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Nightmarechild

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  • 3 settimane dopo...

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Principali partecipanti

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Anouk Quaqtaq

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Il padre di Anouk ha il doppio passaporto danese-americano, si chiama Hagen Vestergaard e diceva di essere un glaciologo. Nel Denali più remoto e selvaggio, in Alaska, la gente di Anouk odiava gli europei e spesso li uccideva. Ma, fortunatamente per papà, quella volta sua madre Amaruq era stata di diverso avviso.

Gli spiriti parlano a tutte le femmine Quaqtaq. Lo hanno sempre fatto, sembra. Parlano perché salvino e proteggano. Perciò Amaruq sapeva che la fine era vicina. Faceva sempre più caldo; il ghiaccio ogni anno si riformava più sottile, fragile. E la brama degli esseri umani non aveva limite. Amaruq disse che papà capiva, che dovevano risparmiarlo perché li aiutasse contro le compagnie minerarie che profanavano i luoghi sacri della tribù.

Così suo padre era entrato nelle loro vite. E nel letto della mamma. Era rimasto abbastanza a lungo da vederla nascere, e crescere, e imparare molte cose sulla gente di Anouk.

Come cacciarla ed ucciderla, ad esempio.

Perché in realtà suo padre non era un vero glaciologo. Non lo è mai stato. Lavora per qualcosa chiamata Developmental Neogenetics Amalgamated. La DNA ha distrutto la gente di Anouk, non le compagnie minerarie come tutti temevano, non il riscaldamento climatico. La DNA.

E l'amore.

Sono venuti a prenderli circondando il villaggio di notte, come ladri. Nessuno ha voluto arrendersi. La mamma è morta indossando la sua forma da guerra e papà, che pure avrebbe preferito prenderle entrambe vive, ha portato via Anouk. In un posto molto lontano, a sud, dove fa sempre troppo caldo per lei. I capi di papà volevano più esemplari ma hanno rimediato solo lei. La piccola Anouk, l'ultima delle sognatrici del grande nord.

Prova vergogna e vorrebbe dire che l'hanno trattata male perché sa cosa fanno agli altri ospiti della prigione che chiamano l'Istituto. Ma suo padre ha più potere di quanto immaginasse e le ha risparmiato gran parte delle torture che per i dottori della DNA sono ricerca scientifica. Così non hanno scoperto molto di Anouk. Non sanno che parla con gli spiriti, non conoscono i suoi doni. Per un po' è stata lei a studiarli, alla fine però ha deciso di fuggire. Il posto dove l'hanno portata è così ricco di corruzione che a volte si sente soffocare. Le vengono i conati di vomito e scoppia a piangere per quello che ha perso.

Anouk ha ripensato alla storia della sua famiglia. Al dono delle Quaqtaq. Trova impossibile sua madre non avesse previsto tutto questo. Ma cosa può giustificare un simile prezzo? Lo sterminio della loro gente, la condanna alla solitudine, ad un orribile esilio lontana dagli orizzonti sconfinati, dalle amate foreste, dalla neve pura.

Poi lo sente pulsare. Il battito di un cuore nero e maledetto, tutto attorno a lei. Il Male. Forte, inesorabile.

Hanno contaminato l'acqua, avvelenato la terra, tagliato gli alberi, massacrato le bestie, reso soffocante l'aria.

Allora asciuga le lacrime.

Perché ora è chiaro: Anouk si trova esattamente dove dovrebbe essere.

Spoiler

Anouk è una teurga wendigo di sedici anni ed è alta un metro e cinquanta. Per questo viene spesso scambiata per una bambina. Il suo nome completo è Anouk Quaqtaq Vestergaard Cammina nel Fuoco, ma comprensibilmente non le piace fregiarsi del cognome paterno.

Pregi: Magnete Spirituale

Difetti: Bassa, Genitore Ostinato (il padre), Nemico (DNA)

 

Modificato da Mezzanotte
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Si-leva-dalla-terra

 

Alla fine, arrivò un autunno particolarmente ostile al “Fiume nella Terra”. Le precipitazioni abbondanti di quei mesi diedero il colpo di grazia a un territorio già martoriato, nel corso degli anni, dai rifiuti lì abbandonati: le alluvioni dispersero i residui del regno dei bipedi in una vasta area e quando le acque si ritirarono il Fiume nella Terra non era più lo stesso.
La famiglia di “Vince-il-tuono” non sapeva come reagire al nuovo stato di cose: il Padre era lontano e il cibo scarseggiava; ma Vince-il-tuono aveva anche ordinato loro di non seguire mai la strada che li avrebbe portati sopra al fiume e la famiglia aveva sempre obbedito al suo volere, anche quando i guaiti dei piccoletti si erano fatti più forti.
Fu a quel punto che qualcosa dentro il lupo che sarebbe stato rinominato “Si-leva-dalla-terra” si spezzò.
Nonostante i due condividessero la presenza del segno rosso nella medesima locazione, il figlio non rassomigliava per niente il padre, con la sua figura esile e il temperamento remissivo.
La sua morte era stata rapidamente data per scontata: eppure, nonostante le privazioni, i predatori e i malanni disseminati dall’uomo, non era mai arrivata, a dispetto dei comportamenti bizzarri e di quegli scatti d’improvvisa ferocia tipici della “sete perenne”. Vince-il-tuono aveva ordinato che nessuno lo allontanasse, e così era stato fatto; ma questo non aveva impedito al branco isolarlo.
Si-leva-dalla-terra dava loro ragione, perché sapeva di soffrire di un male incurabile.
Non era la sete perenne, perché era vivo da troppe lune: ma ringhiava spesso, soprattutto in reazione alla distanza del padre e al suo divieto di avventurarsi fuori da quel territorio. La consapevolezza di non poter fare niente – e che il capofamiglia non avrebbe fatto niente – lo avevano fatto ringhiare per molto tempo; ma i piccoletti, i piccoletti gli aprirono un nuovo orizzonte.
Venne preso da una consapevolezza improvvisa: se il padre gli aveva fatto divieto d’imboccare la strada per risalire la terra, avrebbe saltato sulle rocce, come solevano fare i procioni che aveva spesso fiutato. Poi, giunto in cima, avrebbe procacciato del cibo.
Cadde, cadde e cadde ancora. Ringhiò, perché sentiva il giusto percorso da intraprendere per riuscire nel suo intento ma, a differenza degli orsetti lavatori, non riusciva ad avvinghiarsi alla pietra. Cadde e ringhiò, ringhiò come aveva sempre fatto nel vedere quelle pareti erte a prigione; cadde e ringhiò, abituandosi, a ogni volta, ai sempre più frequenti spasmi nelle zampe che manifestavano la sua voglia di riscatto; cadde e ringhiò, più e più volte finché, dopo l’ennesima caduta, la sua rabbia e disperazione riecheggiarono lungo il Fiume nella Terra, talmente forti da rendere le sue zampe adatte allo scopo.
Si erse sulla cima del dirupo dove, ad attenderlo, vi era Vince-il-tuono: questo lo commendò, attribuendogli il nome del suo nuovo destino, prima di ristabilire la propria autorità spingendolo giù.

 

Si-leva-dalla-terra è ora un prescelto di Grifone, impegnato in una guerra contro il distruttore di mondi.
I suoi fratelli non capiscono perché passi il tempo nelle foreste di metallo, ma la protezione del suo mentore e le informazioni sui potenziali bersagli degli Artigli che porta sono, per ora, sufficienti a non trasformare gli scherni in sospetto.
Vince-il-tuono guarda con anticipazione alla furia che imperversa nel figlio, inconsapevole – o, forse, incurante – del fatto di esserne bersaglio.

Spoiler

Link Scheda

Si-leva-dalla-terra è un Lupus Ragabash Red Talon. In forma Lupus, è alto 91 cm al garrese, è smunto e ha occhi e pelo marroni. Dal garretto sinistro parte una striscia di pelo rossa, che attraversa la coscia per terminare sul dorso.

In forma Homid non arriva per qualche centimetro al metro e settanta, è emaciato, ha barba, capelli e baffi marroni. È perennemente sporco e trasandato.

Pregi

Fair Glabro
Daredevil
Perfect Balance

Difetti

Curiosity

 

Lungor Lupus2.jpg

lungor-homid2.jpg

Modificato da Kinnard
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Ronan Gallagher - Suona-Nel-Vento

Qual è il senso della vita? Perché continuare a lottare giorno dopo giorno? Queste erano le domande che facevo a mia madre. Non lo so tesoro, ti direi che il nostro scopo sia difendere Gaia ma è davvero tutto qui? Non so dirlo. Quello che è sicuro è che una vita passata a cercare una buona storia non sarà mai una vita sprecata. E così feci, cercai la mia storia, una storia di coraggio, onore ferocia e sangue, condita con un sorso di whisky ovviamente! Una storia di caccia! Con la guida di mia madre scelsi la mia preda: Cainiti. Chiesi al branco gli strumenti per cacciare ed ottenni tre glifi incisi negli artigli: Fuoco, Gloria, Artigli.

