Vai al contenuto

Gilda aperta  ·  4 membri

Locanda di DW

Capitolo 1 - L'alba della guerra


willyrs

Messaggio consigliato

@Crees

Melcar, decimo giorno d'Inverno

Nella foga del tuo attacco, ti butti nuovamente sul tuo avversario, che barcolla dal colpo contro il bordo esterno dell'arena: non riesci a predire perciò i suoi movimenti e la punta della tua spada sfregia il suo corpo con un solco verticale a bruciapelo invece che penetrare nel suo costato. Lo spettacolo in ogni caso non è dei migliori: una lunga ferita longitudinale gronda sangue dal petto in obliquo fino agli addominali, facendo urlare Sigurth di dolore, che si lancia verso di te con tutta la sua forza: la sua massa improvvisamente contro di te unita al ghiaccio sul terreno che non avevi visto accecato dalla tua furia combattiva, ti fanno ritrovare in pochi secondi a terra sulla schiena, con sigurth subito sopra di te
«Aaaah! Ti lascerò anche io una cicatrice, Lothar! Una cicatrice eterna!!»  Il suo braccio destro si alza, puntando la spada verso di te, ma tutto sommato sei ancora in vantaggio: Sigurth è ferito e spaventato e i suoi colpi non avranno la precisione tattica del guerriero esperto che è.

Spoiler

Ho unito l'attacco di Sigurth (il buttarti a terra) alla complicazione (hai messo un piede su una piccola lastra di ghiaccio) in modo che riuscisse a gettarti a terra anche dopo la ferita che gli hai inferto. Visto che i danni tirati sono minimi ho deviato la spada per giustificarli in fiction ma comunque ti ho fatto infliggere un bel solco verticale per tenere comunque fede ai tag

@Knefröd

Melcar, decimo giorno d'Inverno

Amarant sembra compiaciuta delle tue parole, mentre continua ad osservare il combattimento con un'espressione che non lascia trasparire i suoi pensieri.
«Vorrei che Bjorun ti avesse fatto giungere qui prima, druido. Quando Sigurth è stato scelto per guidarci era un guerriero valoroso e avrebbe accettato il tuo arrivo con ben altro rito. Il tempo l'ha imprigrito. E ha anche scontentato i nostri guerrieri.» Rimugina un po' sulle tue parole, e con quello che ti pare uno sguardo leggermente allarmato, la prima espressione che riesci a leggere da quando hai incontrato la vecchia, si volta nuovamente verso di te: «Perché, che cosa sta succedendo ad Alngrim? I miei occhi non vedono a sud. Non finché l'Occhio degli Antichi veglia sul Braciere.»

@Danear

Ultimo braciere, decimo giorno d'Inverno

Il buon vecchio Ivan non è certamente un uomo d'arme: la tua repentina mossa lo coglie completamente alla sprovvista, complice anche il marcato nervosismo che non lo rende propriamente lucido. Senza nessun segno di stupore da parte della ragazzina, in pochi secondi ti ritrovi a pressare Ivan contro il vicino muro di pietra, mentre gli tieni con troppa semplicità il braccio col pugnale ritorto dietro la schiena.
«Aaah! Ti prego, Léon, io.. Io devo portargli la ragazzina, o mi uccideranno!»
Il corpo di Ivan perde di tensione e rigidità. Non sta più opponendo resistenza alla tua morsa, se di resistenza si poteva parlare, e lacrime iniziano a scendere dai suoi occhi, mentre ti implora di lasciare la Gemma della Notte a lui. La ragazzina distoglie l'attenzione da qualsiasi cosa stia guardando e osserva Ivan con una freddezza glaciale. «Non c'è posto per la debolezza nel viaggio che dobbiamo intraprendere, Léon.»

 

 

 

Modificato da willyrs
  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti


Lothar, Prescelto di Kharnath, il decimo giorno d'Inverno a Melcar.

La fredda carezza del suolo mi ricorda quella degli dei, la prima volta che una lama ha attraversato le mie carni. I miei occhi osservano per un attimo il cielo terso su di me, prima di incrociare nuovamente quelli del mio avversario. Mi e' sopra, ma il suo debole corpo non puoi tenermi a terra. Sono sordo alle sue vacue minacce e mentre la mia mano sinistra stringe le dite intorno al suo collo, la destra impugna l'arma con cui cerco di tranciargli via di netto il braccio prima si abbatta su di me.

Spoiler

taglia e spacca = 1d6 (6) + 1d8 (5) = 13 , infliggo il mio danno(10)  senza subirne. Ovviamente ho sempre la penalita' che la mia foga faccia accadere qualcosa, ed i miei belli tag

 

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Gli torco il braccio con più forza finché non sento il tintinnio del coltello sul pavimento. A quel punto lo faccio girare e lo tengo fermo contro il muro, tenendolo per il bavero con una mano e puntandogli contro l'altra: "Se c'è una cosa che dovresti aver imparato in questi anni, è che Léon D'Avimbert non è un tagliagole: amo la vita, la bramo, devo poterla contemplare, in tutta la sua moltitudine. La morte è troppo definitiva, caro Ivan, ricordatelo" 

Lo lascio andare, guardandolo torvo: "Non osare mai più chiedermi di consegnare alla morte una ragazzina, o chicchessia, solo perché qualcuno ti ha detto di farlo. Piuttosto, chiediti come posso toglierti dall'impiccio" Mi lascio un po' andare, facendogli capire che la mia priorità è la sua sicurezza: "Per ordinarti di consegnarla, ti avranno dato delle indicazioni, sbaglio? Un luogo di incontro, una data… Potremmo inscenare qualcosa, far capire che non si scherza con noi. Oppure…" scocco uno sguardo alla ragazzina, poi torno su Ivan "...hai sentito la ragazzina. Per quel che mi riguarda, sono intenzionato ad andare fino in fondo a questa storia. Ho il presentimento che ci sarà da divertirsi! Puoi scegliere di unirti a noi, tenendo presente quello che ha detto: punta nuovamente un coltello su di me o su di lei…" tiro fuori uno dei miei coltelli da lancio, ci giochicchio con abilità prima di puntarglielo improvvisamente alla gola "...e dovrò venir meno a quanto detto prima: la morte sarà anche definitiva ma nasconde un suo certo intrinseco fascino, non trovi?"

