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Capitolo 2 - Dragons of Flame (Parte 1)


AndreaP

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"Sei avvisato, umano Theros!" riprese uno dei draconici, "non avremo altra pazienza". Poi lanciata un'occhiata ai compagni, se ne andarono

Theros dopo un istante produsse uno stentato sorriso dicendo "Benvenuti. Ora ho tempo per voi." 

Poi, quando fu sicuro che i draconici si fossero allontanati a voce più bassa aggiunse "Non pensavo di rivedervi. Come state?"
 

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Tanis Mezz'elfo

Osservò la scena impassibile, aspettando come un cliente qualsiasi in coda d'attesa. Quando finalmente Theros si rivolse a loro, potè quantomeno porgere la mano all'uomo.
Felice di rivederti, nonostante la situazione. Noi stiamo bene, anche se la vista di quanto è accaduto qui ci ha sconvolti. Cos'è successo? E cosa vogliono da te i figli dei draghi?

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Riverwind

Cerco’ di reprimere la rabbia che quella vits agli procurava. Theros era un loro amico ma lasciarsi andare alle emozioni in quel frangente non avrebbe aiutato nessuno, tutt altro, li avrebbe solo cacciati in guai peggiori.

Lascio’ che fosse Tanis a fare le domande, il tempo a loro disposizione non era molto e come diceva sempre suo nonno, tanti galli a cantare non avrebbero fatto arrivare prima il giorno

Modificato da Pentolino
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Flint

Il nano allungo' un braccio per dare una vigorosa stretta di mano al fabbro. 
"Gia', Tanis dice bene. Cosa vogliono da te quei figli di lucertola? Non gli basta aver reso questo posto lo spettro della citta' che era?"
Prima di offrire il proprio aiuto, come era proponso a fare, avrebbe atteso che Tanis esponesse il suo piano d'azione. Non voleva fare proposte che potevano essere accolte come promesse, se c'era il loro passo li avrebbe portati altrove.

Avere una forgia a disposizione, un amico in difficolta', e soprattutto l'abilita' adatta per aiutarlo, ma gli rodeva l'animo il sentire il dovere di non esprimersi. Per il bene non solo del gruppo, ma forse per l'intero pantheon di dei e per tutte le terre emerse. 

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Theros si appoggiò all'incudine scuotendo la testa "Sono arrivati di notte senza preavviso: un grande mostro è sceso dal cielo e ha incendiato la città prima che chiunque potesse reagire. Allora sono arrivati i draconici e gli hobgoblin: le guardie della città sono cadute velocemente o si sono arrese. Gli hobgoblin al servizio del patriarca Hendrik sono passati subito dalla loro parte. La mattina dopo la città era già occupata, e i Draconici hanno costruito una recinzione: vi hanno rinchiuso le guardie che si sono arrese e un gruppo di elfi. Il drago rosso girava nel cielo sopra mentre gli hobgoblin radunavano la popolazione"

Fece una pausa "Il drago era cavalcato dal loro capo, un uomo malvagio con una maschera da bestia. Ha fatto atterrare il drago e ci ha parlato: 'Io sono Verminaard, Signore della Red Dragonarmy e padrone di questo regno. Ordino che tutte le creature lavorino al servizio dell'Imperatore Ariakas e delle Dragonarmies. Quello che mi obbediranno, avranno il privilegio di servirmi. Quelli che non lo faranno subiranno la mia ira'. E a quel punto il drago ha soffiato fiamme sui prigionieri nella recinzione. Li ha arsi vivi... Le urla erano orribili..." Theros si coprì il viso con le mani

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Caramon

Deglutì ma non per l'orrore raccontato da Theros, soprattutto la parte finale, più per reprimere un sentimento di rabbia e vedetta. Si guardò attorno "Nostra sorella è tornata? Tika" si riprese subito "e Otik sono ancora vivi? La Locanda sta... a terra." era un fiume in piena ma questa volta si rivolse agli altri "Questo è rosso e sputa fiamme, quello che abbiamo affrontato era nero e sputava acido. Però non aveva un cavaliere. Quanti ce ne sono?" era chiaro che la domanda non avrebbe trovato risposta ma forse inconsapevolmente aveva dato una stilla di speranza a Theros affermando che il drago che avevano affrontato 'era' nero "Abbiamo bisogno di molte informazioni per capire cosa fare." e lasciò fosse Tanis a continuare.

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Flint

Il nano senti' ancora una volta il dolore provato dalla propria pelle mentre l'acido sputato dal drago la corrodeva, evocato dalla descrizione di Theros del destino delle guardie cittadine. Le loro anime gridavano di certo vendetta al cospetto dei nuovi, risorti Dei. Di fronte alla disperazione del fabbro suo amico, riusci' solo a posargli una mano sul braccio, per fargli sentire fisicamente la loro vicinanza empatica con quanto stava provando. Poi si forzo' a parlare.

