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Capitolo Zero: Fuggitivo


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Deneb


" Mastro Iver è stato un piacere anche per me, speriamo di poterci incontrare prossimamente con notizie e in situazioni migliori " scendo dalle casse, porgendogli la zampa, mentre guardo curioso il medaglione al collo dell'uomo " Posso chiederle cosa rappresenta? Non sono molto pratico in materia di divinità... " 

Aspetto le risposte alle mie domande ed a quelle di Elle, quindi porgo il braccio alla ragazza prima avviarci verso il torrione " Vogliamo andare dalla famosa Naesala quindi? "

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Il 8/4/2020 alle 13:24, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 12:50

Capo Ventura || Brezza leggera da sudest, cielo terso

"E' un goliath alto così che se ne va un giro con un mezzelfo." la sua mano arriva almeno a venti centimetri più in alto della sua altezza, e Iver è davvero un gran pezzo d'uomo! Il goliath - come tutti i suoi simili, d'altronde - è più alto della maggior parte degli altri umanoidi. L'uomo poi indica la banchina di fronte al cantiere: "Troverai qui la tua Incubo, non ti preoccupare, sei un buone mani stavolta." nel frattempo stringe la mano al Tabaxi, e con l'altra si tocca nuovamente il ciondolo. "E' il simbolo di Procan, dio del Mare. Sono molto devoto..." ridacchia tra sé e sé. Siete già sulla strada per la Loggia quando esclama: "Un'ultima dritta: state attenti alle guardie, soprattutto al loro capitano, Radzag. Non amano gli stranieri di questi tempi." che è proprio strano in una città che è nata e sopravvive proprio per accogliere gente d'altri porti. Ma coi tempi che corrono, c'è chi ha fatto della paura lo strumento perfetto per dominare incontrastato.

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Elle

Bene... bene... sussurro incamminandomi. Non sono esattamente contenta della piega presa dagli eventi, ma tant'è: Incubo verrà rimessa in mare stanotte e in perfette condizioni, e con un pò di fortuna potrei raggranellare i soldi necessari per armarla in men che non si dica, viste le opportunità che una città così offre. Mi rivolgo a Deneb, ancora col pensiero alle dotazioni della mia imbarcazione Cosa ne pensi? Iver mi è sembrato una brava persona, ma le sue paure e i suoi pronostici non sono molto rassicuranti. Rifletto per un momento ancora, aspettando finché non sono abbastanza sicura che nessuno possa sentirci Non era esattamente questo che mi aspettavo, venendo qui. Speravo di imbarcarmi alla volta di una nuova cerca, non di ritrovarmi incastrata in una guerra non mia. Lo guardo in faccia mentre mi avvicino abbastanza da prendergli la zampa e stringerla forte con la mia mano, decisamente più piccola So che per te è diverso: tu la senti tua, e io sono felice di stare al tuo fianco in questo frangente. Solo, non è quello che mi aspettavo... come le riparazioni di Incubo, giusto per fare un esempio... Sorrido e sollevo la mano, trascinando in alto la sua zampa e il braccio e infilandomici sotto, quindi sciolgo la presa per cingergli il fianco. Il pelo mi solletica stranamente la pelle, dandomi una sensazione di soffice calore. Lo guardo da sotto in su, rallentando appena e cercando di accordare il mio passo col suo, nonostante sia decisamente più lungo del mio Sei preoccupato?

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Deneb

Salutato Iver, ringraziandolo per i consigli, quindi mi allontano dal porto insieme ad Elle, mentre quest'ultima comincia a parlarmi " Si, sicuramente una brava persona, ma come dici tu nonostante questo le informazioni che ci ha dato, sono lungi dall'essere confortanti... " 

Ci allontaniamo ancora un po' dal molo, mentre ci dirigiamo verso il torrione " Non è esattamente nemmeno quello che mi aspettavo io... Questa guerra non era tua tanto quanto non era mia. Pensa che fino ad un paio di giorni fa sapevo a malapena chi fossero i Pionieri e la Loggia e ora, sono qui, pronto a diventare uno di loro " le sorrido mentre la sua mano prende la mia zampa, i nostri sguardi si incrociano " Si ora le cose sono cambiate, sono diventato protagonista di qualcosa di cui avrei volentieri fatto a meno... ma con le mie azioni rischio di condannare tutti quelli della mia razza e non è una cosa con cui riuscirei a continuare a guardarmi allo specchio " 

