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Of Orcs and Men - TdG II


Pippomaster92

Messaggio consigliato

Mentre Garol, Hadla e Nukkar si preparano per compiere il sacrificio rituale, il clan lentamente si riorganizza. 
Da quando siete partiti non avete ancora assistito ad un evento del genere...e gli orchi fremono per la tensione.

La recente battaglia vi ha dimostrato che la fortuna vi arride, ma molti sanno che i veri responsabili della vostra vittoria sono stati alcuni orchi come Wurrzag, Garol, Scania, Arkail e Argor. Grazie a coraggio, astuzia e invero un pizzico di follia siete riusciti a distruggere un intero villaggio umano senza perdere nemmeno un guerriero.
Però non sapete se gli spiriti vi sono favorevoli; qualcuno sembra dubitarlo, visto che per vincere avete usato la magia dei vili umani. Altri sostengono che il semplice atto di ripetere un antico rito in un luogo come questo non potrà che rendere felici i poteri della natura. Chi può dire da quante stagioni questo altare sia asciutto?
Chi saprebbe dire quando è stata l'ultima volta che uno sciamano ha fatto le giuste offerte alla foresta?

Lentamente ciascuno prende la sua posizione.

Davanti i guerrieri, e in prima fila i più forti e coraggiosi, coloro che hanno sulla pelle i segni delle battaglie e sulla armi tante tacche quanti sono i nemici morti. Subito dietro gli anziani, degni di rispetto anche se non combattono più armi alla mano: la loro saggezza ed esperienza tiene il clan in vita fin dalla vostra partenza.
I cuccioli e Nagash in fondo.

Poiché tutti gli orchi sono qui, i prigionieri umani sono stati messi su un lato: non sono degni di assistere al rito dal una posizione favorita, ma almeno sono sotto lo sguardo dei guerrieri e non cercheranno di compiere sciocchezze...e poi è giusto tenerli nella paura, mostrare loro la forza degli orchi. Per ora i cosiddetti "dei", gli spiriti degli umani, non si sono mostrati ad aiutarli. Forse sono davvero inferiori ai vostri antichi antenati.

Infine i tre sciamani emergono da dietro la più grande delle rocce. Nukkar regge un piccolo tamburo e lo percuote lentamente con una mano, un ritmo come il cuore di un dormiente. Hadla, un po' più indietro, avanza reggendo tra le mani un'ascia. L'arma è stata coperta di fango e polvere, rametti e foglie di pino e corteccia fino a renderla un'oggetto dall'aspetto primevo...ma il filo della lama brilla alla luce dei due falò che sono stati accesi.

Poi giunge Garol. Nuda fino alla cintola, coperta di pitture sacre che parlano di potere, vita e morte. Uno spettacolo incredibile che ricorda ai più anziani i tempi in cui gli umani ancora non avevano messo piede sulle vostre terre. 

Ad un cenno della sciamana, Arkail e Scania avanzano reggendo tra loro la strega. La giovane donna si ostina a opporre resistenza, ma la gamba ferita le impedisce di farlo con efficacia. Quando però vede l'altare e gli orchi davanti ad esso, comprende quale sia il suo destino. I suoi sforzi aumentano a dismisura, tanto che i due guerrieri faticano a tenerla ferma e per un attimo Kella riesce a liberare una mano...ma è solo un attimo. Con maggior brutalità i suoi aguzzini la sospingono in avanti.
L'umana non solo grida, ma parla in un fiume di parole che solo chi conosce la sua lingua può capire.

Comune

Spoiler

No! No! Ho fatto quello che avevo promesso! Avevamo un patto! La mia vita per il mio sapere! Non è giusto! Non è giusto!

Le uniche parole che tutti capiscono sono i nomi degli orchi a cui chiede pietà "Garol! Hadla! Wurrzag!" a cui seguono altre parole ignote. 

Senza troppa grazia viene costretta ad inginocchiarsi davanti all'altare. Il tamburo di Nukkar si fa più rapido e veloce. Hadla passa l'ascia a Garol. Arkail costringe l'umana a piegarsi ancora di più, a posare la testa sulla roccia macchiata di vecchio sangue.
A questo punto le parole della donna si fanno sempre più incoerenti

Comune

Spoiler

Per favore! Vi prego, vi prego! Wurrzag, ti chiedo scusa...aiutami! Vi prego, no!

Prova a commuovervi con lacrime e singhiozzi, ma la cerimonia prosegue. E a questo punto qualcosa scatta dentro l'umana, e invece di continuare a blaterare nella sua lingua, si rivolge al clan con un orchesco stentato. Poche parole, ma facili da capire "No onore! Wurrzag tradisce Kella, no onore!"

Gli orchi non sembrano impressionati dalla cosa...ma qualcuno mormora un poco. Kella di certo si sbaglia: il suo patto era valido con il vecchio Capoclan. Altri mugugnano, dicendo che la parola data ad un umano non ha valore. 
Qualcuno dei prigionieri piange, altri cercano di supplicare per la vita di Kella. Altri ancora sono apatici, come se non fossero presenti. 

Il vento comincia a soffiare tra gli alberi, il tamburo suona sempre più rapido...

