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Capitolo Zero: Fuggitivo


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Sbrighiamoci, avanti. esclamo, attraversando aree così comuni a tutti i porti, e al tempo stesso così eccezionalmente singolari nelle loro dimensioni e nel numero: un cantiere enorme ed efficiente, un numero sconfinato di marittimi, tutti intenti in quella miriade di lavori richiesti alla messa in mare di una nave e alla sua manutenzione. Respiro appieno quell'odore di mare combattuto con grande efficacia da quello della pece dei calafati, un sottofondo di pesce e fritto aleggiante a chiudere la scena. Mi guardo attorno, cercando di orientarmi alla luce del sole. Credo che Incubo stia di là accenno col braccio alla mia destra, lungo la banchina affollata perpendicolare alla zona dei cantieri facciamoci un salto veloce e proseguiamo

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Fendendo la folla, avanziamo verso la darsena. Ci fermiamo a prendere il caffè alla bancarella consigliataci dall'halfing " Da Celestino, caffè sopraffino! " 

Oramai al limite delle capacità di carico, accolgo con piacere la proposta di raggiungere la nave ed uscire quindi dal caos a cui quel continuo flusso di persone ci sottopone.
Arrivati nei pressi dell'imbarcazione, mi siedo su una bitta, poggiando con attenzione tutto quello che ho portato fino ad ora. Mentre aspetto che Elle faccia i suoi controlli, mi metto a sorseggiare il caffè, mentre finalmente leggo i titoli del giornale appena comprato, aspettando la ragazza per proseguire con la colazione.

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Il 6/12/2019 alle 01:14, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 12:10

Capo Ventura || Brezza leggera da sudest, cielo terso

La farò breve: la Incubo non c'è. Al suo posto risiede una grande imbarcazione da trasporto, una fleuta di legno robusto battente doppia bandiera imperiale e capoventurese. Un capitano disattento approdato a tarda notte potrebbe aver investito la zattera di Elle come nulla fosse, una formica sotto lo stivale che avrebbe a malapena scalfito lo scafo possente dell'imbarcazione. Dov'è? Dov'è ora la piccola, indifesa figliastra della ragazza di Solyst?

"Tu." l'indice di un uomo dalla pelle d'ebano che veste i panni della guardia di Capo Ventura indica Elle "Se stai cercando la bagnarola che era qui, l'ha presa la Loggia. Era in un posto riservato all'ancoraggio di questo bestione."

Il felinide avrebbe potuto ascoltare indisturbato il discorso, poiché l'uomo non si fa problemi di segretezza e parla con voce alta e tonante.

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La rabbia scorre come acido nelle vene, accendendo la mia pelle pallida di una fiamma cremisi, annebbiando la mia vista. La bocca secca, incapace di articolare una sola parola, mi volto secca a fissare uno sguardo gelido sulla guardia che si rivolge a noi con le uniche informazioni utili. Utili, ma non certo tranquillizzanti. Alle  orecchie le parole feriscono e suonano beffarde, spingendo le parole trattenute a denti stretti a reclamare spazio Riservato? chiedo con voce tagliente quanto una lama e altrettanto gelida Riservato? Ieri notte, un uomo con la tua stessa divisa ha preteso, preteso dico, che pagassi l'attracco. Con quale coraggio ora mi si dice che il posto è riservato? Che qualcuno, senza nemmeno informarmi, prende possesso dei miei averi e li sposta dove più gli aggrada? Quale legge permette ad un'uomo, fosse anche una guardia, di prendersi il mio denaro la notte per qualcosa a cui di giorno non ho più diritto? La replica, partita pacata, si trasforma in tonante filippica dopo appena due parole. Aggredisco verbalmente la guardia, neanche fosse colpevole in prima persona, la mancanza della mia bambina un'affronto personale e un colpo al cuore  Qui mi si prende per i fondelli, o si, signor mio... continuo, bloccando sul nascere le proteste della guardia ...e ciò non è tollerabile. Sappiate che non lascerò impunito il colpevole. Giacché portava i vostri stessi colori, devo presumere che lo conosciate. Ebbene, informate il lestofante che sarà mia premura avere soddisfazione, e altrettanto sia fatto col suo superiore. Non posso credere, dopo tutte le ciance su diritti e leggi, che proprio chi sia elevato alla responsabilità di farle rispettare, si trovi qui ad argomentare come le si sia infrante. Riprendo fiato, fissando in cagnesco la povera guardia sommersa dalla mia rabbia e rimuginando sul fatto che la Loggia l'abbia presa in custodia. Tritata dai denti, esce in un mormorio indistinto la parola bagnarola, neanche fosse un disgustoso epiteto dal sapore orrendo. Volto appena la testa, rivolgendomi con lo stesso tono metallico a Deneb Andiamo. Devo trovare Incubo. Guardo ancora la guardia e di nuovo gli sputo in faccia bagnarola come se fosse una maledizione nei suoi confronti.

