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Al Jawahra Naqis - Topic di Gioco


Pippomaster92

Messaggio consigliato

4 Sarenith, 4711. Okeno, mattina.

 

Come molte altre persone avete sentito parlare anche voi della "proposta d'affari" del mercante Shamir Iqbal, e avete deciso di approfondire la cosa discutendo con uno dei banditori ufficiali di Okeno: un uomo il cui solo lavoro è mettere in contatto gente come voi con gente come Haji* Iqbal.

Il banditore vi ha parlato a lungo per capire che genere di persone siete, specialmente per capire se sia conveniente o meno farvi incontrare con il mercante, faccia a faccia. Dopo quasi un'ora l'uomo acconsente di darvi ulteriori informazioni e vi passa un piccolo ritaglio di pergamena da appuntarvi al bavero, con il sigillo ufficiale in cera di Haji Iqbal. Vi spiega che nell'arco di due giorni egli organizzerà una cena nella sua villa, durante la quale discuterà con gli ospiti e deciderà se coinvolgerli o meno nei propri affari. 
Secondo il banditore il giro di soldi, la "dote del mestiere" per questo tipo di lavoro può essere parecchio alta, e Haji Iqbal ha fama di essere bonario, pio e soprattutto molto generoso con chi lo merita. In passato ha già lavorato con avventurieri di vario tipo, anche se di solito per operazioni commerciali di breve durata; comunque i partner commerciali del mercante hanno sempre manifestato grande soddisfazione e ne sono sempre usciti arricchiti. 

Dopo avervi dato l'indirizzo della villa di Iqbal, il banditore vi suggerisce di non perdere la pergamena (vi identificherà agli occhi delle guardie) e soprattutto vi suggerisce di lavarvi e presentarvi in modo dignitoso, per fare bella figura. Visto che gli sembrate simpatici, aggiunge che dovrete stare doppiamente in guardia perché ha già dato sigilli di pergamena e cera ad altre persone: non siete gli unici candidati per questo posto. 

 

6 Sarenith, 4711. Okeno, tardo pomeriggio.

Raggiungete il palazzo del mercante con facilità, muovendovi in stradine buie dove la frescura vi da tregua dal torrido sole che sovrasta Okeno. 
Come le abitazioni della maggior parte dei mercanti onesti e ragionevoli, la casa di Haji Iqbal appare come  un grande edificio ben tenuto, ma non offre alcun indizio sull'opulenza in esso contenuta. Si tratta ovviamente un gesto d’altruismo, per evitare di indurre i passanti nel terribile peccato dell’invidia.
Da dove vi trovate è possibile vedere solo un alto muro di cinta, e intravedere le mura interne dell’edificio vero e proprio. Un portone in legno intarsiato e ferro damascato è guardato a vista da due eunuchi dalla pelle scura, scintillanti lame esotiche infilate nelle fusciacche di seta verde.
Siete attesi, avete con voi i sigilli di pergamena e probabilmente il banditore di due giorni fa ha fornito una descrizione sommaria al padrone di casa: sia quel che sia le due muscolose guardie vi aprono la porta senza fiatare. 

Superate le mura vi trovate in un lussureggiante giardino, tenuto in ombra dagli alti alberi che delimitano alcuni sentieri lastricati in pietra. Il piccolo parco circonda la casa su tutti e quattro i lati, offrendo un ulteriore velo all'intimità di chi vi abita.
Al vostro ingresso un servitore si avvicina con un sorriso, e dopo un mezzo inchino vi chiede di seguirlo; vi scorta fino ad un colonnato e da qui ad un secondo giardino, questo costruito all'interno del palazzo vero e proprio. Anche qui ci sono alberi, erba, vasche con acqua e un porticato in legno intagliato sotto il quale sono disposti cuscini e bassi tavoli, il tutto approntato per un banchetto. Vi si chiede di accomodarvi e attendere il padrone di casa, che arriverà a breve.

