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[Drenor] Prologo – Nelle loro mani


Dmitrij

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Sveglia, ssin jaluk...

Parole appena sussurrate da una voce familiare, morbida e spietata. Non ti avrebbero svegliato con più violenza nemmeno con una lama piantata nel ventre. Immediatamente provi a sollevarti dal letto, pronto a rispondere a quella chiamata che, anche solo nel tono, pretende obbedienza e promette sofferenza.

Impossibile. Polsi e caviglie saldamente legati ti tengono inchiodato al talamo, di nuovo, e soltanto un sottile lenzuolo di seta di ragno copre le tue nudità. Che inutile parvenza di pudore! Con uno sforzo sollevi un poco il capo per gettare di traverso uno sguardo verso il fondo della stanza disadorna. Lei è là, mollemente seduta su un vetusto scranno che ha tutta l'aria di provenire da qualche recondito recesso di Ghinyrche'el. Lei è là, e con un sorriso che non ha nulla di amichevole ti osserva sadica e compiaciuta. Colei che, più di tutte, ha maturato nei tuoi confronti un interesse capriccioso, ossessivo, pericoloso...

Non far attendere oltre la Yathrin Mirshan.

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Drenor

Devono avermi fatto assumere qualcosa, in genere ricordo come mi sono infilato in certe... situazioni. Questa per fortuna non è una delle più scomode, sebbene non possa dire che non è pericolosa. Non è neanche una novità, e difatti da tempo cerco di farmi 'obbedire' almeno dalle corde, senza fortuna. Potrei liberarmi in un istante, altrimenti.

Invece, posso solo rispondere. Rispondi alla domanda che mi è stata fatta. Ma anche a quella che mi pare sottintesa. Spero di reggere, perché non ricordo nemmeno quanto dovrei essere stanco.

“F'sarn mimun. F'sarn kr'athin, us'jalil.”

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Yathrin Mirshan si muove flessuosa sul suo scranno, accavalla le gambe invertendole, e ti costringe a mantenere innaturalmente sollevata la testa per continuare a guardarla, i muscoli del collo contratti e indolenziti. Sai che devi continuare a guardarla, sai che è quello che desidera, e sai cosa ti aspetta se dovessi malauguratamente distogliere lo sguardo.
Quanta fretta... Decido io se, quando e cosa cominciare, chiaro? Non peccare di presunzione, jaluk. 
Una lunga pausa sottolinea l'ordine appena espresso, come se la sacerdotessa volesse dare al tuo cervello primitivo il tempo di comprendere. Poi il tono torna quello morbido malizioso con cui ti ha parlato in precedenza.
Devi fare una cosa per me, Drenor...
Il solo fatto che abbia usato il tuo nome proprio ti getta nello sgomento.

Modificato da Dmitrij
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Sono gia' pronto a chiedere perdono alla mia signora, per aver corso troppo tentando di indovinare i suoi desideri, che la voce mi muore in gola. Ha pronunciato il mio nome. Adesso non sono piu' un suo giocattolo, l'anonimo maschio tratto dal mazzo per esaudire un capriccio, un desiderio o un bisogno. Sa il mio nome, cercava me e nessun altro... sono la sua preda! Sono fregato. 

Posso solo trattenere il terrore, e mostrarmi condiscendente. Solo rendendomi quel che cerca, solo confermandomi colui che puo' fare quel che vuole da me posso sperare che non mi usi come fodero caldo dei suoi pugnali. Dipingo un sorriso di compiacimento sul mio volto, mentre la voce si prostra ai suoi piedi come il mio corpo legato non puo' fare.

"La ascolto, us'jalil.”

Spoiler

Bluff per apparire piu' sicuro nelle mie possibilita', ma non tanto da mancarle di rispetto o da non temerla.

PietroD:1D20+8 → 23(15 + 8)#Ceredic ospita Drenor

 

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Mirshan si alza dalla sedia. Il suo corpo flessuoso come un gatto si avvicina al letto, i suoi occhi puntati nei tuoi, e un sorriso sornione a dipingere la crudeltà sul suo volto. Poggia con noncuranza una mano sul tuo ventre, la lascia scorrere sul tuo petto.
C'è una donna... comincia ...una donna senza alcun rango, né titolo, né appartenenza. Una donna la cui esistenza è misteriosa, velata dalla leggenda. Una donna conosciuta, ma che nessuno conosce. Questa donna è chiamata dal popolino Hieverillin ... la Profeta delle Ossa.
Nella pausa d'effetto che si concede, Mirshan lascia cadere i suoi occhi suoi tuoi lombi.
Voglio che trovi questa donna per me.
Il suo tono è ora secco, grave, quello che ti sta impartendo è un ordine da non discutere.
Voglio che la trovi, che scopri tutto di lei, e che torni a riferirmi tutto quanto. Pensi di poterlo fare per me, Drenor?
Con un gesto agile afferra il tuo membro, una presa che sa di guinzaglio.

