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Capitolo I - Le Origini del Male


Pippomaster92

Messaggio consigliato

Chloe

Erboristeria [Chiunque ci sia]

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Sorrido a Jean quando espone il suo piano, rinfrancata dal parere tecnico di Yskandr. Che cavaliere... Un nobile paladino al servizio di Atar, praticamente. Purtroppo no, Arthorius. Ma tranquillo, gli scuoieró la faccia anche da parte tua. In fondo non può certo sapere quanta pelle debba togliergli. Dico al nobile, facendo poi un cenno di ringraziamento a Jean per la sua gentilezza. 

 

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Weldon, 8 ottobre 388 d.M., mattino e primo pomeriggio

Arthorius e Jean

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"Il barone ha un figlio, oltre ad una figlia. Sarà lui ad occuparsi dei terreni quando sarà in età. Di sua sorella dovrà invece occuparsi il marito, e serve un uomo ricco e potente per tenere una donna al sicuro" commenta asciutto. Rivolge a Jean un'occhiataccia "Principe Azzurro..? Sciocchezze da bambina. Lei deve diventare una donna, e comportarsi come tale. Dopo tutto però avete ragione, si prendono più mosche con il miele che con l'aceto. Ovviamente ho per lei dei regali molto costosi, e mi comporterò con la miglior galanteria che posso mettere in piedi. I miei augusti zii saranno con noi tutto il tempo come si conviene, e ho pure portato un bel regalo per il barone. Non credo si possa fare di meglio. Dopo tutto sono un Torcati. E a questo proposito" si volge verso Arthorius "Credo di dover declinare la vostra offerta di festeggiare. Di certo non in uno degli squallidi locali cittadini. Qui non c'è nulla di lontanamente paragonabile a ciò che può piacere ad un uomo delle mie terre. Le fanciulle sono troppo sobrie, il vino troppo leggero e le canzoni troppo noiose"

Chloe

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"Dite davvero?" Tessa, ai limiti dell'esaurimento, sembra accogliere molto bene le tue lusinghe "Forse potete aiutarmi, e dopo tutto...dopo tutto l'alchimia non è il mio forte, e forse è proprio lì che sbaglio. Bene, seguitemi e vedete se potete capirci qualcosa voi" 

Scendete di nuovo nel laboratorio. Qui l'orco maschio è ancora legato alla parete, imbavagliato, coi polsi e le caviglie pieni di escoriazioni da manetta. Un secchio sotto di lui dovrebbe servire a tenere pulita la zona, non ci riesce.
Al suo fianco c'è l'orchessa, o ciò che ne resta. Una persona normale sarebbe lieta della sua morte, visto come è conciato il corpo. Tu invece ne sei in qualche modo attratta.
Qualsiasi cosa abbia fatto Tessa, ha incrementato la massa muscolare dell'orchessa fino a raddoppiarla, aggiungendo fasci di muscoli in più in zone dove non ce ne sarebbe bisogno. Un terzo braccio è spuntato dal fianco sinistro, mentre un volto orchesco ha cominciato a formarsi sul ventre, un solo occhio sbarrato e vitreo che ancora osserva il mondo. La testa originaria dell'orchessa ha subito le mutazioni peggiori: i denti sono cresciuti in ogni direzione bucando le guance e le labbra, mentre l'osso si è allungato fino a dare alla creatura un aspetto lievemente lucertoloide. Ora morti e penduli, gli occhi erano emersi dalle orbite come i peduncoli di una lumaca. 
La morte sembra sopraggiunta per un motivo piuttosto semplice: l'enorme massa di muscoli ha fatto collassare le costole dell'orchessa.

Tessa ti porge la grossa siringa di metallo, con ancora parte del contenuto ormai secco, e da una cassetta di legno estrae un oggetto del quale non ti aveva ancora parlato: una pagina di pergamena riccamente miniata e scritta con inchiostro verde scuro. La pagina è stata strappata più volte, e per tenerla assieme Tessa ha pressato il foglio tra una lastra di metallo e una di vetro imbullonate da quattro perni di ferro. 
La pagina è scritta in abissale.

