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[Nym] Prologo – Necrodivinazione


Dmitrij

Messaggio consigliato

Nym

Non cedi, giovane membro del clero. 
Tiro fuori la campanella
Lascia che ti mostri una cosa prima che tu te ne vada, l'ultima, oltre alle bellezze di questo giardino, poi deciderai cosa intenderai fare.

Muovo le mani per lanciare una magia e accompagno il movimento ad un mormorìo che alle orecchie del drow sicuramente non diranno nulla.
Poco distante rispetto alla nostra posizione si materializza la figura, quanto più realistica io possa immaginarmi, del soggetto cardine del sogno di Vardek. Immobile, girato di spalle e silente.
Esso è ciò che ti spaventa.
Cosa ti provoca rivedere l'incubo che hai vissuto?
Potrei farlo girare e farti fissare dai suoi occhi neri, potrei farti rivivere ciò che hai provato, ma non lo farò. Immagina il mio potere volto ad un comune scopo.

Mi hai dimostrato che non cedi il passo e questo mi serve.
Ciò che non mi hai ancora dimostrato è la veridicità della tua parola, quindi mi serve un contratto che firmeremo entrambi nel quale risulterai mio pari, non tu debitore, non io creditore. Mio pari a fronte di un aiuto reciproco.
Ma mi serve, perchè tu un domani potresti voltarmi le spalle e tradirmi, e questo è inaccettabile

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Vardek

Una delle regole della societa' drow e' "non ottieni cio' che meriti ma cio' che sai negoziare" 

Per quanto ci si possa abbaiare addosso, sia io che Nym siamo maschi con un aspettativa di vita legata all umore altalenante di una citta' comandata dal sesso femminile, un alleanza, per quanto cio' possa avere valore nella nostra razza, beneficerebbe entrambi.

"Mi sembra un offerta ragionevole caro cugino"

Rispondo voltandomi

"Da questa collaborazione sono sicuro trarremo entrambi benefici...e' un mondo crudele il nostro"

dico con un sorriso che somiglia piu ad un ghigno

 

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Vardek

Raggiunto uno degli studi e recuperata una pergamena, mi incido una ferita e bagno la punta di un pennino con il mio sangue rivolgendomi  poi a Nym

"Direi che possiamo stendere un patto di mutuo soccorso dove io mi impegno a supportare te in caso di circostanze avverse o qualora lo ritenessi semplicemnete necessario. Ovviamente la durata di questo patto e' da decidere, poiche' non e' mia intenzione legarmi a te fino alla fine dei miei giorni, ti offro di scegliere tra un numero di favori o un tempo prestabilito, congruo e ragionevole in cui, quando lo richiederai,  saro' al tuo fianco come alleato sincero"

Mentre attendo la sua risposta inizio a stendere la prima parte dell accordo

Modificato da Pentolino
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Nym

Mi pare sensato. Commento di rimando annuendo brevemente

Escludo la durata prolungata, non mi aspetto di vivere quanto una sacerdotessa per ovvie ragioni. La scelta ricade sul numero di favori ma non potendo prevedere l'entità degli stessi e la durata delle mie ricerche per quanto riguarda il tuo sogno, é impossibile determinare un ammontare congruo.

Nell'interesse comune é meglio stipulare un "lasciapassare" che io possa esibire in caso di gravi necessità, una sola volta, senza limiti di tempo, nel quale scriveremo controfirmando il giorno nel quale sto richiedendo aiuto.

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Vardek

Annuisco con un leggero sorriso dopodiché firmo

Mi sto esponendo molto con questo documento, spero che tu sappia come ripagare questa fiducia”

concludo poco convinto 
 

Da dove cominciamo? Per esempio l incanto che mi ha lanciato contro la creatura? Ti dice nulla?”

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Nym

Un Egluthen ripaga sempre la fiducia.
Ascolto cosa mi chiede riguardo l'incanto, senza guardarlo, potrei sembrare distratto ma:
ciò che mi hai descritto non mi fa balenare alla memoria nulla, parlo di come ti ha "aggredito" l'essere, nè al momento ho una spiegazione riguardo la capacità proveniente dallo sguardo.
Gli effetti invece.. dò una scossone alla campanella facendola tintinnare un pochino
..fammi riflettere.

