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Capitolo II: Questione di Fiducia


Bellerofonte

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Giorno -363, ore 12:00

Segrete di Capo Ventura

@Ghal Maraz quando vuoi

Un posto piuttosto umido e puzzolente, le segrete. Ma d'altronde, che segrete sarebbero se non fossero così? Ne avete mai viste di tinteggiate di giallo, accoglienti e ben illuminate? Se escludiamo rare eccezioni - come la stanza di Sandrine - tutti gli altri alloggi del torrione non sono di chissà quante spanne superiori al luogo in cui vi trovate, arredate con l'essenziale e senza grandi possibilità di personalizzazione.

Ma torniamo a noi: 

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A partire dalle scale, l'intera prigione sembra essere stata riempita di tutte le guardie a disposizione della Loggia; c'è davvero chiunque, perfino Pionieri in congedo richiamati in servizio per fare da guardia. Molti di loro sono scontenti di passare lì sotto le loro intere giornate, ma ehi: l'ultima volta che avevano provato a imprigionare Nero, lui (beh, non proprio lui, ma gente per conto suo) aveva dato fuoco all'intero palazzo. Ora, sarà anche vero che la Loggia è fatta di pietra, ma con lui meglio non rischiare. Anche se dall'aria tranquilla con il quale trascorre le sue notti in cella, tutti pensano che non abbia la benché minima voglia di uscire da lì.

Da quello che dicono i presenti, passa tutto il giorno a leggere un libro che si è fatto prestare, "La Grande Storia della Loggia" che per sua opinione è piena di omissioni e incorrettezze, ma che pare apprezzare in tutta la sua complessità. Certo, già che un pirata sappia leggere è gran cosa - perfino un libro senza figure..!

Su un barile accanto alla porta in cima alle scale, qualcuna delle guardie deve aver lasciato un giornale; è di oggi, ed il titolo attrae non poco l'attenzione: parla di voi!

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Modificato da Bellerofonte
Aggiunto piccolo dettaglio alla fine!
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Sandrine Alamaire

Stivali di pelle nera da amazzone, alti fino al ginocchio. 

Brache anch'esse nere, strette in vita da una cintura con fibbia in argento sbalzato con placcatura. 

Camicia bianca con maniche e colletto a sbuffo, in pizzo ricamato. 

Gilet in seta azzurra, a nove bottoni fascianti.

Redingote bianca, a doppio petto, bordata ďoro. 

Cappello a falda larga, bianco, con un piumaggio sul lato. 

Niente trucco. Solo una linea di contorno lungo la sagoma degli occhi. Il viola. Sempre il viola. 

Conto i gradini i passi i gradini i passi le porte mentre scendo e affogo nella tenebra. 

Nero Gomez. Pirata. Codardo. Manipolatore. Prigioniero. Nostromo... nostromo?

Vedremo. 

L'ironia nella decisione di Kerberos non è passata inosservata. Mi domando se voglia anche mettermi alla prova. 

Ho trascorso la giornata di ieri leggendo, scrivendo, suonando, apprendendo, annotando, cantando. Pasti veloci, una passeggiata, l'orecchio teso lungo le vie, una gonna a balze, trini, merletti, quadriglie, rondò e walzer dopocena. 

Sono pronta. Feccia. 

I tacchi risuonano a dovere. La Contessa di  Zefiro non può mai entrare senza fare girare tutte le teste.

Fulmino le guardie troppo poco zelanti verso il dovere e troppe curiose riguardo la forma del mio sedere: per gli dei, almeno che dissimulino!

Apro la porta della stanza dove ozia Gomez, senza bussare né annunciarmi.

Feccia. 

Potrei quasi scommettere che sa già della mia presenza, ma quantomeno non voglio concedergli il lusso della privacy. 

"Non ti sei ancora attaccato alla trave con la cintura, Gomez? 

No, certo. Per fortuna, no. Perché togliermi questo piacere? Potrei quasi essertene  riconoscente...

Oggi hai visite. Non ti ci abituare".

'Beh, tutto sommato, mi sono controllata...

Sarà un lungo anno. 

Cominciamo bene '.

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Kaleb Kron

Adesso voglio proprio vedere cosa deciderà di fare Len. 
Esco dalla mia stanza dopo aver indossato il mio giacco di maglia, camminando il più velocemente possibile verso le segrete, faticando non poco viste le condizioni.
Me la sono vista davvero brutta stavolta. Ci dev'essere un destino davvero importante che mi attende, se sono ancora vivo, nonostante tutte le avventure e i pericoli che ho passato in questi ultimi anni. 
Una volta arrivato davanti alle guardie all'ingresso delle segrete, faccio un cenno del capo.
Sono il pioniere Kaleb Kron, ho appuntamento con la Contessa per vedere il prigioniero Nero. Fatemi passare.
Quindi attendo che si facciano da parte, e proseguo fino ad arrivare alla cella del pirata. 
Eccomi, Contessa. Abbozzo un lieve sorriso verso la donna, dopo un lieve cenno del capo.
Quindi volgo il capo verso il pirata, limitandomi ad un cenno della mano per poi tornare sulla contessa. 
Mi chiedo cosa direbbe se saspesse che per un giorno, almeno, sono stato io il Capitano della sua Jocasta...

Modificato da Claudyu1994
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Giorno -363, ore 12:05

Segrete di Capo Ventura

La cella di Nero è la seconda dopo le scale, e non è granché diversa dalle altre. Tenuta stranamente in ordine, questo è da rimarcare; il letto con la piega perfetta, che sembra quasi un cartonato per come è preciso. La toletta all'eremo sinistro della stanza, uno sgabello proprio di fronte alle sbarre, dove la luce della grata di ferro sbatte obliqua proprio sul suo giornale. "Contessa Alamaire, ma quale piacere avervi qui! Vi siete fatta bella per vedermi? Non dovevate, viste le condizioni non posso permettermi un abbigliamento adeguato al calibro del nostro incontro! Non mi fanno portare nemmeno la cintura, per paura che la possa usare come arma...anche se in certe circostanze potreste anche apprezzare questo tocco discinto sul mio vestiario. In ogni caso, di che tipo di visita stiamo parlando? Perché se è come quelle che ho avuto ieri sera…" Nero si alza un lato della camicia celeste e mostra segni di lividi su tutto l'addome; un pestaggio vero e proprio, anche se non sembra patirne particolarmente il dolore. O almeno, non lo dà a vedere. "Preferirei essere come minimo avvisato, prima."

Kaleb entra nella stanza in questo preciso momento. Le guardie lo conoscono, e lo lasciano passare senza problemi; Nero lo guarda sorridente - anzi, quasi con fierezza. "Mastro Kron, è un piacere vederti. Ieri mattina pensavo giusto a te: appena uscirò da qui, come ringraziamento per la tua fiducia, ti donerò un bel cappello tricorno...come quelli da capitano, non so se avete presente. Scommetto che vi sta da dio." 

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Sandrine Alamaire

Guardo il pirata e mi sforzo di rispondergli senza lasciarmi travolgere dal mio astio verso di lui.

"Anche se devo ammettere che quelle tumefazioni ti donano, Nero, mi dispiace non essere stata avvisata dell'agguato. Sembra che la sorte ti voglia risparmiare, anche questa volta. Pertanto, le spedizioni punitive nei tuoi confronti non sono, né saranno, tollerabili o tollerate.

Per quanto riguarda l'esserti preannunciate le visite, é tuo diritto chiederlo ed è mia cortesia risponderti che il problema non mi tange. I pestaggi, comunque, non mi piacciono, come non mi piacciono le torture. Esiste però la giustizia, ma quella divina, non quella, effimera e fallace, dei mortali. Ci arriverai anche tu.

Non preoccuparti del tuo abbigliamento, in ogni modo... la Contessa di Zefiro non si fa bella per alcuno. La Contessa di Zefiro è, semplicemente, sempre impeccabile... ma tu, presumo, sai già anche questo.

Ciò che invece non sai è perchè siamo qui, noi due, proprio ora ed assieme. Lascerò che te lo spieghi il Pioniere Kron", concludo, gelida come non mai.

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Kaleb Kron

Che lo spettacolo abbia inizio...
Appena arrivato davanti alla cella, incrocio le braccia osservando per qualche istante la cella del pirata. Quindi sposto lo sguardo su di lui, fissandone le evidenti ferite dovute al pestaggio della sera precedente. 
Nessuno pesta uno dei membri del mio equipaggio, nessuno. Penserò dopo a coloro che ti hanno fatto questo. Ma adesso veniamo a noi.
In quanto Quartiermastro, devo e voglio conoscere al meglio chiunque salirà sulla Eurus, perciò ho voluto questo incontro.

Quindi mi volto appena verso Sandrine, abbozzando un lieve sorriso. 
Colgo l'occasione per ringraziare la Contessa per la collaborazione, sarà mia premura rifarmi non appena ve ne sarà occasione.
Torno poi sull'altro, parlando sempre in maniera fredda e impassibile. 
Tornando a noi, mettiti pure comodo perchè sarà un lungo colloquio.
Sul tuo conto ancora non mi sono informato per bene perchè preferisco sentire prima la tua versione. 
Sai, le storie in locanda tendono a gonfiare sempre il tutto e molti hanno il loro personale punto di vista che differenzia a volte dalla realtà.

Abbozzo quindi un sorrisetto e poi riprendo. 
Una cosa la so, sicuramente sei l'uomo con più esperienza in mare che mai potremmo avere sulla Eurus e questo fa di te uno strumento importante per la riuscita della nostra impresa, motivo per cui ho voluto averti con noi nonostante le posizioni degli altri in merito. Quindi direi che puoi iniziare dicendoci chi sei veramente, raccontandoci la tua storia fino a quando sei diventato il Capitano della Jocasta.
Poi mi volto verso la contessa.
Ovviamente, qualsiasi domanda o curiosità che voi abbiate e che pensiate possa esserci utile, ponetela. Mi sarebbe certamente d'aiuto. 
Più informazioni avremo sul suo conto, meglio sarà.


@Dm

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Tiro su Conoscenze (Locali) presumo, per vedere cosa so al momento su Nero, in più di ciò che ho sentito su di lui dagli altri PG e PNG incontrati finora. 


 

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Giorno -363, ore 12:10

Segrete di Capo Ventura

Le mani del pirata si giungono di fronte al suo viso mentre la sua espressione diventa sarcasticamente commossa: "Ma quanto siete gentili, grazie, non dovevate" poi si preoccupa di rispondere a dovere alla contessa - sia mai che abbia l'ultima parola su qualcosa! "Nessuno ha mai messo in discussione la vostra malia, mia succosa signora." quell'aggettivo messo in rilievo lo legge sulla copia del giornale che ha in mano, passandotelo attraverso le sbarre. Perché in mezzo a tutte quelle belle parole e ai modi da ladro gentiluomo sentite comunque una sgradevole sensazione di qualcosa che sta marcendo? No, non è l'umido delle segrete, sto parlando di Nero; c'è qualcosa in lui che continua a non tornare, qualcosa che ha a che fare col suo cervello, o il suo corrotto senso di giustizia. Indossa una maschera di cerca presa in prestito a qualcun altro, che si scoglie inesorabilmente e crea un mostro ancora più terrificante, sebbene a tratti, perfino affascinante.

Se Kaleb continua a fargli quei complimenti, prima o poi Nero si innamorerà di lui, se ancora non l'ha fatto. Notate entrambi come il suo petto si gonfia a sentire le parole del Warlock, orgoglioso di esperienza e malefatte. "Le locande, a mio avviso, sono il luogo meno adatto dove raccogliere informazioni. I marinai per antonomasia hanno sempre avuto una fervida immaginazione, immagino per colmare le numerose falle della loro conoscenza del mare." tira avanti il suo sgabello, portandolo esattamente di fronte alle sbarre, e appoggiandosi a queste ultime con entrambe le mani scruta Kaleb nel profondo. "Vuoi sapere la mia storia? Niente in contrario, ma vi conviene mettervi comodi." ed ecco di nuovo la sua sete di palcoscenico. Opposti ma non poi così diversi, eh, contessa?

"Sono nato sulla Jocasta nel ventiseiesimo giorno del nono mese del 1445, da Bolero Jack e mater ignota. Sono stato cresciuto su dai pirati fin da piccolo, e ho imparato presto a usare le sciabole; non ho mai concepito il loro modo rozzo di approcciarsi alla pirateria, così a tredici anni ho ereditato la nave di mio padre dopo uno sfortunato incidente in battaglia in cui il povero Jack Gomez perse la vita, e ho rimodellato la gerarchia e le usanze a bordo. Vado molto fiero di trasformato trenta cavernicoli in perfetti marinai. Niente più bestemmie gratuite, niente più gare di rutti, niente più zuffe immotivate: ma piuttosto abiti decenti, uno stile di vita più equilibrato e soprattutto, disciplina a bordo.

Quando sono salito al comando, Bolero Jack aveva già spianato la strada per qualcosa di più grande: appena i marinai vedevano la mia nave, non provavano nemmeno a scappare; si arrendevano, e ci consegnavano tre quarti del bottino di loro spontanea volontà. Sapevano già le regole, volevo che le sapessero. I guai sono iniziati quando ci siamo spostati ad Ovest, verso l'impero di Avernus; all'epoca era in guerra, e l'oro scarseggiava a palazzo, così quando abbiamo svuotato un convoglio di lingotti diretti alla capitale - per i reali niente sconti! - non l'hanno presa granché bene. Ci hanno dato la caccia in ogni porto, e uscire con la Jocasta significava quotidianamente certezza di scontro. Così ho preso una goletta in prestito da un vecchio pescatore, con a bordo quattro uomini, una sega da falegname e un barile di pece, e ho affondato la loro ammiraglia, la Royal Majesty. A bordo c'era il terzogenito della casata reale, Erodes Handorien. L'ho visto bruciare insieme alla nave. 

Dopodiché ci hanno lasciato in pace, e dopo qualche anno siamo tornati nell'Est - tutti conoscevano la nostra impresa, e ha fatto bene agli affari. Ruba di qua, ruba di là, di giorno in giorno è diventato sempre più seccante fare sempre le stesse cose! Non capisco cosa ci trovino tutti di così emozionante, nel depredare le navi. Magari è divertente per qualche anno, ma dopo un po' diventa troppo facile! Quando ho saputo della Settima Spedizione ho pensato che era un buon momento per fare il colpaccio qui a Capo Ventura; immaginate, svegliarvi una mattina e trovare la vostra tesoreria svuotata! Ma alla fine ho avuto un'idea migliore, come ben sapete. Kiltus era stato mandato per catturarmi dopo che era venuto a sapere del mio piano originale, e sapendo di non potermi presentare senza un biglietto da visita appropriato, ho lasciato che mi catturasse. Il resto è storia. Chiedo ai miei di corrompere qualcuna delle guardie per un diversivo a palazzo e quello dà fuoco a mezza città! Mah, non ci sono più le guardie di una volta…" in quest'ultima parte della storia, evita accuratamente di guardare Sandrine negli occhi. "Oltretutto avevo prestato dei soldi a Baffogrigio Ridley qualche tempo fa. Certo, sapere che suo figlio entra nella Settima è un bel colpo di fortuna!"

La storia sembra per entrambi sembra essere abbastanza coerente; non sembra abbia mentito, o almeno non sulle cose importanti. Kaleb in particolare non sa granché del passato di Nero, e per lui la maggior parte di queste informazioni non fanno suonare nessun campanello. 

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Kaleb Kron

Ascolto attentamente tutto il racconto del pirata, restando in silenzio e continuando ad alternare il mio sguardo tra il narratore e la donna al mio fianco.
Quante storie ed avventure, un giorno ne narrerò a centinaia a chi mi ascolterà.
Potrei addirittura farci su un libro: "Le mille avventure del Capitano Kaleb Kron"... 

Apparte l'uso delle sciabole e la tua capacità al comando, hai qualche altra abilità che potrebbe esserci utile sulla nave? 
Inoltre sto ancora valutando il da farsi per la futura ciurma della Eurus ma potrei aver bisogno di qualcuno tra i tuoi uomini. Hanno esperienza e da come ne parli sono ben preparati. In tal caso, posso ancora trovarli qui a Capo Ventura e dove?
Mi piacerebbe parlare col tuo secondo in comando, per la precisione. 


 

Modificato da Claudyu1994
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Sandrine Alamaire

'Ma certo, riempiamoci la ciurma di avanzi di galera che si conoscono già'.

Intervengo a modo mio: "Una storia veramente commovente, soprattutto la parte dell'incidente capitato a tuo padre, che sembra averti lasciato scosso e confuso. 

Insieme a quando sei rimasto a guardare una persona - un ragazzino, magari? - bruciare viva. 

La tua umanità e la tua empatia ti fanno decisamente onore, Nero. 

Anche la tua preoccupazione per le sorti finanziarie dei Ridley mi commuove. Soprattutto pensando alla generosità con cui non hai nessun rammarico nell'aver condonato loro il debito. 

Noto con piacere che il trascorrere del tempo ti rende più compassionevole, pirata".

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Giorno -363, ore 12:15

Segrete di Capo Ventura

Non un accenno di pentimento, di tristezza, di nulla. Se Nero ha dei sentimenti, ed è un se molto grosso, li nasconde sotto una maschera di cera a dir poco perfetta.

"Era un uomo bello che vissuto e ha avuto quel che si merita. Sua figlia ha perfino tentato di uccidermi un paio di volte." ovviamente senza tralasciare quell'aria di superiorità che fa sembrare tutto questo robetta da niente. Riferendosi a Randal e al debito, aggiunge "E se sono nostromo lo devo a lui e al qui presente Pioniere, era questo l'accordo."  indicando Kaleb. Poi si rivolge a quest'ultimo. "Sono un abile giocatore di Perudo" risponde sarcasticamente, come se la domanda appena fattagli fosse superflua; abile navigatore e perfetto pirata non gli bastavano, per caso? "E per quanto riguarda i miei uomini non so nulla. Li ho congedati, saranno sparsi a quattro angoli del globo a godersi il mio tesoro, suppongo."

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Kaleb Kron

Alterno lo sguardo per un paio di volte tra la donna ed il pirata, con la solita espressione impassibile stagliata sul volto.
Len, dove diavolo sei !?
A dire il vero avrei ancora un paio di domande da fargli, ma non voglio farvi perdere altro tempo qui. Siete stata fin troppo gentile e disponibile, posso tranquillamente continuare da solo, se acconsentite. Vi aggiornerò poi non appena ci rivedremo.

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Kaleb Kron

Non demorde, eh. Len, questa me la paghi...
Mi limito ad un lieve sorriso quindi mi rivolgo nuovamente all'altro.
Sai bene dove è diretta la nostra spedizione e presumo tu condivida con me che non sarà un'impresa da poco.
Vorrei innanzitutto sapere se ti sei mai spinto fino alla Cintura d'Onice e quanto conosci quel tratto di mare. Vorrei avere, almeno fin là, un viaggio abbastanza tranquillo ed avere qualcuno che conosca bene il percorso che dovremo compiere per arrivarci. 
E poi una curiosità riguardo la tua Jocasta, che ho avuto modo di visionare. Devo ammettere che è davvero uno spettacolo ma mi chiedo se possa davvero bastare per la nostra impresa. Tu, vista la tua grande esperienza, che genere di nave ci consiglieresti per un'impresa del genere?

 

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Giorno -363, ore 12:20

Segrete di Capo Ventura

"Non abbiate fretta di andar via, contessa di Zefiro. La vostra visione mi allieta la giornata, anzi: visto che non avete null'altro da fare, perché non restate qui anche dopo la fine dell'interrogatorio? Sarei felice di avervi mia ospite fino a stasera!" ridacchia Nero, alzandosi dallo sgabello e guardando fuori dalla finestra. No, la Jocasta non è lì fuori, non nello scorcio di porto che riesce a vedere dalla piccola grata. "Conosco molti mari, quello ad Est di Capo Ventura è tra questi. A qualche ora da qui c'è il Bivio delle Correnti, un bel posticino per contrabbandare qualche onesta bottiglia di rum al calar del sole, e poi è tutto mare aperto fino alla Cintura d'Onice. A dieci miglia dalle isole le bussole iniziano a dare forfait, e beh, non so se le avete mai viste...sono un vero spettacolo pirotecnico! Un arcipelago di vulcani attivi, oltre il quale si estende l'ignoto!" quando si volta verso Kaleb, notate la sua espressione estasiata dal pericolo che incombe. "Per quanto riguarda la nave, non ve ne saprei consigliare una migliore della Jocasta. Certo, ne esistono di più grandi, o di più veloci, o di più armate e robuste. Ma in ogni nave bisogna sacrificare qualcosa, è questa la regola. Ogni carpentiere sa che non esiste la nave perfetta, ma solo una combinazione di equilibri che il capitano deve imparare a sfruttare."

Cinque minuti di ritardo, e poi eccolo, mentre Nero sta ancora parlando. Un Halfling sulla cima delle scale che discute con le guardie e cerca di attirare l'attenzione di Sandrine. "Contessa! Contessa Alamaire! Mi hanno detto di riferirvi che il governatore von Trier desidera vedervi immediatamente su all'ottavo piano, nell'ufficio di Kerberos." Len, dopotutto è ancora qui.

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Kaleb Kron

Il Bivio delle Correnti, ah se soltanto sapesse ! Mi chiedo che ne direbbe, infondo alla guida della sua nave ho vinto una grande battaglia che ci vedeva in inferiorità numerica e con non so quanti altri fattori contrari. Peccato non poterlo raccontare e vantarmene come si deve. Non ora nè qui a Capo Ventura, almeno...
Ascolto tutto in maniera attenta, quasi prendessi appunti all'interno della mia mente.
Tutti dettagli che ci saranno utili, sarà bene tenermi tutto a mente...
Mi volto osservando verso le scale, e i miei occhi per un istante si aprono più del solito mentre tento di nascondere la sorpresa di quell'arrivo.
Meglio tardi che mai, vecchio mio... 
Quindi alterno lo sguardo tra la donna e il pirata, per qualche istante, senza proferir parola. 

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Sandrine Alamaire

"Mmhh? Che cosa?", dico, ridestandomi dai miei pensieri, che avevo lasciato un po' vagare, dopo l'apprezzamento neanche troppo viscido di Gomez (per i suoi standard, quantomeno). Non amo, in linea di massima, questo genere di discorsi. Che le parlate da bordello restino ivi confinate!

Alzo quindi la testa e studio il nuovo arrivato, cercando di capire chi sia. Come mai Von Trier è da Kerberos e desidera vedermi d'urgenza? Nel suo attuale stato mentale, poi?

Faccio cenno all'hin di avvicinarsi, incuriosita. 

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Giorno -363, ore 12:25

Segrete di Capo Ventura

"Il dovere chiama, contessa" suggerisce Nero, mentre Len scende le scale, superando le guardie che lo lasciano passare ad un tuo cenno. Il piccolo Halfling si sistema tutto quanto il bavero, come per prendere tempo di fronte a lei; non è abituato a parlare con le persone di più alto rango.

"Mi hanno mandato a chiamarvi, sua...ehm...contessità." i suoi occhi, fissi sul corpo della donna, non raggiungono Kaleb nemmeno per sbaglio. "Il governatore von Trier vi aspetta con urgenza all'ottavo piano, nell'ufficio di Kerberos." cerchi qualcosa nel suo volto, quasi istintivamente - non è pregiudizio! E' solo che...si sa, è un Halfling! - e non trovi niente che non sia pura sincerità. 

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Sandrine Alamaire

"Capisco... bene. Accompagnami pure. 

Vorrei solo capire come mai così all'improvviso... ti hanno detto niente?

Mi spiace", dico, alzandomi in piedi. 

"È ora di tornare alle tue letture, Nero. Spero di non rivederti tanto presto, ma immagino messer Kaleb vorrà invece organizzare un altro incontro. Ovviamente, non ci sarà problema. Ma fino ad allora non potrai parlare con nessuno. 

Schifoso assassino".

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Kaleb Kron

Guardo verso la contessa, abbozzando un lieve sorriso.
Mi serve soltanto qualche altro minuto, se per voi non è un problema. Vi dirò poi appena ci rivedremo, cos'altro ho scoperto sul suo conto.
Non voglio essere impreparato per quando dovremo riunirci e decidere insieme agli altri Pionieri su come proseguire.
E ho ancora un'infinità di cose da fare in vista di quell'incontro. 
Spero vogliate comprendermi, voglio dimostrare a tutti di poter fare il mio compito in maniera eccellente. 

Modificato da Claudyu1994
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