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I.N.S. - In Nomine Simplex (parte 3)


darteo

Messaggio consigliato

 

18 - 02 - 1958

 

@Michele

Quindi… puoi farti crescere i capelli? Chiede Sonia socchiudendo gli occhi.
La sua è stata una domanda istintiva che rivela un suo piccolo desiderio. Restate a parlare fino all’aurora. L’ex portavoce, prima di addormentarsi, ti chiede di darle del tempo per poter riflettere da sola per poter elaborare la notizia della tua "vera natura". Prima di lasciarti però ti dice che la Zingara si spaccia per la domestica del signor Sibillini.

Durante la mattina, uno dei tuoi tre conversi si è sentito male ed è stato portato all’ospedale. Gli altri due uomini non dicono nulla ma hai capito a cosa stanno pensato… credono infatti che è stata la strega a lanciargli qualche sorta di maleficio. Del resto l’uomo ammalato è stato colui che voleva violentarla nelle prigioni di Vercelli.

@Vittorio

Ti svegli poco prima di mezzogiorno e passi un’inaspettata giornata tranquilla.
Le tre donne girano come fantasmi nella tua casa. Vogliono abituarsi alle “novità” e capire quanto possono sentirsi al sicuro tra le tue mura.

Al calar della notte però esci dalle mura per recarti al luogo dell’appuntamento (seguendo le indicazioni dell’orologio). Lì, dove hai trovato la stella infuocata, ora trovi una torcia elettrica.

 

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Michele Della Torre

@ flashback

Spoiler

Va bene dunque, vada per i capelli! Smetterò di tagliarli. dico divertito di fronte all'inaspettato interesse di Sonia.

Lascio la ragazza poco prima che si addormenti, acconsentendo alla sua richiesta. Capisco quanto è difficile da elaborare, ma il motivo per cui te l'ho detto non era quello di allontanarti né di tormentarti. Semplicemente preferivo che lo sapessi da me. Ti prego di non trarre conclusioni... affrettate. Perciò se hai altre cose da chiedermi, puoi farlo in qualunque momento tu voglia.

Ripenso alla domestica di Sibillini, mi ricordo di averla vista una volta. Il suo nome era Sabrina? Non credo sia un caso che sta con quella palla di lardo foderata di soldi. Lei lo starà manipolando? Devo andare da Sibillini per avere più informazioni, ma senza far capire alla Zingara che so chi è.

Vado in camera mia e, sopra agli abiti normali che portavo già, mi rimetto la tunica bianca con gli scapolari neri e il cinturone di cuoio dov'è appesa la spada. Ripesco anche il grosso crocefisso d'oro che porto di solito al collo, finito nella vasca quando mi sono lavato la scorsa sera e da allora rimasto lì. Sono pronto per andare ma un converso inizia a stare male. 

Mi rivolgo quindi agli altri due: La strega è in nostro pugno e non sarebbe così sciocca da innervosirmi dato che io decido del suo dolore. Quindi frenate le congetture. Quasi niente è come sembra, dovete imparare ad abituarvici in questo lavoro. dico con fermezza per infondergli calma. Adesso andate in ospedale e informatemi su come va. il mio sguardo si indurisce. E tenete la bocca chiusa, se qualcuno vuole sapere qualcosa lo chiederà a me. Vi raggiungo tra poco.

Quando se ne sono andati, vado da Isabella. 

@ Master

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se serve uso Impartire ordini (9) sui conversi

Quando devo andare al cimitero di Santià?

 

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@Michele

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Cita

Quando devo andare al cimitero di Santià?

Ti faccio andare questa sera per non perdere tempo.

 

I due conversi obbediscono ai tuoi ordini e si recano subito all’ospedale.
Vai a trovare Isabella e per farlo devi passare di fronte la porta di Sonia. E’ chiusa. L’ex portavoce non è mai uscita dalla sua stanza. Non si sente alcun rumore se non qualche passo della donna.

Entri nella camera della strega.
La vedi che sta finendo di preparare un piccolo zaino. Appartiene a uno dei tuoi conversi ma a Isabella serve per poter andare con te a Sanità. Allora… dice con una vena di entusiasmo …si va?