Mentre aspettate vi vengono serviti alcuni datteri addolciti col miele e delle coppe contenenti fresca acqua di rose. Due musicisti suonano piano una melodia dolce e ripetitiva, mentre da una macchia di arbusti coperti di fiori, a qualche metro da voi, emerge un ghepardo con un collare tempestato di zaffiri. Lo accompagna una bellissima e fiera ragazza straniera dalla pelle abbronzata e con numerosi tatuaggi bianchi sul corpo: una shoanti, probabilmente, o una di quelle streghe varisiane. Lei, i servitori e i musicisti hanno tutti splendide cavigliere argentee, lussuosi simboli della loro condizione di schiavi. Le due belve, il felino e la fanciulla, non vi degnano che di uno sguardo e scompaiono in una delle stanze che si affacciano sul giardino.

 

Non siete gli unici ospiti di Haji Iqbal. Già seduti al lungo tavolo per la cena ci sono tre vudrani** dall'aria rigidamente compassata. Ciascuno è completamente rasato, e tutti portano sulla fronte un bindi circolare color argento. Dietro di loro, posate elegantemente a terra, si trovano tre corte lance dalla punta argentata e adorne di nastri gialli, e del medesimo colore sono le loro vesti di seta. Al vostro ingresso i tre umani vi osservano lungamente, ma non vi concedono spontaneamente né il saluto né alcuna altra parola.


E poco dopo il vostro arrivo giunge un quartetto composto da tre nani e una nana, tutti con una faccia poco raccomandabile. Si sono presentati ben puliti, le barbe degli uomini pettinate e oleate, il velo della donna che lascia scoperto un volto piacevole ma arrogante, decisamente nuovo e ben inamidato. Ma è chiaro che sotto questa patina di civiltà ci sono quattro briganti, o criminali di bassa risma: il portamento è tipico di chi sa farsi rispettare nei bassifondi, le nocche dei tre maschi sono coperte da tatuaggi in nanico e tutti e quattro hanno al fianco corte asce con le lame ricche di segni e tacche. Si siedono ad una certa distanza da voi, con gli uomini che si dispongono a protezione della nana: la donna è chiaramente il capo del quartetto. 

Nota

Spoiler

Primo post, solite regole: prima persona singolare presente. Grassetto per il parlato, corsivo per il pensato. Sotto spoiler modificatori, azioni, magie che usate etc etc.
Nel primo post link alla scheda di myth, giro di descrizioni.
Se volete già cominciare a discutere tra voi, a parlare con gli ospiti o a esplorare il parchetto fatelo pure, sono i primi post per ambientarsi. 
Se volete un rapido flashback per il 4 Sarenith, dopo l'incontro con il banditore, va bene purché sia appunto rapido. 
Dopo questo primo giro di post comincerò a mettere dei "timer": stabilirò di volta in volta il giorno entro il quale aspetto le vostre risposte. 

 

*Haji è un termine onorifico che si usa per uomini anziani o comunque maturi, pilastri della società senza però essere nobili o sacerdoti. Per le donne si usa Hagga, ma è più raro. 
**Abitanti della sperduta Vudra, la terra dei Regni Impossibili. Equiparabile alla nostra India. I vudrani sono gli umani nativi del posto. 

Modificato da Pippomaster92
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Khaash 

Spoiler

 

Giovane Sylph dalla tipica carnagione azzurra traslucida, Khaash è un ragazzo che frequenta un po' i quartieri nei quali è cresciuto, tra un furtarello e un inseguimento, di cui a volte è l'inseguito o l'inseguitore, sfrutta tutta la sua furbizia e la sua natura per avvantaggiarsi davanti agli altri.

Ha la faccia sveglia e il sorriso impertinente e scaltro tipico dei giovani della sua età che pensano di avere il mondo sotto i propri piedi e di cavarsela sempre.

spacer.png

Scheda https://www.myth-weavers.com/sheet.html#id=1939383 Oppure https://docs.google.com/spreadsheets/d/1rTE_cYy5KmREt3YDdf_d1wH6S0On0G_b_0zyLlsJ6xc/edit?usp=sharing

Forse però questa volta ho un po' esagerato Penso mentre vengo guidato dal servitore nel parchetto interno della villa.

Tutta questa casa per una sola persona, compresi gli schiavi e la servitù! Continuo a pensare anche quando vedo la ragazza con il gattone.

