Vai al contenuto

Messaggio consigliato

Salve a tutti, 

Vorrei passare al sodo e spiegarvi il mio "problema". Il master di questa nuova campagna vuole farmi entrare 2 livelli sotto gli altri membri del Party (livello 7) senza un reale motivo (probabilmente è perché nelle altre campagne viene viene surclassato dalla mia profonda capacità nel picchiare i nemici XD).

Potreste voi grandi esperti del mondo di D&D aiutarmi a creare il personaggio più forte/difficile da piegare/pp/quello che volete che un master possa incontrare? (Nel party c'è una sucube LB e un Trent quindi c'è abbastanza libertà)

Vi prego aiutatemi, voglio fargliela pagare MUHUHUHUHAHHAHA sempre nei limiti del gioco e del divertimento ovviamente...

Ringrazio in anticipo tutti quanti...

 

Modificato da LordPERACOTTANocht
Errore di battitura
Link al commento
Condividi su altri siti


Intendi quindi a parte gamebreaker alla punpun?
Perché mi sembra un ossimoro "voglio fargliela pagare MUHUHUHUHAHHAHA" e  "sempre nei limiti del gioco e del divertimento ovviamente..."

Comunque tutto dipende a che manuali hai a disposizione, di base con un livello 5 un qualsiasi mago, chierico o druido ben ottimizzato è più forte di un guerriero, paladino o monaco di 7°.

  • Haha 1
Link al commento
Condividi su altri siti

12 ore fa, LordPERACOTTANocht ha scritto:

Salve a tutti, 

Vorrei passare al sodo e spiegarvi il mio "problema". Il master di questa nuova campagna vuole farmi entrare 2 livelli sotto gli altri membri del Party (livello 7) senza un reale motivo (probabilmente è perché nelle altre campagne viene viene surclassato dalla mia profonda capacità nel picchiare i nemici XD).

Potreste voi grandi esperti del mondo di D&D aiutarmi a creare il personaggio più forte/difficile da piegare/pp/quello che volete che un master possa incontrare? (Nel party c'è una sucube LB e un Trent quindi c'è abbastanza libertà)

Vi prego aiutatemi, voglio fargliela pagare MUHUHUHUHAHHAHA sempre nei limiti del gioco e del divertimento ovviamente...

Ringrazio in anticipo tutti quanti...

 

Se posso, non mi sembrano le premesse per dei ritrovi rilassanti e tranquilli. Probabilmente hai sempre ottimizzato "a bestia" il tuo pg, magari tralasciando il roleplay. Sicuramente parlare con il tuo master sarebbe meglio che fargli la guerra (inutile e deleteria per il gioco di gruppo).

  • Mi piace 3
Link al commento
Condividi su altri siti

Ce l adepto del fuoco del drago come classe va discretamente,come razza ce ogre Magi oppure drago ,anche l'esiliato comunque un Ranger con nemesi e altre ottimizzazioni oppure bardo ,anche se il bardo è fortissimo dal 18 liv🙂

Link al commento
Condividi su altri siti

Guarda, condivido il commento di nolavocals.
Dovresti prima di tutto parlarne con il DM, anche perché se comincia facendoti fare un personaggio di 2 livelli più basso senza il tuo consenso sta già travalicando quelli che dovrebbero essere i suoi poteri da Master. Inoltre, se è disposto a partire in questo modo non credo che si farebbe enormi problemi ad ostacolare il tuo personaggio qualora fosse eccessivamente forte nonostante il suo nerf. 

Però da quel (poco) che posso vedere sembrerebbe comunque un DM abbastanza aperto a concedere qualcosa ai suoi giocatori: ci sono del resto una succube e un treant! Perciò prova a parlargli e a chiedere gentilmente e cordialmente spiegazioni sul suo comportamento, e lavorate assieme per raggiungere una soluzione che vada bene ad entrambi. 

Non c'è nulla di peggio che un rapporto antagonistico al tavolo di gioco, ne soffrono tutti. 

  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti

18 ore fa, KlunK ha scritto:

Intendi quindi a parte gamebreaker alla punpun?
Perché mi sembra un ossimoro "voglio fargliela pagare MUHUHUHUHAHHAHA" e  "sempre nei limiti del gioco e del divertimento ovviamente..."

