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Illustratori leggendari di D&D


karsus

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Quello che segue è un breve articolo su alcuni dei più famosi illustratori dell'universo di Dungeons & Dragons. Ovviamente l'articolo non ha la pretesa di essere esaustivo, vuole solo essere un omaggio a questi grandi artisti che con le loro illustrazioni hanno dato vita a mostri ed eroi di un mondo fantastico.

Clyde Caldwell, Larry Elmore, Jeff Easley, Keith Parkinson e Daniel R Horne…

Questi erano probabilmente gli artisti più prolifici e popolari di D&D durante gli anni '80 e '90. La maggior parte dei manuali di D&D, i supplementi, le avventure, i romanzi e le riviste degli anni '80 e dei primi anni '90 presentavano opere di uno di questi artisti sulle loro copertine.

Ogni edizione di D&D ha un diverso stile di illustrazioni che è unica per quella versione del gioco. Le illustrazioni di OD&D consistevano in un sacco di disegni al tratto. Erano bidimensionali e semplici. Con AD&D, le illustrazioni sono state portate a un livello completamente nuovo. Assunsero un realismo che fino a quel momento era insolito nei giochi di ruolo. Gli artisti che lavorarono per illustrare AD&D capirono che, anche se i draghi non esistevano realmente, ciò non significa che non potessero essere raffigurati come se esistessero per davvero.

Questo approccio realistico fu applicato non solo ai mostri. Gli eroi di varie razze e classi vennero raffigurati mentre combattevano questi mostri della fantasia. Il giocatore finalmente credeva che una scena simile potesse realmente esistere. I dettagli erano squisiti. Le armi e le armature erano realistiche e accurate. Guardare simili illustrazioni ad abbellire le copertine dei manuali, moduli, riviste e romanzi di D&D, faceva veniva voglia di acquistare quei libri.

Clyde Caldwell, Larry Elmore, Jeff Easley and Keith Parkinson.jpg
Da sinistra a destra: Clyde Caldwell, Larry Elmore, Jeff Easley e Keith Parkinson

Purtroppo, questi grandi artisti, furono messi da parte quando il gioco fu reinventato per la terza edizione di D&D. La direzione artistica cambiò e, infatti, la terza edizione dedicò meno attenzione alle illustrazioni, basta guardare le copertine dei manuali 3e: per la prima volta non raffiguravano draghi o avventurieri.

In AD&D Caldwell, Elmore, Easley, Parkinson e Horne furono i migliori. Le illustrazioni che questi cinque crearono, definirono D&D. Basta guardare agli eroi nei loro dipinti per pensare, «è così che voglio che sia il mio personaggio»


CLYDE CALDWELL

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Entrato a far parte della TSR Inc. (l’editore originario di D&D –ndt) nel 1982, per quasi 10 anni il lavoro di Clyde ha arricchito le copertine delle linee giochi e libri dell’editore.

Per la TSR ha realizzato illustrazioni per i calendari dal 1985 al 1993, incluse le copertine per il Calendario di Dragonlance del 1987 e il Calendario dei Forgotten Realms del 1990. È stato anche l'artista delle copertine dei moduli della serie Gazetteer (serie Atlante in italiano –ndt), dell’ambientazione Ravenloft, e ha lavorato in diversi Art Books.
Nel 1992 Clyde lasciò la TSR per intraprendere la carriera di libero professionista.

I suoi lavori appaiono nel libro Masters of Dragonlance Art.

Sito web: https://clydecaldwell.com

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Larry Elmore

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Elmore è entrato nello staff della TSR, nel novembre 1981 e fu il primo illustratore professionista di Dungeons & Dragons. Ha creato illustrazioni per moduli d’avventura, manuali, romanzi, poster, calendari e altro ancora. Lavorò a stretto contatto con lo staff della TSR con cui contribuì al design e allo sviluppo di molti prodotti dell’epoca. Lui fu incaricato di dare un aspetto grafico alla saga di Dragonlance.
Elmore creò il fumetto di SnarfQuest che venne pubblicato nella rivista Dragon Magazine.