I tizi che attendono con me mi piacciono poco, ma devo guardarmi bene in giro. Agire da solo potrebbe essere letale con quei ceffi nanici che vedo. Penso.

 

Modificato da brunno
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Hakim - umano

descrizione

Spoiler

Hakim è un uomo decisamente non più giovane. Tuttavia non ha i segni del tempo, a parte qualche lieve ruga causata dal sole e una folta barba attorno al viso, qualche striatura bianca l'adorna. Indossa un ampia veste colorata e un turbante bianco per proteggersi dal sole, al fianco porta una mazza pesante e uno scudo sulle spalle. Entrambi adagiatio accanto a sé prima di sedersi nei morbidi cuscini.

scheda: https://www.myth-weavers.com/sheet.html#id=1937724

Il giorno è giunto. Raggiungiamo il palazzo di Haji Iqbal, e veniamo accolti come anticipato dal mercante. Il palazzo è maestoso, ma quello che costruirò io lo farà sembrare una catapecchia. Veniamo accompagnati fino al giardino interno, e lì veniamo fatti accomodare su dei morbidi cuscini. Depongo la mia arma e il mio scudo accanto al mio cuscino e inizio a ad osservare l'ambiente, mentre con calma assaggio i datteri.

Il giardino è rinfrescante anche solo a  guardarlo, e da un cespuglio escono due schiavi. Un ghepardo e una donna straniera. Due predatori quanto me... solo che io sono libero. Sorrido osservando quanto le due restino sulle loro.

Il mio sguardo si sposta su tre vudriani, sicuri nostri concorrenti. Ad occhio non hanno molto da offrire. Giungono poi quattro nani... delinquenti di bassa periferia, ma sempre utili per la bassa manovalanza. Lo terrò a mente. Li osservo si sono ripuliti per l'occasione, ma come il mio mentore mi ha insegnato "E' il cuore quello che conta. Il cuore  e lo sguardo. Il resto è solo per ingannare i deboli"

Sarà facile.

Commento infine prima di vere un po' di acqua

Modificato da Pippomaster92
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Ilyas (Soprannome Icarus)

Descrizione

Spoiler

Ilyasa è un giovane uomo, dalla figura slanciata e leggermente muscolare. Alto poco più del metro ed ottanta, nonostante la magrezza ha ancora nel volto una certa dolcezza tipica della fanciullezza. Nonostante l’incarnato abbronzato e bronzeo, ha i capelli bianchi e gli occhi di un limpido azzurro che pone interrogativi su chi fosse suo padre o sua madre...cosa di cui lui stesso è all’oscuro.

Una cosa è certa, quando lo si osserva: oltre ad essere un bel ragazzo, tiene anche all’aspetto e detesta non essere preparato: vestiti che fanno risaltare il fisico, capelli perfettamente acconciati, profumo quanto serve e l’odore di essenze sono tipici della sua persona ad un punto da rasentare il fanatismo.

Il palazzo di Iqbal è magnifico e sontuoso ( all’interno). Le virtù della morigeratezza terminano con ogni evidenza all’entrata anche se sicuramente anche dall’esterno maschera ben poco innanzi all’invidia. 

Magnifico. Ma un giorno impallidirà alle ricchezze che possederò. 

Un sorriso mi si forma sulle labbra e lo lascio come maschera affinché possa celare i miei pensieri. Lo sguardo mi cade sulla bella ragazza e sul ghepardo con gli zaffiri. Entrambe belve a loro modo ( a vedere il cipiglio della ragazza), entrambe in una magnifica gabbia dorata. L’esoticitá però l’aveva colpito ed avrebbe volentieri parlato con lei anche solo per curiosità pura e semplice. Prima degli affari. 

I nani sono assai curiosi e criminali anche loro.

Ma non sei come loro. Tu sei il padre amorevole ma severo di una famiglia, loro tagliagole o picchiatori. Magari li hai già scacciati una volta e non lo ricordi neppure.  Si ritrovò a pensare, prima di avviarsi a prendere da bere. 

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I vudrani osservano con distacco anche i nuovi arrivati, e poi ritornano a chiudersi nei propri pensieri. 