Sembro isolarmi, quasi andare in trance. Il respiro va rallentando e poi ritorno alla normalità dando il solito, lieve, sussulto alla campanella:
Quei particolari effetti di paralisi sono solitamente legati a capacita' magiche o sovrannaturali di ammaliamento, o.. peggio.. di necromanzia.
All'interno di Sujaelda'ren vi sono, forse non lo sai, otto dita. Ognuna di esse è un riferimento ad una specifica scuola di magia.
Non sto ad elencartele. Non voglio insultare la tua intelligenza.
E la mia.

Ho possibilità di fare le mie ricerche del caso ma mi servirà tempo, quanto non lo so.
E ho, inoltre, un problema che devo risolvere di mia sponte riguardante il mio maestro.

Detto questo, come ritrovarti? Tu sai come fare con me, ma io no.

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Vardek

Finite le faccende burocratiche non ci resta che definire gli ultimi dettagli

"Potrai trovarmi al tempio di Selvetarm, lascero' detto agli accoliti di guardia che sei un parente devoto"

rispondo

"Per quanto mi riguarda, mentre tu farai le tue ricerche io proseguiro' con le mie, magari al tempio sapranno dirmi qualcosa di piu' ora che so a quali dettagli della visione fare attenzione"

 

 

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Riaccompagni Vardek all'ingresso di Sujaeldar'en, dove vi salutate senza troppe cerimonie nè cordialità. Nonostante quanto accaduto al tuo mentore, hai deciso di accollarti un altro incarico. In attesa di una convocazione, può essere un curioso diversivo.

Ripercorri i corridoi delle Dita, così come mentalmente il racconto della visione di Vardek'Crom.
Raggiungi la biblioteca nella sezione di Evocazione, dove sono custodite decine di tomi riguardanti ogni genere di aberrazione. Scorrerne nomi, descrizioni e immagini ti infonde un senso di inquietudine profondo circa la brutalità caotica di questo e di molti mondi, ma non riesci ad acchiappare nessun filo che ti metta sulla buona strada.
Stanco, abbandoni questa sala per dirigerti alla scuola di Necromanzia. Il rituale si ripete, creature su creature, deformità dopo deformità, e la stancheza si cumula nella tua mente. Non trovi alcunchè che corrisponda alla descrizione ricevuta. Epperò...
Epperò, qui qualcosa torna, una traccia che collega frammenti della visione scagliati nella mente del chierico come pezzi di vetro.
Gli indizi anatomici, innanzitutto: i processi di decomposizione della pelle fragile della madre che pare sfogliarsi, così come quella del piccolo; gli occhi neri del neonato capaci di risucchiare la vita; il corpicino stesso, inizialmente come morto, poi ripresosi tra spasmi e convulsioni. E poi la paralisi, che numerosi non morti trasmettono alle loro vittime, prima di cibarsene.
La bellissima drow potrebbe incarnare il vostro popolo, che prospera sotto il matriarcato? O forse rappresenta Lolth stessa, la sua chiesa?
E la cecità? Una malattia dei non morti? O la mancanza di allerta verso un pericolo? O ancora, l'assenza di prospettiva, di futuro? Forse tutte queste cose messe insieme...
Il pargolo nasce da un bozzolo di ragno, ma ragno non è: un figlio corrotto, nato morto e tornato in vita, che uccide la madre. Una maledizione, come quella incarnata dai drider. O forse peggio, una profezia? Una visione del futuro?
Se davvero i non morti tramano muovono contro i drow, il tuo pensiero volge, impaurito, in direzione di Ghinyrche'el, la Necropoli.

