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Capitolo 2 - Dragons of Flame (Parte 1)


AndreaP

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Tass

Più si avvicinano a Solace e più l' allegro chiacchiericcio del kender andava scemando al punto che persino Flint smise di minacciarlo. Quando la vastità dello scempio si fece strada nella sua coscienza egli rimase muto, sconvolto da quanto pareva assai poco divertente e accogliente adesso la sua casa.

Sapete, per un kender è difficile trovare un posto da chiamare casa. Ovunque veniamo ricacciati e accusati per nulla. Ma mi piaceva stare qui; mi sono fatto degli amici preziosi, voi, e strade e ponti mi parlavano delle nostre avventure, disse tirando su col naso prima di guardarli gravemente vi toccherà darvi un bel da fare per crearmi dei bei ricordi tutti nuovi adesso, sappiatelo. concluse mettendo il broncio.

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Riverwind

Trovata una grotta dove poter passare la notte al riparo dagli elementi e da occhi indiscreti, il barbaro delle steppe appronto' un piccolo fuoco la cui fiamma li aiuto' a combattere l umidita' del loro rifugio.

Era intento ad armeggiare con dei ciocchi di legna in attesa che si decidessero i turni di guardia.

'La nostra e' solo invidia amico mio"

rispose al Kender

"La vostra vitalita', il vostro apparire giovane nonostante il trascorrere degli anni, non fa che ricordarci quanto breve sia la nostra vita e quanto fin troppo presto la vecchiaia cambiera' il nostro aspetto e le nostre abitudini"

aggiunse sorridendo 

"Ed in tempi bui come quelli in cui viviamo, questo vostro modo di affrontare la vita con la sana sfrontatezza di chi si sente immortale, non fa che accrescere la voglia delle malelingue di parlar male"

prosegui

"Non disperare, avremo presto nuovi orizzonti da esplorare e nuove persone da poter chiamare amici"

Modificato da Pentolino
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Flint

“Già già. Come ha detto lui.” concordava con Riverwind, almeno a [as role pronunciate a chiare lettere.

In disparte, invece, l'umore era tutt'altro. Molto più incerto. “Speriamo che ci resti sul collo, la testa per contenere i ricordi.” brontolò infatti sottovoce Flint. Anche lui si stava rendendo conto che, ultimamente, i momenti felici erano legati al sapersi sopravvissuti. Ma si sarebbe fatto bastare quella tipologia di felicità, purché durasse.

Spoiler

Proseguiamo pure. Niente di speciale in programma.

 

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Goldmoon

La barbara rimase in silenzio per tutto il viaggio.

Avrebbe studiato i dischi appena si fossero accampati, ma adesso nella testa le rimbombavano le parole della dea.

Doveva trovare un comandante...ma chi? Da dove avrebbe dovuto cominciare?

 

Modificato da Terentil
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Caramon

Passeggiando era rimasto in totale silenzio. Si guardava attorno osservando la desolazione e cercando di ragionare ma tornò sulle parole del nano "Scusami Flint... il drago che abbiamo visto sputava tutto tranne che fuoco. Non vedo le loro ombre volteggiare su di noi né penso ce ne siano così tanti anche se forse ne basterebbe uno per fare tutto questo. Ribadisco però, da quelle fauci usciva una sostanza verde corrosiva non certo fuoco." allargò le braccia e alla richiesta del fratello "Sopportare la tua lingua biforcuta a breve potrebbe essere troppo, usala per formulare le tue magie o inizia a suggerire qualche cosa di intelligente anche tu. Prepara qua, prepara là... so io quando ti serve. Oggi potrebbe non servirti, l'aria è sufficientemente asciutta."

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Flint

"Hai ragione Caramon. Sara' perche' non riusciva ad incendiare il suo sputo che gli altri Draghi l'avranno lasciato a casa, a far la guardia ad un tesoro in mezzo a centinaia di puzzolenti e laidi Nani di Fosso?"

La domanda presumibilmente sarebbe rimasta senza risposta, pur essendo tutt'altro che retorica. 

"Fatto sta, non riesco ad immaginare nient'altro che possa fare i danni che abbiamo visto. Quando il Drago, mentre cercavamo di entrare nel tempio, e' uscito dal pozzo, mi e' venuto addosso e mi ha colpito con l'acido al volo, senza scendere a terra. Se avesse sputato fuoco, adesso avrei i peli bruciacchiati, e ci sarebbe una bella striscia annerita in quella palude."

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Tanis Mezz'elfo

Il tepore del falò lo attirò come la luce le falene. Ci si accrocchiò vicino e distese le mani verso le fiamme languide, in un gesto quasi di preghiera. Un giorno aveva letto, nelle biblioteche di Qualinost, che taluni potevano scorgere nel fuoco vivace lampi del passato e del presente. Questo dono a lui non era stato concesso e doveva, invece, fare affidamento unicamente su se stesso. Un se stesso, tuttavia, spezzato. I suoi compagni di viaggio attendevano da lui una parola, un segnale, confidavano nella sua presenza e nella sua guida. In quel frangente lo lasciavano in pace, rispettavano il suo tormentato silenzio come già altre volte, e di questo era loro immensamente grato. Nondimeno erano in attesa e sapeva di non poter procrastinare in eterno. Seguì con lo sguardo il filo di fumo che s'innalzava verso l'alto e raggiunse il cielo dove brillavano le stelle. Le osservò e, allo stesso tempo, percepì che a loro volta queste osservavano lui, anch'esse in attesa.