Sospiro, sentendo il peso di tutta questa faccenda e allo stesso tempo godendomi il contatto con la sua pelle "  Sono preoccupato si, anche se al momento è l'unica cosa che mi rende tutto un po' più leggero è la tua presenza! "

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Elle

Lo guardo di sottecchi, lasciandomi guidare avanti verso il torrione della gilda. Il fatto che condivida il mio punto di vista è una buona cosa, crea un fronte unito, anche se mi spaventa la cosa. Mi stringo un pò di più contro il suo corpo e ricomincio a guardare avanti sorridendo, lusingata dal complimento... a quale donna non piacciono i complimenti? Mi permetto di lasciar vagare la mente mentre ci avviciniamo all'edificio, mandando un saluto ai miei vecchi e alla mia casa lontana, un altro lo dedico al viaggio, a ciò che ha rappresentato per me, ai pericoli e ai successi, a Jevlan nascosto chissà dove e, ultimo in ordine di tempo ma non ultimo per importanza, a quel gatto troppo cresciuto che mi ha coccolato stanotte e adesso mi guida per vicoli e mercatini alla volta del nostro futuro: un futuro che ci terrà insieme, forse, o che si concluderà in una sangue e dolore. Mi lascio scivolare addosso paura, pericolo e disfattismo alzando gli occhi al cielo, finché non viene oscurato dalla massa ingombrante delle mura della gilda: Deneb ci ha guidati bene e rapidamente. Mi riscuoto dalle fantasie e scivolo via dall'abbraccio con agilità, sussurrando Qui ci tocca mantenere un contegno, quindi niente smancerie in un tono secco rovinato completamente dai miei miei occhi dolci e dal sorriso civettuolo. Solo marginalmente mi sfiora il pensiero che non dovrei giocare troppo, ma mi è mancato così tanto. 

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Il 9/4/2020 alle 20:22, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 13:00

Loggia di Capo Ventura || Brezza leggera da sudest, cielo terso

Il portale della Loggia è presidiato dalla stessa coppia di guardie gemelle che avete incontrato la sera prima. Verificato che abbiate entrambi i documenti di adesione, validi come altrettanti lasciapassare, le sentinelle vi indicano brevemente la via per giungere fino all'ottavo piano senza incorrere nella rampa di scale della sera precedente. Qualche Pioniere nel frattempo vi sorpassa alzando il gomito in orizzontale all'altezza del petto - credete inizialmente come segno di saluto militare, ma in verità è solo un gesto di uso comune per mostrare rapidamente l'appartenenza alle guardie.

Potete quindi attraversare il portale umido incastrato tra le mura di pietra, lasciandovi alle spalle Piazza della Loggia per proseguire nel cortiletto interno, molto più vivace della sera precedente; vi dovete immediatamente spostare di lato perché una carovana di tre carrozze ben rifornita sta lasciando il castello in questo preciso momento; alcuni mezzelfi a cavallo di animali bardati da guerra scortano il convoglio per quello che appare come un lungo viaggio. Molti dei presenti si sono accalcati verso la porta per salutarli.

Proseguite, passando di fronte ad una fila di uomini e mezzorchi senza maglia che si allenano al ritmo delle urla marziali di una guardia con un'armatura più vecchia e logora, esattamente come l'uomo che la abita. Corsa su e giù per le scale, giro delle mura, poi flessioni, poi ancora corsa sulle merlature. "Chi resta indietro, è fuori!" non invidiate le reclute. Un halfling vi passa in mezzo in tutta fretta per arrivare il più velocemente possibile presso la suddetta guardia: così come accaduto stamane, l'esserino tira fuori una lettera dalla borsa grande quasi quanto lui, gliela consegna e poi ricomincia a correre altrove in cerca del prossimo destinatario. Un mezzodrago di passaggio - ne avete mai visti, prima? - saluta il corriere in lingua hin e ride serpentino alla battuta di ritorno.

