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Topic di Gioco: Marshall Horne


SNESferatu

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San Castillo, Interno del palazzo di Marshall Horne. 27 Marzo 2017, 8:45 PM.

Se c'è una persona che meritava di diventare un Namtaru, quello sei tu. Spesso le Bestie si chiedono se fossero destinate a diventare Orrori sin dalla propria nascita, o se in qualche modo il Sogno Primordiale abbia influenzato i loro caratteri e le loro vite. Be', se guardassero te, e soprattutto se ti parlassero per più di dieci minuti, quelle Bestie avrebbero le idee un minimo più chiare. In poche parole, sei uno scarafaggio. Non sei uno scarafaggio nel senso che sei debole e insulso, tutt'altro. Sei un sopravvissuto, ma di quelli della peggior specie. Lo sporco ti si adatta.

Sei partito dal basso, e ora sei una persona che comanda rispetto. Oddio, forse non tutti potrebbero pensare che un ispettore della Food and Drug Administration possa creare questo tipo di reazioni, ma tu sai. Tu vedi cosa succede nelle loro posture quando entri in un locale e nessuno dei proprietari si aspettava la tua presenza.Tu hai il potere di distruggerne le fondamenta. Un po' di paura è d'uopo.

Hai ancora in mente il tuo ultimo pasto. Lì sei stato davvero, davvero spietato. Anzi, ti chiedi se forse sei andato un po' oltre. In fondo quella povera cuoca che hai convinto a mangiare quegli scarafaggi in cambio di non essere punita per quell'infrazione sulle norme d'igiene non lo meritava. E non lo meritava specialmente perché quegli insetti erano colpa tua. E in fondo, le cose non sarebbero andate allo stesso modo se avesse saputo che quegli scarafaggi sarebbero spariti dopo il tuo passaggio... ma non era compito tuo dirglielo. Avrebbe potuto rifiutare, no?

Ridacchi tra te e te davanti alla porta di casa. Il tuo Orrore era quasi allo sfinimento prima di quel pasto, e guarda come sta bene ora! Non abbastanza da non volerne ancora, ma abbastanza per farti stare un po' in pace, a pregustare pranzetti ancora più prelibati. Ma ora è il momento di pensare ad altri pranzetti, o meglio ad altre cenette. Il lavoro ti ha sfinito, oggi non è stato altro che banale amministrazione.

Apri la porta di casa. Prima ancora di varcare la soglia ti si rizzano i peli delle braccia. La luce è accesa, ma tu sei sicuro di averla spenta, in fondo preferisci il buio. Sul divano vedi un ragazzo di origine est-asiatica, spaparanzato sul tuo divano con un braccio dietro la schiena e con l'altra mano intendo a digitare tasti su un cellulare. "Finalmente!" esclama mentre si rimette il cellulare nella tasca della giacca e si alza in piedi per tenderti la mano.

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"È più di mezz'ora che ti aspetto... mi sono dovuto alzare prima solo per te. E ne avrei fatto volentieri a meno."

C'è qualcosa di serpentesco nei suoi tratti. La sclera dei suoi occhi è di un giallo intenso, e non c'è alcuna differenza tra iride e pupilla. I suoi movimenti sono rapidi ma scattosi, e noti che ha difficoltà a tenere la mandibola chiusa. Come se dovesse ricordarselo ogni volta. Improvvisamente percepisci un saporaccio di fango in bocca.

Spoiler

Il ragazzo è una creatura sovrannaturale. Se vuoi puoi cercare di capire che creatura sia vincendo un tiro di Prontezza + Occulto + Tana - il suo Autocontrollo.

La tua Condizione di Sazietà è Sazio.

Buon inizio!

 

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Principali partecipanti

Mi chiudo la porta alle spalle, con un gesto automatico dettato dall'abitudine. 
Qualcosa non va di certo, questo è ovvio. Uno sconosciuto in casa non è mai una buona notizia. La cosa migliore sarebbe liberarmi di lui in fretta, ma mi rendo conto ben presto che non è un essere umano normale. 

