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Capitolo V: Barusha


Bellerofonte

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Fortunale

"Un uomo non è un oggetto!" rispondo un po' irritato. Ma chi credono di essere? Prima di far precipitare tutto, però, mi fermo e mi calmo "In ogni caso la mia risposta a questa vostra proposta è essa stessa una risposta. Dovrebbe essere comprata come le vostre" 

DM

Spoiler

E usiamola questa Saggezza 18

 

Modificato da Pippomaster92
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Sandrine Alamaire

"La mappa. I libri di Kiltus. Sigbjorn. I diari delle precedenti spedizioni. Gli amuleti dello Scacchista. Non è solo la conoscenza o il potere che essa dà. Si tratta anche del suo tramite. Punti focali che fanno da trasmissione. E, per di più, niente di tutto ciò ci appartiene. 

La mappa è di Ventura. 

I libri sono di Kiltus e, in mancanza del suo testamento, appartengono alla Loggia o alla sua famiglia. Che è un po' la stessa cosa, in effetti. 

Sigbjorn appartiene solo a sé stesso. 

I diari sono indiscutibilmente della Loggia. 

Gli amuleti mi sono stati concessi, per fare da mezzo. Ma essi non mi appartengono. Sono uno strumento per un legame che sarebbe possibile infrangere solo con la morte. 

E tutta questa è conoscenza", dico, senza scompormi.

Modificato da Ghal Maraz
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12 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 08:25 || +60 giorni dalla partenza

Lalibela, Barusha || Brezza da sud, temperato e sereno || Cibo per 7 giorni

"La legge del mare è limpida: il capitano reggente ha diritto di requisire ciò che necessita da ogni ospite della sua nave. Vivo o morto." nemmeno i sovrani sembrano scomporsi troppo; "Noi proponiamo patti di mutuo beneficio, vi garantiamo di sapere ogni cosa, eppure vi sentite offesi. Se questo è il vostro giudizio finale, ritenetevi congedati." 

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Sandrine Alamaire

"Gli uomini liberi sono tali. Sigbjorn è un uomo libero e non una merce. La legge del mare non condona la schiavitù a prescindere. La legge di Vaudemont e di Chateaux-Blanc, da decenni, ha abolito la schiavitù. La legge del mio cuore non tollera la schiavitù. Non c'è offesa, ma ragione e spiegazione. 

La conoscenza non è, necessariamente, comprensione. 

Per quanto mi riguarda, Ventura è libera di concedere ciò che ha realizzato. Il capitano reggente è libero di considerare e disporre dei beni lasciati dal suo predecessore. O dei diari, se egli lo ritiene opportuno. 

Ma io non oso e non voglio disporre degli amuleti. 

Però, una cosa posso controproporre. Immagino che voi conosciate la mia musica, ma... l'avete mai veramente udita? Conoscerete i passi delle mie danze, ma le avete mai veramente viste

Se lo desidererete, io posso cantare, suonare e danzare per voi. Fino anche allo sfinimento. Perché io sono la Figlia dello Zefiro e del Tulipano e l'Arte è la Sapienza della mia vita. 

Gli Uomini hanno vite brevi e, perciò, ricche e passionali. La brevità comporta necessità di degustare ed amare fino alla follia. Io posso darvene un assaggio. Uno squarcio sulla mia anima. 

Altrimenti, se la cosa non è di vostro interesse... beh... come non detto!", sorrido, in un inchino sornione e divertito che suggella la mia contrattazione. 

Modificato da Ghal Maraz
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Fortunale

Sandrine si sta mostrando diplomatica, e io stesso non voglio rovinare ogni cosa "Le nostre leggi e i nostri costumi sono diversi, miei signori. Anche se ciò che avete detto è vero, non desidero applicare la legge del mare in un caso come questo. Temo" aggiungo con un'espressione di scusa "che noi qui si abbia una differenza di visione. Non desidero sapere ogni cosa a prescindere, ma voglio conoscerla con l'esperienza diretta. Avere delle informazioni è assai utile in molti casi, ma non desidero pagare il prezzo che chiedete"

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16 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 08:30 || +60 giorni dalla partenza

Lalibela, Barusha || Brezza da sud, temperato e sereno || Cibo per 6 giorni

I reggenti di Lalibela giudicano il capitano della Speranza: "Colui che guida gli esploratori dell'Ovest si strugge per mantenere l'illusione della libertà per sé stesso e per i suoi sottoposti. Teme che usare la frusta, anche quando necessaria, spinga gli uomini a ribellarsi, o che la missione di cui si è fatto carico corrompa il vessillo della sua indipendenza?"