I nani, d'altronde, vi scrutano con diffidenza e un certo astio, e uno approfitta della breve frase di Hakim per attaccare briga "Cosa hai detto, gabbi?*" comincia a dire, ma la nana lo ferma con un gesto della mano segnata da una profonda cicatrice, e a cui manca il mignolo. Il barbuto sbuffa dal naso ma riprende a bere acqua e ingozzarsi di datteri.

Nel frattempo Ilyas gironzola per il piccolo e fresco giardino. La sua attenzione viene attirata da una vasca in cui nuotano alcuni pesci giallo-verdastri, pigri e grassi. Il fondo ben pulito è un mosaico dall'aria vetusta che rappresenta due schieramenti di cavalleria scontrarsi con impeto: qadiriani contro taldan, in una guerra di tanto tempo fa. 

Proprio in quel momento ragazza e ghepardo tornano ripercorrendo a ritroso la strada fatta poco fa, a passo lento e sorvolando tutti i presenti con lo sguardo. Vedendo Ilyas vicino alla vasca, la ragazza devia un poco per evitarlo, e il felino la imita affiancandola.

Hakim

Spoiler

Sei certo che la donna col ghepardo sia certamente una schiava, ma anche e soprattutto una guardia. Nel suo andirivieni sta tenendovi tutti sotto controllo. 

*Gabbi è un insulto moderatamente pesante, ma non personale. Viene usato verso persone sconosciute, e le apostrofa in quanto creature stupide e incapaci. 

Modificato da Pippomaster92
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hakim

controllate che non ci sisno problemi... Astuta mossa una ragazza col suo gatto... E mi sa che sono entrambi ben armati.

penso osservando il ritorno della ragazza. Ai nani non do peso più di tanto. Essere nervosi vuol dire perdere in partenza.  Mi chiedo se ci saranno altri ospiti.

 

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Khaash 

Stare troppo seduto mi risulta sempre molto difficile, la ragazza e il gattone potrebbero essere degli amabili colloquiatori ma dall'espressione di Hakim credo che me ne dovrò stare un po' tranquillo.

Così mi alzo e con un movimento di mano porto un bicchiere acqua alle rose all'altra mia mano per poi raffreddarlo un pochino e sorseggiarlo amabilmente. Non voglio far capire cosa faccio nella vita ma sicuramente far capire loro che non sono solo un ragazzo quasi trasparente.

Spoiler

Uso mano magica e prestidigitazione come trucchetti per bermi un bicchierino.

 

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Non passa poi molto prima che il padrone di casa faccia la sua comparsa nel parco.

Shamir Iqbal è alto e corpulento, con la pelle chiazzata dal sole e dall’età, una folta barba brizzolata e un corto naso aquilino. Gli occhi azzurri sono particolarmente vivi e intensi, e passano tutti gli ospiti in rassegna accompagnando ogni sguardo con un sorriso e un cenno dondolante del capo.
La vostra attenzione è divisa tra la figura del mercante e quelle delle sue due accompagnatrici: due schiave oread, una nera come l’ossidiana e l’altra bianca come il marmo. E non si tratta di similitudini, visto che la pelle che i loro veli lasciano scoperta sembra letteralmente fatta di pietra, per quanto soffice come quella di qualsiasi altra persona. Entrambe le donne sono di una bellezza imponente e statuaria, adorne di gioielli e ben consce degli sguardi ammirati che ricevono. Aiutano il mercante a sedersi a capotavola, e si inginocchiano ai suoi lati offrendogli vassoi e coppe.

Haji Iqbal, una volta comodo, si rivolge a tutti voi “Possano gli dei benedire questa cena, e proteggere i miei onorati ospiti” prima di fare altro cava da una manica una singola moneta d’oro, la posa davanti a sé e la guarda soddisfatto “Possa Abadar portare ricchezza e abbondanza a coloro che se le meritano. Ah, ecco. Come tutti ben sapete, la mia umile persona risponde al nome di Shamir Iqbal. Potete chiamarmi Haji, finchè siete alla mia tavola. Stasera ceneremo e parleremo di affari, spero che la vostra fame di prelibatezze e di oro non sia ancora sopita. Cominciamo con il saziare lo stomaco” ad un suo cenno l’oread eburnea prende una campanella dorata e la suona. Quattro servitori giungono subito nel porticato reggendo larghi vassoi carichi di pietanze. Su ciascun vassoio c’è sia una portata principale che alcuni piccoli piatti contenenti salse, spezie e companatico vario. Per bere, oltre all’acqua aromatizzata alle rose, ci sono spremute di limone e arancia ben fredde e dissetanti. 