Lo lascio andare definitivamente, dandogli modo di assorbire il tutto. Mentre studio il da farsi, non mi riserbo di pensare a gente che mi deve un favore, o a luoghi che so essere particolarmente adatti per far perdere le proprie tracce, per poter mettere Ivan al sicuro.

Infine mi avvicino alla ragazzina, Devo decidermi a darle un nome, e con un cenno del capo indico un punto indefinito sopra di noi: "Cosa ci aspetta lì?"

Spoiler

pensare a gente che mi deve un favore, o a luoghi che so essere particolarmente adatti per far perdere le proprie tracce, per poter mettere Ivan al sicuro.

Declamare Conoscenze (Non so se conta come Attività Criminali ecc, comunque non cambia ai fini del risultato, mi sta girando fin troppo bene coi dadi 😛 )

3 6+ 1 (INT)= 10

 

Modificato da Danear
  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Gandissir, Prescelto di Björun, decimo giorno d'Inverno a Melcar 

Seguo con attenzione il duello: sembra che gli Dei guidino la spada di Lothar ma nulla è ancora deciso. Ascolto le parole di Amarant ed annusico quando ricorda il passato di Sigurth poi aggiungo: "Certo, Sigurth è stato un grande guerriero e per qualche tempo anche un ottimo capo. Se combatterà con valore forse otterrà il perdono degli Dei".

L'anziana donna continua con il suo discorso, alludendo a qualcosa che non conosco con precisione. "Da qualche anno i cittadini di Alngrim hanno iniziato commerci con i popoli del Sud, presto rinunceranno ai nostri Dei e giureranno fedeltà all'Imperatore. Cosa sai riguardo l''Occhio degli antichi?"

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti

@Crees

Melcar, decimo giorno d'Inverno

Il peso dell'avversario sopra di te, seppur importante, non fa cedere la tua combattività: con un potente fendente dritto davanti a te gli tagli di netto il braccio, ma lo spostamento repentino del suo baricentro sposta anche il braccio che gli teneva la gola, facendoti perdere la presa sulla spada che cade sulla terra ghiacciata accanto a te.

Siete tutti e due, tutti e tre contando la tua spada, sdraiati a terra paralleli, ma il tuo avversario non sembra più in grado di combattere: se ne sta prono tenendosi il braccio come meglio può, strillando e piangendo. Anche lui non è più armato, abbandonati i ferri sull'arena come per una resa.

@Knefröd

Melcar, decimo giorno d'Inverno

Mentre pare che Sigurth sia stato sconfitto da Melcar, sebbene non sia ancora morto, la vecchia ti risponde continuando ad essere impassibile.

«L'Occhio degli Antichi è una trappola antica, costruita per impedire allo sguardo degli Dei del Caos di spostarsi a sud. Il focolare sulla sua testa ha avuto la funzione di avvertire i popoli del sud di un'eventuale invasione, ma è sotto le sue fondamenta che lo Sguardo del Caos è intrappolato e i flussi delle divinità del Nord sono ammassate in un groviglio infinito dal quale non possono slegarsi. Lo Sguardo è la chiave per mostrare la strada alla Gemma della Notte e dare il via all'Eterno Caos.»

Segue una breve pausa, Amarant sospira come se stesse ben riflettendo su cosa dire e preparandosi a rivelare qualcosa di poco noto. «Ti posso dire questo, Gandissir delle Grandi Foreste, e vedi di ricordartelo molto bene.» Amarant si volta verso di te, e il suo sguardo duro diventa ancora più serio, sebbene pensassi che non fosse possibile. «Gli Dei del Nord sono egoisti. Non gli importa nulla dei mortali, e sebbene ti aiutano in questo viaggio, liberare completamente il loro potere sarà fatale per tutti. Anche nello scatenarsi del Caos è necessario un limite e un equilibrio.»

@Danear

Ultimo braciere, decimo giorno d'Inverno

Ivan diventa ancora più pallido e inizia a tremare. «Io non.. Non so come consegnarla, non sapevo nemmeno che fosse una ragazza.. Non capisci, Léon, quelli hanno poteri che superano quelli di un semplice criminale, hanno dei maghi dalla loro parte, ne sono sicuro!»

Mentre pensi a cosa puoi fare per la situazione ti viene in mente Jhavis, un tuo aggancio con Mercatus, la gilda dei mercanti, che conosce praticamente tutti gli spostamenti delle carovane nel circondario e ti aveva aiutato ad intercettare la gemma: in cambio di qualcosa o di un favore futuro, potrebbe occuparsi di mettere Ivan su una di queste carovane per allontanarlo mentre si calmano le acque.

Mentre Ivan si lamenta su una delle tue sedie scassate tenendosi la testa tra le mani, la ragazzina risponde al tuo interrogativo. «In cima all'Occhio risiede il braciere, ma è sotto all'Occhio che troveremo lo Sguardo. E lo Sguardo... lui ci indicherà la strada.» Perdendo la freddezza glaciale con cui stava quasi per segnare il destino di Ivan, ti sorride mentre torna a sembrare una ragazzina qualunque e si mette in attesa, commentando. «Il duello è ormai concluso, tutto si è avviato. Mi aiuterai a cercare lo sguardo?» Cosa fai?