Gruppetti di Pionieri qui e là discutono, si fermano, salutano, introducono i loro ospiti o committenti ad altri Pionieri. Il flusso principale di persone si dirige nella porta che dà sull'atrio, seguendo lo stesso itinerario propostovi da Iver e dalle guardie; giunti nell'accogliente quanto rumoroso salotto, invece di andare dritto per la rampa di scale che porta al piano superiore, dovete tenervi sul lato destro della stanza, dove un arco di pietra vi porta in un breve corridoio in penombra - cinque, sei metri al massimo di lunghezza per uno e mezzo di larghezza - che spunta in una torre cadetta del forte.

7RNxoqJ.jpgSul pavimento, al centro del pozzo della rampa di scale di pietra e muratura, un glifo arcano splende di luce azzurrina emettendo flebili scintille che si dissolvono a pochi centimetri da terra. Un elfo in tunica vi supera - anche lui di fretta - salta dentro al cerchio venendo sollevato magicamente in aria, uscendo dalla colonna anti-gravità al quinto piano per atterrare in una sporgenza nella rampa apposita non protetta da balaustra; dopodiché superato un altro arco, esce fuori dalla vostra visuale.

Vi trovate dentro al pozzo gravitazionale, una delle piccole meraviglie del torrione. Dovreste farvi dolcemente trasportare fin su all'ultimo piano e imitare quanto appena visto; secondo quanto detto da Iver, il laboratorio sarà la prima porta sulla destra, una maestosa entrata di legno coperta da rampicanti d'ottone che proteggono il luogo dai visitatori indesiderati...

 

Modificato da Bellerofonte
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Elle

Arriviamo alla trafficata piazza d'armi che è la Loggia: dovunque, andirivieni di halfling portalettere, Pionieri e clienti. Ignoro la ressa, facendomi guidare all'interno da Deneb fino alla meraviglia del pozzo gravitazionale. Un pò in soggezione, guardo questo ritrovato magico in funzione su un'elfo, per nulla sconvolto né preoccupato. Rimango a bocca aperta, pensando a quanto sarebbe carino averne uno del genere a bordo e non dover ogni volta arrampicarsi sulle sartie come scimmie. Prendo un bel respiro e sussurro piano Vai prima tu... così vedo come si fa... per nulla desiderosa di farmi avanti per prima e provare il trabiccolo; anzi, una parte di me, senza peli sulla lingua, si domanda perché non dovrei fare le scale come tutte le brave persone del mondo.

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Deneb

La differenza fra il giorno e la notte all'interno del bastione della Loggia era appunto come il giorno e la notte. Un'infinità di persone, attività e spostamenti animavano i saloni interni e i cortili.

Seguendo le indicazioni di Iver raggiunsero quella strana torre, dove un elfo li superò utilizzando tranquillamente quel curioso mezzo di trasporto " Si si certo... Perché mi sembra proprio una cosa complessa. Ma una volta non era il detto prima le donzelle? " le rispose non mancando di punzecchiarla.

Quindi fece un passo, imitando l'elfo, ma non sapendo esattamente cosa aspettarsi.

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9 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 13:05

Loggia di Capo Ventura || Brezza leggera da sudest, cielo terso

Quello che Deneb avrebbe sentito è un lieve formicolio ai piedi e l'improvvisa sensazione di totale leggerezza che lo spinge verso su a velocità crescente. Sarebbe stato meglio per lui non guardare sotto - la tromba delle scale dall'alto dà spesso le vertigini - ed una volta arrivato al piano desiderato avrebbe facilmente potuto raggiungere il punto di atterraggio designato, quella sorta di piattaforma di un metro quadrato che si aggancia ai gradini col corrimano immediatamente sulla sinistra e dà invece sull'arco d'ingresso al piano vero e proprio di fronte, permettendo nuovamente l'accesso al torrione centrale.

Giù intanto, una donna armata con una grossa cicatrice in volto entra seguendo il vostro stesso percorso fino al glifo magico. Si piazza accanto a Elle, lo fissa per qualche attimo, poi guarda la ragazza: "Su quell'affare ci è morto sicuramente qualcuno." le mormora, e senza né salutare né sprecare altro fiato, si allontana verso la scala e ne sale i gradini fino al secondo piano, scomparendo nel rispettivo arco di pietra.