Modificato da Dmitrij
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Share Day 23 Harvest Home 351 A.C. - Alba [Nubi]

Una fredda e umida alba autunnale accolse i compagni. La notte era passata senza incidenti e gli amici avevano riposato dopo le fatiche e il lungo periodo trascorso sotto terra.

Nella luce del sole che sorgeva si vedeva ancora più chiaramente lo scempio di quello che era stato il bosco di Vallenwood e che ora rimaneva solo per i più grossi alberi.

Il sentiero che conduceva a Solace li avrebbe portati lì per il primo pomeriggio: le luci viste la sera prima annunciavano che la città era ancora abitata.

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Sturm

"Andiamo"", tagliò corto Sturm, ansioso. Aveva già perso una patria. Non avrebbe lasciato che gli togliessero anche la sua terra adottiva. 

Non senza lottare. 

Cercò la stessa determinazione negli occhi di Caramon, ben sapendo, prima di incrociarne lo sguardo, quanto il gigantesco Majere stesse patendo quei momenti di incertezza. 

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Raistlin

Il mattino del giorno successivo il mago si svegliò come sempre prima degli altri, aprì il suo libro degli incantesimi e si mise a ripetere le necessarie formule per poterle imprimere nella mente; quando ebbe finito, anche gli altri si erano svegliati ed erano pronti a partire.

Senza degnare il fratello di una sola occhiata, avanzò fino a portarsi al fianco di Tanis, incoraggiando il mezzelfo a dar il via al viaggio fino a Solace

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Riverwind

Si sveglio' che il sole aveva appena iniziato la sua salita nel cielo. Come sempre passo' alcuni minuti a scrollarsi di dosso il freddo della notte e far riprender el emembra intirizzite.

Riavvivo' le braci della sera prima cosi da poter scaldare parte del cibo prima di rimettersi in viaggio, come tutti era ansioso di arrivare a Solace il prima possibile.

La fredda aria mattutina era resa quasi piu spessa dagli sguardi glaciali che si scambiavano i gemelli

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Tanis Mezz'elfo

All'alba, quando ancora il timido sole faticava a scacciare la bruma, il gruppo si trovò a rimirare ancora verso la vallata, quasi cercassero di scacciare la visione del giorno precedente con l'illusione che tutto fosse soltanto un brutto sogno. Invece il giorno nuovo mise davanti al loro naso una realtà cruda, fatta di cenere e distruzione. Prima della partenza, Tanis volle condividere con i compagni una piccola parte dei suoi pensieri.
Ora scenderemo e ciò che vedremo non ci piacerà. Solace, che per molti di noi è stata una casa e un nuovo inizio, è stata violata. Così sono state violate le case del popolo di Riverwind e Goldmoon, e di molti altri popoli. Quando giorni fa siamo partiti alla volta di Xak Tsaroth, credevamo che saremmo tornati con una soluzione, con la promessa di un futuro migliore. Insieme alla speranza riportiamo indietro con noi responsabilità forse anche troppo grandi per le spalle di ciascuno, ma ciò che più mi rincuora è la consapevolezza di avere ciascuno di voi al mio fianco. Non rinuncerei a nessuno di voi. Chiunque stia tramando contro le nostre case ci ha colpiti alle spalle, in nostra assenza, e questo non esige semplice vendetta, esige giustizia. Quel che vi chiedo, nel lungo cammino che io credo ci attende, è di non dimenticare mai, nonostante ciò che i nostri occhi vedranno, ciò che le nostre orecchie udranno, ciò che i nostri cuori vedranno, che questa responsabilità di giustizia è nostra, lo dobbiamo a tutti loro.
Indicò Solace.

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Flint

La mattina era cominciata bene, dopo una notte senza problemi. Soprattutto, era cominciata con Tanis che infine aveva ritrovato se stesso e la voglia di parlare, di essere il leader che il nano aveva sempre visto in lui, fin dal loro primo incontro e per tutta la durata della loro decennale amicizia.

Gli fece eco, sollevando l'ascia. Senza urlare, ma con tono deciso.
"Per la giustizia, io sono con te. Pronto al viaggio e alla battaglia!"
Guardò tutti loro. Erano una combriccola non molto numerosa, variamente assortita, e con qualche tensione al suo interno, ma erano tutti validi compagni.

Spoiler

@Dmitrij aspettavo di postare qui, per farti gli auguri, e ho finito per sforare di data! Sorry!
Un Hip Hip Hurrà a te e alla tua aumentata saggezza! 😉

 

  • Grazie 1
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Share Day 23 Harvest Home 351 A.C. - Primo pomeriggio [Nubi]

Attraversando il bosco i compagni discesero il crinale della montagna per raggiungere Solace. Ci volle tutta la mattina di cammino e solo nel primo pomeriggio arrivarono in vista della cittadina. 