Ho sempre saputo di non essere l'unica creatura sovrannaturale al mondo, tantomeno a San Castillo: ma ho evitato accuratamente di incontrare altri come me. Non mi piace la compagnia, non mi piace nemmeno avere a che fare con individui che potrebbero essere più forti di me. E poi, questo è il mio territorio. Non la mia vera casa, quella è altrove, ma è comunque la mia dimora e non tollero intrusioni. 

Sul volto mi si dipinge un sorriso tirato e decisamente falso. "Vorrei invitarti a metterti comodo, ma vedo che ci hai pensato da solo. Beh, con chi ho il piacere di fare la conoscenza?" nel frattempo cerco di capire con chi -o cosa- ho a che fare. 

DM

Spoiler

Si, ci provo!

 

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Spoiler

Somiglianza di Famiglia:

Prontezza + Occulto + Tana di Marshall - Autocontrollo = 1 dado.

Successo: Sai che tipo di creatura stai osservando, e approssimativamente il suo valore di Tolleranza Sovrannaturale e quanto è sazio.

Guardi intensamente negli occhi quello strano tizio che ti ha invaso casa. È estremamente ben tenuto, vestito con giacca e cravatta, camicia perfettamente in ordine e un paio di jeans che sei convinto si sia messo solo per abbassare il suo livello. La cosa che ti salta subito all'occhio è che ora hai capito il motivo di quel sapore di fango sulla punta della lingua. Sei di fronte a una creatura della fossa, un vampiro. Sai che esistono diverse specie di vampiri, ma lui appartiene a quella più comune, e forse per questo hai avuto poche difficoltà a riconoscerlo. Non credi sia particolarmente anziano, non avrà neanche venti anni di non-morte sul groppone, è però quasi completamente pieno. Deve essersi nutrito di sangue proprio oggi, o ieri al massimo.

Visto che ti sei dimostrato tanto amichevole con lui, ti prende una mano con entrambe le sue mani e la stringe con vigore, visibilmente sollevato. Forse non si ricorda cosa voglia dire stringere le mani a un comune essere umano, anche se tu non lo sei più. Si risiede sul divano, a gambe ben divaricate come se fosse a casa sua.

"Sono Paul Gonzaga, piacere tutto mio! Non vedevo l'ora di conoscere uno della vostra..." e nell'esitare ti squadra da cima a fondo "... specie". Ti guarda dritto negli occhi, come se si fosse studiato questo discorso per ore, pause comprese. "Tagliamo i convenevoli. Tu sai che so chi sei e cosa sei, Marshall Horne. Lo nascondi bene, e ti fa onore, ma noi abbiamo orecchie ovunque. E immagino tu sappia chi sono io, no? Un altro parassita, proprio come te". Si rialza in piedi, e si mette le mani nella giacca, girando su e giù per il tuo ingresso. "Ma tra parassiti dobbiamo allearci. Dobbiamo essere uniti. Immagino tu capisca cosa intendo, no? Io faccio una cosa per te... tu fai una cosa per me... ci stringiamo le mani, un sorriso e andiamo tutti a casa tranquilli".

Non sta cercando di intimidirti, ma pare sia quasi una seconda natura per lui. La sua bocca spalancata a ogni pausa lancia un sottile sibilo, che riesci facilmente a percepire. I suoi canini sono accuminati, ma per un vampiro non dovrebbe essere un problema ritrarli. Il problema è solo suo, e di quei suoi occhi gialli.

"Immagino tu non lo sappia, ma questo è territorio protetto dal mio gruppo. Ma non ti preoccupare, quelle di territorio sono convenzioni che valgono solo tra noi ciucciasangue. Basta non darci fastidio, no? Perché tu non ci darai fastidio, vero?"

 Davvero non capisci se voglia minacciarti o meno.