 

A tutti

Spoiler

Decidete voi, sul TdS, se volete continuare voi (in particolare Garol e Arkail) il rituale, descrivendo cosa fanno i vostri pg, oppure se volete che continui io in forma narrativa. Non so bene se in un'occasione come questa vogliate essere agenti o spettatori. 

 

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Garol

La preparazioen per il rituale è stata lunga, ma grazie a Nukkar e ad Hadla, tutto è pronto, così come mio padre mi insegno, e suo padre insegnò a lui e suo padre ancora prima. Ogni cosa è pronta. Camminando seguendo il lento e cupo ritmo del tamburo di pelle battuto da Nukkar entriamo nel sacro cerchio.

Tutto è pronto. Ad un mio gesto Kalla viene portata al mio cospetto. E' intelligente e ha capito quale sia il suo destino, e come un animale piange e lotta per evitare ciò che ormai è inevitabile. Non comprendo le sue parole, anche se posso immaginarmele, infine si appella a Wurzag, lo insulta... ma per me le sue parole hanno meno senso di quelle di uan formica. Nei miei occhi non vi è alcun sentimento per lei, così come lei non ne ha avuti pe rla mia gente.

Con forza viene schiacciata contro la pietra per il sacrificio. Mi porto accanto a lei, le mie mani rafforzano la rpesa sull'ascia, la sollevo sopra il mio capo.

Spiriti della natura, spiriti degli antenati! esclamo Accettate questo sacrificio, accettate il sangue di chi ha invaso le nsotre terre, di chi ha infangato il Vostro nome, di chi si crede superiore agli Spiriti e pensa di dominarli con semplici trucchi. Io Garol Kruug, figlia di Waldar Kruug, figlio Kruug il Possente dono a voi questo sangue e questa carne affinché possiate cibarvene e dissetarvi

Il tamburo batte sempr epiù forte, sempre più ritmicamente, il suo suono mescolato con la bevanda rituale che ho bevuto prima del sacrificio si impossessa del mio corpo, del mio cuore, osservo Kalla, i miei occhi, freddi, si fissano nei suoi. Senza aggiungere alcun altra parola abbasso la lama sul suo collo con tutte le mie forze.

Modificato da Albedo
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Wurrzag

Assisto impassibile alla scena. Mentre una parte di me, la piu' profonda, prova compassione per la fine che e' toccata a Kella, l altra si esalta alla vista di un antico suolo sacro restituito agli spiriti dei nostri antenati e riconsacrato attraverso il sangue degli invasori.

Resto ritto in prima fila a dimostrare alla mia gente che la strega umana era solo un mezzo utilizzato per la nostra causa, a dimostrare che non esistono patti tra predatori e prede.

Il ritmo del tamburo unito alle parole innalzate al cielo da mia sorella Garol ed alle suppliche di Kella mi ispirano un eccitazione al limite del sessuale.

Modificato da Pentolino
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Argor Mangiaroccia

Con Oghash

Spoiler

La vedo viva, sono sollevato. Probabilmente si vede dalla mia espressione ma rimango all'erta pronto a subire di nuovo la sua furia.
Quando però sono più vicino capisco che sta accadendo qualche cosa di inaspettato e lei mi sorprende. In realtà mi è proprio difficile capire la sua reazione, le sue parole. Soprattutto dopo tanta violenza.
All'inizio non trovo le parole, quasi balbetto... poi esce il solito vocione "Lo vedo nel tuo sguardo. Non c'è bisogno. Sto bene, non vedi?" dico cercando di essere gentile ma le parole escono un po' rudi, quasi come un rimprovero ma non per quello che ha fatto ma perché evidentemente sto bene "Solo combattendo e sopravvivendo ti laverai di quella macchia. Se muori in ginocchio aspettando il colpo di grazia... non servirà a niente. Siamo orchi, non crepiamo in ginocchio. La furia è una delle nostre armi, lo è anche la  natura ostinata che ci alleva e irrobustisce. Non lo è la furbizia... da piccolo ho appreso sulla mia pelle la differenza tra furbizia e malizia..." è difficile anche trovare le parole adatte in orchesco ma spero lei capisca la differenza, tuttavia mi accorgo di divagare. Di iniziare a parlare di altro e mi interrompo "Beh... ecco. Abbiamo vinto ma ritengo sia più importante COME vincere e COME perdere. Hai capito. Puoi essere sconfitta e abbattuta ma non in ginocchio e non facendoti ingannare dalla tua stessa... follia." mi riferisco anche alla battaglia è evidente, non posso farne a meno.
"Riprenditi. Combatteremo ancora e ancora."

Ben presto il rituale è pronto. Osservo quel che accade da sopra la groppa di Azog ma quando i tamburi iniziano a suonare scendo e mi avvicino alla folla rimanendo però in disparte, dove il vento spira più forte, come volessi udire i suoi ululati... le sue parole.