Comunque tutto dipende a che manuali hai a disposizione, di base con un livello 5 un qualsiasi mago, chierico o druido ben ottimizzato è più forte di un guerriero, paladino o monaco di 7°.

Hahah beh si effettivamente hai ragione.

Comunque per quanto riguarda i manuali disponibili sono bene o male tutti per cui c'è una vasta gamma di personaggi disponibili

Link al commento
Condividi su altri siti

17 minuti fa, Mehdi il Mago ha scritto:

Salve, sono un compagno di tavolo del signor Peracotta; anch'io sono costretto ad entrare al 5' livello. Il master ha preso questa decisione per "motivarci" a giocare in maniera meno spericolata poiché il livello in meno viene applicato a chi muore ed è costretto a cambiare pg. Sebbene io non sia d'accordo, non trovo la cosa poi così drastica perché in fondo bisogna giocare di ruolo e non puntare ad avere la build op e il personaggio di alto livello per uccidere tutto e tutti. Inoltre non trovo poi così strano un piccolo dislivello nel party; è normale subire risucchi di livelli perdite di livelli ecc. Se è un buon master oltretutto saprá apprezzare un buon roleplay premiando con più EXP in modo da portare tutti sullo stesso piano.

Modificato da LordPERACOTTANocht
Link al commento
Condividi su altri siti

Io resto sempre un po’ basito quando leggo cose del genere.

17 ore fa, LordPERACOTTANocht ha scritto:

Sebbene io non sia d'accordo

Se non sei d’accordo, motiva il tuo disaccordo e parlane al tavolo per cercare delle alternative che soddisfino quanto meno la maggioranza dei partecipanti: giocare “subendo” regole non solo arbitrarie, ma che addirittura non si apprezzano trovo non abbia molto senso.

18 ore fa, LordPERACOTTANocht ha scritto:

in fondo bisogna giocare di ruolo e non puntare ad avere la build op e il personaggio di alto livello per uccidere tutto e tutti

Ma perché, te lo ha forse prescritto il medico?

18 ore fa, LordPERACOTTANocht ha scritto:

Se è un buon master oltretutto saprá apprezzare un buon roleplay premiando con più EXP in modo da portare tutti sullo stesso piano

Limitandoci alla sola applicazione di questo metodo (peraltro, secondo me sempre molto discutibile), se tutti fanno un buon roleplay (che poi, giusto per sapere, quale sarebbe il “buon” roleplay?!), a rigor di logica il dislivello continuerà a sussistere.

  • Grazie 1
Link al commento
Condividi su altri siti

20 minuti fa, Checco ha scritto:

Limitandoci alla sola applicazione di questo metodo (peraltro, secondo me sempre molto discutibile), se tutti fanno un buon roleplay (che poi, giusto per sapere, quale sarebbe il “buon” roleplay?!), a rigor di logica il dislivello continuerà a sussistere.

E anche se fosse? Qual è il problema di avere un dislivello dei livelli? Certo non parlo di 5 livelli, ma anche nella campagna che avevo masterizzato alcuni PG avevano 1 livello in meno di altri (per brevi tratti anche 2), semplicemente perché PG che vengono risorti/rianimati perdono un livello, così come applicavo la regola che un nuovo PG che entrava in gioco era del livello più basso tra i PG, quindi se c'era già qualcuno con un livello in meno, lo aveva anche lui.

Link al commento
Condividi su altri siti

Il 20/6/2018 alle 19:55, LordPERACOTTANocht ha scritto:

Il master di questa nuova campagna vuole farmi entrare 2 livelli sotto gli altri membri del Party (livello 7) senza un reale motivo

[...]

Vi prego aiutatemi, voglio fargliela pagare MUHUHUHUHAHHAHA 

Vedo dal tuo profilo che sei piuttosto giovane, e lo stesso immagino il tuo master e Mehdi il Mago, a cui parlo più avanti.
Credo sia normale, quando si è pischelli, vedere il gioco come una competizione fra il DM e i giocatori, che devono sconfiggersi a vicenda pur rimanendo nei limiti delle regole.
Io sicuramente la vedevo così ed ero soddisfatto se, da master, riuscivo a sconfiggere i PG con dei PNG buildati meglio di loro.

