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5 Consigli per Migliorare gli Incontri


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Eccovi alcuni consigli per rendere più memorabili ed interessanti gli scontri nelle vostre partite di GdR.

Articolo di J.R. Zambrano del 30 Marzo 2019

Gli incontri sono una delle componenti essenziali di ogni GdR. Che stiate combattendo contro un orco che sorveglia un forziere in una stanza di 3m per 3m, che siate in caduta libera attraverso il Piano Elementale dell'Aria mentre state combattendo con i duchi del vento, che stiate attraversando con cautela un terreno desolato, che siate all'erta per dei predoni...beh, penso che abbiate capito l'idea. Gli incontri sono importanti. Sono il momento dell'azione. E, in molti GdR, durano solitamente qualche secondo, magari un minuto, anche se poi serve un'ora (o più) per giocarli al tavolo.

Questa settimana daremo uno sguardo ad alcuni trucchi per rendere i vostri incontri più d'impatto. Per fare sì che quei 18 secondi che dovranno passare prima che il gruppo distrugga il vostro incontro così ben organizzato (che avete speso l'intera settimana a preparare) abbiano il massimo valore.

Ci sono più modi per vincere uno scontro...

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Quante volte avete visto un incontro finire così: i PG caricano, spade pronte, e si scontrano con qualsiasi cosa abbiate preparato per quell'incontro - che sia un beholder Tiranno delle Morte o un paio di Vermeiena - e subito il tutto diventa una serie di round di gente che tira dadi e fa gruppo contro un singolo nemico finché l'altro schieramento non è sconfitto.

Non c'è niente di male in questo: incontri del genere sono l'approccio comune e basilare al GdR, sono facili da impostare e da gestire. Ma come per ogni altra cosa, ci si annoia se questo è l'unico approccio che si segue. Quindi perché non provare e aggiungere un po' di pepe al vostro prossimo incontro, tentando di pensare a modi in cui i giocatori possono vincere o perdere l'incontro. Non rendetelo tutto basato sull'uccidere gli avversari (o farli arrendere, se i vostri giocatori sono misericordiosi). Forse lo scopo dell'incontro non è uccidere tutti i nemici, ma chiudere un portale che sta risucchiando l'energia di un antico artefatto e i giocatori devono fare prove di abilità per fermare il processo (mentre sono ostacolati da dei costrutti arcani, naturalmente).

Degli altri obiettivi potrebbero includere tenere salda la difesa di un'area per un certo numero di round, bloccare degli attaccanti che vogliono fermare un rituale mistico (se attaccano uno degli officianti, il rituale viene disturbato; tre attacchi agli officianti e il combattimento termina, quindi più che uccidere gli attaccanti l'incontro è incentrato sull'impedire che gli attaccanti raggiungano gli officianti).

O magari l'incontro si incentra sui personaggi che devono recuperare un oggetto specifico prima che i nemici lo ottengano. Questo potrebbe essere un oggetto magico oppure una prova incriminante che una banda di assassini vuole eliminare, di modo che l'incontro non sia incentrato unicamente sul volerli uccidere (anche se è sicuramente un modo per avere successo). Se i giocatori recuperano la prova hanno vinto. Se gli assassini fuggono perdono l'incontro. Il che mi porta al punto seguente.

Perdere non è la fine...

Avere un obiettivo oltre a dover uccidere tutti gli avversari libera molto spazio narrativo. Permette di far sì che i nemici facciano di più che semplicemente tentare (solitamente senza successo) di uccidere i personaggi. Potete fare in modo che i personaggi siano attaccati da dei ladri che vogliono derubarli, o da delle guardie che vogliono catturarli o qualsiasi altra cosa possiate immaginare per introdurre della tensione drammatica legata al "perdere l'incontro", senza che questo implichi la morte.

Una volta che si comprende questo concetto il mondo diventa più ampio. Potete fare cose come organizzare un incontro in cui PG hanno solo apparentemente vinto: dopo tutto hanno sconfitto o scacciato i nemici e hanno effettivamente vinto l'incontro (ottenendo PE e così via), ma durante quest'ultimo anche i nemici hanno raggiunto uno dei propri obiettivi. Magari hanno liberato un prigioniero oppure hanno rubato i piani di battaglia del duca o altro ancora. Il risultato finale è che le cose ora siano messe peggio, anche se i giocatori hanno fatto ciò che sembrava giusto.

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L'abbiamo scacciato! Ovviamente abbiamo vinto, dopotutto si è preso solo delle stupide anfore...