Quel che sta accadendo lo approvo, che questa terra sia nutrita del sangue di chi l'ha invasa, ferita e coltivata ignorando i cicli della Natura stessa è giusto. Che sia il sangue di chi è stato ingannato molto meno. Prego affinché la strega non abbia il potere di lanciare una maledizione che prenderebbe certo forza dal suo sangue avvelenato dal tradimento e dall'inganno. Osservo Wurrzag mentre mi da le spalle, prego anche per lui. Prego per la sua anima e che il suo lato primordiale e genuino prende il sopravvento su quello meschino. Abbiamo bisogno di una guida e di un capo che ci unisca.

Osservo il vento, ascolto le fronde degli alberi e i fili d'erba e viceversa. Spero mi sussurrino qualche cosa o che urlino la loro disapprovazione. Qualsiasi messaggio mi aiuterà a capire e guidare chi deve guidare a sua volta.

Non c'è altro che possa fare se non osservare... e ascoltare.

DM

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Se serve spellcraft +4
Ho fatto in parte la scheda ma finisco domani.

 

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Arkail

Tutto è ormai pronto per il sacro rituale, per ridare la nostra terra agli spiriti, bagnarla con il sangue del nemico e sugellare un patto tra noi e forze invisibili che ci osservano. Insieme a Scania porto il corpo della strega bionda al cospetto degli sciamani e la strattono con forza quando lei si divincola. Le sue parole, il suo sbraitare, sono contrapposte al mio sguardo torvo e severo, un'occhiata truce che rivolgo anche agli altri umani che probabilmente stanno chiedendo pietà per la loro simile. Della voce di Kella capisco solo i nomi dei miei confratelli e del nostro capo, ma non mi lascio impietosire e continuo a trasportare la donna come se fosse un sacco di letame, fino alla pietra dove si svolgerà il rituale. Il mio corpo è pervaso da pura adrenalina per quel momento: avrei voluto ammazzarla senza pietà, sventrarla come un maiale per aver osato bruciarmi il volto, ma questa è la volontà del clan, degli spiriti, dei nostri sciamani e del luogo sacro in cui sostiamo, che reclama il sangue dei sacchi di pelle. Io non posso far altro che accettare la realtà. Ascolto le parole sacre di Garol, poi con forza metto la mano sul collo della strega e piego il suo corpo in avanti, premendo la sua faccia sulla ruvida pietra. Una falce ingloriosa pende sul suo capo, una falce dalla forma di ascia. Garol non indugia, fende un colpo nell'aria, netto e preciso...ed un ghigno mellifluo si dipinge sul mio volto mentre aspetto con ansia che gli schizzi di sangue caldo mi bagnino la pelle verde del viso.

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Argor - Flashback

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"Mi spiace. Nel mezzo della mischia ho colto l'occasione per andarmene facilmente, con gloria...morire contro tre nemici agguerriti è onorevole. Sarebbe stato così facile..." scuote il capo, gli occhi lucidi "E tu sei intervenuto. L'ira mi ha accecato, mi sembrava solo che tu mi volessi togliere la possibilità di rimediare alla mia codardia. Però hai ragione. Devo trovare un modo migliore, che non metta a rischio i miei compagni..."

Mentre il tamburo di Nukkar si fa sempre più veloce, Garol pronuncia il suo discorso agli orchi e agli spiriti. 
Il ruggito improvviso di Arkail, mosso dalla frenesia del momento, zittisce i lamenti dei prigionieri e quelli della stessa Kella; l'umana resta in silenzio, ricambiando lo sguardo di Garol con un odio bruciante e, infine, pura rassegnazione. 

Impugnando la sua arma sacra, Garol la cala con forza sul collo dell'umana. Basta un solo colpo per decapitare la strega. La testa rotola ai piedi del masso, andando ad unirsi agli antichi teschi degli altri sacrifici. Dalla ferita il sangue esce spruzzando il terreno con il ritmo degli ultimi battiti del cuore morente, mentre Nukkar rallenta i colpi sul tamburo fino a raggiungere il silenzio completo. 

Come da istruzioni, Arkail e Scania trascinano il corpo tra i due massi più grandi, alle spalle degli sciamani, e lo gettano sul terreno.

Ora è il momento della verità: gli spiriti accetteranno il sacrificio dell'umana? 

Passano lenti minuti, e non si muove una foglia: il vento è calato, la notte si è fatta silenziosa. Infine un trapestio, e due sagome emergono dalla notte.
Sono lupi, grossi quasi come Azog, con coda e zanne da cinghiale. Il pelo irsuto è ritto sul collo, un basso ringhio nella gola appena si rendono conto degli orchi presenti...ma poi si accorgono del corpo di Kella, e vi si gettano addosso cominciando subito a dilaniarlo e strattonarlo, smembrandolo e inghiottendone pezzi interi. 

Mentre il clan comincia già ad esultare per la scena, chiaro segno che gli spiriti sono soddisfatti di voi, qualcos'altro avanza nella notte, a passi pesanti. Ben presto fa la sua comparsa tra le due bestie, che al suo passaggio si accucciano uggiolando e indietreggiando, lasciandogli spazio. 
La creatura si ferma alla luce delle torce, osservandovi con occhi di bragia. É un orco, l'orco più grande che abbiate mai visto. Svetta anche sopra ad Arkail, superandolo di quasi tutta la testa. La pelle è grigio-verde, coperta da così tante cicatrici che contarle sarebbe impossibile: è facile vedere come tutto il corpo sia pieno di ferite, visto che è praticamente nudo a parte una pelle d'orso intorno alla vita.
Il volto ricorda molto quello di un normale orco, ma presenta tratti particolari, zanne affilate, corna e una generica struttura ossea che non avete mai visto prima. Impugna una pesante ascia, in una mano sola: un altro dei vostri guerrieri dovrebbe tenerla in entrambe le mani per poterla usare. 