Su di essa sono riportati gli ingredienti necessari per creare un composto in grado di rigenerare e riplasmare la carne in modo da glorificarla e renderla unica, inimitabile, perfetta. Tale sostanza deve essere inserita nel corpo liquida o solida, e funziona come una versione ridotta delle oscure pratiche che il tuo patrono ha donato ai mortali: il mutacarne
Per creare questo composto sono necessari un preparato chimico, e poi un'attivazione magica (arcana o divina che sia). 
Comincia a confrontarti con Tessa, che ti legge e traduce il testo, e sei convinta che su questo secondo aspetto stia procedendo bene. Invece è il lato alchemico a presentare dei problemi, assieme a qualche leggerezza nella traduzione:

- Tessa ha erroneamente scambiato l'estratto di zenzero per un semplice antidolorifico e non ha aggiunto alla mistura. Invece tu sai che ha proprietà trasmutatrici.
- Serve un'oncia d'oro forgiato da mano umana, mentre Tessa ha tradotto con "oro trovato da mano umana" e lo ha usato in polvere.
- Tessa ha messo una dose eccessiva di magnesio, ce ne vuole la metà.
- Tessa ha completamente travisato un passaggio, usando salgemma al posto del rara e (relativamente) costosa gemma del mare, ovvero una perla. 

Una dose di questa preparazione dovrebbe costare 100gp (e da qui capisci le ingenti spese di Tessa!!), ma gli effetti durerebbero solo una giornata. Sulla pagina però è scritto che una creatura che si sottoponga alla sostanza per sei giorni di seguito riceverebbe permanentemente gli effetti della stessa. Il punto è che ogni somministrazione altera gli effetti, che sono totalmente casuali, ed è impossibile prevedere il risultato finale. Per questo la sostanza è unica e peculiare e (stando al testo) bellissima. Tessa questa parte l'ha tradotta davvero male, sembra convinta che le mutazioni sia molteplici e in qualche modo sia possibile per chi fa uso del preparato scegliere che tipo di cambiamenti avere. Anzi, lei è sicura di poter modificare la magia in modo che sia l'incantatore e non il soggetto a decidere come cambiare forma al corpo. 

Puoi facilmente procurarti i vari ingredienti, ma resta un problema: per farlo e spiegare alcune delle modifiche a Tessa dovrai ammettere di conoscere l'abissale e di aver potuto leggere il testo da sola. 

Nota

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In pratica gli effetti sono quelli di un tiro randomico e quotidiano su queste due tabelle https://www.d20pfsrd.com/bestiary/monster-listings/templates/fleshwarped-cr-1/

 

Yksandr

Spoiler

"M-ma-maestà? N-no, non sono così importante. S-s-s-so-so" la ragazza ha un chiaro problema di balbuzie, decisamente grave. Tanto che per toglierla dall'evidente imbarazzo la sua dama di compagnia, Eunice, interviene. Battendo sul tempo l'uomo barbuto, che aveva cominciato a sua volta ad aprire bocca per parlare "La mia signora vorrebbe suggerirvi che il suo ruolo e la sua posizione non sono quelle di una regale maestà. Però è quasi come se lo fosse, visto che avete davanti a voi la giovane figlia del Barone. In quanto a me, sono la sua dama da compagnia e purtroppo anche la sventurata sorella del manigoldo che è appena uscito da palazzo. Mi spiace che abbiate dovuto assistere ad una discussione tanto incresciosa...anche se sono ancora più addolorata dal fatto che la mia dolce signora abbia dovuto sentire certe parole indecorose" e il suo sguardo tagliente piomba come un macigno sull'uomo dalla barba bionda. 
L'uomo decide saggiamente di cambiare completamente discorso "Dunque voi siete il calligrafo. Molto bene, avete lavorato assai in fretta e me ne compiaccio. Di solito mi occupo io di queste faccende, ma avendo letto il testo che avete ricevuto...beh, ecco, vi sarete ben reso conto che qui a palazzo ci sono diversi preparativi in corso" in realtà non si direbbe, visto che oltre a voi quattro ora atrio e scale sono deserte "E io devo supervisionarli, visto il mio ruolo" l'uomo parla come se fosse dovuto sapere chi è e cosa fa a palazzo. Si rivolge alle due dame "E a tal proposito, dovreste accorrere subito nelle stanze della Baronessa: ormai le sarte avranno finito di confezionare l'abito per la cerimonia" 
La giovane ragazza sembra particolarmente afflitta dalla questione, e cerca invano aiuto dalla dama di compagnia. Quest'ultima sapendo bene cosa ci si aspetta da lei prende invece la figlia del barone a braccetto e fa una riverenza "In effetti, dovremmo proprio andare. Qui non abbiamo altro da fare" 
A questo punto la nobildonna sposta lo sguardo su di te, come a cercare un'ultimo contrattempo che la salvi dalle prove per l'abito. 