 

 

Spoiler

aaaaaah, scusate, non avevo visto la notifica!

 

Modificato da willyrs
  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Misuro la stanza in grandi cerchi, poi, improvvisamente, guardo Ivan con occhi spiritati: "MA CERTO! JHAVIS!"

Ahh, Jhavis, Jhavis! Meravigliosa carogna avida! Penso dentro di me tutto contento. Ricordo ancora le parole con le quali mi ha conquistato anni addietro: Non c'è colpo più sicuro di quello fatto alla luce del sole. Era incredibile quanto fosse vero per lui: capendo di non essere tagliato per le scorribande sui tetti e i pugnali alla gola, Jhavis, finito l'apprendistato presso le Mani Bucate - piccola realtà di Zenithar, la Città Libera punto di riferimento per ciò che riguardava flussi di denaro, affari e lettere di cambio -, capì che ciò che non aveva in forza fisica, lo compensava con il naso: un maledettamente efficace fiuto per gli affari che lo portava a muoversi con largo anticipo sulla concorrenza la quale, per recuperare terreno, si indebitava fino al collo per poter reggere il confronto fino a cedere di fronte all'unico disposto a risanare i loro debiti. Che guarda caso era sempre Jhavis. E via così per tutta la vita di questa carogna. Con tutti quei soldi e gli agganci giusti, Jhavis era diventato un membro importante della Gilda dei Mercanti e guarda caso, lungo le sue linee di affari si intersecavano spesso i miei incarichi, in una fruttuosa collaborazione che recentemente aveva compiuto dieci anni.

Ahh, Jhavis, Jhavis!

Schiocco le dita verso Ivan e gli faccio cenno di avviarsi verso la porta; nel frattempo, dal mio archivio di carte prendo un foglio sul quale scarabocchio una mappa del quartiere e gliela affido: "Coraggio, amico mio! Ti assicuro che andrà tutto bene, Léon ha pensato a salvare quel tuo ingrato fondoschiena! Ascoltami bene: segui le indicazioni, arriverai laddove le carovane fanno rifornimento e gestiscono gli animali. Lì, chiedi di Jhavis. Di solito nessuno chiede di lui senza un motivo ben preciso - o scarsa considerazione della propria vita - quindi ti porteranno da lui senza tante storie. Quando sarà di fronte a te e ti chiederà cosa vuoi, digli queste esatte parole: "Ho sempre desiderato vedere Atlantis. Dicono che lì le poesie siano il vento che gonfia le onde!" Lui a quel punto, soprattutto se ha piani di partenza ben precisi, ti potrà obiettare: "So che Atlantis in questo periodo è particolarmente affollata, quando ci andresti?" In questo caso, rispondi semplicemente: "Prima che un poeta abbastanza bravo la faccia affondare!" e Jhavis partirà il prima possibile per uno di quei suoi itinerari sconosciuti ai più men che lui. Fidati, sarai al sicuro" 

Lo bacio sulla fronte sonoramente, eccitato per quella che sembra essere un'avventura degna di una ballata. Prima di congedarmi da Ivan gli ricordo: "Con questo, mi impegnerò ad offrire i miei servigi a Jhavis a titolo gratuito per la prossima volta che ne avrà bisogno. Tienilo presente la prossima volta che mi punterai un coltello alla gola" Gli faccio un occhiolino, sorridendo sornione: "Goditi il meritato riposo, amico mio. Da qui in poi ci penso io!"

Dopo che l'uomo chiude la porta dietro di sé, mi rivolgo alla ragazzina: "Dato che sembra proprio che saremo io e te per un po' e che pare esserti cresciuta la lingua tutto d'un colpo, puoi cominciare a dirmi il tuo nome e cosa sta per succedere. Impegniamo in modo proficuo il tempo da qui all'Occhio, ti pare?" 

Aspetto una sua risposta per incamminarmi verso la sommità dell'antico edificio.

  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Lothar, Prescelto di Kharnath, il decimo giorno d'Inverno a Melcar.

Sento il suo sangue caldo su di me. Sa di vittoria e paura... bellissimo. Mi alzo raccogliendo la pesante ed antica spada conquistata a nord. L'uomo e' come una iena ferita e potrebbe provare a mordere prima di lasciare questo mondo, ma non me ne curo. Non e' stato in grado di essere una minaccia in vita, figuriamoci nella sua morte, ed inoltre altri sono i pensieri che dovrebbe avere in questo momento. Gli dei lo hanno soppesato mettendolo contro di me, e lo hanno trovato fallace e debole.  << Non ci saranno ne onori, ne canti per te, Sigurth. L'uomo che sei stato quando combattevi il sud, ora non sei piu' e nessuno ricordera' nulla del tuo cammino su questa terra. Hai la mia parola. >> Con la mia ultima sentenza mi posiziono in piedi a meno di un passo da lui, alzando la lama verso il cielo terso e lasciandola cadere con forza sul suo collo.

Spoiler

non ho tirato, ma se lo credi necessario, fai pure tu per me ;) 

 

Modificato da Crees
  • Mi piace 3
Link al commento
Condividi su altri siti

@Crees

Melcar, decimo giorno d'Inverno

La tua lama cade repentina sul collo nudo del tuo avversario, facendo rotolare la sua testa a terra con una smorfia innaturale e spaventata. La tua furia adrenalinica inizia finalmente ad attenuarsi, mentre il gelo che si è formato tra gli spettatori fa compagnia alla piccola nube ghiacciata che si crea dal tuo respiro, prima di scoppiare in grida di esultanza. A parte qualche fedelissimo di cui si occuperà il resto del villaggio, tutti i guerrieri sono ora dalla tua parte, ma attendono comunque in trepidante attesa il responso finale della vecchia saggia e del druido.

