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Capitolo V: Una Piccola Parte


Bellerofonte

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Fortunale

"Non dovete pensare che noi si sia degli ingrati, mia signora. Il vostro aiuto è stato vitale e vi saremo sempre molto riconoscenti. Ma tale sentimento non deve mettersi tra noi e...la saggezza" dico in tono calmo e pacifico "Vi fidereste di chi non è imparziale? In ogni caso, ho un'altra domanda: come pensate di raggiungere i vostri obbiettivi, qualora ci fossero ostacoli?"

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Il 9/3/2020 alle 18:06, Bellerofonte ha scritto:

Quinto giorno del XI mese, anno 1491, ore 16:45 || +193 giorni dalla partenza

Molo Zefiro, sud di Barusha || Cielo sereno, brezza da nord-ovest || Cibo per 3 giorni

"Le tradizioni definiscono noi elfi. L'emblema draconico del potere mi concede l'autorità di governare ogni elfo dell'isola, e nessuno oserà dissentire. Coloro che rifiutano le usanze sono considerati alla stregua dei goblin su quest'isola." Tamara conclude il suo discorso rispondendo alla rapida domanda di Fortunale, ma prima di congedarsi tiene a sottolineare nuovamente la sua posizione: "Mi fido della vostra imparzialità e sosterrò ogni vostra decisione. Tuttavia ho ragionevoli dubbi sul fatto che i vostri criteri di scelta, ottimi nella vostra società, possano portare rovina e sventura sull'isola poiché inadatti ai suoi abitanti. Non è importante ciò che vogliono, ma quello che necessitano. E questa grande isola è riuscita a prosperare nonostante tutto nel corso di decine di secoli grazie ad un equilibrio ora minacciato dall'ingenuità di voi shem'len.

Fintanto che riuscivate a portare ordine sull'isola senza intralciare la sua volontà eravate trattati come eroi del popolo, ma ora che invece l'intraprendenza umana si fa largo a spintoni contro le millenarie tradizioni elfiche diventate ingenui. C'è un briciolo di ipocrisia da parte di Tamara, oppure non comprendete fino in fondo il valore della sacra immutabilità per questa gente? "Inoltre" - continua lei - "ho una richiesta per voi. Riguarda la sentinella elfica che avete reclutato." si riferisce sicuramente a Razul. "So bene che in guerra talvolta urgono mezzi straordinari per superare situazioni altrettanto straordinarie, ma gli elfi stanno deponendo picche e vessilli. Non accetterò che il suolo augusto dell'isola venga calpestata da una tale oscenità putrescente! Il non-morto deve essere distrutto così che alla sua anima venga data pace."

...soliti chierici!

"Spero che la vostra scelta sia saggia quanto capaci sono i vostri guerrieri."

L'alta sacerdotessa della luna fa un profondo inchino e muove tre passi all'indietro, solo allora si volta diretta verso la porta. Questa si apre dinnanzi a lei e vedete la massa di persone affollata lì davanti tentare in tutti i modi di estorcerle informazioni, quando una manciata di guardie si pianta tra lei e i marinai con gli scudi alzati per scortarla sulla sua nave. Razul si infila dentro chiudendo il varco alle sue spalle. "Le firme che avete richiesto, contessa."

Riuscite tutti a vedere distintamente i fogli che Razul vi ha portato. La calligrafia dei primi due è chiaramente quella di Barbara che in fretta e furia ha buttato giù qualche riga a proposito di un armistizio temporaneo su suolo di giurisdizione di Chateux-Blanc, mentre in fondo ci sono due grafie diverse; quella di Kara è rapida, sporca e obliqua. Tamara invece abbonda di ricci e piccole curve morbide. Il terzo foglio è quello trovato addosso al mercenario assassinato.

Stranamente, non assomiglia a nessuna delle due.

@Fortunale

Spoiler

La grafia è diversa, ma l'inchiostro...l'inchiostro non mente! Tamara ha firmato con una piuma sottile pregna d'inchiostro nerissimo, forse a base di carbone; ma la grafia sulla lettera e sulla firma di Kara è di colore blu notte, inchiostro povero tipico dei totani. Chi si dimentica quando Jimbo - riposi in pace - macchiò di blu la bandiera pulita della Cercascogli nel tentativo di addomesticarne uno?

@Tutti

Spoiler

Osservare [Sandrine | Fortunale | Randal]: 15 | 19 | 15

 

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Fortunale

"La calligrafia è diversa, ma l'inchiostro... è quello usato da Kara. Non è necessariamente lei, ma è probabile" mi volto poi verso Randal, per spiegare "C'era un foglio addosso ad uno degli assalitori là fuori. E abbiamo fatto firmare un foglio farlocco per capire se le calligrafie coincidono. Non coincidono, ma l'inchiostro usato è lo stesso usato da Kara: inchiostro di totano. E dato che il foglio aveva istruzioni per rubare il cuore..."