A voi viene servito un primo di manzo alle prugne, accompagnato da hummus freddo allo zafferano e come contorno sia del pane non lievitato che dei tortini di pane ripieni di colombo e salsa di limone e coriandolo.

I vudrani si inchinano rispettosamente verso il padrone di casa, da seduti, congiungendo le mani davanti a sé. Dopo di che cominciano a mangiare (loro hanno un cous cous di pesce e del shish kebab di agnello e melanzane) con parca educazione. 

I nani si mangiano i loro piatti (tajine di cacciagione e involtini di riso e foglie di vite) prima con gli occhi, e poi direttamente con le mani, senza tanti complimenti. Solo la nana sembra cercare, invano, di darsi un contegno da persona di alta classe sociale.

Il padrone di casa dal canto suo mangia bocconcini di manzo in salsa di fichi, infilzati di volta in volta su spiedini d’argento che le schiave usano per portargli il cibo alla bocca. Di tanto in tanto una delle due gli versa da bere o gli soffia sulla carne calda, o gli pulisce le labbra con un fazzoletto di lino. 

“Allora, con chi ho il piacere di dividere il desco?” chiede Haji Iqbal dopo avervi educatamente lasciato una decina di minuti per mangiare con calma e pace. In sottofondo i musici continuano ad allietarvi.

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Hakim

Una cosa è indubbia la capacità di scelta delle schiave del nostro ospite. Sono sicure che anche queste due oread siano ben altro che docili servitrici pronte a raffreddargli la carne troppo calda.

Il pranzo è ottimo, leggero e saporito, l’ideale per non appesantire stomaci e menti.

Noto che ognuno di noi ha un menu personalizzato. Ammetto che mi sarei aspettato delle proteste da parte dei nani per l’assenza di birra. Giungiamo quindi alle presentazioni.

Mi scosto di poco dal tavolo e riverisco il nostro ospite con un inchino.

Hakim Khawam, Haji. Un lungo periodo di vita nel deserto mi ha svelato parte dei suoi misteri, misteri che ora metto al vostro servizio tramite la mia modesta persona.

In queste situazioni il numero di parole e il giusto bilanciamento di se stesso sono importanti. Non sminuirsi e non vantarsi. Mi chiedo quanto i miei improvvisati compagni sappiano approciarsi in egual misura.

 

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Ilyas ( Soprannome Icarus)

Tutto continua a stupire in questa meravigliosa casa. Le serve, l’arredamento, il buon cibo. 

Quando il padrone di casa ci chiede che noi siamo, mi discosto dal tavolo per fare un profondo inchino. 

<<Haji, il nome che mi venne dato è Ilyas, ma quello che ho scelto è Icarus, da una antica leggenda del Taldor. Sono un cercatore come egli lo era, di qualcosa di assai irraggiungibile al pari suo.>> dico rimettendomi a sedere. 

<<Abadar vi benedice Haji, ma anche tutti gli altri dei, visto le piacevolezze di cui vi circondate. Mi costringete and un peccato di invidia che però mi spronerà a migliorarmi.>>

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Khaash 

L'arrivo del proprietario di casa e delle sue schiave mi costringono a ritornare seduto. Ascolto con rispetto le sue parole anche se dentro di me ho voglia di muovere le mani.

Senza dubbio sembra che il nostro ospite conosca i nostri gusti e il piatto che ci arriva è sicuramente perfetto per me.

Alla vista della moneta d'oro durante la benedizione di Abadar il mio sguardo si fa ancora più concentrato. La vista dei soldi mi muove sempre qualcosa dentro.

Vengo risvegliato dal torpore dei miei pensieri verso l'oro dai miei compagni che si presentano.