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Deneb

La strana sensazione di formicolio e assenza di peso, per un secondo o due mi disorientano leggermente, ma l'innata agilità della mia razza, mi permise di non accusare particolari problemi e in fondo togliendo un primo iniziale smarrimento, la cosa in se non era nemmeno così difficile da usare " Su su! Non abbiamo mica tutto il giorno " le dico guardandola dall'alto dell'ottavo piano " O il glifo o le scale, anche se una ragazza tonica ed atletica come te, non dovrebbe avere problemi a salire otto piani di scale "

Mi volto ad osservare l'arco che da l'accesso al piano, attendendo Elle.

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Elle

Ascolto il commento della donna e poi quello più spregiudicato di Deneb dall'alto della torre. Lo guardo, mormorando un semplice Spaccone troppo piano perché possa sentirmi, ma lo sguardo tradisce il pensiero, ammesso che il gatto voglia perder tempo a decifrarlo. Prendo un respiro profondo e faccio due passi avanti, percependo la sensazione esilarante di leggerezza e l'ebrezza del volo; meglio delle gare su fino alle crocette di un bastimento, la stessa impressione di libertà e infinite possibilità. Purtroppo il viaggio è breve, in men che non si dica mi ritrovo all'ottavo piano, Deneb li ad aspettarmi col suo sorriso sardonico. Lo squadro con lo stesso cipiglio messo su prima di entrare nel pozzo, affettando irritazione Certo, certo, prima le donzelle... esclamo muovendogli incontro, le braccia conserte e la testa piegata di lato ... pensavo di averti dato dimostrazione di quanto sono... tonica... aggiungo, proseguendo in tono più sommesso, ancheggiando vistosamente mentre lo sorpasso, diretta verso la porta ... e atletica... forse ti è sfuggito, ieri notte... magari hai bisogno di un'ulteriore dimostrazione? Chiedo con finti occhi innocenti e scintillanti O ti ho sfiancato? Forse è meglio farti riposare? E dedicarmi alle... scale? Sollevo appena un sopracciglio, trasformando la mia espressione in curiosa. Senza attendere la sua risposta, busso sonoramente alla porta. 

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Deneb

" Bla, bla, bla... Non fosse stato per me saresti ancora li sotto a decidere! Anzi sicuramente ti avrebbero vista tonificarti su per le scale " non aveva intenzione di lasciare nemmeno un centimetro " E poi si, si chiama cavalleria, non so se ne hai mai sentito parlare... Per quanto riguarda le dimostrazioni, sono sempre ben accette " ribatto per poi accodarmi a lei dietro la porta, in attesa di essere ricevuti.

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Il 12/4/2020 alle 12:07, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 13:10

Loggia di Capo Ventura || Brezza leggera da sudest, cielo terso

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Superate l'arco che vi separa dal corridoio dell'ottavo piano e bussate. Un attimo dopo le radici d'ottone che proteggono la porta iniziano a ritrarsi, e il portone di legno che ora giace privo di rampicanti metallici si apre con un pesante "clak" quel minimo che vi serve per entrare. L'aria profuma di incensi e aromi floreali pungenti, e una patina di fumo annebbia i colori già tenui che adornano la sala. Il viola è predominante: parte dai tendaggi, alle rifiniture dei centritavola, al colore del divanetto sulla sinistra di fronte alla quale un tavolino di vetro ospita un vasetto di biscotti semichiuso e una teiera fumante con alcune tazze capovolte.

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FH32aoO.jpg87VGW1n.jpg?1La stanza è piena di gingilli, candele, libri e mobilio antico. Al tavolo in fondo alla stanza, una donna e un'anziana elfa sono impegnate a dosare attentamente le gocce di una sostanza azzurra fumante in un alambicco; l'elfa vi sorride tenutamente, sussurrando: "Riesci da sola?" alla sua probabile apprendista, anche risponde ondeggiando la testa su e giù senza distogliere lo sguardo dalla pozione, nemmeno per vedere chi ha appena messo piede nel laboratorio.