Sovrasta i tre sciamani, fissandoli per qualche istante come per giudicarli e valutare che tipo di orchi siano, poi nota la testa di Kella. Si china e la prende con la mano libera, portandola davanti al volto e inspirando con forza. Annuisce soddisfatto e la ripone con cura assieme ai resti dei sacrifici più antichi. Nel giro di pochi istanti pelle, carne e capelli dell'umana scompaiono e resta solo un teschio pulito. 

Infine prende la parola. Parla la vostra lingua, sebbene con uno strano accento; la voce profonda si fa sentire chiaramente.
"E dunque c'è ancora chi pratica le antiche vie, in queste terre. Potete restare, ma prima ditemi: non riconosco il vostro vessillo. Che nome portate, e da dove venite?" c'è una certa forza nelle sue parole, tale da far capire immediatamente che non è abituato a non ricevere risposte alle sue domande. 

 

Immagine dell'orco

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Wurrzag

Alla fine tutte le maledizioni di Kella si spengono, l umana accetta il suo destino in silenzio. Quando il colpo d ascia le taglia la testa, per un attimo un fremito mi percorre la schiena.

Rimaniamo alcuni istanti in un silenzio surreale che sembra inghiottire persino il rumore del vento e delle fronde. Non succede nulla per lunghi intermibanili istanti, istanti in cui inizio a temere che le maledizioni di Kella abbiano sortito l effetto sperato inimicandomi gli spiriti degli antenati.

Quando la rabbia sta per iniziare a salire, ecco che due sagome escono dall oscurita', lupi grossi due volte un orco si palesano fiutando l aria in cerca della loro preda. Un ringhio sommesso avvisa tutti che non accetteranno intrusioni, quando finalemtne l odore del sangue li porta sul cadavere di Kella, ne iniziano a fare scempio dilaniandolo ed ingurgitandone grossi pezzi.

Lo stupore diventa assoluta meraviglia quando un gigantesco orco si palesa vestendo abiti rituali ed osservandoci tutti come se fossimo formiche al suo cospetto. Dopo aver valutato l operato degli sciamani si rivolge a noi con una voce da cui traspare curiosita' e compiacimento per l atto appena avvenuto.

Subito mi faccio avanti

"Quello che vedi dinnanzi a te e' il neonato Clan Zampa dI Sangue ed io sono colui che si onora di guidarlo , Wurrzag Blacktooth."

dico con un misto di emozione e di rispetto

"Molte lune sono passate dalla nostra nascita, molti invasori, rinchiusi nelle loro case di legno, sono stati scacciati ed uccisi poiche' questa e' la nostra terra e non abbiamo piu' intenzione di lasciarla sotto l effetto dell infezione umana.

proseguo

"I miei fratelli e sorelle, Garol, Nukkar ed Hadla hanno trovato questa terra consacrata, da troppo tempo non nutrita dal sangue dei nostri nemici. Sotto la loro guida, abbiamo rinnovato il patto di rispetto ed obbedienza agli spiriti dei nostri antenati senza i quali la nostra missione non avrebbe un futuro."

prendo una piccola pausa

"Il sangue di una potente strega umana bagna ora il suolo sacro al nostro popolo,  possano i vuoti occhi del suo teschio assistere eternamente alla riconquista della nostra terra ed alla strage della sua gente!"

 

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Scania

Ho avuto le mie istruzioni prima che inizi il rituale. Nonostante io non sia uno sciamano avrò comunque un posto in prima fila. Spero che gli spiriti mi vedano e mi benedicano per questo. Quando arriva il momento porto assieme ad Arkail la strega umana fino alla pietra del sacrificio. La femmina umana si divincola un sacco, facciamo quasi fatica a trattenerla. Ma niente può per sfuggire al suo destino. Piange e supplica ma non capisco cosa dica. Arkail si prende la briga di farla piegare in modo che la sua testa sia sulla roccia. A questo punto la femmina pronuncia poche parole nella nostra lingua: No onore! Wurrzag tradisce Kella, no onore. Il modo in cui storpia la nostra lingua in altre occasioni sarebbe stato comico. Qua può diventare un cattivo presagio. Sono le sue ultime parole prima che l'ascia brandita da Garol le tagli la testa. Non sono preoccupato delle sue parole, il piano di ingannarla lo avevamo già deciso da tempo e sarebbe stupido avere rimorsi adesso. Buttiamo il suo corpo dove ci era stato indicato e aspettiamo assieme agli altri orchi di sapere se gli spiriti dimorano ancora qui e se ci sono favorevoli.

