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D&D 5 e tiri roleplay nel gioco


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Ancora una volta si fa veramente molta fatica a capire quale sia il tuo punto.

Se la tua domanda è: come funzionerebbe D&D se le abilità mentali fossero lasciate interamente ai giocatori, senza mediazione di regole?
Quello che potrei dirti sarebbe: in modo molto più lento e arbitrario, meno immersivo e più skill intensive. Non serve ipotizzare chissà che, qualsiasi D&D OS o retroclone funziona esattamente così.

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Per curiosità, come gestite un giocatore con poco senso tattico che vuole interpretare un abilissimo mago che controlla il campo di battaglia?

Si finisce sempre al giocatore timido che viene ingiustamente penalizzato, ma la situazione di cui sopra è la stessa.

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8 minuti fa, Ji ji ha scritto:

Per curiosità, come gestite un giocatore con poco senso tattico che vuole interpretare un abilissimo mago che controlla il campo di battaglia?

Intelligenza di gruppo.
Tutti contribuiscono ma in game è il mago a decidere.

8 minuti fa, Ji ji ha scritto:

Si finisce sempre al giocatore timido che viene ingiustamente penalizzato, ma la situazione di cui sopra è la stessa.

Bypassiamo il roleplay "teatrale" in favore di descrizioni più asettiche e un tiro di dado.
Naturalmente impossibile se i dadi non si tirano, e un'ottima ragione per tirarli.

Modificato da The Stroy
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13 minuti fa, Ji ji ha scritto:

Per curiosità, come gestite un giocatore con poco senso tattico che vuole interpretare un abilissimo mago che controlla il campo di battaglia?

Si finisce sempre al giocatore timido che viene ingiustamente penalizzato, ma la situazione di cui sopra è la stessa.

io adoro chi ruola pesante e credo valga più di mille dadi. Ovviamente una scelta esclude l'altra. Quindi consiglierei a chi ruola di valutare il suo "operato" mentre nello stesso tavolo (io tiro solo e l'altro io parlo solo) per me nessun problema a gestire entrambi. Ovviamente, tornando alla mia domanda iniziale, mi piace scambiare opinioni senza scannarsi e vedere aspetti inconsueti della cosa. Uscire dalla strada sicura 

13 minuti fa, The Stroy ha scritto:

Ancora una volta si fa veramente molta fatica a capire quale sia il tuo punto.

Se la tua domanda è: come funzionerebbe D&D se le abilità mentali fossero lasciate interamente ai giocatori, senza mediazione di regole?
Quello che potrei dirti sarebbe: in modo molto più lento e arbitrario, meno immersivo e più skill intensive. Non serve ipotizzare chissà che, qualsiasi D&D OS o retroclone funziona esattamente così.

concordo con te salvo, essendo al tavolo, meno immersivo. Skill intensive (non ho idea di cosa intendi)

per ipotizzare che un gioco funziona così.....non mi sembra una risposta.....parlavo di chiedersi il perchè, senza accettare la cosa "perché è così"

Se non ho invece capito quello che intendi, perdonami.

Modificato da nolavocals
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3 minuti fa, nolavocals ha scritto:

Ovviamente una scelta esclude l'altra.

Perché?
Ho un giocatore che a volte interpreta in modo molto sentito o usa una buona logica e bypassa tranquillamente i tiri, altre volte (vuoi perché non è serata, vuoi per la situazione in game) si affida senza problemi al discorso indiretto o a grosse sintesi.
Non vedo problemi in nessuno dei casi.

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1 minuto fa, The Stroy ha scritto:

Perché?
Ho un giocatore che a volte interpreta in modo molto sentito o usa una buona logica e bypassa tranquillamente i tiri, altre volte (vuoi perché non è serata, vuoi per la situazione in game) si affida senza problemi al discorso indiretto o a grosse sintesi.
Non vedo problemi in nessuno dei casi.

aspetta hai un giocatore che a seconda di come si alza la mattina ti dice oggi tiro solo dicendoti faccio questo ed altre volte romanza la giocata? 

Personalmente, le giocate troppo teatrali non sono per tutti, quindi non le vedo molto popolari (mia idea).

Cmq, da quello che posso capire: nessuno ha mai messo in discussione/in dubbio, questa regola non scritta ma applicata da tutti? 

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1 minuto fa, nolavocals ha scritto:

aspetta hai un giocatore che a seconda di come si alza la mattina ti dice oggi tiro solo dicendoti faccio questo ed altre volte romanza la giocata? 

Mi sembra del tutto normale. A volte uno è stanco o distratto e allora tira, altre volte è fresco o particolarmente coinvolto e ci ricama un po' su.
Non ci vedo nulla di strano.

3 minuti fa, nolavocals ha scritto:

nessuno ha mai messo in discussione/in dubbio, questa regola non scritta ma applicata da tutti? 

No, anche perché se la regola a cui ti riferisci è quella per cui i giocatori devono descrivere l'azione del PG è letteralmente la prima cosa scritta in qualsiasi manuale di GdR tradizionale, compreso quello a cui fai riferimento tu.