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Il 11/3/2020 alle 00:49, Bellerofonte ha scritto:

Quinto giorno del XI mese, anno 1491, ore 16:50 || +193 giorni dalla partenza

Molo Zefiro, sud di Barusha || Cielo sereno, brezza da nord-ovest || Cibo per 3 giorni

Razul si intromette nel discorso. "Chiedo il permesso di esprimere una supposizione, capitano." e continua poi: "Essendo trascorso così poco tempo dalla nostra impresa, la notizia potrebbe non essere ancora arrivata a tutti. In questo caso, lady Kara sarebbe innocente." - dopodiché fa due passi indietro - "A meno di ordini specifici, torno alle mie mansioni." e fa per avviarsi verso la porta.

E' ora di prendere una decisione. Le prove che avete in mano non sono abbastanza per spingere accuse contro nessuno, ma di sicuro sono la testimonianza che Kara Yedilov è una persona che non si ferma davanti a nulla. I mercenari che ha sguinzagliato dietro alla promessa di una ricompensa hanno invaso Barusha alla ricerca del Cornotonante, provocando chissà quanti danni e vittime; ma questo non ha scalfito la sua determinazione mentre vi parlava, anzi, è decisa a perseguire il suo piano incurante dei costi.

Tamara al contrario pone fin troppa fiducia nei vostri servigi; tutto ciò che ha fatto in pratica, escludendo il tempo speso a governare Lalibela, è stato seguirvi tra Corissa e Molo Zefiro. Ha lasciato volentieri a voi shem'len tutto il lavoro sporco in cambio dell'oro, e pretende ciò che secondo lei le spetta esattamente come Kerberos che vi manda in missione. Ma voi servite l'ordine di Selune, ma la Loggia di Capo Ventura. E qualcuno con le orecchie a punta e un bel paio di tette, qui sembra averlo dimenticato.

Galifar è chiaramente sulla stessa sponda di pensiero di Tiberius, solo con meno esperienza. Forse più di tutti è stato quello più onesto: il suo scopo è distruggere Kilagas e proteggere i Silvani a qualunque costo, e nei modi assomiglia un po' a lady Kara, ma con una netta differenza; a lui non importa niente dei costieri, ma solo di "ciò che veramente è importante", le questioni di Spiriti primordiali alla quale voi siete avvezzi. Se lasciate l'isola in mano a lui, i costieri affronteranno tempi difficili.

Infine il favorito di Randal, l'ex-capitano Arsak. Una teocrazia su Barusha nella quale tutti sono convertiti con la forza a placare gli istinti bellici è un sogno idilliaco che solo un prescelto di Rao potrebbe immaginare, ma l'elfo gode di un certo ascendente un po' presso tutti grazie alle avventure in compagnia del cuoco e del geniere. Il problema è che la cosa più grande che abbia mai gestito è un forte abitato da cento elfi o poco più, cosa ben diversa da un'intera isola. In più questo continuo affidarsi dall'ispirazione divina pare essere il suo unico piano per gestire le cose, senza nulla di concreto da illustrarvi al momento.

Quattro pretendenti, una sola scelta. Cosa farete?

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Randal

Momento momento momento.. scuoto la testa per schiarirmi le idee
Ho un pò di mal di testa dopo tutti questi colloqui e ora ci si mette anche questa strana lettera. Avete fatto firmare un foglio a Kara e Tamara per capire se una delle due avesse scritto quegli ordini, ma perchè solo a loro due?
Avete escluso tutti gli altri per quale motivo?

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Sandrine Alamaire

"Perché la grafia era chiaramente femminile, Randal. E non farmi la domanda a cui sarei costretta a rispondere dicendo: 'Perché sono ľArconte delle Parole'", sorrido.

"Comunque, non abbiamo fatto firmare solo le due lady, ma anche i due bellimbusti, ché non siamo poi così ingenui come sembriamo. È bastato ideare una motivazione plausibile. Nessuno escluso.

Non mi aspettavo, in realtà, un risultato netto, perché avevo l'ardita speranza che nessuno dei nostri pretendenti fosse tanto sciocco da scrivere, di proprio pugno, un mandato di furto, rapina, violenza ed omicidio ai danni dei dragocidi. Ciò detto, dovremo decidere. Ma la decisione ancora mi turba: nessuno ha abbastanza carte in regola. Nemmeno Arsak: ha cuore, ma non ha mente".

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Fortunale

"Infatti, è una scelta assai difficile" concordo con Sandrine, ma il problema è proprio questo "Nessuno è adatto, e ciascuno di loro a modo suo può essere un decente sostituto di un vero sovrano. Alcuni però porteranno di certo caos. La scelta resta questa: scegliere un tradizionalista più o meno imperfetto" e parlo di Asrak e Tamara "Oppure un rivoluzionario?" 

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  • 2 settimane dopo...
Il 12/3/2020 alle 15:53, Bellerofonte ha scritto:

Quinto giorno del XI mese, anno 1491, ore 17:00 || +193 giorni dalla partenza

Molo Zefiro, sud di Barusha || Cielo sereno, brezza da nord-ovest || Cibo per 3 giorni

   

Non c'è riposo per i dannati, dice una vecchia canzone di mare. Credevate che uccidere il leggendario drago di Barusha fosse la parte più difficile della vostra missione qui, e invece avete a che fare con questioni molto più pericolose di una bestia gigante.