@Danear

Ultimo braciere, decimo giorno d'Inverno

In mezzo alla tua fretta e alla parlantina quasi ingannevole, Ivan si lascia trascinare verso la porta mentre cerca di memorizzare le informazioni che gli stai fornendo velocemente: forse troppe tutte insieme per una persona di tale elevatura intellettuale, ma tant'è, in questo mondo bisogna arrangiarsi e Ivan dovrebbe aver imparato a farlo da parecchio tempo. Mentre chiudi la porta, senti ancora il suo vociare confuso «Jhavis... Atlantis.. Un poeta che la fa affondare..» 

Riprendi il discorso con la ragazzina, che sembra confusa alle tue domande: «Il mio nome? Ho molti appellattivi, Léon, ma nessun nome. Usa pure quello che più ti aggrada» Poi, prosegue con una voce più solenne: «Il tempo è giunto perché gli Dei scendano su questa terra a sistemare ciò che l'uomo ha fatto. Ti ho già detto cosa dobbiamo fare: trovare lo Sguardo sotto all'Occhio, e lui ci indicherà la strada. Puoi aiutarmi o puoi lasciarmi andare da sola, il tempo è giunto, decidi in fretta!»

@Knefröd

Mentre la vecchia ti sta ancora parlando, il duello termina: la spada di Lothar pone fine all'ormai misera vita di Sigurth in mezzo all'ode dei guerrieri che circondano la sacra cenere, ed ora attendono le parole che coroneranno Lothar quale nuova guida di questo insediamento ma che serviranno anche a te per convincere Lothar a sostenerti oppure rendere il suo sostegno inevitabile agli occhi della sua gente

Spoiler

@Knefröd siccome è passata una settimana ho interrotto il tuo turno dalla fine repentina del duello di Lothar, facci sapere se riesci a tornare a giocare :)

 

  • Mi piace 3
Link al commento
Condividi su altri siti

Gandissir, Prescelto di Björun, decimo giorno d'Inverno a Melcar

La spada di Lothar risplende di una luce fredda e solenne prima di saettare sul collo di Sigurth. Un silenzio surreale cala sull'arena coperta di neve. Gli Dei hanno scelto: sarà la Spada del Nord a governare Melcar negli anni a venire.

'Amarant è una donna saggia, potrebbe rivelarsi un alleata preziosa oppure una temibile nemica. Per il momento sembra non volersi schierare, devo dimostrarle di avere il controllo della situazione. Ho bisogno di scoprire qualcosa di più riguardo l'Occhio degli Antichi' penso.

Cammino verso il centro dell'arena dove Lothar torreggia sul corpo esanime e mutilato del suo avversario. «Gli Dei hanno espresso la loro volontà! Che tu possa guidare Melcar verso un destino glorioso, ricambiando gli Dei del Caos per ciò che ti hanno concesso» dico in tono solenne.

Spoiler

@willyrs mi dispiace di non aver postato, in questo periodo sono sommerso dagli esami ma cercherò di essere più presente.

PS: attendo il post di @Crees per un'ulteriore replica.

 

Modificato da Knefröd
  • Mi piace 3
Link al commento
Condividi su altri siti

Lothar, Prescelto di Kharnath, il decimo giorno d'Inverno a Melcar.

Osservo negli occhi il Druido. << Il fluire delle volonta' perniciose degli Dei ci ha portato uno davanti all'altro. Tu suffragi la mia vittoria, io il tuo ruolo nella guerra che verra', perche' si, porteremo la guerra alle genti del sud. La piu' grande che loro abbiano mai visto.>> Le mie parole volano in alto, sospinti dai venti del nord, agli orecchi del mio dio. Lo posso veder sorridere seduto sul suo trono d'ossa, mentre aspetta ansioso che altre vite siano sacrificate in suo nome. Lascio l'arena per riprendere le mie vesti, ma non prima di aver reso omaggio come tradizione alla piu' vecchia dell'insediamento. Poi, sempre in direzione del Druido. << Vieni, abbiamo molto di cui parlare. >>

  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Saranno state le parole della ragazzina, il suo aspetto, la sua voce...ma nonostante veda le sue labbra muoversi, la mia mente vaga lontano.

Alla Luna che ci arride

Al cielo stellato che ci addita

Al sentiero che dinnanzi a noi si apre:

io e te, tu ed io, insieme.

Che gli altri stiano pure a guardare.

Mi viene da sorridere al ricordo di quelle parole sciocche scritte in gioventù: erano destinate ad una donna che conobbi una sera, giusto il tempo che ci volle per decidere che, per carità, belle le canzoni e la musica eh, ma vuoi mettere l'adrenalina del prossimo colpo?

Fu Lei a rendermi quello che poi sono diventato e da allora non l'ho più rivista. Quasi speravo che, diventando così famoso, sarebbe stata lei a trovare me..ma tant'è, son qui che aspetto. Non che serba rancore o nostalgia, anzi: il Suo pensiero non potrebbe mai ispirarmi sentimenti del genere. Le Sue parole trasudavano avventura, senso del mistero, dell'ignoto...come poteva uno stupido ragazzino resistere?

Guardo la ragazzina, che aspetta una risposta: le sue parole promettono qualcosa di grande, Dei o chi per loro, e mi sembra di non essere cresciuto di un giorno da quella volta. Penso a ciò che mi è rimasto di quella sera d'estate sepolta dagli anni: il petalo di una Dhalia, che nel linguaggio dei fiori indica l'ammirazione e la gratitudine. Era solita firmare così i suoi colpi e, dato che una parte di me, quel giorno, sparì nella notte con lei, sentii che quel petalo dovesse essere mio. Affinché fossi sicuro che quel giorno fosse veramente successo.