@Massimo

Tranci a metà i due morti di fronte a te.
Le loro budella putrefatte si riversano al suolo provocando un disgustoso rumore. Spina intanto colpisce di nuovo il cadavere di fronte a se con la sua nuova mazza… e questa volta riesce a spappolargli il cervello.
In questo momento, mentre Mozart inizia ad allontanarsi, da una finestra vengono lanciate nel magazzino due granate. Non sono esplosive ma iniziano a rilasciare un gas.
Spina urla qualcosa mentre si tappa la bocca… ma la donna inala il gas e cade a terra addormentata. Un morto si china su di lei.

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Michele Della Torre

Quando passo davanti alla porta di Sonia mi fermo un momento lì davanti, in silenzio. Sono indeciso se entrare oppure no.

Entrare per dirle cosa?... mi pare di averle già detto fin troppo. E poi vuole stare un po' sola... Con un gesto di stizza mi scuoto dal torpore e proseguo verso la camera di Isabella, eppure non riesco a togliermi di dosso un senso di esasperazione e nervosismo. Nonostante la frustrazione per non aver soddisfatto il mio desiderio carnale, reputo di aver fatto bene ad essere stato sincero con lei. Non dubito che sarebbe stato peggio se fosse venuta a sapere, dopo, di aver condiviso il letto con un morto che le aveva spudoratamente mentito... tuttavia la possibilità di aver creato un muro invalicabile tra noi mi spaventa e mi rende indeciso. E io detesto essere indeciso. Basta. Passerò da lei prima di partire per Santià.

Arrivato nella camera di Isabella vado diritto al punto. Sono stranito, non ho nessuna voglia di girarci attorno. Il converso che voleva violentarti nella prigione di Vercelli si è improvvisamente ed inspiegabilmente sentito male. Non sono qui per fare accuse, non so cosa gli è preso, ma se c'entri qualcosa allora smetti. Quegli uomini mi servono. Ieri sera ha per caso fatto qualcosa che ti ha indispettita?

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Vittorio Manfredi

Di nascosto ed in silenzio esco dalla mia villa cercando di non destare sospetti e domande. 

Monto in groppa al mio cavallo e mi dirigo dove c'era la notte prima quella stella infuocata.

Arrivato sul posto trovo una torcia elettrica. Mi guardo intorno e poi mi abbasso a prendere la torcia.

Sono le tre in punto. Sento il campanile rintoccare.  Sposto il mio sguardo verso la foresta, accendo la luce della torcia e lancio un segnale luminoso in quella direzione. Coprendo con la mano la luce di tanto in tanto in modo tale che il segnale sia intermittente.

Vittorio... secondo te chi può averci rubato il nostro orologio?

Non lo so... ma chiunque sia stato... molto probabilmente sa che siamo morti in Francia quel giorno... e probabilmente sa di LaFayette e degli altri.

Vittorio... chiunque sia... non dovrà rivedere il giorno.

Lo affogherò con le mie stesse mani. Non c'è perdono per ladri e traditori. Il suo sangue sarà il mio vino di domani.

Vittorio, conquistiamo la sua fiducia... ascoltiamo quanto deve dirci... e poi... 

E poi questa notte... queste stelle... saranno testimoni silenziosi del mio dolore. Perchè... niente potrà restituirmi il respiro... la mia vita... il mio futuro.

Il mio pensiero torna a Miriam. Niente... 

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@Michele


Isabella risponde: ah già… ho sentito del vostro servitore.
Gli altri due credono che sia stata opera mia. E’ molto comodo avere una strega nei paraggi… così puoi dargli la colpa per ogni cosa cattiva che accade nel mondo. Hanno parlato di polmonite, vero?
Non è così strano ammalarsi di polmonite in inverno.

Non sono una bambina… non mi metto a lanciare i malocchi alle persone.
Ieri sera i tuoi uomini non hanno fatto nulla… e comunque non rispondo in maniera così esagerata a qualche piccola provocazione.
Ora il suo tono di voce si fa più rauco e la strega inizia a parlare a denti stretti: di certo avrei avuto l’ardore di far ammalare un uomo… se quest’uomo avesse proposto al suo superiore e ad altri due suoi colleghi di violentarmi. Legarmi a un palo o a una sedia e stuprarmi fino allo stremo delle loro forze… cosa che succedeva quotidianamente nelle prigioni di Agenore.

La strega si calmca. Ti scruta per poi tornare a parlare: ma tu mi sembri addirittura più stressato di me.
Appoggia la sua (unica) mano sulla tua spalla per poi girarti attorno: non posso mica portare alla Città di Dite in queste condizioni. Dobbiamo calmarci entrambi.

 

@Vittorio

Nella direzione che hai puntato la torcia (il bosco) appare una luce.
Anche in questo caso la fonte di luce proviene da una torcia elettrica. Chiunque l’abbia accesa sta comunicando con te accendendo e spegnendo lo strumento. Non sta usando il codice morse ma sta solo attirando la tua attenzione. Decidi di avanzare.

Chiunque ti ha chiamato sta ora controllando i tuoi movimenti.
Si allontana prima che tu possa vederlo per poi accendere la torcia nella sua nuova posizione. Fa così altre quattro volte fino a quando non ti conduce in una baita nella foresta.
E’ una piccola casetta di legno marcio.
Entri al suo interno. E’ un luogo vetusto e inquietante. Senti dei rumore provenire dalla cucina.

Dirigendoti in quel luogo scopri la presenza di un uomo che non avevi mai visto prima.
Potrà avere circa cinquant’anni. E’ alto, magro, con la barba corta, capelli castani e ricci e occhi verdi. Ha appena stappato una bottiglia di vino. Riempie due calici per poi voltarsi verso di te.
Ti indica i due bicchieri, un invito a bere con lui.

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Michele Della Torre

Per quegli uomini tu sei qualcosa che va oltre la loro comprensione, perciò è molto probabile che ti provochino. E tu stessa hai detto di non saper controllare la reazione dei tuoi poteri. la guardo con un mezzo sorriso. Oppure non riesci a controllarti solo quando sei con me?

Lascio che la donna mi giri intorno, ma mantengo in sospeso le sue allusioni. Se ti decidessi a dirmi a cosa stiamo andando incontro in quel cimitero, sarei decisamente più calmo.  

è pazza come credo oppure sta solo cercando di manipolarmi.

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Vittorio Manfredi

Mi siedo al tavolo e osservo i due calici.

Sa che sono morto. Ha messo l'orologio in bocca al morto per essere sicuro che solo un morto potesse prenderlo senza restare ferito.

Potrebbe darsi che questi bicchieri siano avvelenati... tanto nella mia situazione... non mi danneggerebbero... ma se fossi vivo probabilmente ne morirei...

Guardo i bicchieri. 

Vuole assicurarsi che la persona che è qui è un morto. 

Vittorio... non possiamo esporci tanto. Non sappiamo chi c'è dietro a tutto questo.

Aspetta... questo significa... che non ha visto chi ha sottratto l'orologio. Quindi non sa se sono stato io o meno... e vuole esserne certo. 

Prendo un bicchiere facendolo leggermente roteare nella mano. Valutandone la consistenza. 

Poi in silenzio lo bevo tutto di un fiato.

Solo all'ultimo faccio cadere il bicchiere a terra e mi afferro una mano alla gola. Mentre collasso seduto sulla sedia con il capo reclinato da un lato.

@Master

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Disattivo le funzioni vitali e mi "fingo" morto.

 

 

 

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@Tutti

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Da questo momento entra in gioco un nuovo giocatore.
Benvenuto.

@Michele

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La strega si allontana da te e inizia a pensare.
Le hai suggerito un argomento molto delicato e importante e lei vuole affrontarlo con la massima serietà. Le prime frasi (riguardo la Città di Dite) sono delle sue supposizioni: gli abitanti di Dite vorranno darvi una prova della loro forza. Magari vi mostreranno le loro armi.
Già… le armi… non pensate che potrete portarvi qualche arma con voi, a cominciare da quella bestia di motosega… che rabbrividisco ogni volta che la vedo
(dato che assomiglia a un conglomerato di strumenti di tortura per le streghe). Una volta all’interno della Città di Dite vi presenteranno come minimo le due cariche più importanti della setta: il Gran cavaliere di Dite e il Capo di Dite.
Non conosco il primo uomo ma so che ha la funzione di curare i rapporti con le altre sette oltre che ad essere il giudice della Città.


Il Capo di Dite è ovviamente Umberto Farina.
Aspettatevi l’inaspettato.
Farina è un tipo imprevedibile e folle. Facile all’ira e cambia rapidamente umore.
E’ un uomo instabile che trova la sua tranquillità solo se crede di avere tutto sotto controllo. In altre parole… o comanda tutto quello che c’è attorno a lui o inizia a diventare irrequieto.
Tutto ciò che ho detto descriverebbe un uomo pericoloso e anche inadatto a comandare… ma paradossalmente non è così. C’è del metodo nella sua follia… ecco perchè la Città di Dite è la seconda setta più potente in queste regioni.

@Vittorio   

Spoiler

Collassi a terra. Sei disteso su un fianco.
Inizialmente non accade nulla… poi senti il rumore di ossa rotte e l’uomo che è con te nella stanza stramazza al suolo. Una porta si apre e senti il rumore di passi che si avvicinano a te.
Sono passi tranquilli e leggeri.
Avverti qualcuno alle tue spalle. Chiunque sia si è fermato a controllare la scena.
Sciocca la lingua sul palato in segno di disappunto per poi parlare tra se e se: credevo di averlo trovato… è una voce femminile. Ti mette un piede sulla spalla per poi metterti a pancia in su.
E chi diavolo sei tu? Continua a parlare tra se e se.
E’ amareggiata e contrariata.

@Riccardo
 

Spoiler

 

Non potevi dire di “no” a un occasione così ghiotta: uscire fuori dalla setta con l’intento di dare la caccia a una fuggitiva. Ovviamente questi non sono i tuoi scopi.
Ciò che ti serviva era un pretesto per abbandonare Torino… ed ecco il colpo di fortuna: la Culla stessa ti spinge ad abbandonare la città. L’ironia della sorte vuole che tu, l’unico membro a non voler trovare la traditrice, sei riuscito a individuarla. A dire il vero sono stati i tuoi compagni a informarti dei suoi spostamenti. Magari potrebbe tornarti utile una collaborazione con lei… ma è anche vero che conosci poco e niente di questa donna. Sai che si chiama Rebecca Dei Milena e ha minacciato di morte anche la Culla delle bestia (oltre che alcuni uomini di chiesa).

E’ notte fonda e Rebecca si è inoltrata in un bosco a nord-ovest da Ivrea… un piccolo paesino che nell’ultimo anno è stato protagonista di molti nefasti eventi.
La chiesa vuole coprire questi eventi avvenuti a Ivrea… come per esempio il fatto che un intero ospedale è andato a fuoco… o quando un prete impazzì e iniziò a uccidere e mangiare le persone… o come una volta che un gigante attaccò le mura meridionali del paesino.

Il bosco in cui si trova Rebecca è molto vicino a Ivrea.
Entri in quella macchia d’alberi e cammini fino a quando non trovi una casetta di legno e abbandonata. Il luogo è suggestivo e inquietante. Al suo interno senti improvvisamente un tonfo sorto.
Raggiungi l’abitazione e guardi l’interno della casa da una finestra: due uomini sono sdraiati al suolo. Uno di loro ha il collo spezzato. Una terza figura entra nella camera e fissa uno dei due cadaveri per poi dire tra se e se: e chi diavolo sei tu? Questa figura è avvolta da un mantello ma la sua voce è quella di una donna.


 

 

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@ nuovo giocatore

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Benvenuto (:

Michele Della Torre

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Lascerò qui l'arma a motore, tuttavia non possiamo uscire da Ivrea senza qualcosa per difenderci. Qualcuno nella setta di Farina potrebbe fare una soffiata alla Culla e metterceli alle calcagna durante il tragitto. Quindi prenderemo armi "sacrificabili", così potremo abbandonarle senza problemi prima di entrare a Dite. la guardo. C'è un'arma che sai usare?

Con un gesto del braccio mi sfilo la tunica bianca, restando con i vestiti normali che avevo sotto (camicia, pantaloni e stivali; tutto in nero). Prendo il crocefisso e tolgo la croce tenendomi la catenina con cui lo portavo appeso al collo, su di essa infilo l'anello con il mio sigillo e poi me la rimetto al collo, sotto la camicia. Così non sarò immediatamente identificabile a prima vista. 

Mentre recupero il cinturone con la spada e me lo riallaccio in vita, indico lo zaino di Isabella. Cosa c'è lì dentro? Qual'è esattamente il tuo ruolo in tutto questo? In ogni caso non voglio che ti riconoscano. raccolgo il mio scapolare nero con il cappuccio e, visto che può essere usato come mantello, lo passo ad Isabella. Mettitelo e copriti il volto. Ci vediamo tra poco al piano terra. Esco dalla stanza e recupero un cappotto scuro da mettermi, poi vado da Sonia.

 

Modificato da Carrie.4794
  • Grazie 1
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Riccardo De Santis 

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probabilmente quei due erano suoi obbiettivi anche se dalla sua domanda sembra aver visto qualcuno che non dovevatrovarsi li. Quella donna ha dichiarato morte alla Culla e da sola ha avuto la meglio contro due uomini ...meglio non sottovalutarla . Devo riuscire ad avere un approccio pacifico con lei .

Mantengo la mia posizione, continuo ad osservare e ascoltare Rebecca per sapere di più su cosa sta facendo  .

 

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@Michele

So usare il coltello… ma non sono un soldato, non aspettatevi nulla di eccezionale da me.
Risponde Isabella poco prima di prendere lo zaino e aprirlo di fronte a te: è vuoto. Ma uno zaino può sempre farmi comodo… ad esempio: se voglio trasportare degli ingredienti per un rituale userei senza dubbio uno zaino poiché credo che con un bagaglio attirerei troppe attenzioni.
I bagagli sono per i turisti e viaggiatori… e nessuno viene a far visita a Ivrea… o sbaglio?

Dai indicazioni a Isabella.
Lei ti aspetterà al piano terra di questo edificio perché non può uscire da sola.
Vai nella stanza di Sonia.
Lei ti apre la porta. Ha i capelli scomposti e gli occhi socchiusi. E’ chiaro che si è appena svegliata.

@Vittorio – (Riccardo)

Vittorio riapre gli occhi e afferra la caviglia della donna per poi torcerla.
Lei cade così al suolo.
E’ sorpresa. Con la gamba libera inizia a colpire Vittorio alla testa e alle spalle. Lui allenta la presa così la donna inizia a strisciare sul pavimento.
Urla una parola in una lingua straniera. Un istante dopo, il morto dal collo spezzato si muove per spingere una sedia verso la donna. Quel cadavere torna poi all’immobilità.
Lei intanto agguanta la sedia e la usa come clava contro Vittorio, spezzandola dopo averlo colpito per tre volte. Afferra poi una gamba di quella sedia e urla con grinta al suo assalitore: guarda che te la faccio mangiare!

 

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Michele Della Torre

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Guardo l'ex portavoce appena sveglia e anche se sono qui per avvisarla che sto andando a Santià, so benissimo che c'è dell'altro. Voglio vederla e vedere l'effetto delle mie parole su di lei.

Mi dispiace di averti svegliata. Volevo dirti che sto andando ad incontrare il capo degli Abitanti di Dite nel cimitero di Santià... la strega conosce il posto e mi guiderà. Però se non torno entro un tempo ragionevole, vuol dire che qualcosa è andato storto. Ti prego di non essere avventata, quella gente è pericolosa. la guardo. quindi se decidessi di venire, non farlo da sola...

 

Modificato da Carrie.4794
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Riccardo De Santis

@Dm@Vittorio

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Qui le cose si stanno mettendo male meglio intervenire prima che le cose peggiorino. Impugno la pistola e corro dentro la stanza dove si trovano i due che siano entrambi non morti? Rimango a distanza tra i 2, compreso il morto con il collo spezzato, punto la pistola sull'altro uomo pronto a puntarla anche sulla donna se me ne dà il motivo. Non muovetevi... Guardo Rebecca facendo cenno al morto vale anche per lui... Mi rivolgo all'uomo  Abbiamo un' attore qui! Fare il finto morto e trattenere il respiro per tutto quel tempo non è da tutti... Complimenti... Mi rivolgo poi a Rebecca Non ho tempo da perdere,mi trovo qui per parlarti... Non fare nulla ne provare a fuggire e tutto andrà bene. Continuo a parlare con l'uomo riguardo te non so ne chi sei né cosa ci fai qui.. saperlo potrebbe farmi risparmiare qualche pallottola magari un documento potrebbe aiutarmi... Ho problemi a fidarmi sai com è. Comunque sia mi dispiace rovinarti la serata ma questa don a verrà via con me. 

 

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Vittorio Manfredi
 

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Sorrido malignamente verso la ragazza.  Quello, indicando il bastone di legno, lo userò quando avrò finito con te per pulirmi le zanne.

Dal pavimento scatto verso la donna provando a bloccarla  sul pavimento con le gambe divaricate e i polsi stretti nelle mie mani.

Non c'è perdono.

Vittorio. Prima dobbiamo sapere come... dobbiamo scoprire perchè...

 

 

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@Massi-master (scusa ma non avevo letto che c'era una parte me)

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Guardo l'uomo appena entrato nella stanza. 

Mi alzo dal pavimento. Non serve fare intimidazioni... se sparassi un colpo con quella pistola, ora... potrebbe sentirti qualche templare di guardia ad Ivrea. E per voi due spiegare la situazione diventerà molto difficile. Lo stesso vale... se il proiettile lo sparo io. Sorrido all'uomo. 

Allungo una mano verso di lui. Piacere Vittorio Manfredi. Come vedi non c'è bisogno di essere ostili.

Per me puoi fare quello che vuoi a questa donna ma... prima mi deve alcune spiegazioni. E' una ladra, ha rubato un orologio che apparteneva a mio padre. Anche tu avrai i tuoi buoni motivi... ma da gentiluomo quale spero che sei... ti chiedo gentilmente di darmi l'opportunità di trovare la verità dietro questo orologio.

 

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@Vittorio@Dm

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ascolto le parole dell'uomo fino a quando si presenta allungandomi la mano. Vittorio Manfredi eh? non sono qui per fare amicizia ... non mi fate ripetere ciò che vi ho detto, te lo dico per l'ultima volta non ti muovere...non importa di chi sia la pallottola non sperate che le cose andranno come volete. 

Un orologio? non ho tempo da perdere ho cose più importanti di cui occuparmi. Ti concedo qualche minuto per parlare con lei. Rimetto la pistola nel fodero tenendo la mano leggermente appoggiata su di essa per essere pronto ad ogni evenienza

 

Modificato da MaxEaster93
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@Michele

Esci dall’edificio dopo aver parlato con Sonia.
E’ notte fonda e la luna piena è parzialmente coperta dalle nuvole. Fa molto freddo e un vento gelido si solleva da nord. Isabella si è coperta con un pesante cappotto e ha tirato su il cappuccio. Per raggiungere il luogo dell’appuntamento usate un auto. Si tratta di una macchina acquistata ultimamente a Torino.

Per tutto il viaggio Isabella non ha aperto bocca.
E’ serena e i suoi occhi sono coperti da una benda. Si spaccia infatti per una donna che si è infortunata recentemente e deve tenere gli occhi a riposo.
Fermi l’auto quando raggiungi il cimitero di Santhia, l’unica struttura rimasta ancora in piedi di questa città. Sei molto vicino a Vercelli e anche al famoso mattatoio in cui è stata catturata Isabella giorni fa.
Risallati, ti dice lei quando fermi la macchina.
Le luci di due torce illuminano un punto del cimitero, suggerendoti quindi dove devi andare.
Tra quelle inquietanti lapidi fanno capolino tre uomini e una donna.
Indossano abiti pesanti e cappucci neri. Uno di loro però porta sul capo una testa di caprone.
Sono armati pesantemente con fucili di vario calibro.
Attendono la tua mossa.

@Riccardo – Vittorio

L’entrata in scena di Riccardo ha spiazzato Rebecca: vuoi parlarmi? Neanche ti conosco! Dice lei a denti stretti.
Non sa come reagire di fronte a quella pistola puntata contro la sua persona.
Fissare quell’arma la fa distrarre da Vittorio e quest’ultimo ne approfitta per agguantare la donna e bloccarla a terra. Lei reagire pronunciando una parola in una lingua a voi sconosciuta.
Vittorio, nell’udire quel suono, si sente strano e ha come l’impulso di lasciare la presa da Rebecca… ma resiste alla tentazione.

Scambiate tra di voi un paio di battute.
Vittorio si rialza dal terreno e stringe la mano a Riccardo mentre rinfodera la pistola.
Rebecca balza in piedi in mezzo a voi.
Non sembra essere minacciosa. Si toglie la polvere dal vestito e i sistema i suoi capelli biondi. Tira un sospiro di sollievo per poi dire: allora… chi diavolo siete voi due?

Modificato da darteo
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