Weldon, 8 ottobre 388 d.M., sera (erboristeria)

Dm - All

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Vi lascio a parlare tra voi, se avete domande chiedete pure qui, nel tds o su Discord. 

 

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Yskandr

A palazzo

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"Io vi domando nuovamente perdono, altezza, per l'intrusione e la confusione. Ed anche per il fatto che non mi è possibile non chiamarvi maestà, perché maestà siete, di nascita, portamento ed, innegabilmente, animo", blandisco la ragazza, evidentemente ben poco usa alla vita fuori dalle mura. 

"E chiedo perdono anche a loro magnifici signori, per questa mia inopportuna presenza. Vi domando congedo, a meno che la mia magnifica signora non abbia ordini per me: so fare ben poche cose, tranne forse redarre scritti in abile grafia, ma resto sempre a disposizione di Vostra Signoria,  se Vostra Signoria lo vorrà. Se mai necessiterete di un buon calligrafo, sappiate che sarò estremamente onorato di essere vostro servitore".

Mi profondo in un inchino, sorridente, una invisibile ombra di oscurità in un angolo della mia mente folle, riflessa nello sguardo apparentemente sincero e grato. 

Spoiler

Diplomazia +9, Raggirare +9.

 Ho rubato un po' di tempo alla ragazza e, di conseguenza, le ho fatto tardare il temuto tempo delle prove: in fondo, è così che si conquistano fiducia e riconoscenza!

 

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Chloe

Master

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L'orchessa è... straordinaria! Se solo una creatura del genere potesse camminare nel mondo... Sarebbe un'ottima guardia del corpo. O un soggetto per interessanti studi per migliorare il genere umano. Le condizioni dell'orchessa non posso comunicarmi molto, oltre ad un vago senso di ammirazione per i risultati ottenuti dalla maga, e inizio quindi a studiare il liquido alla luce delle torce. Ciò che però rischia sinceramente di far cadere la mia "copertura" è la pagina che mi viene letta dalla maga, parte di un testo scritto nientemeno che con la lingua delle potenze che servo. Un pezzo di un testo originale del Signore della Trasmutazione... Questa maga è stata veramente toccata dal mio patrono, allora! La pagina sembrerebbe essere una forma del mutacarne, uno dei tanti doni fatti da Haagenti all'umanità. La maga ha interpretato correttamente molti passaggi ma, come temeva, ha fatto degli errori nella parte alchemica, spesso dovuti a refusi o errori di traduzione. Mostrare la mia conoscenza dell'abissale sarebbe troppo rischioso... Ma non posso farmi sfuggire questa occasione dalle mani. Non sono in grado di comprendere il testo originale, purtroppo, quindi mi baserò sulla sua traduzione. Non credo abbia commesso errori nell'infusione magica, campo in cui le sue conoscenze superano notevolmente le mie, ma credo proprio che ci siano degli errori nel processo alchemico. Prima di tutto, deve assicurarmi che non ha apportato la minima alterazione a quanto suggerito dal testo originale: ogni modifica, per quanto piccola, potrebbe rovinare completamente una delle fasi alchemiche. Ad esempio, se aggiungesse del salgemma tritato al posto che in cristalli. Spiego alla donna cercando di nascondere la mia conoscenza del testo originale. Poi dovrebbe anche spiegarmi se ci siano ingredienti indicati con parole ambigue: è importante controllare con attenzione ogni componente della miscela. Infine dovremo controllare le varie fasi del processo alchemico: a tal proposito, suggerirei di provare a sintetizzarne delle piccolissime dosi nei prossimi giorni, soprattutto per controllare la procedura e verificare le mie ipotesi.