Ora che ho qualche annetto in più, però, ho capito che lo scopo del gioco è qualcosa di più ampio, ovvero divertirsi, e divertirsi tutti.
Qual è il modo migliore per divertirsi? Capire cosa ci diverte e fare quello. E per divertirsi tutti? Capire cosa diverte gli altri e fare quello.
Ad esempio a me divertiva il gioco semi-competitivo. Ai miei giocatori invece studiare i manuali e buildare non interessava granché. Ogni tanto, questo creava dei problemi: ad esempio mi divertivo io, ma non loro, o viceversa.

Qual è dunque la soluzione? Sembra ovvio ma non lo è: comunicare.
Ad esempio, invece di darti un limite arbitrario e poco utile, il tuo GM avrebbe potuto parlarti e dirti che se costruisci PG troppo potenti è un problema per i motivi X e Y (ad esempio deve faticare per creare gli scontri, o un altro giocatore si sente messo in ombra).
Tu, invece di costruire il PG più forte che puoi per "farla pagare" a un amico che dopotutto si prende un bello sbatti per farti divertire, rovinando il gioco a lui e magari a qualcun altro, dovresti spiegare al DM perché ti diverte avere un PG potente.
Comunicando cosa volete, potete arrivare a un compromesso che permetta a entrambi di divertirvi, che poi è lo scopo del gioco.

23 ore fa, LordPERACOTTANocht ha scritto:

Sebbene io non sia d'accordo, non trovo la cosa poi così drastica perché in fondo bisogna giocare di ruolo e non puntare ad avere la build op e il personaggio di alto livello per uccidere tutto e tutti. [...] Se è un buon master oltretutto saprá apprezzare un buon roleplay premiando con più EXP in modo da portare tutti sullo stesso piano.

In realtà giocare senza interpretare, solo per avere la build più OP e spaccare tutto è uno stile di gioco perfettamente legittimo, per quanto personalmente non mi piaccia per nulla.
Il problema, semmai, è quando un giocatore a cui importa più che altro della build si trova in gruppo con un giocatore interessato soprattutto l'interpretazione (per la cronaca, esistono anche giocatori a cui interessano entrambe).
Anche in casi come questi è fondamentale la comunicazione, in modo da trovare un compromesso che permetta di divertirsi tutti. Ad esempio potreste chiedere al DM di dare qualche beneficio (razze più forti, oggetti magici, ecc) a chi non ottimizza per tenerlo alla pari con chi lo fa. O di limitare le costruzioni possibili per chi è bravo a buildare, ad esempio precludendogli, con il suo accordo, le classi più potenti. O ancora, passare a un gioco diverso dove questi problemi non ci sono.

Quanto ai PE per l'interpretazione, sappi che sono una regola che non funziona, perché finisce per premiare non tanto chi è più bravo, ma chi piace di più al master come giocatore.
Lo dico perché anch'io anni fa li usavo, e ho avuto proprio questo problema.
Le soluzioni più semplici sono toglierli, premiare tutti quando anche solo una persona interpreta bene, farli assegnare al gruppo, sostituirli con un beneficio non permanente (ad esempio la possibilità di rilanciare un dado).

4 ore fa, KlunK ha scritto:

Qual è il problema di avere un dislivello dei livelli?

Che all'OP non piace. Anche a me, per dire, seccherebbe, e pare anche a tante altre persone.
Le regole di cui parli, che sottraggono livelli, difatti sono state rimosse dalle iterazioni successive di D&D (4e, 5e, Pathfinder) proprio perché a molti giocatori non piacevano, mentre molti giochi più moderni parlano direttamente di livello del party, invece che del PG. Diamine, pure Dark Souls ha eliminato la perdita di livelli, che in Demons Souls invece esisteva, e non è certo un gioco che tratta il player coi guanti bianchi.