"Molto bene!" sbotto emozionato, "tu non puoi saperlo ma con le tue parole hai risvegliato ricordi che credevo sopiti da tempo! Che stiamo aspettando?! Credi davvero che mi perderei l'incontro con quei diavolacci che hanno inventato il Segugio, l'oro e la musica? Coraggio, fa' strada...Dahlia!"

  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti

@Crees @Knefröd

Melcar, decimo giorno d'Inverno

Visto l'esito del duello, i guerrieri che si erano stancati di Sigurth iniziano immediatamente a organizzare i festeggiamenti per il nuovo capo: le bestie più grasse saranno cucinate, gli animali più pregiati scuoiati per farne vestiti "eleganti" e una grande quantità di legna verrà bruciata per il falò più grande che Melcar abbia mai visto.
...Ma questo, stasera.
Adesso, il vincitore del duello, il messaggero degli dei e l'anziana vanno riunendosi nella grande tenda che per troppo tempo è stata luogo di gozzoviglie invece che di piani di conquista.
Lothar, la tenda di Sigurth è tua e puoi farci quello che vuoi. Sei vicino alla sedia principale, che poco di ornamentale ha rispetto alle altre, e in qualità di capo ti spetta di iniziare la conversazione e -se vuoi- di offrire ristoro a quelli che sono i tuoi ospiti, cosa che come sai influirà molto sul loro comportamento nei tuoi riguardi.

Spoiler

Vi lascio campo libero su come condurre il dialogo: per fare più in fretta potete anche accordarvi su cosa direte e poi fare un unico post, ricordandovi la posizione di Amarant se volete farla intervenire.

@Danear

Ultimo braciere, decimo giorno d'Inverno

La ragazzina lascia trasparire un minimo di espressività mentre la battezzi col nome del tuo vecchio "amore". Probabilmente nei suoi anni di vita nessuno l'ha mai chiamata con un nome proprio che non fosse un misterioso appellativo. «Dahlia sia, Léon»

L'Occhio degli Antichi è una grande struttura di pietra a forma di faro: anzi, anche se -tecnicamente- non ha la stessa funzione di un faro, si può dire che sia decisamente un faro. Una torre di pietra circolare, alta una quindicina di metri con -almeno un tempo- un'enorme catasta di legna pronta ad essere incenerita al primo avviso di problemi di grandi dimensioni da nord. Ma ormai, col tempo e la lontananza dei pericoli, la corrotta amministrazione di Ultimo Braciere ha lasciato degrado in quello che un tempo era lo splendore del monumento visto come il baluardo di salvezza delle città libere: i popoli del nord non avrebbero mai attaccato con in mente la conquista definitiva sapendo che in pochi giorni l'esercito delle città libere sarebbe intervenuto grazie all'intervento dell'Occhio degli Antichi.

Quello che vedete una volta entrati nell'occhio superando la diroccata porta di legno è una piccola stanza ottagonale piena di ragnatele con dei piccoli e angusti scalini che vanno verso l'alto in una scala a chiocciola al centro della stanza. Non si vede molto: i raggi del sole che penetrano dall'ingresso sono le uniche fonti di luminosità

Modificato da willyrs
  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Gandissir, Prescelto di Björun, decimo giorno d'Inverno a Melcar

Le parole di Lothar sono calme e risolute, è perfettamente conscio che le prossime azioni che compieremo saranno l'inizio dell'evento che cambierà per sempre le sorti del mondo intero. 'Il volere degli Dei del Caos è chiaro ad entrambi, il nostro obiettivo è lo stesso. La vera sfida sarà gestire la Spada del Nord, il suo valore di combattente e di condottiero è innegabile ma non tutte le battaglie si vincono con le armi...'

"La donna lì infondo" dico indicando Amarant, "È saggia ed i suoi consigli preziosi, dobbiamo ascoltare le sue parole anche se non credo sia pronta ad accettare il volere degli Dei". Lothar annuisce ed insieme alla megera lo seguo fino alla tenda un tempo appartenuta a Sigurth. Varcata la soglia di pelli conciate osservo i guerrieri presenti all'interno della stanza, si tratta della guardia personale di Sigurth. Secondo le leggi del Nord dovrebbero accettare Lothar come loro guida consegnandogli le proprie armi, tuttavia spesso accade che i guerrieri più fedeli rifiutino di inchinarsi di fronte al nuovo capovillaggio.

Gli sguardi dei guerrieri non promettono nulla di buono, è il momento che Lothar prenda in mano la situazione...

  • Mi piace 3
Link al commento
Condividi su altri siti

Lothar, Prescelto di Kharnath, il decimo giorno d'Inverno a Melcar.