Lasciò la TSR nel 1987. Dopo di che lavorò su vari progetti, illustrò carte per il gioco di carte collezionabili Magic: The Gathering, fece la cover art per il MMORPG EverQuest. Nel 1996, Elmore scrisse il romanzo Runes of Autumn con suo cugino Robert.

Nel corso degli anni, ha venduto la maggior parte delle sue opere pubblicate, ma ne ha mantenuto i diritti d'autore. Elmore ha ridimensionato le sue attività nel 2006, passando al solo lavoro a contratto. Del resto, ha dichiarato: «Un mio amico, Keith Parkinson, che lavorò anche alla TSR, è morto di leucemia tre anni fa. Abbiamo condiviso uno studio e parlavamo sempre di come, una volta raggiunti i 50, avremmo fatto le nostre cose. ... Non ce l'ha fatta, e io avevo 57 anni e stavo ancora facendo le nottate. Ero stanco di tutto ciò.»

I suoi lavori appaiono nel libro Masters of Dragonlance Art e ha pubblicato un libro di illustrazioni chiamato 20 Years of Art: Elmore nel 2005. È stato spesso descritto come una leggenda nelle comunità fantasy e di gioco.

Sito web: http://www.larryelmore.com

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Jeff Easley

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Nato nel 1954 nel Kentucky, diplomato in una scuola d'arte, la sua carriera artistica ebbe un’impennata quando incontrò Lary Elmore.
Quando Elmore fu assunto dalla TSR, Jeff Easley lo seguì. «Ho iniziato qui (alla TSR –ndt) nel marzo 1982. Il mio primo progetto è stato quello di dipingere pietre preziose sui dorsi dei primi quattro libri della serie Endless Quest, ma da lì in poi fu tutto in salita». Le prime illustrazione fantasy di Easley per la TSR furono le illustrazioni interne del modulo Lost Caverns di Tsojcanth.

E’ stata una parte importantissima di D&D, disegnando illustrazioni per diverse ambientazioni come Forgotten Realms, Dragonlance, Al-Qadim, Oriental Adventures. Sue furono le illustrazioni di copertina dei tre manuali base (MdG, MDM e MM) di AD&D prima e seconda edizione.

Con l’acquisizione della TSR da parte della WotC, Easley ha illustrato, come freelancer, quarantanove carte per Magic: The Gathering.

Sito web: http://www.jeffeasleyart.com

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Keith Parkinson

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Parkinson è stato introdotto a Dungeons & Dragons da un collega. Ricorda: «La prima sera ho interpretato un ranger in B1, Keep on the Borderlands e sono rimasto affascinato. Giocavamo ogni settimana
Keith ha iniziato a lavorare alla TSR nel novembre del 1982: tra i suoi lavori troviamo copertine di libri, scatole da gioco, riviste e calendari.  Per quanto riguarda le copertine, ci sono titoli come Star Frontiers, Forgotten Realms e Gamma World. È anche conosciuto per le sue illustrazioni in Dragonlance.

Dopo cinque anni di lavoro alla TSR, Parkinson se ne andò e intraprese la carriera di freelance per sette anni. Durante questo periodo, la maggior parte delle opere di Parkinson riguardavano copertine per il mercato editoriale di New York. Tra i suoi clienti c'erano Bantam Books, Palladium Books, Penguin Books e Random House. Alcuni degli autori per cui ha illustrato copertine comprendono Terry Goodkind, Margaret Weis, Tracy Hickman e Terry Brooks.

Dopo una lunga battaglia con la leucemia, Keith Parkinson si è spento il 26 ottobre 2005.

Sito web: https://www.keithparkinson.com

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Daniel R. Horne

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Forse il meno conosciuto dei cinque artisti leggendari - Daniel Horne ha prodotto illustrazioni per interni e copertine per giochi di ruolo dal 1986. Oltre a diverse copertine per la rivista Dragon e Dungeon, Horne ha illustrato le copertine di diversi manuali di Dungeons & Dragons tra cui Talons of Night (1987), The Shattered Statue (1987), Fate of Istus (1989), Dark and Hidden Ways (1990) e World Builder's Guidebook (1996).