Modificato da Dmitrij
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La femmina sente di certo il mio consenso crescere nella sua mano, ma non basterà, perché quel genere di risposta non riuscirei a negargliela. Potrei invece dirle di no, sebbene a costo della mia breve fragile vita.

In realtà non ho scelta, perché io voglio vivere. Ho sempre voluto vivere.

“Ogni suo desiderio è un mio desiderio, mia signora. I segreti di quella donna saranno per i vostri occhi, mia signora.”

Non chiedo i dettagli, non ora.

Modificato da PietroD
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La bella bocca si contorce in una smorfia, mentre molla la presa su di te, portando la mano ad accarezzare il manico della frusta che le pende dal fianco.
Per i miei occhi e per nessun altro, jaluk. E' chiaro? Non ti manderò a bussare ad ogni porta di Valm Neira cosicché tutti sappiano gli affari miei. Un disgustoso schiavo ha reso un ultimo servigio prima di finire in pasto ai ragni e ha parlato: ha fatto un nome, Lorej Shiluk. Trovalo e strappagli nuove informazioni.
Mirshan passeggia con grazia attorno al talamo a cui sei legato, lo sguardo fisso davanti a sé, certa di avere la tua completa attenzione.
Non m'importa come otterrai le informazioni che cerco, ma ti sia ben chiaro che la discrezione in questo compito è parte del successo... è chiaro?
E poiché non voglio che si sappia di questa ricerca, non aspettarti pubblico aiuto nel malaugurato caso di un tuo deprecabile fallimento; non considerarti nemmeno un Elgluthen, nel corso di questa missione.

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Elaboro una strategia, benche' non sia certo facile rimanere concentrato sulle sue richieste quando ci sono tentazioni e rischi concentrati nella stessa femmina che si agita davanti ai miei occhi. Per fortuna, non e' la prima volta che devo fingermi qualcun altro,  "I vostri occhi vedranno quei segreti, us'jalil, ma il resto di noi vedra' solo un Renor'siltrin piuttosto indiscreto.". Mi fingero' uno di quei 'Carne nera' mentre faro' le mie ricerche, cosi' che sembri uno di loro a fare troppe domande.

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Non fare l'idiota!
Uno sguardo di disprezzo e disgusto si forma sul viso aggrazziato di Mirshan.
Ti raccomando discrezione e tu non trovi niente di meglio che inventarti un modo per attirare l'attenzione di quel misero casato infame? Non pensi che reagirebbero? Devo forse considerare questa tua idea un miserevole raggiro, jaluk?? Mi auguro tu possa trovare un modo migliore per assicurarti la necessaria discrezione. Non farmi pentire di averti scelto...

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C'e' un solo modo in cui assicurarsi per sempre che un segreto resti tale, e la femmina in questa stanza pretende esattamente questo da me. Temo che sia la stessa sorte che tocchera' a me, una volta che avro' adempiuto allo ricerca che mi sta affidando. Intanto, pero' devo cominciare ad uscire vivo ora da questa stanza.

"Nessuno di coloro che udra' la mia domanda restera' vivo abbastanza per riferirla in giro."