Sembra passare un sacco di tempo prima che succeda qualcosa. Nessuno fiata, nessuno si muove. Siamo tutti in attesa. La preoccupazione che le parole della femmina umana possano aver avuto un influsso sugli spiriti comincia a farsi strada nelle nostre teste, o almeno nella mia. Finalmente dopo tanta attesa due enormi lupi sbucano alla luce dei fuochi. Sono talmente grandi che si potrebbe montarci sopra. Per un attimo ci guardano come a chiedersi se siamo noi il loro pasto ma poi si lanciano sul cadavere dilaniandolo. Un largo sorriso si fa strada sulla mia faccia quando accade più di quello che ci saremmo aspettati. Un orco gigantesco appare tra le due bestie. Più alto di Arkail e di chiunque abbia mai visto. Talmente grosso che mi sembra di essere tornano un cucciolo di fronte agli adulti. 

Quando si china a prendere la testa dell'umana tutto il clan trattiene il respiro e quando annuisce soddisfatto si sentono ovunque sospiri di sollievo. Quando parla e ci consente di rimanere è come se ci togliesse un masso dalle spalle. Wurzzag parla a nome del clan e per fortuna perché se avesse chiesto a me non credo che sarei riuscito a dire una parola...

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Argor Mangiaroccia

Flashback

Spoiler

"Hai capito... siamo così perché possiamo usare fino all'ultima goccia del nostro sangue per vincere e sopravvivere." la guardo intensamente "E tu avevo ancora molte energie da usare." mi indico dove mi ha ferito. Poi mi allontano senza aggiungere altro se non "Combatteremo ancora assieme."

 

La fine del rituale è accompagnata da un silenzio innaturale, poso la mia grossa mano su Azog in attesa e lo sento fremere. E' consapevole di qualche pericolo in arrivo, lo ha annusato e io lo sento sulla sua pelliccia... i suoi nervi tremano. Solo la mia presenza lo trattiene.

Non ho la minima idea di cosa stia accadendo, il vento non mi parla. La risposta però infine giunge, ferale e ringhiante. Due grossi lupi ci osservano, Azog si innervosisce ancora di più ma quelli, con sorpresa puntano i resti dell'umana che dilaniano senza pietà spartendosi il cadavere in un banchetto tinto di rosso.

Ma questo è lo spettacolo minore, la cosa meno significativa. La comprensione che il rituale è stato gradito si palesa nella forma dell'essere più maestoso e forse antico io abbia mai visto. Rimango paralizzato osservandolo e solo la sua voce tonante mi scuote da quella sorta di stato di ibernazione. Parole primordiali, pregne di forza.

E' giusto sia il cantore a parlare, lascio che sia lui a presentarsi e presentarci. Ho delle domande, importanti. La nostra missione può essere definitiva e devo sapere se siamo meritevoli di andare in cerca di una reliquia come un'arma sacra o uno stendardo che rappresenti il nostro Clan.

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Garol

Quando la testa dell'umana rotola a terra i miei occhi la guardano freddamente. Nel mio cuore sento che molti dei miei fratelli ora potranno riposare in pace.

Poso l'ascia, con le mani sfioro la pietra raccogliendo un po' di sangue dell'umana e con esso mi disegno dei simboli rituali sul corpo. Elevo le mani verso la luna, chiudo gli occhi e inizio a invocare sommessamente gli spiriti.

Le miei preghiere pare vengano ascoltate: due enormi lupi appaiono e nonostante la nostra presenza iniziano a nutrirsi del corpo sacrificale. Ma Gli spiriti ci sono ancor apiù benevoli. Un orco enorme, dalle fattezze primitive esce dal bosco. E' chiaro che egli è l'incarnazione stessa degli spiriti. Appena lo vedo mi prostro in segno di rispetto e lascio che sia Wurzag a parlare a nome del clan.

Spoiler

provo a capire cosa sia quell'orco:

conoscenza natura 0, poiani0, religioni 0, locale 0

 

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L'orco fissa la sua attenzione su Wurrzag quando il Capoclan parla, producendosi poi in una risata secca "Potente strega! Ah! Io qui vedo solo lo spirito di un'umana spaventata e furiosa, di scarso valore. Ma il suo sangue...è stato sufficiente a ridare vita a queste vecchie pietre. Il sacrificio è stato accettato, sebbene sia stato misero. Un tempo qui era la nostra gente a perdere la vita, a donare la propria anima agli spiriti della foresta" sposta lo sguardo sugli altri orchi presenti, soffermandosi sui tre sciamani. Come Garol, anche Hadla e Nukkar si sono prostrati davanti al grosso orco "Siete un Clan giovane, con guerrieri giovani e sciamani altrettanto imberbi. Eppure è Zampa di Sangue, e non qualche antico Clan, ad aver risvegliato Daggrath il Colosso dal suo sonno"

Torna a rivolgersi a Wurrzag, mentre alle sue spalle i due grossi lupi finiscono il loro pasto e si ritirano nuovamente nel folto degli alberi. Del corpo di Kella non resta che qualche macchia di sangue sul terreno. 
"Hai parlato di una missione? Un compito? Troppo tempo sono rimasto addormentato, raccontami di più. Magari, potremmo farlo davanti a del buon cibo e bevendo qualcosa; ne sento il desiderio"

Garol

Spoiler

Non hai idea di cosa possa essere, non di preciso. Sembrerebbe un orco, ma con qualcosa in più...tuo nonno ti aveva parlato, quando eri appena un cucciolo che muoveva i primi passi, di antichi eroi e sciamani che ricevevano benedizioni dagli spiriti, fino a diventare qualcosa a metà tra un orco e un'entità naturale. Molti (come tuo padre) ritengono queste leggende fandonie e sciocchezze: gli spiriti concedono poteri agli sciamani ma non si mescolano con i mortali. 