 

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Nym

Dirigermi verso le zone che poco conosco mi mette un certo disagio addosso, ma l'idea di poter scoprire cosa stia succedendo all'interno della testa di quel tizio, Vardek, e il perchè PROPRIO LUI abbia avuto quella particolare visione mi fa sentire.. potente.
Riuscire a venire a capo di una matassa così ingarbugliata, e soprattutto tenere il bandolo solo per me mi eleva ad un gradino della conoscenza superiore.
Il gradino sul quale dovrei stare sempre. Al di sopra di chiunque.

Biblioteca nella sezione evocazione: niente, mi pare di non cavar un ragno dal buco. E qui siamo nella patria dei ragni.
Passo oltre.

Necromanzia.
Mi viene da domandarmi come ho fatto a non pensarci prima: la decomposizione, la non morte, la rinascita, il ritorno in vita dalla morte del quasi aborto e la paralisi, orrendo giudizio finale imposto dai non morti stessi ai loro pasti.
Palesi indizi di una scuola di magia che non conosco per niente bene, ma qui c'è tutto scritto, e devo unire i pezzi del puzzle.

Che qualcosa.. o qualcuno nella Necropoli stia tramando contro il nostro popolo? 
O ancora.. un'unione, un sodalizio tra chi vuole tradire e chi vuole dividere il futuro potere, eradicandolo da chi lo detiene adesso.
Interessante idea.. dopotutto anche io ti seguirei, dovessi agire così..
Il mio pensiero volge, ovviamente, a Vhaeraun e alla sua eterna lotta con la Regina Ragno.

Maledizioni, non morti e profezie, devo cercare di approfondire. E non posso dimenticare Rio'zsazz.

Mi volto in direzione dello studio del maestro e chiudo gli occhi immaginando un futuro nel sovrasuolo, a dominare ciò che ciè sconosciuto e non permesso.. dopo aver conquistato questo posto, il regno del buio.
Mi allontano e mi dirigo verso le mie stanze per poi il giorno dopo visitare le sezioni che mi sono prefissato di approfondire, sperando che mi diano notizie del maestro

 

 

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Trovi la tua stanza finalmente di nuovo... tua. Noti immediatamente che ogni cosa appartenuta a Khelm è stata portata via, mentre nulla pare mancare di ciò che ti appartiene. La stanza è stata inoltre rassettata e pulita. Più la osservi, più realizzi che qui non hai più davvero nulla a che fare. Non sei finalmente un Mago, dopotutto?
La chiamata promessa da Rios'zass chissà quando arriverà. In compenso Vardek ti ha dato qualcosa con cui trastullarti, e anche una visitina al casato a ricevere gli onori delle Yatrinen non sarebbe male. Dopotutto ti spettano di diritto, ora che indossi le Vesti. Non pensi che Sujaeldar'en abbia altro da rivelarti in merito alla tua cerca sulla visione, non finchè non avrai nuovi elementi da aggiungere al puzzle. Il resto della città però chissà. Dalle torri delle Dita sul Ratha, Valm Neira si stende ai tuoi piedi, pronta per essere tua.

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Nym

Dirigermi verso il casato da due personalità che voglio vedere, ora che porto le Vesti:
- mia madre, Byrdil
- Khiman, il Qu'el'faeruk

La prima per osservare con che occhi mi guarderà ora che ho raggiunto il primo obiettivo che mi ero prefissato.
Il secondo per capire se possa sapere qualcosa di Necromanzia correlata al sogno di Vardek, del quale non rivelerò ovviamente nulla, e su profezie varie.

Raccolgo le mie cose e mi avvio. 

 

 

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Finalmente puoi lasciare Sujaeldar'en, al culmine di una giornata che ti ha già riservato ben più di quanto ti aspettassi. La camminata verso il casato ti consente di riflettere sul da farsi e l'idea di incontrare tua madre Byrdil e il Qu'el'faeruk del Casato delle Fruste sembra esattamente quello che ti serve.
Dopo aver disceso il Ratha ed essere passato dinanzi a Narkuth'en, attraversi buona parte di Sil'inqu'ell prima di arrivare, finalmente, al tuo Casato. Le guardie ti riconoscono immediatamente e ti salutano con rispetto: probabilmente la notizia della tua nuova posizione si è già sparsa.
Percorri le scale che risalgono dal pianterreno e conducono all'ala dove risiedete tu e tua madre, ciascuno con la sua cella. Trovi Byrdil come sempre nel suo ufficio, indaffarata in mezzo a scartoffie, lettere e libri. Numerosi funghi luminosi schiariscono la stanza dai loro vasi.
La femmina non sembra averti notato.