Haji dico alzandomi elegantemente con la leggerezza di uno sbuffo d'aria e rivolgendo un lieve inchino grazie per averci invitato. Sono Khaash, un umile servo figlio dei venti e delle orgogliose genti di questa terra. I miei doni sono tuoi se vorrai farne uso. Finisco di dire con un lieve sorriso.

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Uno alla volta vi presentate, e il vecchio risponde a ciascuno di voi con un sorriso bonario e qualche parola.

"Sayd* Khawam, il piacere di mettervi alle prova è mio. E, sayd Icarus, scopo della ricchezza è anche quello di generare altra ricchezza. A volte investendo denaro. A volte spronando gli altri. Sayd Khaash, anche voi avrete modo di dimostrare il vostro valore"

Dopo di voi anche gli altri si presentano, ciascuno a modo proprio. I vudrani alzano la destra davanti al petto, le dita aperte salvo per indice e pollice, che si toccano formando un cerchio "Noi siamo la Fratellanza di Chandee Sona, oh Haji. Ci è caro mettere alla prova le nostre capacità" dice con forte accento l'umano centrale nel terzetto. Nuovamente Haji Iqbal li gratifica di una risposta "Lieto di avere ospiti da una terra tanto distante"

Infine tocca ai nani (pare non ci saranno altri ospiti): è la donna a parlare per tutti, salvo i nomi propri in quanto ciascuno si alza per pronunciare il proprio "È un vero onore essere qui alla tua tavola. Io sono Stielde, e costoro sono i miei fratelli"

"Frien", "Roal" e "Willbald" 

"Abili nel trasporto di merci, ed esperti nel campo delle pietre e delle gemme"

Anche se un po' rozza, la presentazione dei nani piace al mercante, che applaude soddisfatto. Forse parlare di gemme ha risvegliato il suo interesse...che i nani siano più preparati del previsto?

Terminate le presentazioni il vecchio padrone di casa lascia che finiate di cenare, e riprende a parlare solo quando vengono portati i dolci: baklava e lukum, frutta candita e pistacchi freschi.

"Numerosi uomini e numerose donne abili nei mille mestieri della vita avrebbero voluto partecipare a questa cena. Ma ahimè per quanto mi piacerebbe farlo non ho modo di ospitarli tutti, né di offrire loro un lavoro. Ho dovuto compiere delle scelte, e voi siete ciò che ritengo...il meglio. Però non ci conosciamo ancora, e il mio venerabile e santo padre diceva sempre che la merce va saggiata, prima di comprare. Lui era un umile mercante di ceci, ma di rara saggezza. C'è del vero in ciò usava dire" fa un cenno con le mani e le due schiave lo aiutano ad alzarsi in piedi "Perciò vi offro un modo per dimostrarmi il vostro valore. Per me siete tutti delle ostriche ben chiuse: starà a voi mostrarmi se avete o meno una perla al vostro interno. Ho per voi un compito, un lavoro. Chi lo svolgerà sarà remunerato e diverrà il mio socio sul campo. Chi fallirà...no. Piuttosto semplice, nevvero? Sarà un lavoro in cui astuzia, coraggio e forza saranno assai importanti, e di certo rischierete la vita. Dovrete anche investire del denaro per prepararvi e per viaggiare. E se fallirete perderete ogni cosa. Chi volesse ritirarsi...può farlo ora" la musica si interrompe in quel momento, sottolineando il pathos del momento. Nessuno prende la parola.  

Hakim

Spoiler

Non sei sicuro della tua intuizione, ma gli oread in genere sono robusti e resistenti, e le due schiave hanno fisici ben allenati e scolpiti...letteralmente!

 

*Sayd è un termine rispettoso per non nobili.