Naesala Ertoris si presenta come una donna piuttosto anziana, anche per lo standard elfico; ma lungi dal chiamarla decrepita: i capelli bianchi che le nascondono le orecchie a punta sono setosi e argentei come il manto di un unicorno; il vestito, dello stesso colore delle tende, è perfettaente in tinta con la tonalità di lilla del suo smalto e del rossetto, più acceso. Gli occhi glaciali contornati di matita nera non vi incutono timore, ma solo reverenza.

Una cosa è certa: questa donna ha davvero poco da spartire in fatto a classe e maniere rispetto al capomastro con la quale stavate discorrendo poco fa. "Buongiorno, è un piacere conoscervi. Io sono Naesala, la direttrice delle arti magiche della Loggia. Mi è giunta voce che ieri notte due giovani originari del sud sono caduti tra le grinfie del Gran Maestro e di suo figlio!" la donna si porta elegantemente una mano di fronte alle labbra e ridacchia. La sua voce è molto dolce, ma un po' graffiata dall'età mentre ride. "Immagino che questo splendido fiore di Solyst sia Elle..." indicando la ragazza "E il coraggioso eroe da Kulan deve essere Deneb. Giusto?" congiunge le mani pelle e ossa ornate da più di un anello sul ventre.

O siete già diventati famosi, oppure è vero che anche le mura hanno orecchie, in questo edificio.

 

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Elle

La prima sensazione è di sconcerto: la stanza è carina e ordinata, ma i colori sono troppo pesanti, come pesante è l'aria, greve di profumi e aromi. Entro, adocchiando le due donne all'interno, lo stomaco stretto in un crampo dalla tensione. Mi spingo avanti solo di due passi, giusto sufficienti perché Deneb possa seguirmi e chiudersi la porta alle spalle, ammesso che abbia il coraggio di farlo dopo aver visto la mossa dei rampicanti: a parer mio, meglio evitare di stargli troppo vicino, ho la malsana sensazione che possano all'occorrenza, afferrare e stritolare chiunque. Lascio scorrere via un brivido mentre la donna più anziana si fa incontro, presentandosi e presentandoci, in uno sfoggio di preveggenza, perfetto spionaggio o di semplice buona comunicazione tra uffici contigui. La voce però mi mette a mio agio, come pure la risata: calda e affettuosa, come quella di una nonna; invece lo sguardo rimane strano, dominato da occhi gelidi. Difficile capire se sia davvero felice di vederci. Metto a tacere i miei dubbi, quando rispondo alla donna Si signora con voce ferma, pensando alla strana espressione che ha appena usato: caduti nelle grinfie del gran maestro e di suo figlio. Ripensando a Kilash e alla sua tenera goffaggine, non riesco a credere che qualcuno sia mai caduto nelle sue grinfie, anzi, tutto il contrario... e a proposito di contrario, l'idea di averlo tra le mie di grinfie è stimolante ed eccitante. Un sorriso si allarga sul mio volto, che nulla ha a che vedere con la stanza e i suoi abitanti, mentre mi rivolgo distrattamente a Naesala Il capomastro Iver ci ha suggerito di presentarci subito da lei...  

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Deneb


In altri frangenti, la cosa mi avrebbe lasciato esterrefatto, un portone coperto di edera metallica che si animava, ma visto tutto quello a cui avevamo assistito fino ad ora, questo mi permise di non rimanere di sasso mentre un sano terrore mi avrebbe bloccato le zampe.

Entro facendo un paio di passi alle spalle di Elle, andando quindi a mettermi al suo fianco, mentre Naesala viene verso di noi. Gli occhi, le movenze e il suo modo di parlare , mi danno l'impressione di una donna sicura di se, anche se in maniera differente dalla sua apprendista, oltre che consapevole della propria situazione, oltre a molto altro. In una parola reverenza.

Annuisco quando quest'ultima praticamente ci presenta a noi stessi " Però ancora non sono un Pioniere e già sono famoso... Se volete per gli autografi possiamo fare più tardi " sorrido, con quel sorriso sghembo che spesso compare sul mio muso. Resto un paio di secondi in silenzio, cercando di capire il perché abbia risposto così, probabilmente un modo per mascherare l'ansia o più semplicemente perché è sempre così che sono stato.

