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LAX: raduno anarchico


Mezzanotte

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Nessuno osa affrontare i Crypt Son. Le proteste contro l'atteggiamento di al-Muthlim crescono, così come le occhiate ostili, finché la figura aristocratica e sottile di Jeremy MacNeil non avanza a sua volta nel centro della sala. Il prestigio del fondatore dei Liberi Stati è tale da raffreddare immediatamente gli animi bollenti degli altri ribelli.

-"Sorelle e fratelli anarchici, ho il permesso di parlare?" esordisce con il suo spiccato accento scozzese.

"Voglio portare la vostra attenzione su una delle più delicate sfide che ci attendono: il nostro numero. Chiunque di voi calchi le strade dei Liberi Stati oggi, sa che ospitano più Fratelli di quanto possano ragionevolmente sostenere.

"Ogni mese sempre più cainiti giungono a noi chiedendo aiuto e rifugio. Aiuto e rifugio che noi abbiamo giurato di fornire.

"Questo è giusto, e noi accogliamo i fratelli e le sorelle che scappano dall'oppressione della Camarilla e del Sabbat.

"Ma per questo stesso motivo i nostri territori diventano sempre più affollati e pericolosi. Cosa possiamo fare?

"Io dico di ascoltare le parole che il nostro saggio compagno, Crispus Attucks, ha ribadito nello scorso incontro e smettere di abbracciare nuovi fratelli.

"So che i neonati sono il modo più veloce per ingrossare i propri ranghi e prendere il controllo delle strade. Ma ogni nuovo cainita vuol dire un posto in meno per chi fugge dall'oppressione. E questo è ingiusto verso coloro che cercano disperatamente rifugio qui. Ingiusto per le nostre sorelle e fratelli anarchici che già risiedono nei Liberi Stati e ingusto, in ultima battuta, anche verso i neonati che creiamo.

"E se non credete a me, credete a lui!"

MacNeil indica il cadavere decapitato ai suoi piedi.

"Io non posso comandarvi nulla. Voi siete liberi!

"Quello che posso, è chiedervi di compiere la scelta giusta. Di pensare alle conseguenze delle vostre azioni su noi tutti. Vi ringrazio"

Dopo lo splendido sfoggio di oratoria del brujah notate che molti dei vampiri più anziani presenti applaudono con entusiasmo mentre quelli giovani si limitano a battere le mani più per cortesia che per altro. Chiaramente la proposta di MacNeil non li esalta affatto.

Jeremy, immobile al centro della sala, scruta a lungo la folla. Sembra prendere nota di quanti lo sostengono e di quanti gli sono contrari, dopodiché si ritira a sua volta dalla scena.

Spoiler

Avete un'altra possibilità di interagire, se volete.

 

Modificato da Mezzanotte
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Dunkan Quine

Ascolto con interesse gli argomenti MacNeil non potendo fare a meno di ripensare ai punk all'ingresso. Bisogna rivolgersi agli antichi, a quanto pare, per poter avere un assaggio di ciò che era un vero Brujah. Cosa vi è accaduto fratelli? Eravate nostri compagni nella ricerca del Sapere. Ora assomigliare di più a gangrel rabbiosi. 

Mi muovo aggirando il centro della sala andando in contro a MacNeil per portare i miei rispetti

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Duncan

Applaudo al leader degli anarchici con finto entusiasmo, decisamente sforzandomi di più della maggior parte dei vampiri a sembrare naturale. 

Non posso comandarvi nulla? Ma che leader è? Questi anarchici sono davvero allo sbaraglio! Mi stupisce che quest brujah venga ancora seguito. Potrebbe diventare il padrone della città se volesse ed invece che fa? Farnetica di come siamo tutti liberi e sciocchezze simili. Questo rivoluzionario è un pessimo politico, la città cadrà nel caos sotto il suo comando.

Modificato da Athanatos
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Dunkan si avvicina a MacNeil, che è tornato da Salvador Garcia e Jesus Ramirez. Subito si ritrova circondato dagli uomini della Hermandad.

