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Capitolo 4 - The Black Sepulchre (Parte 2)


AndreaP

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I compagni si recarono di nuovo nella sala con le passerelle da cui si vedeva i possente meccanismo di ingranaggi che lentamente ruotavano

La scala a pioli si infilava fra di loro e gli accoliti iniziarono a discenderla fino a raggiungere la stanza sottostante

Questa era fredda e un leggero soffio d'aria usciva dalle prese poste sul soffitto. Una sottile nebbia gelida ricopriva il pavimento.

Schermi costituiti da lastre lastre nere lucide stavano ritte davanti a tre delle le parete della stanza. La quarta parte era occupata da quelle che parevano essere finestre chiuse da imposte esterne di adamantium. 

In mezzo alla stanza vi erano tre console tipiche dei cogitator, chiaramente spente. 

Al centro dell'ambiente vi era una poltrona di controllo, simile a quella che gli accoliti avevano visto usare dal comandante delle navi imperiali. 
Seduto su di questa vi era quello che pareva essere stato un Prete di Marte, pronto per la battaglia: il servo dell'Omnissiah era morto da tempo, ma il freddo lo aveva conservato integro.

Tutto pareva in uno stato di attesa

@all

 

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I due accoliti studiarono il corpo seduto sulla poltrona. Doveva essere morto da secoli e non si vedeva quale fosse la causa. Il corpo era collegato alla poltrona con dei tubi che probabilmente gli permettevano di comunicare con gli spiriti della macchina direttamente, una volta che la macchina fosse stata riattivata
Omar e Victor non avevano dubbi: se quello dove si trovavano era un Titano, quello doveva esserne il principe

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Judith

"Non si abbandona la propria nave." commentò la Sorella osservando il corpo del Prete di Marte.
L'armatura la proteggeva completamente dal gelo dell'ambiente che però sentiva ben chiaro sul volto, a ricordarle la fredda passione con la quale avrebbe dovuto affrontare gli eventi imminenti.
Dopo aver studiato il cadavere si mosse verso l'ingresso. Ben poco poteva in quella situazione se non preservare la sicurezza di chi invece ne capiva più di lei.

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Victor

"Mi sembra improbabile riuscire a riattivare il Cogitator principale. Se ho capito qualcosa, secondo me, siamo nella testa del Titano, no? Dove altro dovrebbe essere la sala comandi di una macchina del genere?", ragionó Victor, mentre si avvicinava alla console delle apparecchiature e provava a studiarla, profondamente ammirato dalla maestosità e dalla ieraticità del luogo in cui si trovavano. 

AdG

Spoiler

Tech-Use 17.

 

Modificato da Ghal Maraz
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Solomon

Era rimasto in silenzio a lungo. Un'arma dopotutto non ha pensieri o preferenze ed aveva seguito gli altri per poterli proteggere, i sensi all'erta nel caso in cui l'Arcinemico avesse voluto interferire con le loro ricerche.
Fortunatamente per adesso andava tutto...bene? Almeno non stavano apparendo creature maledette.

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3 478 862.m41 3.35

I compagni concordarono che quella doveva essere la sala principale del Titano, quello che su una nave doveva essere il ponte, anche se essendo scesi per raggiungerla non potevano trovarsi nella testa. Victor studiò le console: sfiorandole uscì un chiaro messaggio "Sistema in attesa. Ripristinare l'energia degli spiriti"
Null'altro pareva potersi fare.

@Omar

Spoiler

La stanza pareva ancora ben integra. Per poter raccogliere qualcosa si sarebbe dovuto smontare i pannelli o le console, o più arditamente recuperare qualcosa dalle connessioni che legavano il Prete di Marte al trono

 

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Omar

L'accolito tornò sul cadavere seduto sul sedile di comando e cominciò a rovistare tra tubi e cavi che ne collegavano il corpo al titano. Magari c'è qualche residuo di spirito di memoria in qualche congegno da cui estrarre informazioni. In ogni caso qualcosa di interessante da portar via avrebbe trovato.

DM

Spoiler

Vediamo quel che si trova

 

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3 478 862.m41 3.35

Omar si avvicinò al Tecno Prete iniziando a studiarlo

@Omar

Spoiler

Il prete di Marte era completamente attaccato con una miriade di fili e tubi alla poltrona tanto di farne una cosa sola. Omar sapeva di poter provare a staccarlo ma un errore avrebbe potuto rovinare sia la sedia che le stesse apparecchiature che costituivano il corpo dell'uomo.

 

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Omar

Mentre ravanava tra fili e tubi sollevo' lo sguardo su Solomon
Se fosse necessaria la gloria del Titano, allora ci serve un altro come lui, pero'  vivo  indico' il technoprete.
Diciamo che non ho l'assoluta certezza, e' roba complicata questa... Li' c'e' una centralina, quello e' un condensatore, quella una memory, quello.. boh. Come funziona tutto l'insieme, non lo so. Ma cosa abbiamo da perdere?
Si fermo' a guardare anche Victor. Erano in un fottuto vicolo cieco per il momento, dovevano uscirne in qualche modo.

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Victor

"Non sono un esperto. A Gunmetal City nasci con la rivoltella in mano. E saperla pulire e riparare è una questione di vita o di morte. Però, qui, siamo su un'altra scala. Possiamo provare a ridestare lo Spirito Macchina, per vedere se, per caso, riusciamo a scoprire qualcosa di più. I dati in nostro possesso sono quelli: il Titano sarebbe un dono del Tecno-Prete a Zanatov. E sappiamo, sempre dalla registrazione di Zanatov, che la Cattedrale Dorata impedirebbe l'accesso visivo al Sepolcro Nero. Il che terrebbe bloccato il processo di calcolo dati, necessario per combattere il Nemico. Possiamo provare ad andare a capire la questione dell'allineamento planetario, se volete, adesso. 

Ma poi dovremo decidere cosa fare con quel razzuto cannone qua sopra"", provò a ragionare Victor. 

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Omar

L'accolito era persuaso che il sepolcro dovesse essere aperto secondo la guida delle stelle e non preso a cannonate. Quelle semmai sarebbero servite dopo, quando il terribile segreto custodito così a lungo sarebbe probabilmente uscito.
Stava spiegando questi pensieri agli altri accoliti quando un'esplosione turbò la loro conversazione.
Eccheccazz... impercò mettendo mano alla pistola.
Abbiamo visite?
E si diresse verso l'uscita di quella sala per guardare verso l'alto, lungo la scala a pioli che li aveva lì condotti.

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3 478 862.m41 3.36

Gli accoliti lasciarono il ponte risalendo la scala a pioli fino a giungere all passerelle poste sopra gli ingranaggi e da lì alla stanza con il pavimento ricoperto della sostanza oleosa dall'odore di carburante. Non vi era nessuno ma un'altra esplosione subito chiarì la situazione. Il rumore veniva da sopra di loro, dalla navata del tempio raggiungibile risalendo lo scivolo che, da dietro l'orologio, li aveva portati lì

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