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  • 3 mesi dopo...
Il 5/12/2019 alle 23:56, Bellerofonte ha scritto:

Nelle puntate precedenti (Voglio che lo leggiate con questo di sottofondo)

LjRkORB.jpgIl Tabaxi fuggitivo "Deneb" sale a bordo della Bisaccia di Bronzo capitanata dal Pioniere Noah, che porta uno strano paio di occhiali scuri. A bordo c'è aria di intrigo, presto scoperto per l'ingenuità di un mozzo: la nave ospita un gruppo di Kenku in fuga dai Mastini d'Avorio. Il felinide riesce a guadagnarsi la simpatia del capitano, che gli regala un'armatura di un corsaro che dice di aver battuto in duello tempo addietro, con la raccomandazione di cercare un lavoro presso la Loggia di Capo Ventura.

A un giorno di viaggio da Capo Ventura, nei pressi del villaggio elfico di Nuova Minos, il brigantino cade in una trappola della Fortuna dell'Imperatore, l'ammiraglia dei Mastini. Con un colpo di fortuna, il fuggitivo riesce a scoccare una freccia che ferisce in volto quella che poi scoprirà essere la Nanbo Nefertari, la guida suprema dei bracconieri. Questa è l'ultima azione eroica compiuta, perché la nave viene distrutta dall'ira della strega e i Kenku catturati.

https://www.dragonslair.it/applications/core/interface/imageproxy/imageproxy.php?img=https://i.imgur.com/OTEgD38.jpg&key=3783037912b57afa8b42fb7f469acbe53ae3532cb4bb960ae63e27655545e6eeNel frattempo, la ragazza solitaria Elle si sta dirigendo a Capo Ventura con in mano una lettera di raccomandazione del capitano Pioniere Marbalus della fregata Folgore; la ragazza è al comando della sua piccola Incubo, cade nella trappola illusoria di un Aboleth ma viene salvata dall'elfo acquatico cacciatore Jevlan, che le chiede una mano a cacciarne altri. Dopo poco, è chiaro che l'elfo odi la Loggia per motivi poco chiari. Nella loro cerca si imbattono in un branco di mostri pronti a divorare i reduci di un recente naufragio per opera dei bracconieri chiamati Mastini d'Avorio, tra cui Deneb. Per sfuggire agli assalitori, Jevlan si sbarazza di uno dei mozzi con netto disapputo del capitano della Incubo.

Giunti infine a Capo Ventura, ricevono la pessima accoglienza della guardia cittadina, che diffidente chiede una moneta d'oro e una d'argento per l'ancoraggio della Incubo. Giunti presso la Loggia, Elle discute con il capomastro Kilash, mentre Deneb viene ricevuto dal Gran Maestro Kerberos; entrambi decidono di entrare a far parte della gilda degli esploratori, nonostante questa sia in netta difficoltà nella lotta a contrastare i Mastini d'Avorio.

Venite invitati a passare la notte presso una lurida taverna della città, la Locanda del Cigno, gestita dal bugbear Barut l'Artista; dopo aver trascorso la notte insieme, una missiva da parte di Kilash vi avvisa che non lo incontrerete così presto:

Il 11/11/2019 alle 20:34, Bellerofonte ha scritto:

Cari aspiranti Pionieri,

mi addolora comunicarvi che si sono verificati imprevisti che mi terranno occupato tutta la giornata. Ho delegato il compito di introdurvi nella nostra beneamata gilda al Mastro Carpentiere Iver di Keld, che troverete dalle 15:00 alle 18:00 nella carena della Loggia, giù al Porto Nuovo. Se non sapete orientarvi, chiedete pure alle guardie.