Link al commento
Condividi su altri siti

16 ore fa, The Stroy ha scritto:

Vedo dal tuo profilo che sei piuttosto giovane, e lo stesso immagino il tuo master e Mehdi il Mago, a cui parlo più avanti.
Credo sia normale, quando si è pischelli, vedere il gioco come una competizione fra il DM e i giocatori, che devono sconfiggersi a vicenda pur rimanendo nei limiti delle regole.
Io sicuramente la vedevo così ed ero soddisfatto se, da master, riuscivo a sconfiggere i PG con dei PNG buildati meglio di loro.

Ora che ho qualche annetto in più, però, ho capito che lo scopo del gioco è qualcosa di più ampio, ovvero divertirsi, e divertirsi tutti.
Qual è il modo migliore per divertirsi? Capire cosa ci diverte e fare quello. E per divertirsi tutti? Capire cosa diverte gli altri e fare quello.
Ad esempio a me divertiva il gioco semi-competitivo. Ai miei giocatori invece studiare i manuali e buildare non interessava granché. Ogni tanto, questo creava dei problemi: ad esempio mi divertivo io, ma non loro, o viceversa.

Qual è dunque la soluzione? Sembra ovvio ma non lo è: comunicare.
Ad esempio, invece di darti un limite arbitrario e poco utile, il tuo GM avrebbe potuto parlarti e dirti che se costruisci PG troppo potenti è un problema per i motivi X e Y (ad esempio deve faticare per creare gli scontri, o un altro giocatore si sente messo in ombra).
Tu, invece di costruire il PG più forte che puoi per "farla pagare" a un amico che dopotutto si prende un bello sbatti per farti divertire, rovinando il gioco a lui e magari a qualcun altro, dovresti spiegare al DM perché ti diverte avere un PG potente.
Comunicando cosa volete, potete arrivare a un compromesso che permetta a entrambi di divertirvi, che poi è lo scopo del gioco.

In realtà giocare senza interpretare, solo per avere la build più OP e spaccare tutto è uno stile di gioco perfettamente legittimo, per quanto personalmente non mi piaccia per nulla.
Il problema, semmai, è quando un giocatore a cui importa più che altro della build si trova in gruppo con un giocatore interessato soprattutto l'interpretazione (per la cronaca, esistono anche giocatori a cui interessano entrambe).
Anche in casi come questi è fondamentale la comunicazione, in modo da trovare un compromesso che permetta di divertirsi tutti. Ad esempio potreste chiedere al DM di dare qualche beneficio (razze più forti, oggetti magici, ecc) a chi non ottimizza per tenerlo alla pari con chi lo fa. O di limitare le costruzioni possibili per chi è bravo a buildare, ad esempio precludendogli, con il suo accordo, le classi più potenti. O ancora, passare a un gioco diverso dove questi problemi non ci sono.

Quanto ai PE per l'interpretazione, sappi che sono una regola che non funziona, perché finisce per premiare non tanto chi è più bravo, ma chi piace di più al master come giocatore.
Lo dico perché anch'io anni fa li usavo, e ho avuto proprio questo problema.
Le soluzioni più semplici sono toglierli, premiare tutti quando anche solo una persona interpreta bene, farli assegnare al gruppo, sostituirli con un beneficio non permanente (ad esempio la possibilità di rilanciare un dado).

Che all'OP non piace. Anche a me, per dire, seccherebbe, e pare anche a tante altre persone.
Le regole di cui parli, che sottraggono livelli, difatti sono state rimosse dalle iterazioni successive di D&D (4e, 5e, Pathfinder) proprio perché a molti giocatori non piacevano, mentre molti giochi più moderni parlano direttamente di livello del party, invece che del PG. Diamine, pure Dark Souls ha eliminato la perdita di livelli, che in Demons Souls invece esisteva, e non è certo un gioco che tratta il player coi guanti bianchi.

Il luridissimo falso re di Boletaria...

Non bastava doversi rifare la strada ogni volta, con quella viverna che non aveva di meglio da fare che alitarti addosso, insieme ai cavalieri ed a Ferrara armato di scure...