Dunkan Quine

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Jeremy MacNeil allarga le braccia

"Pedonali, Fratello. Non si fidano di te. Sono più unici che rari gli Stregoni fra di noi. Molti credono tu sia una spia della Camarilla. Che non ci si possa fidare di voi perché custodite molti segreti e i vostri anziani vi Legano con il Sangue"

Sarebbe così facile dargli fuoco ora. Potresti non riuscire ad avvicinarti più a lui.

Ma dopo cosa sarebbe di te? Di Joanna!

Forse sei un folle a farti manipolare dai suoi vili, misteriosi rapitori. Che garanzie hai te la restituiscano?

 

Modificato da Mezzanotte
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Dunkan Quine

Master

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Lunga notte fratello. Rendo omaggio al primo fra voi a mostrarmi rispetto in virtù della propria cortesia e non del timore provato nei miei confronti. Esordisco chinando brevemente il capo in segno di saluto. Fui un'arma per la Camarilla, prima che il mio sire mi pugnalasse alle spalle, ma mai una spia. I segreti a cui miro, come ciascun Tremere, non è spiando che potrò disvelarli. Se ciò che penso corrisponde al vero, suppongo possiate comprendermi bene, Jeremy. In circostanze normali vi avrei chiesto di passeggiare insieme per poter dialogare ma, mi rendo conto con profondo rammarico di come la mia richiesta potrebbe venire accolta con rinnovato sospetto

 

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Alan

Sono dannatamente in ritardo per il "casino". Questa volta il vivace raduno degli anarchici si tiene in un terminal dell'Areoporto di Los Angeles ed al mio arrivo, il caotico meeting è già iniziato da un po'. Vi partecipano centinaia di Cainiti di ogni tipo e risma sociale, quando finalmente sono sul posto il padrone di casa, Jeremy MacNeil, ha da poco dato il via al suo discorso mentre io, guardandomi attorno, noto la presenza del Baraone Fortier accompagnato da due belle donne ed a quel punto, la proposta indecente del Nosferatu mi torna alla mente causandomi un'ombra di disagio.

In ogni caso, ascolto ciò che il Brujah ha da dire senza troppo coinvolgimento: i miei problemi personali mi assillano ancora e così resto assorto nei miei pensieri fino a che il discorso di Jeremy giunge alla sua conclusione, ed il pubblico inizia ad applaudire. A quel punto, non mi resta che adeguarmi applaudendo a mia volta, giusto per il rispetto delle buone maniere ed anche se non ci ho capito una fava.

Modificato da Ipergigio
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Dunkan Quine

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"Perché no?",  ribatte con tua grande sorpresa MacNeil. "La sete di libertà non appartiene ad un solo clan. Vieni, facciamo un pezzo di strada assieme; sembra che la riunione stia finendo"

E in effetti noti che nessuno sembra aver più voglia di prendere la parola, dopo gli ultimi, pesanti interventi. I presenti cominciano ad avviarsi lentamente e alla spicciolata verso l'uscita del terminal, a piccoli gruppi.

Nessuno sembra voler prendere nuovamente la parola perciò il terminal comincia a svuotarsi. I vampiri cominciano ad uscire alla spicciolata dalla sala.

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Karen

Applaudo quasi selvaggiamente alle parole del capoccia del casino anarchico. In fondo, questo discorso sembra fatto apposta per me: non sono un'anziana, non sono un neonato di Los Angeles, sono una dei tanti "rifugiati" che Jeremy sta difendendo ora. Al contrario dei Figli della Cripta, che mi fanno sempre più terrore. E Duncan è riuscito a litigare con loro. Genio. Grande. Classico.

Poteva andare peggio, in fondo. Poteva essere lui lì per terra.

Mentre penso al mio "alleato", noto che mi sta squadrando in modo strano. Ho perso per un po' la concezione del tempo, e vedo che quasi tutti stanno lasciando l'area. Faccio anche io per andarmene, unendomi a un gruppetto a caso cercando di entrare più in contatto con Duncan-

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Dunkan Quine

Mi avvio assieme a MacNeil verso l'uscita dell'edificio

Master

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Una volta soli prendo la parola. Mi rallegro sinceramente abbiate accettato la mia proposta. Ora però, toglietemi una curiosità, ve ne prego. Poco fa avete detto di non poterci comandare nulla in quanto liberi. Non posso tuttavia fare a meno di chiedermi: cos'è per voi la Libertà?