Modificato da SNESferatu
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Stringo la mano al vampiro senza mettere forza nella presa, come ho sempre fatto del resto; non sono un uomo da mano salda. "Fastidio? E perché dovrei? L'ultima volta che ho controllato, il sangue umano non era nella mia dieta. Noi condividiamo il territorio, ma non le sue risorse: voi evitate di attirare l'attenzione su questo posto, io faccio lo stesso -lo faccio già- e siamo tutti amici" faccio un sorriso smorto, non molto più umano vero di quello che potrebbe fare lui.

Resto fermo, con la schiena vicino al muro, senza perdere d'occhio il vampiro mentre passeggia; distrattamente spengo la luce nella stanza, mi da fastidio e di norma la uso pochissimo. "Per quanto riguarda un'alleanza...grazie, ma no grazie. Se avete qualche affare da proporre sarò ben lieto di prenderlo in considerazione; posso essere un buon vicino e farvi un favore di tanto in tanto, e viceversa. Ma da qui a stringere un patto di indissolubile alleanza..." scuoto il capo "Non sono proprio il tipo da matrimonio" 

Lui è certamente criptico, ma io sono ruvido. Ci deve essere dell'altro, comunque: dubito che un vampiro arrivi a mettersi in gioco solo per una chiacchierata come questa.

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Spoiler

Chiudendo la luce la stanza in cui ti trovi entra in risonanza con la tua Tana. Solo che hai leggermente esagerato: la tua casa è ora completamente buia (Oscurità), e la tua immunità si ferma a Scarsa Luce. Soffri gli effetti di Oscurità come se fosse Scarsa Luce: hai -2 a tutti i tiri di percezione visiva. Se vuoi puoi imporre il tuo altro tratto.

Appena spenta la luce, vedi Paul Gonzaga che tira un sospiro di sollievo, un altro segno che non è morto da così tanti anni. "Anche a te piace stare al buio, eh? In fondo le nostre specie non sono poi così diverse. Ora inizio a capire perché molti di voi cianciano continuamente di famiglia di qui, famiglia di là, Mamme Oscure e Papà... ehi, avete dei padri?". Spalanca la bocca in quello che intravedi come un sorriso, almeno nelle intenzioni. "No, non devi rispondermi. Sai, ho una bocca larga. Avessi fatto parte di un altro clan, avrei avuto una vita molto difficile. Il mio non è tra quelli che definirei tra i più... sottili."

Si muove con disinvoltura anche al buio, che non pare gli crei molti più problemi rispetto a te. I suoi occhi gialli quasi sbrilluccicano nell'oscurità. Si risiede con un tonfo sul tuo divano. "Capisco perfettamente che, ehi, un vampiro che t'entra dentro casa senza chiedere permesso non sia molto..." fa uno schiocco di lingua "... ortodosso, diciamo. Ma queste sono bullshit da serpe Daeva. Dai, forse con il termine alleanza ho esagerato. Diciamo... mutuale assistenza?".

Si risistema la giacca, e ti guarda fisso negli occhi. Senti ancora quel sibilo. "Sappiamo perfettamente che sei essere abbastanza accorto coi mortali. Hai proprio tirato un bello scherzo con quella cuoca, geniale! Ma i miei capi necessitano di un pegno. Insomma, qualcosa che ci faccia capire che sei uno di cui fidarsi. In cambio... c'è qualcosa che vuoi? Donne, uomini, soldi... non ti posso offrire vita eterna, ma solo perché non credo che le nostre specie siano compatibili."

Si rialza di colpo e si dirige al tuo frigo e lo apre senza farti domande. Non sa proprio stare fermo. "Hai qualcosa da bere? Posso ancora ubriacarmi se mi sforzo un po'." Mentre ti parla continua a rovistare nel frigo. Quindi accosta leggermente il portello e si fa un po' più serio. "Come pensi diventerebbe questa zona se si scoprisse che c'è qualcuno che sta diffondendo una piaga, mmh? Non credi che sarebbe utile per entrambi se facessimo qualcosa? E per facessimo intendo te?"