Fare in modo che i nemici possano "vincere" anche se i giocatori li sconfiggono in combattimento può anche aiutare ad alleggerire il senso di sconfitta, cosa che può far sì che non ci sia risentimento al tavolo.

Pianificare l'intero incontro...

Ogni incontro è una sorta di piccola storia a sé stante. Ha un inizio, una parte centrale ed una fine. E anche se non avete modo di predire cosa faranno i vostri giocatori (a meno che non abbiate un gruppo davvero prevedibile), potete quanto meno mettere in atto un piano che il vostro gruppo manderà rapidamente all'aria, ma che potrà da voi essere usato come base per improvvisare. Fornire un obiettivo ai PNG che non sia semplicemente uccidere e basta può essere molto efficace nell'aiutarvi a dare forma all'incontro. Invece di prendere semplicemente dei mostri e vedere cosa succederà (cosa che può comunque andare bene) provate a prendervi un momento per pensare a come potrebbe svolgersi la parte centrale dell'incontro. E come potrebbe essere il finale?

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Ecco direi che ci siamo

Come cercheranno i PNG di raggiungere i propri scopi e cosa faranno quando i PG cercheranno di ostacolarli? Sapere la forma che un incontro  potrebbe assumere vi può aiutare a creare delle occasioni per mettere in atto dei momenti drammatici. Se sapete che molto probabilmente uno dei PG si rivelerà un avversario ostico per uno dei nemici, magari l'incontro renderà quest'ultimo disperato e disposto ad affidarsi ad oscuri poteri pur di vincere. Quindi potete già programmare che nella parte centrale dell'incontro, quando i PG stanno avendo la meglio, il PNG griderà disperato e un potere infernale lo investirà di energie oscure.

Ed ecco come un incontro può diventare con poco sforzo più dinamico.

Sviluppare i personaggi...

Gli scontri drammatici spesso includono una rivelazione in merito ai personaggi coinvolti. Date uno sguardo ad un qualsiasi film o serie TV di successo. Vedere un combattimento che sia solo un combattimento è raro. Si tratta di un'altra forma di conversazione, una con i pugni invece che con le parole. Sono momenti come lo scontro tra Luke e Vader che parlano di come ci sia ancora del buono in quest'ultimo oppure lo scambio di battute di alta cultura tra Inigo Montoya e Wesley ne La Storia Fantastica - entrambi questi combattimenti sono pieni di botte e risposte. O magari ci sono degli sviluppi più seri, se i personaggi si sentono traditi, oppure se hanno la possibilità di confrontare qualcuno che ha avuto un impatto personale sulle loro vite.

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Aaaargh!

Quindi se sapete che i vostri PNG hanno degli obiettivi, questa potrebbe essere la loro occasione per convincere i giocatori a cambiare schieramento o per convincerli della propria causa. Potrebbe anche essere un'occasione per i PG di mettersi in mostra. Se sapete che tra di loro c'è un paladino, fornitegli un'occasione per mettere in risalto i valori della propria divinità di fronte ai propri nemici, o fate in modo che il ladro astuto ma codardo possa avere un momento di eroismo in cui le sue abilità salvano la giornata. Pensate a quali opportunità può fornire l'incontro riguardo al far emergere il carattere dei vostri PG e scoprirete che i giocatori si appassioneranno di più.

Mantenete il tutto in movimento...

Chiudiamo con un consiglio più meccanico. Ed è quello di dare spazio ai personaggi di muoversi. Una cosa semplice come un combattimento che si svolge attraverso più stanze, o in un ambiente in cui si devono muovere di continuo è un buon modo per fare sì che ci sia la sensazione che sta succedendo qualcosa di interessante ogni turno. Muovere le miniature sul tavolo dà una bella sensazione, ma è a volte difficile da fare, specie se i vostri giocatori non hanno motivi per muoversi. Potete usare tutti i trucchi di cui abbiamo parlato per fornire loro una ragione o potete usare delle mie tecniche preferite e fare in modo che l'incontro arrivi ad ondate.

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No, non quel genere di ondate...

Come per l'uso di riserve negli eserciti, potete iniziare l'incontro con magari uno o due mostri e poi, man mano che l'incontro avanza, ne arrivano sempre di più, costringendo i giocatori a reagire all'arrivo di nuove minacce. Questo funziona bene specialmente quando si usano mostri con poteri di attacco a distanza: essi possono fornire un ottimo incentivo ai giocatori per mantenere le cose in movimento. Oppure degli avversari con un approccio da schermaglia (come dei ladri o simili) che sono rimasti nascosti e che appaiono improvvisamente, gettando i giocatori nel panico mentre decidono come affrontarli.

