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Of Orcs and Men - TdG III


Pippomaster92

Messaggio consigliato

Wurrzag

Attaccare il campo di prigionia e' un suicidio e non portero' i miei orchi a morte certa

"Rispetteremo il piano cercando di restare vivi"

commento rispondendo al Colosso e Tayyip

"Attaccare il campo e' fuori discussione, solo uno sciocco si getterebbe in un impresa del genere. Prepariamoci a partire, il grosso del gruppo partira' a breve lasceremo qui solo un gruppo di esploratori, i piu veloci. Quando saremo lontani daranno fuoco a questa capanna in modo da portare gli umani in questa zona poi ci raggiungeranno preoccupandosi di camuffare le nostre tracce...a meno che i nostri sciamani non siano in grado di nasconderle."

proseguo

"Se siamo fortunati, gli umani penseranno che ci stiamo spingendo verso il campo mentre vorrei spostarmi verso l estremo sud, verso la grande acqua....provare a sorprenderli"

 

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Tayyip

Balzo in piedi assai soddisfatto della decisione di Wurrzag: Faccio cominciare subito i preparativi capo.
Tra me e me penso a cosa sarà del clan se si trovasse chiuso in una morsa tra il nemico nord e la grande acqua a sud.
Ma decido di non condividere il pensiero: al momento la priorità resta levarsi da questa fottuta pianura mortale.
Un problema alla volta.

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Anche gli altri presenti sembrano soddisfatti dalla proposta di Wurrzag. L'unica persona che sembra meno convinta (ma non scontenta o pronta a ribattere) e T'kava. Ma dopo qualche istante annuisce anche lei.

Vengono dati gli ordini ai vari gruppi di orchi, e nel giro di mezz'ora il Clan è pronto a partire per il sud. Restano indietro Tayyip e un paio dei suoi per occuparsi dell'edificio. Si riprende la marcia.

Tayyip

Spoiler

Quando tu e i tuoi scendete di sotto per controllare di non aver lasciato indietro cibo o acqua di fuoco, e per eliminare le due donne, scopri che le prigioniere sono già state uccise. Le gole tagliate, sono morte a occhio e croce poco prima della partenza del Clan. 

Dopo un giorno di marcia verso sud vi accampate in un piccolo bosco rado e spoglio, costellato di ceppi sui quali sta crescendo il muschio. La selvaggina è scarsa, il terreno sembra rivoltato più volte dal passaggio di molte persone, ma si sta riassestando. Non ci vuole uno sciamano per capire che gli umani sono giunti qui qualche mese fa, hanno tagliato gli alberi più belli, raccolto tutta la legna secca a terra, ucciso le bestie che potevano uccidere e spaventato le altre. 
Per fortuna avete con voi abbastanza provviste. Approfittando della sosta gli esploratori si ricongiungono con il grosso del Clan. 

Passano una notte, un giorno, e un'altra notte
Avete marciato verso sud senza risparmiarvi troppo, gonfi di provviste e con qualche animale cacciato dagli esploratori. Il Colosso si allontana spesso e a lungo, ed è nervoso. Non è difficile capire che avvicinarsi al mondo civilizzato degli umani lo infastidisca parecchio. E i segni del passaggio umano sono tanti, anche se voi vi tenete lontani da eventuali strade e vie. 
Incappate in altri boschetti che un tempo erano foreste, e ora sono praticamente dispense per il legname: intere zone senza alberi, spiazzi desolati costellati di ceppi. 
Trovate un torrente che giunge da est e si dirige verso il mare, ma l'acqua è strana e ha un cattivo sapore. Dopo un giorno che lo costeggiate, il torrente diventa improvvisamente marroncino-arancione e dopo mezz'ora torna limpido... o quasi: di tanto in tanto vedete macchie torbide e oleose che galleggiano in superficie. 