 

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"Voglio essere lasciato in pace, ecco cosa voglio" dico quasi serenamente, come se stessi solo facendo due chiacchiere sul tempo o sul baseball. Il tipo sta girando per casa come se fosse sua, non mi fa certo impazzire il suo modo di fare ma per ora taccio la cosa. 
Ascolto anche la sua improvvisa sparata su una piaga: sembra serio, probabilmente è il punto a cui voleva arrivare alla fine di tutti questi giri di parole.

"Una piaga? Spiegati meglio amico. Perché se è una piaga che colpisce solo voi...beh non prendertela ma sarebbe proprio il genere di cose con cui non vorrei aver nulla a che fare. Se avete lamentele sul cibo...che so, sulla salute delle persone a cui succhiate il sangue, devo avvisarti che l'FDA non si occupa anche di questo" la mia è una battuta, ma non so se farà ridere. Non sono bravo a fare battute simpatiche; di solito sono cattive e fanno male alle persone. 

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Paul ti ascolta intensamente. "Vuoi essere lasciato in pace, giusto. E chi non lo vorrebbe? Sai cosa voglio io? Una birra. E tu non ne hai." Chiude la porta del frigo con uno *slam*.

"Ascolta. Questa piaga non riguarda noi vampiri. Ci può riguardare molto alla lontana... nel senso che se ci nutriamo di persone malate, a noi non cambia nulla." Fa esagerate spallucce. "Ma, ecco, se le persone muoiono... capisci cosa intendo? Kkkh" Si fa un segno come di coltello alla gola. "Non credo che questo ti convenga, no? Vuoi continuare a mangiare in pace, no?"

"I mortali di San Castillo, in questa zona, stanno morendo. Che è la cosa che gli riesce meglio, ma non come piace a noi. Sospettiamo c'entri qualcosa di anomalo, e che si stia proprio usando il cibo per questo. Per ora è tutto insabbiato, ma sai che succede quando un gruppo di mortali muore in modo sospetto in un'area ristretta? Prima arriva la polizia, che non capisce niente. Poi arrivano le armi pesanti. I cacciatori. Quelli non vanno mai per il sottile, non fanno domande. Vedono qualcuno che potrebbe essere minimamente responsabile? BLAM! Ciao, ciao."

"E non vorrei essere io. Vuoi essere tu? Pensi di poter sopravvivere a un gruppo di cacciatori?"

Tira un profondo respiro. "Lo pensano sempre tutti. E poi la tua casa va a fuoco con te dentro. È successo a un mio compagno di coterie, quando ero solo un neonato. E solo perché aveva reso ghoul il fratello di una cacciatrice."

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Mi gratto il dorso della sinistra, un movimento ritmico e istintivo mentre ascolto le parole del vampiro. Sento qualcosa che potrebbe essere...paura? Timore, quanto meno. Non per me, ma per le conseguenze di tutto questo. 
"Dunque hai bisogno che dia un'occhiata al cibo...e risalga all'origine di questa piccola pandemia? Mi servirà sapere da dove è cominciata, o almeno avere informazioni utili su chi se l'è presa all'inizio. Ma si può fare, certo" annuisco, soppesando l'idea. Praticamente è normale amministrazione, posso farmi assegnare quasi ogni area di San Castillo purché pubblica o registrata regolarmente alla FDA. Dovrò forse leccare un po' il c*lo al capo; molto dipende dal guadagno.

"Bene, mettiamo che io giunga ad una risoluzione del tutto. Nessun cacciatore, nessuno che fa l'eroe e tutti felici come prima. Allora io mi sentirei costretto a richiedere un tornaconto...qualcosa da guadagnare da questa storia" 

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Le orecchie del vampiro si rizzano. Un altro artefatto dell'epoca mortale.

"Uh, ci sei molto vicino! Ovviamente non basta risalire all'origine di questa pestilenza. Quello lo potrebbe fare anche un Ventrue o un Mekhet che puzza ancora di placenta." Abbassa la voce tutto a un tratto, come se qualcuno potesse sentirlo. "Non che non siano utili. Ho molti amici Ventrue o Mekhet. Non sono clannista, ma, capiscimi...hanno una vita molto semplice rispetto a quella di noialtri."