" E' comunque un piacere fare la vostra conoscenza... " dico riferendomi ad entrambe le donne, seppure l'altra non ci avesse dedicato attenzioni, il suo darci le spalle, permetteva a me di darne qualcuna a lei. Torno a concentrarmi sul discorso " Come dice Elle, Iver ci ha detto di venire qui "

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5 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 13:15

Loggia di Capo Ventura || Brezza leggera da sudest, cielo terso

Naesala alza gli occhi al cielo. "Iver! Spero non vi abbia tediato con i suoi discorsi sulla grandezza di Valkur e su quanto il mare fosse più libero ai suoi tempi..." Non c'è malizia nei suoi occhi, ma seria preoccupazione per il vostro stato emotivo. L'elfa prende una delle mani di Elle e la stringe tra le sue. "Non c'è bisogno di tutta questa formalità, suvvia! Venite, sedetevi pure." vi indica il divanetto, poi un gesto repentino delle dita fa fischiare la teiera scaldandone il contenuto: "Un po' di tè alla rosa severina? Servitevi pure, e abbondate con i biscotti" vi sorride nuovamente. Sul barattolo, a caratteri efferrescenti, è scritto "Biscotti al pistacchio nullo"; non sapete se per golosità o soltanto per mettervi a vostro agio, lei è la prima a scoperchiarlo e afferrarne uno con la punta delle dita, sgranocchiandolo allegramente non senza prima coprirsi il basso volto con l'altra mano smaltata.

La battuta di Deneb non cade nel vuoto. "In effetti un autografo è tutto ciò che mi serve da entrambi. Cosa avete deciso riguardo la proposta di ingresso? Avete bisogno di delucidazioni? Iver sa essere molto melodrammatico, una deformazione in quanto ministro di fede." alias chierico, per la gente comune.

Dietro di lei, la sua apprendista continua gli esperimenti ignorandovi palesemente. Avrà cose più importanti da fare.

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Elle 

Ancora un pochino frastornata, mi lascio guidare dall'incantatrice (e faccio uno sforzo per non pensare "dalla nonna") al divanetto e al servizio che li ci aspetta. Deneb invece fa sfoggio di tutta la sua sfacciataggine: è decisamente più a suo agio di me, oppure è più bravo a nasconderlo, non saprei. Approfitto di tè e biscotti per rimettere ordine alle idee e vedere tutto dalle dovute prospettive. Qualche domanda ancora ce l'avrei, se non vi dispiace. Cerco di rendere neutra l'espressione, nonostante il sapore terribile del tè: decisamente, non è di mio gusto; i biscotti invece sono ottimi, e li uso per ripulirmi la bocca ad ogni sorso. So di essere testarda, e vi chiedo di perdonarmi... scocco una rapida, tagliente occhiata al gatto di fianco a me ...Iver è stato... come avete detto... melodrammatico? Ma non riguardo alla religione: molto di più sul futuro della Loggia, e sulla situazione attuale. Se non vi secca proseguo dritta come un capodoglio mi piacerebbe sentire il vostro parere. Sono arrivata qui dopo un lungo viaggio, carica di aspettative. La realtà attuale è ben diversa da quella prospettata quando per la prima volta ho incontrato i Pionieri, e non vi nasconderò il fatto che sono titubante ora. Sono venuta qui per fare l'esploratrice, mi ritrovo invece sulle soglie di una guerra... aperta o clandestina che sia, una guerra è una guerra. Sono preoccupata... come ho detto, sono un'esploratrice, non una guerriera: so difendermi, ma non sono entusiasta all'idea di dover uccidere per esser libera di fare ciò che amo. Finisco il tè in un lungo sorso e mi ficco in bocca un'altro biscotto, evitando lo sguardo dell'elfa puntando il mio sull'altra donna nella stanza. Dopo un paio di secondi, come per un brusco ripensamento, sgrano gli occhi e torno al volto di Naesala e aggiungo Eh... oh, ecco... dimenticavo... quanti anni ha Kilash? E' scapolo?

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Deneb

Naesala ha sicuramente una certa età, considerando poi che si tratta di un elfa, il numero dei suoi anni deve essere devisamente importante, questo però non sembra aver fiaccato la sua vitalità e il suo spirito.