Buona fortuna e a presto rivederci,

Capomastro e Tesoriere Kilash Fuinur

PS: Iver è un uomo vecchio stampo e vi metterà sicuramente alla prova. Venite equipaggiati. 

Dopo aver fatto colazione e preso una copia del giornale locale, giunti presso l'ancoraggio della nave scoprite che è sparita! Una guardia cittadina vi informa che la Loggia l'ha presa in consegna per un evidente errore burocratico. Dovete andarvela a riprendere.

@Elle

Spoiler

5lPBPCx.jpg?1Kilash Fuinur è un personaggio piuttosto singolare: da quel poco che hai visto è timido ai limiti del sociopatico, eppure possiede una memoria incredibile. La sua età non ti è chiara, ma in lui c'è qualcosa di dannatamente strano.

Nel breve colloquio che hai avuto, sei stata testimone dell'intrusione di una certa Ofira, che ha comunicato richieste piuttosto insolite per un Pioniere.

Un'altra informazione importante riguarda il cacciatore che hai incontrato: quanto devono essere caduti in basso gli elfi di Nuova Minos se il loro attuale re è poco più che un contrabbandiere di occhio di Aboleth con una taglia di tremila monete d'oro sulla testa?

La questione ti puzza, ma ogni dubbio è rimandato al tuo incontro successivo col Capomastro della Loggia.

@Deneb

Spoiler

2EMA0Qc.pngEntrare nella Loggia Capoventurese non è una scelta semplice, ma è forse l'unica che hai. I Mastini d'Avorio minacciano il tuo villaggio natìo, così da vagabondo ogni-tanto-furfante quale sei, improvvisamente ti ritrovi ad essere eroe del popolo.

Kerberos ti vuole dipingere addosso un ruolo che di sicuro non meriti, e che non sai ancora se sarai in grado di portare avanti. Al solito, ti sei ritrovato in una situazione più grande di te. Esattamente come col mercante arrabbiato che ti insegue...che non avrà difficoltà a trovarti, se il tuo vero nome o la tua faccia vengono stampati in ogni caserma dell'Est Continente!

Il tuo piano di tenere un basso profilo andrà presto a farsi friggere...ma la Bisaccia di Bronzo, Noah e tutti i tuoi vecchi compagni di viaggio meritano giustizia. Che scelta prenderai? Abbandonare il tuo vecchio percorso per fare il giustiziere, o fuggire ancora e ancora condannando il tuo popolo?

 

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Deneb

Guardo Elle sgonfiarsi un po' dopo la sfuriata, devo ricordarmi di non far arrabbiare questa ragazza, potrebbe essere più pericolosa di tutta questa faccenda messa insieme recupero quindi le cose dalla bitta sulla quale mi ero seduto e mi avvio lungo il molo camminandole di fianco, visibilmente dispiaciuto che il buon umore avuto fino a quel momento fosse stato spazzato via 

" Vedrai che hanno messo Incubo in un posto sicuro... In fondo stiamo parlando della Loggia no? Anche se capisco benissimo il motivo della tua inca**atura " frugo nella busta recuperando uno dei dolci e porgendolo quindi alla ragazza " Biscotto? " le sorrido cercando di farle tornare il buon'umore" Su su andiamo a vedere chi sarà il prossimo da ca**iare! " le do un leggero colpo con il fianco mentre ci avviamo versoi moli della Loggia.

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Elle

Guardo Deneb senza cogliere del tutto le parole, la mente ancora sconvolta dalla novità e inceppata dalla rabbia. Fisso il dolce che mi porge, squadrandolo indecisa se accettarlo o scoppiare in un nuovo eccesso di ira. Mi mordo il labbro e marcio a passo deciso verso l'arsenale, superando Deneb senza degnarlo di una risposta. Fatti tre passi, mi volto e torno indietro, prendo il biscotto e comincio a mangiarlo, la faccia imbronciata come una bambina. Mi sento l'argento vivo addosso, una smania di fare e soprattutto di avere tra le mani quel cafone in divisa che ieri notte mi ha spillato soldi per nulla. Cammino senza quasi vedere dove vado, non fosse che il molo è una guida assoluta e impossibile da mancare. Il calore e gli odori di porto però hanno la meglio sulla mia agitazione, riconducendomi con i loro toni di casa alla ragione. Mi lascio avvicinare da Deneb, lo fisso un attimo e con sguardo ancora corrucciato gli dico solo Dammene un'altro sperando che, da buon gatto, capisca che non ce l'ho con lui.