Il sorriso gli torna al volo sul volto. "Insomma, dicevo, dovresti anche risolvere il problema. Se è qualcosa di sovrannaturale, cacciarla dalla nostra area, o... ci siamo capiti. Carta bianca." Paul è un grande fan del dire-non dire, questo è ovvio. "Magari potresti buttare questa patata bollente sulle cosce di quei trombaioli sfegatati del Circolo. A loro queste cose piacciono". Sogghigna. Ti sta dicendo decisamente troppo, ma allo stesso tempo non ti sta spiegando nulla. Inizia a essere frustrante.

"Guarda che in ogni caso dopo questa cosa di lasceremmo in pace. Ma se vuoi qualcosa in cambio... noi siamo grandi fan dell'essere in debito con gli altri." Ti ammicca, ma con la mandibola semi aperta non gli viene benissimo. Pare un tic nervoso.

"Fammi trovare quel pezzo di carta su cui mi ero scritto il nome del negozio... "

Inizia a rovistare vigorosamente nelle tasche dei pantaloni, ma capisci che è tutta scena. Si sta divertendo da morire. "Sempre se hai intenzione di accettare, ovviamente."

 

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"Diciamo che accetto. In cambio dovremo concordare una zona...la mia zona. Nella quale non potrete entrare se non dietro specifico invito" lui sarà il re del detto e non detto, io però bilancio abbastanza con l'essere diretto e burbero. 

"Dunque, veniamo al nocciolo della questione; dimmi quello che sapete su questa pestilenza, e dammi un contatto con il Circolo. Sempre che tu ce l'abbia, bene inteso"

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Paul continua a frugarsi nelle tasche. "Ah, ah! Eccolo!" Ti porge un pezzetto di carta che ha visto giorni migliori.

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Continuando a indicare il biglietto che tieni in mano ti dice: "I nostri contatti mortali che sono stati qui sono stati quasi tutti male. Non ai livelli della piaga, ma può essere un punto di partenza. Non abbiamo ancora indagato sul cibo, sulla sua provenienza, se qualche cibo dà più problemi di altri... insomma, puoi fare quello che ti pare perché non sappiamo nulla." E ti regala un sorriso dei suoi. Di quelli che farebbero cagare sotto un mortale, ma tu sei immune perché vedi ogni giorno di peggio allo specchio quando non ti fai la barba.

Si regge il mento mentre cammina su e giù per la tua spoglia cucina. Tac, tac, tac. Non te n'eri ancora accorto, ma indossa degli stivali in pelle, forse di rettile, che fanno un terribile casino. "Per la pestilenza... finora s'è manifestata solo con macchie rosso scuro rilevate. Non dolorose. Principalmente sulle gambe. In teoria non dovrebbe essere contagioso... ma al momento una ventina di persone ne sono state colpite, ma chissà. Tre ne sono già morte. Sangue dalla bocca."  Ti gratti la testa mentre ti descrive questa malattia. Lui non ne sa molto evidentemente, ma tu forse l'hai mai sentita prima, magari per il tuo lavoro? "Per ora è quasi tutta confinata nella zona del Cerwick Park, non lontano da qui. Non so se ce l'hai presente... è un parchetto in cui i bambini giocano, gli anziani ammazzano le papere di pane, e le coppiette fanno bambini. È tecnicamente ancora zona della mia congrega, quindi ogni vampiro in zona è roba nostra."

Alla menzione del Circolo ti guarda con un enorme punto interogativo puntato in testa. "Un contatto del Circolo della Megera? Per quale motivo vorresti qualcosa del genere? Oddio, posso fartelo avere, ho qualche parente anche in quel cesso di posto, ma, dai. Sono poco più di inchiappettatori di capre... l'unico motivo per cui non sono spariti è che il Principe è troppo gentile." Si gratta il mento. "E la loro magia. La loro magia non scherza."