Chi è degno? Chi non lo è?

Trascorrete il pomeriggio in clausura a discutere del futuro dell'isola, mentre fuori dalla costruzione nella quale vi siete barricati serpeggia la diffidenza reciproca e il timore di una decisione inaspettata. C'è chi come Tamara ha deciso di trascorrere per conto proprio il tempo rimanente rintanandosi sul suo maestoso vascello, con solo un manipolo di guardie lasciate a presidio del molo. Kara fa l'opposto: cammina avanti e indietro per ore accampandosi con il suo entourage - una dozzina di guerriglieri e avventurieri che bisbigliano in continuazione tra loro - nello spazio antistante la porta d'ingresso; le due fazioni si squadrano, i pochi metri che li dividono fremono di tensione invisibile. Pare che stiano soltanto aspettando la scintilla.

Ma non tutti i contendenti sono così diffidenti. Arsak e i suoi cavalieri hanno invitato nel loro accampamento Galifar e i suoi. Trascorrono tutto il tempo a disegnare sulla sabbia le prossime mosse belliche per debellare definitivamente i non-morti dalla foresta Yechilay, ma ogni tanto entrambi si fermano, immobili per un minuto appena, quando pensano di aver udito un chiavistello aprirsi o una porta cigolare. Niente, quindi tornano a lavorare.

I capoventuresi sono i più nervosi di tutti. La ciurma è visibilmente infastidita dalla presenza di così tanta gente armata, soprattutto visto che siete voi in inferiorità numerica, e che nel corso della giornata c'è già stato più di un omicidio. Asvig fa quel che può per mettere in sicurezza l'area e tenere d'occhio i presenti, ma se a malapena voi riuscite a tenere insieme gli animi più indomabili della Settima Spedizione, immaginate cosa può un uomo soltanto, ormai avanti con l'età.

Arrigo sfugge di qua e di là importunando i mercanti viaggiatori, e Ventura lo rincorre a destra e a manca con un livello di irrequietezza eguale se non maggiore. Sigbjorn a intervalli regolari promette in lingua madre di prendere l'ascia e scacciare ogni invasore da Molo Zefiro, e qualcuno della ciurma accoglie la chiamata alle armi; fortuna che Barbara se ne tiene fuori, impegnata a badare a Nero.

Il protettore di Sandrine passa buona parte del suo tempo a fare da balia ai suoi, impedendo le imminenti tragedie che accadono quando un gruppo di marinai viene lasciato per troppo tempo a terra senza la presenza di un ufficiale superiore.

 

Il 12/3/2020 alle 15:53, Bellerofonte ha scritto:

Quinto giorno del XI mese, anno 1491, ore 21:00 || +193 giorni dalla partenza

Molo Zefiro, sud di Barusha || Cielo sereno, brezza da nord-ovest || Cibo per 3 giorni

 

DXZ8F0Z.jpg Sono circa le 19 quando la riunione, finalmente, termina. Convocate in privato la Eurus nel padiglione dove date le disposizioni per il ricevimento della sera stessa; ognuno dovrà dovrà fare la sua parte affinché tutto sia eseguito con la massima efficienza se volete che il vostro piano funzioni.

Dopo un breve discorso e nessuna domanda, tutti vengono congedati.

Randal, al solito, è il primo che si attiva: richiama a sé Arrigo, intento a contare le monete spillate qua e là in disonesti scambi con i commercianti barushani, il suo adorato Tressym e qualche altro membro della ciurma della Speranza per farsi da una mano a spadellare. Lo perdete nel momento esatto in cui chiude dietro di sé la porta della cucina.

Sandrine, Barbara e Ventura fanno altrettanto, ritirandosi nelle cabine private della Speranza per scegliere quello o quell'altro vestito da indossare durante gli spettacoli, mentre a Sigbjorn è dato l'ingrato compito di spazzare a terra e rendere presentabile la sala comune del palazzotto zefiriano convertito temporaneamente a sala da pranzo d'eccezione.

Anche Razul è stato messo a lavoro: farà da messaggero per illustrare agli invitati il programma della serata.

E Besnik? L'unico a cui non è stato dato un compito. Tutti attorno a lui si muovono freneticamente per riuscire nell'impresa in tempo, ma il capitano può solo accendersi la pipa e prendere un po' di respiro dopo una settimana davvero intensa.

...il tempo passa, e ora solo la luna illumina le coste rocciose del sud di Barusha.