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Deneb

Come un'onda, come il mare. La comunione e la somiglianza di questa ragazza con l'elemento in cui è praticamente nata sono quasi spaventose.
Passata la forza dell'onda, il mare emotivo della ragazza tornò a placarsi un po', anche se il bianco della rabbia, schiumava ancora sulla superficie. 

La mia offerta di pace alle gocce di cioccolato però, sembrava aver avuto effetto desiderato, tanto da farmi ritrovare un Elle ancora corrucciata, ma desiderosa di un altro biscotto " Ma certo, tieni "  le dico sorridente mentre gliene passo due, continuando poi a camminare sereno al suo fianco.

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Il 11/12/2019 alle 18:40, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 12:10

Capo Ventura || Brezza leggera da sudest, cielo terso

5LUXAQh.jpg

Costeggiate il molo sgranocchiando leccornie che i gabbiani gracchianti vi invidiano; gli strascichi di molliche ne attraggono alcuni, che incuranti della presenza umanoide cercano di accaparrarsi le briciole più consistenti beccando il legno della banchina. Un mezzorco distratto bestemmia Valkur su un barile di pesce rovesciato per terra, e viene bastonato da un halfling alto meno della metà di lui, guadagnandosi lo scherno dei marinai circostanti; il proprietario di uno sloop malandato - un signorotto con abiti borghesi e scarpe blu lucidissime - sta discutendo con un elfo dai lunghi capelli argentei coperti da un cappello tricorno su chi abbia l'effettivo permesso di posteggiare in un punto particolare della costa. I due arrivano quasi alle mani, se non fosse per due mozzi ubriachi che si avvicinano cercando monete d'argento in cambio dei loro servizi da improbabili guardie del corpo. I due, schifati, si allontanano altrove.

Davanti a voi alcune donne di mezza età portano in grembo del pesce arrotolato in copie obsolete delle Cronache provenienti da una bancarella attorno alla quale un elfo con le branchie sta vendendo le sue merci intascando monete a una velocità impressionante. Le sue orecchie si rizzano quando sente il clangore dell'armatura di una guardia avanzare verso di lui: raccoglie in un battibaleno il sacco unto di pesce e si getta in mare mentre i soldati arrivano in netto ritardo, imprecando. Quando questi si allontanano, un paio di goblin spuntano da sotto la banchina per arraffare un paio di merluzzi caduti all'elfo e portarli con loro nel sottosuolo cittadino.

l9uyFrh.jpgIl molo è movimentato come ci si aspetterebbe in una qualsiasi giornata. Camminate usando come riferimento la torre della Loggia, in corrispondenza della quale si ergono sul molo i capannoni ornati dala bandiera azzurra con la bussola stampata sopra. La darsena riservata ai Pionieri è un complesso di piccoli edifici in legno di architettura piuttosto semplice e aperta, odorosi di pece e legno ammuffito.

Un nano armato di martello e tenaglie lì di fronte minaccia di morte dei ragazzini con alcuni pesanti secchi in mano, che corrono come folli su e giù per il molo. "...avete quelle gambe lunghe e cosa diavolo ve ne fate se siete così lenti? ALZATE IL CU.LO O VI RIMANDO A CALCI NELLE FOGNE!" il nano sospira e abbandona le tenaglie in un barile, mentre una voce profonda scandisce lentamente le parole: "Vacci piano, sono solo ragazzini..." il nano sbuffa e si allontana, mentre la voce assume una forma mentre esce dalla baracca di legno: un uomo immensamente alto, con una folta e liscia barba bianca, vestito di una camicia candida con le maniche rimboccate e un paio di pantaloni tenuti su da bretelle di cuoio. Attorno alla sua cinta ci sono tasche di ogni forma e varietà e fibbie che mantengono sospesi attrezzi da carpentiere. Gli stivali e i guanti anfibi sono sporchi di fango e pece, mentre lucidissimo invece è il medaglione d'oro a forma di tridente che porta al collo.