"Mentre, per quanto riguarda noi. Il pagamento. In teoria, possiamo darti una piccola zona. Finiresti sotto la nostra protezione, senza altri pagamenti ovvio, e nessun vampiro potrebbe nutrirsi qui. È già qualcosa, fidati. Non possiamo impedire ai vampiri di circolare in una zona, capisci. Per quello, dovresti crearti una nomea da solo." E ti fa un bel sorrisetto, questa volta strategico. Ti sta facendo capire che se ti mettessi a uccidere vampiri a destra e a manca, be', ovviamente i vampiri starebbero alla larga da te. Non sai se ti conviene metterti contro la specie sovrannaturale più comune della città. "Parlando un po' più direttamente: questa è la mia zona. Nessun problema a darti uno spazio, ma io qui ci vivo, e mi nutro come mi pare. Se ti va bene, posso convincere le alte sfere a fare un bel contrattino con te... sarebbe una condivisione di territorio. Avresti una zona più grande di quella che avresti altrimenti, ma ne condividiamo i benefici. Ma non mi devi rispondere ora. Pensaci."

Ah, è sempre bello quando i vampiri fanno capire davvero cosa vogliono.

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Prendo il foglietto e lo metto in tasca, stropicciandolo un po' sovrappensiero. 
"Ci penserò su" è il mio unico commento al suo discorso su alleanze, patti, condivisione di benefici. Che benefici potrei ricavare dal cacciare con un vampiro? Pochi, se non forse una maggiore protezione in caso di pericolo, e forse...un pasto particolarmente saporito quando sarò abbastanza in forze. 
"E domani comincerò a lavorare su questa pandemia. Mi ci vorrà poco per una visita ufficiale a questo indirizzo, poi il parco...non è strettamente mia competenza, ma ho parecchio tempo libero per dare una controllata anche a quella zona" 
Tutto sommato ho deciso di accettare questo lavoro; per ora non sembra particolarmente rischioso, se dovesse diventarlo farò sempre in tempo a mollarlo a metà. E almeno terrò buono questo vampiro, che mi sembra decisamente instabile. Il problema con queste creature è che vivono in colonie, e collaborano molto tra loro. 
Il Circolo, invece..."Un contatto sicuro con il Circolo può essermi utile oppure no, a seconda della natura di questa epidemia. Non ho amici li in mezzo, e considerato tutto meglio avere un modo per incontrarli"

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"Non mi aspettavo altro! Mi va bene che ci pensi su e basta, è già qualcosa... è già qualcosa." Gli occhi gli si spalancano. La mandibola si irrigidisce. E poi si dilata in un enorme sorriso, ancora più inquietanti dei precedenti. Si avvicina a te molto rapidamente e ti dà una pacca leggera sulla spalla. Stavolta si è contenuto. "Lavora come preferisci. Mi fido di te."

"E..."

Ti tiene ancora la spalla con la mano destra mentre estrae un telefono di nuova generazione dalla giacca. La cover è verde, con un pattern simile al dorso di un coccodrillo. Un pessimo stile, ma almeno Paul apprezza mantenersi coerente col proprio tema. "Ti va bene un numero di cellulare per il mio contatto nel Circolo? Una mail? Forse è meglio una mail, siamo pur sempre vampiri, di giorno dormiamo." Ti sta dando le spalle, ma puoi vedere distrattamente che sta muovendo molto rapidamente su e giù la rubrica per trovare il numero. "Come l'ho salvato... eccola. Ti avverto: questa è mia sorella, cioè, non sorella sorella, sorella nel senso che è uno dei Fratelli, ma al contempo abbiamo anche un sire in comune, insomma, è come me."

"Ma peggio. Perché almeno io non sono in quel cesso di congrega. I've stepped up." Per la prima volta da quando hai conosciuto il vampiro, noti una traccia di risentimento.

 

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"La mail va bene" è il mio unico commento.
Il contatto con il vampiro mi infastidisce oltre ogni dire, e mi irrigidisco scoccandogli un'occhiataccia. 
Prima o poi si renderà conto del suo errore; per ora però mi tocca restare passivo e in silenzio. Non sono abbastanza affamato da poterlo affrontare con la sicurezza di vincere, e non voglio nemmeno scatenarmi contro tutti i succhiasangue di San Castillo. Quasi di sicuro qualcuno dei suoi sa che ora si trova qui con me. 