Master

Spoiler

Raggirare +9+1d6, spendo un punto ispirazione

 

 

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Jean Mantonero

Con Arthorius

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Ah, allora ce l'avevi una sorta di piano! esclamo gioioso Dicci, Fosco, che avresti portato per il tuo futuro suocero e la tua futura moglie? Sono curioso... Possiamo aiutare in qualche modo? dico sostenendomi la testa con la mano, cercando di far passare il mio interesse per genuina curiosità.

Spoiler

Diplomazia +7 Bluff +11

 

Erboristeria

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Intanto procuriamoci la firma, poi vedremo di riuscire a rubare il suo anello, sperando che ci sia inciso il sigillo della sua famiglia... 

 

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Arthorius Theos Azuj

con Jean

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Al prossimo plurale di Jean credo che gli darò un calcio ad uno stinco...

Con una lama però.

Rimango silenzioso per non rovinare la pantomima a Jean, almeno non troppo.

La sera da Chloe 

Spoiler

 

<<La cosa mi rincuora alquanto. Spero anche che milady gli dia in ben servito particolarmente violento, ma ne dubito...è pur sempre un nobile straniero.>> dico con un leggerissimo sorriso.

 

 

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Weldon, 8 ottobre 388 d.M., mattino e primo pomeriggio

Arthorius e Jean

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"Per la ragazza ho fatto preparare abiti di seta e le ho comprato due collane d'oro e rubini. Inoltre per lei farò sistemare un'ala del mio palazzo. Invece per il Barone ho fatto costruire una balestra magica particolarmente precisa. Mi è costata parecchio, ma so che egli è un grande amante della caccia con il quadrello"

È chiaro che non è interessato al vostro aiuto.

Chloe

Spoiler

La maga sembra un po' titubante "Ecco, è scritto nell'antica lingua dei draghi. Non è facile da tradurre con precisione...può essere che abbia sbagliato qualcosa" 

Passate il pomeriggio a rileggere le varie parti del testo, fino a quando con cauta astuzia riesci a farle trovare la giusta formula. Chiaramente lei non può ancora esserne certa, ma tu sai che se la formula è corretta la vostra nuova stesura della soluzione funzionerà a dovere.

Il tuo ultimo consiglio è però accolto con poca convinzione "Potrebbe costarmi troppo. Se ora abbiamo svelato l'arcano, domani lo testeró sul soggetto rimasto. Volete assistermi?"

Nota

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Primo natural 20 della campagna!

 

Yksandr

Spoiler

La timida ragazza prova a dire qualcosa, ma non riesce a mettere le parole in fila. Si sporge verso la dama di compagnia e le parla a bassissima voce. Questa annuisce con grazia e si rivolge a te "La piccola lady desidera sapere se oltre a scrivere in buona grafia siete anche in grado di scrivere componendo voi parole belle ed eleganti da ascoltare" poi aggiunge, per spiegarsi meglio "In effetti la giovane baronessina riesce a celare e tenere a bada il suo...ehm...imbarazzo" non si dica che è balbuziente! "se recita un testo mandato a memoria. Pensavo ne volesse comporre uno da sola, ma in effetti potrebbe essere meglio una penna più esperto la ed affidabile" 

La giovane nobildonna aggiunge a voce alta "Sareste amp-p-piamente r-ricompensato, ovviamente"

 

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Yskandr

A palazzo

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"Vostra grazia mi onora di un apprezzamento senza pari, sebbene io sia certo che dietro alla Vostra regale timidezza si nasconda una abilità superiore al comune. Servirvi sarebbe la gioia più grande, maestà, pertanto io vi assisteró, per quanto posso e con tutto il mio impegno, a mettere su carta la musica dei Vostri pensieri.

Se Vostra Maestà non si riterrà soddisfatta, alla fine, della mia opera, a suo insindacabile giudizio ella non mi dovrà alcun compenso", rispondo, cercando di sfruttare una occasione che non avrà seguito. 

Non so se sia l'Abisso ad assistermi o se questa sarà per me la più infame delle fini, qui, ma la voce che mi sussurra costante mi ordina di agire. 