 

 

@Randal

Spoiler

La prima cosa che ogni chef - o mamma - si domanda appena entrato in cucina è: cosa mangiamo stasera? Alcuni dei soldati che hanno stretto amicizia con i mozzi sostengono che ci sia un certo frutto barushano, che se cucinato più o meno nella stessa maniera di una mela candita e messo come condimento di un pan di spagna abbastanza spesso, dà vita ad una Torta del Contadino, una sorta di prelibatezza locale dalle parti di Corissa. Se controlli nel tuo zaino, ti accorgi che quei frutti che raccogliesti tempo fa nella foresta, nei pressi della tomba di Abelas, fanno proprio al caso tuo. Bene, hai il dolce!

La brutta sorpresa arriva quando apri la dispensa; non avete abbastanza materie prime per garantire un banchetto decente a sette persone. Incarichi Arrigo di fare la spesa presso i mercanti sottraendo qualche dozzina di monete d'oro dalla cassa comune e questi torna con sacchi pieni d'ogni genere di cibarie, da te richieste o meno. La fase successiva è la più complicata; hai otto tra mani - e zampe - che ti aiutano, se non includi l'ombra del servitore inosservato a forma di Baffogrigio che ti urla ordini anche nella sua forma eterea. Dopo circa dieci minuti, Arrigo decide bene di provare ad assaggiare l'idromele che ha comprato per la serata e convince uno dei due mozzi a seguirlo nella degustazione clandestina. Quattro sorsi più tardi siete solo in tre - tu, Peppino e l'altro marinaio - a cucinare, ma se non altro avete un ebbro sottofondo musicale che rallegra tutto il vicinato.

//Spendete 35mo per il banchetto

Gli invitati si presentano in orario. Tamara porta uno strascico bianco ornato di perle e indossa un diadema con un diamante blu che emana una fluorescenza ipnotica; Kara veste abiti più modesti, ma nettamente diversi dall'armatura di cuoio con la quale ha discusso con voi nel pomeriggio: un corsetto nero stringe la vita di un abito rosso-bordeux, orecchini di rubino e i capelli intrecciati da fili d'oro. I maschietti giungono immediatamente dopo di loro, ma con niente di speciale. Arsak manca del fodero, ma porta al collo un medaglione di Rao che Kara commenta acidamente quando si rende conto che apparteneva al suo defunto padre. Evidentemente un dono di lunga data. Galifar invece è identico a stamattina, solo forse un po' più pulito.

Ad accoglierli sull'uscio del palazzotto c'è Ventura, vestita con uno degli abiti rubati alla contessa. Una volta entrati si mettono a loro agio su una lunga tavolata ordinata a semicerchio, nel centro del quale emerge lo spettacolo approntato della contessa di Zefiro. Dopo aver cenato con le prelibatezze fornite dal cuoco e portate al tavolo dai mozzi, una seconda esibizione anticipa l'annuncio tanto desiderato.

Se vi foste affacciati saltuariamente dalla finestrella che dà sulla spiaggia, avreste notato diversi falò accesi, con gente che canta, mangia, beve e si diverte. Si sa cosa succede quando i gatti non ci sono, giusto...? Le guardie e gli accompagnatori possono tirare un respiro di sollievo, a maggior ragione in vista di una prossima ripartenza ognuno per i propri lidi. Tra questi, non mancano i vostri.

@Tutti

Spoiler

Randal usa le Conoscenze Bardiche della ciurma di Fortunale (1D20+lvl Besnik): 20

Prova di Saggezza [Arrigo | Marinaio1 | Marinaio2 | Peppino]: 5 | 12 | 5 | 13

Professione (cuoco) [Randal]: 12 (dado) + 13 (gradi+sag) + 7 (Ispirazione) + 4 (aiuto) = 36

Intrattenere, accoglienza [Sandrine]: 7 (dado) + 20 (gradi+CAR) + 2 (circostanza): 29

Intrattenere, pre-annuncio [Sandrine]: 11 (dado) + 20 (gradi+CAR): 31

//Descrivete pure i piatti (Randal), le esibizioni (Sandrine), cosa fate in generale (Grande B) e arrivate pure all'annuncio come meglio credete. I PNG non si muoveranno finché non sapranno chi è il nuovo re di Barusha.

 

Modificato da Bellerofonte
EDIT: aggiunto il +2 a intrattenere!
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Fortunale

Per una volta non ho niente da fare, e ne sono immensamente grato. Mi accendo la pipa e me ne sto seduto a guardare il mare da un punto particolare del Molo Zefiro: il tetto. Lassù nessuno può infastidirmi e posso restare solo un po'.

Per tutto il pomeriggio lascio vagare la mente  in pensieri tranquilli e leggeri, diventando un tutt'uno con cielo e mare.

 

Un po' prima di sera mi lavo e mi sistemo la barba accorciando i baffi e rasandomi mento e guance. Indosso gli abitanti migliori che ho: non sono elegantissimi ma non hanno toppe e sono poco usati. Ho un farsetto blu scuro con pantaloni chiari e stivali di pelle scura. Al collo il mio ciondolo druidico, ben visibile, e sul petto una spilla di Capo Ventura. Niente di ufficiale, in realtà, ma gli elfi che ne sanno?