Infine arrivate in vista della costa, e una nuova alba illumina dei ruderi in pietra. Lo stato di abbandono è tale che è evidente che nessuno ci vive più da molto tempo. Così quando un orco vecchio e claudicante esce per venirvi incontro scuotendo la testa e tremando, venite colti di sorpresa. 

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Arkail

Mentre procediamo verso sud mi ricordo del perché odio quei fottuti pelle rosa: devastazione imperversa sulle nostre terre, hanno persino contaminato le acque dei fiumi. Con la coda dell'occhio cerco Tania, l'umana che ci accompagna, e le rifilo un'occhiata che non promette nulla di buono, come a rammentarle che non ho ancora finito con quelli della sua razza. Distolgo subito lo sguardo dalla donna, gli occhi giallognoli si posano sulle chiazze che galleggiano sul pelo dell'acqua. Non posso fare a meno di immergerci un dito ed annusare, tanto per capire di cosa si tratta. Alla fine, quando giungiamo sulla costa e vediamo lo stato di abbandono di quelle che sembrano rovine, vengo colto da stupore. e la sorpresa non abbandona il mio animo all'arrivo di un pelleverde anziano, che ci viene incontro zoppicando. Istintivamente metto mano alla mia arma, mi guardo intorno frenetico come se mi aspettassi una trappola. State in guardia. Mormoro agli altri berserker. Non mi piace per niente. grugnisco. Lo sguardo corre su Wurrzag: cosa avrà intenzione di fare ora?

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Scania

Mentre ci allontaniamo dal cambio e ci inoltriamo nelle terre occupate dagli umani vediamo sempre più i danni che provocano. Alberi tagliati senza ritegno. Animali scomparsi. Da come si agita il Colosso direi che c'è più distruzione di quella che i miei occhi riescono a percepire. Quando arriviamo ad un torrente l'acqua di cui è composto ha uno strano colore, un brutto odore ed un sapore peggiore. Chiamo a me Tania "Cosa hanno fatto gli umani a questo torrente?" le chiedo, "Perché avvelenano l'acqua? Come fanno poi a berla?"

Quando poi arrivati a delle rovine sulla costa ci troviamo di fronte un vecchio orco la nostra sorpresa non potrebbe essere più grande. Arkail reagisce mettendosi in guardia immediatamente. Non è una cattiva idea: "Formate un perimetro difensivo" Urlo subito agli orchi. Potrebbe non essere niente ma meglio prepararsi al peggio. Queste terre potrebbero essere piene di umani.

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Tayyip

Spoiler

Non trovi né segni di lotta né armi vicino ai due cadaveri. Dai segni sul collo sono state sgozzate da davanti, probabilmente nel sonno o da svenute. Un taglio non troppo profondo, lasciato da una lama abbastanza piccola: un pugnale o il filo di un'accetta da lancio tra le più piccole. Qualcosa del genere. 
Diresti che è stata una morte rapida e relativamente indolore.

Al torrente
L'acqua, per chi l'assaggia, ha un saporaccio metallico e spiacevole, e lascia sulla mano piccole pagliuzze luccicanti, arancioni come le scintille di un falò. Tania si stringe nelle spalle: le pagliuzze hanno lo stesso colore dei suoi capelli, ma non significa che lei sappia cosa sono "Forse è lo scarto di qualche lavorazione. Ma io non ho mai fatto lavori del genere, e non so bene che dire. Noi usiamo spesso la forza dell'acqua per lavorare il metallo, ma potrebbe anche essere opera degli alchimisti. In ogni caso è meglio non bere quest'acqua"

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Scania

Al torrente

"Nessun orco sano di mente la berrebbe." Replico a Tania poco contento delle sue parole. "In effetti però non siamo tutti sani di mente, meglio passare la voce di non bere l'acqua. Continuo poi con una mezza domanda "Se noi dovessimo seguire il torrente verso la sua sorgente troveremmo quindi una forgia o una capanna di alchimisti?" Meglio dirlo subito a Wurrzag e andare a vedere se c'è davvero. Potrebbe portarci nuove armi e un brutto colpo per gli umani

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Wurrzag

Dopo giorni di viaggio in cui la devastazione causata dagli umani alla nostra terra si fa sempre piu evidente, giungiamo finalmente sulle coste della grande acqua.