 

Modificato da Ghal Maraz
Corretta la forma
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Jean Mantonero

Con Arthorius

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Da Fosco

Bene Fosco! Vorrà dire che sarà certamente sua! rispondo sorridente Sono felice per lei, spero solo che ci invitiate per le celebrazioni delle nozze! Purtroppo, temo di dovermene andare, ho degli affari da sbrigare quest'oggi, ma vi ringrazio infinitamente per la colazione e per la chiacchierata... dico ad Arthorius per poi aspettare una sua eventuale reazione.

xTutti

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Se Arthorius non si alza me ne vado da solo per poi aspettarlo fuori dall'edificio, dopo essermi allontanato abbastanza da non suscitare sospetti

Fuori

E' stata una perdita di tempo, ma almeno sappiamo qualcosa di più sui doni che intende farle, probabilmente sarà lui il futuro sposo della principessa, non possiamo competere con lui sbuffo un poco infastidito Dovremmo sabotarlo o derubarlo, ma è rischioso e non so nemmeno se ne vale la pena... Anche se quella balestra... mi massaggio il mento all'idea di appropriarmi di un'arma del genere Beh, per te sarebbe molto utile, a giudicare da come ti piace combattere... dico alludendo alla balestra di Arthorius Domani vorrei andare dal Barone, potremmo provare ad entrare nelle sue grazie... 

 

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Chloe

Master

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Ricontrollo il testo assieme alla maga, facendomi sfuggire, di tanto in tanto, delle "intuizioni" sul vero significato delle parole. La maga cade completamente nell'inganno e sembra essersi convinta di aver trovato la formula esatta. Creeró una versione rozza del mutacarne... Che grande occasione. Con vero piacere. Non posso certo abbandonare il lavoro a metà dell'opera. Spero che curi il suo braccio... L'aspettano grandi cose, sarebbe un vero spreco se morisse per una banale infezione.

 

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Arthorius Theos Azuj 

Con Jean

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<<A domani Fosco e buon fortuna con milady.>>  dico sorridendo ad nobiluomo. Mi accomiato dai suoi parenti con saluti ossequiosi e sorrisi.

Molto fuori, dopo che Jean ha ripreso la parola, sospiro.

<<Non amo granché le armi da tiro in verità, ma sono armi da usare al momento giusto.>> rispondo facendo spallucce. << Puah! Non credo proprio che la sposerà, a costo di uccidere milady il giorno prima... e sarebbe un atto di pietà.>> dico a voce bassa.

 

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Weldon, 8 ottobre 388 d.M., mattino e primo pomeriggio

Arthorius e Jean

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Fosco vi saluta con un cenno e un'ultima frase velatamente minacciosa "A domani. Spero vivamente che la vostra amica sappia il fatto suo, o non avrà modo di perpetrare i suoi errori"

Chloe

Spoiler

Tessa ti ringrazia, e comincia a sbaraccare e pulire il banco di lavoro preparando tutto per l'indomani. 
Non ti resta che tornare al tuo negozietto e attendere ulteriori sviluppi. 

Yksandr

Spoiler

Senti l'uomo dalla barba bionda borbottare qualcosa di inintelligibile, mentre la giovane figlia del barone annuisce visibilmente sollevata. La sua dama di compagnia alza gli occhi al cielo "E sia, la prova di sartoria sarà rimandata a questa sera, mia signora. Ci vogliamo accomodare nella biblioteca?" 
Al cenno affermativo della sua signora, dama Eunice vi rivolge la parola e vi chiede di seguirle. 

La biblioteca è un luogo decisamente tranquillo, e abbastanza piccolo. Non troppo fornita, ha una dozzina di scaffali con un totale complessivo di una quarantina di libri. Molti sembrano trattati piuttosto prolissi e articolati, della moda tanto in voga in questo periodo: tomi scritti da savi e "scienziati" che non fanno distinzioni tra realtà e immaginazioni, includendo nei propri lavori qualsiasi racconto o voce che avvalori la loro tesi o sia semplicemente allettante. Un paio di volumi paiono più antichi, e riconosci aperta su un leggio una delle otto copie miniate del Codice Atariano, il testo sacro della cavalleria. 

Dama Eunice e Dama Violette si siedono compostamente su due belle sedie di mogano, mentre per te c'è uno scrittoio del medesimo legno proprio sotto la finestra più grande. Il necessario per scrivere si trova a tua disposizione. 