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8 minuti fa, The Stroy ha scritto:

Mi sembra del tutto normale. A volte uno è stanco o distratto e allora tira, altre volte è fresco o particolarmente coinvolto e ci ricama un po' su.
Non ci vedo nulla di strano.

No, anche perché se la regola a cui ti riferisci è quella per cui i giocatori devono descrivere l'azione del PG è letteralmente la prima cosa scritta in qualsiasi manuale di GdR tradizionale, compreso quello a cui fai riferimento tu.

es 3.5 (concedimi il raggirare anche se non è appropriato in quanto contrapposto)

consideri descrizione dire: "il mio pg vuole convincere la guardia cittadina d'aver visto un drago" tira il d20 fa 10 più il suo bonus arriva come risultato a 35 .

oppure, da quello che capisco

Un bravo Giocatore nel lessico, con un risultato a tiro avvenuto di 15, ottiene lo stesso risultato (ripetizione scusate) del precedente?

 

35.JPG

Modificato da nolavocals
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3 minuti fa, nolavocals ha scritto:

consideri descrizione dire: "il mio pg vuole convincere la guardia cittadina d'aver visto un drago" tira il d20 fa 10 più il suo bonus arriva come risultato a 35 .

Non è descrizione (stai dicendo cosa il tuo PG vuole fare, non cosa fa) ma potrebbe andar bene se ad esempio fosse una scena poco importante.

4 minuti fa, nolavocals ha scritto:

Un bravo Giocatore nel lessico, con un risultato a tiro avvenuto di 15, ottiene lo stesso risultato (ripetizione scusate) del precedente?

Mi spiace, ma questa frase è incomprensibile.

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2 minuti fa, The Stroy ha scritto:

Non è descrizione (stai dicendo cosa il tuo PG vuole fare, non cosa fa) ma potrebbe andar bene se ad esempio fosse una scena poco importante.

Mi spiace, ma questa frase è incomprensibile.

credo che la cosa si sia arenata tra noi due (su come scrivere o descrivere la situazione. Non ottenendo nessuna risposta. Mi sembra più un girare intorno alla cosa senza sbilanciarsi.) e non più su quello che mi interessava

In questo momento, Checco ha scritto:

Immagino voglia dire che se uno ottiene tirando un totale di 35, uno più bravo a parlare otterrebbe lo stesso risultato con un 15?

Boh, credo...almeno.

Si, grazie, perchè è la direzione che sta prendendo questa discussione. Ma sono io che spiego male o, giusto per capire.

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8 minuti fa, Checco ha scritto:

Immagino voglia dire che se uno ottiene tirando un totale di 35, uno più bravo a parlare otterrebbe lo stesso risultato con un 15?

Se è così, intanto non capisco perché in una discussione che si intitola "D&D 5" si continui a far riferimento a 3.5.
Poi... sì? Ma ancora una volta non mi sembra nulla di strano.
Non è molto diverso da una scena in cui due PG devono trovare una porta segreta e uno picchia i muri, usa l'acqua per trovare le fessure e il fumo per gli spifferi (probabilmente ottenendo un successo automatico o almeno uno sconto sul tiro) mentre l'altro dice "Cerco qua intorno" (dovendo tirare una prova normale).

7 minuti fa, nolavocals ha scritto:

credo che la cosa si sia arenata tra noi due (su come scrivere o descrivere la situazione. Non ottenendo nessuna risposta. Mi sembra più un girare intorno alla cosa senza sbilanciarsi.) e non più su quello che mi interessava

Guarda, onestamente non so che dire: ma è quasi impossibile capire non dico il punto della discussione, ma anche solo il significato delle singole frasi.
Se facessi più attenzione a come scrivi o almeno ti rileggessi (cose che chiaramente non fai, visto che dici cose come "Non ottenendo" che in italiano non esistono) forse potremmo saltarci fuori, altrimenti credo anch'io che ci siamo arenati.

Se sei straniero o qualcosa di analogo chiedo scusa, in modo non ironico possiamo passare all'inglese se ti trovi meglio.

Modificato da The Stroy
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6 minuti fa, The Stroy ha scritto:

Se è così, intanto non capisco perché in una discussione che si intitola "D&D 5" si continui a far riferimento a 3.5.
Poi... sì? Ma ancora una volta non mi sembra nulla di strano.
Non è molto diverso da una scena in cui due PG devono trovare una porta segreta e uno picchia i muri, usa l'acqua per trovare le fessure e il fumo per gli spifferi (probabilmente ottenendo un successo automatico o almeno uno sconto sul tiro) mentre l'altro dice "Cerco qua intorno" (dovendo tirare una prova normale).

quindi giochi misto parlato e tiro con medie create, ok. mi sembrava di esser stato chiaro che, se uno la pensava così poteva non partecipare.

faccio esempio al d20 3.5 perché a mio avviso più chiaro, per quello che voglio trasmettere. 

E qui il punto 2

6 minuti fa, The Stroy ha scritto:

Guarda, onestamente non so che dire: ma è quasi impossibile capire non dico il punto della discussione, ma anche solo il significato delle singole frasi.
Se facessi più attenzione a come scrivi o almeno ti rileggessi (cose che chiaramente non fai, visto che dici cose come "Non ottenendo" che in italiano non esistono) forse potremmo saltarci fuori, altrimenti credo anch'io che ci siamo arenati.