Mentre il clan continua a parlottare riguardo le possibili cause di questo scempio, faccio segno a tayipp di seguirmi mentre mi avvicino al vecchio orco che, al momento, non sembra sollevare lo stesso interesse.

Mi fermo ad una decina di passi prima di rivolgergli la parola, un vecchio pestato a sangue potrebbe sempre essere una trappola architettata per attirarci allo scoperto

"Come ti chiami e qual e' il tuo clan di appartenenza?"

 

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Tayyip

Il viaggio è lungo e noioso, ma il mio umore è anche peggio. Da quando abbiamo lasciato la fattoria sono ancora più acido del normale, restandomene spesso sulle mie, osservando il clan meditabondo, alcuni più di altri.
Ma come potrebbe essere diversamente? Nè Wurrzag nè tantomeno i pelandroni del consiglio si sono accorti di nulla. E invece io non sono tranquillo, per niente.
La comparsa del vecchio orco è l'occasione per trovare distrazione dai pensieri infidi che hanno popolato il cervello negli ultimi giorni.

DM

Spoiler

Con. Locali +6 per riconoscere il clan di appartenenza del vecchio da eventuali segni distintivi.
Percepire intenzioni +7 per evitare che ci rifili bugie mentre Wurrzag lo interroga.

 

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Argor Mangiaroccia

Devastazione, nessun rispetto, incuria. Massacrano gli animali senza pensare alle conseguenze, privano la terra di vegetazione, mettono veleno nelle acqua. Questo scempio quasi mi priva della voglia di andare avanti seppur accende il desiderio di rendere agli uomini quel che loro stanno facendo a questa terra.
Guardo anche io l'umana ma con tristezza mi rivolgo a lei "Ora capisci perché dovete andarvene? Meritate una sonora lezione... una convivenza è impensabile."

L'apparizione dell'orco è al limite dell'assurdo, lo osservo cercando di identificare tracce che mi dicano a quale clan appartiene o apparteneva. Poi do subito ordine ai cavalieri di aprirsi e ampliare il nostro campo di azione e la nostra visuale mentre i guerrieri formano un gruppo più compatto.

DM

Spoiler

non ho conoscenze locali ahimè... però magari portano qualche segno religioso ahah +4

 

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Al torrente

"Non tutti gli umani sono cosìprotesta debolmente Tania, ma davanti a questo scempio nemmeno lei ha molto da argomentare. E tace per il resto del viaggio, conscia delle occhiate assassine che il resto del Clan le rivolge.

Presso le rovine
L'orco, ora che è vicino, non è propriamente pesto: solo molto vecchio, magro e malandato. E tremendamente confuso "Oglok, fratello mio! Oglok, non ti si vedeva da molte lune. Entra, entra. Ho del cinghiale sul fuoco. Eh, forse non abbastanza per i tuoi amici, ma il nostro Clan è generoso. Vieni, anzi venite tutti" e fa un cenno verso di voi, voltandosi poi per claudicare verso l'ammasso di rovine. 

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Tayyip

Mi sa che è rincoglionito del tutto... commento a mezza voce, anche se dentro di me la bestia del sospetto si rivolta tra le viscere. Stai attento Wurrzag, siamo pur sempre nel cuore del territorio degli uomini.
Non ho nessuna intenzione di essere il primo a seguire il vecchio rimbambito.

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Wurrzag

Scorgo Argor fare segno ai suoi di controllare la zona, la cosa mi rassicura ma non tanto da lanciarmi tra le braccia del vecchio orco.