Sarebbe tutto perfetto, tutto pronto...se dama Violette prendesse la parola. Invece si guarda le mani giunte in grembo, mentre la sua dama di compagnia comincia ad essere in serio imbarazzo. Le è sempre più difficile far sembrare la sua protetta una semplice timida ragazza. D'improvviso la figlia del barone prende la parola. Senza guardarti e senza tanti occhi a guardarla pare parlare con un po' più di sicurezza "Io. Io vorrei esprimere ciò che penso, ma non è facile. Non mi piace parlare alle persone, o stare con le persone. Non mi piace la città e nemmeno questo palazzo...e per questo..per questo.o per questo non riesco a decidere cosa dire. Se volessi dire la verità dovrei deludere i miei amati genitori e tutti coloro che sono arrivati qui. Io non voglio sposarmi adesso. Non voglio andare a vivere lontano. Voglio tornare nella villa di campagna e stare lì a leggere e coltivare i miei fiori. Però non voglio fare male ai miei genitori, perciò voglio dire...una mezza verità. Non voglio ferirli. Voi sapete come fare, messere?" 
Le parole della ragazza sono accolte da un'occhiata meravigliata di Eunice, che la guarda visibilmente sorpresa ma tace. 

 

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Yskandr

A palazzo

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"Altezza, la vostra umanità vi fa più onore di quanto crediate ma, certo, quello che intendete dire non è poca cosa, soprattutto perché andrebbe a dissimulare, in parte, un pensiero magnifico", blandisco la ragazza, cercando di guardarla, al contrario di lei, ma senza irritare la dama di compagnia.

"Questo, io vi propongo: scriverò adesso una bozza, una minuta, che vi sottoporrò, poi, per una vostra lettura personale. Voi la valuterete e procederemo, in seguito, a qualsiasi correzione, revisione o totale riscrittura, finché il risultato finale non vi aggraderrà o finché non sarete stanca della mia presenza e delle mie capacità", spiego, prendendo poi già in mano gli strumenti del mio lavoro ed aspettando solo un cenno di assenso. 

La mano corre sul foglio, a vergare parole che raramente mi è capitato di scrivere, se non nei corteggiamenti di un aristocratico alla sua amante o nella trascrizione di una qualche opera letteraria. 

Non sapere, poi, l'uso preciso che la donzella ne vuole fare è di poco aiuto, ma mi pare di capire voglia avere una base d'appoggio su cui provare ad aprire il suo cuore alle persone care. O su cui rivolgersi ad un pubblico più vasto. 

Testo

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Non sono abbastanza brava, con le parole, da poter esprimere ciò che sento nel mio cuore, così colmo di riconoscenza per i miei genitori, per questo regno e per il suo meraviglioso popolo.

Ho avuto la buona sorte di crescere profondamente amata, protetta e custodita in quel luogo che ho imparato a chiamare casa ed a cui il mio cuore ancora anela di fare costante visita.

Ma quella dimora è lontano da qui, ora: un luogo sereno e familiare, che mi ha sempre circondato di un verde abbraccio, regalandomi primavere profumate ed autunni ricolmi di colori. La mia mente tende incessante a viaggiarvi, lieta e serena. Ogni giorno essa viaggia fin là, alle rose che ho cresciuto ed alle letture che mi hanno educata.

Mentirei, se dicessi che non ho alcun desiderio di tornarvi, di tornare alla mia fanciullezza. Ma è grazie ad essa, che ora sono qui, in un mondo per me nuovo, a cui ancora non sono usa, più grande ed al contempo più circoscritto, ricco di misteriosi visi nuovi e sconosciuti, che si rivolgono a me con una deferenza che ritengo di non meritare e di cui sono quotidianamente grata. Eppure, lo ammetto, questa straordinaria, costante novità ancora mi toglie il respiro e la favella, sebbene io abbia sempre saputo come la mia strada non avrebbe potuto condurmi altrimenti che qui.

Nuovamente, vi ringrazio tutti.

Ora sono sul bilico di una nuova vita che mi fa vacillare, in una incertezza che poco mi è solita: amo voi tutti, tanto cari quanto siete, e rimango sorpresa dal sincero desiderio, che già molte volte ho riscontrato, di valenti pretendenti alla mia mano, ben misera cosa qual essa sia.