Le enigmatiche frasi di Azamatar e Jazira insinuano che Fortunale abbia paura di fare ciò che secondo i sovrani è la cosa più giusta - consegnare loro ciò che desiderano ed accettare quindi l'offerta - per due motivi. Usare la "frusta", cioè far valere la propria legittima autorità, danneggerebbe il morale della ciurma che non stima abbastanza il capitano per lasciare questo atto impunito, e quindi rischiare di condurli all'ammutinamento. In pratica, stanno provocando Fortunale alludendo al fatto che non abbia abbastanza autorevolezza per far rispettare gli ordini a bordo. In secondo luogo, sottintendono che Bensik sia un uomo troppo orgoglioso per scendere a patti anche quando la missione lo richiede; cioè che il capitano, nel fare questa scelta, stia mettendo egoisticamente i propri interessi prima di quelli della Settima Spedizione.

Per quanto riguarda Sandrine, il loro giudizio esita per un po'. Poi, sempre all'unisono, mormorano: "Accettiamo la tua proposta, ad una condizione: dovrai impiegare tutto il potere di cui disponi. Abbiamo necessità di scoprire ciò di cui è capace l'Arconte delle Parole.

Se ci riterremo soddisfatti, risponderemo ad una e una sola vostra domanda."

Spoiler

Percepire Intenzioni [Fortunale]: 19

Diplomazia [Sandrine]: 30

 

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Sandrine Alamaire

"Se vorrete assistere ai pieni poteri dall'Arconte, dovrete però attendere qualche giorno... le sue capacità sono diverse.

Ed una di esse mi richiede del... tempo, per essere utilizzata nuovamente.

Se poi, davvero, voleste vedere tutto... allora dovrei ottenere ľaccesso anche al terzo medaglione, che ancora io non ho raggiunto, ma che voi avete poc'anzi posto al centro della vostra proposta iniziale", controbatto di rimando, nuovamente, già risucchiata in questo audace e pericoloso nuovo gioco. 

Modificato da Ghal Maraz
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4 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 08:35 || +60 giorni dalla partenza

Lalibela, Barusha || Brezza da sud, temperato e sereno || Cibo per 6 giorni

"E sia. Sarai nuovamente chiamata quando otterai ciò che necessiti." venite congedati entrambi, liberi di andare dove meglio credete. I sovrani, immobili e sempiterni nella loro impassibilità, restano in attesa sul trono di vimini che si erge di fronte a voi. 

C'è qualcosa che non va in quei due. Non parlo del fatto che paiono burattini viventi, o della loro discutibile morale, o dell'ego smisurato sul quale sono perennemente seduti. Intendo che entrambi percepite qualcosa di estraneo, una sensazione che vi mette a disagio poiché associato ad un brutto ricordo: l'incontro con la Zephira Nihil. 

@Sandrine

Spoiler

Lo scacchista sembra volerti avvertire di qualcosa, facendoti notare con la coda dell'occhio un pedone nero posto su uno dei braccioli del trono; appena tenti di focalizzare il tuo sguardo in quel punto, l'oggetto è sparito.

@Fortunale

Spoiler

Per qualche secondo senti un forte odore di pioggia nell'aria, con la sensazione che l'aria umida stia penetrando nei solchi della tua lunga barba rendendola appiccicosa; quando ti concentri e annusi meglio, ti accorgi che è stata solo un'allucinazione olfattiva e niente più. 

 

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Sandrine Alamaire

Seguendo il cenno di Fortunale, getto un'ultima occhiata attenta a quel bracciolo, per poi produrmi in quello che è un incrocio tra un inchino, un movimento di danza e una giravolta sui tacchi, primo passo della mia uscita dalla sala dei troni. 

