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Come catalizzare la perdita di un arto


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Buongiorno a tutti,

mi ritrovo a scrivere per affrontare una dinamica di sviluppo interiore del mio personaggio e mi piacerebbe avere un punto di vista diverso dal mio.

Premessa non doverosa: stiamo giocando a Curse of Strahd per D&D 5e e il mio pg (Gwilherm) è un druido della luna di 7° livello

Gwilherm è un ragazzo di 15 anni e un apprendista mago molto mediocre. E' stato accettato all'accademia arcana solo perché figlio di un importantissimo nobile, ma la sua medicorità gli impedisce di apprendere le arti magiche. Frustrato da questa situazione senza scampo, ha rivolto una preghiera a qualsiasi entità lo volesse ascoltare per renderlo più forte. A rispondere al suo appello è stato Oberon, signore delle Fate che gli ha garantito enormi poteri druidici. Da allora Gwilherm usa i suoi poteri con tracotanza e arroganza, conscio della sua immane forza.

Nell'ultima sessione è successo qualcosa di molto spiacevole: Gwilherm e i suoi compagni stavano affrontando un circolo druidico malvagio ed essendo tank, il buon Gwilherm ha affrontato diversi berserkers che nella foga della battaglia hanno assestato un colpo terribile e gli hanno reciso il braccio sinistro, anche se nessuno di loro è sopravvissuto per raccontare la storia.

Il fatto è che Gwilherm sa che il circolo druidico adora Strahd come divinità, tanto che prima del combattimento Strahd ha presenziato ad un loro rituale. La naturale conseguenza di un evento tanto traumatico è che Gwilherm incolpi Strahd e cerchi in tutti i modi non solo di eliminarlo, ma di annichilirlo completamente e umiliarlo. A livello di gioco questo significa ricercare un potere ancora più forte (se non addirittura assoluto) e cercare di spodestare Strahd per poi annichilirlo e punirlo per il torto.

Voi cosa ne pensate? Secondo voi come altro potrebbe reagire Gwilherm al braccio mozzato?

 

Grazie

Chradis

 

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20 minuti fa, Ji ji ha scritto:

IHMO la reazione più normale sarebbe farsi lanciare un incantesimo di Rigenerazione e fare ricrescere il braccio.

e questo va bene, ma Regeneration a parte non posso immaginare nessuna reazione da parte di qualsiasi PG. Di fatto ti è stato mozzato un braccio, se anche ti ricrescesse non serberesti rancore?

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Diciamo che più che catalizzarne la perdita ci sarebbe da lanciare il già menzionato incantesimo, o quantomeno suggerire al tuo smp (sadico master potatore😅) di permettere al tuo pg di rimpiazzare l'arto in una qualsivoglia maniera narrativa (Gatsu e Sekiro docet), fosse anche la versione magicodruidica in liane aggrovigliate, legno e ossa di animali di un braccio cyberpunk. (magari made in Oberon o chi per lui, o se è il caso foraggiata dalle stesse Potenze Oscure di Ravenloft)

Per quel che riguarda la situazione attuale e relativi spunti posso consigliare una letta alla sindrome dell'arto fantasma (o le prime pagine di Duma Key se ti garba S. King)

https://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_dell'arto_fantasma

Vista l'ambientazione, magari il druido potrebbe addirittura vederlo apparire (allucinazione/fuffa per ruolare) in una versione spettrale/scheletrica ecc. 

Modificato da Nyxator
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6 minuti fa, Nyxator ha scritto:

permettere al tuo pg di rimpiazzare l'arto in una qualsivoglia maniera narrativa (Gatsu e Sekiro docet),

non per ora, DM docet 🙂 posso eventualmente castare Regen, ma devo aspettare il 5° livello di magia, ma mancano ancora 2 livelli.

Forse non mi sono espresso abbastanza chiaramente: che l'arto ricresca/venga rimpiazzato o meno, dovrebbe cambiare il comportamento del mio PG nei confronti di Strahd? se sì, come dovrebbe cambiare?

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7 minutes ago, chradis said:

e questo va bene, ma Regeneration a parte non posso immaginare nessuna reazione da parte di qualsiasi PG. Di fatto ti è stato mozzato un braccio, se anche ti ricrescesse non serberesti rancore?

Senz'altro, anzi, è realistico che la cosa sia traumatica. Probabilmente il trauma è minore di quanto lo sarebbe nel mondo reale, dato la possibilità di rimediare al problema.

La reazione che proponi è IMHO eccessiva per una persona normale e persino per un eroe normale. Ci va una certa dose di megalomania che comunque può essere appropriata a seconda dello stile di gioco, diciamo nel caso di eroi superdrammatici e larger than life.

Il rischio però è che davvero un simile atteggiamento catalizzi tutta l'attenzione del PG a scapito di possibili sviluppi differenti. Voler acquisire il potere assoluto richiede che l'intera campagna si focalizzi sulla cosa, perché devono essere create delle opportunità ad hoc - altrimenti diventa un obiettivo tanto per, se non può essere realizzato. E alla lunga potrebbe stufare te e/o gli altri giocatori che naturalmente avranno i loro personali obiettivi. Quando ogni personaggio di un gruppo ha un superobiettivo personale diventa difficile (anche se non impossibile) gestire le priorità.

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Certamente sì. Magari l'obiettivo finale può essere più sfumato. Gwilherm comincia a essere più "flessibile" su ciò che considera accettabile perché l'episodio lo fa essere più focalizzato sull'acquisizione del potere. Tipo "devo diventare più forte perché non voglio mai più trovarmi in una simile situazione di impotenza".

Insomma, potrebbe avere un obiettivo più generico, essere più potente per non trovarsi più in inferiorità, invece che specificamente concentrarsi sulla sconfitta di Strahd.

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