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Elle

Nonostante la rabbia, mi godo lo spettacolo dell'Arsenale. Venendo da un porto, apprezzo le differenze e le migliorie di un'altro, e questo è spaventosamente avanti rispetto a Solyst. Più grande, più attrezzato, più frequentato. Dappertutto portuali che vanno e vengono, e ogni genere di materiale e dotazione possibile. In cuor mio una lacrimuccia e un profondo desiderio di mettere le mani su un pò di quel ben di Dio per risistemare Incubo. Dici che siamo nel posto giusto? mi rivolgo a Deneb, prima che la smania sia di trovare Incubo che quella di metter mano a una ventina di braccia di cavo da un pollice e qualche caviglia mi assalga. 

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Deneb

Il molo di Capo Ventura confermò quelle che erano le aspettative per una città portuale di quelle dimensioni. Brulicante di vita, di odori e di suoni, un cacofonico caleidoscopio di destini e persone.

" Così pare... " fece sorridente di rimando alla ragazza " O forse dovremmo sperare che non sia così " concluse che poi avviarsi insieme alla ragazza.

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Il 25/3/2020 alle 17:36, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 12:15

Capo Ventura || Brezza leggera da sudest, cielo terso

L'uomo barbuto vi squadra da cima a fondo accarezzandosi la barba. Alza un sopracciglio verso il felinide e gli rivolge la parola: "Un Tabaxi. Non se ne vedono così tanti in giro, di questi tempi." fa qualche passo verso di voi e aggiunge: "Non vi ho mai visto da queste parti. Cercate lavoro qui al molo?"

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Elle

Squadro il tizio dalla testa ai piedi, cercando di valutarlo con un colpo d'occhio, ma la cosa sembra difficile. L'uomo è alto e grosso e porta abiti di buona fattura, una bella mostra di attrezzi alla cintura. Non sembra scortese né burbero come di solito sono i portuali, ma forse è solo un'apparenza. Non esattamente, no. Stiamo cercando il Mastro Carpentiere. Ci manda Kilash aggiungo poi, tirando fuori la lettera del ragazzo, ma senza avvicinarmi all'uomo. E io sto cercando la mia barca, anche. Una scialuppa attrezzata a sloop, era ormeggiata lungo la banchina ma è stata portata via, qui nella darsena della Loggia. Si chiama Incubo. Fisso l'uomo, cercando di capire dalla sua espressione se sa qualcosa, anche prima che risponda.

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Deneb


L'uomo dietro alla voce non deluse in alcun modo le mie aspettative. Era una voce che si faceva rispettare senza pretenderlo, insomma aveva una certa autorità, ma diversa da quella del Gran Maestro Kerberos " Deneb " mentre avanzo un paio di passi verso l'uomo porgendogli la mano " E be per quanto riguarda i motivi della nostra presenza qui, ha già detto tutto la mia amica... "

Guardo l'uomo per qualche secondo prima di continuare " Vuol dire che ultimamente ne vede di meno in giro? "

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20 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 12:20

Capo Ventura || Brezza leggera da sudest, cielo terso

L'uomo sorride sollevando le gote rosse circondate dalla barba e dalle folte sopracciglia color neve. "La vostra ricerca è finita. Mastro Carpentiere Iver van Keld, al vostro servizio." inchina leggermente la testa a mimare una qualche forma di inchino nell'ultima parte, scrutandovi da cima a fondo alla ricerca di indizi sulla vostra persona. Dapprima si rivolge al Tabaxi: "Molti di meno. In gioventù se ne incontravano parecchi nelle Isole Vermiglie, o a sud, sui mercantili partiti dalle isolette libere al largo di Dunwall. Oggi ci si stupisce quando se ne incontra uno a nord di Kulan. Come quelli della tua razza, anche i Kenku e i Mezzidraghi stanno diventando sempre più rari...per via delle vostre pellicce, piume e squame. Se qualcuno non ferma i Mastini d'Avorio, presto finirete come gli Gnor." - non sapete cos'è uno Gnor, ma forse non vi serve saperlo: "Estinti." conclude l'uomo. La sua voce è callosa tanto quanto le mani, e c'è della nostalgia ad impregnare ogni sillaba che attraversa la nuvola bianca che gli copre le labbra. Sospira. "Sto parlando troppo, vero? E' l'età, l'età...!" fa cenno di seguirlo mentre passeggia sul molo verso l'eremo ai piedi del torrione, dove termina la banchina. "Il ragazzino non mi ha avvertito di nulla. Cosa di serve? Se è per lo sloop, nessuno lo aveva registrato e pensavamo fosse abbandonato, così l'ho portato dentro. I miei uomini gli stanno dando una sistemata."