Queste erano solo alcune delle idee possibili per rendere più interessanti gli incontri. Avete dei trucchi che usate sovente? Condivideteli con noi nei commenti qui di seguito.



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In questo momento, The Stroy ha scritto:

... è letteralmente la prima cosa che impari a non fare per migliorare gli incontri.

Dipende da cosa intendi.
Io per esempio pianifico l'intero incontro per bene. Poi so bene che devo adattarlo al volo alle azioni dei personaggi. Ma devi avere ben fisso in mente chi e cosa compone l'incontro: altrimenti si rischia di fare prestidigitazione. 

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Se ho capito, Zambrano suggerisce di pianificare inizio, svolgimento e fine dell'incontro ben sapendo che significa quasi sempre sprecare del tempo o, aggiungo io, mettersi nella condizione di essere spinti a fare railroading.

Poi certo, pianificare un incontro si può fare, ma secondo me dovrebbe significare preparare una opposizione che sia (s)bilanciata quanto si desidera, creare un combat out (quello di cui parla al punto 1) oppure costruire una situazione interessante a prescindere (ad esempio: Arcieri al di là di un burrone, Boss che genera minion ogni turno, Combattente e incantatore con capacità sinergiche) lasciando che poi i PG se la cavino come meglio credono.

P.S.: non c'entra una mazza, ma per caso vieni al Play sabato?

Modificato da The Stroy
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10 ore fa, The Stroy ha scritto:

Se ho capito, Zambrano suggerisce di pianificare inizio, svolgimento e fine dell'incontro ben sapendo che significa quasi sempre sprecare del tempo o, aggiungo io, mettersi nella condizione di essere spinti a fare railroading.

No, non credo che Zambrano intendesse questo.
L'incomprensione è probabilmente determinata dalla traduzione, non semplice (Zambrano scrive usando il linguaggio tipico del parlato, il che è un incubo per qualunque traduttore). Lui, infatti, parla di creare un piano già subito nella consapevolezza che sarà rovinato dai giocatori:

you can at least have a plan in place that your group will rapidly render invalid, and you’ll have something to wing off of.

L'idea del piano, insomma, secondo Zambrano non serve a imporre ai giocatori un andamento dell'incontro (che tanto prima o poi sarà da loro reso invalido), ma ad aiutare il Master ad avere degli spunti per decidere la strategia d'azione degli avversari.

Giving the NPCs a goal besides just killing everyone can go a long way towards helping you figure out the shape of the encounter. Instead of just picking out some monsters and seeing what happens (which is fine), take a minute to think about what the middle of the fight looks like. What does the end look like?
How will the NPCs try and achieve their goals, and what will they do when the PCs try and stop them? Knowing what the fight might look like can also give you a chance to play up the drama of it.

Insomma, il piano serve per sapere come si comporteranno i PNG e i mostri durante lo scontro, serve a pensarli come a delle vere persone/creature che perseguono un obbiettivo. Spesso gli incontri sono banali e noiosi perchè i DM si limitano a selezionare alcuni nemici a caso dal Manuale dei Mostri e a scagliarli contro i PG. PNG e mostri, tuttavia, potrebbero invece avere un proprio piano d'azione, dei propri scopi, delle proprie strategie. E queste ultime sono preziose informazioni che non solo possono aiutare a far percepire i nemici come qualcosa di più che sacchi di HP e PX, ma anche a rendere il combattimento più interessante. Avversari con piani, obbiettivi e strategie non si limiteranno a reagire alle mosse dei PG, ma agiranno in maniera più imprevedibile, interessante e anche più coerente con la situazione narrativa. Non solo: proprio il pensare agli avversari come delle persone/creature con scopi può consentire di mettere in moto situazioni di tensione drammatica.

Modificato da SilentWolf
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2 ore fa, SilentWolf ha scritto:

Lui, infatti, parla di creare un piano già subito nella consapevolezza che sarà rovinato dai giocatori:

Non a caso dicevo "ben sapendo che quasi sempre significa sprecare tempo".

Secondo me Zambrano non intendeva neanche in lingua madre quello di cui parli tu, ma come sempre i suoi articoli hanno se non altro il pregio di far parlare e uscire buone idee come quelle che proponi: pensare allo scopo e alla tattica dei nemici, e non (proposta di Zambiano) al copione dello scontro è sicuramente un ottimo modo per rendere gli scontri più dinamici e interessanti!

Aggiungo anche: non aver paura di subire e infliggere danni, ad esempio evitando i terreni difensivi (copertura, terreno difficile) e l'azione di disimpegno, tranne in casi particolari. Gli scontri sono più pericolosi e prendono meno tempo IRL.

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