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L'idea che tu sia cosi' pronto ad uccidere per soddisfare le sue richieste e placare i suoi umori sembra, per un solo istante, ammansire Mirshan. Le linee del suo volto si distendono in un mezzo sorriso. Quando sara' necessario. Vedi di non lasciare una scia di sangue che conduca fino a te. Sarebbe un vero peccato perderti... Muove languidamente la mano sul tuo esile ma tonico corpo.
Ora hai ricevuto i tuoi ordini, ma la tua presenza qui è ancora richiesta.
Con un movimento pieno di grazia si gira verso il fondo della camera.
Vieni, Shi'nill
Dalla piccola porta fa il suo ingresso la giovane figlia di Mirshan, poche decine di anni, il corpo acerbo fasciato soltanto da una lunga gonna semitrasparente, gli occhi vivaci già carichi dell'alterigia e del disprezzo delle femmine drow: praticamente una bambina. L'hai osservata a lungo in questi anni, e sebbene tu non ne abbia mai avuto la certezza, in fondo al tuo cuore una voce ti ha a lungo sussurrato che la piccola Shi'nill è parte di te. Una voce odiosa che hai cercato in molti modi di far tacere, ma subdola e perseverante nel suo insinuarsi nella tua anima.
Con sguardo incredulo e angosciato ti volti verso la sacerdotessa, e nei suoi occhi trovi le brucianti risposte alle angoscianti domande che ti hanno improvvisamente assalito.
Mentre con fare rituale la donna ti porge tra le labbra petali della droga nota come loto blu, il tuo ultimo pensiero prima di precipitare nella semi incoscienza è tanto disperato quanto rassegnato: E' solo una bambina...

 

Ti risvegli dopo un tempo che non riesci a misurare, nella stanza ora vuota e fredda. I polsi e le caviglie, ora liberi, recano ancora il bruciore dei segni dei legacci. A pochi passi di distanza, su un piccolo tavolo rotondo di marmo nero, i tuoi vestiti sono stati accuratamente ripiegati, probabilmente da uno schiavo giunto mentre ancora dormivi. Nella tua testa, i ricordi sono vaghi e oscuri.

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Ricordare quel che e' accaduto mentre ero semicosciente non e' una priorita', ora. Non sono certo che ne sarei in grado, ne' che non risveglierebbe i postumi dell'ingestione del loto blu. Soprattutto, sono invece certo di non averne voglia, non va bene per uno nella mia condizione di avere una coscienza.

I vestiti sono presenti, in ordine, e nessun altro e' in vista. Un invito piuttosto esplicito a levarsi di torno. I miei servigi sono stati resi, anche se non posso essere certo che siano anche stati apprezzati. Lo scopriro' quando verro' richiamato per fare rapporto... e per averne uno.

Mi infilo cio' che mi appartiene, e guardo in giro... non mi dispiacerebbe avere per me una di quelle funi di seta... poi provero' a vedere se le porte sono chiuse a chiave o se sono davvero libero di andare.

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Una volta rivestito ti guardi in giro. Le 4 corde che ti legavano polsi e caviglie sono ancora fissate al letto, eleganti e leggere, ma forse troppo corte per la maggior parte degli usi.
Quando saggi la maniglia della porta, questa si apre senza resistenza sul corridoio interno del palazzo Elgluthen.

Spoiler

Tratta le 4 corde di seta come da 50cm l'una.

 

Modificato da Dmitrij
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Raccolgo le quattro corde. Anche se corte, saranno sufficienti a incaprettare qualcuno che fosse reticente a parlare, al limite a minacciare di strangolarlo... oppure a farlo davvero, se ne fossi costretto. Certo, se fossi gia' riuscito a governarle attraverso i poteri ereditati da mio padre, tutto sarebbe piu' facile, non dovrei nemmeno avvicinarmi ai bersagli, solo scagliare loro accanto quel serpente di seta, come fosse un festone celebrativo. La festa poi la farei a loro.

La maniglia cede, la porta si apre. Ora di andare, mostrandomi il meno possibile. Tento di sbirciare e ascoltare i rumori che vengono di la'. C'e' almeno un servo che sa che ho trascorso qui dentro del tempo, ma vorrei evitare di spargere la notizia ai quattro venti.

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Il familiare dedalo di corridoi oscuri del Casato Elgluthen ti si para dinanzi. Come sempre sono silenziosi, lo scarno via vai di nobili e servitori come ombre sovrapposte alla notte. Al si là dei gusti perversi della yathrin Mirshan, hai ricevuto un incarico e devi cominciare a pensare a come svolgerlo.

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Faccio brevemente mente locale, servirà anche ad essere certo di aver smaltito gli effetti del Loto Blue.

Devo trovare Lorej Shiluk, e spremerlo per poi rintracciare la Hieverillin ... la Profeta delle Ossa.

Non so da che parte cominciare, non posso semplicemente chiedere dell'uno e dell'altra in giro. Sarà meglio che chieda aiuto a mio fratello, lui potrebbe farmi buono consigli senza chiedere troppi dettagli. Forse gli regalerò una delle corde di seta come  augurio per eventuali successi in un altro campo.