Horne ha lavorato come illustratore anche per la Iron Crown Enterprises, la West End Games, la Alderac Entertainment Group e la Troll Lord Games. Ha anche illustrato carte per il gioco di carte collezionabili Magic: The Gathering.

Il suo lavoro è incluso nel libro Masters of Dragonlance Art.

Sito web: https://www.danielhornestudios.com

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Essendo del '75, e avendo iniziato a giocare abbastanza presto (12-13 anni, quindi nel 1987-88), io sono cresciuto con queste immagini (Becmi, Gazeteer, AD&D 2), quindi questo articolo per me è un vero e proprio "salto indietro nel tempo"!

 

12 minuti fa, karsus ha scritto:

Purtroppo, questi grandi artisti, furono messi da parte quando il gioco fu reinventato per la terza edizione di D&D. La direzione artistica cambiò e, infatti, la terza edizione dedicò meno attenzione alle illustrazioni, basta guardare le copertine dei manuali 3e: per la prima volta non raffiguravano draghi o avventurieri.

Una scelta estremamente stupida, imho!

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Elmore ed Easley sono gli illustratori di BECMI, quindi gli autori dell'originale immaginario fantasy di tanti giocatori italiani nati negli anni '70 😄

Negli anni D&D si è spostato verso illustrazioni influenzate dai manga e la Paizo è andata ancor più in quella direzione; gli eroi soprattutto si sono adattati ai tempi con gran copia di tatuaggi e piercing. In qualche caso giurerei che si siano fatti ritoccare le sopracciglia dall'estetista. Agli elfi poi si è inspiegabilmente deformato il cranio rendendoli fenomeni da baraccone grotteschi. Beh, questi eroi non mi hanno mai convinto. Per me l'immagine dell'eroe fantasy intrepido resta incarnata dai cotonatissimi personaggi dei disegni degli anni '80!

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È veramente triste leggere di come grandi disegnatori, così come autori, sono stati accantonati nel corso degli anni dalla stessa azienda che hanno contribuito a far diventare famosa in tutto il mondo. Ci vedo qualcosa di estremamente marcio e malato in questo. E se non sapete di cosa sto parlando, recentemente è nata una raccolta fondi istituita per dare dei soldi a vecchi autori (non disegnatori, in questo caso, ma cambia poco) che ultimamente non se la passano bene, dato che i compensi dell'epoca non erano paragonabili a quelli di oggi e che sono stati completamente abbandonati nel corso delle nuove edizioni. Queste storie mettono davvero tristezza; il mondo di squali me lo aspetterei dalla finanza, non in un'azienda che produce giochi di ruolo.

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10 ore fa, marcoilberto ha scritto:

È veramente triste leggere di come grandi disegnatori, così come autori, sono stati accantonati nel corso degli anni dalla stessa azienda che hanno contribuito a far diventare famosa in tutto il mondo.

Beh semplicemente all'avanzare del tempo sono anche cambiate le estetiche dei lettori e ci si adatta anche a quello. Per dire a me sono sempre piaciute di più le illustrazioni della 3.x che quelle di BECMI o AD&D (anche se pure lì c'erano pezzi pregevoli).

Il 12/4/2019 alle 17:13, Ji ji ha scritto:

Per me l'immagine dell'eroe fantasy intrepido resta incarnata dai cotonatissimi personaggi dei disegni degli anni '80!

Invece per dire a me le eroine in latex e le capigliature cotonate degli anni' 80 hanno sempre avuto un che di ridicolo, quindi direi che spesso accade si è molto influenzati dalle estetiche e dall'immaginario in cui si era immersi ad un primo approccio al prodotto.

10 ore fa, marcoilberto ha scritto:

Queste storie mettono davvero tristezza; il mondo di squali me lo aspetterei dalla finanza, non in un'azienda che produce giochi di ruolo.