Una riservatezza, figlia della mia fortunata educazione appartata, tuttora mi sottrae alla quotidianità e mi fa schernire: non me ne vogliate, dacchè ancora non vi ho fatto l'abitudine. Crescere in un piccolo eremo di dolcezze può portare a ciò e, pertanto, perdonatemi se non sempre appaio con un sorriso radioso in volto, come voi meritereste: non vostra la colpa, ma soltanto di una abituata condizione personale.

Miei non erano le mura alte, i ricevimenti di corte e le galanterie, ma i silenzi ed un infinito cielo azzurro. Spero possiate comprenderlo. Il cuore di una fanciulla ama con salda certezza solo quanto ha potuto già conoscere e nella salda certezza trova uno speciale conforto. 

"È - mi rendo conto - un poco prolisso, altezza. Ma come vi dicevo, si tratta di una bozza, cui potersi porre mille e più modifiche: ad essa si può attingere, di essa si può prendere in considerazione anche solo una minima parte, in base a quanto vi necessita ed aggrada", spiego, porgendo il foglio, pieno di cancelleture, ripensamenti ed aggiunte, in direzione della giovane donna. 

 

  • Grazie 1
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Jean Mantonero

Con Arthorius

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Arthorius, riflettici bene, un assassinio di un nobile non passerebbe certo inosservato... Siamo i sospettati più probabili: siamo nobili e siamo quelli che hanno avuto più contatti con Fosco per non parlare del fatto che ci siamo informati parecchio su quali saranno le tattiche che vorrà utilizzare per sedurre la principessina, i suoi zii ci accuserebbero di averlo ucciso per levarci un concorrente pericoloso dai piedi... ringhio infastidito al solo pensiero Potremmo provocare un'incidente durante l'operazione ma la colpa ricadrebbe su Chloe... Bah, non possiamo nemmeno derubarlo, saremmo comunque dei sospettati... La cosa migliore sarebbe incastrarlo per aver fatto uccidere o pestare un altro nobile. Però ci servirebbe il suo anello e una sua firma...

 

Spoiler

ops

 

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Weldon, 8 ottobre 388 d.M., primo pomeriggio

Yksandr

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Lady Violette aspetta pazientemente che tu abbia finito di scrivere la bozza, seduta composta e rigida sulla sedia. Lady Eunice invece è più impaziente, e ad un certo punto si alza e va alla finestra. Torna rapida sui suoi passi quando hai finito e passi alla figlia del barone il discorso così come lo hai scritto. 

Entrambe le dame lo leggono, muovendo appena le labbra. Si soffermano su alcuni punti, ne rileggono altri. Quando lady Violette alza lo sguardo su di te, alcune lacrime balenano nei suoi occhi "Qu-questo è esattamente quello che intendo dire! C-c-come facevate a saperlo?" chiede meravigliata e stupita. L'occhiata che ti rivolge Eunice è tutt'altra, invece. Sembra interessata, come se avesse scoperto in un ciottolo raccolto per caso dalla strada una seconda natura più preziosa, come una vena d'oro o una gemma. 

 

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Yskandr

A palazzo

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"Altezza, voi stessa avete fatto tutto, parlandomi con un cuore sincero, che io, ben misera cosa quale sono, ho avuto la straordinaria sorte di condividere. Non sono soltanto le parole a dialogare, ma anche gli sguardi, i tormenti, le espressioni e quanto va con loro. Il mio lavoro mi porta a scrivere fiumi di lettere ogni dì, ma raramente ho la fortuna assoluta di poterle comporre a riverbero di qualcosa così sincero. E non ho potuto fare altro che cercare di dargli una forma adeguata. Se ciò vi arreca anche solo un minimo di compiacimento, sono io a dovermi sentire grato", spiego, addolcendo di miele ogni sillaba, la voce oscena nella mia testa che canticchia, in un suono simile ad un coro sacrilego di grazie. A volte, vorrei potermi cacciare la mano in gola e strapparla via a forza, questa maligna presenza che mi infetta l'anima. 

Padre, quando questo mondo sarà mio, tu allora sarai lo sterco calpestato dalle ruote dei carri demoniaci, schiacciato lì sotto per l'eternità a contemplare quanto ci sei giunto vicino, solo per vederti sottrarre la meta finale!

 

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