Modificato da Dmitrij
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Normalmente non ti sarebbe possibile entrare a Sujaelda'ren, l'universita' arcana di Valm Neira, senza un invito da parte di un mago, e gli apprendisti non hanno facolta' di estendere inviti. Fortunatamente, Nym e' divenuto Mago proprio ieri e puo' quindi condurti, sotto la sua responsabilita', all'interno dell'arcana struttura, o almeno in parte di essa.
Il problema e', tuttavia, evidente: devi contattare Nym, o trovare un altro mago.
Dal casato dove ti trovi fino alla Rocca, ti bastano un 15 minuti di cammino.

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Appena uscito, respiro l'aria della grotta, sollevato. Ne sento gli odori, vuol dire che sono vivo, libero, e ancora in grado di restarlo, per un po'.

Sollevo lo sguardo, dovrebbe esserci, da qualche parte. Come sempre, avverto la sua presenza all'ultimo istante, come un lieve fruscio dietro le mie spalle, prima che un lieve dolore mi informi che ho i suoi artigli sulla spalla, e le sue ali mi sfiorino la guancia. "Bentrovato, Streekastreea. Fatto buona caccia." un lieve odore di carne di topo ed il peso aumentato mi informa che il mio amico ha fatto un buon pasto. "Andiamo a trovare Nym, ora."

Spoiler

Il nome del famiglio significa "Morte avventata."

Devo arrivare alla Rocca.Potrei cercare qualcuno che conosca mio fratello a sufficienza, senza odiarlo, e chiedergli diplomaticamente di portarmi da lui, o di portargli un messaggio. Purtroppo non è facile... nemmeno per me. Potrei passare per lui, però. Abiti a parte, non siamo così differenti. Passerò dalla sua stanza a casa a prendere qualche suo abito 'in prestito', e lo indosserò.

Alla Rocca, cerchero' un novizio, e gli ordinerò di precedermi nella mia stanza come se fossi lui, come farebbe un neo diplomato con una adepto dei primi anni. Nym mi ha raccontato un po' di eposodi... cercherò di trarne ispirazione.

Spoiler

Bluff: +8; Disguise +4.

Il mio famiglio bubola. "Hai ragione, sarebbe tutto più semplice se quella dannata Rocca avesse finestre. Tu sapresti trovarlo per me, sono sicuro."

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Raggiungere la camera di tuo fratello non è difficile, così come frugare nei suoi armadi e trovare uno degli abiti che sovente gli hai visto utilizzare di ritorno da Sujaerldar'en. Indossato questo, poi incamminarti con Streek in direzione della Rocca.
Ti avvicini al cancello d'ingresso a Sujaeldar'en e subito alcuni dei maghi-guerrieri di guardia, ne conti un gran numero, appuntano su di te il loro sguardo.
Uno di essi avanza e ti si para davanti. E' un maschio dai lineamenti affilati, sottolineati dai capelli raccolti in una crocchia sopra la testa. tra le pieghe del mantello scorgi un'armatura di cuoio nero. Una lancia corta sbuca dalle sue spalle, assicurata alla schiena.
Che ci fai qui fuori, apprendista?

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Mi avvicino alle guardie, non ho mai tentato questo inganno, benche' abbia tante volte ipotizzato di farlo per il gusto di fare uno scherzo a Nym, facendomi trovare a sorpresa nella sua camera. Proprio la presenza delle guardie mi ha indotto ogni volta a desistere, ma questa volta l'urgenza di trovarlo mi ha fatto spingere oltre, ormai e' troppo tardi per tirarmi indietro.

Le parole della Guardia che mi viene incontro, tuttavia, mi lasciano sperare che indossare i vestiti di mio fratello abbia sortito il giusto effetto. Posso arrischiarmi a giocarmela. Devo solo trovare qualcosa che impedisca alla Guardia di contestare quel che gli diro'. Divento audace, o incosciente, lo decidera' Nym se sopravvivo.

"Cosi' e' stato richiesto." rispondo, tenendo ancora il cappuccio sul capo e guardando in basso verso i piedi del militare. Sollevo un braccio per nascondere con le maniche della tunica quel che faccio con l'altra mano alle altre guardie, ma non a quella che ho di fronte. Concludo la risposta con il linguaggio dei segni: mostro prima il simbolo per Ilharess, poi quello del clan degli assassini, l'Urlo delle Ombre. Spero che costui non abbia la sfacciataggine di intralciare chi si presenta come un loro agente.

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