  • Triste 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Il 22/6/2018 alle 10:35, KlunK ha scritto:

E anche se fosse? Qual è il problema di avere un dislivello dei livelli? Certo non parlo di 5 livelli, ma anche nella campagna che avevo masterizzato alcuni PG avevano 1 livello in meno di altri (per brevi tratti anche 2), semplicemente perché PG che vengono risorti/rianimati perdono un livello, così come applicavo la regola che un nuovo PG che entrava in gioco era del livello più basso tra i PG, quindi se c'era già qualcuno con un livello in meno, lo aveva anche lui.

É un'obbiezione legittima, se i giocatori sono tutti concordi alla cosa.
Qui sembra invece più un'imposizione dall'alto sulla quale il giocatore non ha potere contrattuale. 
Capisco che il DM in certi casi possa e debba arrogarsi il diritto di decidere alcune cose (esempio, livello di partenza dell'avventura), ma certe regole dovrebbero essere concordate in gruppo.

Link al commento
Condividi su altri siti

2 ore fa, Pippomaster92 ha scritto:

É un'obbiezione legittima, se i giocatori sono tutti concordi alla cosa.
Qui sembra invece più un'imposizione dall'alto sulla quale il giocatore non ha potere contrattuale. 
Capisco che il DM in certi casi possa e debba arrogarsi il diritto di decidere alcune cose (esempio, livello di partenza dell'avventura), ma certe regole dovrebbero essere concordate in gruppo.

Non saprei, io sono sempre stato dell'idea che non sia una democrazia. D&D è molto simile al teatro, e da attore teatrale, per quanto dilettante, ti dico che il regista è quello che decide le cose. Se una determinata scena la vuole fatta in un certo modo, va fatta così, non c'è discussione.

Allo stesso modo se il DM decide che il PG rientra con 1 o 2 livelli in meno, è così e basta. Resta inteso che i giocatori implicitamente acconsentono ad affidarsi a lui per le decisioni. Certo non vuole dire che debba o possa essere un tiranno, ma su questo genere di decisioni si devono affidare a lui. Il ruolo del DM è anche quello di un "garante" perché il gioco sia divertente per tutti, magari c'è un motivo per cui il PG arriva con due livelli in meno (esempio a caso: sapere che il giocatore fa PG PP rispetto agli altri che prediligono il flavour?).

Quindi la discussione per me c'è fino ad un certo punto. Ovvio che se i PG vogliono fare un'avventura nordica di alto livello, il master magari dovrebbe evitare di fargli fare un'avventura nel deserto di basso livello, ma non c'è "da contrattare".

Link al commento
Condividi su altri siti

Non concordo con il parallelismo con il teatro: il master non scrive la sceneggiatura, ma solo la trama a grandi linee. Non stabilisce chi debbano essere i personaggi e cosa debbano fare, se non appunto per sommi punti. 
Altrimenti tanto varrebbe per lui creare i personaggi e darli ai giocatori. D&D è più collaborativo del teatro.

Del resto il fatto che il DM abbia più potere decisionale del singolo altro giocatore non rende il sistema meno democratico, fintanto che il gruppo di amici come tale mantiene le basilari regole di rispetto reciproco. 

Per esempio, io come DM introduco alcune House Rule, ma dopo un po' che sono in gioco chiedo ai giocatori se le apprezzano o meno, se preferirebbero cambiarle o no. 
Perché alla fine sono loro che usufruiscono del servizio, e per dar loro un'esperienza quasi ottimale perché non cercare di migliorarla?

Nello specifico: il DM che impone dei livelli in meno alla partenza sta facendo delle chiare preferenze e si mostra, forse, un po' incompetente nella gestione della campagna e del gruppo. 
Capisco vietare razze/classi per questioni di narrazione, oppure combinazioni specifiche/talenti/classi perché ritenute troppo problematiche da gestire. 
Però partire così, con un giocatore svantaggiato...mi sembra scorretto. 
Ma io sono anche uno che non fa entrare nuovi personaggi con un livello in meno, perciò può anche essere che la mia visione di gioco sia semplicemente troppo diversa dalla tua. Non che ci sia qualcosa di male. 