Mi siedo un modo da trovarmi in mezzo agli elfi, e giungo con qualcosa , non a mani vuote. Ho una cassetta portagioie, presa in prestito da Barbara. Dentro c'è il cuore del drago. La poso sul tavolo davanti a me, e poi sposto le sedie per Sandrine, Tamara e Kara. Dopo di che mi siedo per assistere anche io ai due spettacoli: banchetto e danza.

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Randal

La calma prima di tutto dico all'unico mozzo rimasto. Segui paro paro quello che ti dico di fare e andrà tutto bene, non ti preoccupare del mio servitore, non è un fantasma, non è un nemico e ci aiuterà nella preparazione. Tieni la cucina pulita, per quanto tu riesca, e non fare MAI di testa tua.
Poche raccomandazioni, ma fondamentali.

Durante l'approvvigionamento mi sono già fatto tutte le elucubrazioni del caso: il menu da cosa sarà composto? Pesce, sicuramente, devo onorare il fatto di essere su di un'isola, anche se so che molti di loro si cibano della selvaggina che c'è nell'entroterra.
Ma io sono nato marinaio, si sa, quindi pesce.

Cita

 

Antipasto:
mantecato di merluzzo e cialda di polenta morbida, cipollina al miele e salsa di aceto balsamico
cubetto di salmone (o pesce similare Barushiano) laccato con salsa di zucchine gialle e riduzione di limone su un letto di crumble di nocciole

Primo:
pappardelle fresche con mni filetti di orata, marinata all'aglio dolce e pesto di prezzemolo e zucchine

Secondo:
anguilla in crosta di mandorle, servite alla nobildonna con contorno di fagottini di erbe di Barusha scottate
filetto di cenria al sale grosso su letto di limone, prezzemolo, petali di menta e pistilli

Dessert:
Torta del Contadino

 

Tutto fatto in testa, ora non c'è da fare altro che iniziare a preparare.. e sperare che piaccia.
Cucinare è un'arte ma serve tempo. Mi pare di arrivare in ritardo al servizio, in pratica non esco più dalla cucina per ore e ore, finchè non arriva il momento di uscire con l'annuncio del menu.
Esco solo per quello, vado nella sala predisposta e lo decanto come meglio riesco, non sarò Sandrine e non avrò i suoi vestiti però so quel che dico, e ne ho ben donde!

Finito l'annuncio torno in cucina ed esco solo quando vengono portati i piatti ai commensali, purtroppo non posso fermarmi con loro, ci tengo troppo a fare una bella figura e mi perdi il pasto, però almeno arriverò alla fine senza patemi d'animo.

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Sandrine Alamaire

Un lieve sorriso tagliato come un filo di madreperla, il volto ambrato cesellato d'ombra, concedo al sottile paravento di un tendaggio serico il privilegio di disegnare la mia sagoma nel riverbero di una lanterna. 

Gli ospiti si affacciano ed io sussurro parole arcane, che diventano un coro d'orchestra a venti voci, sillabe magiche di una musica lontana. Nessuno a Barusha ha mai udito un canto simile, una sinfonia dei confratelli Elfi al di là dell'oceano. 

Il tintinnio delle voci incantate, come una sorta di ventriloquio della mia anima, solleva le quinte della sceneggiata, ľampio gazebo che si improvvisa proscenio: il coro si stempera nel mio, di canto, ritmato, impertinente, nel mio volteggiare. Dita nude che spuntano curiose da piedi intrecciati di volute colorate, costruisco arabeschi lontani, alieni alla conoscenza di questi nostri ospiti invasori. La mia danza rappresenta l'intreccio delle necessità, allegoria coreografica della situazione in cui siamo protagonisti indiscussi, carnefici e vittime, ossimori pensanti ed ansimanti.

Spicco un balzo ed esalo un respiro in la minore, l'urlo di malinconia di un naufrago in mondi sconosciuti. Atterro, e l'aria vibra di un do incoronato dal dolore. 

La danza cessa, in ginocchio, come l'ultima nota, che racconta una resa. Quella alla vita. 

Vita e morte, viaggio e stasi, un uomo ed una donna che si amano: tutte le storie, dalla più antica a quelle ancora da comporre, racchiuse in questi luoghi comuni.

Comuni, perché necessari.

Anche qui, a Barusha, dove il ricordo di interi secoli passati vive ancora, in una qualche sonnacchiosa mente. 

E mentire non potremo, ancora a lungo. Allora lascio che la cena sciolga gli animi e le rigidità, le posizioni e le rivalità. Di tutto ciò, io faccio il mio vero cibo. 

Di tale nutrimento, io infondo la mia nuova musica, la mia musa di stasera la nostra disperata forza, il nostro insperato coraggio. 

Le dita scivolano, ardite, impetuose, inaspettate e scattanti, a massaggiare le corde tese sul legno dello strumento, il liuto della famiglie Alamaire il mio secondo strumento ideale, dopo i timpani della voce. 

Questa volta, seduta ed apparentemente pacata, parlo di futuro, opportunità grandezza e terribile incertezza... gli annunci sembreranno meno inspiegabili, se poggiati su un tappeto di aspettativa. 

