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Gareth - Il vento e la cenere


Nightmarechild

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Gareth aprì gli occhi. I raggi del sole, basso sull'orizzonte, davano una tinta arancio alle alte mura del distretto e trasformavano la gente che si affrettava per la via sotto di lui in tante figure rossastre, quasi già inghiottite nell'ombra. Sapeva che non sarebbe durato, e che dopo pochi minuti le lanterne perenni si sarebbero attivate con il loro basso crepitare, illuminando le vie principali: dopotutto, si diceva che nemmeno la Notte Eterna poteva mettere a dormire Sharn, la Città delle Torri. Il morfico allungò la sinistra per accarezzare le squame colorate di Krato, disteso ma vigile a fianco della panchina su cui si era concesso un momento di riposo. Dall'inizio del suo viaggio, dopo aver attraversato le foreste dell'Eldeen ed aver passato il confine con il Breland, si era concesso poche soste durante il giorno: il passo veloce e la resilienza tipiche della sua razza lo rendevano capace di marciare per molto tempo senza avvertire troppa fatica, mentre si avventurava a meridione. Aveva attraversato le regioni rurali, imparando ad apprezzare la gente di quella nuova nazione, persone semplici, magari un po' chiassose, ma ben disposte verso gli stranieri, anche quelli taciturni come lui. Un bel modo di iniziare la sua nuova vita, di comprendere cosa significasse la parola libertà. Non che si facesse in quattro per conoscere gente, anzi: preferiva tenersi in disparte, preferendo i campi e i boschi rispetto alle strade e le locande, guadagnandosi da vivere come avventuriero itinerante, sistemando ladruncoli e bracconieri per riscuoterne le taglie. Fu in quel periodo che sentì parlare di Sharn, la città dei portenti, la frontiera per Xen'drix, la più grande città del mondo i cui edifici sfioravano la vetta del cielo. La sua curiosità vinse la naturale avversione dei druidi per le metropoli, e si diresse ancora più sud, seguendo il fiume Daga. La città lo sconvolse. Migliaia di persone insieme, centinaia di odori, colori, suoni che si spingono ed ammassano in strette vie tra le torri, più alte degli alberi secolari dell'Eldeen: ad ogni angolo avvenimenti e meraviglie lo circondavano, stimolando la sua insaziabile curiosità. Certo, non tutto era roseo: la magia arcana abbondava a Sharn, era quasi una presenza persistente, ed all'inizio gli ribolliva il sangue ad ogni momento. Con un po' di tempo ci aveva quasi fatto l'abitudine. Quasi. Ovviamente, aveva bisogno di guadagnarsi il pane, ed aveva così iniziato a girare per le taverne, in cerca di lavoro. Quello di quella notte era il terzo, ed arrivava dopo una settimana e  mezza di vuoto. Era uno di quei lavori per cui meno chiedi e meglio è, molto probabilmente qualcosa di illegale. Non che gli importasse qualcosa, in fondo: causare qualche guaio alle guardie cittadine non gli avrebbe certo tolto il sonno. L'abboccamento era alla locanda del Cane Nero, nel distretto di Underlook, a mezzanotte. Il sonno pomeridiano lo avrebbe aiutato per la veglia notturna. Si alzò dalla panchina, lasciando finalmente andare la lancia d'osso che aveva stretto per tutto il tempo del suo sonno nella destra, pronto ad usarla in caso di brusco risveglio. con un leggero sbadiglio, la assicurò ad una cinghia sulla schiena, poi si diresse velocemente verso la zona del porto.

