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Data uscita 'Curse of Stradh' in ita


Aki93

Messaggio consigliato


  • 3 settimane dopo...

Non sei assolutamente scema, i tempi di uscita dei prodotti ufficiali sono lunghissimi, per non dire infiniti.  Io lo trovo scandaloso (cioè ma secondo loro la gente aspetta ad acquistare campagne o prodotti usciti 3 anni prima in lingua ufficiale inglese?), e non sono di certo l'unico che se ne lamenta, ma guai a porre una critica sulla pagina ufficiale. Io ho provato a postare la domanda sulla pagina ufficiale e sono stato tacciato di eresia "Eh, ma come ti permetti, ma sai quanto sono lunghi i tempi per una traduzione!? Ignorante" (ho cancellato tutto perchè non volevo il flame). Si vede che per loro è normale. Io di sicuro non acquisterò niente tra 2 anni o 3 anni, anche perchè non ho nemmeno idea se giocherò e se ne avrò bisogno ...

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Tenendo conto che bisogna dare la licenza, tradurre fisicamente il manuale, reimpaginarlo e stamparlo, non ci vedo niente di strano nei tempi che occorrono per tradurre in italiano i manuali.

Purtroppo l'unica alternativa che rimane (se non si vuole aspettare) è usare il materiale in lingua originale, ma mi rendo conto che è uno sforzo che più di qualcuno si rifiuta di fare :v

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2 ore fa, marcoilberto ha scritto:

Bhè, sì, la ignoro; valuto semplicemente che tra il tempo di uscita del materiale in inglese e quella in italiano sono passati e passeranno ancora diversi mesi - anni. (https://www.goblins.net/articoli/gdr-dungeons-dragons-40-anni-di-storia-parte-2).

Premessa 1: sul sito sono l'addetto a seguire nel dettaglio tutto ciò che riguarda D&D 5e, in modo da scrivere le news che vedi postate in Home. Ho seguito ogni dettaglio, ogni minima news e voce di corridoio uscita dal 2012 a oggi. Quindi avviso che su D&D 5e sono decisamente ben informato. 😉

Premessa 2: non lavoro per la Asmodee Italia, non lavoro per la WotC, non lavoro per la Gale Force 9, non conosco personalmente nessuno che lavori in quelle 3 aziende. Sono solo un membro dello staff del sito Dragon's Lair con l'incarico di seguire ogni dettaglio su D&D 5e e con l'interesse di aiutare l'utenza a comprendere meglio la situazione reale dietro alla 5a Edizione. Visto che nell'era di internet è fin troppo facile che la disinformazione dilaghi, cerco sempre di sfatare i falsi miti che riguardano la 5e.

Detto questo....

 

Da tenere presente che @Checco si riferiva alla storia editoriale recente, ovvero quella di D&D 5e. Che è decisamente molto più complessa di quanto descritto nell'articolo che hai citato. Quella scritta nell'articolo, infatti, è solo la versione iper-sintetizzata e, soprattutto, iper-semplificata. Non descrive nel dettaglio le dinamiche avvenute tra il maggio 2012 (inizio del Playtest pubblico) e oggi, fondamentali da conoscere per capire esattamente perchè la WotC si è comportata in un modo o in un altro, o perchè D&D 5e possiede certe caratteristiche e non altre, o perchè la localizzazione di D&D 5e è gestita in un modo invece che in un altro. Una versione sintetizzata come quella non aiuta a comprendere, ad esempio, che il D&D team interno alla WotC nato a partire dal 2012 (l'ultima occasione data dalla Hasbro a D&D) non ha nulla a che fare con i D&D team del passato, in quanto la Hasbro ha imposto regole radicalmente diverse riguardo alla gestione della nuova edizione. Quella versione iper-semplificata non aiuta a capire, altro esempio, che la WotC non aveva il personale per gestire da sola la progettazione di montagne di regole come in passato, motivo per cui all'inizio ha tentato di esternalizzare la creazione dei supplementi (dandoli in carico a case editrici terze), cosa che poi non ha funzionato e che, quindi, poi è stata abbandonata (ora sembra si sia passati a un ingrandimento del D&D team e alla collaborazione di quest'ultimo con grandi autori del settori esterni alla WotC). Non spiega che certe scelte di produzione sono state adottate per richiesta dei giocatori tramite i sondaggi fatti ogni mese (tipo il ritmo lento delle uscite, approvato dalla comunità di giocatori con un sondaggio del 2015). E così via.
Inoltre, quell'articolo presenta pure date sbagliate riguardo all'uscita dei manuali della 5e. I manuali Core della 5e, infatti, non sono usciti a partire dal Luglio del 2015, ma:

Non conoscere bene la storia editoriale di D&D 5e non è una colpa. Semplicemente, se non si conosce bene conviene andare cauti con i giudizi. 😉
Lo stesso vale per la localizzazione in italiano.

 

Riguardo alla versione italiana, infatti, per poter giudicare bisogna prima sapere alcune cose importanti:

  • La Asmodee italia NON ha la licenza sulla distribuzione e sulla traduzione di D&D 5e. E' la Gale Force 9 ad averla. La Asmodee Italia è stata solo assunta dalla Gale Force 9 (che agisce a nome della WotC) per tradurre e distribuire. Non avendo la licenza, la Asmodee Italia non può autonomamente prendere decisioni riguardo la gestione della 5e italiana. Come immagino farà, può al massimo fornire dei suggerimenti alla Gale Force 9, conoscendo lei meglio il mercato italiano. Ma è la Gale Force 9 ad avere l'ultima parola sulle decisioni, seguendo quanto deciso e voluto dalla case madre WotC.
     
  • L'ordine di traduzione dei manuali è con ottima probabilità stato deciso dalla WotC stessa tramite la Gale Force 9, non dalla Asmodee Italia. E l'ordine delle traduzioni è stato quasi sicuramente scelto per garantire al massimo gli interessi della WotC, non quelli della Asmodee Italia. Quest'ultima è solo un puro esecutore, quindi prendersela con lei non ha senso.
     
  • Mentre D&D 5e è uscita in inglese nel 2014, la WotC ha deciso di garantire le traduzioni in altre lingue solo a partire dal 2017 (marzo 2017 è quando la Asmodee Italia ha avuto definitivamente il via libera per fare l'annuncio). E' inevitabile che questo comporti un certo ritardo nelle traduzioni. La Asmodee Italia, però, mica può fare miracoli, oltre al fatto che deve sottostare a quanto preteso dalla Gale Force 9 (ovvero dalla WotC). Se qualcuno tra voi si sente talmente bravo da riuscire a compiere il miracolo di tradurre una quindicina di manuali in un annetto, pur mantenendo alta la qualità, si offra pure di collaborare con la Gale Force 9 o con la Asmodee Italia. Non credo avranno problemi a ad assumere qualcuno in grado di fare un simile miracolo. Visto che, però, alla Asmodee sono normali esseri umani, fanno quello che possono. Considerando che la Asmodee Italia è al lavoro su D&D 5e solo da circa 1 annetto e mezzo, e che ha fin ora pubblicato i 3 Core + lo Starter Set + 1 Avventura + 1 altra avventura in uscita a giorni (per un totale di circa 6 manuali in 1 annetto e mezzo) + almeno un altra avventura in arrivo in teoria entro Natale (e saremmo a circa 7 manuali in meno di 2 anni, con la wotC che fin ora ha fatto uscire 3 manuali all'anno), direi che il risultato non è male.

E' fin troppo facile criticare e puntare il dito, quando non si è realmente impegnati nel lavoro o non si conosce bene la situazione.
Tradurre centinaia di pagine di manuali non è così semplice come sembra, soprattutto se si è in pochi (non credo che la Asmodee possa contare su plotoni di traduttori, anzi). E non ci si può fare molto se non si possiede la licenza di traduzione e distribuzione, motivo per cui si è vincolati alle direttive che arrivano dall'alto. Nonostante, questo, però, la Asmodee sembra andare abbastanza veloce, motivo per cui non sarei subito così pronto a gridare alla tragedia.

Poi, beh, vuoi giocare ad altri giochi perchè sei stufo di aspettare? E' tuo pieno diritto.

Modificato da SilentWolf
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  • Supermoderatore
2 ore fa, marcoilberto ha scritto:

Bhè, sì, la ignoro; valuto semplicemente che tra il tempo di uscita del materiale in inglese e quella in italiano sono passati e passeranno ancora diversi mesi - anni. (https://www.goblins.net/articoli/gdr-dungeons-dragons-40-anni-di-storia-parte-2).

Guarda (e ti dico queste cose da uno che a sua volta non ha gradito troppo questo ritardo) considera che con il fatto che per la localizzazione nelle varie lingue si è dovuto aspettare che la WotC/Hasbro si organizzasse con la Gale Force 9 per le licenze le tempistiche sono state dilatate per volontà esterne ai distributori italiani. Una volta che si è resa possibile la traduzione le tempistiche di traduzione e stampa della Asmodee non sono state per niente lente e anzi per recuperare un pò il tempo perduto ora la Asmodee tradurrà in quasi contemporanea i manuali di nuova uscita in inglese, come ad esempio Dragon Heist previsto per fine Settembre in inglese e per fine 2018 in italiano, mentre nel frattempo recupera quelli vecchi.

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6 minuti fa, SilentWolf ha scritto:

sul sito sono l'addetto a seguire nel dettaglio tutto ciò che riguarda D&D 5e, in modo da scrivere le news che vedi postate in Home. Ho seguito ogni dettaglio, ogni minima news e voce di corridoio uscita dal 2012 a oggi. Quindi avviso che su D&D 5e sono decisamente ben informato.

E di questo te ne siamo tutti immensamente grati

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Premesso che non era mia intenzione criticare nessuno, nel caso qualcuno se la sia presa sul personale. La mia intenzione era sottolineare un dato di fatto che credo sia comune alla maggioranza dei fruitori di Dungeons & Dragons, ovvero il tempo enorme che c'è stato tra l'uscita e le traduzioni in italiano. Il sito che riportavo era un esempio di quello che dicevo, non era una fonte ufficiale importante nè la mia bibliografia XD; in ogni caso hai detto tu le date: 2014 e 2018 (anno di uscita della guida del Dungeon Master), sono passati 4 anni, un pò tantini A MIO MODESTO MODO DI VEDERE. Detto questo, non avevo idea dei problemi di licenze che sussistevano, altrimenti non avrei commentato in quel modo, ovviamente.  Come giustamente detto da Tamriel, il problema non è tanto l'inglese in sè (ho una laurea magistrale, per cui bene o male l'inglese lo conosco), quanto quello che mi fa fatica tradurre dall'inglese per uno svago, ma soprattutto che non acquisto libri cartacei in lingua inglese, anche se capisco che sia una cosa del tutto soggettiva (è un mio gusto, ognuno fa quello che gli pare), la mia collezione di GDR è in italiano.

Ignoravo molte delle dinamiche da voi richiamate, senza bisogno di specificare dettagli troppo precisi, ma un forum esiste appunto per scambiare opinioni e informarsi meglio sui fatti, quindi vi ringrazio degli utili interventi, dato che adesso so cose che prima non sapevo 😉 
Se sul sito di Asmodee me l'avessero spiegato, invece di "insultarmi", magari non avrei commentato in questo modo.  Semplicemente ho commentato esprimendo lamentele sui ritardi, ma invece di spiegarmi le cose (come è stato fatto qua), un tizio mi ha risposto in modo stizzito e nervosissimo, dicendo "eh, ma come ti permetti se non sai niente di editoria, a criticare". Forse aveva la coda di paglia, anzi sicuramente. Io ho semplicemente chiesto, appunto perchè ignoro.  Onestamente se poi trovo dell'antipatia e dell'arroganza dall'altra parte, la mia reazione non è di certo simpatica e positiva, ovviamente.
 

Detto questo, trovo molto interessante che Asmoode adesso stia al passo con il materiale che deve uscire, mi sembra un'informazione davvero ottima notizia

Modificato da marcoilberto
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In effetti, ho notato anche io su Facebook un atteggiamento ostile alla ricezione delle critiche da parte di quelli di Asmodee. Nei giorni successivi all'uscita del Manuale del Giocatore in Italiano qualcuno si lamentò con toni civili della scelta di tradurre, forse un po' troppo letteralmente, l'abilità di classe di uno degli archetipi del rogue "second-story work" con "lavoro al secondo piano". Gli venne risposto in modo piuttosto brusco (diciamo pure aggressivo) da persone che lavorano per Asmodee.

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@marcoilberto

Premessa: la gestione della comunicazione sul sito Asmodee è responsabilità loro. Personalmente gli consiglio di essere più trasparenti e gentili con i loro clienti, perchè la comunicazione oggi è fondamentale per vendere. E' possibile che un po' se ne sbattano, perchè è probabile che - al contrario della 25 Edition - il loro stipendio non dipenda dal successo o meno delle vendite dei manuali, ma dalla commissione ricevuta direttamente dalla Gale Force 9 per la traduzione (è un mio personale sospetto; su questo non ho prove concrete). Se vogliono sopravvivere a lungo sul mercato, comunque, credo gli convenga ugualmente rispettare il cliente. Anche la 25 Edition se ne sbatteva di comunicare con il cliente. Si è visto che fine ha fatto....................................per chi non lo sapesse, ha chiuso i battenti qualche anno fa.

Detto questo, scusa la lunga spiegazione, ma se vuoi il chiarimento eccolo....

 

Qui non credo nessuno se la sia presa sul personale. 😉
E nemmeno si pensa che tu ti sia comportato male, se per questo. Semplicemente riteniamo (e io in particolare ritengo) che convenga bloccare sul nascere ricostruzioni fantasiose che possano contribuire a creare ipotesi apocalittiche che non hanno alcun riscontro nella realtà. Non solo perché simili ipotesi apocalittiche non basate sulla realtà possono diffondere disinformazione tra i giocatori, ma anche perchè possono contribuire a creare flame.

Come ho detto, non conoscere bene la storia di D&D o, in generale, un argomento, non è una colpa. 😉
Ma se sai di non sapere una cosa, meglio che prima chiedi nel forum di spiegarti la situazione. Solo una volta che hai capito la situazione, puoi giudicare bene.
Le accuse infondate, basate su informazioni vecchie, incomplete o per nulla vere (sto parlando in generale, non del tuo caso specifico) sono oggettivamente ingiuste e non aiutano in alcun modo. Anzi, creano a tutti un grande danno.

La mia sensazione (dimmi se sbaglio, è possibile) è che tu abbia fatto l'errore di collegare una tua brutta esperienza vissuta con le traduzioni del vecchio D&D 3.x (o magari di D&D 4a), con il caso delle traduzioni di D&D 5e.

In Italia esiste un radicato pregiudizio riguardo alla traduzione dei manuali di Gdr, del tutto giustificato da quanto avvenuto in passato.
Praticamente chiunque qui da noi ha vissuto la lentezza delle traduzioni, i ritardi rispetto le uscite in lingua originale o addirittura la mancata traduzione di alcuni supplementi o di una intera linea di gioco. Alcune linee del vecchio Mondo di Tenebra addirittura non vennero mai tradotte in Italia, e così molti Gdr in generale. Diversi supplementi di D&D 3.x non sono mai stati tradotti e, in generale, la 25 Edition fu sempre in ritardo cronico rispetto alle uscite originale (non solo erano in ritardo, ma perdevano pure terreno rispetto alla WotC).

Ma il fatto che una cosa sia accaduta spesso in passato o magari accada ancora con certi giochi, non significa che automaticamente stia accadendo la stessa cosa con D&D 5e. 😉
E' fondamentale ricordarsi, infatti, che ogni caso è a sè stante e deve essere giudicato come tale.

Ad esempio, riguardo al caso D&D 3.x il ritardo fu determinato dal fatto che, mentre la WotC aveva tutti i soldi e il personale necessario per pubblicare decine di manuali all'anno, la 25 Edition (che contrariamente alla Asmodee possedeva la licenza di traduzione/distribuzione) aveva personale e risorse ridotte. Era la più grande azienda di distribuzione di Gdr in Italia, questo sì, ma visto che il Gdr in italia è sempre stato uno sputo rispetto al caso americano, la 25 Edition era sostanzialmente il più grande tra i microbi. La licenza costa (devi pagare la WotC per avere il diritto di fare soldi con il suo prodotto), la traduzione costa (devi pagare i traduttori e gli impaginatori), la stampa costa (devi pagare le stamperie e il materiale dei manuali), la pubblicità costa (devi pagare inserzioni, cartelloni, poster, stand alle manifestazioni, ecc.) e la distribuzione costa (devi pagare chi ti porta i manuali in giro per l'italia e lasciare che i negozianti abbiano un minimo di ricavo dalla vendita dei manuali; il che ti costringe ad alzare il prezzo, il che riduce la probabilità di vendita). Con tutti questi costi, la 25 Edition faceva ricavi solo sulla vendita dei Manuali Base (Manuale del Giocatore, Manuale dei Mostri e Guida del DM), perchè erano gli unici che tutti compravano, mentre gli altri supplementi erano tutti venduti in perdita (a venderli si perdevano soldi, invece di guadagnarne). Questa fatica da parte della 25 Edition aiuta a capire perchè non fu in grado di stare dietro alla grandissima mole di uscite del D&D 3.x originale.

Il caso di D&D 5e è ancora diverso.
La decisione di iniziare a tradurre i manuali a partire dal 2017, innanzitutto, non è dipeso da alcuna azienda italiana. Con la chiusura di D&D 4a la WotC ritirò la licenza di traduzione/distribuzione a tutte le aziende in tutto il mondo: nessuno ebbe più il diritto legale di tradurre alcunchè. Ma questa decisione non dipese tanto dalla WotC, quanto dalla Hasbro che in quel periodo valutò addirittura se chiudere o meno D&D come brand in generale (per la Hasbro D&D non è, o quantomeno era, che una piccola goccia nell'oceano...praticamente insignificante), vista la caduta nelle vendite subita dalla 4a Edizione. Alla fine la Hasbro decise di dare alla WotC un'ultima chance per la creazione di una nuova Edizione, la 5a, ma - per quello che si è poi scoperto grazie ad alcune dichiarazioni del nuovo D&D team - solo a determinate condizioni:

  1. riduzione al massimo dei costi, ovvero riduzione del personale dedicato al design del gioco e riduzione delle spese di pubblicazione (il che significò un numero minore di manuali pubblicati annualmente, cosa per loro fortuna poi approvata dal pubblico, e una totale focalizzazione sulla lingua inglese, fino a quando necessario).
     
  2. Gestione di D&D come brand e non più come una semplice linea di manuali di Gdr, in modo da aumentare gli introiti. Tutto nella 5e deve essere costruito in modo da vendere una costellazione di prodotti di D&D: non solo i manuali, ma anche accessori per il Gdr, fumetti, board game, gadget vari, videogiochi, ecc. I manuali hanno il compito di pubblicizzare il marchio di D&D, mentre i veri incassi arrivano dai vari prodotti secondari. Questo mantiene i manuali importanti, ma consente all'azienda di fare molti più soldi (quindi di mantenere D&D in attivo) grazie ai prodotti che vendono di più.
     
  3. Fare in modo di rendere D&D il più appetibile possibile al pubblico, così da aumentare le probabilità di successo. Da qui la decisione della WotC di fare il famoso Playtest Pubblico e di sondare l'opinione dei giocatori tramite sondaggi mensili. tramite questi mezzi, infatti, D&D 5e è stato costruito in modo da rispecchiare i gusti della gran parte della gente e così ancora vengono progettati i vari supplementi.

Insomma, non è la Asmodee Italia ad aver deciso di tradurre in italiano D&D 5e solo a partire dal 2017.
E' la WotC ad aver deciso di massimizzare le vendite dei manuali in lingua inglese, scegliendo di posticipare la localizzazione in attesa del raggiungimento di un certo successo del materiale in inglese. Piuttosto che rischiare di vendere male negli altri paesi dei manuali tradotti (a causa dei pochi mezzi a disposizione delle aziende locali), la WotC ha preferito vendere il più possibile ai giocatori di quei paesi i manuali in inglese, per poi infine puntare sulla traduzione per conquistare anche quei giocatori che leggono solo nella loro lingua (nel frattempo, però, i manuali in inglese hanno fatto il botto in tutto il mondo). Ma se la WotC ha preso questa decisione, è perchè ha ricevuto delle imposizioni dalla Hasbro.

In parole povere, c'è ben poco spazio di manovra, qui, per cambiare le regole del gioco.
La Hasbro ha deciso di tenere il guinzaglio corto alla WotC e, quindi, la WotC è costretta a imporre rigide condizioni anche alle aziende come la Asmodee Italia.

Ma nonostante questo la Asmodee Italia sembra stia riuscendo a mantenere un alto ritmo di pubblicazione. Considerato, poi, che - per decisione della Hasbro e per approvazione del pubblico in un sondaggio del 2015 - D&D 5e segue un ritmo lento di uscite, il numero dei manuali è ridotto e, quindi, per la Asmodee Italia sarà più semplice raggiungere la WotC. Attualmente D&D 5e in inglese conta un totale di 18 manuali (anche contando lo Starter Set e i supplementi in uscita entro la fine del 2018). La Asmodee entro il 2018 ne avrà tradotti 7. Se si sbriga, sarà in pari entro 2-3 anni.

Questa è la spiegazione della situazione attuale.
E, in realtà, ci sarebbe ancora molto da dire sui retroscena della storia di D&D 5e.

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che dire... che super papello hahaha Ho apprezzato molto la lettura e l'analisi davvero profonda. Se hai altro da dire ascolto volentieri ulteriori approfondimenti, perchè li ho trovati interessanti.

In realtà, per quanto mi riguarda, tutto va a finire nell'ultima frase da te citata " Attualmente D&D 5e in inglese conta un totale di 18 manuali (anche contando lo Starter Set e i supplementi in uscita entro la fine del 2018). La Asmodee entro il 2018 ne avrà tradotti 7. Se si sbriga, sarà in pari entro 2-3 anni. " A me è questo che fa infuriare (onestamente non avevo fatto il paragone con la 3.5 ma piuttosto con il fatto che spesso poco viene tradotto in italiano, di qualsiasi cosa stiamo parlando, come se l'Italia fosse un paese di periferia, quando non è così). Non hai idea del fastidio vedere che, tanto per fare un esempio, al parlamento europeo ormai pure lo spagnolo e molte altre lingue, alcune "minori", sono utilizzate per le traduzioni ma l'italiano viene snobbato. Ma questo non perchè sia un italiano patriottico o perchè voglio difendere le imprese locali (che sinceramente me ne interessa il giusto), ma semplicemente perchè lo reputo un danno per gli interessi miei e di tutti e per la mia lingua, che io considero una delle più belle del mondo (tra l'altro è considerata una delle più belle e complesse da moltissimi studiosi del settore), anche se spesso viene bistrattata e sbeffeggiata da neologismi, inglesismi e schifezze varie, utilizzate da tutti e in numerosissimi contesti.  Inoltre voglio avere i manuali tradotti nella mia lingua e avere un manuale esclusivamente in inglese mi preclude il gusto dello svago (tradurre dall'inglese è una fatica) e la comprensione (dovrei comunque continuamente ricorrere al vocabolario e il divertimento del leggere sarebbe 0, dato che dovrei stare attento non solo al contenuto ma anche a tradurre la forma), mi fa incazzare, come credo faccia infuriare tutti i fan dei GDR dei paesi, come giustamente detto da te, che contano uno "sputo" nel mondo.  Quando sento qualcuno dire, come fa spesso mio fratello tra l'altro, "eh, ma impara l'inglese", è una cosa che mi infastidisce tantissimo, perchè non coglie il significato che c'è dietro la mia lamentela, che va al di là della semplice traduzione dall'inglese. Sembra che la lingua sia solo uno strumento, quando invece è un'estensione del pensiero; è cultura: è significante e significato. E fare notare queste cose non significa non comprendere i meccanismi editoriali dietro certe scelte (adesso ho ben compreso, grazie alla tua spiegazione), ma uno può capire e nonostante questo non condividere, arrabbiandosi lo stesso per certe scelte.
Il mio sfogo parte tutto da qui.
 