La melodia è di Vaudemont, ma il testo si è rivestito di barushano; sul principio, solo le mezze luci del cielo e del fuoco mi accompagnano. Poi, sul lieve finire, quattro fiammelle gioiose e giocose mi iniziano a corteggiare, giocando a rimpiattino con le mie note. 

Ballano, finché non si stancano. Ed infine si posano, lievi, sulle teste dei pretendenti.

La musica si spegne. 

Modificato da Ghal Maraz
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Il 22/3/2020 alle 18:48, Bellerofonte ha scritto:

Quinto giorno del XI mese, anno 1491, ore 23:30 || +193 giorni dalla partenza

Molo Zefiro, sud di Barusha || Cielo sereno, brezza da nord-ovest || Cibo per 3 giorni

@Fortunale

Spoiler

Mentre resti a contemplare la quiete che ti è concessa nelle poche ore antecedenti il banchetto, ti accorgi che anche l'isola sembra aver preso un respiro di sollievo. Indipendentemente da ciò che accadrà stasera, la guerra è finita e le minacce vanno via via scomparendo come gli echi delle antiche leggende nella quale vi siete imbattuti.

@Randal

Spoiler

Mentre dai ordini in cucina, il tuo servitore rimane un attimo fermo a guardarti, diresti stupito se solo non sapessi che ovviamente si tratta soltanto di una proiezione di forza incapace di sentimenti. Più viaggi, più cresci, più assomigli a tuo padre! Di questo passo diventerai un burbero baffuto prima di aver rivisto nuovamente terra!

@Sandrine

Spoiler

Prima che tutto inizi, Barbara ti scocca un bacio sulla guancia e ti lascia un "Buona fortuna" che sa tanto di appello disperato per un po' di quiete dopo tutto ciò che avete passato.

Gli invitati si siedono al tavolo salutando educatamente i presenti. Ad uno sguardo più attento è chiaro che c'è elettricità nell'aria: nessuno sa cosa succederà, e nel dubbio tutti fanno buon viso a cattivo gioco. L'unico davvero rilassato è Arsak: emana un'aura di candida pace interiore e guardarlo vi rassicura, in qualche modo. Tralasciando i quattro pretendenti, inizialmente è solo Fortunale a rappresentare la volontà della Eurus, e tutti sappiamo quanto sia avvezzo a questo genere di cose.

Il capitano può tirare un sospiro di sollievo al mutare delle luci e ad i canti che annunciano lo spettacolo di Sandrine, che lascia a bocca aperta chiunque. I membri della Settima stanno iniziando ad assuefarsi alle spettacolari esibizioni della contessa di Zefiro, ma i barushani ne sono completamente rapiti, come in estasi di fronte ad un'apparizione divina che termina con il conferimento simbolico della loro missione. Gli applausi scroscianti al termine sono riduttivi per quanto si sono emozionati tutti: Tamara ha il viso illuminato dalla gioia, e si volta istintivamente verso il capitano sorridendogli di felicità. Galifar ha gli occhi spalancati, incredulo, e continua a ripetere che vorrebbe in prestito la contessa per qualche giorno per risollevare il morale dell'intera popolazione silvana. Arsak applaude fragorosamente sbattendo i piedi in maniera un po' grezza, e giurereste che ha l'acquolina in bocca - e non per i piatti di Randal. La reazione più sorprendente è quella di Kara: ha una guancia rigata da una lacrima che si appresta ad asciugare il prima possibile e cerca di incrociare lo sguardo altrui al meglio delle sue possibilità.

Dopo qualche minuto vi siete tutti ricomposti e tra un complimento e un altro Randal arriva con le cibarie e Arrigo con una bottiglia di vino bianco palesemente rubata dalla cabina del capitano. "Chiss è 'no vino bùon, 'o fan a Punt'Alice" e squittisce di un singhiozzo alcolico mentre lo versa maldestramente a tutti gli invitati.

Portata dopo portata, mastro Ridley continua a soddisfare i commensali con piccoli capolavori preparati in tempo record, al termine del quale riceve i complimenti più sinceri da ognuno di loro. Galifar a un certo punto si rivolge a Besnik e Sandrine: "Vi prego, raccontateci qualcosa dell'Ovest." e Tamara aggiunge: "Sì, qualche storia, o aneddoto" e su questo avete l'imbarazzo della scelta. Arrivati al dessert, Arsak si sbilancia assaggiando un pezzo di torta: "E' come quella che faceva la zia Didara! Ricordi, Kara?" e lei: "No. Questa è più buona." risponde agguantandone già una seconda fetta.

La cena giunge al termine. Siete sazi e per qualche ora avete quasi dimenticato il reale motivo del perché siede seduti a quel tavolo. I papabili regnanti hanno sviluppato quello che spesso avviene quando persone diverse sono riunite ad un tavolo con del buon vino e ottima compagnia; una certa forma di complicità, un prototipo di amicizia che raramente si protrae oltre la fine dei pasti. Il testimone passa di nuovo a voi.