 

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Jeremy MacNeil & Dunkan Quine

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"Libertà è essere padroni di sé stessi, del proprio destino" risponde MacNeil.

"E non vi può essere libertà sotto un principe. O un sire che ti lega con il sangue.

"Perché proprio qui, fratello? Oh, conosco la tua storia, ma per uno come te Los Angeles dovrebbe essere l'ultimo posto dove pensare di andare"

 

Modificato da Mezzanotte
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Dunkan Quine

Jeremy MacNeil

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Padroni di se stessi e del proprio destino... Vedete, Jeremy, nel corso dei secoli molti uomini si sono interrogati su cosa fosse la libertà e di come potesse conciliarsi con il concetto di società e di stato. In quello che si definisce "Stato di Natura" l'uomo idealmente aveva legittimamente diritto su di ogni cosa. E persona aggiungerei. Per ottenerlo l'unico strumento possibile era l'uso della forza. Si poteva dire libero, forse. Ma quel genere di libertà portava in grembo una profonda insicurezza: il diritto legittimo di ogni altro individuo, oltre a scontrarsi con il mio, metteva in pericolo la mia vita.

Gli uomini quindi hanno iniziato ad aggregarsi formando tribù, villaggi, città ed in fine nazioni. Perché una simile unità potesse mantenersi stabile, ciascun individuo fu costretto a limare e limitare il proprio diritto su ogni cosa delegando allo stato il compito di provvedere alla sicurezza di ciascuno.

E la libertà? Cambiò di significato. Dal potersi prendere quel che si vuole, diventò il poter partecipare attivamente alla vita sociale e politica del proprio paese.

Sto semplificando ma spero si comprenda ugualmente dove il mio discorso vuole arrivare. Questa sera io non ho visto libertà. Io ho visto solamente cainiti spaventati che per non soccombere si sono inchinati a piccoli signorotti di quartiere che in cambio dei loro servigi gli garantiscono una parvenza di sicurezza. Non ho nemmeno visto partecipazione. L'unico che ha avuto l'ardire di prendere la parola è stato il Lasombra e solamente per ribadire il concetto che non siete realmente liberi. Un cadavere privo del capo ne è la più lampante delle prove.

Mi piange il cuore doverlo dire ma; non siete così diversi dalla Camarilla o dal Sabbat. Siete solamente più disorganizzati. Siete ad un passo dalla rovina Jeremy. E' il vostro numero ad essere la vostra forza ma presto diventerà la causa della vostra disfatta. Quanto tempo ci vorrà prima che Geduld decida di attaccare Long Beach? E quanto tempo ci vorrà prima che al-Muthlim decida di avere sufficienti truppe per espandersi? Pensi che i vostri nemici resteranno a guardare mentre la guerra civile vi divorerà dall'interno?

Cosa farai, a quel punto, fratello mio?

 

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Jeremy MacNeil & Dunkan Quine

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"Ti sbagli, Dunkan", ti corregge Jeremy mentre vi avviate verso il parcheggio.

"Tu non hai parlato, ma avresti potuto anche se sei l'ultimo arrivato. Nei Liberi Stati chiunque ha libertà di parola e può Abbracciare chi vuole. Abbiamo capi, ma sono scelti per acclamazione e non per diritto di nascita. I baroni non si tramandano il potere e possono essere deposti se perdono il loro prestigio presso i subordinati; la differenza con la Camarilla è enorme"

"Credo fermamente in una società di pari, ma sono consapevole che un sistema simile sarà sempre minacciato dall'ambizione di chi vuole distruggerci per avere tutto il potere per sé. Per questo dobbiamo essere sempre vigili"

Defluite lentamente all'esterno.  Salvador si stacca dal suo gruppo per avvicinarsi a Karen, Sun e Alan; è molto amichevole con West di cui apprezza l'arte, ma saluta calorosamente anche Karen e Sun che sono arrivati da poco in città. In particolare fa i complimenti a Sun per l'umiliazione che ha impartito ai Figli della Cripta la notte del Taste. Capite subito chi gli ha riferito l'accaduto perché con lui ci sono Alexis e Murray Goldfarb, i due ghoul che gestiscono il locale.