 

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Arkail

Il sacrificio è compiuto e dal folto del bosco compare quell che sembrerebbe un orco, ma di una stazza e una possanza fisica mai visti. Supera persino me e per la prima volta, in vita mia, mi sento piccolo. Tuttavia non ho paura: se avesse voluto spazzarci via l'avrebbe già fatto senza difficoltà. Piuttosto sono curioso...e non è facile incuriosire uno come me. Non mi è mai successo di guardare qualcuno con la faccia rivolta verso l'alto: ora so cosa provano tutti gli altri quando parlano con me. L'orco, che dice di chiamarsi Daggrath, è accompagnato da due lupi enormi che banchettano con il corpo di Kella. Quella scena fa scorrere adrenalina nel mio corpo, ma cerco di rimanere calmo e resto immobile ad osservare e ad ascoltare lo scambio di battute tra il nostro capo e il bestione. Alle sue ultime parole increspo le labbra mostrando le zanne, quello che si direbbe un sorriso. Finalmente! Mi volto verso Yotul e mi avvicino a lei. Si mangia e si beve. Era ora. Sarà interessante ascoltare il colosso. le sussurro all'orecchio dandole una sonora pacca sulla natica destra. Poi faccio cenno ad altri orchie insieme a loro mi adopero di recuperare cibarie e bevande.

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Wurrzag

Offro rispetto e mi vengono serviti insulti. Saremo anche un Clan giovane tra le cui fila marciano giovani adulti ma non permetterò a nessuno di infangare il nostro nome.

Una donna  furiosa era tutto ciò che rimaneva dei  villaggi umani dopo il passaggio di Zampa di sangue possente Daggrath. Gli scalpi dei guerrieri umani ora adornano le tende dei miei mastini”

la mia voce mantiene un tono rispettoso ma fermo

E’ stato offerto un sacrificio umano poiché nessun orco ha più camminato su questo suolo da quando abbiamo permesso agli umani di togliercelo e rendo lode  ai miei saggi sciamani per aver capito che era di sangue umano che questa terra era assetata”

concludo 

”La tua presenza al nostro bivacco sarà un grande onore Daggrath il Colosso, spartiremo con te il nostro cibo e la nostra storia”

 

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"La terra aveva bisogno di sangue, e di intenzione. Tanto basta, e infatti la donna è stata accettata...per quanto umana. Dunque a quel che mi racconti ora la sua gente abita qui, e voi siete stati allontanati? Non so se essere triste per essere tornato in un momento come questo, o rallegrarmi per lo stesso motivo" 

Lentamente gli altri orchi cominciano a riprendersi...il rituale è terminato, e ora la presenza di questo orco li mette in soggezione, ma li esalta parimenti. C'è qualcosa di particolare in lui che infonde in tutti la volontà di compiacerlo. 
Mentre alcuni anziani radunano i prigionieri rimasti e li sospingono da un lato, altri orchi riprendono a sistemare l'accampamento. Viene acceso un falò più grande, ad una rispettosa distanza dalle pietre sacre, e viene fatto spazio per Daggrath, Wurrzag e gli altri orchi che sono suoi consiglieri. I guerrieri si assiepano vicini, mangiando e bevendo ma con una certa parsimonia, mentre qualcuno prende un grosso stinco di bue e lo infilza su uno spiedo per il grosso orco. 

Daggrath si siede pesantemente a terra, posando la grande arma a qualche passo di distanza, e si gratta il ventre con artigli affilati. Anche seduto ha una massa considerevole. Occhieggia la carne sul fuoco, poi volta il capo verso Wurrzag e gli fa cenno di sedersi alla sua destra.
"Raccontatemi quello che è successo...non so da quanto tempo sono lontano da qui, a riposo nel ventre della terra. Ma quando calcavo queste lande non vi erano che pochi umani, e tutti sulla costa. Se sono giunti fino a qui devono essere passate molte, moltissime primavere" lancia un'occhiata a Garol, Nukkar e Halda, ancora dipinti con le pitture sacre, e aggiunge "I tuoi sciamani sono giovani, anche se conoscono ancora le vie di un tempo. Capisco un capo di poche primavere, se siete in guerra...ma non vedo vecchi orchi sacri, perciò sembra che il vostro Clan sia...giovane? Siete ciò che resta di uno più antico? Raccontatemi anche di voi"

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Scania

Mi sistemo vicino al colosso per mangiare ma prima vedo di passare di fianco ad Arkail per chiedergli: Come ci si sente a guardare qualcuno dal basso verso l'alto? Non ci sei abituato eh? Mi chiedo se l'orco si unirà a noi o se ci abbandonerà dopo questa sera. Mi piacerebbe vederlo combattere. Dovrebbe essere un'esperienza da non dimenticare. Con l'arma che si ritrova potrebbe abbattere i cancelli di un villaggio umano senza problemi.