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Gareth

Mi chiedo se questo posto sia l'arrivo del mio viaggio o soltanto l'ennesima tappa di passaggio. 
Una volta alzatomi in piedi metto una mano sul capo di Krato, osservandomi intorno per vari istanti, ancora abbagliato dai grandi edifici e da tutto quel viavai che c'è in questa città. 
Esiteranno posti più grandi e spettacolari di questo?
La mia mente sembra vagare altrove per diversi istanti finchè non mi riprendo e mi volto verso il dinosauro. 
Andiamo Krato, il lavoro ci aspetta. Se farai un bel lavoro questa sera ti garantisco una gran bella cena tutta per te, amico mio. 
Alzo il cappuccio dopo aver fatto segno a Krato di seguirmi, avviandomi in direzione della locanda, cercando di orientarmi al meglio e muovendomi rapidamente per non perdere ulteriore tempo.

@Dm 

Spoiler

Tiro su Conoscenze (Locali) per saperne di più sulla locanda e su dove si trovi e Raccogliere Informazioni per chiedere a chi incontro dove sia di preciso il posto. Ovviamente il secondo tiro e parte del primo da farsi se non conosco dove sia la locanda. Altrimenti, come non detto.  

 

Modificato da Claudyu1994
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Ricordi perfettamente dove si trova Underlook, un quartiere turistico ormai in declino in Dura, la parte vecchia di Sharn. Mentre ti avvicini al quartiere, chiedi ulteriori informazioni ad un ambulante nano che vende pasticci di carne di dubbia provenienza: "Locanda Cane Nero? Ti piacciono le topaie, eh ragazzo?" Ti risponde sorridendo. "Beh, è a Underlook, nel Vicolo delle lance, in fondo a Via ir'Tayn. Fai attenzione però, i vicoli là intorno non sono sicuri di notte. Anche se sembri uno che se la sa cavare quando si menano le mani, la prudenza non è mai troppa, per Onatar! Ehi, lo vuoi un pasticcio? solo 12 pezzi di rame, compresa una birra!"

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Gareth

Osservo il nano, tenendo le braccia incrociate mentre parla.
Bravo nano, sei stato utile.  
Dalla mia bocca non sembra uscire alcuna parola se non un verso simile ad un grugnito mentre guardo coi miei occhi spalancati l'ambulante.
Scuoto leggermente il capo e mi avvio verso la locanda, seguendo le indicazioni del nano, facendo cenno a Krato di seguirmi. 

Modificato da Claudyu1994
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Accompagnato dai brontolii del nano, ti avvii verso la tua destinazione. Attraversi i quartieri di Stonegard, Longstairs, e salendo verso i quartieri di mezzo della città passi Tumbledown e Broken arch mentre scende la notte. Arrivato finalmente a Underlook è ormai buio, e il passaggio tra vecchie locande e ostelli chiusi da tempo è illuminato solo da torce perenni, con ampie zone d'ombra tra l'una e l'altra. Dopo un po', senti qualcosa di strano, una sensazione che non sentivi da quando hai lasciato le foreste: l'impressione di avere un paio d'occhi puntati su di te.

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Gareth

Qualcuno ci segue. Vediamo di chi si tratta. 
Continuo a camminare cercando di non far trasparire niente. Cerco il primo vicolo buio disponibile in cui infilarmi insieme a Krato, pronti a voltarci e restare in attesa di chi ci sta seguendo. Una volta li, tiro fuori la lancia e mi preparo a colpire e difendermi da chiunque mi seguirà nel vicolo, se necessario.
 

Modificato da Claudyu1994
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La notte di Sharn si anima di un vento caldo come il fiato di una belva, e nuvole nere oscurano la luna, gravide di pioggia. Nel silenzio del vicolo, il suono di un battito d'ali richiama la tua attenzione: un corvo si posa su di un cornicione vicino, mentre una silenziosa figura avanza, rischiarando le ombre con una piccola fiamma sospesa tra le dita della sinistra. É un umano, alto e austero, i lunghi capelli neri e la barba segnati di grigio, vestito di una tunica scura. Nella destra stringe un bordone decorato con zanne sulla cima, ma ciò che ti colpisce é il segno che porta sul petto, un cerchio tracciato con la cenere, il segno dei Maestri Druidi degli Adepti Cinerei.