<< Scacciate quell'espressione dai vostri volti prima che ve la strappi con la mia spada. Avete servito per anni un uomo senza onore o ambizione, per me non siete ne utili ne una minaccia ed ora lasciateci. >> I miei occhi trafiggono i fedelissimi del vecchio capo tribu' mentre aspetto che escano nel freddo dell'inverno, per poi far cenno al druido ed all'anziana di sedere. Offro loro acqua e pane, tradizionale offerta di pace e protezione agli ospiti, cadendo a mia volta nella pesante seduta di legno di quercia sapientemente intagliato. << Ho camminato a lungo in luoghi dove il tempo e' spezzato, in un infinito fluire di uno stesso unico momento. Una goccia che cade per sempre nel mare ghiacciato, mentre fulmini guizzano fra le rocce e le nubi vomitano pece e fiamme. La', nella desolazione dell'estremo nord, ho conquistato il favore di Kharnath, ma come e' risaputo, gli Dei del Caos sono volitivi ed ad altri campioni lui guarda con favore, senza parlare dei prescelti delle altre divinita', che marciano facendo proseliti, tutti attirati e guidati verso il medesimo obbiettivo. La distruzione dei Regni del Sud. Io non da meno, sono stato sospinto fino a questo luogo, dalle volonta' invisibili e perniciose degli antichi Dei, dai venti magici del caos e dalla mia volonta' indomita di non essere uno fra tanti, ma re fra re. Ed ora che incontro un altro "favorito", non posso non pensare che un destino glorioso ci abbia obbligato qui entrambi, un destino in cui la sacra terra di Melcar ed i suoi uomini avranno parte.>> Mi prendo un attimo per soppesare l'anziana. Cerco di capire i suoi pensieri dall'espressivita' del volto rigato e dalla vitalita' insospettabile degli occhi per poi tornare a guardare il druido. << Voglio proseguire ad est per unire i villaggi prima di volgere il mio sguardo a sud. >> Le mie parole non lasciano molto all'interpretazione riguardo le mie intenzioni. << Ma vorrei sapere cosa ti ha portato qui e di cosa eri venuto a parlare con Sigurth >>.

Spoiler

Discernere sulla buona e vecchia anziana

discernere 1+4 +1sag = 6 ( e si comincia con lapo)

 

  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Ciarpame. Ciarpame. Aspetta, cos'è quello?! Ah, no, altro ciarpame.

Il viaggio entusiasmante che ho annusato poche clessidre fa inizia come un viaggio qualsiasi: incerto e che puzza di polvere e muffa.

Mi guardo intorno, pensando a quando, tempo addietro, queste scale cigolanti e malridotte venivano percorse in fretta e furia per salvare le migliaia di donne, bambini e uomini del Sud…mentre penso a tutto questo, uno scalino marcio cede sotto il peso del mio tallone. Come una groviera. Anzi, la Storia stessa è come una groviera: bella e puzzolente. 

Dhalia sta, tanto per cambiare, in silenzio; forse, visti i miei vaneggiamenti su formaggi ed eventi passati, è meglio così.

Arriviamo alla fine dell'ultimo scalino: guardo lo spettacolo dinnanzi ai miei occhi per cercare qualcosa che giustifichi la nostra presenza qui. Con la coda dell'occhio, sbircio i movimenti di Dhalia, per quanto mi è possibile, incuriosito.

Spoiler

guardo lo spettacolo dinnanzi ai miei occhi per cercare qualcosa che giustifichi la nostra presenza qui.

Discernere Realtà

2 2 + 0(SAG) = 4 

+1PE

(Me la sono chiamata 😛

 

Modificato da Danear
  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti

@Crees @Knefröd

Melcar, decimo giorno d'Inverno

Lothar, i guerrieri abbandonano la tenda a testa bassa mentre inizi il tuo discorso. Cerchi di studiare la reazione di Amarant ma nulla nella donna lascia capire l'entità dei suoi pensieri, ma riprendendo il discorso con il druido, ti ricordi troppo tardi che uno dei tanti motivi per cui le tribù sono separate è la rivalità tra le donne anziane che ricoprono il ruolo di sagge: Amarant in particolare ha un antico cruccio nei riguardi di Varon, la sapiente del primo insediamento ad est di Melcar, Xelmore. «Perché iniziare proprio da lì, Lothar? Varon è una vecchia testarda e non gradirà affatto l'intervento di qualcuno nei suoi affari, soprattutto di ben due messaggeri degli dei!»

La sapiente si volta quindi verso Gandissir: «Io credo che dovremmo prima coinvolgere altri insediamenti, dopodiché quella megera avrà solo due scelte: unirsi al resto della compagine oppure perire!» Dopo essersi seduta stancamente su una delle sedie all'interno della tenda, prosegue con la sua esternazione: «Ed entrambi dovete ricordare bene i due principali problemi di questa gloriosa missione.. L'Occhio degli Antichi che deve essere messo fuori uso e la Gemma della Notte, troppo preziosa per essere lasciata incustodita!»

Che cosa intendete fare a tal proposito?

@Danear

Ultimo braciere, decimo giorno d'Inverno

Quando provi a salire le vecchie scale di legno ormai completamente tarlato, lo scarpone fa breccia nello scalino facendoti perdere l'equilibrio e titubare all'indietro: ai piedi della scala, il tuo peso fa cedere nuovamente un piccolo assito di legno ben nascosto e inserito all'interno della pavimentazione di pietra. Dhalia si volta quindi nella tua direzione: «Bravo, Léon. Forse hai trovato qualcosa.» La ragazzina si avvicina mentre il dolore delle minuscole schegge di legno nella tua gamba inizia a farsi sentire. «Te l'avevo detto, Léon. Lo sguardo si trova sotto all'Occhio, non sopra!»

Con grande sforzo, ti aiuta a districarti dalla tua condizione liberandoti la gamba: ai vostri piedi, una specie di botola senza alcun appiglio per essere aperta riporta un buco dove il tuo peso ha fatto cedere il vecchio legno. All'interno di questa fessura non riesci però a vedere nulla: è completamente buio.

@Marco NdC

Ultimo braciere, decimo giorno d'Inverno

Zandher, il tuo viaggio in qualità di archivista ti ha portato da qualche tempo a Ultimo Braciere. Le conoscenze riguardo a questo antico luogo si limitano ad indicarlo come un enorme braciere atto ad avvisare le Città Libere di un'eventuale invasione da parte dei barbari del Nord, eventualità però da così tanti anni remota da aver mandato in malora l'un tempo essenziale torrione, complice anche la corruzione dilagante all'interno del sistema giuridico e sociale che avrebbe dovuto mantenere glorioso il suo splendore.