Lascio che sia Wurrzag a rispondere a Daggrath su quanto è successo e sul perché il clan è guidato da un capo così giovane. Spero solo che non si faccia troppo arrogante nel raccontare la nostra storia. Non vorrei che quel colosso decidesse di mettersi contro di noi perché il capo gli ha risposto male. 

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Wurrzag

Terminata la discussione il campo viene approntato i fuochi accesi e la carne messa ad arrostire. Daggrath si unisce a noi, il clan lo osserva in ogni suo movimento con un ammirazione a tratti mista a timore. Mi siedo al suo fianco, sebbene la cosa mi disturbi e; comunque la cosa giusta da fare dinnanzi ad un entita' che sprigiona una tale forza.

"La tua venuta Daggrath e' una benedizione dal cielo. Gli umani sono giunti molte lune fa come giustamente ricordi, all inizio in pochi, arrivarono su gusci di legno carichi di legname ed attrezzi. Lenti ed inesorabili come lo scorrere dei fiumi hanno iniziato a mordere ed imbrigliare la terra, la nostra terra. All inizio le tribu' orchesche della costa si mostrarono incuriositi da quello strano popolo dalla pelle rosa senza zanne ne artigli. Gli umani portarono oggetti meravigliosi ed arti a noi sconosciute, fu forse per questo che i capi Clan li lasciarono prosperare, pensando che l unione tra la forza degli orchi e le meraviglie degli umani potessero portare ad un era di grande prosperita'"

Il mio racconto e' cadenzato le parole mi escono quasi come i versi di una canzone

"Mai errore fu piu' grande Daggrath il colosso, come ratti in un granaio gli umani iniziarono a dilagare sulle nostre terre a divorarne i suoi frutti a cacciare le nostre bestie senza onore senza riguardo verso i cicli naturali. I capi clan, annebbiati dai veleni umani, protestarono e fu allora che i sacchi di pelle mostrarono la loro vera natura, una natura fatta di menzogna e tradimento. Avvelenarono le nostre acque, infettarono i doni che loro stessi avevano portato sulle nostre soglie come scuse per le loro azioni sconsiderate. Vecchi e cuccioli furono i primi a morire ad essi si unirono poi i guerrieri indeboliti dalle stregonerie umane"

la voce e' quasi rotta dall emozione

"Spezzata la nostra resistenza fu facile per loro proseguire nella conquista spingendo la nostra gente sempre piu' a nord, come un animale ferito in un angolo."

faccio una breve pausa

"Al piccolo villaggio costiero che ricordi se ne aggiunsero altri 4, uno di essi, il piu' grande  torreggia al centro delle nostre terre abitato da stregoni capaci di intrappolare il fuoco in piccole ampolle che esplodono, ed insieme a quelle macerie che ancora fumano poco distanti da qui ve ne erano altri due, distrutti dalla furia dei guerrieri Zampa di Sangue quando a guidarli vi era Logrin il liberatore, il batti nemici, l uccisori di umani

rendo onore al  vecchio capo clan gridando al  vento il suo nome tre volte con i miei guerrieri a fare eco

"Il giorno del nostro passaggio all eta' adulta fummo convocati dai comandati dell orda, i vessilli del braco di lupi e dei capelli di sale  sventolavano sopra di noi. Al cospetto del Signore dei Lupi di Capo Un Dente e di Capo Volpe siamo stati messi al corrente di un piano per infliggere un colpo tale da spezzare la schiena agli umani. Un piccolo Clan deve agire  da esca attaccando e razziando gli umani fino a costringerli  ad uscire dai loro villaggi di pietra. Quando gli umani scenderanno sul campo di battaglia per sterminarci, l intera orda piombera' su di loro cercando di farne strage"

A parole sembra facile ma so bene quanto persino i piccoli villaggi siano stati difficili da distruggere

"Ci siamo mossi restando coperti, oltre ai villaggi abbiamo distrutto i magazzini dove gli umani sono soliti accatastare legna per il grande villaggio di pietra, un accampamento del genere ha bisogno di molte risorse e di sicuro da nord non ne ricevera' piu'"

un ghigno di compiacimento mi increspa il viso

" Fin ora gli spiriti sono stati al nostro fianco facendoci uscire sempre vittoriosi sebbene la magia degli umani sia molto potente ed abbia causato gravi perdite tra le nostre fila. Forse non riusciremo piu' a coglierli di sorpresa in futuro ma ce' una cosa che ancora non sanno...la strega umana che ora adorna la tua pila di teschi prima di morire ci ha insegnato la magia del fuoco liquido che potra' dare un altro piccolo vantaggio alla nostra causa"

ci sono cose che mi preoccupano ma forse preferisco parlargliene in privato assieme ai miei fratelli del consiglio

Modificato da Pentolino
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Arkail

Grugnisco divertito alle domande di Scania e rapido vado a grattarmi la pelata. Beh ecco...temporeggio. piccoli. Ci si sente piccoli. non ci giro molto intorno, quella è la verità, in fin dei conti.

