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Duncan Sun


Mezzanotte

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Hai versato la vitae dell'amante del Principe di Atlantic City. Si è trattato di un grosso scandalo fra i tuoi fratelli della notte e solo gli agganci di Victor Felkins ti hanno salvato dalla Morte Ultima. Così ti ritrovi ad avere un enorme debito di riconoscenza verso il tuo Sire e i suoi influenti patroni. Uno di questi, Petrodon, si occupa di spiare i Liberi Stati anarchici della California per la Camarilla. Sono anni che il Nosferatu infiltra agenti a Los Angeles e che Camarilla, Sabbat ed Anarchici si fronteggiano in una silenziosa ma letale guerra sotterranea. Il tuo crimine costituisce una copertura perfetta per entrare a L.A. e confonderti alla feccia anarchica. Perciò accetti di buon grado il compito che ti viene assegnato. La tua missione è mischiarti agli anarchici, stringere rapporti e carpire informazioni che possano essere utili a Petrodon e alla Camarilla. Il Nosferatu ti ha fornito il nome di un altro agente infiltrato, una Malkavian che lavora come giornalista free-lance, ma sta a te decidere se e quando sarà il caso di contattarla. Un secondo aggancio è "Max",  un ghoul di Petrodon che puoi incontrare sulla spiaggia di Malibù alle 11 di ogni notte dispari: è a lui che devi consegnare eventuali informazioni. Hai anche un primo, delicato incarico da svolgere: David Geduld. L'attuale barone di Torrence è in realtà una spia dormiente da anni. Petrodon è convinto abbia abbandonato la Camarilla per perseguire ambizioni personali. Devi scoprire se Geduld è veramente perduto o può essere riattivato, riguadagnato alla causa. Sarebbe una risorsa incredibilmente preziosa se ci riuscissi. Tutti gli agenti della Camarilla a Los Angeles hanno una frase in codice per riconoscersi a vicenda: "siamo come un paio di calzini". La contro-frase è: "se lavandoli sbagli programma dopo non li puoi usare".

Ora decidi dove hai preso rifugio: sei abbastanza ricco da scegliere il quartiere che preferisci.

 

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Duncan

Prese tutte le informazioni che potevo su Los Angeles, parto per il lungo viaggio fino alla costa occidentale degli stati uniti. Durante il tragitto, passo il tempo a riflettere sull'orribile situazione in cui mi trovo e maledirmi per aver perso il controllo così. 

"Ho avuto salva la vita, certo... se quella che sto vivendo possa essere davvero chiamata vita. Ma a che prezzo? Fare da spia negli anarchici è una condanna a morte prolungata. Che ci faccio io in una missione del genere?"

"Maledetto Nosferatu! In che situazione mi ha cacciato? Spiare una spia che adesso è un barone e forse ha tradito la nostra Camarilla? Fantastico... e posso contare solo su un pazzo Malkavian che fa da giornalista! Poteva andare peggio?"

Arrivato in città riprendo il contegno. Il primo passaggio è trovare un posto dove stare, un rifugio dove non avere problemi. La mia scelta ricade subito sulla baronia degli Angeli: Un posto tranquillo e pieno di posti in vista dove cominciare a farsi un nome e soprattutto raccogliere informazioni. Inoltre è abbastanza vicina al territorio di Geduld, il che è più di guadagnato.

Faccio un giro della zona, cercando un appartamento dove sostare, qualcosa non troppo di classe ma comunque più che decente, almeno per il momento è meglio non esagerare.

A breve mi dovrò muovere verso la zona sud. Da quello che ho sentito il mio obbiettivo ha intenzione di conquistare Long Beach, e da quel che ho sentito si dovrà scontrare con gente patetica che pensa solo a surfare... se riuscissi a trovare qualcosa che possa avvantaggiarlo sarebbe un buon modo per entrare nelle sue grazie.

Cercare Geduld a mani vuote sarebbe una follia, un vampiro come lui non si farebbe mai avvicinare da uno sconosciuto, devo avere qualcosa che possa sorprenderlo prima di contattarlo. A quel punto dovrò capire se è uno di noi oppure un nemico. E come faccio? Se capisco la cosa sbagliata e faccio una mossa sono morto, se non capisco niente ed aspetto troppo sono morto... dovrò pensarci di più quando arriverà il momento. 

Forse questa Malkavian infiltrata sa qualcosa, ma prima devo fare le mie ricerche altrimenti apparirei debole ad andare da lei senza niente... sì, ho bisogno di farle vedere che ho il controllo della situazione, non che sono un disperato senza capacità.

Nel pieno della notte, mi dirigo alla caffetteria "A Taste of L.A". Mi è stato detto che lì è un buon posto per i nuovi arrivati, quindi ci saranno sicuramente occhi ed orecchie attente a studiare chi lo frequenta. Dovrò fare buona impressione sulla gente che c'è là, così da far scorrere le prime voci che Duncan Sun, che ha osato danneggiare lo stesso principe di Atlantic City ed è ancora vivo per raccontarlo, adesso è venuto in città ed è pronto ad abbracciare la vita degli anarchici.

Troppo arrogante potrebbe attirare troppe attenzioni, certo. Ma è proprio per questo che ho scelto il quartiere più tranquillo della città! Mi dico, mentre attraverso la soglia del locale.

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Il Taste è un locale molto rilassato e ricorda un caffè europeo. Luci soffuse, tavolini ben distanziati sul pavimento di vero legno che permettono di avere un po' di riservatezza. Completa la scena un lungo bancone e un modesto palcoscenico dove una piccola band sta suonando del buon blues. Il locale è discretamente affollato e tu stanotte non hai ancora cenato.

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Duncan

Un gorgoglio di fame mi ricorda che non mi sono nutrito prima di venire qui. Primo errore, lo stesso che mi ha fatto finire in questa situazione, tra l'altro. Stavolta devo trattenermi, a tutti i costi!

Mi siedo al bancone con disinvoltura e comincio a studiare i presenti alla ricerca di segni che qualcuno di questi possa essere un vampiro o goul. Concentrandomi specialmente sulle donne.

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Difficile dirlo con certezza assoluta a colpo d'occhio. Hai dei dubbi su un gruppetto di afro-americani dalla faccia cattiva con delle bandane blu, ma dal pallore diresti che quasi tutti gli altri avventori sono cainiti, ad eccezione dei due baristi. Questo, o sono tutti ferventi goth. Adocchi anche una ragazza che beve sola al banco. Sai, rapata, testa tatuata, piercings in posti strani e vestita di borchie e pelle. Forse non è esattamente il tuo tipo però non è male: in modo bizzarro e vagamente inquietante, ma è attraente. Non sei obbligato a fare il cascamorto stanotte: hai sempre le tue Vacche che possono provvedere alle tue necessità alimentari.

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Non ti stupisce più di tanto scoprire che nel bicchiere della ragazza c'è del sangue, anche se lei non sembra averlo toccato.

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"Il mio nome è Sisma..."

La punk ti concede una lunga occhiata: chiaramente sta decidendo se gli vai a genio. Dopo alcuni interminabili momenti decide che vale la pena parlarti.

-"Io lo so chi sei", dice. "Ti sei fatto l'amante del Principe di Atlantic City sotto gli occhi del Primogenito"

Quasi cadi dal sedile quando molla un poderoso pugno borchiato sul bancone.

"Stanotte abbiamo un fottuto eroe fra di noi, fratelli!" esclama alzandosi in piedi, e in un attimo tutta l'attenzione del Taste è concentrata su di te.

"Il mio nome è Sisma, Sangue Blu, e qui ci piace chi agita il proprio uccello dritto in faccia ad un Anziano e riesce a non farselo strappare"

Le parole dell'anarchica vengono sottolineate da una specie di ruggito collettivo da parte della maggioranza degli avventori.

Solo gli afro non sembrano particolarmente colpiti dalla tua impresa.

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Duncan

Sorrido un sorriso che gli altri sicuramente scambieranno per fierezza ma che in realtà è perché sta andando tutto come previsto.

Vedo che la fama mi precede. Le dico.  Ebbene sì, sono chi pensi. Duncan Sin. Le porgo la mano per una stretta.

Quei succhiasangue della Camarilla mi sono sempre stati stretti. Le rivelo, mostrandomi come se mi stessi liberando di un peso. Prima mi uccidono, poi mi riempiono di regole stupide e gerarchie basate su tradizioni decrepite. Ma gliel'ho fatto vedere io cose ne pensavo delle loro regole. 

Le sorrido di nuovo.

Ho sentito che questa, invece, è una città libera. Una città dove non ci sono catene per nessuno. Una città di veri vampiri... O sono venuto nel posto sbagliato?

Taglia la scenata adesso... Quegli afro potrebbero essere in cerca di rissa e non voglio dargliela!

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Sisma quasi ti stritola la mano quando te la stringe, e ci sono altre acclamazioni condite da colorite amenità come "fottuti Anziani", "tiranni del c*azzo" e "un paletto nel culo" che feriscono la tua noblesse Ventrue, ma tutto sommato sopravvivi abbastanza bene al tifo giacobino di cui vieni fatto oggetto. Uno degli osti ti versa un bicchierino di sangue 'offerto dalla casa', ma la punk spinge via la libagione.

-"Non è roba da veri Fratelli bere da sacche di ospedale, Alexis"

Ti guarda dritto negli occhi con un misto di ammirazione e sfida.

-"Il nostro mister Sun è un predatore, giusto?"

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Duncan

Ma certo che sono un predatore. Il sangue più puro è quello fresco, preso solo dalle prede più belle. Io non bevo sangue che non è puro. Dico, come se mi stessi vantando.

Magari non fosse così. Ne ho provate di tutte, ho persino convito quelle drogate a donarmi sangue e berlo... Tutto inutile. Così sono costretto ogni notte a vivere una versione corrotta ed oscena di quello che un tempo era piacere carnale, provando nessun piacere se non il placarsi della sete della bestia. La mia unica consolazione è che le donne non sanno riconoscere differenza tra il morso del mostro e l'orgasmo del sesso, così si risparmiano la verità sull'orrore a cui le sottopongo. Almeno questo mi è stato concesso da quando Victor mi ha rubato l'umanità.

Mi scuoto dai miei pensieri, sperando che la mia esperienza nel mascherare le mie emozioni abbia fatto il suo dovere anche stavolta.

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Sisma ti mette un braccio attorno alle spalle e attira a lei.

Per un attimo temi voglia baciarti così, in pubblico.

Invece quasi ti spezza il collo, in una stretta da congiurati.

-"Vedi le pantere nere con la bandana blu lì in fondo, sì?" sussurra nel tuo orecchio.

Tu li hai già notati da un pezzo: cinque, grossi, e con facce da criminali incalliti.

"Sono Figli della Cripta, bello. E io stanotte voglio cacciare nel loro territorio"

Gioca col nodo della tua cravatta e tu pensi che non è affatto male, la tipa. Nonostante i tatuaggi, e i piercing in posti strani, e i suoi propositi chiaramenti suicidi; che la inviteresti senza problemi ad un bel festino con le tue Vacche fatte di coca e Cristal, anche se ha fra le mani un'autentica Armani e non si profana un perfetto doppio Windsor come sta facendo lei.

"Mi accompagni signor Sun?"

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Dunca

Quindi è una pazza? Oppure mi sta mettendo alla prova? Cosa vuole veramente?

Ti piace rischiare vedo, ma per cosa? Fare un dispetto a quelli? Fare la dura? Nessuno può sapere che vuoi farlo, quindi non è per vantartene... Allora dimmi, che c'è di così prezioso nel loro territorio da rischiare così? 

Le dico, fingendo che la sua idea mi potrebbe sedurre ma mi manca una motivazione, guardandomi bene dall'accettare questa follia.

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"Non sai proprio nulla degli anarchici, di come funzionano le cose qui signor Sun" sbuffa e salta giù dallo sgabello, fa qualche passo verso l'uscita e tu pensi che ha proprio un bel derriére, se così vogliamo dire. Si gira, non sentendoti dietro di lei.

"Allora, vieni o no?" chiede spazientita.

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Duncan

Vado verso la donna, ancora convinto che posso riuscire a controllarla.

Forse so più di quello che pensi sugli anarchici. Le dico, avvicinandomi e tentando di fermala gentilmente, mettendole una mano sulla spalla ed avvicinandomi a sussurrarle.

So che tra gli anarchici i migliori comandano, conquistando ciò che si meritano. E so che questa città è ricca di opportunità. Io non ho paura di afferrarle, né a condividerle con chi ha ambizioni come me... quali sono le tue ambizioni?

Il mio sguardo è fermo e convinto, non una traccia di ironia né di timore lascio passare sul mio viso. Il messaggio che sto cercando di farle arrivare è chiaro: "Ultima occasione di capirlo, bella! Sei solo una che gioca a fare la dura o ti interessa parlare di affari?"

Non ho intenzione di farmi trascinare nelle folli avventure della ragazzina ribelle, giochiamo al mio gioco oppure non giochiamo proprio.

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Duncan

Troppo avventata per me, ho bisogno di qualcuno di più malleabile per far cominciare a muovermi in questo mondo.