E allora perché quello strano individuo ha portato una ragazzina, forse così piccola da non essere neanche fertile, all'interno di quelle austere mura? Forse non è propriamente affar tuo, ma risulta strano aver scelto proprio quel luogo, la cui porta ha necessitato un atto di forza per essere aperta, quando tutto il complesso di abitazioni intorno pare lasciato a sé stesso da parecchio tempo.

  • Haha 1
Link al commento
Condividi su altri siti

2 ore fa, willyrs ha scritto:

Ultimo braciere, decimo giorno d'Inverno

Zandher, il tuo viaggio in qualità di archivista ti ha portato da qualche tempo a Ultimo Braciere. Le conoscenze riguardo a questo antico luogo si limitano ad indicarlo come un enorme braciere atto ad avvisare le Città Libere di un'eventuale invasione da parte dei barbari del Nord, eventualità però da così tanti anni remota da aver mandato in malora l'un tempo essenziale torrione, complice anche la corruzione dilagante all'interno del sistema giuridico e sociale che avrebbe dovuto mantenere glorioso il suo splendore.

E allora perché quello strano individuo ha portato una ragazzina, forse così piccola da non essere neanche fertile, all'interno di quelle austere mura? Forse non è propriamente affar tuo, ma risulta strano aver scelto proprio quel luogo, la cui porta ha necessitato un atto di forza per essere aperta, quando tutto il complesso di abitazioni intorno pare lasciato a sé stesso da parecchio tempo.

 

Zandher, Mago (Archivista)

Sono da mesi alla ricerca del Kendra Gemello da qualche parte nello sconfinato nord, ed ora eccomi qui, tra desolazione, umidità e freddo.
Tanto freddo. ‘Non mi ci abituerò mai’, penso mentre mi riassetto il camicione di flanella spessa, che riscaldo di tanto in tanto con un “mio sistema”.
Estraggo da una tasca interna del mantello i miei carteggi.
Ho annotato tutto: dal numero dei miei passi, alla composizione del terreno, alle evoluzioni degli stormi in volo.
Ogni anomalia è stata trascritta e oggetto di indagine, con tanto di equazioni a margine, che solo un Magus riuscirebbe ad interpretare.

Ma finalmente un’anomalia interessante…
Dapprima un tizio esce da un tugurio a passo svelto, guardando sottecchi di tanto in tanto, come per assicurarsi che nessuno lo stesse seguendo, e farfugliando nervosamente parole apparentemente senza senso.
Le ripete ancora ed ancora, come per non dimenticarle, mentre fila via ad un palmo dal mio naso.
Riesco a contargli le gocce che gli imperlano la fronte, mentre lui non mi vede nemmeno, ovviamente.
Viaggiare sotto invisibilità ha molti aspetti divertenti.

Sono tentato di seguirlo, se la mia attenzione non ricadesse su un uomo sulla quarantina, con al seguito una ragazzina dall’aspetto che definirei “fuori contesto”.
Li vedo uscire dallo stesso tugurio, per poi irrompere nel vecchio faro abbandonato: L’Occhio degli Antichi.

Interessante.
Li seguo, ma facendo il giro largo.
Costeggio la parete del faro, quella controvento. Minimizzo il rischio che arrivino a loro, suoni e odori da parte mia.
È solo logica, non paranoia: se ho più opzioni, perché non scegliere quella migliore?
La stanza in cui si trovano è un ottima cassa di risonanza, mentre la pietra del muro su cui è incollato il mio orecchio conduce egregiamente ogni loro vibrazione al mio udito: il “crack” di lui, le parole che si scambiano, e tutto il resto.

Mi accarezzo la barba; ancora più interessante!
“Lo sguardo si trova sotto all'Occhio, non sopra…”, lo rimbrotta lei come una mammina al figlio pasticcione.

Prendo appunti mentali: no, non possono essere pericolosi.
È arrivato il momento di far cadere il velo di invisibilità, e che mi presenti.
«Toc, toc», dico a voce, poiché la porta era già ben aperta.
«Mi chiamo Zandher, sono un tipo tranquillo, e spero che il vostro amico arrivi ad “Atlantis” sano e salvo… Perché quello che dovrà dire a Jhavis, cambiava leggermente ogni volta che se lo ripeteva tra sé e sé…»

I due mi fissano, poi si guardano l’un l’altro, e poi mi fissano ancora con una faccia che è tutta una programma.
«Forse avete bisogno di questo», tiro fuori dalla tasca un grosso sasso, raccolto a “titolo precauzionale”.
Il sasso emana una luce biancoazzurra che finalmente rischiara i miei lineamenti, dapprima stagliati loscamente in controluce sull’uscio.
Adesso il mio sorriso bonario gli è del tutto evidente… o forse no?

La luce lampeggia solo per un attimo per poi spegnersi miseramente.
«Beh, è il bello della magia», aggiungo frettolosamente, senza tradire un certo imbarazzo.
L’idea era quella di lanciare il sasso nella botola, per illuminarne il disotto. Ma forse è meglio lasciarlo cadere ai miei piedi: non vorrei che mi vedessero come un matto, perdipiù con un oggetto contundente in mano…

«Ve l’ho già detto che sono un tipo tranquillo?», cerco almeno di buttarla in ironia…


“Il sasso emana una luce biancoazzurra”

Luce
“Un oggetto che tocchi brilla di luce arcana, intensa più o meno come una torcia. Non emette né calore né suono e non richiede combustibile, ma per il resto funziona come una normale torcia. Hai il totale controllo del colore della fiamma. L'incantesimo dura fintanto che la luce è in tua presenza.”