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Duncan

Quest'uomo è pericoloso. Mi dico, vedendo il leader degli anarchici venire a parlare con me. Meglio pensare attentamente ad ogni parola che dico.

Lei mi fa onore, signor Garcia. Io direi solo che mi sono fatto rispettare... il minimo visto che avevo appena rifiutato di rubare vacche dal loro territorio. Dico, con finta modestia.

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Karen

Salvador. In persona. Si avvicina a noi. Bene. Perfetto. Nulla di male. Cerco di mantenere la calma sfoderando uno dei miei sorrisi più innocenti. Fortunatamente al momento la sua attenzione sembra essere tutta su Duncan, ma sa chi sono.

Vado per stringergli la mano. Siamo tra Anarchici: sono convinta che gran parte della fuffa politica che abbiamo dalle nostre parti sia completamente sconveniente qui. Niente inchini, niente frasi forbite. Una decisa e veloce stretta di mano sarà sufficiente.

"Un piacere conoscerla dal vivo, finalmente."

 

 

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Dunkan Quine

Jeremy MacNeil

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Fratello, purtroppo ciò che dici corrisponde più al tuo desiderio che non allo stato delle cose. Chiunque può prendere la parola ma nessuno con un po' di cervello si metterebbe a contraddire un barone, men che meno il capo dei Figli della Cripta. Gli attuali capi, scelti per acclamazione, sono ben lungi dal poter venire deposti dato il potere da loro accumulato e le alleanze da loro strette. Tu stesso sembri avere "buoni amici", e non sei il solo. In molti tramano attorno a te e fingere di non vederlo continuando a credere che vada tutto bene ti farà più male che bene.

So che un mondo di pari è ciò in cui credi ma, tristemente, non sei ancora riuscito a realizzarlo. E non è certo in questo modo che lo realizzerai... Non lasciare che il tuo sogno ti annebbi la vista. Il mondo che tanto desideri ha bisogno di una guida.

 

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Jeremy MacNeil & Dunkan Quine

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"Una guida, certo. Ma non un Principe, Fratello. Il mondo che sognamo non è per i deboli. Solo i forti sopravviveranno. Ma coloro che riusciranno nell'impresa saranno veramente uniti da un destino comune"

"Oh, se avessi cacciato nel loro cortile a quest'ora saresti un'eroe per gran parte della città, signor Sun. Quasi tutte le gang ti avrebbero accolto a braccia aperte per la tua impresa. Avresti potuto parlare al raduno e radunare una tua banda, rivendicare un territorio. Il primo passo per diventare barone. Qui palle e prestigio sono tutto. Certo non si fa strada senza farsi qualche nemico, no?"

Poi si rivolge a Karen.

"E per me è un piacere conoscerti dal morto", scherza.

Salvador possiede senso dell'umorismo, ma non dubitate sia un avversario temibile.

Karen Bell

Spoiler

Il tocco della mano di Salvador scatena una tempesta elettrica nel tuo cervello. Per alcuni istanti percepisci l'immagine di una macchina piena di punte sormontata da vessilli rossi che viene verso di te a gran velocità. Ad un certo punto il cofano si spalanca e ti accorgi che è una tagliola piena di denti metallici affilatissimi che prendono a sbattere per farti a pezzi... ma a turbarti maggiormente stranamente sono le ombre presenti sulla scena. Sono tutte sbagliate. E sembrano fregarsene dei punti di luce.

Per qualche motivo ti fanno paura più quelle della macchina assassina.

"Se non sbaglio sei una giornalista Karen. Ottimo, abbiamo un disperato bisogno di verità qui"  sta dicendo il capo dell'Hermandad.

 

 

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Duncan

Oppure sarei finito assieme a quel cadavere in mezzo all'assemblea. Aggiungo di risposta. Ho già visto le conseguenze dell'ambizione quando sono stato cacciato da quei vermi della camarilla. Adesso mi basta una vita tranquilla. Mento. Meglio che pensino che non ho ambizioni, almeno per il momento. Concentriamoci sulla missione e non facciamoci troppi nemici.

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