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"Vi ascoltiamo, onorevole ospite" è tutto ciò che dice il vudrani centrale.
"Avanti, sputa il ros..." comincia invece a dire uno dei nani, ma la donna lo zittisce con un colpetto sul volto e risponde al suo posto "Saremmo lieti di ascoltare la vostra proposta"

Ridacchiando il vecchietto fa un altro cenno, e le due schiave lo fanno nuovamente adagiare sui cuscini, sistemandone alcuni dietro alla sua schiena in modo che possa distendersi un poco. A quel punto Haji Iqbal comincia a raccontare. L'astuto mercante ha organizzato tutto, e dietro di lui i musici adattano le melodie ai diversi momenti della narrazione. Questa consapevolezza non basta a rovinarvi l'esperienza.
"Nei tempi che furono, prima del mondo come è noto a noi, grandi uomini dominavano il creato. Essi appresero tutti i segreti della magia e ne inventarono anche di nuovi, diventando simili a divinità. Plasmarono la terra e il mare secondo i loro capricci ed edificarono città che nessuno potrà mai eguagliare. Non lo fecero da soli, però: anche i bambini più poveri e ignoranti sanno che furono i geni a lavorare al servizio dei mortali. I maghi del passato li piegarono con la mera forza arcana, rendendoli servitori ubbidienti e volenterosi. Sotto le mani degli geni vennero create meraviglie indescrivibili, leggende che ancora oggi dopo millenni sono vivamente impresse nei nostri cuori" fa una pausa, l'oread bianca gli porge un bicchiere d'acqua. Lui sorseggia, sospira soddisfatto, prolunga giusto di un paio di secondi la pausa e riprende a parlare "Un esempio a tutti noto è l'Occhio Perfetto, il Diamante del Cielo: la gemma più pura su cui qualcuno abbia mai posato gli occhi*. Il possente mago Al Sayig lavorò al diamante assieme al fidato djinn Munjan per nove anni, nove mesi e nove giorni. Lo tagliarono e levigarono usando solo la seta, il vento e le gocce di pioggia...e la loro creazione fu perfetta. Talmente pregna di arte viva che dal suo centro nacque immediatamente Alma Samawi, pashà degli shaitan nonché la più bella fanciulla tra la sua gente. Si dice che Alma Samawi abbia preso l'Occhio del Cielo e lo abbia portato con sé oltre il tempo e lo spazio, là dove roccia e metallo sono tutt'uno con la vita" 
Altra pausa, per valutare le vostre reazioni, ma riprende subito in tono meno sognante e più pratico "Un oggetto del genere è il sogno proibito di ogni gioielliere e collezionista, ma come tale resta appunto inarrivabile. Non vi sto certo chiedendo di portarmi tale creazione...se pure è mai esistita davvero. No, vi chiedo qualcos'altro. Nei secoli e millenni che seguirono la creazione dell'Occhio Perfetto, Al Sayig e i suoi discendenti provarono a ricreare tale meraviglia. Ma invano. La vera perfezione, per sua stessa definizione, non si replica una seconda volta. Dai numerosi tentativi nacquero gemme rovinate, rozze, brutte...insomma, un vero disastro. Eppure tali oggetti hanno un loro valore storico e un collezionista potrebbe separarsi da una piccola fortuna pur di acquistarne uno. Un Occhio Imperfetto, come sono stati chiamati da alcuni studiosi. Ebbene, io conosco uno di questi compratori, e so dove è possibile trovare uno di questi Occhi Imperfetti. Uno zaffiro percorso da una crepa interna color ruggine, noto ai savi con il nome di Fanciulla Spezzata perché da esso si originò una bellissima marid ferita mortalmente, che spirò subito sotto gli occhi del suo creatore" tono quasi patetico, ma strappa un sospiro ad uno dei nani.

"Questo zaffiro si trova da qualche parte nel deserto a ovest di Katapesh, presso alcune antiche rovine ora in mano a barbari e bestie selvatiche. Ciò che io vi chiedo...è di portarmi l'Occhio Imperfetto, la Fanciulla Spezzata. Fatelo e vi considererò fratelli negli affari, e vi darò la metà esatta di ciò che la gemma ci frutterà. Non vi darò limiti di tempo, perché la missione è pericolosa e il mio cliente è assai paziente. Né vi darò altre informazioni sulla posizione della gemma, sebbene io ne abbia a sufficienza da aiutarvi a localizzarla. Se avete delle domande, fatele adesso: una volta che la cena sarà conclusa avrà inizio la vostra sfida" aggiunge ridendo sotto i baffi: il tavolo ormai è quasi del tutto sgombro, e i servitori stanno portando ora del té freddo per concludere il pasto. 