Senza indugio mi siedo attorno al fuoco, vicino a Yotul e ai miei compagni. Osservo le fiamme crepitare e divorare la legna mentre il loro riflesso disegna una figura danzante sul volto dei fratelli orchi, del capo e di Daggrath il colosso. Ascolto le parole di Wurrzag in rigoroso silenzio...e nel sentire quella storia che già conosco inizia a ribollirmi il sangue nelle vene, come solito. Schifosi sudici umani. La pagheranno cara per il male che hanno fatto alla nostra terra e ai nostri simili. Stringo le mani in pugno facendomi scricchiolare le dita: so che il nostro è un clan giovane e le nostre riserve sono nulla paragonate a quelle del grande villaggio di pietra...se fosse per me, tuttavia, ordinerei di caricare i suoi portoni domani mattina stessa e far conoscere a quei sacchi di letame la furia degli Zampa di Sangue. Lo sguardo cade sullo scaldo: ancora una volta mi rendo conto che c'è un motivo se non sono io il capo...

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"E dunque usate la magia degli umani, ora. Ma ricordate ancora i riti più antichi" il colosso si volta verso Garol e annuisce "Giovane donna degli spiriti, tu conosci rituali che già quando mi ritirai nella terra erano in parte dimenticati dagli sciamani. Ti fa onore, ma attenta a ciò che non conosci"

si rivolge ancora al capoclan "Ho udito la vostra storia, e ammiro il vostro coraggio. Ma gli umani sembrano astuti e potenti e voi non siete numerosi. Vi aiuterò, anche se già ora sento la terra chiamarmi a sé...il mio sonno è lungi dall'essere completo. Potrò consegnarvi la saggezza degli antenati, e anche quella della strega ora che ne possiedo il teschio. Stanotte però voglio sentire altre storie, voglio riempirmi il ventre di carne, voglio una donna e del succo di bacche. Non vivo da troppe, troppe primavere"

Garol

Spoiler

Con le parole dell'orco ti torna alla mente un vecchio rito sciamanico, che tu ancora non riusciresti a compiere: permette di parlare con un morto intrappolandone l'anima nel teschio per qualche tempo. 

 

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Argor Mangiaroccia

Con sorpresa alla fine del racconto e dopo aver atteso le richieste del colossale Daggrath indico Wurrzag "Se un orco come lui avesse guidato il nostro popolo quando gli umani sono giunti, certamente avrebbe trovato modo di rigirare i loro inganni e scacciarli o limitarli. Di questo ne sono certo. Io vivevo lontano dalle coste meridionali, isolato anche dai miei stessi fratelli. Per scelta personale. L'unico contatto che ho avuto con gli umani... è questo. Alzo la lancia Zanna di Cielo. Si erano spinti troppo a nord in una di quelle loro fortezze che galleggiano, così a nord che gli Antichi e la Natura stessa hanno deciso di punirli affondandoli con fuoco e rocce piovute dal cielo. La Lancia è ciò che rimane di loro e mi è stata donata dal Mare." mi rivolgo all'antico orco con rispetto "E' dunque per questo che ritengo tu possa sapere cosa il nostro popolo conservava a sud che ora è certamente caduto nelle indegne mani umane. Così come questa lancia apparteneva al nostro popolo e agli Orchi è tornata così deve essere per tutto ciò che di più sacro hanno perduto i nostri fratelli a sud."

Mi schiarisco la voce "Il nostro Clan non può spingersi così a sud, ma io ho visto chiaramente quale è il mio destino."

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Garol

Osservo con riverenza Daggrath. E' chiaro che sia egli stesso uno spirito. Quando si muove per andare al banchetto mi alzo e mi metto addosso qualcosa. Non tanto per pudore, ma il modo con cui Hadla mi fissa mi mette leggermente in imbarazzo. Mi accomodo con riverenza accanto al Colosso. Sono la sciamana del clan, penso sia naturale per me questa posizione.

Alle parole di Daggarth riaffiorano nella mia mente i ricordi di quando ero cucciola e ascoltavo i racconti di mio nonno.

Ti ringrazio possente Daggrath. E' vero sono giovane, ma non lo è il clan da cui provengo. Abbiamo sempre cercato di mantenere vivi gli antichi rituali legati agli spiriti, anche nei momenti più bui, quelli recneti in cui gli umani hanno avvelenato la natura stessa per sterminarci, non abbiamo perso la speranza di trovare in essi la forza di combattare e continaure a vivere nelle nostre terre. Le tue parole sono per me il miglior compenso che una sciamana possa adesiderare. Mio nonno mi raccontò e descrisse un rito in cui ingabbiare l'anima di un mortale per poterla interrogare. E' per caso ciò che hai fatto con il nostro dono agli spiriti? Perdona la mia insolenza, ma nel ruolo che ricopro poter avvicinarmi ulteriormente ai grandi spiriti vuol dire poter dare maggior vita agli orchi.

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Ospite
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