Modificato da Bellerofonte
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Elle

Strabuzzo gli occhi a sentire cosa dice l'uomo, sul fatto che mai un'imbarcazione possa risultare abbandonata e, peggio, che qualcuno le possa mettere le mani addosso senza il mio permesso. Apro e chiudo la bocca, gonfiandomi come un tacchino e arruffando le penne, senza peraltro riuscire a sputare una singola parola. La bocca secca, ora impastata dai biscotti, reclama liquidi, e l'idea che siano ricchi di alcool e forti abbastanza da stendermi in un unico colpo non sembra troppo male. Registro a malapena l'informazione sui Tabaxi e le attività dei Mastini, tutta presa dall'idea di sconosciuti che sabotano la mia bambina. Alla fine riesco a sbottare, in un tono soffocato dalla rabbia dissimile dal solito morbido e languido Dov'è? Non riesco ad aggiungere nient'altro, neanche il semplice accenno all'inquilino legato come un salame all'interno. Prego solo che gli idioti non lo liberino o uccidano per semplice divertimento. Con voce microscopica e soffocata aggiungo Voglio vederla. Dov'è? Dov'è la mia bambina?

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Deneb

Alle parole del mastro carpentiere non posso fare a meno di stringere con forza i pugni, mentre istintivamente un ringhio accompagna la dentatura che mostra mentre parole masticate fuoriescono cariche di odio " Maledetta str**za pitturata "

La faccia bonaria dell'uomo, unite alle preoccupate parole di Elle circa la sua barba o forse meglio dire la sua bambina però gli fecero tornare il buon umore, lasciandogli sfuggire un piccolo sorriso.

Tornado a rivolgersi quindi all'uomo " La prego ci porti alla sua barca o potrebbe uccidere qualcuno, prima di morire di crepacuore " concluse ridacchiando, ma cercando di non farsi scorgere troppo dalla ragazza.

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Il 29/3/2020 alle 16:31, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 12:20

Capo Ventura || Brezza leggera da sudest, cielo terso

"Linguaggio, micio!" il rimprovero dell'uomo trasuda vecchia scuola. "Seguitemi, e non toccate nulla."

Nascosto dietro a una serie di baracche c'è uno spazio ricavato scavando qualche decina di metri quadri di promontorio, una piazzola fuori dalle banchine di legno dove le navi vengono portate per essere smontate e riparate. Mentre camminate, l'uomo che vi guida - tale Iver, nome semplice da ricordare - ogni tanto allunga un passo per sorpassare le giunture d'acciaio che fungono da guide per i carrelli che portano le imbarcazioni fuori dall'acqua.

NBQ8Ume.jpgPassate a pochi centimetri dallo scheletro di una goletta in ristrutturazione, poi sorpassate un dao semidistrutto; uomini, nani, goliath e razze orchesche risparmiano il fiato per i muscoli, urlando singole parole: "Issa!" "Molla!" "Cima!" "Pece!" "Betulla!"..."Iver!" ma il capomastro scuote la mano per rimandare a dopo qualsiasi richiesta dei carpentieri. La terza nave che si pone davanti a voi è la più grande: un bellissimo brigantino dalle vele bianchissime, la cui polena è una rappresentazione barbuta del dio Valkur che tiene in mano una lanterna. Le impalcature su entrambi i lati servono agli uomini per raschiare via i cirripedi. I nani più anziani e muscolosi ordinano: "Braccia! Braccia! Più braccia!" per incitare i più giovani a lavorare di più. Quando Iver vi passa accanto, si ferma un attimo a contemplarla e sospira, accarezzandone il legno con una pacca simile a quella che un uomo darebbe a un amico in difficoltà. Il nome della nave è una placca d'ottone su entrambi lati, appena sotto la balaustra di prua: Cercascogli.