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Alla tua risposta, Paul ti fa pat pat sulla spalla. "Bene bene... allora..."

Ti si riposiziona davanti, con entrambe le mani sul cellulare e gli occhi fissi sullo schermo. "La trovi come..." tira un lunghissimo ed esagerato sospiro prima di continuare "paganvoidhaunter@hotmail.com." Gli occhi del vampiro si rifissano sui tuoi. "Usa ancora hotmail, capisci? Hotmail! Chi usa hotmail ormai?" Si rimette il cellulare in tasca prima che tu possa anche solo prendere un pezzo di carta per ricordarti il nome. "Dovrai avere molta pazienza con lei. Trattamela bene, è una novellina." Quindi guarda l'ora sull'orologio da polso, che puoi notare essere in oro, e cinturino di pelle di serpente. È quel tipo di persona che ha sempre il cellulare davanti ma dimentica sempre di controllare l'ora. Fa una smorfia. "Uff."

"Bene, per oggi siamo a posto così." Si dirige con i suoi scattosi passi verso la porta del tuo appartamento. Si volta un'ultima volta verso di te e aggiunge: "Resterei qui anche tutta la notte, ma ho un appuntamento per altre beghe burocratiche, capiscimi. Se vuoi contattarmi... non c'è bisogno. Fa' finta che non ci siamo visti, per ora. Sarò io a farmi sentire, tanto sapremo se qualcosa è cambiato nell'aria."

Spoiler

Avrei potuto chiedertelo in ogni momento, e lo stesso avresti potuto fare tu, ma credo sia il caso di un bel tiro per percepire le intenzioni di Paul. Ti ha nascosto qualcosa? Ti sta mentendo? Tirerò Prontezza + Empatia, se sei d'accordo.

 

Modificato da SNESferatu
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DM

Spoiler

Si, hai ragione.
Ero preso dalla narrazione e non ho pensato ai tecnicismi, ma il tiro lo faccio eccome!
Prima di procedere vedo il risultato

"Non ti trattengo" rispondo freddo. Questo tipo parla davvero troppo, e non è nemmeno simpatico. Probabilmente crede di essere una sagoma. Mentre esce copio rapidamente la mail sul mio telefono, prima che me la dimentichi definitivamente. Aspetto che si chiuda la porta alle spalle, poi mi siedo sul divano al buio e comincio a pensare a quello che dovrò fare. 
Cambiare serratura? No, inutile. Entrerebbe lo stesso. E non è nemmeno questo il punto. Mi toccherà ballare alla sua musica almeno per un po'. Dopo si vedrà, ovviamente.

Rinuncio anche a contattare già ora la "sorellina" del vampiro. Non ho molto da chiederle e soprattutto non ho alcuna voglia di parlare con un'altra persona; non in questo momento. 

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Spoiler

Comprendere intenzioni

Prontezza + Empatia. 1 dado. 1 successo.

Successo. Sei convinto che il vampiro sia stato completamente sincero con te, dall'inizio fino alla fine del vostro incontro.
NB: Hai solo un dado nella riserva per questo tiro perché non hai l'abilità Empatia, quindi il tiro era a -1. Con un solo dado sei stato davvero fortunato!

Dopo aver sentito lo *slam* della porta e aver scritto le terrificanti parole "paganvoidhaunter@hotmail.com" sul tuo cellulare, prendi un attimo di pausa seduto nell'ombra. Pensi a tutti i gesti del vampiro Paul, e di quanto abbia cercato di trattarti in maniera... diciamo decente. Quasi da amico, per gli standard di un vampiro. Dopo un paio di minuti hai un brivido. Forse era tutto vero. Paul Gonzaga ha davvero i tuoi interessi, oltre che i suoi, a cuore. Non c'era traccia di incertezza nelle sue parole, e ti ha detto esplicitamente tutto quanto quello che sapeva, e quello che lui avrebbe guadagnato. Incredibile, e inaspettato da un vampiro, almeno per quello che sai tu dei vampiri.