Sempre di aziende parliamo (e per altro con tutti i rimpasti attraverso cui è passato il marchio di D&D vedere dei cambi di direzione artistica al passaggio delle edizioni non mi pare nulla di sorprendente, cosa gli importava ai dirigenti della Wizards se quel tale autore era amicone di tutti alla TSR vent'anni prima?) quindi di enti che alla fine devono mettere avanti a tutto un successo economico per poter continuare a produrre. Se non si mettono in atto strategie economiche e di mercato concorrenziali si può solo finire male, specie visto che stiamo parlando di una nicchia di una nicchia di mercato. Aziende in cui la qualità del prodotto e la felicità degli impiegati sono messi al di sopra di un marketing efficace e di una gestione oculata, se non tirannica, delle poche risorse disponibili tendono ad essere destinate al fallimento.

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4 ore fa, Alonewolf87 ha scritto:

Beh semplicemente all'avanzare del tempo sono anche cambiate le estetiche dei lettori e ci si adatta anche a quello. Per dire a me sono sempre piaciute di più le illustrazioni della 3.x che quelle di BECMI o AD&D (anche se pure lì c'erano pezzi pregevoli).

 

Premessa: ovviamente il mio era uno sfogo generale, non una risposta al post.
Per carità, pure a me piacciono molto quelle della 3.0 e 3.5, però mi sembra strano che disegnatori di quel livello non siano in grado di cambiare i loro disegni in modo tale da andare incontro al trend e alla moda del momento.

 

4 ore fa, Alonewolf87 ha scritto:

Sempre di aziende parliamo (e per altro con tutti i rimpasti attraverso cui è passato il marchio di D&D vedere dei cambi di direzione artistica al passaggio delle edizioni non mi pare nulla di sorprendente, cosa gli importava ai dirigenti della Wizards se quel tale autore era amicone di tutti alla TSR vent'anni prima?) quindi di enti che alla fine devono mettere avanti a tutto un successo economico per poter continuare a produrre. Se non si mettono in atto strategie economiche e di mercato concorrenziali si può solo finire male, specie visto che stiamo parlando di una nicchia di una nicchia di mercato. Aziende in cui la qualità del prodotto e la felicità degli impiegati sono messi al di sopra di un marketing efficace e di una gestione oculata, se non tirannica, delle poche risorse disponibili tendono ad essere destinate al fallimento. 


Non è così semplice. Premesso che il tuo ragionamento non mi trova d'accordo, dato che studi dimostrano come il benessere dei dipendenti sia un fattore fondamentale per il benessere di un'azienda, la verità è che se si va ad analizzare la storia della WOTC da vicino, con la lente d'ingrandimento, ci si rende conto che l'azienda fagocita e risputa autori e disegnatori in modo vorace e rapido, senza curarsi troppo delle conseguenze.
Ovvio, un'azienda è un ente a scopo di lucro, mica fai beneficenza, ma stai parlando del "gioco di ruolo più famoso del mondo", con un ottimo fatturato, specialmente a partire dalla terza edizione; per cui vedere e leggere di queste storie fa un po' male.
Facciamo una scommessa. Vediamo fra qualche anno dove saranno gli autori di punta e del momento. Secondo me, appena passeranno di moda, sarà un attimo per la WOTC scaricarli e prendere a bordo gente con idee nuove e più adatti al presente. 
Liberi di farlo, ripeto, però non sono un AD: non sto analizzando il lato economico della vicenda, dato che non ho nemmeno gli strumenti per farlo in modo serio e preciso, ma quello umano.

Modificato da marcoilberto
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Boh? O parli da ignorante o da illuso. L'industria dei giochi da sempre si avvale di free-lance. Chi fa questo mestiere lo sa e lo accetta. Che piaccia o meno, questa è la realtà. Appena si diventa abbastanza famosi si tende a creare il proprio studio (es. Monte Cook). In tanti sono finiti nel dimenticatoio o non sono mai diventati famosi. Sfido chiunque a ricordare tutti gli sviluppatori della prima o della seconda edizione, nonostante in quel periodo lavorassero alla TSR decine di designer, scrittori e illustratori.

Per tornare in topic: io nel mazzo ci avrei messo anche Diterlizzi e Brom.