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Fortunale

Lo spettacolo di Sandrine è una gioia per gli occhi, e per l'ennesima volta mi chiedo se tutto ciò sia dovuto al suo essere legata ad un Arconte, oppure se si tratti "solo" del suo talento naturale.

Anche la cena è assai piacevole, la gusto con sano appetito e soddisfazione: anche se Randal cucina sempre ottime delizie, stasera si è superato.

Ma ciò che mi soddisfa di più è che gli ospiti sono altrettanto rapiti e conquistati. Forse sarà più facile presentare la nostra proposta, ora che tutti sembrano più a loro agio. Eppure la serata è così ben riuscita che ancora non voglio rovinarla con l'annuncio. So che non possiamo tergiversare troppo, perché alla lunga gli elfi perderanno la pazienza...ma possiamo farli aspettare ancora un po'. Dopo tutto uno di loro ha pagato dei sicari, oggi pomeriggio, e io non l'ho dimenticato.

"Debbo fare i miei complimenti alla Contessa e al nostro abile cuoco! Sono stati davvero eccellenti e hanno dato il massimo. Come vedete anche noi possiamo essere ospitali, quando lo vogliamo"

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Sandrine Alamaire

"Ospitali, capitano?", intervengo, una luce negli occhi. 

"I più ospitali, oserei quasi dire. E senza voler offendere nessuno, perché la straordinaria ospitalità di Barusha ci ha omaggiato assai. Ma noi abbiamo la forza della novità totale, qui, oggi. E questo ci facilita il gioco. 

Perché la novità può essere un'arma straordinaria, se la si sa impugnare adeguatamente. E se riusciamo ad adattarci. Andando avanti. Sfruttandola.

Grazie a voi, signori, anime di Barusha, per essere qui. Per esservi fidati di noi, tanto da condividere lo stesso suolo, in questo momento critico. 

Ma sappiamo che state aspettando ben altre parole, diverse da queste mie. 

Capitano, chef? 

Signori Pionieri della Loggia di Capo Ventura?".

Modificato da Ghal Maraz
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Randal

Sonostanco, ma soddisfattissimo della serata. Diciamo che io ho fatto solo da portata di contorno alla portata principale, Sandrine.

Mi affianco a lei, con ancora il grembiule addosso e le macchie di qualsiasi cosa addosso. Non faccio certo un'ottima figura paragonato alla bellezza ed eleganza della contessa, dunque userò un piccolo stratagemma che ormai tutti conoscono. Un trucchetto magico che mi rende pulito e quantomeno presentabile.

Si.. eccomi.. le dico mentre termino l'incanto. Mi prendo poi qualche momento per osservare chi abbiamo di fronte e per assaporare il momento. Infine guardo Sandrine e le faccio cenno con la testa.

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Il 25/3/2020 alle 16:19, Bellerofonte ha scritto:

Quinto giorno del XI mese, anno 1491, ore 23:35 || +193 giorni dalla partenza

Molo Zefiro, sud di Barusha || Cielo sereno, brezza da nord-ovest || Cibo per 3 giorni

Le parole di Sandrine punzecchiano inavvertitamente tutti e quattro, ma nessuno si azzarda a controbattere, non nel momento che precede l'annuncio finale. La gioia sodale muta in tensione nell'arco di pochi secondi. Kara è la prima a parlare: "Mastro Ridley non ha deluso le aspettative, e nemmeno voi, contessa. Mi sono ricreduta. Inoltre ringrazio il capitano Aghendor per la sua ottima compagnia..." - è la prima volta che la sentite parlare con un accenno di rispetto nei confronti di di Sandrine. Tamara sorride placidamente e aggiunge: "A questo tavolo c'è chi ha potuto godere delle straordinarie abilità dei nostri anfitrioni per molto più tempo. Mi ritengo fortunata oltre ogni misura." e Galifar: "Possedete qualità...inattese. Avete combattuto un esercito di non morti, sconfitto un drago e deliziato tutti con un'ottima cena. Non ho mai conosciuto nessuno capace in così tanti campi differenti." Arsak ridacchia, alzando il bicchiere "E' così che si fa, giusto? Quello che voi chiamate brindisi?" gli altri lo seguono nelle mosse. "Qualunque sia la decisione presa, a voi!" e i calici urtano tra loro forse per l'ultima volta, stasera.

Dopodiché cala il silenzio.

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Sandrine Alamaire

"Madame e messeri, per decisione unanime dei Pionieri, di cui mi faccio semplice portavoce, vi annuncio che la decisione presa verrà comunicata solo fra una manciata di ore, nel momento stesso in cui il sole di Rao, ora dormiente, e la luna di Selune si troveranno a condividere, luminosi e carichi di speranza, la volta celeste che incorona la vostra meravigliosa isola. 

Ciò, affinché il momento sia propizio per il futuro di Barusha e gli dèi possano gettare il loro sguardo benevolo su un momento senza precedenti!".