Come già avevano visto la maggior parte degli alberi era stata ridotto ad una massa di rami anneriti e cippi bassi. Pochi fusti, spogli anche per via della stagione, erano rimasti in piedi
L'elegante città-albero di Solace era ora ridotta solo a poche capanne fatiscenti a terra costruite con i resti di quelle che erano una volta abitazioni poste sugli alberi stessi. A sud della città si stava costruendo un palizzata di recinzione: apparentemente avevano intenzione di recintare ciò che restava del villaggio.
In una piazza centrale, tra le case in rovina e gli arbusti erano stati piantati alcuni pali anneriti, come una parodia di un tempio.
Solace non era tuttavia una città fantasma. Alcuni abitanti, umani nani e elfi, stavano aiutando nella costruzione della recinzione. Sembrano prendere ordini da un gruppo di draconici armati di fruste. Lungo il perimetro della città si vedevano anche altre bande di draconiani di pattuglia: non parevano tuttavia interessarsi della gente che veniva lasciata girare per la città senza essere disturbata.

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Tass

Sarà stato anche immune alla paura  il piccolo kender, ma non certo alla rabbia.

Il suo primo impulso fu quello di gettarsi a testa bassa contro il primo Dragonide che avesse osato guardarlo. "Da qualche parte dovrei avere anche un elmo" pensò iniziando ad armeggiare con le sue sacche. Aspetta che lo trovi e vedranno.

Ma era talmente agitato che più provava a districarsi con le cinghie di tutti i suoi bagagli, più finiva per legarsi, ehm Flint, non è che potresti...

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Raistlin

Alla fine giungiamo a Solace: la città, che un tempo era appollaiata sugli alberi, adesso non esisteva più, al suo posto solo baracche fatiscenti e draconici dappertutto

Il giovane mago spostò lo sguardo qua e la ma gli uomoni lucertola erano una presenza costante Non so che idee hai in testa Mezzelfo ma credo sia meglio trovare qualcuno di fiducia che possa spiegarci quello che è successo e poi andarcene

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Sturm

"Certo... lasciamo Solace... lasciamo casa nostra in mano ai nemici, senza nemmeno provare... per gli dèi, Majere, mi auguro tu stia scherzando!", sbottó Sturm, pur senza alzare la voce. 

"L'unica cosa sensata che hai detto è di cercare di contattare qualcuno del villaggio, prima di agire.

E, di certo, tra di noi, gli unici che possono muoversi con un minimo di anonimato o furtivitá sono Tanis e Tass... forse anche Flint...

Correggetemi se sbaglio".

Lui, Caramon e Riverwind erano troppo grossi per non essere notati, mentre la strana pelle e gli occhi impossibili di Raistlin erano un campanello d'allarme per chiunque. Forse Goldmoon avrebbe potuto accompagnarli, ma i suoi vestiti da abitante delle pianure, peraltro condivisi dal suo compagno, stonavano coi colori degli abitanti di Solace: inoltre, era completamente sconosciuta alla maggioranza dei locali. 

Sturm guardò Tanis ed attese un suo parere: era certo che né il Kender, né il Nano avessero bisogno di essere interpellati, riguardo la loro disponibilità ad agire, ma, al solito, l'ultima parola spettava al Mezzelfo.

Modificato da Ghal Maraz
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Riverwind

Lo stregone era un potente alleato ma a volte il suo modo di esporre le sue idee sapeva essere gelido e distaccato gelido come gli inverni delle steppe. Sturm non si fece certo  pregare nel redarguire un commento del genere. Il cavaliere non avrebbe abbandonato quella povera gente al loro destino solo perche' intervenire voleva dire mettere a rischio la sua vita.

"Sturm ha ragione, ed inoltre, hai dimenticato le ultime parole degli antichi dei? E' qui che dobbiamo cercare il condottiero umano, far finta di niente e tirare dritto sarebbe  come cercare di nascondersi dietro il proprio dito."

fece eco alle parole di Sturm

"Non possiamo sfuggire al nostro destino stregone, gli dei sanno tutto e vedono tutto!"

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Flint

"Riverwind, gli Dei si svegliano ora dopo chissa' quanto. Si erano forse dimenticati di noi come noi di loro, e a parte Mesalax, o Mishakal come la chiamate voi, io non ho visto altri che abbiano fatto sentire la loro presenza. In ogni caso... hai perfettamente ragione, non possiamo andarcene. Perche' chi vede e sente tutto e' la mia coscienza, e posso assicurarvi che vedere altri di quei lucertoloni trattare cosi' questa gente mi fa prudere le mani... Questi non sono stupidi nani di fosso!"

Si volto' ad aiutare il kender, che pareva impacciato dai suoi averi, e fu lieto di avere una scusa di tenere impegnate le mani, seppure fu forse un po' rude nel suo intervento, innervosito dalla situazione di stallo e di studio in cui erano.

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