DM

Spoiler

Osservare +7 alla ricerca di qualcosa, proprio , sul bracciolo. 

 

Modificato da Ghal Maraz
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2 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 08:40 || +60 giorni dalla partenza

Lalibela, Barusha || Brezza da sud, temperato e sereno || Cibo per 6 giorni

Vi allontanate dalla statua ripercorrendo il viale coperto da fiori e presto vi ritrovate a scendere le scale. Fortunale sussurra il nome della prima incantatrice alla chiave, e questa vibra, indicando direzione nordovest nel corridoio, verso le scale che scendono giù a piano terra. 

@Sandrine

Spoiler

Osservare: 25 

Il bracciolo vuoto, visto che entrambi i signori di Lalibela tengono le mani giunte; nella tua ultima occhiata noti proprio questo: la loro posizione, l'angolazione perfettamente retta delle schiene, lo sguardo, il movimento delle labbra quando parlano: tutto è perfettamente sincronizzato, come se fossero entrambi il riflesso a specchio l'uno dell'altro.

 

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Fortunale

Comincio ad avviarmi verso la zona in cui si trova l'elfa.

"Prima di tutto per capire meglio cosa è successo, e vedere se abbiamo commesso chissà quale reato o peccato rispondendo così. E poi...ho avuto una stranissima sensazione poco fa, a proposito della Tempesta" mi carezzo la barba "Ho un paio di domande e dai sovrani non caveremo nulla gratis"

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13 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 08:50 || +60 giorni dalla partenza

Lalibela, Barusha || Brezza da sud, temperato e sereno || Cibo per 6 giorni

La chiave del gigante vi porta ai piani inferiori, fuori dalla magione, in direzione della città. Iniziate a scendere la scalinata alberata, inerpicandovi nelle stradine che vanno a sud, verso il porto. Se l'oggetto funziona, vi sta facendo fare la strada che avete compiuto per arrivare al palazzo, ma al contrario.

@Sandrine

Spoiler

Tralasciando quella debole pulsazione iniziata con un sogno qualche giorno fa, sinonimo che un pezzo del puzzle è vicino, l'amuleto ora è tranquillo, così come lo Scacchista.

Concentrazione: 11

 

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5 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 09:20 || +60 giorni dalla partenza

Porto di Lalibela, Barusha || Brezza da sud, temperato e sereno || Cibo per 6 giorni

Il sole si innalza definitivamente in cielo, riscaldando l'aria ancora timidamente fredda reduce di una notte particolarmente umida. Attraversate la città già viva da un bel po', dove gli elfi nel bel mezzo delle attività mattutine notano di meno la presenza di estranei nella loro Lalibela, tutti presi dalla fretta, dando la parvenza che siano in ritardo per qualche cosa. Anche se avete l'amaro in bocca a causa dello strano incontro avuto con i regnanti, le vetrine dei negozietti della città vi mettono di buon umore; accanto alle botteghe più comuni, come calzolai e panettieri, di tanto in tanto spuntano negozi di ninnoli ed oggettistica di fronte ai quali siete tentati di fermarvi. Più volte vi capita di notare come gli artigiani e commercianti facciano largo uso di aiuti magici; non sono rare le scope che spazzano da sole, le cassette che levitano, luminarie prive di combustione all'interno degli spacci più grandi. 

Il vostro cammino vi porta fino alla banchina, di fronte il molo della Speranza. La Lucente Signora, accompagnata da un seguito di guardie d'élite, sta portando casse di viveri ai vostri compagni. Quando giungete nei pressi, Asvig è il primo a farsi avanti. "Capitano. Mia signora. L'elfa aspetta voi per chiedervi il permesso di salire a bordo. Hanno portato rifornimenti."

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Fortunale

"Bene, andrò a darle il permesso di persona" mi avvicino alla "lucente signora" a passo deciso, fermandomi ad una distanza rispettosa perché non voglio sembrare minaccioso "Ben ritrovata, gentile ospite. Vi voglio invitare ufficialmente a salire a bordo della Speranza, la mia nave. E voglio anche ringraziarvi per i rifornimenti che ci state dando: un vero gesto di amicizia. Vorrei anche parlare con voi, una volta che avrete finito di visitare il vascello"

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