Seguo il suo invito, accomodandomi sul divanetto e prendendo a mia volta un biscotto mentre Elle espone giustamente i suoi dubbi, che poi sono anche un po' i miei, annuendo quindi per confermare il mio interessamento " Si be per quello che mi riguarda, sapevo e so poco e nulla dei Pionieri... Ora per una serie di fatti mi ci ritrovo coinvolto. E se questo da una parte può essere un grande vantaggio dall'altra rimangono una serie di grosse incognite, non ultime quelle espresse da Elle... " concludo incassando in maniera inespressiva lo sgardo della ragazza, accennando appena ad un sorriso, un po' complice, un po' di scherno quando continua a chiedere informazioni su Kilash " Deve aver proprio fatto colpo... "

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Il 13/4/2020 alle 21:58, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 13:20

Loggia di Capo Ventura || Brezza leggera da sudest, cielo terso

"Oh, per la barba di Tenser!" esclama Naesala, divertita dalla curiosità romantica di Elle nei confronti del figlio mediano di Kerberos. "Beh, fammi pensare...se Kilian era più piccola di lui di tre anni, allora..." l'anziana signora si passa due dita sul mento, cercando di far riaffiorare alla mente le informazioni che cerchi; la sua apprendista, rimasta in silenzio finora, si intromette tagliente come una lama di rasoio: "Centodiciassette anni compiuti il diciassettesimo giorno del secondo mese. E non è interessato alle donne. Né agli uomini." la donna parla molto di gola, quasi come se stesse per perdere la voce da un momento all'altro. "Grazie, Prudence." le sorride l'elfa, ma in tutto ciò la giovane maga non ha spostato lo sguardo dalle gocce che cadono nell'alambicco.

Naesala vi prende in contropiede con un'altra domanda: "Cosa pensavate di trovare a Capo Ventura? E cosa vorreste, oggi, dalla Loggia?"

Modificato da Bellerofonte
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Elle

Faccio un fischio quando la voce soffocata dell'alchimista conferma l'abbondante età di Kilash. Arrossisco appena, balbettando quasi Interessato... ba... mai visto un uomo che non si interessi... bofonchio a mezza voce ...e poi, mica dev'essere lui quello interessato. Tronco li la frase, perché son quasi certa che gli ospiti nella stanza non apprezzerebbero la conclusione "basto io ad interessarmi" : Deneb, e quasi certamente anche Naesala mi prenderebbero in giro, mentre Prudence probabilmente mi tratterebbe come una bambina di sette anni, sciocca e troppo curiosa. Sbuffo e cambio argomento, tornando a quello che doveva essere il principale tema della giornata. Con tono monocorde, spiego il mio punto di vista all'incantatrice, nonostante lei non abbia risposto alla mia domanda Ho navigato come nocchiere in una spedizione nei mari del sud con i Pionieri: davano la caccia ad un artefatto, nascosto in un'antica città su un isola sperduta chissà dove in pieno oceano. Sono stata con loro per mesi e mesi. Mi hanno insegnato a difendermi, ho condiviso il loro cameratismo, la loro sete di avventura. E li ho riportati a casa quando hanno fallito nel trovare la città, e le scorte e i fondi son terminati. Riprendo fiato e sgranocchio un pezzetto di biscotto Adesso mastro Iver ci dice che la gilda non può più tirare avanti così. Che non finanzierà più spedizioni, ma che saranno i suoi stessi associati ad autofinanziarsi. Che si farà piazza pulita dei... mercenari... per lasciar spazio di nuovo agli esploratori. Se è vero, questa gilda si svuoterà: più opportunità per chi resta, ottimo. Ma, c'è un ma. Come farà a difendersi, se è vero che i Mastini stanno, a poco a poco, facendosi avanti spavaldi e incuranti delle perdite? Accavallo le gambe, poggiandomi allo schienale del divanetto e lasciandomi andare Non capisco perché. Perché lasciar andare andare via le... mele marce... se si potrebbe impiegarle proficuamente in questa battaglia? E come faremo, noi nuove leve, a trovare finanziatori disposti a pagare per le nostre spedizioni, se la gilda stessa non lo farà più? Non capisco. Non capisco proprio. Non ero certo il pesciolino più veloce del banco, ma neanche l'ultimo... 

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