  • Mi piace 1
  • Grazie 1
Link al commento
Condividi su altri siti

15 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

Non concordo con il parallelismo con il teatro: il master non scrive la sceneggiatura, ma solo la trama a grandi linee. Non stabilisce chi debbano essere i personaggi e cosa debbano fare, se non appunto per sommi punti. 
Altrimenti tanto varrebbe per lui creare i personaggi e darli ai giocatori. D&D è più collaborativo del teatro.

Neanche il regista scrive la sceneggiatura, né sceglie i personaggi, bensì li "dirige". Poi non ho detto che D&D è uguale al teatro, bensì che la figura del regista è simile a quella del DM nell'inappellabilità di certe sue scelte.

17 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

Per esempio, io come DM introduco alcune House Rule, ma dopo un po' che sono in gioco chiedo ai giocatori se le apprezzano o meno, se preferirebbero cambiarle o no. 
Perché alla fine sono loro che usufruiscono del servizio, e per dar loro un'esperienza quasi ottimale perché non cercare di migliorarla?

Fino ad un certo punto secondo me. Io ho abolito i punti esperienza perché mi sembra una regola da videogioco: se i giocatori mi chiedono di avere i PE per ogni singolo mostro uccido io non li accontento, non è nel mio stile di gioco.

19 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

Nello specifico: il DM che impone dei livelli in meno alla partenza sta facendo delle chiare preferenze e si mostra, forse, un po' incompetente nella gestione della campagna e del gruppo. 
Capisco vietare razze/classi per questioni di narrazione, oppure combinazioni specifiche/talenti/classi perché ritenute troppo problematiche da gestire. 
Però partire così, con un giocatore svantaggiato...mi sembra scorretto. 
Ma io sono anche uno che non fa entrare nuovi personaggi con un livello in meno, perciò può anche essere che la mia visione di gioco sia semplicemente troppo diversa dalla tua. Non che ci sia qualcosa di male. 

Svantaggiato rispetto a cosa? Se intendi per giocare senza interpretare, solo per avere la build più OP e spaccare tutto come detto da The Stroy sicuramente lo è, ma non è il mio stile di gioco, quindi il problema non si pone.
Vorrei poi capire in che modo sarei un DM incompetente nella gestione della campagna e del gruppo visto che sono tra i DM che impone livelli in meno.

Link al commento
Condividi su altri siti

1 minuto fa, KlunK ha scritto:

Svantaggiato rispetto a cosa? Se intendi per giocare senza interpretare, solo per avere la build più OP e spaccare tutto come detto da The Stroy sicuramente lo è, ma non è il mio stile di gioco, quindi il problema non si pone.
Vorrei poi capire in che modo sarei un DM incompetente nella gestione della campagna e del gruppo visto che sono tra i DM che impone livelli in meno.

Imponi livelli in meno ad un giocatore che presenta una build OP mentre il resto del party, preferendo la narrazione e il roleplay, ha dei personaggi mediocri? Non credo.
Tu hai fatto due esempi diversi:

- Risucchi di livelli/personaggi risorti. E qui va bene, è una cosa che applic(av)o anche io con i giochi che lo stabilivano by the book. 
-Fai cominciare i nuovi personaggi con un lv in meno. Non ne capisco l'utilità o il senso, ma è una cosa che molti Master fanno e non ci vedo nulla di male se i giocatori sono concordi con la cosa. 

Del resto "il problema non si pone" fino ad un certo punto: non credo tu sia il DM di LordPERACOTTANocht, giusto?

Link al commento
Condividi su altri siti

13 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

Imponi livelli in meno ad un giocatore che presenta una build OP mentre il resto del party, preferendo la narrazione e il roleplay, ha dei personaggi mediocri? Non credo.
Tu hai fatto due esempi diversi:

- Risucchi di livelli/personaggi risorti. E qui va bene, è una cosa che applic(av)o anche io con i giochi che lo stabilivano by the book. 
-Fai cominciare i nuovi personaggi con un lv in meno. Non ne capisco l'utilità o il senso, ma è una cosa che molti Master fanno e non ci vedo nulla di male se i giocatori sono concordi con la cosa. 