"Si lo credo anch io"

commento di rimando

"Non andremo da nessuna parte vecchio, non prima che tu mi abbia detto il tuo nome e quello del tuo clan"

la mia voce e' nervosa ed autoritaria

- narratore

Spoiler

Intimidire +12

 

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"Oglok! Non ricordi il volto di tuo fratello? E dire che hai viaggiato a lungo, ma non poi così tanto!" l'orco torna da voi, e scruta Wurrzag con attenzione "Quanto sarà, sei o sette lune? Nemmeno metà di un anno, che non vieni quaggiù. Ti ha colpito un animale alla testa, o gli spiriti ti hanno ammattito?" 
Scrolla le spalle, e comincia a parlottare come se fosse affiancato da qualcuno "Non aver paura, è tuo zio Oglok. Si, è un guerriero. Ah, si, anche tu lo sarai da grande" 
Torna a guardare Wurrzag "Guarda quanto è cresciuto Kumm, sta già mettendo su le zanne. Ma i tuoi amici chi sono?"

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Scania

Più il vecchio va avanti a parlare e più mi innervosisco. Sarà solo la vecchiaia oppure è colpa delle azioni degli umani? Succederà anche a tutti noi? Continuo a guardarmi attorno in attesa che spuntino degli umani pronti a ucciderci. Sarebbe meglio sapere che è una loro trappola piuttosto che la colpa di quello che mettono nelle nostre acque.

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Wurrzag

Piu va avanti piu mi convinco che il vecchio orco sia impazzito, il problema ora e' capire il perche'.

"Coraggio vecchio Oglok, mostra a me ed ai tuoi fratelli la tua capanna e raccontaci di Kumm."

rispondo mentre cerco di capire cosa sia successo

"Questi sono i miei fratelli, abbiamo viaggiato a lungo e dobbiamo riposare al riparo dagli occhi dei nostri nemici"

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Arkail

Il vecchio continua a farneticare ed io non sono tranquillo per niente. Metto mano al martello e lo poggio sulla mia spalla, facendomi sempre più guardingo. Non mi piace per un cazz.o. mugugno a denti stretti, dando ordine ai berserker di tenere gli occhi aperti e di essere pronti a tutto. Un riflesso involontario nel sentire la parola cinghiale: la mia lingua saetta fuori e bagna il labbro superiore, toccando appena le zanne. Non mi fido in ogni caso, pure se dovesse offrirci tutta la selvaggina del mondo.

Spoiler

percezione +6

 

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Il vecchio vi accompagna tra le rovine. Era un villaggio orchesco, ma con capanne in pietra e legno, più che tende. Ed era grande: cinquanta, forse più edifici. Probabilmente il clan che viveva qui si aggirava sui 350-400 orchi!

Ma è tutto in rovina, invaso dalle erbacce e decadente. I vecchi totem crollati al suolo, gli stipiti delle porte invasi dai rampicanti, i tetti sono collassati e il legno è marcito da tempo. Qualche grossa lepre scappa al vostro arrivo, assieme ad un caprone semi-selvatico che bela rabbioso quando lo disturbate.

Il vecchio raggiunge una delle capanne ed entra: c'è un fuoco acceso, con una lepre ad arrostire. Alcune armi arrugginite e delle ossa sono accatastate contro una statua di pietra dall'aria vetusta rozzamente scolpita a forma di uccello. Un falco pescatore o qualcosa di simile. 

L'orco si siede e vi guarda con aria ebete. 

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Argor Mangiaroccia

Ai cavalieri dico di fare un giro attorno al villaggio ma di farlo con estrema circospezione. Vado avanti assieme a Wurrzag e al resto del clan fino all'ingresso della capanna. Scendo a terra lasciando Azog a pascolare, gli sussurro di tenere occhi e orecchie aperte e proteggere la zona assieme ai guerrieri che rimangono fuori.

Attendo Wurrzag per capire se accettare l'invito del vecchio orco rimbambito o meno.

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