Modificato da marcoilberto
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@marcoilberto Il problema è che per i giochi di ruolo il nostro è un mercato minore (ed uso un eufemismo). Sicuramente i produttori di giochi nostrani in passato hanno fatto errori che ora si riperquono nel fatto che la traduzione da noi (ma anche in altri paesi) non convenga molto se paragonata al mercato in lingua anglosassone. La strategia di affidare ad una sola ditta la gestione delle localizzazioni in tutto il mondo è furba. Magari qualche localizzazione andrà male, ma le sue perdite saranno compensate dai paesi in cui va bene. Nel complessivo sperano di non perderci (immagino abbiano fatto delle debite ricerche di mercato), anzi di guadagnarci. Le cose che menzioni tu sono più o meno condivisibili, ma dimentichi che alla WoC interessa prima di tutto fare profitto. Il resto non credo abbia molta presa su di loro. Non è né una critica né un elogio, è un fatto con cui bisogna fare o conti.

Ad esempio, io spero che la nuova ambientazione di Ravnica sia un flop perché è stata fatta solo per aumentare il giro di soldi di D&D attirando i giocatori di Magic. Peccato che questa scelta scontenti una parte della "base" dei giocatori affezionati di D&D che speravano in altre ambientazioni. Ma se non glielo si fa capire con i numeri delle vendite (come fu per la 4E, che venne dismessa perché non vendeva, mica per altri motivi), i produttori di giochi sono ciechi e sordi. Ed è normale che sia così, brutto da dire forse ma è la realtà delle cose.

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@marcoilberto Molti dei problemi di localizzazione in Italia sono dovuti a quanto detto da @Muso: siamo un mercato minore, non solo perchè qua da noi i giocatori sono molto pochi, ma anche perché l'italiano è usato da pochi e, quindi, non consente di fare chissà quanti ricavi (e non parlo solo della WotC o delle varie case americane, ma anche e soprattutto delle varie aziende italiane). E tu pensa che siamo pure uno dei paesi "non inglesi" più attivi sul fronte Gdr...........

Nel caso di D&D 5e, però, noi italiani non stiamo subendo alcun trattamento imparziale rispetto ad altri paesi. Tutti i paesi con lingua non inglese, infatti sono sulla stessa barca riguardo alla localizzazione.

La WotC ha dato la licenza di traduzione/distribuzione alla Gale Force 9 a prescindere dai paesi in cui vuol vendere il gioco tradotto. La Gale Force 9, in accordo con la WotC, ha lei individuato in ogni paese le case editrici a cui far tradurre la 5e. In tutti questi paesi l'autorizzazione per la traduzione è partita nel 2017, perchè la WotC ha deciso di iniziare con le localizzazioni nel 2017 (a prescindere dal paese). Non c'è alcuna differenza tra il D&D 5e in lingua tedesca, italiana, francese, russa o giapponese. Tutti i paesi con lingua diversa dall'inglese sono tutti in ritardo rispetto alla versione originale del gioco. Questo per decisione della WotC, che ha scelto di privilegiare le vendite della versione in inglese (per rispettare le richieste della Hasbro).

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Tutto molto triste 😞
Si, il profitto muove il mondo ed il mercato, lo ben so. Il problema è che quando uno gioca ai giochi di ruolo, almeno per me, si spera di esulare da certe logiche di mercato feroci e tremende. E invece pure qua conta solo una cosa: denaro sonante. Money era una canzone scritta dai Pink Floyd diversi anni fa,  ma non sembra cambiato niente, anzi.

Modificato da marcoilberto
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Già. E le ultime mosse della Wizard non mi sono molto piaciute. Al contrario - per tornare in topic con questa discussione - di quando hanno fatto uscire Curse of Strahd.

Curse of Strahd per me è la campagna migliore che abbiano fatto uscire fino ad ora insieme ad Out of the Abyss e a Tomb of Annihilation. Sono riusciti a costruire intorno ad un super classico (il castello che è rimasto uguale alla prima versione dell'avventura, cioè letale e bellissimo) una campagna con tanti momenti degni dell'avventura originale. La chicca veramente speciale è il Tempio d'Ambra.

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