Se sei straniero o qualcosa di analogo chiedo scusa, in modo non ironico possiamo passare all'inglese se ti trovi meglio.

Non sono straniero, cmq grazie per la lezione di grammatica.

Spero che i tuoi giocatori siano selezionati, altrimenti sai che lavate di testa gli fai ogni volta che aprono bocca.

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9 minuti fa, nolavocals ha scritto:

mi sembrava di esser stato chiaro che, se uno la pensava così poteva non partecipare.

Se fossi stato chiaro come dici, credimi che non avrei partecipato.
Purtroppo, siccome di lezioni di grammatica ne avresti bisogno eccome, non lo sei stato.
Mi spiace di averti fatto perdere tempo, ma ancor più di averne perso io.

E, per la cronaca, uno dei miei giocatori è diagnosticato per dislessia e non abbiamo mai avuto problemi, forse perché non dà la colpa agli altri per le mancanze (assolutamente non colpevoli) che ha lui.

Modificato da The Stroy
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6 minuti fa, The Stroy ha scritto:

Se fossi stato chiaro come dici, credimi che non avrei partecipato.
Purtroppo, siccome di lezioni di grammatica ne avresti bisogno eccome, non lo sei stato.
Mi spiace di averti fatto perdere tempo, ma ancor più di averne perso io.

E, per la cronaca, uno dei miei giocatori è diagnosticato per dislessia e non abbiamo mai avuto problemi, forse perché non dà la colpa agli altri per le mancanze (assolutamente non colpevoli) che ha lui.

Visto che qualche tempo addietro è accaduta la stessa situazione, con la tua persona, tanto da far intervenire i moderatori.

Probabilmente, assieme all'italiano, dovevano insegnarti il rispetto e l'educazione.

L'essere arrogante, in un sito come questo, credo sia altamente deleterio.

Buona serata.

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La mia risposta all'esempio del 35 vs 15 è: no, il risultato non c'entra nulla con la teatralità. La teatralità stessa non è una caratteristica specifica del buon roleplaying.

Un giocatore dice "il mio pg vuole convincere la guardia cittadina d'aver visto un drago". Immagino che sia davanti a suddette guardie; per scrupolo chiedo al giocatore "cioè, dici loro che hai visto un drago". Lui mi dice "sì". A seconda delle circostanze settiamo una CD.

Ma le circostanze, come si stabiliscono? Per esempio, dove ha visto questo drago? Nel tombino a due metri da lì? O sulle colline a trenta miglia dalla città, notoriamente infestate dai draghi? Detta come sopra, la frase può voler dire che ha visto un drago sei anni prima su un altro continente.

La teatralità non c'entra nulla. Il giocatore può strabuzzare gli occhi e fare una sceneggiata degna del miglior teatro, ma questo non influenza il tiro di dado. Il contenuto di quello che dice sì.

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@nolavocals, ancora una volta penso che tu non abbia chiari alcuni concetti e termini base e che ciò, unitamente al "contorsionismo" di alcune tue riflessioni, renda veramente difficile articolare una discussione che sia davvero costruttiva. Peraltro, anche in questa discussioni sembri ignorare deliberatamente le domande che ti pongo.

Inoltre, trovo l'attacco a The Stroy completamente fuori luogo.

Mi fermo qui, ché altrimenti anche a 'sto giro rischio di passare per quello che fa le lezioncine sul piedistallo o che censura la libertà di pensiero altrui.

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3.5 e 5e sono due sistemi profondamente diversi quindi fare riferimento ad uno mentre si parla dell’altro crea enorme confusione. In che sistema giochi e di quale dei due vuoi parlare?

Questa, per me, è una domanda importante perché ad esempio se parli di 3.5 a me questa conversazione non interessa se invece parli di 5e fare esempi di 3.5 rende il confronto più difficile e confuso. 

In relazione all’argomento che ti interessa quale è la regola che ti crea dubbi? 

Quella che dice che un giocatore descrive l’azione del suo personaggio e poi tira un dado per vedere se l’azione riesce?

O la regola non scritta che alcuni applicano al tavolo che consente ad un giocatore bravo nella dialettica di ottenere un successo anche senza tirare o magari con un tiro basso?

Modificato da savaborg
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55 minuti fa, Checco ha scritto:

@nolavocals, ancora una volta penso che tu non abbia chiari alcuni concetti e termini base e che ciò, unitamente al "contorsionismo" di alcune tue riflessioni, renda veramente difficile articolare una discussione che sia davvero costruttiva. Peraltro, anche in questa discussioni sembri ignorare deliberatamente le domande che ti pongo.

Inoltre, trovo l'attacco a The Stroy completamente fuori luogo.

Mi fermo qui, ché altrimenti anche a 'sto giro rischio di passare per quello che fa le lezioncine sul piedistallo o che censura la libertà di pensiero altrui.

Checco, prego, cita dove avrei attaccato the story, se non in risposta ai suoi modi poco gentili.

 

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