"Caramon ha ragione, ne sappiamo poco. E sappiamo poco anche di quanto attiene a te, Theros. Non possiamo piu' combattere con Solace e con i suoi eroi per salvare la citta', perche' siamo giunti quando la polvere della battaglia si e' ormai posata, ma se posso fare qualcosa per aiutarti nelle tue ambasce personali, tentero' di farlo. Cosa volevano quei soldati draconici da te?"

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Theros scosse il capo rivolto a Caramon "No, Kitiara non si è vista. Tika e Otik sono vivi: sono riusciti a mantenere aperta la locanda, anche se adesso non è più il posto allegro che era solo qualche giorno fa."

"Gli uomini drago mi chiedono di fare delle catene. Catene per prigionieri. Molte! Troppe! E di tanto intanto di affilargli le armi." disse "Io gli ho detto che fare una catena non è una cosa semplice ne veloce"

"Ma ditemi di voi: avete detto che avete affrontato un drago? Qui ne abbiamo vito solo uno: rosso che sputava fuoco. Sembra di essere in un incubo. I draghi delle leggende... tornati" aggiunse abbassando la testa
 

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Tanis Mezz'elfo

Le parole di Theros furono più terribili dello spettacolo che finora era stato offerto ai loro occhi. Nel cuore del mezz'elfo, inondato di disperazione, cominciò a ribollire un nuovo sentimento: rabbia. Il nome di Kitiara lo fece vacillare: un riverbero appena percepibile sulla superficie dei suoi occhi, un esagitato maremoto dentro di lui, che Tanis si affrettò a celare sotto il manto del dovere e del pragmatismo.
Mi duole sentire le tue parole, amico mio. Saranno tempi bui quelli che ci attendono. Abbiamo sconfitto un drago, soltanto per scoprire che la sua genia colpiva la nostra casa. Qualcuno si è salvato? Qualcuno è fuggito? Chi della vecchia linea di comando è possibile ancora trovare?
Volle tacere del tutto le altre informazioni, in particolare relative al ritorno degli dei. Quello era un fardello che non potevano caricare sul cuore del fabbro, con il rischio che fosse un giorno costretto a rivelare le notizie di cui erano forieri.

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Riverwind

"Vigliacchi"

Fu l unica parola che riusci a mormorare. La storia raccontata dal fabbro lo aveva sconvolto, sentiva crescere dentro di lui quella rabbia feroce con cui era costretto a convivere e che difficilmente riusciva a contenere in situazioni come quella.

Strinse la mano sulla spada fino  a far sbiancare le nocche sperando di far passare quella tempesta di emozioni, sapeva di non dover fare nulla di stupido, la sua amata era li accanto a lui e non l avrebbe esposta a rischi inutili 

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Caramon

Il kender aveva colto nel segno, avrebbero dovuto liberare i prigionieri. Certamente erano coloro che non si erano piegati ai draconici e forse rappresentavano una speranza per Solace, sempre che avessero deciso di fare qualche cosa per quel posto a loro così caro.
"Vorrei salutarli." disse chiaramente col pensiero rivolto alla bella Tika 'E liberarla.' erano tutti prigionieri in un modo o nell'altro.

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"Hederik e le sue guardie sono stati subito arrestati" disse Theros riferendosi al capo dei Cercatori, i preti che dominavano Solace "mentre Fewmaster Toede con i suoi goblin è subito passato dalla parte degli invasori. Penso che fosse già in combutta con loro e fingesse solo di servire i Cercatori, tanto che ormai è lui che comanda a Solace"

"E i prigionieri sono stati caricati su carri e portati via" rispose a Tass "verso Sud. Quanto a Otik e Tika li trovi alla locanda. Non sono prigionieri loro... per ora."

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Caramon

Osservò Tanis "Dobbiamo andare a salvarli. La scorta non credo sia così numerosa." disse con rinnovato vigore ma sempre sussurrando per non rischiare di essere udito "Prima però dobbiamo assicurarci qui non accada nulla di peggio..." temeva chiaramente per la libertà o addirittura la vita di chi lì era rimasto.

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Caramon

"Non intendo questo... Solace non scappa. Dobbiamo solo essere certi che nel frattempo non accada loro qualche cosa di irreparabile. Se però i prigionieri raggiungono un posto più sicuro e protetto non avremo più alcuna possibilità di liberarli. Non ci sarà solo la scorta, ma un esercito forse." cercò di essere più chiaro.

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Raistlin

Il giovane mago osservò il grosso e scuro fabbro mentre parlava per poi spostare la testa su quello che restava di Solace, un tempo la sua casa anche se solo nel senso di un luogo dove aveva vissuto per una parte della sua vita.

Un drago rosso con un cavaliere mormorò Proprio come nelle leggende

Tornò poi a riportare la sua attenzione sui suoi compagni ma senza aggiungere altro Del resto non mi ascolterebbero lo stesso quindi perchè sprecare fiato inutilmente?

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