1 +2 +2(INT) = 5;
Eddaaaai Lapoooo che figureeeeeeee! -_-

Modificato da Marco NdC
  • Mi piace 2
  • Haha 2
Link al commento
Condividi su altri siti

L'età passa per tutti, caro Léon. E, ad essere del tutto onesti, non se ne vedono molti della tua età a piede libero.

Mi massaggio il bacino, dolorante. Accetto l'aiuto di Dahlia che, scommetto tutto, dentro di sé sta ridendo come una matta. Bofonchio un ringraziamento a denti stretti, alzando gli occhi al cielo al sentirmi rimbrottare come avessi la sua età. Non nascondo che la cosa, per un'istante, mi abbia dato una certa "serenità", quasi che fosse tutto un enorme gioco. 

Ma così non è.

E anche una parte di me lo sa: per l'esattezza quella che, nel momento in cui fa la sua comparsa un uomo, istintivamente spinge Dahlia dietro sé. Lo squadro, indeciso su come comportarmi: la sua esibizione col sasso così come le sue parole tradiscono l'aura di referenzialità che ispira ad un primo sguardo. Cosa che mi rende ancora più sospettoso. 

"Beh, non che io mi sia fatto trovare in condizioni migliori..!" inizio, con uno sguardo allusivo ai pantaloni lacerati in più punti. "Il mio nome è Léon e credo che la storia che permea questo posto sia una fonte inesauribile di ballate e altri componimenti. Io e.." faccio una pausa, guardando di straforo Dahlia, la quale si lascia andare ad un impercettibile sussulto alle mie successive parole "...mia figlia - presentati, cara -, volevamo vedere se le storie di fantasmi che infestano questo luogo avessero un briciolo di veridicità." 

Mi scrollo la polvere di dosso, prima di riprendere: "Per quanto riguarda l'uomo che avete visto..beh, Atlantis resta un bellissimo posto per una villeggiatura, lo invidio tanto" ribatto asciutto "Vedo che vi dilettate con qualche trucco! Nonostante ciò non vi ho visto in questi giorni insieme agli altri saltimbanchi e, credetemi, sono abbastanza bravo con i volti. Quindi...chi siete? Perché ci state seguendo?"

  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Gandissir, Prescelto di Björun, decimo giorno d'Inverno a Melcar

La Spada del Nord mi chiede di giustificare la mia presenza a Melcar, rispondo in tono solenne: "Ho lasciato le grandi foreste perché il momento che i popoli del Nord stavano aspettando è finalmente giunto. Il volere di tutti gli Dei del Caos coincide. Il mio compito in qualità di Druido è quello di unire il Nord. Ho scelto di iniziare da Melcar perché più degli altri villaggi si è allontanato dalle Divinità Perniciose. Inoltre ero curioso di incontrarti, gli spiriti della natura mi hanno parlato di te".

Quando Amarant nomina nuovamente l'Occhio degli Antichi il mio pensiero va a Björun: 'Nel rivelarmi la sua volontà - Björun - mi ha fornito poche informazioni riguardo l'Occhio1. Probabilmente vuole mettermi alla prova, devo capire esattamente cos'è e come distruggerlo'.

Le argomentazioni di Amarant sono valide: l'antica rivalità tra lei e Varon, l'anziana saggia di Xelmore, potrebbe essere un ostacolo insormontabile per una eventuale alleanza. D'altro canto potremmo sfruttare la situazione a nostro vantaggio: "Sono d'accordo con Lothar, dovremmo dirigerci ad Est. Credo  che Varon accetterà un'alleanza con Melcar. Se dovesse decidere di opporsi l'esercito di Melcar si scontrerà con quello di Xelmore annientandolo. Sono addirittura convinto che combattere l'esercito di Xelmore sarebbe per noi l'alternativa migliore. I loro guerrieri sono vecchi e poco numerosi, se tu - Lothar - riuscirai a tenere salde le fila dell'esercito di Melcar la vittoria sarà inevitabile e dimostreremo agli altri villaggi cosa succede a chi osa ostacolare il volere degli Dei del Caos".

Spoiler

1. Declamare Conoscenze: 2d6+INT = 2d6+1 = 2+3+1 = 6

PS: Non è possibile, gli ultimi 10 tiri che ho fatto su lapo sono tutti fallimenti 😥.

 

Modificato da Knefröd
  • Mi piace 1
  • Haha 1
  • Confuso 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Lothar, Prescelto di Kharnath, il decimo giorno d'Inverno a Melcar.

<< Se Varon si opporrà, ella morirà, come chiunque sia di ostacolo alla mia sacra marcia. Sono gli Dei a volerlo ed hanno mandato il loro Druido per testimoniarlo. >>

Non mi piace come parla l’anziana. Lei non è nulla per me e non esiterei a sacrificarla se questo mi concedesse la fedeltà dell’esercito di Xelmore. Anche se ammetto che non reagirei bene a tale richiesta... a nessuna richiesta in verità. Chi sono loro per avanzarne? 

<< Solamente degli sciocchi rimarrebbero impressionati se uscissimo vincitori da uno scontro con Xelmore. Un vero guerriero vedrebbe  l’occasione per colpirci perché indeboliti dalla battaglia. No, loro devono inchinarsi e donarsi alla causa, è l’unica vittoria che potremmo considerare tale Gandissir. >> dico osservandolo mentre bevo avidamente dalla coppa e rifletto su cosa le vecchie leggende narrino riguardo l’occhio. 

Spoiler

Declamare conoscenze riguardo l’occhio. =4 

@willyrs non so se hai visto il mio 6 precedente che non ho notato la mossa dura. Ed ecco un altro fail per aiutarti a punire il buon prescelto. @Knefröd lapo ci distrugge

 

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti

×
×
  • Crea nuovo...