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Il 30/3/2020 alle 17:09, Bellerofonte ha scritto:

Sesto giorno del XI mese, anno 1491, ore 05:45 || +193 giorni dalla partenza

Molo Zefiro, sud di Barusha || Cielo sereno, brezza da nord-ovest || Cibo per 3 giorni

Nessuno tra gli invitati lascia il luogo della cerimonia, anche dopo aver saputo di dover attendere ancora qualche tempo. Tamara si reca in un angolo solitario dove poter pregare in santa pace la dea della luna per guida e consiglio; Galifar, in maniera simile, accovaccia per terra con la schiena appoggiata alla parete e inizia a meditare viaggiando chissà in quali luoghi onirici. Arsak e Kara per un po' si ignorano, ma la noia prende il sopravvento dopo la prima oretta. I due prendono alcune monete di rame e si sfidano a un gioco simile a bocce, ma che prevede di dover far rimbalzare prima le monete contro il muro; tra una cosa e l'altra i due cugini sembrano divertirsi, ricordando aneddoti della loro gioventù secolare priva di responsabilità.

Quando le prime luci dell'alba si levano dal mare, i falò hanno smesso di fumare e gli elfi iniziano a destarsi. La luna è ancora ben visibile in alto, e per tutti voi è arrivato il fatidico momento. Qualsiasi la forma, i pretendenti vi seguiranno fintanto che non rivelerete loro chi è il nuovo sovrano dell'isola.

Modificato da Bellerofonte
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Sandrine Alamaire

Passo la notte cullata dal suono del mare e, spossata dalla giornata infinita, dorme di un sonno sereno come mai prima, nelle ultime settimane. 

Sono convinta che abbiamo deciso per il meglio. 

Mi faccio svegliare in tempo per essere pronta al primo riverbero del sole nascente e mi pongo al centro dello spiazzo creato dalla magia edificatrice dello Spirito delle Parole. 

Intono un breve canto propiziatorio, mentre faccio cenno a Besnik e Fortunale di affiancarsi: sebbene io tenda ad essere indicata come portavoce, questa è una decisione comune, collettiva, che ci influenza tutti. 

Guardo Asvig, con un cenno di intesa, che significa: "state tutti pronti".

Poi, quando finalmente il sole e la luna si baciano nel cielo nascente, parlo.

"Benedetti da Selune e da Rao, protetti dal mare e dalla terra, in comunione di intenti tra gli Elfi delle città e della immensa foresta, non più minacciati dal Cornotonante, privi di antiche guida per la prima volta in secoli, fratelli nello spirito, liberati da passate suggestioni e perduti poteri, incitati da un sangue stillato...", faccio cenno a Fortunale ed allo chef di mostrare e stringere il cuore, "...con l'autorità che ci è stata trasmessa nella nostra tribolazione e convinti della nostra scelta congiunta, comunichiamo di fronte agli dèi ed al mondo la decisione sancita dal cuore del Drago. 

D'ora in avanti, il governo di Barusha spetterà al Consiglio Ristretto formato da lady Tamara, lady Kara, il sire Galifar e ser Arsak, in quanto reggitori dei loro popoli, rappresentanti dei numi e protettori dell'isola e delle sue pertinenze.

Ognuno di voi risplende di capacità uniche e conoscenze particolari, che nessun sovrano al mondo sarebbe in grado di sommare in una sola, unica persona.

Il Consiglio governerà in maniera congiunta, tramite espressione di voto sulle decisioni da prendere, laddove potrà comunque essere concordato un minimo di capacità decisionale autonoma sulle questioni di più ordinaria amministrazione.

All'interno delle scelte assembleari del Consiglio, ogni voto varrà uno, tranne per il voto del Reggente di turno, il cui voto varrà doppio, e le determine saranno stabilite a maggioranza assoluta dei pareri così espressi nelle votazioni, per le quali non sarà possibile astenersi.  

Tutti i componenti del Consiglio si alterneranno nella Reggenza, incarico che avrà la durata minima e massima di tre interi mesi consecutivi.

La successione dei primi quattro incarichi verrà stabilita dalla sorte, affinché non siano espressi favoritismi, e questa successione determinerà l'alternanza perdurante nel prosieguo di tempo.

Qualora uno dei Consiglieri Ristretti dovesse essere impossibilitato temporaneamente allo svolgimento delle sue funzioni, egli potrà nominare un sostituto, solo e soltanto per la durata della situazione.

La sostituzione permanente di un Consigliere Ristretto sarà possibile solo in seguito a morte; incapacità permanente nell'esercizio delle proprie funzioni per cause di salute; abdicazione o tradimento.

Le cause specifiche di tradimento dovranno essere discusse dal Consiglio Ristretto in una votazione unanime.

Così è stabilito".

Faccio un profondo respiro, mentre la mia stessa anima vibra: "Avete la possibilità di scrivere la storia più gloriosa di sempre per Barusha ed i suoi figli.

Ora spetta a voi.

E non sarà 'Una Piccola Parte'".

Modificato da Ghal Maraz
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