 

@Elle

Spoiler

Quella non è una nave. Quella è una leggenda vivente. Il brigantino appartenuto per anni al capitano Besnik Aghendor (in arte Fortunale) è famoso in tutto l'Est Continente. Non è mai stato sconfitto in battaglia, ha consegnato alla giustizia innumerevoli pirati e superato tempeste perfette uscendone senza un graffio. Il suo nome rapprsesenta appieno la fortuna sfacciata che accompagna questo vascello sin dal suo varo, avvenuto proprio su queste spiagge, a Capo Ventura. I marinai - grandi inventori di storie, al solito - sostengono che il dio Valkur in persona si sia travestito da carpentiere e abbia aiutato a costruire la nave. Altri invece sostengono che il suo ex-capitano abbia fatto un patto con Procan in cambio della sua anima. Altri ancora, che a bordo ci sia nascosto un oggetto magico che garantisce fortuna eterna.

Dietro la nave in questione, ecco che spunta fuori la Incubo, piccola e indifesa rispetto ai mostri che abitano questo molo. I carpentieri hanno smontato l'albero e sostituito il timone di poppa; qualcuno sta terminando di dare una passata di una sostanza unticcia e lucida sullo scafo, altri piallano le assi del ponte staccate per l'occasione.

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Elle

Attraversiamo l'arsenale, dove la mia smania di metter le mani su tutto quel ben di dio mi assale, forte come non mai. Quando poi incrociamo la Cercascogli, un timore reverenziale  mi coglie; benché arrivi da lontano, molto lontano dalle zone solitamente battute dalla nave, le sue leggende tra i marinai sono corse perfino nel profondo sud da cui provengo. Con voce soffocata, mi limito semplicemente a chiedere E' davvero lei? allungando una mano come per sfiorarla. Non mi fermo però, visto che un desiderio più forte mi guida. E quando finalmente appare, la mia bambina, così fuori dall'acqua, come una donna nuda, una lacrimuccia mi corre sul viso Incubo grido senza ritegno, correndole incontro incurante degli ammonimenti Cosa ti stanno facendo, piccola mia aggiungo accarezzando la pittura appiccicosa sullo scafo. Nonostante le mie preoccupazioni, ho notato che i maestri d'ascia dell'arsenale sono persone competenti, estremamente competenti, quindi mi trattengo dal mettermi ad urlare ordini su come fare o non fare le cose. Indietreggio, lasciando gli operai alla loro opera, e mi rivolgo invece ad Iver Non me l'avete maltrattata... grazie... esclamo riconoscente ...adesso però ho una domanda, e non so se vi piacerà. Abbasso la voce, in maniera che gli operai non sentano, anche se il casino dell'arsenale copre qualunque conversazione senza difficoltà A bordo avevo un... ospite ecco... legato e imbavagliato... aggiungo schivando gli occhi dell'uomo, appena appena imbarazzata ...vorrei sapere se è ancora lì... o l'hanno portato via... ecco... Finalmente alzo lo sguardo e lo fisso negli occhi, appena appena arrossita (cosa che, nel mio caso, è palese ed evidente nonostante l'abbronzatura), aspettando una risposta. Per essere il primo incontro col tizio che dovrebbe illustrarci l'attività della Loggia e le nostre mansioni e doveri, un mostro legato nella stiva all'insaputa di tutti non è esattamente un buon biglietto da visita. ma pazienza.

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Deneb


Rimproverato come potrebbe esserlo un qualunque studente dal proprio maestro, mi ritrovo ad abbassare lo sguardo, abbassando leggermente la testa e non e non proferendo altra parola fino a che ci troviamo di fronte allo sloop di Elle, che sembra stia ricevendo cure speciali.

Dopo che la ragazza ha esposto i suoi dubbi, torno a parlare " Chiedo scusa per il mio linguaggio di poco fa, ho avuto personalmente a che fare con loro, con lei in particolare... Nefertari se non ricordo male le parole di Kerberos e non è stato per niente piacevole " lo sguardo torna ad essere freddo e cupo " Se non fosse stato per lei, sarei a sfamare qualche Aboleth in fondo al mare " lo sguardo torna ad addolcirsi, mentre guardo la ragazza che a quanto pare si preoccupa di qualcosa o qualcuno che teneva legato nella sua barca.

Ripenso al rispetto reverenziale e quasi affettuoso con cui i due hanno trattato il brigantino che giganteggia di fianco alla piccola imbarcazione di Elle " Ammetto la mia ignoranza... Non ho potuto fare a meno di notare come avete guardato questa nave, cos'ha di tanto speciale? "

 

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