Personalmente non ho mai iniziato una campagna/avventura con PG su differenti livelli, però difendo anche questa pratica se c'è un motivo valido.
Non trovi un motivo? Ecco un esempio.
Masterizzo un gruppo di neofiti dove c'è un guerriero di 7°, un ladro di 7° e un chierico di 7° (sì senza CdP perché sono neofiti). Faccio entrare un altro mio amico che gioca da anni e ottimizza parecchio (non PP), quindi vorrebbe fare un evocatore focused specialist 5°/incantrix 2°. Facendo le mie valutazioni, mi rendo conto che un PG del genere, in una campagna a basso potenziale come quella che stanno giocando, prevaricherebbe su tutti facendo tutto da solo, rendendo gli altri PG quasi inutili e rovinando loro il gioco. Come agisco? Un'idea sarebbe quella di proibire determinate opzioni (no focused specialist, no incantrix), un'altra potrebbe essere quella di fare entrare il PG con livelli in meno, per controbilanciare l'ottimizzazione del PG.

13 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

Del resto "il problema non si pone" fino ad un certo punto: non credo tu sia il DM di LordPERACOTTANocht, giusto?

Per stessa ammissione dell'OP il PG entra a campagna già iniziata (per me già un motivo di fare entrare il PG al livello più basso tra quelli dei PG del party), e perché abituato a fare PG che il DM non riesce a gestire perché il PG è "bravo a picchiare i nemici". A me sembrano già queste motivazioni sufficienti per rendere lecita l'entrata del PG con livelli in meno. Certo io personalmente parlerei chiaro all'OP che il PG NON deve essere ottimizzato (per i motivi di sopra), ma non condanno la scelta fatta.

Link al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, KlunK ha scritto:

Non saprei, io sono sempre stato dell'idea che non sia una democrazia. D&D è molto simile al teatro, e da attore teatrale, per quanto dilettante, ti dico che il regista è quello che decide le cose. Se una determinata scena la vuole fatta in un certo modo, va fatta così, non c'è discussione.

Allo stesso modo se il DM decide che il PG rientra con 1 o 2 livelli in meno, è così e basta. Resta inteso che i giocatori implicitamente acconsentono ad affidarsi a lui per le decisioni. Certo non vuole dire che debba o possa essere un tiranno, ma su questo genere di decisioni si devono affidare a lui. Il ruolo del DM è anche quello di un "garante" perché il gioco sia divertente per tutti, magari c'è un motivo per cui il PG arriva con due livelli in meno (esempio a caso: sapere che il giocatore fa PG PP rispetto agli altri che prediligono il flavour?).

Quindi la discussione per me c'è fino ad un certo punto. Ovvio che se i PG vogliono fare un'avventura nordica di alto livello, il master magari dovrebbe evitare di fargli fare un'avventura nel deserto di basso livello, ma non c'è "da contrattare".

Questo è il tuo stile di gioco, e ovviamente è del tutto legittimo che a te piaccia così, tuttavia non è una verità assoluta. Anzi, a dirla tutta credo siano rimasti in pochi a giocare così, almeno a giudicare dalle community che vedo e dai regolamenti che leggo. Sicuramente non gioca così l'OP, che si lamenta della decisione del suo DM - e ne ha tutto il diritto.

Perché dico che ne ha il diritto? Perché l'autorità di decidere come giocare non appartiene al GM, né ai giocatori: appartiene al gruppo.
Per ricollegarmi al tuo esempio, se tu GM KlunK puoi dire "Voglio che la scena sia fatta così, non c'è discussione" è unicamente perché ai tuoi giocatori sta bene così e ti permettono di farlo. I miei ad esempio se ne andrebbero dal tavolo.
L'autorità non è tua, è dell'intero gruppo, che però te la delega per scelta (o per contratto sociale che dir si voglia).

Questo per dire che: al tuo tavolo si fa così, ma non è detto che sia così dappertutto. Il fatto che l'autorità appartenga al gruppo, invece, è un assioma, e va tenuto di conto.
Siccome il GM non può imporre a PERACOTTA la propria visione, né PERACOTTA può imporre la sua al GM, dato che l'autorità per queste scelte non appartiene a nessuno dei due, devono per forza di cose trovare un compromesso dialogando.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account e registrati nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.
 

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo...