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Il chierico in D&D 5e


Messaggio consigliato

Guarda, se si tratta solo di modificare una classe perché non vi piace, questo può avere un senso.
La mia critica va verso il generico senso di "il chierico è fatto male" che si è colto in questa discussione (e nelle due precedenti sul medesimo argomento). 
Una modifica non invasiva non è possibile come la intendete voi, probabilmente la meno complicata (e la più in linea con l'edizione) risulta essere la creazione di nuovi domini.

Non so bene il senso che possa avere creare dei domini "nuovi" semplicemente modificando quelli vecchi; né io ne sento particolare necessità.
Per esempio, un chierico con il dominio della Conoscenza/Arcana copre praticamente ogni possibile chierico-caster che possa venire in mente, tagliando la testa al toro sull'argomento.
 

 

Se proprio non potete fare a meno di stravolgere la classe, ecco una soluzione semplice (e poco elegante):
Al lv1 il chierico NON sceglie il dominio. Invece sceglie due capacità minori tra le seguenti:
-Competenza in Armature Pesanti
-Competenze in Armi Marziali
-Trucchetti dalla lista X
-Competenza in 1-2 Abilità.

Dopo di che al lv2 il chierico sceglie il dominio (come il mago sceglie la scuola) e riceve come di consueto Incanalare Divinità. L'unica modifica sarebbe quella di dargli gli incantesimi bonus ai livelli pari invece che dispari, ritardandoli tutti (male) oppure spostare solo quelli ricevuti al lv1 direttamente al lv2 (meno peggio, ma comunque risulta una classe che concede MOLTO al lv2 e POCO al lv1).

 

 

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Non mi era parso che in questa discussione ci sia stata una critica generalizzata all’edizione, ne tanto meno il tentativo di generalizzare quello che sono i gusti personali. Mi dispiace se è stata questa l’impressione. A me la 5e piace molto e la gioco tutte le settimane con grande soddisfazione.

Nelle altre discussioni c’era una gran confusione, ma sono appunto altre discussioni.

Detto questo, al fine di evitare di ricadere nella confusione, l’esercizio è proprio quello di superare la soluzione non elegante di estrarre le abilità del primo e spostare il dominio al secondo.

Tra l’altro in quel modo si creerebbe un problema con i domini simili a quello della guerra.

Invece la strada potrebbe essere quella di lasciare i domini dove sono e creare qualcosa al primo livello che sia sempre composto da una serie di scelte alternative (competenze, PF, CA senza armatura, ...) che consenta non di sommare vantaggi a quello che danno i domini ma di avere qualcosa da sostituire.

Per questo avevo pensato a delle cose che si attivano se rinunci al vantaggio opposto. Quindi pf o CA alternative in cambio dell’uso delle armature.

O trucchetti e abilità da aggiungere non so ancora bene come.

EDIT: considera che è stata staccata da un’altra conversazione e che anche il titolo è stato scelto “d’ufficio”

Modificato da savaborg
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  • 6 mesi dopo...

Buongiorno a tutti,

scusate se mi intrometto nella discussione.

Sono un vecchio giocatore, anagraficamente parlando. Gioco da sempre chierici e masterizzo.

Sinceramente amo molto AD&D per la grande parametrizzazione e per l'opzione "sfere", che nella configurazione maggiori e minori rende il chierico veramente diversificato.

Se si gioca nei Reami Dimenticati la tipizzazione è ancora più accentuata visti i poteri delle singole divinità e le loro specificità. Alcune infatti non permettono ai loro chierici specialisti di indossare le armature e altre divinità  limitano fortemente le possibilità. Passando oltre  questa apertura di credito per la seconda edizione giungo all'argomento della discussione.

La quinta edizione mi sembra un deciso miglioramento rispetto alla terza edizione (e i suoi aggiornamenti) per quanto riguarda le capacità i base del chierico: scacciare non morti è piuttosto limitativo rispetto a incanalare il divino, inoltre le caratterizzazioni in base ai domini sono interessanti, quantunque poco accurate. Per quanto riguarda i domini e le possibili scelte invece le opzioni sono molto scarse. Nell'ottica di semplificare il personaggio la decisione degli sviluppatori ci può  stare, ma nella prospettiva interpretativa meno. Le scelta degli incantesimi poi è tremendamente limitanti.

Per quanto riguarda le armature credo che la base sia corretta: leggere e medie, forse una menzione a parte andrebbe fata su quelle pesanti. Ciononostante vi sono esempi nell'iconografia medievale, rinascimentale e tardorinascimentale di vescovi e religiosi in armatura: ad esempio il celebre vescovo Oddone (Odo) che con la sua mazza e la sua armatura imbottita combatte i nemici di Guglielmo il conquistatore. Oppure anche san Giovanni da Capestrano che, ormai anziano guidò il fianco destro dell'armata che riconquistò Belgrado dai turchi,  ritratto in alcuni casi con una bella armatura pettorale sopra il saio da cappuccino. Marco D'Aviano, che si prodigò a difesa di Vienna, viene ritratto sempre senza armatura pur appartenendo allo stesso ordine Giovanni da Capestrano. Questo ci fa capire che la scelta di portare l'armatura è dunque personale. Nella prospettiva di una battaglia non mi sconvolge più di tanto che un chierico col dominio della vita si occupi dei caduti e feriti proteggendosi da frecce e colpi con una armatura pesante anche se farebbe specie laddove girasse in una città con tale bardatura. L'armatura completa tuttavia inoltre richiede ben 15 di forza per essere indossata, qualora un chierico avesse tale punteggio alla forza sarebbe pertanto decisamente orientato al combattimento. Probabilmente il fatto di portare l'armatura dovrebbe essere limitato dalla filosofia della divinità stessa: una chierica di Sune con una goffa armatura pesante farebbe ridere, mentre un giaco di maglia attillato sarebbe invece qualitativamente provocante.  Laddove  il chierico, per scelta o per restrizioni dogmatiche, non indossasse l'armatura potrebbe avere il beneficio i una "Armatura Spienziale" combinata al suo bonus di saggezza. Questa opzione proposta negli interventi mi sembra molto interessante.

Le capacità di dominio, pur interessanti, mi sembrano invece poco accurate. Mi lascia molto perplesso che il fatto che il  warlock necromantico possa usare il trucchetto (mi piace di più orazione) "risparmiare morenti" per curare i morenti appunto e non lo possa fare il chierico con dominio della vita che ai primi livelli potrebbe veramente dare un contributo significativo alla sopravvivenza del gruppo. Oppure che il chierico col dominio della guerra possa avere più attacchi di un guerriero ai primi livelli mi lascia abbastanza stupito.

Invece del colpo divino mi piacerebbe molto che il chierico avesse ai livelli medi la possibilità di diventare competente nell'arma della divinità (tipo Pathfinder), che  come segno dell'obbedienza alla sua volontà garantisse al sacerdote  la capacità di combattere come il suo patrono divino. Inoltre ai livelli medio alti quest'arma potrebbe essere dotata di caratteristiche divine (sacra, scarilega, con danni da fuoco, radianti...). Una chierica di Sune che combatte con la frusta, uno di Ilmater che pugna  a mani nude e una chierica di Shar o di Deneir che combattono col pugnale sacro caratterizzerebbero molto di più il personaggio che non il classico chierico che fino al ventesimo livello combatte solo una mazza.

Scusate il tedio procuratovi. Concludo qui.

Daern di Ilmater.

 

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1 ora fa, Daern di Ilmater ha scritto:

Mi lascia molto perplesso che il fatto che il  warlock necromantico possa usare il trucchetto (mi piace di più orazione) "risparmiare morenti" per curare i morenti appunto e non lo possa fare il chierico con dominio della vita che ai primi livelli potrebbe veramente dare un contributo significativo alla sopravvivenza del gruppo.

Non mi risulta che alcun patrono del Warlock dia questo talento. Risparmiare i morenti serve a stabilizzare, ma non cura.

1 ora fa, Daern di Ilmater ha scritto:

Oppure che il chierico col dominio della guerra possa avere più attacchi di un guerriero ai primi livelli mi lascia abbastanza stupito.

Solo perché guidato dal suo dio, che mi sembra appropriato. Dei due, il guerriero rimane comunque il più abile in battaglia in quanto possiede uno stile da combattimento, cosa che il chierico non ottiene mai.

1 ora fa, Daern di Ilmater ha scritto:

Invece del colpo divino mi piacerebbe molto che il chierico avesse ai livelli medi la possibilità di diventare competente nell'arma della divinità (tipo Pathfinder), che  come segno dell'obbedienza alla sua volontà garantisse al sacerdote  la capacità di combattere come il suo patrono divino. [...] Una chierica di Sune che combatte con la frusta, uno di Ilmater che pugna  a mani nude e una chierica di Shar o di Deneir che combattono col pugnale sacro caratterizzerebbero molto di più il personaggio che non il classico chierico che fino al ventesimo livello combatte solo una mazza.

E' altamente probabile che ogni chierico sia già competente nell'arma della sua divinità e nessuno gli vieta di utilizzarla (anzi, la cosa è anche incoraggiata dato che probabilmente potrebbe usarla come focus divino). Infatti, non vi è molta differenza fra un'arma e un'altra: la differenza di danno fra l'arma a una mano più forte e quella più debole è di 2 punti a round, e fra quella a due mani più forte e la più debole è di 2,5 punti a round, e i chierici non ottengono nulla che faccia aumentare la disparità fra questi numeri.

Ammetto però che non sempre il dominio di una divinità garantisce le competenze giuste, ma questa è una cosa facilmente risolvibile con talenti e multiclassaggi oppure (se non si hanno problemi a non restare 100% fedeli al libro) chiedendo al dm di ritoccare i privilegi di classe.

1 ora fa, Daern di Ilmater ha scritto:

Inoltre ai livelli medio alti quest'arma potrebbe essere dotata di caratteristiche divine (sacra, scarilega, con danni da fuoco, radianti...).

... Questo è esattamente ciò che fa colpo divino.

Modificato da Enaluxeme
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2 ore fa, Daern di Ilmater ha scritto:

Buongiorno a tutti,

scusate se mi intrometto nella discussione.

Sono un vecchio giocatore, anagraficamente parlando. Gioco da sempre chierici e masterizzo.

Sinceramente amo molto AD&D per la grande parametrizzazione e per l'opzione "sfere", che nella configurazione maggiori e minori rende il chierico veramente diversificato.

Se si gioca nei Reami Dimenticati la tipizzazione è ancora più accentuata visti i poteri delle singole divinità e le loro specificità. Alcune infatti non permettono ai loro chierici specialisti di indossare le armature e altre divinità  limitano fortemente le possibilità. Passando oltre  questa apertura di credito per la seconda edizione giungo all'argomento della discussione.

La quinta edizione mi sembra un deciso miglioramento rispetto alla terza edizione (e i suoi aggiornamenti) per quanto riguarda le capacità i base del chierico: scacciare non morti è piuttosto limitativo rispetto a incanalare il divino, inoltre le caratterizzazioni in base ai domini sono interessanti, quantunque poco accurate. Per quanto riguarda i domini e le possibili scelte invece le opzioni sono molto scarse. Nell'ottica di semplificare il personaggio la decisione degli sviluppatori ci può  stare, ma nella prospettiva interpretativa meno. Le scelta degli incantesimi poi è tremendamente limitanti.

Per quanto riguarda le armature credo che la base sia corretta: leggere e medie, forse una menzione a parte andrebbe fata su quelle pesanti. Ciononostante vi sono esempi nell'iconografia medievale, rinascimentale e tardorinascimentale di vescovi e religiosi in armatura: ad esempio il celebre vescovo Oddone (Odo) che con la sua mazza e la sua armatura imbottita combatte i nemici di Guglielmo il conquistatore. Oppure anche san Giovanni da Capestrano che, ormai anziano guidò il fianco destro dell'armata che riconquistò Belgrado dai turchi,  ritratto in alcuni casi con una bella armatura pettorale sopra il saio da cappuccino. Marco D'Aviano, che si prodigò a difesa di Vienna, viene ritratto sempre senza armatura pur appartenendo allo stesso ordine Giovanni da Capestrano. Questo ci fa capire che la scelta di portare l'armatura è dunque personale. Nella prospettiva di una battaglia non mi sconvolge più di tanto che un chierico col dominio della vita si occupi dei caduti e feriti proteggendosi da frecce e colpi con una armatura pesante anche se farebbe specie laddove girasse in una città con tale bardatura. L'armatura completa tuttavia inoltre richiede ben 15 di forza per essere indossata, qualora un chierico avesse tale punteggio alla forza sarebbe pertanto decisamente orientato al combattimento. Probabilmente il fatto di portare l'armatura dovrebbe essere limitato dalla filosofia della divinità stessa: una chierica di Sune con una goffa armatura pesante farebbe ridere, mentre un giaco di maglia attillato sarebbe invece qualitativamente provocante.  Laddove  il chierico, per scelta o per restrizioni dogmatiche, non indossasse l'armatura potrebbe avere il beneficio i una "Armatura Spienziale" combinata al suo bonus di saggezza. Questa opzione proposta negli interventi mi sembra molto interessante.

Le capacità di dominio, pur interessanti, mi sembrano invece poco accurate. Mi lascia molto perplesso che il fatto che il  warlock necromantico possa usare il trucchetto (mi piace di più orazione) "risparmiare morenti" per curare i morenti appunto e non lo possa fare il chierico con dominio della vita che ai primi livelli potrebbe veramente dare un contributo significativo alla sopravvivenza del gruppo. Oppure che il chierico col dominio della guerra possa avere più attacchi di un guerriero ai primi livelli mi lascia abbastanza stupito.

Invece del colpo divino mi piacerebbe molto che il chierico avesse ai livelli medi la possibilità di diventare competente nell'arma della divinità (tipo Pathfinder), che  come segno dell'obbedienza alla sua volontà garantisse al sacerdote  la capacità di combattere come il suo patrono divino. Inoltre ai livelli medio alti quest'arma potrebbe essere dotata di caratteristiche divine (sacra, scarilega, con danni da fuoco, radianti...). Una chierica di Sune che combatte con la frusta, uno di Ilmater che pugna  a mani nude e una chierica di Shar o di Deneir che combattono col pugnale sacro caratterizzerebbero molto di più il personaggio che non il classico chierico che fino al ventesimo livello combatte solo una mazza.

Scusate il tedio procuratovi. Concludo qui.

Daern di Ilmater.

 

Penso sia per via della modularità. 

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Il 17/10/2018 alle 18:57, Enaluxeme ha scritto:

Non mi risulta che alcun patrono del Warlock dia questo talento. Risparmiare i morenti serve a stabilizzare, ma non cura.

Solo perché guidato dal suo dio, che mi sembra appropriato. Dei due, il guerriero rimane comunque il più abile in battaglia in quanto possiede uno stile da combattimento, cosa che il chierico non ottiene mai.

E' altamente probabile che ogni chierico sia già competente nell'arma della sua divinità e nessuno gli vieta di utilizzarla (anzi, la cosa è anche incoraggiata dato che probabilmente potrebbe usarla come focus divino). Infatti, non vi è molta differenza fra un'arma e un'altra: la differenza di danno fra l'arma a una mano più forte e quella più debole è di 2 punti a round, e fra quella a due mani più forte e la più debole è di 2,5 punti a round, e i chierici non ottengono nulla che faccia aumentare la disparità fra questi numeri.

Ammetto però che non sempre il dominio di una divinità garantisce le competenze giuste, ma questa è una cosa facilmente risolvibile con talenti e multiclassaggi oppure (se non si hanno problemi a non restare 100% fedeli al libro) chiedendo al dm di ritoccare i privilegi di classe.

... Questo è esattamente ciò che fa colpo divino.

 

Il 17/10/2018 alle 18:57, Enaluxeme ha scritto:

Non mi risulta che alcun patrono del Warlock dia questo talento. Risparmiare i morenti serve a stabilizzare, ma non cura.

Solo perché guidato dal suo dio, che mi sembra appropriato. Dei due, il guerriero rimane comunque il più abile in battaglia in quanto possiede uno stile da combattimento, cosa che il chierico non ottiene mai.

E' altamente probabile che ogni chierico sia già competente nell'arma della sua divinità e nessuno gli vieta di utilizzarla (anzi, la cosa è anche incoraggiata dato che probabilmente potrebbe usarla come focus divino). Infatti, non vi è molta differenza fra un'arma e un'altra: la differenza di danno fra l'arma a una mano più forte e quella più debole è di 2 punti a round, e fra quella a due mani più forte e la più debole è di 2,5 punti a round, e i chierici non ottengono nulla che faccia aumentare la disparità fra questi numeri.

Ammetto però che non sempre il dominio di una divinità garantisce le competenze giuste, ma questa è una cosa facilmente risolvibile con talenti e multiclassaggi oppure (se non si hanno problemi a non restare 100% fedeli al libro) chiedendo al dm di ritoccare i privilegi di classe.

... Questo è esattamente ciò che fa colpo divino.

 

 

23 ore fa, Daern di Ilmater ha scritto:

Il riferimento al warlock è in "Sword Coast Adventures Guide", warlock of the Undying pagina 140 nella capacità "Defy Death": " Starting at 6th level, you can give yourself vitality when you cheath death or when you help someone else cheat it. You reagain hit points equal ti 1d8+your Constitution modifier when you succed on death saving throw or when you stabilize a creature with spare the dying"

 

 

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