d'accordo, però puoi tranquillamente reskinnare entrambe le classi. Si può giocare un guerriero come un paladino (classico cavaliere da "tavola rotonda"), mentre un chierico come uno stregone corazzato.
Le differenze maggiori sono proprio le meccaniche di ogni classe, come già sottolineato da @The Stroy.

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Credo che le differenze tra le due classi diventino più chiare dando uno sguardo alle loro fonti d'ispirazione.

Il Paladino di D&D è ispirato al cavaliere cristiano tipo l'Orlando del ciclo carolingio (Orlando era infatti uno dei paladini di Carlo Magno): è un cavaliere errante, appunto, con un suo codice che strizza l'occhio anche all'amor cortese e che combatte per difendere il suo onore e i suoi ideali.

Il Cherico di D&D è ispirato alla figura di Oddone di Bayeux, che era un vescovo (e quindi coinvolto negli "affari" del clero), ma anche un combattente e un politico. Tra l'altro, la limitazione all'uso delle sole armi contundenti fu ispirata da un arazzo (ritrovato a Bayeux, in Normandia), in cui Oddone è ritratto mentre impugna una mazza da guerra.

Ovvio che poi entrambe le classi si siano evolute, edizione dopo edizione (e il caso del paladino di 5e lo dimostra chiaramente), ma a livello di flavour ognuna di esse nasce con un suo perché.

Modificato da Checco
aggiunta la parte finale
  • Grazie 1
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6 ore fa, Checco ha scritto:

Il Paladino di D&D è ispirato al cavaliere cristiano tipo l'Orlando del ciclo carolingio

Questa parte la sapevo...

 

6 ore fa, Checco ha scritto:

Il Cherico di D&D è ispirato alla figura di Oddone di Bayeux, che era un vescovo

...ma questa no!

Molto molto interessante, sapresti dirmi di più sulla questione e sull'iconografia?

Magari viene pure fuori una bella homebrew di sottoclasse se non qualche spunto per un NPC/personaggio di qualche storia.

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@Grimorio Come dice @Burronix, nella 5e il Chierico e il Paladino si distinguono per il fatto che il Paladino ora non è più obbligatoriamente il "campione della divinità". Il Paladino della 5e è colui che ha scelto di fare un giuramento sacro, qualunque esso sia. Per giuramento sacro in questo caso non s'intende un giuramento per forza fatto a una divinità, quanto piuttosto un giuramento rigidamente vincolante, una promessa di tale importanza che non può e non deve essere spezzata. E' un giuramento sacro in quanto confermato e consolidato da un potere sovrannaturale (come una divinità), ma non richiede che il Paladino agisca a nome o al comando di una divinità.

Se leggi bene la descrizione del Paladino 5e e delle sue Sottoclassi noterai che non è mai descritto come obbligatorio il fatto che il Paladino giuri a nome di una divinità o che questo suo giuramento lo metta al servizio di una divinità. Il Paladino 5e non è obbligato a scegliere una divinità da venerare e servire. Il Giuramento e il servizio a una divinità sono semplicemente una delle possibili interpretazioni. Il servigio del Paladino 5e è all'ideale che ha deciso di difendere (Giustizia, Onore, Bellezza, Vita, Difesa del Bene Supremo o sconfitta del Male Supremo, Dominio sugli altri, difesa della Società, o uno qualunque degli ideali incarnati dai vari Giuramenti). E per difendere questo ideale il Paladino 5e può decidere tranquillamente di mettersi al servizio di chiunque incarni per lui quell'ideale, sia essa una divinità, un re, un tempio, il popolo, una qualche Fazione/Organizzazione, una città, una nazione, ecc. Il Paladino 5e può addirittura decidere di giurare a sè stesso (sacrificare la propria vita per il raggiungimento di un obbiettivo da lui ritenuto sacro, dunque fondamentale), senza porsi al servizio di alcuno se non all'ideale che ha giurato di difendere.

Nella 5e il Campione della Divinità è il Chierico, che smette invece di essere obbligatoriamente un sacerdote. I Chierici della 5e sono i tramiti tra i mortali e la divinità, questo sì, ma ciò non li obbliga ad essere sacerdoti. Sono i prescelti dagli dei, equivalenti a delle sorte di santi o, appunto, a dei campioni divini che, se lo desiderano, possono far parte di una organizzazione religiosa e predicare messa. Esempi di Chierici della 5e possono essere Giovanna d'Arco, Francesco d'Assisi o Floki della serie tv Vikings (la serie tv gioca in maniera ambigua con il sovrannaturale, dunque non lo rende mai chiaramente palese; Floki, tuttavia, è un uomo di profonda fede religiosa, non appartenente alla casta sacerdotale, che nella sua comunità è nel tempo riconosciuto come uomo sacro e preferito dagli dei per via della sua fede assoluta).

Per sintetizzare, nella 5e:

  • il Paladino giura di adempiere a un compito da lui ritenuto sacro, collegato alla difesa di un determinato ideale.
  • il Chierico è il prescelto da una divinità per fare le veci di quest'ultima nel mondo mortale.
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3 ore fa, Brillacciaio ha scritto:

Molto molto interessante, sapresti dirmi di più sulla questione e sull'iconografia?

Oltre a quanto scritto, so che la classe nacque come una sorta di cacciatore di vampiri, in particolare per contrastare Sir Fang, il personaggio vampiro di uno dei giocatori al tavolo di Gygax.

Su Oddone, trovi tranquillamente informazioni in rete (a partire da Wikipedia).

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25 minuti fa, Checco ha scritto:

Oltre a quanto scritto, so che la classe nacque come una sorta di cacciatore di vampiri, in particolare per contrastare Sir Fang, il personaggio vampiro di uno dei giocatori al tavolo di Gygax. 

La caccia ai non morti è sicuramente uno degli hobby preferiti dei Chierici di qualsiasi edizione 😅

Farò qualche ricerca per conto mio allora 🙂

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