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Nym

Madre. La richiamo, rimanendo sullo stipite della porta. Quando ho la sua attenzione, entro.
Il tuo figlio prediletto è tornato sorrido sarcastico mentre lo dico, so che la mia bocca è coperta dai capelli che mi cadono davanti al viso, non può notarmi ..e porto le vesti. Il primo passo è compiuto verso l'ascesa.
Immagino dirai che era mio dovere e nulla più.. 
concludo, fermandomi a 1 metro da lei

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Passa un lungo istante prima che giunga una risposta. Tua madre è completamente immersa nel suo lavoro, come sempre. Byrdil è la donna più fredda e calcolatrice che tu conosca: nemmeno le Yathrinen, cerimoniose e dal carattere passionale. Il che spiega forse la sua bravura con le faccende di calcolo e dell'economia del casato, che l'hanno portata in un batter d'occhio sul gradino più alto che probabilmente potrà mai raggiungere: quello di Or'a Jabbress, Maestra del Conio.
La cosa ha avuto per te e tuo fratello Drenor un certo lato positivo: alla totale carenza d'affetto materno ha fatto da contraltare una certa disponibilità economica familiare, tanto che talora compare davanti a te un sacchetto di monete. Non un premio per quanto fatto, ma uno strumento per quanto ancora c'è da fare. Anche questa volta non fa eccezione e un borsello compare sulla scrivania.
Il Qu'el'faeruk Khiman vorrà vederti. Credo abbia già un incarico da affidarti. Vedi di trovare prima tuo fratello, come al solito non si vede in giro. Sarà in camera sua... o in quella della Yathrin Mirshan. Andrete insieme.
Dal suo silenzio capisci che non ha altro da dirti.

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Nym

Hm! Più che un mugugno, uno sbuffo dal naso, come a sottolineare una reazione prevedibile
Mio fratello dunque è stato richiamato come me dal  Qu'el'faeruk Khiman? Un gesto di disappunto grava sul mio visto, se solo potesse vederlo, o ne avesse intenzione, ma sono certo che non gliene importi nulla.
Perchè dovrebbe essere nella camera della Yathrin Mirshan?

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E' da tempo il suo giocattolo... borbotta tua madre senza smettere di lavorare. Dovresti davvero conoscere meglio tuo fratello, Nym. Se non altro perchè un giorno potrebbe tentare di ucciderti.
La naturale freddezza con cui pronuncia queste parole la dice lunga sul suo setimento materno, ma del resto il fratricidio è assai comune nella vostra razza. Quanto alla Yathrin Mirshan, ultimogenita della Ilharess Hojiemondijs, il suo edonismo e i suoi appetiti sessuali sono ormai temuta leggenda all'interno del casato. Non ti stupisce apprendere che uno come tuo fratello sia finito nella sua tela. Sarete anche gemelli, ma piccolissime differenze rendono la sua bellezza qualcosa di superiore, per non parlare della personalità inspiegabilmente magnetica di cui tu sei privo.
Da Byrdil nessun accenno alle volontà del Qu'el'faeruk. Forse non ritiene neppure necessario spiegarti alcunchè.

Modificato da Dmitrij
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Nym

Lo conosco. Rispondo freddo ai suoi commenti sulla mia probabile futura morte.
Aluvè. Non aggiungo altro, non avrebbe senso.

Mi dirigo quindi verso la stanza della Yathrin riflettendo sulla scena che potrebbe palesarmisi davanti.
Giunto alla porta, busso 2 volte.
..Nym Egluthen. Dico deciso. 

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