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35 minuti fa, Muso ha scritto:

Per tornare in topic: io nel mazzo ci avrei messo anche Diterlizzi e Brom.

Ad occhio e croce (smentitemi pure se ho sbagliato), penso che li abbiano esclusi perchè sono successivi ai 5 citati nell'articolo.
Ciò non toglie che sia perfettamente d'accordo con te... non sono mica delle mezze calzette, e meritavano di essere menzionati pure loro.

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  • Supermoderatore
4 ore fa, marcoilberto ha scritto:

Ovvio, un'azienda è un ente a scopo di lucro, mica fai beneficenza, ma stai parlando del "gioco di ruolo più famoso del mondo", con un ottimo fatturato, specialmente a partire dalla terza edizione; per cui vedere e leggere di queste storie fa un po' male.

Guarda visto che è solo da un paio di anni a questa parte che D&D viene citato seriamente dalla Hasbro nei suoi financial reviews l'ottimo fatturato non è certo cosa così scontata come può apparire dal di fuori.

4 ore fa, marcoilberto ha scritto:

dato che studi dimostrano come il benessere dei dipendenti sia un fattore fondamentale per il benessere di un'azienda

Che il benessere dei dipendenti sia cosa importante per mantenere un'azienda viva e produttiva mi sta pure bene, però è quanta importanza questo ha (specie nelle realtà dei fatti) rispetto alla pura parte economica che secondo me potresti stare sopravvalutando.

4 ore fa, marcoilberto ha scritto:

la verità è che se si va ad analizzare la storia della WOTC da vicino, con la lente d'ingrandimento, ci si rende conto che l'azienda fagocita e risputa autori e disegnatori in modo vorace e rapido, senza curarsi troppo delle conseguenze.

Dicasi lavoro freelance, cosa per nulla strana e che si vede dagli esordi di D&D e che continua tuttora in tutto il mondo ludoco. Ci saranno certi autori che hanno creato una simbiosi con un certo gioco (vedi Reynolds con D&D, Magali Villeneuve con Magic e certi giochi della Fantasy Flight), ma sono più l'eccezione che la regola.

4 ore fa, marcoilberto ha scritto:

Facciamo una scommessa. Vediamo fra qualche anno dove saranno gli autori di punta e del momento. Secondo me, appena passeranno di moda, sarà un attimo per la WOTC scaricarli e prendere a bordo gente con idee nuove e più adatti al presente. 
Liberi di farlo, ripeto, però non sono un AD: non sto analizzando il lato economico della vicenda, dato che non ho nemmeno gli strumenti per farlo in modo serio e preciso, ma quello umano.

Ma guarda ci scommetto anche io che sarà così, ma non perché i dirigenti WOTC/Hasbro sono dei malvagi spietati con le fruste e il baffo da cattivo da operetta, ma perché è il modo standard di operare del settore e, sempre più negli anni, dell'economia in generale. Collaborazioni occasionali e a contratto rispetto a assunzioni a lungo termine con grooming dei dipendenti e fidelizzazione al marchio. Anche perché la vita media dei marchi e delle aziende è nettamente inferiore a quella di qualche decennio fa.

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10 hours ago, Alonewolf87 said:

Invece per dire a me le eroine in latex e le capigliature cotonate degli anni' 80 hanno sempre avuto un che di ridicolo, quindi direi che spesso accade si è molto influenzati dalle estetiche e dall'immaginario in cui si era immersi ad un primo approccio al prodotto.

Vergogna somma su di te per aver definito "ridicolo" lo stile degli autori celebrati dall'articolo! 😄

Certamente il primo approccio ha un suo peso, ma c'è di più. Si tratta di immaginari fantasy differenti. La terza edizione ha personaggi con veri e propri superpoteri come in un fumetti: sono simili agli Zoro, Demon Cyborg e Wolverine. Li puoi immaginare che urlano il nome della loro tecnica speciale messi in posa plastica. Nelle vecchie edizioni invece c'erano più i Conan e gli Elric che gonfiano il bicipite accompagnati da musica orchestrale e hard rock. L'artwork dei GdR fa molto nel creare l'atmosfera.

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