Mappa

Spoiler

Voi siete a Okeno, attualmente. 
maxresdefault.jpg

 

*Questo mito è stato inventato appositamente per questa campagna, non c'è nulla di simile in Golarion. Mi sono concesso diverse libertà considerando che si parla di terre e tempi che la cronologia ufficiale non prende in considerazione. Tale leggenda la conoscete tutti, è simile a innumerevoli altre che si raccontano ai bambini e hanno tutte "un fondo di verità". La parte successiva invece vi è ignota.

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Khaash

Questo racconto dei diamanti e delle donne lo avevo, credo, già sentito da piccolo ma mai mi sarei aspettato di poter andare alla ricerca di uno di essi... Dovremo muoverci velocemente per raggiungere bene quel luogo e fare il lavoro più pulito che si possa fare.

Voglio fare una buona impressione penso tra me e me mentre osservo i miei compagni.

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"In molti si sono proposti di collaborare con me, Sayid Icarus. Ma la maggior parte non aveva i requisiti adatti: un conto è affidarsi ad un gruppo di avventurieri scavezzacollo per un singolo lavoro. Tutt'altra cosa è trovare un valido socio con cui condividere i rischi e i guadagni del mestiere di mercante"  elenca sulle dita di una mano i vari motivi per cui altri sono stati esclusi "Alcuni erano semplicemente privi di mezzi: se avessi dovuto pagare di tasca mia per le loro mancanze...sarebbe stato più conveniente comprare degli schiavi, non credete? Altri non hanno una buona nomea: non posso tollerare di essere associato a individui accusati di reati capitali. Ancora, ve ne erano di incompetenti o dalle capacità troppo specifiche. Ho esplicitamente richiesto ai banditori di selezionare solo coloro che si dimostrano competenti, abili e ambiziosi" sorride paterno "Spero che come risposta sia valida"

La nana dal nome straniero, Stielde, fa una domanda a sua volta "Cosa succede se due gruppi trovano il diamante? Collaborerà con entrambi?" 
Il vecchio mercante scuote il capo "Accetterò di lavorare solo con chi porterà il diamante qui, nelle sue mani. Con nessun altro"

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Nessun ha altre domande, non ci sono altri commenti da parte degli ospiti. Viene servito un té freddo aromatizzato con i chiodi di garofano e accompagnato da dolcetti di pasta di mandorle.

Dopo qualche istante di silenzio, Haji Iqbal fa un cenno e la schiava dalla pelle eburnea suona nuovamente la campanella. "La cena è conclusa, miei onorevoli ospiti. Da questo momento in poi la sfida è ufficialmente aperta. Vi suggerisco di partire il più presto possibile per il continente, anche se alcuni di voi potrebbero voler attendere il mattino e organizzarsi con più cura. Ebbene, starà a voi decidere come agire, da ora in poi: vi muoverete con cautela, o cercherete di fare della velocità la vostra arma? Collaborerete tra voi, o vi darete battaglia?" sorride leggermente, annuendo tra sé e sé "Spero vivamente di rivedervi presto, con la Fanciulla Spezzata tra le vostre mani e in buona salute. Fino ad allora, che gli dei siano con voi e vi proteggano dai pericoli del mondo. Layla sa‘ida*"

Nessuno vi scaccia dal palazzo, ma dopo queste parole l'anziano mercante si rialza e nuovamente spalleggiato dalle due schiave si ritira all'interno dell'edificio. Mentre i servi cominciano a portare via i piatti i tre vudrani si alzano come un sol uomo e lasciano in silenzio il giardino.
I nani confabulano sottovoce nella loro lingua, guardandosi di tanto in tanto attorno e guardando voi con malcelata ostilità. Dopo qualche istante si ritirano a loro volta anche se in maniera meno ordinata. 

Nota

Spoiler

Checkpoint la sera di lunedì 1° luglio: a quell'ora sorgerà l'alba. Se volete quindi organizzarvi per partire nella notte, oppure prendere accordi per partire l'indomani, o in generale dialogare tra di voi...fatelo entro lunedì sera. 
Se volete cercare mezzi, oggetti, aiuti o simili in città chiedete pure a me. Tenete conto che Okeno è molto fornita e cosmopolita. 

 

*Saluto che significa praticamente "buona notte".

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