Certo, è pur sempre un vampiro. Ti ha invaso casa solo per darti una missione, distruggendo la tua privacy. Poteva semplicemente aspettare e bussare, e invece ha fatto come se fosse completamente casa sua. Inizi a pensare che negli anni comportamenti simili gli siano diventati naturali. Dopo uno, due, dieci anni da creatura immortale succhiasangue immagini che anche tu non saresti al top della capacità di rapportarti col prossimo se non in posizione di vantaggio.

In fondo, avrebbe potuto fare di peggio. Non ha usato in alcun modo i suoi poteri su di te, e hai sentito storie di vampiri che ammaliano e controllano le loro prede come se fossero burattini. Non puoi sapere se questi poteri funzionano su di te o no, anche se sei una Bestia.

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Paul Gonzaga è certamente un individuo spiacevole. 
Non sono particolarmente entusiasta delle sue attenzioni, ma potrebbe tornarmi utile. 
Come ha detto lui all'inizio, posso dargli una mano così poi sarà lui ad aiutare me, un giorno. 

Decido che la cosa migliore è liberarmi di questo incarico il più i fretta possibile, per ridurre le varie scocciature annesse. E poi ha ragione, devo ammetterlo: se questa piaga non è naturale potrebbe attirare attenzioni indesiderate. 

Non posso recarmi all'indirizzo che mi ha dato stasera, ma posso intanto organizzarmi un po' e fare un sopralluogo al parco. 
Mi cambio d'abito, indossando vestiti più comodi: giacca e cravatta non sono il massimo per una gita notturna a Cerwick. 

Mentre preparo un pasto veloce, scongelando qualcosa nel microonde e senza nemmeno apparecchiare, controllo la mappa cittadina: vi sono segnati con dei numeri tutti i locali pubblici e privati, gli uffici e gli istituiti che vendono cibo non confezionato. Non sono mai stato al "Fish and more Fish" né per lavoro né per mangiare qualcosa. Non ho nemmeno idea di dove sia; sono relativamente nuovo in città. Non è ancora la mia città.
Divoro la cena frugale in poco tempo, finisco di prepararmi e mi reco al parco per un giro di controllo. Forse non troverò nulla di interessante, o forse avrò modo di scovare qualche indizio. Mi chiedo se i vampiri abbiano gettato subito la spugna oppure se abbiano già provato a indagare nella zona...

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San Castillo, Cerwick Park. 27 Marzo 2017, 9:35 PM.

Dopo esserti preparato in fretta e furia, ti dirigi al parco. Il Cerwick Park è una zona per innamorati, giovani o vecchi che siano, in un quartiere di quelli più eleganti della città. Un posto tranquillo insomma, e frequentato praticamente solo di giorno. Questo anche perché è recintato da alte mura, più o meno di tre metri, e di notte i cancelli sono chiusi per scongiurare la presenza di invasori. In realtà, sospetti che qualcuno dentro ci sia lo stesso. Qualche teppista, o di sicuro degli innamorati che si sono appartati per fatti loro. È un parco, e da sempre i parchi smuovono quel genere di istinto.

Sei arrivato troppo tardi: l'accesso è già proibito. Proibito ovviamente è una parola tanto per dire: ti arrivano le urla e gli schiamazzi di alcuni giovani, che probabilmente si sono intrufolati per divertirsi con lo skate e qualche birra fino a sera tardi. In ogni caso, ora come ora non puoi entrare normalmente.

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Se dei giovani umani si trovano qui, c'è chiaramente un facile accesso da qualche parte.

Dal canto mio, mi guardo attorno cercando telecamere o passanti: una volta sicuro di essere solo e inosservato mi arrampico e scavalco il muro.

Vediamo un po' chi c'è. 

Resto tra le ombre, cercando qualche luce che tradisca la presenza dei ragazzi. 

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