Chi mi conosce con il nome di Ronan Gallagher sa che mi guadagno da vivere suonando flauto ed armonica nel pub irlandese chiamato Horse and Hounds, che ho qualche contatto con la mafia irlandese (grazie alla buonanima di quel delinquente di mio padre) e che non disprezzo ne alcol, ne tabacco e ne marijuana. Chi mi conosce come Suona-Nel-Vento sa che quando tramonta il sole ed i nemici di Gaia escono dalle loro tane in cerca di sangue io sono lì a cogliere le loro teste con i miei artigli. D'altronde... Quale altro modo avrei per avere una buona storia da condividere con il branco?

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Cuore d'Ebano - Lou Dahmer (Ahroun - Metis)

 

Nato sbagliato, non solo perché dall’unione violentemente interdetta in quasi ogni tribù ma perché maschio. Ma se la seconda cosa può anche essere considerata una colpa sua e di chi lo ha generato non è così per la prima. Essere sbagliato, fuori luogo, non sempre vuol dire essere un errore.

Era tempo inoltre che non nasceva un metis maschio tra le poche tribù dell’america settentrionale e centrale delle Furie Nere. Un evento. Non fu quindi abbandonato ma affidato a chi di più poteva aver cura di lui. Vi erano dei Figli di Gaia che viaggiavano di Caern in Caern, un branco ben assortito appartenente a un Camp stravagante per la tribù. Portavano un messaggio di pace, dietro di esso però vi era anche una sorta di count down. E se il più paziente di tutti si arrabbia, ciò che ha trattenuto a lungo è ben più esplosivo di quanto si possa immaginare. Un metis Ahroun era quel pezzo di puzzle che a loro serviva, un Garou coriaceo che sarebbe stato cresciuto per essere solido nello spirito e nella mente.

Lo avrebbero accompagnato fino al tempo della sua prima muta, cresciuto come lupus sia come homid… ciò che lui è, insegnando il meglio delle due altre razze. Gli avrebbero fatto vedere il Mondo, sia quello che moriva sia quello che uccideva. Di Caern in Caern e quando possibile di città in città. Raggiungendo l’Ohio, nel tentativo di risalire alle sue origini umane, scoprirono l’oscurità macchiava il suo sangue*.

La serie di problematiche che costellavano la sua esistenza gli resero alquanto difficile la vita. Nonostante stesse con un branco di rinomata fama, senza farne parte, quasi nessuno gli riconosceva anche solo il semplice status di cucciolo. La sua maledizione certamente contribuiva e per questo i pochi che chiedevano di lui quasi scoppiavano a ridere dopo aver appreso fosse nato sotto la Luna Piena, crescente. Tutto questo però contribuiva a forgiare il suo spirito, gonfiare il suo petto di orgoglio e rafforzare spirito e corpo. Quel che agli altri era chiesto e lui lo chiedevano ben tre volte se era fortunato.

In un branco di Figli di Gaia non poteva che essere istruito alla medicina, in particolar modo quella naturale. Imparò a conoscere abbastanza bene le erbe e le loro proprietà, nonché come manipolare muscoli e ossa e premere i punti giusti. Non poteva certo essere un esperto ma aveva una base per apprendere e comprendere di più. Ma lui è un guerriero di Gaia e Unicorno, particolarmente dotato riuscì anche ad assorbire i segreti dell’arte del bastone.

Ci mise ben otto anni, OTTO, ad ottenere la notorietà necessaria per essere infine considerato più che un cucciolo. Come detto in precedenza, facendo almeno il triplo di ciò che era richiesto agli altri. Con lui però avevano fatto un degno lavoro, era realmente pronto, forse troppo.

Il branco si sbarazzò di una controparte del Wyrm, tra le più famigerate della zona, sia con l’astuzia sia con la forza. Dimostrando anche come i guerrieri dei Figli di Gaia fossero capaci di essere letali e il cucciolo aveva dimostrato di essere all’altezza abbattendo uno degli agenti del wyrm, un danzatore. Tuttavia si erano lasciati alle spalle un testimone pericoloso*.

Cresciuto nei Caern aveva appreso quanto più possibile della nazione Garou pur però dedicando gran parte del suo tempo al rafforzamento dei propri principi e in primo luogo alla volontà di Gaia che lo desiderava in prima linea. Nell’ultimo periodo dedicò la maggior parte del suo tempo a chi ne aveva più bisogno, sviluppando la sua parte più ‘umana’ come volontario prima ad Oshkosh poi a Milwaukee. Anche per distaccarsi dal branco che lo aveva cresciuto ma del quale non era destinato a far parte.