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Gareth

Osservo l'uomo per qualche istante prima di osservarne il segno che porta sul petto, e osservarlo con aria sorpresa.
Maestro. Faccio un lieve cenno del capo in segno di rispetto prima di proseguire oltre.
Come mai da queste parti? Intanto accarezzo la testa di Krato mentre continuo a osservare l'uomo in silenzio. 
Che ci fa da queste parti uno dei nostri maestri druidi, sono proprio curioso. 

Modificato da Claudyu1994
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La voce dell'uomo si fa ancora piú profonda. Da qualche tempo le nostre fonti asseriscono che un gruppo di ladri avrebbe intenzione di rubare un particolare artefatto arcano da uno dei depositi dell'Università di Morgrave, approfittando della festa di Aureon che si terrà domani nei quartieri centrali, essendo la maggioranza delle guardie cittadine impegnate nella sicurezza. Indagando, abbiamo scoperto che la banda era alla ricerca di "specialisti" tramite il passaparola nelle taverne. Immagina la nostra sorpresa quando abbiamo scoperto che uno di questi "specialisti" era un Confratello! Per un attimo, il maestro sembra quasi divertito. Detto questo, il Circolo ti comanda di aiutare a trafugare l'oggetto. Dopo ti comanda di sottrarre l'oggetto ai ladri. Infine, ti comanda di consegnare l'oggetto a noi. Domande?

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Gareth

Questa visita inaspettata non mi piace affatto. Me ne ero andato per un motivo e quanto pare il passato ritorna. Sarà bene non mettermeli contro e fare quel che chiedono per il momento sebbene non mi piaccia così tanto l'idea di dover ancora ricevere ordini da loro anche in queste terre.
Osservo l'uomo, restando freddo e impassibile.
Non sarà un problema. Spero che il Circolo vorrà ricompensarmi a dovere, una volta che vi avrò fatto avere l'oggetto. Devo pur mangiare.
Due domande. Che tipo di oggetto è? Dove e quando ci incontreremo per la consegna? 


@Dm

Spoiler

Tiro su Conoscenze (Locali) per saperne di più su questa Università.
Tiro su Conoscenze (Religioni) per saperne di più sulla festa di Aureon.

 

Modificato da Claudyu1994
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Non hai mai sentito parlare di questa Università, e conosci la festa di Aureon solo vagamente. Albrecht alza un sopracciglio con aria seccata. Ti daremo ciò che ti spetta, Adepto. Come sai, il Circolo non dimentica, nel bene e nel male. L'oggetto é di forma cubica, largo e alto circa un metro e venti. Lo riconoscerai. Quando avrai l'oggetto, traccia una runa druidica sul questo muro dice, indicando dietro di te. Ti contatteremo noi per il resto. Arrivederci, confratello. Finito di parlare, il druido si volta e si avvia nell'oscurità di un vicolo vicino, spegnendo rapidamente la fiammella magica.

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Gareth

Guardo il maestro allontanarsi, voltandomi poi verso Krato.
Nel bene e nel male, amico mio. Nel bene e nel male. 
Adesso meglio sbrigarci, andiamo alla locanda.

Quindi esco dal vicolo e mi dirigo verso la mia meta, la locanda del Cane Nero.
Chissà perchè il Circolo vuole questo oggetto, sono proprio curioso.

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Mentre le prime gocce di pioggia iniziano a cadere sulla strada, raggiungi la locanda, un piccolo esercizio malmesso nel Vicolo Delle Lance, con un mastino nero disegnato sull'insegna. Da fuori, solo una tenue luce che filtra tra gli scuri tradisce la presenza di qualcuno all'interno. Ripensando al tuo viaggio, e chiedendoti dove ti porterà la tua strada, appoggi la mano sulla maniglia. Infine, con decisione, apri la porta.

Fine prologo.

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