Torno dentro col sorriso ancora sul viso, mi siedo vicino ai figli della cripta, ma ovviamente non al loro tavolo, e commento.

Strane le donne di questa città... Davvero intriganti. Ehi, per caso conoscete la pulzella con cui parlavo? Se né è andata senza nome o recapito. Chiedo a voi solo perché sembrava di sapere di voi, quindi immagino potreste conoscervi.

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Spoiler

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"Figlio di..."

Uno dei Figli della Cripta si avvicina ed usa la TUA cravatta per soffiare il SUO naso.

"Sei un finocchio codardo", ti dice a muso duro.

"Quella troia bianca ha più palle di te, frocetto viso pallido"

Sul Taste cala un silenzio di tomba.

Decisamente non sai proprio nulla degli anarchici.

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Duncan

Forse hai ragione, o forse ci siamo solo capiti male. Gli dico, con un sorriso che ora mi viene sempre più difficile per via dell'aumento di tensione. Per questo ignorerò questo gesto, frutto di fraintendimento. Dico, indicando la cravatta.

Ovviamente, prima scusati, poi possiamo stringerci la mano e dimenticare l'accaduto.

Gli dico, guardandolo dritto negli occhi e richiamando a me il potere che ho imparato da Victor.

@narratore

Spoiler

Provo il potere comando della disciplina dominare. Dovrebbe essere 8 dadi (4 manipolazione più 4 intimidazione) contro il suo willpower. La parola di comando è scusati. Siccome ho nascosto la parola nella frase dovrebbe essere più difficile notare che sto usando dominare.

 

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Narratore

Spoiler

Hai 8 dadi contro la sua volontà: 7. In questo caso, dato che non importa il numero dei successi, usiamo la regola del successo automatico. Questa prevede che se la somma dei dadi necessari per stabilire la riuscita di una determinata azione è superiore alla difficoltà della medesima, si può invocare un successo automatico.

Ma non riesci a far passare la cosa inosservata: sei in mezzo a Fratelli non di primo pelo.

-"Mi scusi signor Sun"

Il Figlio della Cripta si porta la mano alla bocca, incredulo nell'udire le parole che ha appena proferito.

-"Il Sangue Blu ha usato uno dei suoi trucchi da frocio! Si prende gioco di noi!" esplodono i suoi compagni. Rovesciano il tavolo e stanno per metterti le mani addosso quando il barman che prima Sisma ha chiamato Alexis appoggia una balestra carica sul bancone.

-"Niente violenza fra Fratelli nella Baronia degli Angeli: conoscete le regole str*nzi. Salvador e Jeremy farebbero a gara  per strapparvi le palle"

Uno degli afro spacca letteralmente in due un tavolino con un pugno.

-"Non vediamo l'ora ci provino, Goldfarb! Allora tu e tuo fratello diventerete le nostre troie, culobianco!"

Tuttavia girano i tacchi e se ne vanno, non prima di averti lanciato occhiate assassine ovviamente.

-"Sembra tu ti sia già fatto un mucchio di amici, signor Sun. Complimenti" si congratula beffardamente Alexis avvicinandosi per ripulire il casino.

"Sisma era interessata a te. Cacciare nel territorio di una gang rivale è una prova di coraggio che qui si usa spesso, ma tu l'hai smerdata. Ora dirà in giro che non vali una sega e nessuna gang ti vorrà fra le sue fila. Qui le voci volano e se hai fegato la gente ti segue. E se la gente ti segue puoi prenderti tutto. Diventare Barone, avere un territorio. Ma almeno hai salvato un po' di faccia con quei figli di buona donna. I Crypt'Sons ti vorranno morto ora. Intendo, più morto" ride. "Ma i loro nemici potrebbero starti a sentire"

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Duncan

Mi si congela il sangue quando vedo la reazione degli altri vampiri, per qualche istante mi vedo già finito, ma fortunatamente riesco a salvarmi la faccia ed uscire dalla situazione illeso.

Maledetti anarchici. Mi avevano detto che solo i pazzi cacciano nei territori dei figli dei lupi e invece solo i codardi non lo fanno? Ma in che diavolo di città mi sono cacciato?

Che coraggio c'è a succhiare qualche umano in una città che né è piena? Gli chiedo cercando di mostrare che ho rifiutato non per paura ma per disinteresse nella pratica. 

E dimmi, cosa sai di questo Sisma? Chi è e con chi sta?

Se sparla di me si mette male, ma se è un pesce piccolo si può sempre metterla a tacere... Almeno butto una pezza su questa faccenda pietosa.

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