Anche il suo nome da Garou divenne quasi una questione politica. Era cresciuto con un branco, appunto, ma aveva superato il Rto di Passaggio a seguito di una missione affidata loro da un Sept che non li vedeva di buon occhio. Ci fu un dibattito e a lui non diedero la possibilità di scegliersi il nome. I primi scelsero per lui Cuore d’Ebano, per il colore nero dei suoi capelli e della sua pelliccia e perché c’era quella macchia che rischiava sempre di portarsi dentro ma anche per la sua incredibile capacità di rimanere sempre calmo di fronte alle avversità. I secondi avevano deciso per Pelle D’Asino, a causa delle sue grande e lunghe orecchie ma anche perché si era dimostrato piuttosto coriaceo e testardo. La spuntò il branco seppur alcuni continuarono a chiamarlo col secondo nome.

 

Spoiler

Seguiranno dettagli e immagini

 

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  • 2 settimane dopo...

ERIC "LUPO DEL FERRO" TALBOT

Razza: Homid

Auspicio: Philodox

Tribù: Children of Gaia

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Eric era un giovane studente universitario della facoltà di legge con una vita ordinaria fatta di studio svago con gli amici e piccoli lavori occasionali. Le sue giornate si svolgevano all'insegna di una routine assolutamente normale fino al momento in cui qualcosa cominciò a cambiare inesorabilmente. Dapprima sogni vividi ed incubi terrificanti resero le sue notti insonni, mentre di giorno era tormentato da visioni fugaci di mondi alieni e pian piano, si arrivò al punto in cui anche la personalità di Eric cominciò a mutare diventando sempre più incline ad improvvisi scatti d'ira. Era una situazione a cui nessuno sapeva porre una soluzione, sia la terapia che i farmaci non sembravano condurre a nessun risultato duraturo. Lentamente ma inevitabilmente, la vita di Eric cominciò a mutare in peggio.

Come primo effetto, Eric trovò sempre più faticoso focalizzarsi sullo studio fino al punto che fu costretto ad abbandonare l'università e con essa, buona parte dei suoi progetti futuri. Poi, anche la sua vita sociale cominciò a risentirne, amici e conoscenti iniziarono a prendere le distanze e presto il giovane si ritrovò isolato e come se non bastasse, ad un certo punto, anche la famiglia gettò la spugna ed il tradimento più grande fu quello di suo padre Adrian Talbot, un noto avvocato con grandi ambizioni politiche, finì per prendere le distanze dal suo unico figlio temendo che le stranezze di Eric potessero finire per danneggiare le sue ambizioni.

Dal canto suo, Eric imboccò una spirale di atteggiamenti autodistruttivi, risse e balordaggini erano ormai quasi all'ordine del giorno e solo la notorietà del padre lo teneva al riparo dal pagarne le conseguenze. Fu così che quando la situazione sembrò farsi disperata spuntò dal nulla lo "strambo" Zio Jason: un uomo rude e di poche parole nonché un fanatico del survivalismo che aveva fatto del vivere a contatto con la natura il suo personale credo religioso.

Eric venne preso sotto l'ala protettrice dello zio e si ritrovò di punto in bianco a dover fare i conti con uno stile di vita che non era il suo e gli costò molta fatica doversi distaccare dal mondo civilizzato con tutte le sue comodità, ma il giovane aveva capito bene che ormai lo strambo Zio Jason era la sua ultima ancora di salvezza e quindi Eric accettò la sfida.

Nei mesi che seguirono Eric fece del suo meglio per adattarsi a vivere in stretto contatto con la natura, dallo zio apprese come sopravvivere nelle situazioni più avverse, con quali erbe curarsi, come seguire le tracce degli animali selvatici e come cacciarli. Con l'addestramento Eric non divenne un Rambo, ma gli fu comunque molto utile per temprare la mente e lo spirito. Inoltre, Eric divenne un grande appassionato di leggende grazie ai racconti di Zio Jason, in essi di spiriti, dimensioni mistiche ed un grande popolo di guerrieri destinato a salvare il mondo. L'enfasi e la passione che lo zio impiegava nel raccontare quelle antiche fiabe catturavano l'immaginazione di Eric e tuttavia, molte cose di cui lo zio parlava, continuavano a sfuggire alla comprensione del ragazzo finché in una notte di mezza luna, Eric rinacque come Garou e tutto gli fu finalmente più chiaro.

Spoiler

Mentore: Jason "Falco d'Argento". Un survivalista esperto nell'addestrare rapaci. Nella sua forma da guerra è un possente ed inarrestabile mostro dal manto argenteo.

Contatti: Le ambizioni politiche del padre permettono ad Eric di avere qualche aggancio nell'ambiente politico locale.

Alleati: Da quando fa parte del popolo Garou, Eric è un'attivista ecologico. Attualmente è membro di un movimento ecologista noto come: Green Leaf.

 

Modificato da Ipergigio
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